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Spoleto incontra Venezia: affermazione e consenso di pubblico per l’arte di Claudio Messini

Il poliedrico artista Claudio Messini si è inserito con ampio successo nell’eterogeneo e selezionato novero di presenze rinomate partecipanti alla grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” svoltasi dal 28 Settembre al 24 Ottobre, nell’incantevole cornice veneziana di due pregiate dimore antichissime, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich. L’esposizione è stata curata dal Professor Vittorio Sgarbi, con la direzione organizzativa del manager produttore Salvo Nugnes. Messini è anche un talentuoso uomo di teatro, attore e regista, poiché ha fondato il noto gruppo de “I Gotturni” che negli anni ha ottenuto positivi apprezzamenti in campo nazionale e internazionale.

Sull’eclettismo pittorico, che lo contraddistingue è stato scritto “Nell’affascinante parallelismo tra teatralità e arte, che caratterizza il suo percorso esistenziale e professionale, risiede un tassello fondamentale per cogliere e comprendere pienamente la peculiare ricerca di sperimentazione stilistica, attraverso cui si incanala e si orienta la versatile e camaleontica capacità ideativa e progettuale. Da un lato, sviluppa l’intento di stupire e sorprendere lo spettatore, che assiste allo scenario recitato sul palcoscenico, dall’altro riesce a conquistare l’osservatore con l’intensità delle opere pittoriche, all’insegna di un tripudio congiunto di emozionante coinvolgimento e immediato impatto emotivo”.

Messini afferma che è l’istinto a spingerlo a dipingere e che l’atto creativo gli trasmette un insieme di forti e coinvolgenti emozioni non ben decifrabili e inquadrabili: entusiasmo, soddisfazione, esaltazione ma anche dubbi, quando la creazione finale non soddisfa pienamente le aspettative da lui perseguite. Per lui la pittura è insita nel suo DNA altrettanto quanto la recitazione e costituisce una componente primaria e imprescindibile della sua esistenza. Sull’arte dichiara “L’arte è tutto ciò che esplode dall’intelligenza umana ed in questo senso è indefinibile”.

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“Spoleto incontra Venezia”: L’arte è difficile da definire così si esprime Claudio Messini, a voi l’intervista

L’artista Claudio Messini, già presente con successo a “Spoleto Arte”, riscuote ampi gradimenti anche alle grandi mostre di “Spoleto incontra Venezia” curate dal critico Vittorio Sgarbi e dirette dal manager produttore Salvo Nugnes, dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, presso gli storici e pittoreschi edifici Palazzo Falier e Palazzo Rota-Ivancich. In questa intervista, Messini parla della sua esperienza a Venezia e del suo amore per l’arte.

D: È la prima volta, che espone a Venezia?
R: Sì, confermo che è la prima volta che porto le mie opere nel capoluogo Veneto.

D: È compiaciuto di esporre accanto a illustri nomi del calibro di Dario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì e altri nomi di spicco del panorama contemporaneo?
R: Certamente per Dario Fo ed Eugenio Carmi, ad esempio. Molti altri artisti ho avuto modo di conoscerli in occasione di Spoleto Arte, presso Palazzo Leti Sansi.

D: Un commento di riflessione in parallelo tra Spoleto e Venezia, come poli di eccellente portata, nella divulgazione dell’arte e della cultura, con fama internazionale?
R: Indubbiamente accostare le due location costituisce un impatto significativo. Entrambe evocano arte e bellezza.

D: Quando e com’è avvenuto il suo approccio al mondo dell’arte?
R: Il mio approccio col mondo dell’arte risale alla prima giovinezza. Ho seguito studi artistici e poi mi sono dedicato alle arti figurative e al teatro.

D: Se dovesse dare una breve definizione sul concetto di arte in generale?
R: Diciamo che le definizioni non mi sono consuete e, inoltre, l’arte è difficilmente definibile.

D: Ci sono degli artisti e/o delle correnti, che apprezza in modo particolare?
R: Il Novecento è estremamente vario e vasto, ma dovendo citare un nome direi Mirò, senza nulla togliere ad altri grandi.

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Claudio Messini espone le sue opere alla mostra curata dal Prof. Vittorio Sgarbi

Il talentuoso artista Claudio Messini è stato intervistato in occasione della sua partecipazione alle grandi mostre “Spoleto incontra Venezia” curate da Vittorio Sgarbi e dirette dal manager Salvo Nugnes. L’esposizione è allestita fino al 24 Ottobre 2014, presso due storici edifici veneziani: Palazzo Falier e Palazzo Rota-Ivancich.

 

D:Per Lei l’arte è stata una valvola di sfogo nella Sua vita?

R: Più che una valvola di sfogo, direi che è stata una componente fondamentale della mia esistenza. Mi sono dedicato all’arte spaziando dalla pittura al teatro sia come attore che come regista. Comunque devo dire che l’arte pittorica fa parte sostanzialmente del mio DNA, se così si può dire. Ho ricevuto una formazione in tal senso frequentando corsi di studio artistici.

 

D: A quale corrente artistica si ispira? 

R: Tutto ciò che fa parte del nostro bagaglio culturale è sempre motivo di ispirazione: anche per me è stato così. Ho amato ed amo i classici ed tutta l’arte del Novecento, tuttavia se dovessi citare un nome direi Mirò

 

D: Qual è l’emozione più forte che le ha dato creare una Sua opera?

R: Le emozioni non sono definibili: entusiasmo, soddisfazione, talvolta esaltazione ed anche dubbi quando l’opera non risponde alle nostre ansie di ricerca.

 

D: Come concepisce l’arte?

R: L’arte è tutto ciò che esplode dall’intelligenza umana ed in questo senso indefinibile

 

D: Cosa l’ha spinta a dipingere?

R: L’istinto

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Da Spoleto Arte alle mostre di Spoleto incontra Venezia le incantevoli creazioni di Claudio Messini

Claudio Messini rinnova la sua presenza alle grandi mostre di “Spoleto incontra Venezia” dopo la positiva partecipazione a “Spoleto Arte“. L’evento, ambientato nello spettacolare contesto veneziano del secolare Palazzo Falier, affacciato sulle rive del Canal Grande, si terrà dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, con la curatela di Vittorio Sgarbi e la direzione del manager Salvo Nugnes. È prevista la presenza di opere di Dario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì e altri nomi di prestigio. 

Messini, oltre alla pittura si dedica da più di trent’anni alla disciplina teatrale. Ha fondato il gruppo de “I Gotturni” che si esibisce in performance di successo a livello nazionale. Nell’affascinante parallelismo tra teatralità e arte, che contraddistingue il suo percorso esistenziale e professionale, risiede un tassello fondamentale per cogliere e comprendere pienamente la peculiare ricerca di sperimentazione stilistica, attraverso cui si incanala e si orienta la poliedrica e camaleontica capacità ideativa e progettuale. Da un lato, sviluppa l’intento di stupire e sorprendere lo spettatore, che assiste allo scenario recitato sul palcoscenico, dall’altro riesce a conquistare l’osservatore con l’intensità delle opere pittoriche, all’insegna di un tripudio congiunto di emozionante coinvolgimento e immediato impatto emotivo. Il risultato, perseguito e raggiunto in entrambi gli ambiti applicativi, sfocia in un’avvolgente ed accattivante atmosfera di musicale sonorità, che nei quadri si traduce in vivaci note cromatiche, arricchite dalla luminosa energia degli strati materici, sovrapposti insieme e amalgamati in equilibrata e proporzionata fusione, quasi assumendo la dimensione di pitto-sculture.

Tende volutamente ad allontanarsi dalla concretezza mimetica dell’astrattismo puro, per approcciare la geniale intuizione di avvalersi dell’utilizzo di simbologie “parlanti” ed elementi segnici e figurativi cifrati, che inserisce all’interno delle creazioni, attribuendo ad essi una funzionalità comunicativa metaforica, di linguaggio sapientemente codificato, che l’occhio attento e sensibile del fruitore deve carpire ed interpretare, con una chiave di lettura libera e dinamica.

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