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Gli strumenti per la selezione e gestione del personale

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Gli strumenti per la selezione e gestione del personale

Un corso a Brescia il 12 dicembre 2019 per fornire strumenti pratici a chi si occupa di selezione del personale per mestiere e a chi ha la necessità di entrare in contatto con questi temi per creare un gruppo di lavoro affiatato e preparato.

Le imprese che funzionano nel tempo hanno tutte una stessa rilevante caratteristica: risorse umane competenti e ben gestite. In ogni azienda gli effetti della gestione delle persone, in positivo o in negativo, si riscontrano in modo molto tangibile sull’ambiente di lavoro, sul benessere e sull’efficacia dell’organizzazione stessa.

Come selezionare correttamente il personale? Come progettare un colloquio di lavoro? Quali sono gli strumenti e le competenze necessarie per chi si occupa della gestione delle risorse umane?

 

Alla ricerca dei talenti: la selezione del personale

Proprio partendo dalla considerazione dell’importanza di un’adeguata selezione e gestione del personale l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza per il 12 dicembre 2019 a Brescia un corso di 8 ore in presenza dal titolo “Alla ricerca dei talenti: la selezione del personale”.

Il corso si propone di fornire strumenti pratici a chi si occupa di selezione del personale per mestiere e a chi ha la necessità di entrare in contatto con questi temi per creare un (proprio) gruppo di lavoro affiatato, preparato e coerente in termini di competenze.

Il percorso formativo è rivolto ai manager HSE, gli RSPP/ASPP, gli specialisti nell’area HR, i consulenti e formatori che operano nel mondo delle imprese, nonché tutti coloro che intendono approfondire e conoscere i temi connessi con l’organizzazione e la gestione delle risorse umane.

 

L’importanza delle competenze

Quando si parla di persone “competenti” si fa generalmente riferimento a persone che oltre ad avere preparazione e possibilmente una buona esperienza professionale, siano in grado di portare questi elementi nell’ambiente lavorativo.

Tuttavia anche dando per assodato che le persone all’interno di una organizzazione siano in grado di fare il proprio lavoro, è evidente che il modo in cui lo fanno potrebbe rendere la loro prestazione più o meno efficace. Pensiamo al caso delle persone tecnicamente bravissime che non sanno rapportarsi con clienti esterni o interni.

Come si può superare questo primo “ostacolo”?

Una buona selezione iniziale, che venga realizzata da persone competenti e con gli strumenti giusti, può mettere al riparo da questi rischi.

E se le persone a cui abbiamo accennato sono già presenti in azienda?

In questo caso la palla passa ad altri strumenti di gestione del personale, come ad esempio la formazione, il coaching, il feedback e tutti gli altri strumenti di tipo organizzativo.

Si possono poi avere anche persone capaci, dotate di saper essere, che però devono essere guidate, cioè vanno monitorate dal punto di vista della motivazione e della possibilità di svolgere il loro lavoro ed esprimersi al meglio. Senza dimenticare che nelle organizzazioni esiste un altissimo livello di dinamicità, le competenze che oggi sono adeguate, domani possono essere obsolete.

In definitiva nella gestione del personale non è sufficiente, avere le persone giuste, ma bisogna costantemente monitorare che siano messe nella condizione di operare in modo efficiente, aggiornate, motivate e guidate verso chiari obiettivi organizzativi.

 

Gli argomenti del corso e le informazioni per iscriversi

Il corso “Alla ricerca dei talenti: la selezione del personale”, organizzato dall’Associazione AiFOS, si terrà il 12 dicembre 2019 – dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 18.00 – a Brescia presso Aifos Service in via Branze n. 45.

 

Durante la giornata verranno affrontati i seguenti argomenti:

  • Job analysis, job description, job specification
  • Screening dei cv
  • Progettare un colloquio di lavoro individuale e di gruppo (test, strumenti, interviste …)
  • La comunicazione come strumento valutativo del candidato

 

La partecipazione al corso vale come 6 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP e Coordinatori alla sicurezza e 6 ore di aggiornamento per formatori qualificati terza area tematica. Il corso è valido anche ai fini della formazione specifica prevista per il Manager HSE (UNI 11720:2018 – area organizzativa e gestionale) e ai fini della formazione necessaria per l’iscrizione al Registro Consulenti AiFOS (Legge 4/2013).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi-qualificati/organizzazione-benessere/organizzazione-benessere/alla_ricerca_dei_talenti_la_selezione_del_personale

 

Per informazioni e iscrizioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it  – [email protected][email protected]

 

 

14 novembre 2019

 

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Nasce a Napoli l’EPCA per divulgare il coaching nel sociale

Giovedì 14 aprile, alle ore 20,30, presso l’Auditorium dell’Hotel Cristina a Napoli, si terrà la presentazione agli addetti ai lavori della neonata EPCA European Professional Coaching Association che, prima assoluta nel suo genere, intende promuovere e diffondere gli strumenti del Coaching nel campo della formazione e del sociale.

Ormai divenuta familiare anche in Italia, la figura del “coach” nasce negli Stati Uniti negli anni ’70 e indica il professionista che, grazie all’utilizzo di tecniche specifiche, allena la persona – ma anche lo sportivo, l’imprenditore o i team – a individuare i propri obiettivi e a raggiungerli con motivazione e attraverso l’acquisizione di un diverso modo di pensare e di nuove e più proficue abitudini.

L’EPCA nasce dalla lunga esperienza nella formazione e nello sport dei suoi fondatori – i coach Marco Martone, Savino Tupputi, Cinzia Scimia e Stefania Pozza – allo scopo di: diffondere la cultura, la formazione e la pratica del coaching; promuovere la crescita professionale degli associati con attività di formazione continua; garantire standard di qualità, i valori, le regole deontologiche dell’associazione supervisionando il comportamento professionale degli iscritti; promuovere il confronto e lo scambio tra coach per agevolare la circolazione di informazioni e l’evoluzione di questa disciplina; promuovere e diffondere la pratica e l’insegnamento del coaching a livello istituzionale, sociale e culturale per il raggiungimento di obiettivi di crescita personale; accreditare scuole di coaching, enti e istituti di formazione attraverso la valutazione e il riconoscimento dei loro percorsi formativi; istituire corsi abilitanti alla professione e svolgimento dei relativi esami.

L’obiettivo che l’ECPA intende raggiungere è fondamentalmente uno: diffondere il coaching come strumento di crescita personale e garantire la professionalità di chi lo esercita. Sul mercato, infatti, l’offerta di corsi e percorsi formativi è veramente ampia e variegata, non sempre, tuttavia, la durata e la strutturazione dei corsi appare adeguata ad offrire ai discenti le adeguate competenze. Il cliente perciò potrebbe trovarsi ad avere a che fare con un operatore poco o mal preparato e fallire rispetto agli obiettivi che si propone di raggiungere con il suo aiuto.

L’altro obiettivo fondamentale dell’ECPA è culturale; in una disciplina in costante evoluzione come questa, infatti, è indispensabile che la formazione del coach sia adeguata e continua, né più né meno di quanto accade nelle altre categorie professionali.

Stabilire dei parametri, degli standard formativi, inoltre, può essere un utile passaggio in vista di un possibile e auspicabile futuro riconoscimento del coaching da parte dello Stato italiano; in questo caso, infatti, la standardizzazione diventa il criterio che consente la misurabilità della formazione dell’operatore e la conseguente analogia rispetto ad altre discipline non comprese nei tradizionali percorsi universitari, ma ormai pienamente riconosciute.

Diffondere il coaching nel sociale, infine, è l’obiettivo che sta più a cuore all’EPCA che, infatti, intende porre le proprie competenze e strumenti al servizio della società civile e, soprattutto, dei giovani e delle categorie più deboli e svantaggiate.

Per ulteriori informazioni sull’attività dell’EPCA si può consultare il sito www.assocoach.eu.

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PERUGIA: SI SVOLGERA’ L’1 APRILE ALL’HOTEL GIO’ “PROFESSIONE COACH” IL WORKSHOP DEDICATO A CONOSCERE E CAPIRE LA PROFESSIONE DEL MENTAL COACH

Un evento della Scuola di formazione Coaching PNL & Training, con la presenza dei Mental Coach Savino Tupputi e Marco Martone: l’appuntamento è all’Hotel Giò Wine & Jazz Area in Via dell’Andreotto, 19 a Perugia.

Come diventare Mental Coach e intraprendere una professione, interessante e stimolante, sempre più richiesta in Italia? Come migliorarti nella tua professione come consulente, formatore, counselor, manager, imprenditore, sportivo o allenatore, utilizzando il coaching e le sue risorse?

E ancora: come qualificare le tue competenze con delle certificazioni internazionali per posizionarti e distinguerti sul mercato? Come crescere e migliorarti perchè reputi importante investire sulla tua crescita personale e credi nella formazione continua, vuoi acquisire nuove competenze e affrontare nuove sfide?

Questi e altri temi saranno al centro del workshop gratuito dal titolo “Professione Coach”, un evento per conoscere e capire questa professione in forte crescita, per vedere e provare cosa vuol dire essere un Coach Professionista.

La serata è organizzata dalla Scuola di formazione Coaching PNl & Training, si svolgerà a Perugia l’1 aprile 2016 e sarà tenuta dai Mental Coach Savino Tupputi e Marco Martone. Sarà anche l’occasione per conoscere l’EPCA (European Professional Coaching Association), la nuova associazione di categoria che riunirà i più importanti coach professionisti in tutta europa con lo scopo di divulgare e accrescere la conoscenza del coaching e le sue applicazioni ai diversi settori della società.

Savino Tupputi e Marco Martone sono due coach professionisti, specializzati in Life, Business e Sport Coaching. Sono anche Trainer internazionali di Programmazione Neuro-Linguistica, certificati dalla Society of NLP™. Condividono il comune desiderio di portare la PNL, il Coaching e la Crescita Personale al maggior numero di persone, infatti, attraverso questi strumenti affiancano aziende, persone e sportivi nel rendere eccellenti le loro prestazioni. Hanno all’attivo un’esperienza ventennale nella formazione, gestione e motivazione delle risorse umane e sono dei coach esperti che hanno fatto della loro più grande passione una professione.

Dirigono progetti di Team Coaching e formazione nel settore retail, industriale e in diverse aziende e organizzazioni di categoria. Esperti in comunicazione, gestione dei confilitti e leadership, affiancano imprenditori, dirigenti, liberi professionisti e sportivi di livello nazionale e internazionale. Nel 2014 fondano Coaching PNL & Training, scuola di formazione personale e professionale.

www.coachingpnl.training

 

Contatti stampa:

Coaching PNL & Training

Cinzia Scimìa

Via Cilea, 215 – 80127 Napoli (NA)

Numero Verde 800 864 803 – Mobile +39 339 6574500

Email: [email protected]

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Master Internazionale in Service Design: l’approccio Politecnico piace a progettisti e aziende

In aula da ottobre per lavorare a nuove opportunità di ricerca e di business

 Deloitte Digital, ActionAid, Fondazione Centro San Raffaele, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, Logotel, Confcommercio Pistoia, Carpigiani, Comieco, Coop Estense, Reggio Children, Confartigianato Lombardia e molti altri. Questo il pool di aziende ed istituzioni che in questi anni ha scelto il Politecnico di Milano e il Master in Service Design del Consorzio POLI.design per individuare e generare modelli di esperienza e di interazione con i servizi adeguati alle sfide richieste dal mercato.

 Un pedigree di collaborazioni che cresce di anno in anno confermando la validità di un metodo progettuale, integrato e multidisciplinare, che partendo dalla comprensione dei comportamenti e dei bisogni dei consumatori, permette di concepire soluzioni capaci di rendere il servizio user friendly, competitivo e rilevante.

 Il Master, interamente tenuto in lingua inglese, torna quindi ad ottobre forte della collaborazione ormai consolidata con alcune di queste realtà, garantendo per il quarto anno un link diretto tra la didattica del master e il mondo professionale, grazie soprattutto a Workshop progettuali in cui gli studenti avranno la possibilità di sperimentare le competenze acquisite su casi reali.

 Con ActionAID, per esempio, il master lavora da diverse edizioni alla valorizzazione dell’esperienza dell’adozione a distanza. Quest’anno, grazie al coaching del designer Alessandro Confalonieri e di Tiziana Caglioti, responsabile della comunicazione ActionAID Italia, gli studenti si sono cimentati nella progettazione di concept esperienziali in grado di incentivare i visitatori all’interno di centri commerciali ad informarsi, avvicinarsi e sostenere l’iniziativa di questa organizzazione impegnata da anni nella lotta alle cause della fame nel mondo, della povertà e dell’esclusione sociale. Sconvolgendo l’approccio tipico delle campagne ActionAID, la classe ha elaborato soluzioni mirate ad un coinvolgimento più consapevole del possibile donatore, rendendolo partecipe, maggiormente attivo e autenticamente coinvolto nella causa.

Novità 2016, invece, la collaborazione con Fondazione Centro San Raffaele, ente no profit che supporta la ricerca dell’IRCCS  dell’ospedale  milanese con l’obiettivo di migliorare l’integrazione tra la ricerca scientifica e l’attività di assistenza clinica. Il workshop ha introdotto per la prima volta il master nel mondo del healthcare, avendo come oggetto la progettazione di concept che utilizzassero e-records e sensoristica per intervenire nella routine di lavoro del personale infermieristico. Gli studenti, divisi in team di lavoro, hanno affrontato diversi temi, dall’efficacia della strumentazione come i trolley dei medicinali ai momenti di distrazione durante il turno di lavoro, da eventuali disallineamenti rispetto alle procedure e alle norme, fino ai problemi di comunicazione tra il personale. L’attività ha previsto un momento introduttivo sul campo, presso la sede dell’unità di ricerca, una visita guidata in reparti specifici con sessioni di interviste al personale, il coinvolgimento di alcuni specialisti del settore,  ed una presentazione finale dei risultati proprio presso il San Raffaele. Ed è stato un ex studente e tutor del Master a tenere le fila di questo intenso workshop progettuale: Adriano Gariglio, oggi Service Designer presso l’unità di ricerca del San Raffaele, ha frequentato la II edizione con l’obiettivo di inaugurare un percorso professionale nel campo del design dei servizi; un traguardo raggiunto ed un esempio stimolante per gli attuali studenti che lo hanno seguito durante l’esperienza didattica da poco conclusa.

Il Master mira quindi alla formazione di professionisti in grado di progettare, gestire e organizzare il processo di ideazione e realizzazione di un servizio, fornendo le competenze necessarie al Service Designer per diventare un attore protagonista in questo contesto.

Il Master si rivolge a candidati in possesso del titolo di laurea, laurea magistrale, diploma universitario o diploma di laurea in design, architettura e ingegneria e a candidati laureati in altre discipline a cui il Service Design possa fornire una significativa integrazione alla loro preparazione professionale. La disciplina, infatti, è aperta a profili con background formativi anche molto eterogenei e tra gli studenti delle prime tre edizioni non sono mancati designer ma anche esperti di marketing, comunicazione, project management o laureati in scienze sociali e legge.

Per ulteriori informazioni, contattare l’Ufficio Coordinamento Formazione di POLI.design:

tel. +39 02 2399 7217, e-mail [email protected].

 

Press Contact:

Ufficio Comunicazione POLI.design

Tel. (+39) 02.2399.7201

e-mail: [email protected]

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Scuola di sport coaching

Il programma didattico della Scuola di Sport Coaching sviluppa tutti i temi riguardanti lo stato mentale e la motivazione dell’atleta:

      • migliorare la motivazione
      • governare lo stress e l’ansia
      • definire gli obiettivi
      • aumentare la concentrazione
      • preparare l’atleta mentalmente alla gara
      • allenare le potenzialità personale

L’obiettivo del Coaching è di costruire una relazione efficace con un atleta nella sua totalità finalizzata allo sviluppo della consapevolezza e all’allenamento delle Potenzialità.

 

Definizione di Sport Coaching

La Scuola di sport coaching considera ogni atleta come un individuo nella sua totalità valutandolo nei tre aspetti fondamentali:

  • fisico
  • tecnico
  • mentale

Nasce da qui una definizione completa di scuola di sport coaching come ente che si occupa di allenare ogni aspetto di un atleta, dando valore all’influenza che la sfera cognitiva ha nel determinare la prestazione di ciascuno. Il compito della scuola per sport coach è quello di formare mental coach capaci di sviluppare e migliorare le capacità dei propri cochee, fisiche e mentali, accompagnando l’allievo in una crescita mirata a far esprimere le proprie doti, enfatizzandone le abilità e il talento, lavorando al superamento delle difficoltà, consapevolizzandosi sui propri limiti e sulle proprie potenzialità.Allenare la mente può contribuire in modo importante a rendere l’atleta capace di sfruttare al meglio queste stesse potenzialità; a gestire la propria emotività sotto pressione; ad avere la giusta carica di motivazione ed ambizione; a trovare, mantenere e concretizzare la propria concentrazione e ad aver maggior fiducia in se stesso.

La qualità di una scuola di sport coaching è data dal rigore dell’insegnamento e dalla professionalità e certificazione dei docenti. Nata negli USA intorno agli anni 80 come metodo utilizzato in ambito sportivo, il Coaching si è subito diffuso in tutto il mondo e si è trasformato molto velocemente in una vera e propria professione.

Il Italia questa professione è in forte espansione da alcuni anni. Oggi le principali scuole di Coaching propongono un percorso formativo, per lo più di impostazione americana.

Chi è il mental coach sportivo?

Il Mental Coach Sportivo è la figura professionale preposta ad “allenare” gli atleti e/o la squadra dal punto di vista mentale, puntando sull’abilità di gestire il proprio stato.
Conseguendo direttamente più padronanza dei processi mentali, si avranno maggiori risultati nella performance sportiva. Altro elemento di attenzione da parte del Coach Sportivo è quello di saper rafforzare il livello di entusiasmo dell’atleta e del gruppo innalzando gli standard di eccellenza personale e sistemica.
Un buon Coach Sportivo sa educare l’atleta ad una corretta utilizzazione del proprio corpo e della propria energia vitale per conseguire maggiori risultati e benessere.

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Tecniche di coaching

Nel coaching esistono una molteplicità di approcci, che partono da presupposti diversi e utilizzano metodiche e tecniche di coaching fra loro differenti. Ogni coach mette a punto tecniche di coaching specifiche.

Tutte le tecniche di coaching utilizzano la tecnica dell’ascolto attivo delle problematiche riportate dal cliente. È attraverso la tecnica dell’ascolto e della domanda, che il coach giunge alle conclusioni per lui più adeguate,  comprendendo ciò che il cliente intende con le sue affermazioni. In ogni momento dell’attuazione di qualsiasi tecnica di coaching è importante l’ascolto che fornisce il modo migliore per comprendere ciò che il cliente vuole. Come anche attraverso l’analisi di ciò che non dice, con la comunicazione non verbale e para verbale, che il coach esperto deve essere in condizione di cogliere.

Molte tecniche di coaching derivano dal campo della Programmazione Neuro-Linguistica, lo studio della struttura dell’esperienza soggettiva che ha avuto origine, negli anni ’70, dal lavoro di  ricerca di R.Bandler e Jhon Grindler.

Tecniche di coaching basate sulla Programmazione Neuro-Linguistica (PNL):

Tale approccio consente di osservare l’insieme dei pensieri, delle sensazioni e dei sentimenti delle persone attraverso l’osservazione della comunicazione linguistica e comportamentale. È un insieme di tecniche linguistiche usate al fine di aiutare le persone a mettere in atto dei cambiamenti. Per queste ragione la PNL ben si presta come metodologia ed insieme di tecniche da applicare al coaching. Il coach guida il cochee nel proprio processo di cambiamento, attraverso tecniche che gli consentano di esaminare e di definire l’obiettivo su cui si andrà a lavorare. Tali tecniche di coaching consentono di modellare il proprio comportamento in funzione di obiettivi desiderati per sviluppare il proprio potenziale scoprendo ed usando al meglio l’insieme delle proprie risorse.

Tecniche di coaching basate sull’approccio Self-Empowerment (SE):

Nel coaching la metodologia del Self-Empowerment si occupa dell’analisi del processo di crescita della persona per migliorare la capacità di incidere sulla realtà sia dal punto di vista oggettivo (in termini di obiettivi da raggiungere) che da quello soggettivo (in termini di benessere personale). Le tecniche di coaching basate su questo approccio aiutano a focalizzare e raggiungere in maniera più efficace e sistematica i traguardi prefissati.

Questi due approcci sono essenziali e tra loro complementari per realizzare prestazioni ottimali in qualsiasi area della vita personale e professionale, in quanto formano un circolo virtuoso di tecniche di coaching che chiariscono ciò che è necessario fare per implementare un solido percorso di sviluppo personale e come farlo.

Al di la degli approcci che sono la base culturale delle diverse tecniche di coaching, tutte presentano degli strumenti e metodologie comuni:

  • stabilire obiettivi ben formati;
  • gestire gli stati interiori;
  • assumere diverse posizioni percettive;
  • modellare e identificare momenti d’eccellenza;
  • mappare le risorse;
  • procurarsi feedback di alta qualità.

 

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Scuola di life coaching

L’obiettivo di una scuola di life coaching è fornire gli strumenti necessari per iniziare l’attività di coach con la giusta preparazione. Il coach è un professionista  capace di gestire e promuovere relazioni di coaching basate sul miglioramento delle performance e sul conseguimento di obiettivi.

 Scuola di Life coaching

La scuola di Life Coaching è dedicata alle persone che desiderano sviluppare se stesse, definire e raggiungere degli obiettivi ambiziosi.

In metodo di una scuola di mental coaching è applicabile in qualsiasi settore che coinvolga lo sviluppo e la crescita personale, professionale e la sfera delle relazioni umane.
E’ dunque la persona nella sua globalità e in quanto principale artefice del proprio sviluppo ad essere al centro dell’attenzione, nelle sue diverse dimensioni psicologiche.

La scuola di  Life Coach é  adatta per chi cerca di superare momenti impegnativi, raggiungere obiettivi ambiziosi e sviluppare la propria consapevolezza.

Possiamo definire il Life Coaching come un metodo di sviluppo del potenziale umano, fondato su una relazione creativa (tra il coach e il suo cliente), focalizzato sulla scoperta e valorizzazione delle potenzialità personali, il cui scopo è il miglioramento delle performance e il raggiungimento degli obiettivi.
La scuola di Life Coaching crea un processo di “allenamento” nel quale vengono migliorate le performance o la qualità dell’esperienza attraverso un metodo che mira al cambiamento delle condizioni di vita della persona, puntando a moltiplicare le possibilità di scelta che l’individuo ha davanti a sé.

È basata sulla gratificazione, in quanto lavora sulle risorse, sulla capacità e le competenze della persona, focalizzando l’attenzione su ciò che funziona.

Il cliente viene incoraggiato a lavorare su ciò che sta già facendo al fine di raggiungere un ulteriore miglioramento.
Ciò aumenta la fiducia del cliente in se stesso e nelle proprie capacità stimolando la motivazione al cambiamento con l’intento di aiutarlo a trovare ed esprimere più liberamente la propria unicità.
Lo scopo è quello di stimolare il cliente a lavorare su piccoli e specifici cambiamenti relativi a sentimenti, pensieri e sensazioni.

Ciò che accomuna tutte le persone che decidono di affidarsi all’esperienza di un Life Coach è la voglia di raggiungere i propri obiettivi, l’aspirazione a rendere concreto e raggiungibile un proprio desiderio, la volontà di fronteggiare cambiamenti significativi nella propria vita.

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Quale coach scegliere

Quale coach scegliere: Come riconoscere un coach professionale, di cui ci si può fidare? La scelta del coach è un momento delicato e decisivo. Il coach è colui che accompagna il proprio allievo in un coinvolgente percorso di crescita e sviluppo. L’allievo si fida e affida completamente al coach per il proprio miglioramento personale e dunque bisogna porre molta attenzione agli elementi che aiutano a decidere quale coach scegliere.

La professionalità è certamente un aspetto sostanziale per decidere quale coach scegliere.  Per verificare la professionalità di un coach bisogna considerare diversi aspetti della figura e vita professionale del coach che decidiamo di scegliere.

È importante valutare:

  • la formazione del coach
  • l’esperienza del coach
  • le referenze dei clienti
  • i principi etici e professionali del coach
  • le credenziali del coach
  • gli strumenti e le tecniche di coaching utilizzate
  • l’atteggiamento del coach nei confronti dell’allievo

 

Professionalità e personalità: il coach deve avere una sua personalità, deve in qualche modo essere in grado di convincere che è quello giusto.

Se il coach appare incoerente rispetto alle sue specializzazioni e non offre sufficienti garanzie di serietà è meglio non sceglierlo. Prima di scegliere il coach è opportuno fare una sessione di prova. Molti coach offrono una prima sessione gratuita proprio per dare questa opportunità. Nella prima sessione è possibile avere ulteriori chiarimenti in merito al metodo e tecniche utilizzate.

Altro elemento fondamentale da valutare per decidere quale coach scegliere è il feeling che si avverte nel momento dell’incontro con il coach. Prima di decidere definitivamente se il coach è quello giusto è importante parlarci. La voce, il tono, la professionalità che si percepisce attraverso la conversazione possono già aiutare a capire se con quel coach si è a proprio agio. È molto importante che si possa costruire un rapporto basato sulla fiducia. Il feeling deve essere positivo poiché contribuisce molto all’esito del programma di coaching. Instaurando un clima di complicità e fiducia  il coach può dare il massimo e aiutare l’allievo a raggiungere tutti gli obiettivi stabiliti. Nel  momento in cui ci si incontra con il coach ciò che conta è il rapporto che è in grado di creare, le sensazioni che la sua presenza provocano.

Nel momento in cui si deve decidere quale coach scegliere uno strumento di grande aiuto è il web. Il coach che utilizza il suo nome per essere presente nel web, nei social e confrontarsi con le persone dimostra professionalità e serietà: non ha paura delle critiche che può ricevere; è disposto ad alimentare discussioni professionali; non teme di raccontare la propria storia professionale. Da evitare i coach che non accettano critiche nelle piattaforme online e non vogliono utilizzarle come un modo per migliorare il proprio lavoro. Il web può essere utilizzato per leggere ciò che il coach scrive e chiedersi cosa suscita la lettura dei scuoi scritti: che tipo di emozioni e sensazioni si provano nel leggere testi scritti dal coach.

 

 

 

 

 

 

 

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Corso per diventare Coach

Una persona che vuole seguire un corso per diventare coach professionista in Italia deve certamente fare diverse scelte: dal percorso di formazione più giusto al settore in cui specializzarsi. Il mercato del coaching è in forte crescita e anche l’offerta di corsi per diventare coach si stanno sviluppando di conseguenza.

Per iniziare seriamente ad essere un coach professionista serve un approccio strutturato e strategico e prima di iniziare qualsiasi corso per diventare coach é necessario porsi alcune domande:

  • Che tipo di coach professionista voglio diventare?
  • Con quali clienti voglio lavorare?
  • Mi immagino a lavorare da solo o inserito in un contesto di colleghi coach?
  • Cosa mi spinge a diventare coach professionista?
  • Lavorerò solo in Italia o intendo farlo anche all’estero?

Queste domande hanno un carattere preliminare e  possono aiutarti a capire quale corso per diventare coach è più giusto per te.

Corsi di coach certificati

Un corso per diventare coach o una scuola di coaching certificata, secondo la definizione, sono riconosciuti e dichiarati come “conformi” a una qualche norma, da un terzo  superpartes e competente. Queste sono le due caratteristiche a cui stare più attenti quando si incontrano corsi di coaching o scuole di coaching certificati.

Da chi sono certificati? Che cosa viene certificato? A che serve quella certificazione?

Talvolta vengono proposte certificazioni “generiche” quasi come potessero certificare il valore formativo del percorso; si possono trovare sul web associazioni fittizie che certificano corsi di coaching altrimenti difficilmente certificabili. Talvolta si usano certificazioni di associazioni di coaching reali e note in modo improprio. Verifica sempre alla fonte il valore delle certificazioni, cerca su internet informazioni su quella specifica certificazione o associazione.

Per diventare Coach: corsi + esperienza

Il coach è una professione che dipende dalla qualità della tua struttura mentale e valoriale non basta acquisire padronanza di qualche tecnica imparata ad un corso di coaching qualsiasi per diventare un coach professionista.

Quella del Life Coach o del Coach nelle sue varie espressioni, è una professione che dipende dalla qualità della tua struttura mentale e valoriale, dalla tua capacità di essere consapevole, presente nel momento, in ascolto dell’altro e pronto ad accoglierlo, sostenerlo nella sua ricerca e azione.

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Percorso di coaching

Il percorso di coaching è il cammino verso la conquista dello sviluppo e del benessere personale.

Il Coaching è un metodo finalizzato al miglioramento delle performance e al raggiungimento di obiettivi di maggior valore attraverso la scoperta e lo sviluppo delle potenzialità personali.

La filosofia del coaching si basa sul conseguimento dei risultati attraverso un’esplorazione adeguata delle realtà e delle risorse in nostro possesso. Il coaching è un processo interattivo che va alla ricerca di soluzioni per raggiungere gli obiettivi concordati.

Il percorso di coaching deve essere implementato sulla base delle diverse situazioni che coach e cochee devono affrontare. Ogni processo di coaching è personalizzato e progettato in base alle esigenze e aspettative del cliente. In ogni caso è giusto che il percorso di coaching segua una procedura più o meno standardizzata: deve svilupparsi su percorsi strutturati che assicurano il raggiungimento degli obiettivi. La caratteristica fondamentale del percorso di coaching è la struttura razionale che deve avere per poter seguire tutte le fasi in cui è organizzata.

La definizione di un percorso di coaching è una fase necessaria per includere nel piano di sviluppo tutti gli elementi di completezza e razionalità che appartengono a qualsiasi progetto. La descrizione e pianificazione lo rende maggiormente gestibile e controllabile.

Le fasi del percorso di coaching sono definite dal coach considerando come valuta e cosa si aspetta il cochee dall’attività di coaching, e soprattutto quanta energia vuole investire nel progetto.

Il primo passo del percorso di coaching è l’analisi della situazione attuale. È la fase in cui il cochee si racconta e ci si conosce. È un momento molto importante per capire se la relazione di coaching può avere una base solida. Il coach pone le domande pertinenti per capire chi è il cochee, qual è la situazione in cui si trova rispetto alla situazione che vuole raggiungere.

La fase successiva del percorso di coaching è la definizione dell’obiettivo. L’obiettivo deve essere raggiungibile, non devono esserci ostacoli insormontabili. In questa fase si devono considerare anche gli ostacoli che potrebbero incontrarsi nel percorso di sviluppo e le metodologie da adottare per eliminare tali ostacoli.

Dopo aver definito l’obiettivo, si devono vagliare le possibili alternative e stabilire il percorso ottimale per raggiungere il fine ultimo, scartando le alternative non valide.

La fase più intensa del percorso di coaching è la definizione del piano. È fondamentale stabilire tutti gli step del percorso, in modo che sia chiaro al coach e al cochee cosa fare per passare dalla situazione attuale a quella desiderata.

La definizione degli step è la fase preliminare all’esecuzione del piano. Per raggiungere gli obiettivi stabiliti le fasi tracciate devono essere eseguite. È compito del coach vigilare sull’esecuzione di ogni singola fase per evitare che il cochee possa perdere la motivazione o essere distratto.

Un momento del processo di coaching molto importante è il feedback del piano. Periodicamente si devono rivedere i risultati parziali, evidenziare le azioni che funzionano meglio e i comportamenti che vanno rafforzati perché più adatti allo scopo. Il feedback deve essere un meccanismo costruttivo per apportare modifiche al percorso, stabilire le fasi di successo e quelle fallimentari.

Il percorso di coaching non è rigido e immutabile, anzi è un percorso flessibile e poiché costruito su misura del cochee può essere soggetto a revisioni e cambiamenti per migliorarne l’efficacia.

 

 

 

 

 

 

 

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Roy Martina

Certified Mental Coach, conferenziere e scrittore di successo, medico specializzato in terapie alternative, ex campione di karate, Roy Martina è un convinto sostenitore della necessità di integrare corpo e mente.

Autore di decine di libri tradotti in tutto il mondo, Leader Ship Trainer e conferenziere a capo di una società: la Roy Martina Experience ,  Roy Martina è  uno dei nomi di spicco della medicina alternativa – anche per quanto riguarda la formazione – a livello mondiale.

Nato  il 29 settembre del 1953 a Curaçao, nelle Antille Olandesi,  ha conseguito la laurea in Medicina nei Paesi Bassi, specializzandosi in medicina olistica. Sempre in Olanda ha fondato la clinica di terapie alternative Second Center Opinion e l’organizzazione no profit Relief, per l’aiuto di disabili e bambini con problemi emozionali. In un’intervista, Roy Martina racconta di essere stato un bambino “difficile”: affetto da una leggera forma di sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), si era avvicinato alle arti marziali su consiglio di uno psicologo. Scelta che ha una rilevanza cruciale sulla sua intera vita, sul suo carattere – “Ho imparato il rispetto e a gestire la mia aggressività” – e sulle sue scelte professionali.

 

Il selfness coach

Roy Martina crede in un approccio olistico al coaching, che poggia sulla profonda conoscenza di se stessi e sull’accettazione della propria imperfezione umana, dei propri lati oscuri e irrisolti. Martina si definisce un “mental coach” che invita i suoi clienti a stimolare i tre pilastri dell’esistenza umana:
1. il pilastro corpo, ossia la capacità di nutrirsi in modo sano, fare attività fisica e rimanere in forma;
2. il pilastro relazione, ossia la capacità di trovare un equilibrio tra lavoro e divertimento, e nel relazione con l’ambiente, il partner, i colleghi, la famiglia;
3. il pilastro crescita, ossia la capacità di prendersi le proprie responsabilità in situazioni complesse e durante i momenti di crisi.
Secondo Roy Martina, per essere felici “basta partire dal presupposto che la vita è perfetta, che l’universo funziona perfettamente e che il nostro corpo può svolgere contemporaneamente milioni di funzioni. Al mondo c’è una ragione per ogni cosa. Dobbiamo crederci fino in fondo, anche quando ci capitano le cose più sgradevoli. Se consideriamo ciò che ci succede come un’esperienza utile per crescere, saremo più felici”.

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Un valido aiuto: l’attività del Life coaching

Spesso la vita ci mette di fronte a scelte che prevedono cambiamenti di cui non sempre cogliamo l’importanza e che richiedono un allenamento continuo per affrontare paure e imparare ad accettare il nuovo.

L’evoluzione di un progetto personale verso la sua realizzazione può essere sostenuta da percorso affiancato da un Certified Mental Coach.

Una prima tappa da cui un Sport coach potrebbe partire è la domanda mirata: Cosa voglio ottenere? Aprendo poi a tutta una serie di domande)successive che servono a definire meglio il proprio obiettivo e la misura dello stesso.
Il percorso iniziato da un Life Coach si presenta proprio come un percorso a tappe di cui sono riconoscibili alcuni fondamentali passi:

1. Credere fortemente nella possibilità di vincere.
Non si va da nessuna parte se si comincia con pensieri di perdita.
2. Essere narrativi.
Condividere con le persone che stanno intorno a noi il racconto del sogno che vogliamo realizzare rende esplicita la misura dell’importanza e del valore che il progetto ha per noi.

3. Monitorare il successo.

Autoregolamentarsi, verificare i risultati rispetto ai singoli obiettivi, definiti all’inizio del cammino, significa allenarsi ai risultati e usarli come preziosi autoregolatori per apportare variazioni e misurare il cambiamento.

4. Identificare il nemico.
L’obiettivo di questo passo è abolire tutte quelle espressioni che contengano la  sconfitta. Ad esempio tutte quelle frasi che iniziano con un “No”.
5. Valorizzare l’amico.
Gli amici appoggiano le nostre trasformazioni, ci seguono in ogni momento e applaudono ai nostri successi.

6. Darsi un tempo per vincere.
Ogni nuovo percorso ha in se una sfida e un risultato da raggiungere. Ma, in quanto tempo? E’ necessario darsi un tempo per regolare le nostre azioni per non procedere a tentoni e per valorizzare ogni singola azione messa in campo.

7. Vedere la propria vittoria.
Come sarò nel momento in cui avrò vinto? Che emozioni proverò? Sarò soddisfatto?

8. Premiare il successo.
Ogni step raggiunto richiede una sosta obbligata per celebrare il risultato e ritirare il premio

9. Riconoscere i punti di forza.
Cosa mi ha permesso di affrontare nuove sfide? Cosa è veramente importante per me? Vanno riconosciuti, valorizzati e identificati  i punti di forza e i valori guida che vi hanno animato.

10. Accogliere il dono.
Cosa mi porto via da questa esperienza? E come posso utilizzarla in altri ambiti della mia vita.

La vittoria sta nell’aver raggiunto il risultato per il quale ci eravamo messi in cammino, sta nell’aver creduto alla possibilità di affrontare una nuova sfida e nell’aver conquistato il dono della conoscenza che ci permetterà di attuare nuove trasformazioni e intraprendere cammini successivi!

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Certified Mental Coach e la PNL

Lo Certified Mental Coach, che allena mentalmente  gli atleti nelle diverse e più variegate discipline sportive, non può fare a meno di conoscere e usare la PNL.

Che cosa è la PNL?
La PNL – Programmazione Neurolinguistica, e’ nata negli anni ’70 ad opera di due ricercatori: Richard Bandler, matematico, e John Grinder, linguista. Essi modellarono i comportamenti di terapeuti e comunicatori di eccezionale efficacia. In tal modo individuarono una serie di schemi fondamentali, verbali e non verbali, condivisi da tutti i grandi comunicatori, che facilitano grandemente il rapporto interpersonale e la comunicazione produttiva.

Negli ultimi quarant’anni di ricerche la PNL ha sviluppato strumenti e strategie di straordinaria efficacia, sfruttando appieno l’innata capacità del nostro cervello ad apprendere in modo istantaneo ciò che si sperimenta utile e vantaggioso.

Considerata la natura “veloce” e di “risultati” di tutte le discipline sportive, l’intervento del Executive Coach non può non prevedere l’uso sistematico della programmazione neuro-linguistica.

La PNL, attraverso strumenti tipici come:

  • obiettivi ben formati,
  • livelli logici,
  • cambio delle convinzioni,
  • ancorare stati risorse produttivi,
  • creazioni delle convinzioni,
  • ecologia dell’obiettivo,
  • Time-line,
  • Future Pacing,
  • Neuro Hypnotic Repatterning,
  • Meta Programmi,
  • modellamento esterno ed interno,
  • Design Human Engineering

è un must da usare con tutti gli atleti che vogliono velocemente progredire nell’aspetto mentale della loro performance sportiva.

E proprio in questo ambito che un mental coach interviene, allenando l’atleta a gestire le sue emozioni e a usarle in modo performante come uno strumento in più che gli permette di raggiungere le sue massime potenzialità.

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La vittoria fortifica

Una vittoria che ha reso l’atelta Djokovic fiero del proprio lavoro sostenuto dal suo personal Certified Mental Coach.  Travolto dalle emozioni positive durante il match ha portato a casa un trofeo davvero speciale.

Dopo molte finali perse di fila, che lo hanno portato ad aver dubbi sulla sua bravura, Djokovic è riuscito a mettere in pratica gli insegnamenti del suo Sport Coach e ad aver fiducia in se stesso.

La presenza del Mental Coach durante gli allenamenti hanno insegnato all’atleta di pensare solo al momento e a quello che stava succedendo. Affrontare uno sforzo fisico e mentale di quel tipo è normale che pensieri –positivi e negativi- ti passino per la testa, soprattutto verso la fine del match. Djokovic ha imparato a restare rilassato e a cercare di essere presente, senza pensare al futuro e vivendo solo il momento.

Alla domanda “È stata una vittoria diversa dalle altre?” l’atleta risponde: “Sinceramente, questa è la finale  Slam migliore dal punto di vista qualitativo a cui abbia mai preso parto. Roger ha giocato bene. Ha mostrato uno spirito combattivo e di saper stare nel match nei momenti importanti.” – e aggiunge –“Ma l’unico modo di vincere il match era credere di potercela fare fino alla fine e restare forte mentalmente. Questo è quello che ho fatto. Non ho lasciato svanire le emozioni, come probabilmente è successo al Roland Garros. Sono molto felice di aver vinto una finale Slam dopo aver perso le ultime tre.”

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L’abito fa il monaco: sarà vero?

Se fino ad oggi avete speso minuti preziosi davanti allo specchio interrogandovi sulle possibili reazioni al vostro abbigliamento, dopo aver letto questo post il tempo abitualmente dedicato a ciò non sarà più sufficiente poichè, parola di Life Coach, il tipo di vestito indossato non solo influenza l’altrui pensiero ma anche il vostro.

Ognuno di noi quando indossa un determinato vestito lo fa con l’idea più o meno consapevole che ciò inciderà sull’opinione che gli altri hanno di lui/lei.

Ciò che indossiamo, secondo alcuni autorevoli Mental Coach, può influenzare la percezione che abbiamo di noi stessi, come ad esempio una maglietta di Superman fa sentire più forti e un camice bianco migliora i risultati di un test matematico.

Karen Pine Certified Mental Coach ha pubblicato i risultati dei suoi esperimenti in un libro “Se si chiede a un ragazzo con la t-shirt di Superman di stimare che peso può sollevare risponderà con un numero maggiore di un ragazzo che ha una maglietta normale, ma anche di uno che ha gli stessi vestiti che aveva lui prima”.

Alcune donne invece che erano alle prese con un test di matematica sono state fatte vestire in modo diverso: quelle vestite con un tuta hanno avuto risultati peggiori che quelle in maglioncino e i risultati migliori si sono avuti facendo indossare loro un camice bianco, come se il cervello pensa di avere le capacità mentali di un dottore.  Karen Pine conclude “Questi studi confermano che non solo noi siamo quello che vestiamo, ma diventiamo quello che vestiamo”.

Insomma, noi tutti ci aspettiamo che il modo di vestirci possa influenzare le nostre relazioni sociali e, a quanto pare, tale fenomeno è enfatizzato dal fatto che l’abbigliamento sembra esercitare una discreta influenza anche sui nostri pensieri.

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Come rivolgerci ad un cochee

Gli atleti spesso decidono di iniziare un percorso di coaching per muoversi verso i risultati che desiderano e, ovviamente, si aspettano che il loro Certified Mental Coach li accompagni in questo percorso. Ma in che modo il  coach dimostra di aver  fiducia nel suo cliente? Come dimostra di essere un suo sponsor?

La fiducia nel cliente passa soprattutto dal tipo di linguaggio che un Sport Coach utilizza. Sia che si tratti di una relazione di coaching piuttosto che di una conversazione in famiglia o fra amici, sia che la comunicazione avvenga con noi stessi è importante scegliere correttamente il nostro linguaggio.

Precisione linguistica significa utilizzare consapevolmente parole e frasi che hanno il potenziale di generare un effetto positivo o che ci permettano di accedere alle nostre migliori capacità, competenze e risorse.
I risultati espressi con parole del tipo “smettere di…”, “diminuire…”, evitare…”, possono sembrare espressi in positivo ma in realtà presuppongono un allontanamento da qualcosa e sono quindi, di per sé, espressione di una negazione di ciò che c’è.

L’orecchio allenato di un coach, riconosce immediatamente questo tipo di violazioni. Grazie a questa abilità, il Mental Coach, attraverso domande ed osservazioni, contribuisce ad allenare il suo cliente ad un linguaggio positivo che possa davvero dargli l’occasione di muoversi verso ciò che desidera.

Tanti sono gli elementi  ch e possono essere presi in considerazione nel linguaggio, quali:
Uso dei tempi verbali. Ad esempio, l’uso del condizionale è errato perché il cochee non vuole sentirsi dire “quindi vorresti ottenere…” ma  vuole sentire: “vuoi ottenere”;

Genericità delle parole. E’ importante usare un vocabolario ricco di termini ponendo attenzione al vocabolario del cochee che potrebbe essere povero: può essere utile invitarlo ad ampliarlo, in modo tale da descrivere con maggiore precisione ciò che desidera.
Utilizzo di domande che attivano risposte di cortesia. Domande quali “Come ti sentirai quando avrai ottenuto questa cosa?” Conducono ad una bella risposta: “Bene”.
Affermazioni che riducono la determinazione del cliente. Si manifestano con un probabile intento di accogliere il cliente, ma provocano l’effetto di cancellare una sicurezza acquisita.

Molte altre affermazioni mostrano il potere del linguaggio e la pratica e l’attenzione, oltre alla consapevolezza degli effetti di certe “abitudini linguistiche”, hanno il grande potere di creare nuove possibilità per il coach e i suoi cochee.

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Come Cambiare in un istante

Quando si intraprende un percorso di crescita personale e quindi si sceglie di creare un reale cambiamento nella propria vita con l’aiuto di un Certified Mental Coach è necessario adottare delle strategie e dei sistemi con specifiche procedure, evitando il rischio dell’ennesimo “fallimento”.
Durante il percorso di crescita, la prima domanda che il Mental Coach farà sarà:

desidero cambiare o voglio cambiare?

Quando decidi di svoltare veramente dovrai chiederti se il tuo è un semplice desiderio di cambiamento o sei ormai al punto in cui non ne puoi più di continuare così e sei davvero stufo, stanco e deluso.

Nel  mondo della formazione che si prefigge lo standard del cambiamento duraturo vige una regola inderogabile: piccoli passi e semplici azioni  ripetute costantemente nel tempo generano un cambiamento nella piena fiducia di mettersi definitivamente alle spalle i vecchi schemi del passato.

 

La tecnica dell’interruttore on-off per cambiare stato d’animo in un istante

La tecnica dell’interruttore on-off  è uno strumento che puoi utilizzare con l’aiuto di un Life Coach per interrompere uno schema, creare una lieve sospensione dello stato indesiderato, e cambiare focus.

Si tratta di una tecnica composta da 3 fasi:

  • Fase A:  è un stato indesiderato,un pensiero limitante;
  • Fase B: on-off una frase o un’azione in grado di interrompere violentemente lo schema precedente;
  • Fase C: è un azione che sposta il tuo focus su qualcosa di positivo o addirittura potenziante.

L’interruttore di schema (fase b) può anche essere un urlo, un pizzicotto doloroso o qualsiasi cosa in grado di impedire il focus sulla frase limitante pensata o detta in precedenza. La frase in C ha lo scopo di ristrutturare la convinzione A e quindi deve andare nella direzione diametralmente opposta.

 

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Cambiare in un istante

Quando si intraprende un percorso di crescita personale e quindi si sceglie di creare un reale cambiamento nella propria vita con l’aiuto di un Certified Mental Coach è necessario adottare delle strategie e dei sistemi con specifiche procedure, evitando il rischio dell’ennesimo “fallimento”.
Durante il percorso di crescita, la prima domanda che il Mental Coach farà sarà:

desidero cambiare o voglio cambiare?

Quando decidi di svoltare veramente dovrai chiederti se il tuo è un semplice desiderio di cambiamento o sei ormai al punto in cui non ne puoi più di continuare così e sei davvero stufo, stanco e deluso.

Nel  mondo della formazione che si prefigge lo standard del cambiamento duraturo vige una regola inderogabile: piccoli passi e semplici azioni  ripetute costantemente nel tempo generano un cambiamento nella piena fiducia di mettersi definitivamente alle spalle i vecchi schemi del passato.

 

La tecnica dell’interruttore on-off per cambiare stato d’animo in un istante

La tecnica dell’interruttore on-off  è uno strumento che puoi utilizzare con l’aiuto di un Life Coach per interrompere uno schema, creare una lieve sospensione dello stato indesiderato, e cambiare focus.

Si tratta di una tecnica composta da 3 fasi:

  • Fase A:  è un stato indesiderato,un pensiero limitante;
  • Fase B: on-off una frase o un’azione in grado di interrompere violentemente lo schema precedente;
  • Fase C: è un azione che sposta il tuo focus su qualcosa di positivo o addirittura potenziante.

L’interruttore di schema (fase b) può anche essere un urlo, un pizzicotto doloroso o qualsiasi cosa in grado di impedire il focus sulla frase limitante pensata o detta in precedenza. La frase in C ha lo scopo di ristrutturare la convinzione A e quindi deve andare nella direzione diametralmente opposta.

 

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La definizione di life coach secondo Alberto Biffi

Il Life Coach è “l’allenatore della vita”, colui che aiuta a gestire la vita come una persona davvero la vuole, aiutandola a definire gli obbiettivi ed il modo migliore per raggiungerli.

Il Life Coaching si rivolge a molti settori di applicazione e non ha alcuna finalità curativa o terapeutica. E’ un percorso di apprendimento collaborativo finalizzato a stimolare l’autoconsapevolezza delle risorse e del potenziale presente in ciascuna persona ed attraverso lo sviluppo di queste potenzialità personali il Life Coach guida le persone in un percorso ad hoc per aiutarle a raggiungere gli obbiettivi desiderati.
Il coaching non lavora sul problema delle persone ma è un metodo utile per accompagnarle nel futuro desiderato.

Anche in Italia, in questo ultimo decennio, il coaching ha iniziato ad essere conosciuto in ambito privato. E’ ormai diventato normale avvalersi dell’aiuto di un Life Coach in momenti di particolare impegno o fatica, quando ci si prefigge obbiettivi e si vogliono aumentare al massimo le possibilità di riuscita.

 

IL LIFE COACH
Il Life Coach lavora sulle strategie mentali che inconsapevolmente le persone mettono in atto ogni giorno, ricreando lo stesso stato mentale dei vincenti e lo fa allenando la mente, le emozioni e le sensazioni.

Il Life Coach aiuta le persone a scoprire chi sono, a realizzare i loro sogni ed a migliorare le loro relazioni mentre scoprono chi sono.
Un intervento di life coaching è particolarmente appropriato per coloro che desiderano migliorare le performance. Il Life Coach é adatto per chi cerca di superare momenti impegnativi, raggiungere obbiettivi ambiziosi e sviluppare la propria consapevolezza.

Ovviamente ogni persona è diversa, infatti l’approccio del Life Coach cambia per ogni singolo individuo.
A volte il Life Coach fa da specchio per le persone: offre più visioni della realtà, ricorda loro chi sono davvero e quando le circostanze della vita sembrano assorbirli.

Il Life Coach lavora direttamente sul percorso di crescita personale creando un rapporto di tipo “one to one”. Questo porta più facilmente un clima di profonda fiducia che è fondamentale in questo tipo di contesto. I primi traguardi saranno:

  • Libertà emotiva, sarà la persona stessa ad aver in mano il controllo della propria mente
  • Successo personale, cioè il raggiungimento degli obbiettivi prefissati

 

LE SESSIONI DI LIFE COACHING
Il Life Coach aiuta le persone nella conduzione dei loro progetti attraverso un percorso che può durare dai tre ai nove mesi e ha inizio con una sessione introduttiva.

Nel primo contatto il Life Coach invita la persona a tracciare il quadro della sua situazione attuale e a delineare i suoi obbiettivi primari. Durante la sessione introduttiva, che può durare dalle 2 alle 4 ore, vengono definite le finalità del percorso di life coaching e i risultati specifici che si vogliono raggiungere.
Il life coaching, infatti, si concentra sul presente e sul futuro, non sul passato.

Il rapporto tra il Life Coach e la persona si articola poi nelle sessioni successive che hanno scadenze prestabilite e durante le quali vengono definiti gli obbiettivi. In questi incontri si esplorano nuove opportunità al fine di superare eventuali limiti, progettando insieme un piano di azione che costituirà la strada verso la crescita e il raggiungimento dei propri scopi.

Nelle sessioni il Life Coach ascolta la persona non solo attraverso le sue parole, ma anche guardando i suoi gesti, le sue espressioni e la aiuta a scavalcare quegli ostacoli che la separano del suo traguardo personale.
Quindi nel percorso di life coaching la persona diventa cosciente del proprio stato attuale, definisce un obbiettivo personale e assieme al Life Coach trova le strategie migliori per raggiungerlo in base alle proprie risorse e nel rispetto dei propri valori.

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Fare Mental Coaching

CoachingFare coaching significa mettere in condizione una persona di fare una serie di scelte responsabili e di permetterle di elaborare un piano d’azione utile a conseguire gli obiettivi desiderati.

Il coaching è una disciplina relativamente nuova. Nata intorno agli anni ’50 negli Stati Uniti, si è affermata nel mondo anglosassone negli anni ’80 e successivamente si è diffusa in vari paese europei, fino ad arrivare in Italia nel corso dell’ultimo decennio.

L’etimologia della parola “coach” deriva dal Middle English “coche”, corrispondente all’inglese moderno “wagon” il cui significato è“carrozza”. Il coaching è dunque un veicolo che trasporta una persona da un luogo di partenza a un luogo di arrivo desiderato.

 

COS’E’ IL COACHING?
Il coaching è un metodo finalizzato al miglioramento della performance e al raggiungimento di obiettivi attraverso la scoperta e lo sviluppo delle potenzialità personali. Il coaching non é una terapia né un’alternativa alle terapie psicologiche, non scava nel passato ma si concentra sulle possibilità future.

Il coaching è uno strumento altamente efficace che aiuta le persone a far quadrare il bilancio della propria vita, a migliorare i rapporti con gli altri, scoprendo le strategie più adeguate per raggiungere i propri obiettivi. E’ un progetto di crescita mirato che facilita il cambiamento attraverso un percorso autorigenerativo.
L’approccio del coaching è orientato all’azione, guarda alla situazione presente per costruire un futuro migliore, puntando l’attenzione sul risultato piuttosto che sul problema.
Il coach lavora dunque sulla valorizzazione delle risorse e sulle motivazioni del cliente, rinforzando le sue capacità per superare un momento critico o cambiamento.
La condizione indispensabile perché un processo di coaching abbia successo é la volontà della persona di crescere, migliorarsi e di diventare artefice dei proprio destino.

Nel coaching il presupposto è la conoscenza e la consapevolezza di sé, delle proprie risorse e delle aree migliorabili. Si tratta di focalizzare una meta specifica e trovare le strategie più adeguate per raggiungerla. Occorre saper gestire convinzioni e atteggiamenti limitanti per affrontare al meglio il nuovo, agire per trasformare la paura del cambiamento in una energia tesa allo sviluppo e alla realizzazione della persona.

 

IL COACHING FUNZIONA?
Nel 2002 il Financial Time pubblicò i risultati di uno studio dell’International Personnel Management Association, che dimostrava come la produttività del personale con la sola formazione migliorava di circa il 22%, mentre con il coaching il miglioramento raggiungeva l’88%.
Questo è uno dei tanti dati che dimostrano che il coaching funziona. Definire i propri obiettivi e i piani d’azione utili a conseguirli permette alla persona di organizzare insieme al suo coach un percorso nuovo, dove il conseguimento degli obbiettivi e della felicità personale sono sostenuti dall’efficacia e dalla qualità della relazione coach/cliente.

Ogni relazione di coaching, quindi, si basa sulla ricerca di un nuovo modo di essere e un nuovo modo di fare nonché sull’acquisizione di un più alto grado di consapevolezza e responsabilità.

 

TIPOLOGIE DI COACHING
Vi sono diverse tipologie di coaching anche se le differenze non sono così nette. Possiamo comunque dividere il coaching in 3 diverse categorie:
 Life coaching: il life coach interviene in qualsiasi area richiesta dal cliente. Lo aiuta a chiarire e a ridisegnare le sue aspirazioni e ad affrontare gli ostacoli con maggior consapevolezza.
 Career Coaching: il career coach si rivolge a tutti coloro che non sono pienamente soddisfatti della propria situazione professionale. Si focalizza sulla efficacia personale, sullo sviluppo della leadership, sulle aspirazioni personali e di carriera.
 Sport coaching: il coach sportivo prepara l’atleta alla competizione, lo stimola psicologicamente e si occupa della sua preparazione mentale.

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Capire la crisi: la disoccupazione divide l’Europa.

Da una recente analisi delle Statistiche Eurosat risulta che ci siano circa 17,4 milioni di disoccupati in più nei 17 Paesi dell’Eurozona in Aprile 2012, mentre risulterebbe un incremento dell’occupazione ìn Germania e Austria!

La cosa fa riflettere non poco. Si parla tanto di Euro e di Europa, ma questo fa emergere in modo drammatico come le economie dei diversi paesi siano ancora lontanissime dall’essere paragonabili. Nel fare Business Coaching a diverse PMI soprattutto nell’area di Milano mi trovo spesso di fronte a casi davvero critici, dove l’imprenditore è costretto a licenziare o a fare enormi sacrifici per conservare i posti di lavoro dei suoi dipendenti, mentre al di là delle Alpi (almeno nei paesi di lingua tedesca) si sta assumendo. Come si spiega ciò? Io non sono un economista, ma ad una PMI che mi chiede questo devo dare una risposta semplice e credibile. E soprattutto speranzosa e che salvi almeno quello che rimane di una motivazione produttiva e imprenditoriale che va via via dileguandosi sotto i colpi di una informazione impietosa nel manifestare le diverse velocità dei diversi paesi europei (basti pensare al martellamento quotidiano dello “spread” tra i Bund tedeschi e i vari Bond di Italia e Spagna). Il vero fatto è che le economie austro-tedesche stanno viaggiando a ritmi impensabili per gli altri paesi dell’Eurozone (soprattutto del sud) sostenute da un export forte, da un costo del denaro estremamente più favorevole e da un sistema fiscale molto più equo del nostro. Queste variabili macroeconomiche sono ancora fortemente disallineate tra i vari paesi europei e sono la causa principale delle diverse “velocità ” di questi paesi. La realtà che emerge è che se non si procede in fretta alla creazione di una confederazione di stati europei almeno sotto il profilo fiscale e poi politico, queste tensioni e disparità saranno destinate ad aumentare, con conseguenti ulteriori ripercussioni monetarie sull’Euro.

Detto ciò, aiutare le nostre PMI in modo concreto non è una cosa semplicissima. Di sicuro vedo solo tre strade immediate da percorrere agibili senza interventi esterni:

1) Riequilibrare gradualmente il rapporto Debt/Equity (ossia il rapporto tra l’indebitamento verso gli istituti di credito e il capitale proprio) per alleggerire la pressione di tassi di interesse che stanno asfissiando le nostre PMI.

2) Puntare sempre di più sull’export, soprattutto ora che l’Euro si sta indebolendo rendendo più facili gli acquisti nella nostra valuta. Puntare sui Paesi emergenti (anzi, già emersi, in particolare il Brasile) con prodotti eccellenti e servizio ineccepibile.

3) Controllare millimetricamente i costi e le marginalità per linea di prodotto e quindi dar vita a un sistema di reporting e di rilevazione dei costi semplice ma efficace per evitare il benché minimo spreco.

Per monitorare la crisi, vi consiglio sempre l’ascolto delle due uniche trasmissioni radiofoniche che sono sensibili a queste tematiche e super attente alle sorti economiche delle nostre PMI, su Radio 24: “Nove in punto” di Oscar Giannino e “Focus economia” di Sebastiano Barisoni.

Per leggere tutti gli articoli vai su: http://thenextstep.it/

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“RITROVARE L’ENERGIA E L’ENTUSIASMO PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI DESIDERATI. COME? IL COACHING E’ LA RISPOSTA”

La maggior parte di noi, a causa di condizionamenti, dell’ambiente esterno, della vita privata, sociale e professionale, non riesce a identificare e utilizzare le potenzialità che possiede.

Entra in gioco quindi la figura del COACH.

Il coaching è un insieme di conoscenze, una tecnica ed uno stile relazionale che si concentra sullo sviluppo del potenziale umano.

Gianluca Maria Regis, laureato presso il politecnico di Torino, che vanta una lunga esperienza manageriale nel marketing, nel settore vendite e nel management aziendale, ha deciso di mettere a frutto le sue esperienze e il suo backgroud proponendosi in qualità di COACH certificato all’Institut de Coaching International di Ginevra oltre ad essere membro dell’International Coaching Fédération.

Sfruttare le proprie potenzialità, con ottimismo, entusiamo e determinazione per raggiungere i propri obiettivi professionali e privati desiderati: azioni spesso intralciate dalla frenesia di una quotidianità sempre più stressante.

È quest il messaggio chiave del coach che è maestro di fiducia, per l’azienda come per il privato, nell’affrontare e superare con successo le sfide della società di oggi

Riassumendo, il coach accompagna il cliente, per permettergli di fare un bilancio del presente, prendere coscienza delle proprie potenzialità, svilupparle e, con un’attitudine positiva e volitiva, definire il futuro desiderato e mettere in atto un piano d’azione per farlo diventare realtà.

In un momento critico ed incerto come questo il coach diventa una figura indispensabile pronta ad accompagnarci verso un futuro migliore.

Per conoscere meglio cos’è il coaching e perché è davvero utile scopriamolo sul sito e blog ufficiale del dottor Gianluca Maria Regis:

Sito ufficiale: www.gianlucaregis.it

Blog: http://gianlucamariaregis.wordpress.com

Esercita inoltre la sua attività in francese, inglese e italiano ed è disponibile per interventi in tutta Europa

 

Dott.Gianluca Maria Regis – Via Maria Goretti, 21 – 10099 San Mauro T.se (TO) Italia – IT +39 366 532 55 34

Route des Esserts, 26 – 1279 Bogis-Bossey – Suisse – CH +41 79 379 40 98

E-mail: [email protected]

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Alphabet School e Practise.it presentano E3 – Empowering Executive English Il programma pensato per i professionisti che aiuta a potenziare l’utilizzo lavorativo della lingua inglese.


Roma, 27 ottobre 2011 – Alphabet School, in partnership con Practise.it, lancia oggi E3 il nuovo programma per manager e professionisti che desiderano migliorare rapidamente l’utilizzo della lingua inglese in ambito professionale.

L’inglese è la lingua più influente al mondo e la recente crisi economica ne ha ulteriormente rafforzato l’importanza. Le aziende hanno oggi una sempre maggiore necessità di guardare oltre i confini nazionali alla ricerca di nuovi mercati, mentre per i dirigenti delle multinazionali l’inglese fa sempre più la differenza nei rapporti e nei progetti portati avanti con la casa madre.

“Scadenze sempre più strette e pressione sui risultati fanno si che per imprenditori, professionisti e dirigenti il tempo da dedicare alla formazione sia ormai quasi azzerato” – afferma Nick Mirabella Williams, fondatore di Practise.it – “lo scopo di E3 è quindi di lavorare in forma concentrata ed efficace sulle aree specifiche di utilizzo professionale della lingua”.

Il progetto prevede workshop di 3 giorni in una destinazione di lusso. Ciascun workshop punta a rafforzare tre capacità specifiche (skill), come la gestione delle riunioni, le conference call, le presentazioni, la scrittura di email o la negoziazione di un contratto. Il programma si svolge interamente in inglese, all’interno di una simulazione che punta a ricreare la realtà professionale dei partecipanti, come se stessero operando all’estero. Didattica in aula, esercitazioni mirate e coaching one-to-one si concentreranno sul potenziamento delle tre skill obiettivo del workshop, mentre le attività sociali, sport e momenti di relax contribuiranno a sciogliere ed esplodere l’inglese già acquisito ma latente.

Il progetto è stato inoltre strutturato in forma compatibile con i requisiti di finanziamento di diversi fondi interprofessionali per la formazione per far si che le aziende possano avere l’opportunità di finanziare la partecipazione dei propri dirigenti.

Fondata nel 2005, Alphabet School è una scuola d’inglese innovativa con sede a Roma che punta a portare la lingua nella vita privata e professionale dei propri studenti in modo personalizzato e tarato sulle loro reali esigenze. Da febbraio 2011 Alphabet School ha conferito la certificazione di qualità ISO 9001:2008 settore EA37 per la progettazione ed erogazione di servizi di formazione.
Tra i clienti troviamo, CNR (Centro Nazionale Ricerche), MCS (Management Consulting & Selection), Alcantara, Gruppo Editoriale l’Espresso, LS&Partners, Telecom Italia Sparkle.

Practise.it è specializzata nell’insegnamento dell’inglese corporate. Fondata da Nick Mirabella Williams, laureato in Ingegneria Meccanica, Master in Business Management e una lunga esperienza nell’area del New Business Development in Gran Bretagna. Diplomato nell’insegnamento della lingua inglese ha fondato Practise.it di cui è Amministratore Delegato.
Alcuni clienti sono Borsa Italiana, Senato della Repubblica Italiana (vari senatori), ENEL, McDonald’s.

Per maggiori informazioni:
Sean Becker
06.6452 0005
333.791 0150
[email protected]
www.english3.it

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“ALCHEMY” – STRUMENTI PRATICI PER DOMINARE OGNI CRISI – 25 e 26 giugno 2011

“Dominare ogni crisi? Da scettica ho pensato: impossibile. E invece, in due giorni di pratica intensa, lavorando per obiettivi e imparando la tecnica degli ologrammi, ho trasformato il mio modo di pensare e agire.
In questo corso (“Alchemy”) ho imparato cosa fare per scegliere i risultati che voglio ottenere, a livello personale e professionale, piuttosto che farmi risucchiare dal vortice della crisi.
Ho scoperto che accrescere la propria padronanza personale vuol dire avere le conoscenze, le abilità e l’atteggiamento mentale fondamentale per governare i cambiamenti che si presentano in ogni circostanza. In particolare, mi ha colpito il Timone dell’essere. Uno strumento pratico che rivela le quattro storie che ognuno racconta a se stesso per fare a pezzi i propri sogni e, grazie a questo strumento, ho imparato a plasmare l’immagine che ho di me e delle mie prestazioni.
Questo significa che una maggiore padronanza personale ci permette di vivere una vita ricca di opportunità, appassionata e fare una VERA differenza nel mondo…
Consiglio “Alchemy” a chiunque voglia liberarsi di pensieri limitanti, superare ogni crisi, accrescere la propria chiarezza ed assumere la guida della propria mente.” – Marina Volpe (Pescara)

“ALCHEMY”
Strumenti Pratici per Dominare Ogni Crisi
ed Essere Felici


Quando: 25 e 26 Giugno 2011

Dove: Sporting Hotel Villa Maria –
Francavilla al mare (Chieti)

Orari: 9,30 – 17,30

Chiama 085 498 86 35 o scrivi a
[email protected]

http://www.mauriziotucci.com/?page_id=1350


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Maratona di N.Y. 2011: la metafora della corsa nella vita quotidiana

Formenergy è un network di consulenti specializzati nel coaching e nella progettazione “ad hoc” di formazione avanzata a supporto della crescita del “know how” nelle aziende, nella sanità e nella politica.
Da anni impegnati nel mondo della consulenza manageriale, Formenergy è orgogliosa di presentare il progetto: “Maratona di N.Y. 2011: la metafora della corsa nella vita quotidiana”, un progetto di coaching sportivo legato alla famosa maratona statunitense.
L’idea è nata dalla brillante intuizione dell’esperto coach, il dott. Fabio Padovan, nell’utilizzare la metafora della corsa della vita per supportare un gruppo di persone di diverse realtà professionali che trovano energia nella corsa ma non riescono a trasferirla nelle altre attività quotidiane.
L’iniziativa ha riscosso grande successo e il gruppo “Formenergy” si è delineato in poco tempo. Il team è composto da manager di molte grandi imprese, tra cui Telecom Italia, Generali Assicurazioni, Etra, Sale e Pepe Group, Barclays Bank, Yoox, Nicoll, Henkel e altri, tra i quali non vi sono corridori esperti ma, viceversa, prevale il fattore “principiante”.
Molti trainer esperti affermano che non sia possibile partecipare ad una maratona sportiva senza una adeguata preparazione fisica di almeno un anno. L’obiettivo più importante che Formenergy si è fissata, è stato quello di preparare chiunque, dal corridore più allenato al principiante assoluto, in un arco temporale limitato di otto mesi, all’evento del 6 Novembre a New York. La sfida è, quindi, delle più avvincenti.
Il coaching sportivo di Formenergy vuole focalizzarsi sul tema del superamento dei limiti mentali restrittivi che nei momenti di difficoltà bloccano le persone nel raggiungere i loro obiettivi. Tali “convinzioni limitanti”, rappresentano la chiave del successo o insuccesso di tutti coloro che partecipano ad una sfida così impegnativa.
Siamo convinti che una persona che sia consapevole delle sue risorse e potenzialità possa lavorare in maniera più efficace e liberare energie positive in tutti i contesti della vita; dalla semplice quotidianità famigliare fino alle situazioni più complesse nel proprio lavoro.
Fin d’ora sono stati raggiunti ottimi risultati e i partecipanti alla maratona, giorno dopo giorno, ma soprattutto, maratona dopo maratona, cominciano a credere fermamente nella riuscita di questo ambizioso progetto. Formenergy attraverso le proprie risorse e competenze nel coaching maturate negli anni, guida orgogliosa questa “spedizione” e ringrazia tutti i partecipanti per l’impegno continuo nell’ascoltare se stessi e il proprio corpo. Continuando su questa strada, siamo convinti che il team raggiungerà con successo l’obiettivo preposto.

Per avere maggiori informazioni sul metodo “coaching formenergy” e sul progetto maratona di N.Y., vai sul sito www.formenergy.it o seguici su facebook nel gruppo “Maratona di New York 2011 – Gruppo Formenergy”. Info su [email protected].

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