L’ODCEC di Milano realizza uno studio sulla categoria dei commercialisti: i risultati serviranno a definire un percorso concreto per la crescita futura dei professionisti del settore, come rileva Cogefim S.r.l. nelle recensioni dedicate al tema.
Le recensioni di Cogefim S.r.l.: lo studio ODCEC di Milano sulla figura del commercialista
Un’indagine per fotografare lo stato della professione del commercialista nel 2017: Cogefim S.r.l. riporta nelle recensioni lo studio della Commissione rilevazione dati statistici dell’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili (ODCEC) di Milano. Condotto su un campione di 1.885 commercialisti milanesi, pari al 22% degli iscritti all’Ordine, ha permesso di rilevare che la maggior parte (il 76%) rientra nella fascia di fatturato inferiore a 300mila euro: Cogefim S.r.l. specifica che nella ricerca ne sono contemplate cinque, la prima riferita a un volume d’affari inferiore a 100mila euro, l’ultima riferita a uno superiore a un milione di euro. Più nello specifico i professionisti intervistati sono in prevalenza titolari di studi singoli specializzati in attività consulenziale, dalla fornitura di servizi di contabilità all’assistenza fiscale societaria ed economica. Sempre in relazione al profilo professionale, il 51% degli intervistati sono unici titolari di studio, il 23% soci di studi professionali e il 26% collaboratori, come viene evidenziato nelle recensioni della società milanese.
Studio ODCEC, il futuro della professione: le opinioni di Cogefim S.r.l.
Specializzazioni, capacità di fare rete, controllo dei costi: i commercialisti milanesi sono consapevoli di cosa li attende in futuro e sanno come rispondere alle sfide che dovranno affrontare nello svolgere la loro professione. Lo sottolinea Cogefim S.r.l. citando i dati dello studio 2017 promosso dall’ODCEC. Si punta a sviluppare competenze specialistiche, per il 65% del campione sempre più indispensabili nei prossimi decenni insieme agli investimenti nella tecnologia (23%) e allo sviluppo di forme di aggregazione con i propri colleghi o con professionisti di altre categorie quali avvocati, consulenti del lavoro, ecc (23%). In questa ottica il 79% degli intervistati ritiene infatti che servirebbero soprattutto a integrare le svariate specializzazioni, mentre c’è anche chi vi ricorrerebbe per ridurre i costi (47%), migliorare la qualità e la velocità dei servizi (26%) e ampliare l’offerta (26%). Solo il 5% le considera prive di utilità. Nelle opinioni Cogefim S.r.l. rileva anche i dubbi emersi dal sondaggio sul tema della digitalizzazione: ne esce una categoria divisa, con il 44% che guarda a fatturazione elettronica e compilativi precompilati come una minaccia e il 42% che invece li valuta positivamente. In merito all’impatto del processo di digitalizzazione sulla propria attività il 45% del campione non ne prevede nei prossimi cinque anni, il 37% pensa invece che i primi risultati si potranno intravedere già entro i prossimi due e il 4% tra i due e i cinque anni.