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Origini, storia e significato della collana

Al pari di bracciali e anelli, dell’utilizzo della collana si hanno tracce già a partire dall’Età del Bronzo, quando gli uomini preistorici dell’epoca erano soliti costruire in modo ornamentale dei semicerchi intorno al collo, adornati con pietre o conchiglie. Esse, così, rappresentano una preziosissima testimonianza di come. già oltre 4000 anni fa, gli uomini avessero sviluppato un gusto estetico, che trascendesse la mera funzionalità oggettuale. Il desiderio di decorare gli accessori e di impreziosirli con elementi di vario genere, dimostra come fin dal Neolitico l’uomo possedesse caratteristiche intellettive che lo portavano ad assecondare pulsioni come la vanità.

Nell’Antico Egitto, impero che fin da subito si sviluppò nell’oreficeria le collane erano utilizzate in maniera diffusa e gli artigiani dell’epoca riuscirono a creare un campionario molto ricco utilizzando materiali come il corno, la pietra, l’osso fino all’avorio.

Nelle città elleniche di Creta e di Micene si diffuse ampiamente il ricorso a preziosi per valorizzare la zona del collo femminile e le collane divennero un chiaro elemento utilizzato per ribadire il rango sociale delle donne libere del posto.

Per ciò che riguarda l’artigianato dei gioielli, l’Impero Romano risentì pesantemente della cultura etrusca, dove anelli, braccialetti e collane erano ampiamente utilizzati sia dagli uomini e sia dalle donne. A Roma si diffuse l’utilizzo delle collane in combinazione con le metodologie greche, impreziosite dall’introduzione di preziosi quali il corallo e il cammeo.

Durante il Medioevo, le simbologie legate all’uso della collana si sfaccettarono e si divisero tra il filone bizantino, che introdusse l’utilizzo di ciondoli a forma di croci e monete, e le usanze barbare, in cui venne dismesso l’utilizzo di metalli.

Fu durante il Rinascimento che (anche) l’oreficeria raggiunse la propria epoca aurea, grazie a un imponente sviluppo delle tecniche di lavorazione.

Oggi le collane svolgono un ruolo che è principalmente estetico ma a cui si lega il desiderio di comunicare parte di sé, esprimendo un valore o un’ideologia o in riferimento a credenze e superstizioni antiche sopravvissute ancora oggi. La crescita del mercato dei ciondoli, testimoniata dalla diffusione di marchi del settore come Trollbeads, ha alimentato il filone della personalizzazione del prezioso, che è la tendenza che alimenta e arricchisce quasi tutti i settori merceologici che agiscono nei comparti legati all’immagine, al look e al design.

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BUONE FESTE DA BIBIGI’

I SOGNI SI AVVERANO CON LE IDEE REGALO BIBIGÌ: dolci pensieri e imprevedibili emozioni da scoprire sotto un albero di Natale…. addobbato di brillanti!

Il fascino discreto e l’abbinamento di tendenze e tradizioni formano il connubio perfetto per nuove proporzioni, la collezione esclusiva chiamata Meraviglia è realizzata con questo concetto, stupire con design e colori inusuali che grazie a un melange raffinatissimo crea un’armonia di forme e di cromie assolutamente indimenticabili.

Oro rosa, brillanti, pietre color cipria , preziose ametiste e quarzi fumè in un gioco lussuoso creano ineguagliabili oggetti del desiderio.

Il piacere di indossare una classica riviere in brillanti che si appoggia con leggerezza sulle nostre dita e illumina di una luce speciale la nostra carnagione grazie a uno speciale brevetto internazionale firmato Bibigi’.

Diamanti sulla pelle è la versione più chic e il capriccio più insolito che potremmo desiderare, una fedina preziosissima da indossare con “nonchalance” e con grande amore.

Per sempre.

9VENTICINQUE BY BIBIGÌ: PICCOLI GRANDI PIACERI PER TUTTI

Demetra, una collezione di fedine da sovrapporre con grazia e la gradevole impressione di possedere oggetti incredibilmente preziosi.

Un gusto accessibile per coprirsi di gioielli senza timori. Oggetti essenziali da portare con se in ogni occasione.

Ecate: la tentazione di indossare in libertà un gioiello speciale, un gusto nuovo, incantevoli bagliori intrappolati in un mini pannello pavè

di luminosi zirconi, una collezione elegante e senza tempo.

Dettagli speciali per una donna speciale.

BIBIGI’ UOMO: UN “ALFABETO” CHE COMUNICA A CHIARE LETTERE CHE NATALE È VICINO

Il gusto individuale e gioioso di gioielli personalizzabili grazie all’abbinamento di materiali innovativi a idee classiche, dettagli e particolari che parlano a un uomo che sa quello che vuole, la distinzione discreta e un’impercettibile seduzione.

Scopri tutte le collezioni su www.bibigi.it

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Press Office Equent Communication

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Design del Gioiello: Aperte le iscrizioni alla 9^ Edizione del Corso di Alta Formazione organizzato da POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano

Il gioiello dal punto di vista del design: materiali, tecniche, progetto, oltre a trend, mercato, retail e comunicazione

 

Milano, settembre 2014 – Partirà a gennaio 2015 la nona edizione del Corso di Alta Formazione in Design del Gioiello, organizzato da POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano e diretto della Prof.ssa Alba Cappellieri, Presidente del Corso di Laurea in Design della Moda presso la Scuola del Design del Politecnico di Milano.

 

Il corso permette di comprendere in poco tempo le logiche del settore e le nozioni base per la produzione di gioielli, con una visione globale del ciclo produttivo. Più nel dettaglio, il percorso didattico guiderà gli studenti alla comprensione del “progetto gioiello” partendo dallo studio dei materiali e delle tecniche della gioielleria tradizionale per approdare a metodi  e tecnologie di ultima generazione. Verranno inoltre analizzati i trend, gli stili di consumo e la cultura storica del gioiello, le caratteristiche del mercato orafo, l’impresa, la distribuzione, il retail e la comunicazione.

Seguirà un workshop progettuale, vero fulcro del corso, durante il quale progettisti di fama internazionale lavoreranno fianco a fianco agli studenti nella definizione di un progetto, che verrà reso esecutivo attraverso il software di modellazione e prototipazione Rhinoceros.

 

Due mesi di formazione intensiva ed esercitazioni pratiche per formare dei professionisti in grado di gestire la complessità del progetto orafo: i partecipanti acquisiranno capacità progettuali specifiche e avranno la possibilità di collaborare con società di progettazione e design, aziende orafe ed enti fieristici.

 

Anche per questa edizione, infatti, è confermata la collaborazione di alcune tra le più importanti aziende del lusso, che si riservano la possibilità di accogliere gli studenti più meritevoli per un periodo di stage. Tra queste: Breil, Mario Buccellati, Bulgari, Mattia Cielo, Chimento, CieloVenezia, Damiani, De Beers Marketing Group, Fiera di Vicenza, Gruppo Roberto Giannotti srl, LiuJo Luxury, Mattioli, Nardelli, Platinum Guild, TJF Group, Vhernier e Vogue Gioiello.

 

Molti i successi in campo professionale per gli ex studenti del corso: caso esemplare quello di Simona Nicolosi che, dopo una lunga esperienza lavorativa nel campo della comunicazione, ha deciso di assecondare la grande passione per il mondo dei gioielli decidendo, nel 2011, di frequentare il corso di POLI.design a seguito del quale non solo ha potuto collaborare con un’importante realtà del settore, ma è riuscita a fondare una propria linea di gioielli.

Devo essere sincera: a un certo punto della mia vita, ho capito il significato della frase ‘Se vuoi veramente far qualcosa troverai il modo. Se non vuoi, troverai una scusa’.” – Racconta Simona – “Cosi ho mollato tutto, sono tornata a scuola, ho seguito il corso in Design del Gioiello presso POLI.design e ho accettato un’esperienza lavorativa nel gruppo Damiani. Dopo aver ricominciato letteralmente da capo, ho creato il mio marchio, may mOma. Contrariamente ad ogni mia rosea aspettativa, in poco tempo e grazie alle persone di valore che lavorano con me, abbiamo ottenuto successo“.

 

Il Corso è rivolto a laureati di primo e secondo livello, diplomati di scuole d’arte e istituti orafi, operatori del settore e professionisti che intendono specializzarsi nel design del gioiello.

 

Per ulteriori informazioni sul programma e sulle modalità di iscrizioni è possibile contattare l’Ufficio Coordinamento Formazione di POLI.design ([email protected] , tel. 02.2399.7275) o intervenire ad una delle giornate di presentazione del corso: la prossima è in programma per lunedì  6 ottobre alle ore 13:00 presso la sede di POLI.design in via Durando 38/A, a Milano.

Per informazioni

Ufficio Coordinamento Formazione

POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano

via Durando 38/A – V Piano – 20158 Milano

Tel. 02.2399.7275

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www.polidesign.net/ddg

Press Contact:

Ufficio Comunicazione POLI.design

Tel. (+39) 0223997201

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Il corallo, un investimento prezioso

D. Che cosa è il corallo?
R. Il corallo è la secrezione di minuscoli polipi marini del tipo celenterati. La sua costituzione è calcarea di forma ramificata. Viene pescato nel Mediterraneo, nel Mar del Giappone, ecc. a profondità tra i 40m, i 150m e oltre. Il corallo rosso del Mediterraneo viene spesso distinto con il nome scientifico di “corallium rubrum”.

D. A quale epoca si fa risalire la comparsa del corallo sulla terraferma?
R. Il metodo della datazione al carbonio 14 ha fornito l’ età di un frammento di corallo trovato in un luogo funerario facendolo risalire all’ intervallo 2880-2440 a.c.

D. A quando risalgono i primi commerci del corallo?
R. In questo caso vi sono notizie storiche che partono dal IX-VIII secolo a.c. quando le carovaniere che recavano incenso, mirra, sete preziose, resine aromatiche provenienti dall’ Estremo Oriente e dall’ India, con sosta nello Yemen, percorrevano le “vie” verso la Grecia e Roma attraversando l’ Egitto fino a raggiungere le coste del Mediterraneo. In senso opposto si formò parallelamente da Nord a Sud, partendo dal Mediterraneo, la “via” del corallo. Questo, molto ambito nella ricchissima Arabia Felix, percorreva, in parallelo con le prime, la stessa “via” verso gli scali dell’ Egitto e dell’ India. Da notizie pervenutemi attraverso racconti di famiglia ho appreso che uno Scognamiglio partendo dall’ India ove risiedeva si recò in Giappone dove nessuno si era mai spinto per il corallo. Egli sapeva che anche in quell’ isola si pescavano coralli pregiati ma che il nostro “corallium rubrum” era di un colore inimitabile e accendeva fremiti nei cuori delle aristocratiche ma compassate donne giapponesi. Era proprio la famiglia di questo Scognamiglio (forse quella del mio ramo) a fargli pervenire i coralli migliori del Mediterraneo. Questa non è leggenda ma è storia così come è storia quella del mio bisnonno Giovanni Scognamiglio che vinse il primo premio all’ Expo di Parigi per un bracciale di corallo fatto di un solo pezzo da un solo, enorme e raro ramo.

D. Altre opinioni?
R. Certo. Il corallo è lavorabile in mille fogge e non solo in stereotipate forme. Questo lo rende un prodotto d’ arte, popolare e universale al pari della vera cultura e della grande arte che sono comprensibili a tutti e valide in tutti i tempi. Chi porta un anello al dito o una collana di corallo porta tutto questo. Inoltre in tutti i tempi il corallo è stato considerato simbolo di potenza e di fortuna senza mai smentirsi. Che si vuole di più?

D. Pensa che il suo valore aumenterà ancora?
R. Certo. Il corallo si trova a notevoli profondità marine e quindi non costituisce panorama, è solo una secrezione calcarea. I minuscoli polipi marini che si riproducono a miliardi, depongono sempre nuove secrezioni su altre rocce o in altri anfratti. Questo significa che i polipetti non si estingueranno mai e che quindi questo gioiello preziosissimo non scomparirà tra le popolazioni di tutto il mondo così come lo è stato per millenni. Oggi il corallo si raccoglie nei fondi marini per merito di valorosi sub i quali per non rischiare embolìe possono pescare quantità molto limitate. Ed essendo essi pochi, si ha motivo di credere che tutto ciò vada a confermare ancora di più la conservazione del corallo sotto i mari e nel contempo per la sua difficoltà di estrazione, diminuendo la quantità da commercializzare sul mercato, lo rende ancora, per effetto della sua rarità, prezioso come non mai. Qualche obiezione sulla pesca del corallo poteva essere fatta anni ed anni fa quando la tecnica era quella della pesca a strascico cioè calando nei fondi marini una grossa croce di ferro chiamata “ingegno” a cui erano attaccate enormi reti che trascinate sui fondi marini da quel sostegno strappavano intere ramificazioni senza tener conto del piccolo e del grande. I sub di oggi invece, staccano solamente pochi pezzi grandi, lasciando intatta la ramificazione che quelli piccoli che vanno a formare belle articolazioni fino a quando, dopo decenni, cresceranno anch’esse e lo stesso processo sarà ripetuto senza che la ramificazione scompaia. Alla luce di queste considerazioni, che sono in grado di integrare e completare, anche fornendo esami di laboratorio fatti da un famoso Istituto Universitario di Ricerche, non comprendo come da qualche parte si continui a far circolare la tesi di una probabile estinzione e quindi di una conseguente protezione di questa specie marina, quando non esiste alcun presupposto storico, di fatto e scientifico che possa far da supporto a questa teoria. Il corallo dovrà continuare ad esistere e ad adornare le donne di tutto il mondo perché esso crea valore aggiunto per l’inserimento di una numerosa mano d’opera nel settore. Crea lavoro per i giovani, benessere per le famiglie e crescita per le piccole e medie Aziende del mezzogiorno d’ Italia. Si calcola che nella sola città di Torre del Greco esiste un potenziale di esperti lavoranti valutabile dalle diecimila alle ventimila unità, perfettamente qualificate e pronte alla produzione. E’ inaccettabile una proposta che in tempi di crisi come questi tenda a distruggere lavoro per le classi più bisognose accampando per un motivo “ecologico” assolutamente inesistente. La gente del Sud si deve battere. Deve approfondire attraverso ricercatori e scienziati le ragioni della sopravvivenza di un prodotto che all’epoca dei Borbone fu da questi denominato la “Spugna d’oro del Regno di Napoli”. Tante erano le imposte che faceva incassare allo Stato.

D. Conclusione.
R. Non ci sarebbe altro da aggiungere su questo autentico gioiello . Non può neanche essere contraffatto perché si acquista in limitate quantità da mani di gioiellieri fidati o meglio ancora per i valori più elevati direttamente dai fabbricanti. Come già detto, il corallo è un grandissimo investimento. Un noto presentatore di gioielli su un canale televisivo, dopo aver mostrato le pietre preziose disse: “il corallo non ve lo faccio vedere, lo tengo in un cassetto e non lo vendo, perché tra 5 anni varrà dieci volte tanto”. Ritornando alla genuinità, l’acquisto dai fabbricanti, è la decisione più saggia perché oggi i prodotti vengono contraffatti in modo quasi perfetto. Dal fabbricante si vedrà la materia prima e la lavorazione che non lasceranno dubbio alcuno. Anche perché le fabbriche odierne lavorano sia coralli usuali che pregiati. Infine queste fabbriche hanno oggi un’esposizione così vasta che bisognerebbe andare in 100 negozi per trovarla nella sua completezza. Attenzione quindi. Tutte le cose preziose non si trovano all’angolo della strada, ma nel luogo di origine, esattamente dove ci troviamo noi da sei generazioni. Inoltre, in fabbrica si potranno ottenere valutazioni sicure sui propri coralli. Oggi la moderna fabbrica di corallo offre in locali ad hoc saloni espositivi spaziosi contornati da giardini ed in luoghi ameni, signorili e discreti nei quali si potranno ammirare gli oggetti esposti nelle vetrine lungo liberi percorsi senza sentirsi spinti da commessi o da altro personale ad acquistare questo o quel pezzo potendosi poi allontanare agevolmente, magari, volendolo, soffermarsi a gustare un aperitivo o uno spumantino insieme ai proprietari con i quali si potrà decidere un acquisto oppure un appuntamento per una prossima volta. Senza alcun impegno e con la probabilità di aver intrecciato un’ utile e piacevole amicizia. Ultima cautela. Acquistate direttamente dai proprietari che vedrete in televisione o sulla stampa di prestigio. Quei gioiellieri famosi e visibili sui grandi media non rischierebbero mai la loro reputazione guadagnata attraverso generazioni e generazioni con grande onestà.

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