I componenti elettronici dei nuovi dispositivi digitali sono in parte composti da metalli preziosi e rari come l’oro, questa caratteristica ha già dato vita a forme specifiche di riciclo che consentano a ditte specializzate il recupero dell’oro e degli altri metalli.
Con l’arrivo dell’era digitale e la crescente diffusione di computer, smartphone, cellulari e tutti quegli accessori elettronici che ormai contraddistinguano la nostra vita quotidiana, il volume dei rifiuti elettronici è cresciuto a livelli altissimi e continuerà a salire nel tempo.
E’ risaputo che i componenti elettronici sono in parte composti da metalli tra cui alcuni rari e preziosi come l’oro, questa caratteristica ha già dato vita a forme specifiche di riciclo che consentano a ditte specializzate il recupero dell’oro e degli altri metalli di valore che poi verranno successivamente rimessi sul mercato, in alcuni paesi avanzati come il Giappone già da anni esistano ditte specializzate che sostenute da politiche governative svolgano attività di riciclo di componenti elettronici dando vita ad un settore utile da un punto di vista ambientale e al tempo stesso remunerativo.
Nonostante ciò per questo genere di riciclo sono necessarie procedure molto rigorose a causa del coinvolgimento di sostanze nocive e molto inquinanti, al contrario di altri genere di ricicli come quello dei banchi dei metalli che ricevono oro usato dai compro oro Firenze, Milano, Roma e di tutte le altre città italiane.
Nel caso dei banchi dei metalli le procedure di separazione dei metalli sono molto più semplice in quanto si tratta di leghe auree composte solo da pochi metalli.
Ma grazie ad una rivoluzionaria scoperta presto anche le procedure per il recupero dell’oro da computer e cellulari potrebbero divenire molto più ecologiche e a bassissimo impatto ambientale, tanto che la sostanza base che potrebbe sostituire il cianuro sarebbe un derivato dell’amido di mais, la scoperta è stata fatta casualmente da un gruppo di ricerca Americano, che ha notato durante dei test ioni d’oro in alcune formazioni cristalline successivamente separati con altre procedure.
Questa scoperta se confermata potrebbe dare un importante impulso al settore del riciclo di componenti elettronici portando a procedure di recupero dei metalli più semplici e non più a rischio di contatto con sostanza altamente nocive e pericolose, portando così di fatto ad un grosso risparmio che potrebbe far decollare un business che una volta tanto andrebbe a favore dell’ambiente aiutando a risolvere il problema mondiale dell’inquinamento da rifiuti elettronici che visto il ritmo di accumulo avrebbe un impatto ambientale enorme.
Scooter elettrici, fanno bene all’ambiente e al portafogli
Il mondo delle due ruote si sta lentamente adattando all’ottica di consumi eco-compatibili che riguarda già da qualche anno il mondo delle quattro ruote.
Nonostante infatti i veri appassionati delle moto sembrino non apprezzare i prototipi elettrici a ridotte emissioni, per via della sostanziale carenza di questi ultimi in termini di prestazioni e di “voce” rispetto alle sorella maggiori con alimentazione a benzina, gli scooter alimentati a elettricità sono una realtà sulla quale l’industria meccanica sta spendendo grandi energie e saranno certamente presto presenti in massa nelle nostre strade (si parla infatti di soli 0.20€ per un pieno).
Ma quali sono davvero i vantaggi di uno scooter ecologico e quali gli svantaggi? Ci sono un bel po’ di miti da sfatare in questo senso, dato che –ad esempio- molte persone sono convinte che uno scooter elettrico non abbia la capacità di arrivare a velocità medie, quando invece riescono tranquillamente a raggiungere i 60/70km/h con punte anche di 100 km/h. Un po’ di chiarezza va fatta sulla batteria poiché si calcola in Ah (unità di misura della carica elettrica rapportata al tempo di esaurimento dell’energia); essenziale da questo punto di vista è scegliere la giusta batteria dato che a parità di capacità, a seconda del tipo di batteria, varia il tempo di esaurimento (le batterie al litio garantiscono delle prestazioni più lunghe, ma costano circa il doppio). Per quanto riguarda i ricambi motocicli la disponibilità è identica a quella che c’è per i normali motocicli.
La potenza dello scooter non si indica quindi in cv, ma in watt, e la potenza media dei motorini elettrici si aggira intorno ai 1000 watt, anche se è consigliabile l’acquisto di uno scooter a 2000 o 3000w se si sa di dover percorrere abitualmente tratti di strada in salita.
Tasto ancora dolente è quello del prezzo che rimane più alto rispetto ai tradizionali scooter a benzina, anche se il trend è in discesa; ovviamente a fronte di un maggiore investimento iniziale, c’è il beneficio dei costi di gestione considerevolmente più bassi, dato che per un pieno si calcolano 0.20€, ed inoltre per i primi 5 anni è possibile usufruire dell’agevolazione governativa che prevede che il bollo si inizi a pagare dal sesto anno, in misura pari ad un quarto di quello che pagano i normali mezzi a benzina; atro risparmio anche sul fronte tagliandi, che costano all’incirca metà rispetto a quelli effettuati sui normali motorini. Unico costo di gestione che rimane invariato è quello che si riferisce all’assicurazione che – con qualche rara eccezione- rimane invariata.
Il dubbio che tiene in scacco ancora molti italiani però non riguarda i componenti elettrici o i costi di gestione di mezzi, ma l’ancora latente- se non assente- disponibilità di punti di rifornimento per veicoli elettrici in Italia; unica eccezione è costituita dal comune di Firenze che conta attualmente già 109 colonnine di ricarica sparse per la provincia. Quindi allo stato attuale delle cose tutti gli italiani che possiedono o scelgono di acquistare uno scooter elettrico, devono valutare bene la lunghezza del percorso in relazione alla durata della carica, in modo da riuscire a circolare e poi a rientrare a casa per ricaricare lo scooter.
Serena R.
Prima Posizione Srl- Web Marketing Agency
RCE-Group, un servizio professionale e completo per l’industria elettrica ed elettronica
Villa Bartolomea (Verona), 29 Marzo 2012- RCE-Group, azienda attiva dagli anni ’80 nell’industria dell’elettricità e dell’elettronica e nello specifico nella progettazione, realizzazione e assemblaggio di componentistica per questi due settori, offre ai propri clienti un servizio a trecentosessanta gradi per quanto riguarda il lancio sul mercato di un nuovo prodotto.
La RCE-Group nasce all’inizio degli anni Ottanta dietro la spinta di un giovane imprenditore del Veronese che decide di intraprendere la carriera nell’industria dei componenti elettrici ed elettronici; grazie a tanta dedizione ed alla collaborazione con un gruppo di imprese artigiane del settore, l’azienda riesce a crescere e ad acquistare fama anche al di fuori del territorio di Verona.
Alla fine degli anni ’90 arriva la prima grande certificazione, che assicura la Qualità del lavoro della RCE-Group secondo gli standard previsti dalla certificazione ISO 9002, riconosciuti all’azienda sia nelle lavorazioni interne che nelle lavorazioni parziali eseguite dalle aziende partner.
In seguito la RCE continua il suo processo di crescita ed implementa costantemente il proprio know-how applicativo e tecnologico, grazie anche alla professionalità delle risorse umane impiegate in azienda, fino a raggiungere una competenza professionale in più aree della filiera produttiva relativa ai settori dell’elettronica e dell’elettricità; nello specifico uno dei maggiori punti di forza della RCE-Group è appunto la consulenza a 360° che è in grado di fornire al cliente: partendo dall’idea del committente infatti ogni singola fase necessaria alla costruzione del prodotto finito, è a carico della RCE. L’azienda, oltre alle fasi squisitamente produttive, si occupa anche di quelle fasi complementari e necessarie al lancio di un prodotto, quali la ricerca di mercato e scelta del nome del prodotto, la creazione di prototipi, la scelta del packaging e per finire la pubblicizzazione del prodotto.
Oltre alla produzione per conto terzi, la RCE realizza anche dei prodotti direttamente, come l’innovativo Info Point, tavolo touch multimediale, pensato per consentire alla clientela dei locali pubblici di usufruire di una serie di contenuti multimediali che vanno dalle maggiori testate giornalistiche, alle mappe, al meteo, agli orari dell’autobus, fino ai giochi.
Serena Rigato
Prima Posizione Srl- business internet