Sembra che oltreoceano, più esattamente negli Stati Uniti, il settore della consulenza finanziaria sia proiettato verso consulenti finanziari giovani e di sesso femminile. Questo è ciò che emerge da una ricerca condotta da una delle più importanti compagnie di investimenti finanziari che ha studiato un campione di 1200 consulenti, broker e impiegati di banca. Numeri alla mano, lo studio ci dice che i consulenti più giovani hanno in gestione clienti per un totale di 59 milioni di dollari, contro i “soli” 51 milioni di colleghi più anziani. Ma il dato più interessante è che le consulenti finanziarie di sesso femminile hanno una media di 58 milioni di dollari superando quindi i 55 milioni di media dei colleghi uomini. Sembra che il motivo del loro successo sia il loro modo innovativo e più variegato di gestire gli investimenti.
Di recente, ad un’importante congresso di portata nazionale si è discussa della responsabilità dei consulenti indipendenti nel nuovo mercato finanziario e i nuovi scenari che si profilano all’orizzonte non solo a livello europeo ma mondiale. I consulenti finanziari indipendenti si distinguono dalla figura classica del consulente che promuove e si occupa di prodotti finanziari, proprio perché non si occupano di questi ultimi, poiché la loro remunerazione è a parcella. Questo tipo di promotore finanziario non intrattiene nemmeno rapporti di tipo commerciale con istituti bancari ne con reti di vendita, e tutto questo lo rende appunto indipendente.
Questo status professionale permette all’agente di esercitare consulenze finanziarie senza alcun condizionamento e nessuna influenza esterna, di conseguenza i clienti seguiti da un consulente indipendente possono essere indirizzati al meglio e con totale trasparenza. Insomma oggi chi vuole investire le proprie finanze, può farlo in modo più consapevole e trasparente, cogliendo le opportunità che gli verranno proposte dal proprio consulente indipendente.