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Sentenza Thyssenkrupp: il valore della consulenza in materia di sicurezza

Settimana scorsa tutti gli occhi erano puntati sul Tribunale di Torino, chiamato a decidere sull’incidente verificatosi tre anni fa presso la Thyssenkrupp, nel quale persero la vita sette operai. La sentenza definitiva emessa dal Tribunale ha condannato a scontare 16 anni e mezzo per omicidio volontario Herald Hespenhahn, l’amministratore dell’azienda. Una sentenza significativa che rincuora i familiari delle vittime e che offre numerosi spunti di riflessione, specie sulla normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Dopo l’incidente alla Thyssenkrupp, infatti, il governo si è subito operato per redigere un nuovo testo di legge sulla sicurezza sul lavoro che stravolgesse il D. Lgs. 626/1994, ormai quasi del tutto obsoleto e incapace di far fronte alle nuove esigenze della società verso questo importante tema. Risultato: l’emanazione nel 2008 del decreto legislativo n.81, l’attuale Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che, oltre a un nuovo e più ferreo impianto sanzionatorio, introduce degli obblighi prima inesistenti come una serie di piani formativi estremamente mirati, dedicati a figure fino a quel momento non esistevano. Una figura già presente nel vecchio dettato normativo ma spesso non considerata era, ad esempio, il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) il quale, con l’introduzione del nuovo Testo Unico, si è visto soggetto di importanza strategica e titolare dell’obbligo di frequentare corsi RLS nonché corsi periodici di aggiornamento RLS.
“Basta morti sul lavoro, ci vuole più sicurezza”. Era questo uno degli slogan che, a pochi giorni dal terribile incidente, i familiari delle vittime nonché tutti i lavoratori dell’azienda ripetevano a gran voce. Perché oggi come ieri il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro è sottovalutato, viene percepito come un costo e non come un investimento. Per molti datori di lavoro è un inutile spreco di tempo e denaro mentre le tristi vicende che leggiamo ogni settimana sui giornali o ascoltiamo in televisione o alla radio, ci insegnano che purtroppo non è così. Basti pensare a quanto successo qualche giorno fa alla Saras.

Ma come fermare tutto questo? Con sanzioni e pene severe, certo, ma non basta. Non si può lasciare che gli incidenti avvengano e intervenire solo dopo, bisogna attivarsi per mettere in pratica le disposizioni del D. Lgs. 81/2008 e formare e informare i lavoratori, specie il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, una figura chiave all’interno dei luoghi di lavoro, che unisce i lavoratori al datore e i dirigenti. Egli, come si evince dal nome, rappresenta i lavoratori e, grazie alle conoscenze apprese durante corsi RLS, conosce i loro diritti nonché gli obblighi che il datore di lavoro è chiamato ad eseguire. Proprio per questo motivo vorremmo oggi soffermarci sulla figura del RLS e parlare del percorso formativo che la legge gli impone. Il d.lgs. 81/2008, infatti, all’art. 37 prevede, per tutti gli RLS, senza alcuna eccezioni, l’obbligo di frequentare, una volta eletti o designati, corsi RLS i cui contenuti minimi sono elencati dallo stesso articolo, e sono: i principi giuridici sia comunitari che nazionali, la legislazione generale e speciale in materia di salute e sicurezza sul lavoro, i principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi, la definizione e l’individuazione dei fattori di rischio, la valutazione dei rischi, l’individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione, gli aspetti normativi dell’attività di rappresentanza dei lavoratori e le nozioni di tecnica della comunicazione.

I corsi RLS hanno come obiettivo quello di formare i rappresentanti fornendo loro tutte le conoscenze indispensabili per lo svolgimento del compito che sono stati chiamati a ricoprire, nonché le tecniche e le misure di protezione e prevenzione dai rischi. Inoltre, corsi RLS sensibilizzano l’RLS sul tema della sicurezza sul lavoro, fornendogli anche un excursus sulle tecniche comunicative. Oltre a definire i contenuti minimi del corso di formazione, il D. Lgs. 81/2008 prevede anche una durata minima dei corsi RLS che è di 32 ore. Terminato il corsi RLS base, il RLS deve seguire dei corsi di aggiornamento periodico così come disposto dal dettato normativo.

OPS S.r.l. rappresenta, nel settore della formazione e della consulenza in materia di salute e sicurezza sul lavoro, un consolidato punto di riferimento per numerose aziende presenti su tutto il territorio nazionale che ci hanno permesso di gestire per loro conto numerosi processi formativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro e che si affidano ai nostri professionisti per la gestione o anche semplicemente per un consulto circa le tematiche della sicurezza sul lavoro. La nostra base logistica è nel centro di Milano ma prestiamo consulenza ed eroghiamo servizi su tutto il territorio nazionale.
La OPS S.r.l., società leader nel settore della sicurezza sul lavoro, rappresenta nel settore della formazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro un punto di riferimento per numerose aziende presenti su tutto il territorio. Oltre 1000 sono infatti i lavoratori che ogni anno seguono dei corsi di formazione organizzati dalla nostra società, che da sempre si distingue per qualità, prezzi competitivi ed esperienza. Con sede a Milano, la OPS S.r.l. opera su tutto il territorio italiano, organizzando corsi di formazione sia in aula che presso la sede del Cliente.
Come già accennato, la nostra società opera da anni nel settore della formazione, organizzando a cadenza periodica corsi RLS della durata di 32 ore. Tali corsi di formazione si tengono nelle sale convegni di alberghi situati sempre in zone centrali facilmente raggiungibili dai corsisti sia in auto che con i mezzi pubblici. I corsi RLS vengono tenuti da docenti esperti con minimo cinque anni di esperienza maturata nel settore della formazione sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Al termine del ciclo formativo, previo superamento di un test finale volto a verificare l’avvenuto apprendimento del corsista, il lavoratore riceverà un attestato comprovante l’avvenuta frequentazione del corso e valido su tutto il territorio nazionale.

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Sicurezza sul lavoro: i lavoratori scioperano contro le spie alla Magneti Marelli

Il 21 marzo scorso, gli operai della Magneti Marelli di Cravalcore hanno tutti aderito allo sciopero di un’ora. Il motivo: denunciare i passi indietro che l’azienda continua a fare in materia di salute e sicurezza sui lavoratori. I rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (cioè quelle persone elette o designate all’interno dell’azienda, che rappresentano i lavoratori nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro e che devono svolgere corsi RLS come previsto dal d.lgs. 81/2008, il Testo Unico in materia di sicurezza sul lavoro) devono essere coinvolti in tutti gli aspetti che riguardano la sicurezza sul lavoro, come dispone l’art. 50 del Testo Unico. Essi, però, come denunciano le RSU: sono invece “tenuti al margine di qualsiasi coinvolgimento, sia nella consultazione per la compilazione dei documenti di valutazione dei rischi che nei team operativi ufficiali dove si preferisce la consultazione di cosiddetti ‘capitani della sicurezza’ rispetto alle figure istituzionali previste dalla legge”.
Lo sciopero, detto anche “lo sciopero contro le spie” è stato indetto contro i c.d. Capitani della sicurezza, figure istituite dalla stessa azienda per fare rapporto contro coloro che non indossano i dispositivi di protezione individuale (DPI) previsti per legge. Insomma: l’azienda non coinvolge come dovrebbe gli RLS che hanno svolto gli appositi corsi RLS e sono quindi dotati di tutte le conoscenze necessarie per svolgere il loro ruolo, ma si avvale di questi Capitani, scatenando il disappunto dei lavoratori della Marelli, che non ci stanno.

I lavoratori “sono sfiduciati nel segnalare situazioni ed eventi potenzialmente insicuri sui quali non solo mancano risposte concrete – dicono le RSU – si continua a lavorare in situazioni insicure e pericolose, (e la società) sceglie la scorciatoia punitiva nei confronti di chi subisce un infortunio sul posto di lavoro”.

Lo sciopero dei lavoratori ha trovato il supporto del Medico del Lavoro, nonché docente di Mediciana Sociale presso l’Università di Venezia, il dottor Vito Totire, secondo il quale “enfatizzare l’aspetto del controllo di tipo militare-sanzionatorio è sbagliato”. E questo perché “induce un concetto passivo di protezione fondato sull’obbedienza e non sull’adesione consapevole”.

Ricordiamo che il RLS è una figura prevista dal d.lgs. 81/2008, che svolge un ruolo fondamentale all’interno del luogo di lavoro. Egli, infatti, è quella persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro. Come previsto dall’art. 37 del sopracitato decreto legislativo, il RLS deve frequentare corsi RLS, durante i quali devono essere obbligatoriamente trattati una serie di temi, elencati dallo stesso articolo al comma 11. Fra questi troviamo, ad esempio, la legislazione, sia generale che speciale, la definizione e l’individuazione dei fattori di rischio, le tecniche di comunicazione e la valutazione dei rischi. Il RLS ha dunque diritto a ricevere una formazione particolare in materia di salute e sicurezza sul lavoro, egli ha diritto ha frequentare corsi RLS che gli assicurino adeguate competenze sulle principali tecniche di controllo e prevenzione dei rischi stessi. Perché lo scopo corsi RLS è quello di fornire al rappresentante le conoscenze nonché le tecniche di prevenzione e protezione che gli permettano di svolgere appieno il ruolo che ricopre.

I corsi RLS hanno una durata minima di 32 ore e prevedono, alla fine del percorso formativo, lo svolgimento di un test di verifica finale il quale serve a verificare l’avvenuto apprendimento dei temi trattati. Inoltre, sempre il d.lgs. 81/2008, dispone che gli RLS debbano frequentare corsi di aggiornamento.

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Formazione RLS: corsi RLS per Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza

Secondo quanto disposto dalle più recenti disposizioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ogni azienda è obbligata a designare o eleggere al suo interno un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (anche detto RLS). Si tratta di una figura che svolge un ruolo chiave nel luogo di lavoro, essendo, come riportato dall’art. 2, lettera i), del d.lgs. 81/2008: colui che rappresenta i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro.Ed è proprio per via del suo importante ruolo che il d.lgs. 81/2008 dispone che il RLS frequenti corsi RLS: un base della durata minima di 32 ore, e, a cadenza annuale, uno di aggiornamento, nei casi previsti per legge.

Il corsi RLS base ha, come appena accennato, una durata minima di 32 ore, di cui 12 sui rischi specifici presenti in azienda, e prevede la trattazione di una serie di tematiche che vanno dall’apparato legislativo fino alle tecniche di comunicazione. Il d.lgs. 81/2008, all’art. 37, comma 11, elenca i contenuti minimi corsi RLS, essi sono:

– principi giuridici comunitari e nazionali;

– legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro;

– principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi;

– definizione e individuazione dei fattori di rischio;

– valutazione dei rischi;

– individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione;

– aspetti normativi dell’attività di rappresentanza dei lavoratori;

– nozioni di tecnica della comunicazione.

L’intento corso RLS è quello di formare e informare il corsista in modo tale che egli abbia, oltre a una panoramica sulla legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, una conoscenza più o meno approfondita su quelli che sono i rischi che possono presentarsi all’interno dell’azienda, sulle figure della prevenzione che, insieme a lui, contribuiscono a rendere l’impresa un luogo di lavoro più sicuro, e sui diritti che il dettato normativo gli riconosce (come ad esempio la partecipazione alla riunione periodica come disposto dall’art. 50, comma 1).

Ricordiamo che, una volta seguito corsi RLS base, il RLS dovrà frequentare, periodicamente, dei corsi di aggiornamento che non possono essere inferiori alle 4 ore annue per le imprese che occupano dai 15 ai 50 lavoratori e a 8 ore annue per le imprese che occupano più di 50 lavoratori.

I corsi RLS, così come disposto dal d.lgs. 81/2008 devono essere organizzati durante l’orario lavorativi e non comportano alcun onere a carico del lavoratore.

La OPS S.r.l., società leader con base a Milano che da anni si occupa di consulenza e formazione, organizza a cadenza mensile corsi RLS sia base che di aggiornamento. Tali corsi vengono organizzati nelle principali città italiane come Milano, Roma, Genova, Napoli e Torino. I corsi RLS vengono tenuti da docenti esperti e qualificati, con alle spalle almeno 5 anni di esperienza nel settore della formazione, in particolare nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro.

I corsi si tengono nelle sale convegni dei principali alberghi della città, situati sempre in zone comodamente raggiungibili sia con i mezzi di trasporto pubblico sia con l’auto, e sono vicini ad ampi parcheggi.

Al termine del percorso formativo, il corsista, previo superamento di un test finale volto a verificare l’avvenuto apprendimento, riceve un attestato di formazione. Ricordiamo che esso è intestato al corsista e non all’azienda.

Concludendo, ricordiamo che il RLS, prima di poter frequentare il corso, deve essere formalmente eletto dai propri colleghi di lavoro oppure deve essere designato all’interno delle rappresentanze sindacali nel caso in cui queste siano presenti in azienda e nel caso in cui siano presenti più di 15 lavoratori.

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Corsi RLS: la formazione obbligatoria per Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza

Come molti già sapranno, il d.lgs. 81/2008, l’attuale dettato normativo in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro prevede un obbligo di formazione per tutti i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, più comunemente chiamati con il nome di RLS. Tali rappresentanti, una volta eletti o designati come disposto dal d.lgs. 81/2008, devono frequentare corsi RLS come previsto espressamente dalla legge.

Prima di parlare della formazione degli RLS, e quindi dei corsi RLS, facciamo un breve excursus su questa figura. Chi è il RLS? Il RLS è quella persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto riguarda i temi della salute e della sicurezza durante il lavoro. Egli, dunque, rappresenta i lavoratori e li rappresenta nei rapporti con il datore di lavoro. Come si evince dalla spiegazione, il RLS gioca un ruolo che possiamo tranquillamente definire come fondamentale all’interno dell’azienda. E proprio perché egli ricopre un ruolo importante che il d.lgs. 81/2008, il Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro, prevede, senza alcuna eccezione, che il RLS frequenti corsi RLS: inizialmente corsi RLS base della durata minima di 32 ore e, successivamente, corsi RLS di aggiornamento. Il d.lgs. 81/2008, però, non si limita a imporre questo obbligo di formazione ma definisce anche i contenuti minimi che devono essere trattati durante corsi RLS e che possiamo dividere in 4 differenti aree tematiche: la prima che parla della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, la seconda che tratta delle figure della prevenzione e del ruolo di ciascuno all’interno del luogo di lavoro (quindi obblighi del datore di lavoro, medico competente, RLS, RSPP, squadra emergenze, etc.), la terza che illustra i possibilità rischi presenti in azienda e spiega la valutazione dei rischi nonché il relativo documento di valutazione dei rischi, e infine la quarta, che parla della comunicazione. Durante i corsi RLS, quindi, verranno affrontati temi come il registro degli infortuni, le misure di prevenzione e protezione, la sorveglianza sanitaria, la gestione delle emergenze, i compiti del RLS, le regole della comunicazione, i rischi specifici, …

L’obiettivo corsi RLS è quello di fornire al corsista RLS tutte quelle conoscenze che gli permettano, una volta terminato il percorso formativo, di svolgere appieno il suo ruolo. I corsi RLS sono volti a fornire al RLS, oltre una panoramica generale sui possibili rischi, sulla legislazione e sulle altre figure che intervengono nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro, gli permettono di conoscere ed esercitare al meglio i diritti che il d.lgs. gli conferisce.

Come già ribadito qui sopra, frequentato il percorso formativo, il RLS dovrà frequentare, periodicamente, corsi RLS di aggiornamento la cui durata varia a seconda del numero di lavoratori presenti nell’azienda o nel reparto produttivo: 4 ore per le aziende/reparti produttivi fino a 50 lavoratori, 8 ore per le aziende/reparti produttivi che occupano oltre 50 lavoratori.

Al termine del corso, superato il test di verifica finale che certifica l’apprendimento, il corsista riceverà un attestato comprovante l’avvenuta frequentazione del percorso formativo. Ricordiamo che l’attestato è intestato al corsista e non all’azienda.

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Corsi RLS: didattica, formazioni e obblighi legislativi

Prima di parlare del corso di formazione e di addentrarci in quello che prevede la normativa, bisogna chiarire chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (detto più semplicemente RLS): l’articolo 2, alla lettera i), definisce come RLS quella persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro. Esso, una volta eletto o designato all’interno dell’azienda, deve frequentare corsi RLS che ha una durata minima di 32 ed è un obbligo previsto per legge. Tutti gli RLS, senza esclusione alcuna, devono frequentare corsi RLS base di 32.

I contenuti corsi RLS sono anch’essi stabiliti per legge, essi sono discussi in sede di contrattazione collettiva e trattano principalmente della legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, dell’individuazione delle figure della sicurezza, della definizione e individuazione dei rischi specifichi presenti sul luogo di lavoro, della valutazione dei rischi e del relativo documento di valutazione dei rischi (DVR), delle principali tecniche e misure di prevenzione e protezione dai rischi e delle tecniche di comunicazione. L’obiettivo corsi RLS è quello di informare e formare il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza sulle misure e le tecniche di prevenzione e protezione, di renderlo consapevole del suo ruolo e dei diritti che gli vengono riconosciuti dal dettato normativo, di sensibilizzarlo sull’importante tema della sicurezza sul lavoro che oggi, purtroppo, viene spesso sottovalutato o, peggio ancora, ignorato.

Il d.lgs. 81/2008, il Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro, dispone che corsi RLS debbano essere frequentanti dai RLS appena eletti o designati, durante l’orario di lavoro. I corsi RLS non possono quindi essere tenuti dopo l’orario di lavoro o durante i giorni festivi, essi non comportano alcun costo a carico del lavoratore, il quale si deve solo limitare a seguire il corso di formazione.

Ricordiamo che una volta frequentato corsi RLS base di 32 ore, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza dovrà seguire periodicamente dei corsi di aggiornamento di 4 o 8 ore a seconda del numero di lavoratori presenti in azienda o nel reparto produttivo.
Terminato il ciclo didattico e superato il test di verifica finale, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza riceverà un attestato comprovante l’avvenuta formazione e quindi la frequentazione del corso. Tale attestato deve essere conservato e mostrato in caso di controllo. Ricordiamo che l’attestato è intestato al corsista e non alla azienda.

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Corsi RLS per Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza

Quando si parla di salute e sicurezza sul lavoro, molti tendono a pensare che sia solo una perdita di tempo, invece questo ambito è di fondamentale importanza. Puntare sulla sicurezza sul lavoro vuol dire, infatti, proteggere i propri lavoratori e quindi aumentare il benessere all’interno dell’ambiente lavorativo, migliorando la produttività. A tal proposito i corsi RLS (che ricordiamo essere obbligatori per legge e destinati a tutti gli RLS) rappresentano un percorso formativo di notevole rilevanza per una corretta realizzazione dell’organigramma della sicurezza all’interno della struttura lavorativa.

Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza deve frequentare corsi RLS i cui contenuti minimi sono sanciti dall’art. 37 del decreto legislativo n. 81 del 2008 (successivamente integrato e modificato dal decreto legislativo n. 106 del 2009). I corsi RLS hanno una durata minima di 32 ore e, fra i temi trattati durante la formazione, troviamo: i principi giuridici comunitari e nazionali, la legislazione generale e speciale in materia di salute e sicurezza sul lavoro; i principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi, la definizione e individuazione dei fattori di rischio, la valutazione dei rischi, l’individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione e le nozioni di tecnica della comunicazione.

Come già accennato, i corsi RLS devono durare almeno 32 ore, fra queste, come previsto dal decreto legislativo, 12 devono essere dedicate ai rischi specifici presenti in azienda e le conseguenti misure di prevenzione e protezione adottate.
Ricordiamo che il RLS, una volta eletto o designato, non solo deve frequentare corsi RLS ma deve anche seguire, ogni anno, un corso di aggiornamento. In questo caso, però, le ore di formazione dei corsi RLS variano: nelle imprese che fino a 50 lavoratori i corsi di aggiornamento hanno una durata di 4 ore, per le imprese che occupano più di 50 lavoratori, i corsi RLS hanno una durata di 8 ore.

La formazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, e quindi i corsi RLS, sono obbligatori, nessun RLS può sottrarsi dal seguire il percorso formativo. E questo perché, essendo il RLS la figura che dà voce ai lavoratori, è indispensabile che egli sia a conoscenza non solo dei diritti che la legge gli riconosce (come ad esempio partecipare alla riunione periodica, secondo quanto disposto dall’art. 35 d.lgs. 81/2008) ma anche delle tecniche e delle misure di prevenzione e protezione.
Concludendo, al termine del ciclo didattico, come previsto dal sopracitato decreto, è prevista una verifica di apprendimento, per valutare così il corretto apprendimento del RLS.

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Corsi RLS obbligatori per rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza

Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, più comunemente chiamato con il nome di RLS, è una delle “figure chiave” nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro. Nello specifico, come indicato dall’art. 2, lettera i), egli è quel soggetto eletto o designato per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro.

Come sottolineato dall’art. 37 del d.lgs. 81/2008, la vigente normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro che va a sostituire il famoso d.lgs. 626/1994, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, una volta eletto o designato in azienda, deve frequentare corsi RLS , ovvero un percorso formativo che ha come obbiettivo quello di fornire al RLS le conoscenze nonché le tecniche necessarie a permettergli di svolgere il ruolo che è stato chiamato a ricoprire. Non basta, infatti essere eletti o designati, bisogna seguire corsi RLS previsti dalla normativa in vigore.
A tal proposito, il d.lgs. 81/2008 dispone che i corsi RLS debbano avere una durata di almeno 32 ore, questo perché la figura del RLS è fondamentale ed è necessario fornire all’incaricato tutte le informazioni che riguardano il suo ruolo. Lo stesso testo legislativo indica i contenuti minimi che devono essere trattati durante corsi RLS, tali contenuti posso essere suddivisi in quattro aree: 1) legislazione, 2) figure della prevenzione, 3) rischi, 4) tecniche di prevenzione e protezione dai rischi. Durante i corsi RLS vengono ad esempio affrontati temi come il registro infortuni, la valutazione dei rischi, il documento di valutazione dei rischi, la comunicazione, i diritti del RLS e la sorveglianza sanitaria.

Al termine del ciclo didattico, che ricordiamo ha una durata minima di 32, il corsista che ha seguito corsi RLS deve svolgere un test di verifica finale. Superato correttamente il test, il corsista che ha svolto il corso riceve un attestato comprovante l’avvenuta formazione, che attesta appunto lo svolgimento del corso.

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Corsi RLS per la formazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza

In questo periodo di crisi, puntare sulla sicurezza sul lavoro è molto importante. Come sottolineano le numerose campagne pubblicitarie che il Governo sta veicolando attraverso i principali canali di comunicazione televisivi e radiofonici, puntare sulla sicurezza sul lavoro significa risparmiare (ricordiamo che sono previste salate sanzione per coloro che non si adeguano alla normativa adempiendo a tutti gli obblighi sanciti dal d.lgs. 81/2008, successivamente modificato dal d.lgs. 106/2009) e salvaguardare i propri lavoratori.

Il d.lgs. 81/2008, successivamente integrato dal d.lgs. 106/2009, elenca una serie di obblighi ai quali tutte le aziende italiane si devono adeguare. Fra questi obblighi, particolare importanza riveste il ruolo della formazione. Il dettato normativo, infatti, individua una serie di figure che, all’interno dell’azienda, si devono occupare del primo soccorso, dell’antincendio e di rappresentare i lavoratori nell’ambito della sicurezza. Quest’ultima figura è il Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza, più comunemente chiamato RLS. Egli, come disposto dall’art. 37 del d.lgs. 81/2008, deve svolgere un corsi RLS la cui durata è di minimo 32 ore e massimo 64. Come sancito dalla vigente normativa in materia di sicurezza sul lavoro, il lavoratore eletto o designato RLS, deve frequentare un corsi RLS, il cui obiettivo è quello di fornire al corsista tutte le conoscenze e tecniche necessarie per svolgere il suo ruolo e rappresentare i lavoratori durante i rapporti con il datore di lavoro, i dirigenti e i preposti nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro. Durante il corsi RLS , il corsista riceverà tutte le informazioni che riguardano il suo incarico.

Il d.lgs. 81/2008 elenca i contenuti minimi del corsi RLS , fra i quali troviamo: legislazione italiana in materia di salute e sicurezza sul lavoro, tutela assicurativa, statistiche e registro degli infortuni, figure della prevenzione, valutazione dei rischi, redazione del documento di valutazione dei rischi, gestione degli appalti e rischi di interferenza, misure e tecniche di prevenzione e protezione, sorveglianza sanitaria, gestione delle emergenze e la comunicazione.

Alla fine del corsi RLS il lavoratore dovrà effettuare un test finale per verificare così l’avvenuto apprendimento delle tematiche affrontate durante le ore di formazione. Superato il test, verrà consegnato al RLS un attestato di avvenuta formazione.

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I Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza devono frequentare i corsi RLS previsti per legge

Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (più comunemente chiamato con il nome di RLS), come indicato dall’art. 2, lettera i) del d.lgs. 81/2008, è una persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro. Come si evince dal dettato normativo, il lavoratore che ricopre l’incarico di RLS svolge un ruolo fondamentale nell’ambito della sicurezza sul luogo di lavoro. Proprio per questo motivo, lo stesso d.lgs. 81/2008 ha previsto un percorso formativo per tutti gli RLS: il corsi RLS il quale ha una durata minima di 32 ore e i cui contenuti minimi sono elencati dallo stesso decreto.

L’art. 37 del d.lgs. 81/2008, al comma 1), pone a carico del datore di lavoro l’obbligo di assicurare che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficientemente adeguata in materia di salute e sicurezza. Lo stesso articolo, al comma 10), dispone che il RLS ha diritto a seguire corsi RLS, egli deve ricevere una formazione particolare in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che deve riguardare i rischi specifici presenti nei luoghi in cui egli esercita la propria rappresentanza. Il fine del corsi RLS è quello di assicurare al corsista adeguate competenze sulle principali tecniche di controllo e prevenzione dei rischi stessi.

Come già accennato, la vigente normativa in materia elenca i contenuti minimi che devono essere affrontati duranti i corsi RLS, tali contenuti possono essere divisi in quattro diverse aree che sono:

1) Legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro: durante questa parte corsi RLS verranno elencati e spiegati i principali dettati normativi, decreti e testi di legge che riguardano la salute e la sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro.

2) Figure: durante questa parte corsi RLS verranno elencati e spiegati tutti i protagonisti che giocano un ruolo fondamentale nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro.

3) Rischi: durante questa parte corsi RLS verranno spiegati i principali rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, nonché la valutazione dei rischi e il documento di valutazione dei rischi.

4) Tecniche e misure di protezione e prevenzione: in questa quarta ed ultima parte, verranno individuate e spiegate le misure e le tecniche di prevenzione e protezione, nonché i dispositivi di protezione individuale, la sorveglianza sanitaria e la gestione delle emergenze.

Al termine del percorso formativo, il RLS dovrà effettuare un test di verifica finale. La consegna dell’attestato comprovante l’avvenuta formazione verrà rilasciato solo previo superamento del test.

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L’obbligo di formazione e informazione nell’ambito dell’attuale decreto in materia di salute e sicurezza sul lavoro (2/2)

L’articolo 37 identifica i contenuti minimi previsti per la formazione di diversi soggetti tra i quali i lavoratori, gli RLS, i dirigenti e preposti. Partendo da queste ultime figure ricordiamo che il dirigente, persona che ha il compito di attuare le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa in quanto tali devono essere destinatari di appositi corsi di formazione in materia di salute sicurezza sul lavoro e comunque questi in generale, nei confronti degli altri lavoratori, hanno l’obbligo di adempiere agli obblighi di informazione, formazione ed addestramento nei confronti dei lavoratori a loro sottoposti. Il dirigente ha infatti dovere di predisporre l’attività formativa e comunque di dare operatività alle proposte fatte dal responsabile del servizio di prevenzione protezione.

Il preposto, nuova figura formalmente introdotta da questo dettato normativo, ha un compito estremamente importante in quanto si trova ad essere il lungo braccio del datore di lavoro nei confronti dei propri colleghi ed essendo sempre presente in prima linea sarà il soggetto che ha il compito di ritornare al proprio dirigente o al proprio datore di lavoro le necessità formative che eventualmente individuerà nell’ambito dello svolgimento del proprio lavoro. I dirigenti ed i preposti hanno, per legge, un percorso formativo in comune stabilito dall’articolo 37 comma 7 che comunque non indica una durata minima pertanto l’importante è che vengano trattati i contenuti minimi con sufficiente profondamente. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha un ruolo fondamentale per l’azienda e deve frequentare un corso RLS che ha durata minima di 32 ore si pone come obiettivo quello di permettere al lavoratore di raggiungere elevati livelli di competenza in materia di salute e sicurezza sul lavoro così che questo soggetto possa visualizzare le problematiche inerenti è sicurezza ed eventualmente anche quelle più conflittuali (ricordiamoci che il RLS deve frequentare anche un modulo che riguarda gli aspetti della comunicazione aziendale) prima che possono degenerare e prima che diventino fonte di incidenti. Il RLS quindi attraverso un’adeguata formazione sarà quel soggetto in grado di far da tramite tra le maestranze ed il datore di lavoro e i dirigenti è proprio in virtù del adeguata formazione ricevuta sarà in grado di determinare se il tema oggetto di contestazione risulta essere una rimostranza fondata oppure semplice lamentela prima di collegamento con l’attuale dettato normativo in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Tra gli obblighi del RLS vige anche quello di frequentare un corso aggiornamento RLS con cadenza annuale secondo un programma avente una durata variabile in funzione del numero di lavoratori effettivamente presenti in azienda.

Gli addetti alle emergenze sono quei lavoratori che hanno l’importante compito di dover gestire una eventuale situazione di pericolo o di emergenza all’interno dell’azienda ed in particolare il richiamo due soggetti principali ovvero gli addetti al pronto soccorso dovranno frequentare un corso di primo soccorso e gli addetti alla gestione dell’emergenza per i propri che dovranno frequentare un corso antincendio. La durata di questi percorsi formativi è stabilita due dettati normativi ed in particolare per quanto riguarda primo soccorso di norma si deve frequentare un corso primo soccorso della durata di 12 ore mentre per quanto riguarda l’antincendio il decreto ministeriale 10 marzo 1998 prevede diverse tipologie di corsi in base alla classificazione dei rischi incendio che sia esso basso, medio oppure elevato. Nel primo caso si dovrà frequentare un corso antincendio di 4 ore (basso rischio) oppure 8 ore (medio rischio) oppure 16 ore (alto rischio).

I lavoratori sono infine l’ultimo anello di questa catena i quali comunque non possono rifiutarsi di partecipare all’attività formative in materia di igiene e sicurezza del lavoro predisposte dal datore di lavoro. Aspetto interessante riguarda l’informazione e formazione dei lavoratori somministrati e la relativa ripartizione degli oneri tra l’agenzia di somministrazione di lavoro e l’impresa utilizzatrice ricordando che l’agenzia di somministrazione di lavoro deve informare i lavoratori con il rapporto di lavoro somministrato sui rischi materia di sicurezza e igiene del lavoro derivanti in via generale dall’attività produttive sono destinati e deve formarli ed addestrati all’uso delle attrezzature di lavoro necessarie per svolgere l’attività per la quale vengono assunti. Tale obbligo può essere adempiuto dall’impresa utilizzatrice previa esplicita pattuizione nel contratto per prestazioni di lavoro somministrato.restano invece carico delle imprese utilizzatrici tutti gli obblighi di prevenzione protezione incluso sottoporre lavoratore che svolge mansioni rischio a specifica sorveglianza sanitaria a cura del proprio medico competente.

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Obbligo di consultazione degli RLS: modalità, occorrenze e sanzioni in caso di mancato adempimento

Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza aziendale (anche chiamato RLS) è una figura dell’organigramma alla sicurezza aziendale così come viene richiesto l’attuale normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro (il decreto legislativo 81/2008 recentemente modificato, corretto ed integrato dal decreto legislativo 106/2009).

Sebbene il termine RLS stia entrando sempre più a fare parte del gergo di coloro i quali, a vario titolo, devono avere a che fare con le tematiche in materia di salute e sicurezza sul lavoro, è bene ricordare che questa figura non è nuova al dettato normativo in quanto le prime tracce compaiono nell’ambito dello statuto dei lavoratori (legge 300 del 1970) all’interno del quale viene ricordato che i lavoratori, mediante le loro rappresentanze, hanno diritto di controllare l’applicazione delle norme per la prevenzione degli infortuni e le malattie professionali (…) successivamente viene introdotto formalmente con il decreto legislativo 626/1994 ma solo il decreto legislativo 81/2008 darà a questa figura così importante la giusta luce. Ricordiamo per dovere di cronaca che chiunque, tranne nei casi espressamente previsti per legge, può diventare il RLS della propria azienda, previa la frequentazione di un corso RLS della durata minima di 32 ore (è bene ricordare che alcuni contratti collettivi nazionali di lavoro prevedono una durata maggiore per la formazione del RLS).

Un aspetto ampiamente sottovalutato nell’ambito della consulenza sicurezza sul lavoro riguarda il fatto che il RLS debba essere “consultato” preventivamente in relazione ad una serie di aspetti che riguardano la salute e la sicurezza sul lavoro in azienda. La pena per questa mancata consultazione è una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 1000 a euro 3000.

Sebbene questo aspetto possa essere esaurito con il semplice paragrafo di cui sopra è bene analizzare con dettaglio il significato del termine “consultare” in quanto spesso non vengono seguite le prassi più corrette per questo specifico adempimento. Il primo modo di fraintendere e sostanzialmente quello più diffuso è quello che riguarda il fatto di credere che il RLS, mediante la consultazione, debba partecipare alle scelte in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Questa specifica interpretazione è sicuramente errata in quanto si deve ricordare che l’unico ed il solo responsabile degli obblighi in materia di salute e sicurezza sul lavoro è il datore di lavoro o il dirigente e pertanto le decisioni spettano unicamente a questi due soggetti. Il termine consultazione deve intendersi quale processo per la condivisione delle informazioni decisionali con l’obiettivo di acquisire da parte del soggetto interessato il maggior numero di informazioni possibili al fine di operare una scelta corretta dal punto di vista giuridico e rispettosa delle maestranze rappresentate appunto dal RLS.

La consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per sicurezza aziendale è richiesta su numerosi aspetti estremamente importanti e che riguardano l’applicazione del dettato normativo in materia di sicurezza sul lavoro. Possiamo ricordare ad esempio alcuni punti di importanti tra i quali la consultazione e la partecipazione nell’ambito delle misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, nell’ambito della redazione del documento di valutazione dei rischi, nell’ambito della designazione del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione, all’attività di prevenzione incendi, al primo soccorso, alla evacuazione dei luoghi di lavoro e del medico competente ed in generale il RLS ed essere consultato in merito all’organizzazione dei corsi di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Gli aspetti sopraelencati sono solo alcuni punti che richiedono la consultazione del RLS ma ricordiamo che questo aspetto deve necessariamente essere preso in considerazione pena sanzioni amministrative poco piacevoli.

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Durata incarico RLS: procedure per la gestione nel tempo del RLS aziendale

Come certamente noto alla maggior parte dei lettori il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza aziendale (RLS) deve necessariamente seguire un corso RLS della durata minima di 32 ore di cui 12 ore sui rischi specifici presenti in azienda. Quest’ultima affermazione rappresenta un primo scoglio applicativo in merito ad un corretto rispetto del testo di legge in quanto è pur vero che esistono alcune realtà lavorative nelle quali i profili di rischio sono talmente ridotti da rendere praticamente impossibile una trattazione degli argomenti specifici e riguardanti i rischi presenti in azienda per  12 ore. Pensiamo ad esempio ad un ufficio di piccole dimensioni in cui i profili di rischio sono oggettivamente riconducibili a poche tematiche classiche (video terminale e problemi posturali, stress e procedure da ufficio) la cui trattazione in 12 ore sarebbe eccessivamente prolissa.

Tralasciando questo specifico tema, un ulteriore aspetto di interesse per quanto riguarda il RLS è da ricercarsi nell’ambito del tema che regolamenta la durata dell’incarico del rappresentante stesso. Ancora oggi si trovano diverse aziende italiane che hanno in carica un rappresentante dei lavoratori per sicurezza aziendale eletto o designato prima dell’introduzione del decreto legislativo 81/2008. Questa situazione merita sicuramente una analisi in quanto una simile durata dell’incarico del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza potrebbe portare a conseguenze per il datore di lavoro specie se il RLS stesso non dovesse mai aver seguito, nel corso degli anni (come imposto per legge) il corso aggiornamento RLS. Ricordiamo che è fatto esplicito obbligo a partire dall’introduzione del decreto legislativo 81/2008 l’obbligo aggiornamento annuale per il rappresentante dei lavoratori per sicurezza di andare mediante una frequentazione di appositi corsi aventi durata di 4 ore per le aziende da 15 a 50 lavoratori e di 8 ore per aziende che contano oltre 50 lavoratori. Se è pur vero che un RLS di vecchia nomina potrebbe conoscere con estrema familiarità le diverse problematiche che si possono presentare all’interno di un’attività lavorativa si deve anche riconoscere che la mancanza di una rielezione formale con cadenza triennale andrebbe in contrasto con la libertà di scelta dei singoli lavoratori circa i soggetti volti a farne loro rappresentanza nei confronti del datore di lavoro che appunto uno degli obiettivi principali della figura del RLS.

Sempre sull’argomento che riguarda la durata dell’incarico del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ci si deve rifare sostanzialmente al proprio contratto collettivo nazionale di lavoro che regolamenta questo specifico aspetto. Si deve tuttavia precisare che se il RLS fa parte delle RSU queste devono essere necessariamente rielette ogni tre anni e pertanto in occasione di tale rinnovo si procederà ad una nuova designazione del RLS mediante l’affissione in apposito albo sindacale, almeno tre mesi prima della decadenza triennale, di un documento che invita i lavoratori alle nuove elezioni RSU. La prassi da seguire è pertanto molto semplice ed in pratica consiste nel far frequentare al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza aziendale il corso di aggiornamento annuale per gli anni in cui è incarica, al termine del mandato triennale (si ricorda sempre una verifica nell’ambito del proprio contratto collettivo naturale di lavoro) si dovrà procedere ad una nuova elezione oppure ad una nuova designazione nell’ambito delle RSU. Se il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è in carica da un tempo superiore ai tre anni si deve immediatamente procedere ad una ulteriore elezione formale che potrà eventualmente portare alla rielezione del precedente RLS ma per non incorrere in sanzioni è necessario comunque seguire questa specifica procedura che rappresenta oggi la via più prudente per gestire questo aspetto. Se il RLS eletto o designato è un soggetto differente dal precedente dovrà seguire l’iter formativo adeguato ovvero seguire uno dei corsi RLS per la propria attività lavorativa.

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Tutela sui luoghi di lavoro: RLS

Il DLgs 81 disciplina  la materia della sicurezza sul lavoro indicando, fra le altre cose,  i compiti che datore di lavoro e RLS (Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza) devo assolvere .
Sono molteplici i compiti  del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza  e la sua presenza all’interno di una qualsiasi realtà lavorativa, privata o istituzionale, è quantomeno fondamentale.
L’RLS  è la persona con la maggiore conoscenza sulle tematiche inerenti la sicurezza sul lavoro, che necessita di un costante aggiornamento in materia di sicurezza sul lavoro, valutazione rischi, prevenzione infortuni e malattie professionali.
Programma iniziative volte a promuovere la sicurezza nei luoghi di lavoro con il compito di informare i lavoratori e il datore di lavoro, conosce  gli obblighi del datore di lavoro, del medico competente e dei lavoratori.
L’articolo 37 del D.Lgs 81/08 recita, invece: “…la formazione dei lavoratori deve avvenire in collaborazione con gli organismi paritetici”.
L’art. 20 del Lgs 19 settembre 1994 n. 626 specifica che gli organismi paritetici, deputati alla formazione sulla sicurezza, vengono costituiti a livello territoriale tra le organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori.

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