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Presentato sul sito di Battistella Golf il Global Positioning System

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  • 20 Giugno 2012

Sul sito web di Battistella Golf, storica impresa operante nell’ambito della progettazione e realizzazione di campi da golf, si possono trovare delle informazioni relative al sistema di controllo macchine con GPS usato dall’azienda.
Battistella Golf, da 50 anni attiva nel campo dell’evoluzione e ripristino del verde in tutti i settori civili e privati, garantisce l’uso delle tecniche più all’avanguardia nella realizzazione dei suoi progetti mantenendo al contempo il suo impegno nella tutela ambientale tramite l’utilizzo di tecniche e soluzioni mirate a minimizzare l’impatto dei progetti sulla natura.

Sul sito battistellagolf.it vengono riportate alcune interessanti informazioni relative ad una delle tecniche più significative impiegate dall’azienda, ossia il GPS (global positioning system). Il sistema di controllo macchine con GPS in uso da Battistella Golf sfrutta la tecnologia satellitare nell’ambito delle modellazioni del terreno, ed è utile sia per quanto riguarda i campi da golf che le altre opere ambientali realizzate dall’impresa. Battistella Golf usa degli automezzi dotati si strumentazione in grado di calcolare la posizione del mezzo con precisione centimetrica, e grazie ad un sofisticato sistema di sensori i mezzi stessi hanno la possibilità di calcolare anche la posizione dell’attrezzatura di lavoro. I mezzi sono inoltre dotati di un hardware sul quale viene caricato il progetto in modalità tridimensionale, e il tutto permette di effettuare dei lavori a dir poco accurati in fase di trasferimento sul terreno delle idee del progettista.

Una tecnica all’avanguardia che permette all’impresa Battistella, nata nel 1958, di restare sempre al passo con i tempi e di fornire ai suoi clienti le soluzioni ottimali per ogni opera, sia che si tratti di costruzione di campi da golf, che di arredo urbano (ripristino di aree pubbliche, interventi di pulizia e preparazione aree verdi, impianti sportivi, piste ciclopedonali), che di opere ambientali (difese spondali, consolidamento bacini e pendii, riqualificazione idraulico-ambientale di laghi e corsi d’acqua, acquedotti, condotte fognarie).

Articolo a cura di Francesca Tessarollo
Prima Posizione Srl – Web marketing agency

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Come è costituito un campo da golf

Il golf finora è sempre stato considerato un sport praticato solo dall’èlite, ma negli ultimi anni si sta diffondendo e la sua popolarità tra le persone sta crescendo.
I fattori positivi sono molti, per esempio è rilassante e benefico, privo di rischi per la salute e praticamente senza alcuna controindicazione, non richiede preparazione atletica se non un po’ di stretching prima della partita o dell’allenamento, consente di trascorrere alcune ore all’aria aperta e ben si addice a qualunque età, esistono scuole che accolgono piccoli allievi già dai 5 anni e non vi sono limiti superiori d’età per le sua pratica. I campi da golf sono in genere costituiti da 9, 18, 27 o 36 buche: questo perché una partita di golf si svolge in genere su 18 buche. Ogni buca è costituita da varie zone, alcune sempre presenti; altre invece sono difficoltà che esistono solo in buche specifiche, e vengono perciò definite ostacoli.

L’area di partenza (tee) è una zona con erba accuratamente rasata, da cui i golfisti partono per il gioco di una buca. I giocatori devono colpire per la prima volta entro o dietro degli speciali paletti: se partono oltre rischiano una penalità o il loro colpo può essere annullato. Da questo punto in genere si supporta la pallina con uno speciale strumento chiamato tee, che consiste in un piccolo pezzo di legno o plastica che si conficca nel terreno. In ogni buca esistono più aree di partenza, per uomini e per donne che, essendo in media più corte nei tiri lunghi, partono con un vantaggio; inoltre, i tee per i professionisti sono arretrati rispetto a quelli per i dilettanti.

Nella costruzione campi golf, si deve tener presente il disegno d’insieme, dalle buche ai possibili vari ostacoli. Molte buche possiedono qualche ostacolo, per rendere il gioco della stessa più difficile ma anche avvincente. Esistono i bunkers, in genere ai lati del fairway o prima di un putting green, che rendono difficoltosa l’uscita essendo pieni di sabbia. Gli ostacoli d’acqua frontali, indicati da paletti gialli, e laterali, segnalati invece con paletti rossi, sono costituiti da fiumi, mari, laghi, ruscelli ma anche pozze profonde e vuote, da cui è sempre difficile giocare ed è invece comune perdere una palla. È possibile giocare da un ostacolo d’acqua, ma senza toccare il terreno prima di effettuare il colpo. Se invece si preferisce estrarre la palla al di fuori dell’ostacolo oppure se la palla è persa all’interno dell’ostacolo, è possibile droppare la palla secondo alcune regole, con la penalità di un colpo.

Nel momento della progettazione campi golf, un momento importante è quello del putting green, l’area con erba più rasata, entro la quale si trova la buca con la bandierina.

Il fairway è un’area estesa costituita da erba rasata in modo da rendere facile il gioco della palla. Di norma, si estende da poco oltre l’area di partenza fino ad arrivare nei pressi del putting green della buca, e orizzontalmente per qualche decina di metri. Ai lati del fairway c’è il rough, ovvero erba molto alta che rende difficile il gioco della palla, designato per punire quei giocatori che non tirano dritti. Il fairway di una buca non è sempre diritto: può curvare a destra o a sinistra nel corso della buca: questo viene definito come dogleg.

A cura di Martina Meneghetti
Posizione Srl – Società Consulenza Marketing

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