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CHIUDE L’ASSOCIAZIONE ‘A VOCE D’ E’ CREATURE, INTERVISTA A DON MEROLA: NOI ABBANDONATI

Da www.ambrogiocrespi.it – Don Luigi Merola, il prete anticamorra, da anni lotta a Napoli per togliere dalla strada i ragazzi e per rimetterli su un cammino di giustizia e legalità con la sua associazione ‘A Voce d’e’ Creature’ che ora, come spiega nell’intervista che ho realizzato per Clandestinoweb, è costretta a chiudere per mancanza di fondi. Affronta il problema con decisione e senza peli sulla lingua: “ Nessuno ha preso a cuore questa situazione, da venerdì ad oggi nessuna telefonata” ci spiega, sottolineando come al momento senta solo attorno a sé un grande tifo, ma pochi giocatori in campo.

L’associazione, spiega ancora Don Merola, ha lavorato finora solo con l’apporto dei volontari e le donazioni dei privati, ma per sopravvivere e continuare con il lavoro di bonifica del territorio dalla camorra e dalle mafie, è necessario mettere in campo qualcosa di più, azioni concrete come ci spiega con le parole forti di chi crede fino in fondo in quello che fa.

Don Merola, lei si è visto costretto a chiudere la fondazione di recupero minorile ‘ A Voce d’e’ Creature’ da lei fondata a Napoli, per mancanza di fondi…

La fondazione nasce anni fa da un bene confiscato alla Camorra. Il nostro intento è quello di far tornare i bambini a scuola perché l’abbandono scolastico a Napoli è una vera e propria piaga. Abbiamo attività pomeridiane che vanno dallo sport, alla musica, ai corsi di informatizzazione; cerchiamo poi di avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro. Fino ad ora queste attività sono state portate avanti grazie ai proventi della pubblicazione de la “Provvidenza” e del 5 per mille, ma mai nessun ente pubblico ci ha sostenuto. Purtroppo oggi ci troviamo a chiudere schiacciati dalle spese tra cui quelle delle tasse, come quella sui rifiuti solidi urbani, la Tarsu, da cui i beni confiscati non sono esentati e che ci ha messo molto in difficoltà. E’ caduto nel vuoto il nostro appello ai Parlamentari per fare una legge per tutelare chi gestisce i beni confiscati. Nessuno ha preso a cuore questa situazione, da venerdì ad oggi nessuna telefonata.

Qual è attualmente la situazione?

Siamo stati abbandonati, solo un imprenditore ci ha chiamato e ci ha detto di essere intenzionato a fare una donazione. Faccio un appello perché anche la vostra voce ci aiuti a diffondere la nostra richiesta di aiuto che a Napoli finora non è stata ancora preso a cuore neanche dal sindaco che ho cercato di incontrare, ma che ancora non mi ha ricevuto.

Cosa si può fare per salvare la vostra Associazione?

La realtà è che si tratta di un problema da risolvere a monte. Noi non riusciamo a pagare le tasse: non è possibile che a livello nazionale nessuno si faccia carico di questa situazione, che non riguarda solo l’Associazione di Don Merola. I beni confiscati non possono pagare le tasse: c’è in questo senso un vuoto legislativo che va colmato, altrimenti il lavoro delle forze dell’ordine, nel recupero e nella bonifica viene disperso e diventa inutile. Ho fatto una proposta al riguardo, ma è rimasta lettera morta e nessuno ha avuto il coraggio di portarla avanti. Nella proposta di legge chiedevamo che chi gestisce i beni confiscati sia esentato dal pagamento delle tasse e dalle utenze che vengono utilizzate per finalità sociale; tutto il conto può rientrare sul fondo unico di giustizia: i soldi sarebbero così presi dalle confische fatte alla criminalità organizzata. Altrimenti ci prendiamo in giro. L’Italia è un bel paese, ma tutti sono bravi a predicare… poi nella concretezza chi è che fa la lotta alla Camorra? Dopo le grandi operazioni e i grandi blitz, tutto ritorna come prima. Nessuno si preoccupa di mantenere nella legalità i “soldatini del boss”. Abbandonati a loro stessi non possono che ritornare a chiedere i soldi alla malavita.

Quanto è radicata sul territorio la sua associazione, quali i traguardi raggiunti, insomma: perché è così importante per Napoli far continuare a vivere ‘ A Voce d’e’ Creature’ ?

La nostra associazione non è radicata solo in Campania, ma anche fuori dalla Regione: nasce sei anni fa, ma è in rete con 1200 istituzioni scolastiche. Il nostro lavoro si basa tantissimo sul sostegno e sull’impegno dei volontari senza i quali noi avremmo chiuso già tre anni fa. Fino ad ora siamo andati avanti grazie all’esercito dei volontari, ma ormai neanche questo basta più. Serve un’analisi sociologica degna di questo paese, e si deve smettere di fare la lotta alla camorra e alle mafie solo attraverso le conferenze stampa: un quartiere non viene bonificato solo con l’arresto del boss. E in questi anni ‘ A Voce d’e’ Creature’ ha fatto questo: ha bonificato realmente il territorio e i quartieri, togliendo dalle strade i ragazzi, dando una nuova speranza. Al momento però mi sento solo: mi sembra di avere solo tanti tifosi e nessun giocatore in campo con me. Mi auguro che dalla chiusura della fondazione nasca in Italia, nei partiti, ma anche nella gente comune, la voglia di incominciare ad affrontare i problemi, chiamandoli per nome. Io devo fare il prete, non voglio fare il politico, ma non possiamo non dire che un buon amministratore, come dice il Papa deve essere un uomo umile. La politica potrà dire ancora tanto, ma nel momento in cui comincia a essere umile, semplice. E questo è il pensiero di chi la politica la ama e la intende nella forma più alta, quella della carità cristiana. A differenza di Grillo voglio prendere il popolo e dire “amiamo la politica”, per il suo vero significato, di servizio, di salvaguardia del nostro territorio, per dare occupazione.

Come riuscite a portare questi ragazzi su un cammino di giustizia e legalità?

I nostri ragazzi hanno bisogno di vedere immagini, di toccare con mano. Gli facciamo capire che quello del boss è un futuro già morto, già spento. Per questo gli facciamo vedere che i boss finiscono tutti in carcere o morti ammazzati, gli facciamo fare i conti con la realtà. Poi gli facciamo provare come solo lo studio e la cultura in questo momento possono salvare il nostro sud Italia, ma anche il Nord. La mafia ha le radici al Sud, ma i rami più belli, i frutti migliori li ha al nord, perché lì ci sono gli investimenti. Noi facciamo scoprire ai nostri ragazzi quanto è bello avere un lavoro onesto, rimanere sul tuo territorio; vogliamo far capire loro che le risorse sono a portata di mano, che non c’è bisogno di andarsene. Ma tutto questo con amore, l’amorevolezza, senza repressioni che non servono a niente. Diamo loro un lavoro, li facciamo appassionare.

Un’ultima battuta: in una intervista ha detto che per lei Cosentino non è un camorrista? Come si è fatto questa idea?

A me era stato chiesto se Cosentino fosse camorrista o meno. Questo lo dovrà stabilire un tribunale e non sta a noi cittadini: i processi si fanno nei tribunali, non sulla carta stampata e neanche per teoremi, come qualcuno purtroppo ama fare. Quello che io ho ribadito è che è immorale che sia detenuto in carcere perché non può inquinare le prove, non può fuggire perché si è costituito e non può reiterare il reato perché non è più in parlamento, non è più un uomo potente. Venute meno queste tre circostanze ho detto solo che è immorale che sia in carcere in attesa di giudizio. Può aspettare a casa il suo processo. Per aver detto questo mi hanno accusato di aver criticato i magistrati, per le mie opinioni sono stato attaccato in maniera feroce e dura come neanche la Camorra quando ero a Forcella. Siamo un paese democratico, o un paese in cui non si può esprimere le proprie opinioni?

 

COME AIUTARE L’ASSOCIAZIONE DI DON MEROLA

PER DONAZIONI

Fondazione Onlus ‘a VOCE d”e CREATURE

C/O BANCO DI NAPOLI

COD. IBAN: IT82G0101003400100000014001

 

OPPURE

Fondazione Onlus ‘a VOCE d”e CREATURE

C/O UNICREDIT

COD.IBAN: IT02K0200803474000102274869

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DONA IL TUO 5 X MILLE

Fondazione ONLUS

‘a VOCE d”e CREATURE

C.F.: 95097930630

Per maggiori informazioni visitate http://ambrogiocrespi.it/chiude-lassociazione-a-voce-d-e-creature-intervista-a-don-merola-noi-abbandonati/

 

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BANCAROTTA HDC, NUOVA DIFESA PER AMBROGIO CRESPI E NATASCIA TURATO

Nota congiunta di Giuseppe Rossodivita e Barbara Belloni, collegio difensivo di Ambrogio Crespi e Natascia Turato. “Nonostante la richiesta formale di conferma delle condanne per le posizione di Ambrogio Crespi e Natascia Turato accogliamo favorevolmente le dichiarazioni effettuate dal Pubblico ministero nella sua requisitoria a margine delle richieste formali e con le quali ha preso atto degli avvenuti risarcimenti delle parti civili e della conseguente revoca delle costituzioni delle parti civili nei confronti di Ambrogio e Natascia.

Il Procuratore Generale ha precisato che le sue conclusioni erano ferme alle informazioni di cui disponeva ieri sera e ha ancora precisato che quanto avvenuto stamattina in udienza non potrà non essere valutato positivamente dalla corte d’appello in termini di riduzione di pena. Per altro il nostro obiettivo quali difensori subentranti in grado d’ appello è quello di evidenziare le assolutamente differenti posizioni di Ambrogio Crespi e Natascia Turato che dell’Hdc sono stati meri consiglieri d’amministrazione con deleghe, mai effettivamente esercitate, solo per un brevissimo periodo.Confidiamo pertanto che la corte coglierà quanto non è stato colto dal Tribunale in primo grado”.

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LUIGI CRESPI, IL PG FONTANA DEMANDA ALLA CORTE LA RIDUZIONE DI PENA PER I RISARCIMENTI EFFETTUATI

(fonte Clandestinoweb.com) Nell’ambito del processo HDC, l’avvocato Marcello Elia, legale difensore di Luigi Crespi, precisa che “la Requisitoria del Pubblico Ministero Fontana, al netto delle sue conclusioni, ha aperto un primo varco interessante su questa vicenda HDC: ‘siamo di fronte alla solita storia di un imprenditore capace, che fa il passo più lungo della gamba’ riportando questo caso alla sua naturale competenza”.

L’avvocato, in una nota, aggiunge ancora: “ora abbiamo chiesto la rinnovazione del dibattimento e attendiamo fiduciosi il giudizio della Corte e abbiamo comunque chiesto che Luigi Crespi possa essere ascoltato ancora nei termini dovuti, dalla Corte prima della chiusura dell’Appello”.

“Rispetto alle conclusioni del Pg Fontana, che ovviamente non condividiamo” continua, “dobbiamo precisare sempre che a margine delle richieste formali ha demandato alla corte l’eventuale riduzione di pena per Crespi per gli intervenuti risarcimenti di cui lo stesso Pg ha avuto conoscenza solo questa mattina e che quindi non ha potuto valutare”.  (fonte clandestinoweb.com)

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