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Marco Filippini: Terapia del dolore, in occasione di Impact 2013

Terapia del dolore, sul sito di Marco Filippini. Quasi 5 a 1 il rapporto tra la spesa annua di farmaci antinfiammatori non steroidei e quella sostenuta per gli oppioidi forti e deboli descritto dal Ministero della Salute in occasione di Impact 2013. Il congresso multidisciplinare che ha riunito Istituzioni ed esperti impegnati nella lotta al dolore, la scorsa settimana a Firenze.

Diverse le proposte operative emerse per migliorare l’appropriatezza terapeutica e garantire ai cittadini cure adeguate su tutto il territorio nazionale in linea con quanto stabilito dalla Legge 38/2010. Puntare su una maggiore presa di coscienza dei cittadini e su impegno, sensibilità e concreta volontà degli operatori sanitari. Questi in sintesi i messaggi chiave dell’incontro.

In Italia la spesa annua per antinfiammatori è pari a 518 milioni di euro, con un consumo medio procapite di 8,55 euro, a fronte di 139 milioni per gli oppioidi suddivisi tra 89 per i forti (1,48 euro pro capite) e 50 per i deboli (0,83 euro pro capite). Il consumo di FANS si mantiene dunque elevato nel nostro Paese e la loro associazione con i gastroprotettori, il cui consumo è in costante aumento, determina un notevole impatto economico sulla spesa sanitaria.

Alla base del problema, la prescrizione non appropriata, che diventa ancor più pericolosa nei pazienti anziani. “Uno dei problemi più importanti nella cura del dolore – ha evidenziato Marco Trabucchi, Presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria – è sicuramente rappresentato dalle persone che hanno perso memoria del dolore fisico e non sono in grado di descrivere tipo, localizzazione, durata e gravità della loro sofferenza. Circa 1-1,5 milioni di cittadini sopra i 65 anni che soffrono di demenza senile. Di questi, circa il 70-80% ha problemi di dolore nel corso della vita; a loro quindi si deve rivolgere l’attenzione della medicina, perché la sofferenza venga diagnosticata e poi lenita con adeguati trattamenti. Spesso ciò non avviene e le persone con demenza devono soffrire ingiustamente. Abbiamo il dovere di porre in atto metodologie diagnostiche innovative, efficaci anche in assenza di una sintomatologia riferita: in chi ha perso la memoria ogni volta il dolore si presenta come un evento nuovo, drammatico e inspiegabile, che induce angoscia”.

Da Impact Firenze Giugno 2013

FONTE: marcofilippini.it

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