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Seminario a Palazzo Pirelli: l’avv. Marco Carra a favore della ricerca sulle cure palliative per i malati terminali.

Lo scorso mese presso il Palazzo Pirelli di Milano, si è tenuto un importante incontro sulle cure palliative, con l’obiettivo di definire la situazione attuale italiana sul tema. Tra i protagonisti del seminario era presente l’avvocato mantovano Marco Carra, che, nel suo intervento, si è espresso a sostegno del programma delle cure palliative. Dopo l’incontro ha  dichiarato: “Il seminario è partito da importanti dati scientifici per andare poi a toccare gli aspetti umani della questione. Le cure palliative e la terapia del dolore si inseriscono in un quadro di elaborazione del lutto che coinvolge sia il paziente che la sua famiglia. Dunque lo sforzo che va fatto è quello di accompagnare non solo i malati terminali, ma anche chi resta ad affrontare la sofferenza della perdita, con una necessaria integrazione tra servizi sanitari e sociali”. Il noto Consigliere Regionale della Lombardia Carra si schiera inoltre a favore della ricerca e dell’approfondimento dei sistemi palliativi continuando “la ricerca permette di capire lo stato dell’esistente e cosa andrebbe fatto per migliorare. Per le Istituzioni è fondamentale l’ascolto delle esperienze”.

 

Accanto a queste questioni è stata compiuta un’analisi della realtà della Lombardia, che come ha dichiarato il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo “è la Regione che ha maggiormente sviluppato questo settore, tanto che ha avuto la funzione di apripista e dovrà continuare ad avere un ruolo guida”. L’Avv. Carra, che è anche Consigliere Segretario della Commissione Sanità, sottolinea quindi l’importanza di proseguire in questa direzione, approfondendo le problematiche e le mancanze del sistema palliativo regionale, con l’obiettivo di perfezionare costantemente questa fondamentale branca del sistema assistenziale sanitario.

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Marco Filippini, Cure Palliative: enorme la differenza tra le varie Unità

Cure palliative, estrema variabilità caratterizza le Ucp individuate dal rapporto Age.na.s del Marzo 2013.

Il 51% delle Unità di Cura Palliative (UCP) non garantisce l’assistenza medica di notte e il sostegno infermieristico non viene assicurato dalle 20 in poi nel 73% dei casi.

Circa la metà delle Ucp il sabato mattina e pomeriggio garantisce la continuità assistenziale infermieristica attraverso pronta disponibilità e attività programmata.

Una estrema variabilità caratterizza le Ucp individuate dal rapporto. Basta guardare i dati sull’assistenza infermieristica di sabato mattina: se nelle Ucp che soddisfano tutti i criteri il dato sfiora l’80%, in quelle che non centrano i requisiti fissati dal board scientifico sulla base della normativa la percentuale supera di poco il 40 per cento.

Analoga considerazione vale per la presenza del medico: di sabato pomeriggio è garantita dal 60% delle Ucp “migliori” mentre nelle altre arriva appena al 20 per cento.

L’80% delle Ucp dispone di una sola squadra di professionisti, mentre appena il 6% delle Unità può contare su più di 3 équipe. In ciascuna sono presenti 3,6 medici palliativisti e 4,8 infermieri esperti, con impegno orario settimanale inferiore ai valori assimilabili al tempo pieno (rispettivamente 23,5 ore e 26,8 ore settimanali).

La figura professionale più diffusa è il medico di medicina generale (13 ogni 100 assistiti), seguita da infermieri, medici esperti di cure palliative e volontari.

Alta la variabilità regionale: la liaison Uo-rete di cure è molto frequente in Piemonte e Toscana (90% e 80%) e molto più debole in realtà come la Lombardia e la Sardegna (40% e 28%).

Report Agenas Marzo 2013

FONTE: marcofilippini.it

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Cure palliative: Marco Filippini, ancora in discussione la Nimesulide

Su marcofilippini.it, sito nato per contribuire con informazioni, lavori clinici aggiornati, interviste a leader di opinione e le ricerche più recenti al raggiungimento degli standard medi europei in fatto di terapia del dolore, l’articolo comparso su Vivere Sani e Belli di Febbraio 2013. La Nimesulide rimane tra i farmaci più utilizzati in Italia: secondo l’ultimo rapporto Osmed è stato il secondo antinfiammatorio non steroideo più prescritto nel 2011.


Numeri in calo, probabilmente anche in seguito alla diffusione di segnalazione di danni al fegato. Anche l’Agenzia europea dei medicinali ha rivisto le indicazioni della nimesulide, che ora non può più essere utilizzata in modo cronico (tranne che in pomata).

In Italia resta in commercio per il dolore acuto, in alcuni casi anche rimborsata dall’Ssn. «Il rischio più importante, anche se raro, è quello di di danni al fegato, anch’esso associato a tutti gli antinfiammatori, ma in misura più frequente all’uso della nimesulide» spiega il Dott. Clavenna dell’ Istituto Mario Negri di Milano. All’estero il prodotto è stato ritirato in seguito alle segnalazioni di danni epatici.

Alcuni Paesi europei (Belgio, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Olanda, Spagna e Svezia) hanno scelto di ritirare dal mercato la nimesulide. In altri ( Germania, Regno Unito e Stati Uniti) il farmaco non è mai stato autorizzato e la Francia, che in seguito alle nuove indicazioni europee, ha deciso di mantenerlo sul mercato, non rimborsandolo più ai cittadini. Perché allora in Italia è consentita ugualmente la commercializzazione, tanto più che già molti Paesi lo hanno ritirato dal mercato?

«Probabilmente nella decisione presa dalle autorità italiane ha pesato il fatto che la nimesulide sia stata a lungo un principio attivo molto utilizzato e forse non si volevano penalizzare quanti già lo prendevano traendone dei benefìci» ipotizza il dottor Clavenna.

In seguito a quanto stabilito dalla Commissione europea, l’Aifa, l’Agenzia del farmaco del nostro Paese, ha modificato le modalità di prescrizione della nimesulide. II farmaco è acquistabile solo con la prescrizione medica, quindi con la ricetta non ripetibile. In passato, però, veniva rimborsato dal Ssn se prescritto per il trattamento prolungato di quattro malattie (osteoartrosi in fase infiammatoria o dolorosa, dolore legato a forme tumorali, artropatie del connettivo e attacco acuto di gotta), mentre oggi non è più indicato a questi scopi. L’Aifa ha però stabilito, nella cosiddetta nota 66, che sia rimborsata per il trattamento di breve durata del dolore acuto associato alle stesse malattie.

Non va, inoltre, assunta insieme ad altri antinfiammatori non steroidei, al paracetamolo e anche ad alcuni antibiotici, perché il consumo in sinergia potrebbe aumentare il rischio di danni al fegato. Inoltre, evitare l’associazione con alcolici, proprio per non sovraccaricare il fegato» spiega il dottor Clavenna.

Vivere Sani e Belli Febbraio 2013

FONTE: marcofilippini.it

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Marco Filippini, Test di qualità alle Cure Palliative, ancora molto da fare

Cure palliative, sul sito di Marco Filippini i dati della ricerca Agenas pubblicata su Sole24Ore Sanità. Un sito per contribuire con informazioni, lavori clinici aggiornati, interviste a leader di opinione e le ricerche più recenti al raggiungimento degli standard medi europei in fatto di terapia del dolore. L’esperienza a difesa del malato.

In regola solo il 19% delle unità. Di seguito i dati della ricerca condotta da Agenas e pubblicata su Sole 24 Ore Sanità di questa settimana.

Il 39% delle Unità di cure palliative domiciliari (Ucp) non lavora con medici dedicati e specializzati o con almeno esperienza triennale, non compila un Piano assistenziale individualizzato, non opera con infermieri dedicati. In altre parole, non rispettano alcuni tra i parametri più significativi stabiliti dall’Intesa Stato-Regioni del 25 luglio 2012, attuativa della legge 38/2010.

Solo il 19% può essere classificato di buon livello mentre il 42% soddisfa almeno i criteri minimi. All’indagine, che si è svolta su base volontaria, hanno aderito 177 unità di offerta di cure palliative domiciliari (di queste 132 sono con équipe dedicate), 143 realtà che forniscono supporto alla famiglia e al caregiver, 90 Uo di Oncologia, Ematologia o Onco-Ematologia che si occupano di continuità delle cure nell’ambito delle cure palliative e 8 Ucp pediatriche.

FONTE: marcofilippini.it

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