Firenze, 19 febbraio 2013 – In 15 anni il potere d’acquisto delle pensioni è diminuito del 33% e il valore di una pensione media è sceso del 5,1%. Secondo gli ultimi dati Censis aumenta il numero degli anziani con pensioni medio – basse, che scelgono di non curarsi perché non possono più permetterselo.
Intanto tasse e tariffe aumentano sempre più: nel 2013 saranno alle stelle e incideranno sui pensionati per 2.064 euro a testa, il 20% in più sul 2012. E’ quanto denuncia lo Spi Cgil con dati resi noti in questi giorni. E purtroppo i dati sul potere d’acquisto delle pensioni sono destinati a peggiorare per effetto del blocco della rivalutazione annuale introdotto con la riforma Fornero (su quelle superiori a tre volte il minimo, poco sopra i 1.400 euro lordi) che – torna ad evidenziare il sindacato dei pensionati della Cgil – toglie mediamente 1.135 euro nel biennio 2012-2013 a 6 milioni di pensionati.
Così un pensionato con un assegno di circa 1.200 euro netti ha perso 28 euro al mese nel 2012 e nel 2013 ne perderà 60, mentre chi percepisce una pensione di circa 1.400 euro netti ha perso 37 euro al mese nel 2012 e ne perderà 78 nel 2013
“Anche in Toscana, la condizione dei pensionati sta peggiorando di mese in mese”, ha dichiarato commentando i numeri la Segretaria toscana dei pensionati della Cgil, Daniela Cappelli. “Noi lo denunciamo da tempo e chi fa la spesa e sta in coda alle poste sa quale sia la condizioni dei pensionati italiani: da anni abbiamo fatto presente l’accanimento dei Governi sui pensionati e gli anziani che insieme ai giovani e le donne sono quelli che stanno pagando di più la crisi economica”.
“Nel 2013 tasse e tariffe peseranno il 20% in più. Per la maggioranza dei pensionati, quelli che prendono appena 500 euro al mese vorrà dire lottare davvero per la sopravvivenza, risparmiando ancora su cibo, vestiario, riscaldamento e altri beni di prima necessità. Come se non bastasse, sulle tasche dei pensionati peseranno inoltre il canone Rai e l’aumento dal 22% al 23% dell’Iva, che scatterà il prossimo luglio. “È evidente che in Italia esiste la patrimoniale, non quella “giusta”, ma quella che grava sulle spalle dei pensionati!”
A pochi giorni dalle elezioni politiche la segretaria generale dello Spi Cgil Toscana, Daniela Cappelli ha voluto fare un appelloai candidati toscani e ricordare quelle che sono le necessità di anziani e pensionati.
“Alleggerire il carico fiscale, rimuovere il blocco della rivalutazione annuale, rilanciare welfare e sanità sono – dice Cappelli – le priorità delle quali dovrà farsi carico il prossimo governo.
“Nei quattro anni passati abbiamo visto di tutto ed ora proprio quelli che hanno governato in questo periodo si ripresentano come non fossesuccesso niente. Il governo Berlusconi dopo aver negato la crisi economica, ne ha sottovalutato e non affrontato gli effetti. Ha maltrattato e trascurato i cittadini, tutti. Ma soprattutto ha messo ai margini gli anziani attraverso un drammatico smantellamento del welfare, principalmente attraverso la riduzione della spesa sociale, l’introduzione di ticket sulle prestazioni di carattere sanitario e la riduzione dei redditi da pensione.
È per questo che dal futuro governo e dalla politica tutta – prosegue la segretaria toscana dello Spi – pretendiamo che sia fatto qualcosa a garanzia del lavoro e dell’equità. Chiediamo un vero welfare pubblico come strumento di sviluppo e crescita, chiediamo un forte rilancio dei diritti di cittadinanza per un modello di società basato sull’uguaglianza, chiediamo, insomma, che i pensionati/e e con loro i giovani e i lavoratori e le lavoratrici e le famiglie non siano gli unici su cui gravano provvedimenti e sacrifici come avvenuto con il rigore del Prof. Monti”.
“La politica più equa che tutti ci aspettiamo esca da questa tornata elettorale dovrà intervenire per garantire le fasce della popolazione che più hanno sofferto gli effetti della crisi e dei tagli effettuati dal governo. Tra i tanti temi da affrontare c’è anche la questione, rimasta per il momento sospesa, del fondo per la Non Autosufficienza: in Toscana attingiamo ad un fondo di 80 milioni di euro che aiuta a dare alcune risposte; un fondo che arriva però tutto dalle casse regionali.
“Chiediamo al prossimo governo di farsi carico di questo problema come di ripensare ai tagli sulla sanità perché anche curarsi non diventi “un affare per ricchi”.
“Tutto questo per dire che nessun cambiamento positivo della nostra società è possibile ignorando i milioni di anziani e pensionati del nostro Paese, che rappresentano una vera risorsa per l’intera collettività, ma che hanno anche necessità di politiche e di tutele mirate”.
I pensionati rappresentano il 25% degli elettori e vanno a votare – conclude Cappelli – la politica non deve dimenticarlo ed agire di conseguenza!”
“Penso che in Italia ci sia una politica pulita, ed è a quella che dobbiamo guardare, sarà il voto popolare a fare giustizia a non permettere a chi ci ha ridotto così di “farsi un altro giro” alle nostre spalle!”
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