(anticorruzione ed antimafia)
La legalità negli appalti pubblici è una regola che ha modo di declinarsi in modi diversi, in primis nel rispetto delle disposizioni in materia di antimafia (Codice della legislazione antimafia dlgs n.159/2011) ed anticorruzione.(legge n.190 del 2012).
Trattasi, in realtà di due distinti filoni di produzione legislativa che nascono in tempi e per finalità diverse ma che, specie da ultimo, attraverso il decreto legge n.90 del 24 giugno 2014, e la relativa legge di conversione, tendono sempre più ad avvicinarsi, in alcuni casi addirittura a sovrapporsi in base ad una logica di contrasto sostanzialmente unitaria.
Si pensi al tema delle c.d. White List, che sono strumento voluto ed introdotto dal Codice antimafia ma che trovano pratica attuazione nell’anticorruzione, in particolare grazie alle modifiche ad essa da ultimo apportate dal DL 90.
Nello stesso senso sono da considerare tutte le disposizioni sul commissariamento delle imprese, che alla logica delle modifiche al Codice antimafia proposte dal Governo chiaramente si ispirano, nonché la disciplina sulla risoluzione del contratto in presenza di reati.
Fanno da evidente contorno al ragionamento i diversi protocolli di legalità che via via si stanno diffondendo, così come le norme che mettono al centro l’ANAC di ogni iniziativa a tutela della legalità delle procedure e dei comportamenti (ad esempio sancendo l’obbligo di comunicazione delle perizie di variante).
Su tutte tali tematiche il presente seminario intende fare il punto, individuando sia le letture della legislazione maggiormente condivise, sia le prassi da seguirsi nell’ottica del legislatore.
RELATORE
Stefano de Marinis Avvocato cassazionista
SEDI Bologna, 30 settembre Napoli, 2 ottobre Milano, 7 ottobre
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