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Intervista al noto pittore Diego Boiocchi in occasione delle mostre di Spoleto incontra Venezia

Dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014 si tengono le grandi mostre “Spoleto incontra Venezia” curate dal Prof. Vittorio Sgarbi e dirette dal manager Salvo Nugnes, a Venezia. Tra nomi illustri del panorama artistico contemporaneo, nella meravigliosa location di Palazzo Rota-Ivancich, storica dimora situata a pochi passi da Piazza San Marco, espone le sue opere Diego Boiocchi, poliedrico artista, conosciuto con il nome di Moho.

Di seguito l’intervista.

D: Per Lei l’arte è mai stata una valvola di sfogo nella sua vita?

R: Non direi. Sono una persona che ha sempre vissuto in serenità, per cui, non essendo sotto pressione, non ho mai avuto necessità di “sfogarla” attraverso vie alternative e poter così rendere accettabile la routine quotidiana. Piuttosto ritengo che l’Arte sia un mezzo per manifestare appieno la propria natura ed il proprio Io, uno strumento per fissare e comunicare la propria creatività e profondità d’animo.

D: A quale corrente artistica si ispira?

R: Ho sempre cercato di isolarmi come un eremita nel mio ex convento, al fine di evitare contaminazioni dirette od indirette, in quanto ritengo che pur senza ispirarsi consciamente a movimenti o correnti artistiche, il solo imprinting fornito dalla formazione culturale e dai media possa minare la nostra originalità, vero punto di forza di un Artista. Quanto sopra premesso, ho amato da giovane gli Impressionisti e Chagall. Amavo la loro istintività, la forza espressiva, il romanticismo. Credo che, se fossero oggi in attività, si servirebbero di mezzi digitali per esprimersi, mezzi d’avanguardia che permettano loro di cogliere l’istintività del soggetto con mezzi del momento, sostituendo alle macchie grezze di colore le matrici di pixel a bassa definizione.

D: Qual è l’emozione più forte che le ha dato creare una Sua opera?

R: Vi sono due emozioni distinte, a mio avviso, legate a due distinti momenti. Una prima, legata alla gioia, soddisfazione e stupore di aver creato, spesso inconsciamente, un qualcosa di intenso, bello ed inatteso. Una seconda, nel momento in cui l’Osservatore, Critico, Curatore o Pubblico abbia modo di apprezzarla e confidi di aver alterato il proprio stato emotivo nel rapportarsi con essa.

D: Come concepisce l’arte?

R: Io credo che sia difficile definire cosa sia arte. Come risulta difficile definire il concetto di vita. Quando la vedi, però, la riconosci subito e la chiami Arte. Anche se si manifesta in una forma che non avevi in precedenza codificato. In generale credo sia una forma superiore di trasmissione di stati emotivi, che si serva dei sensi. Ed essendo le menti i nostri strumenti per interpretare i messaggi, la relativa comprensione dipende da esse. Per questo è così diverso il livello di percezione dell’opera da individuo ad individuo. Per me, l’Arte non è abilità tecnica, non è rappresentazione accademica, non è manierismo, non è iperrealismo. È espressività pura. È originalità unita al concetto estetico. È messaggio canalizzato con strumenti nuovi. Ma non è costituita dalla sola idea di fondo, come molta arte contemporanea tende a riconoscere. La sola idea per me non basta, deve esserci emozione ed istintività, non solo ragione. Deve esserci il romanticismo di Chagall e Chopin, l’espressività di Van Gogh e Beethoven, l’intensità di Schiele e Wagner, l’ironia di Woody Allen e Debussy, il genio di Leonardo e J. S. Bach.

D: Cosa l’ha spinta a dipingere?

R: Io dipingo da sempre, da quando ero piccolo. Per cui… Non saprei. È una necessità. Una forma naturale di espressione. Come la musica, che fin da piccolo ho coltivato, con studi di pianoforte, composizione, orchestrazione. Sono strumenti per esprimere la propria creatività ed emozione. Sono parte di me.

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L’artista Diego Boiocchi espone a “Spoleto incontra Venezia” – Partner l’Azienda vinicola fratelli Giorgi

In occasione della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” curata da Vittorio Sgarbi e diretta dal manager produttore Salvo Nugnes, che si terrà dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014 nella magica atmosfera veneziana del sontuoso Palazzo Falier affacciato sul Canal Grande, il poliedrico artista Diego Boiocchi sarà presente con il supporto commerciale dell’affermata azienda vinicola fratelli Giorgi di Pavia, che ha creato una positiva partnership in qualità di sponsor.

Le origini delle Cantine Giorgi risalgono al 1875. La prima generazione produceva vino secondo le usanze dell’epoca e lo forniva nel contesto dei paesi limitrofi. Nel 1970 i fratelli Gianfranco e Antonio hanno costruito una cantina moderna e tecnologicamente avanzata a canneto pavese, creando un’immagine di alta qualità aziendale rimasta indelebile fino ai giorni nostri. Negli anni ottanta è sorta la terza cantina a Camponoce e si è giunti alla consacrazione dell’attività in ambito nazionale con una corposa e articolata rete di vendita. Oggi la Giorgi esporta in 59 paesi nel mondo e ha vinto prestigiosissimi premi di settore in ambito nazionale e internazionale, rappresentando il “made in Italy” e la tradizione vinicola d’eccellenza per l’oltrepò pavese, che fin dal medioevo vanta un ambiente congeniale per la viticultura.

La crescente evoluzione è stata possibile in virtù di un pilastro fondamentale e imprescindibile: la famiglia al centro dell’impresa, inteso come principio trainante propulsore, che è stato perpetrato di generazione in generazione come valore inestimabile da conservare e custodire intatto.

Nei vigneti per garantire la massima qualità del prodotto viene praticata la potatura castigata, la concimazione dei terreni realizzata esclusivamente con sostanze naturali e la produzione del ceppo inferiore alla norma. La raccolta delle uve selezionate avviene nel momento preciso della maturazione. La pigiatura e la fermentazione sono rigorosamente monitorate e controllate. Gli appezzamenti territoriali sono collocati in alta collina per godere della posizione più congeniale, anche in base all’esposizione al sole.

Particolarmente interessante l’Enoteca Solo Giorgi, spazio caratteristico nel quale si possono degustare i molteplici vini di produzione, dove vengono organizzati importanti eventi culturali d’intrattenimento. Al riguardo Fabiano Giorgi spiega “questo spazio è stato concepito come punto di animazione, dove confluiscono appuntamenti culturali su tematiche legate all’ambiente, ai saperi e alla conoscenze delle tradizioni locali, alle adottate per coltivare sapientemente i vigneti, all’arte di produrre vini di qualità. È un modello da prendere come significativo esempio di coesistenza di attività aziendali con iniziative culturali, che arricchiscono il patrimonio territoriale e mettono in risalto il contesto della valle Versa, che deve valorizzare la propria identità e le risorse insite, per dare ulteriore plus valore aggiuntivo ai prodotti provenienti dalla zona”.

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ALLE MOSTRE DI “SPOLETO ARTE” APPRODA DIEGO BOIOCCHI E LA SUA ARTE INNOVATIVA E ALL’AVANGUARDIA.

Diego Boiocchi, alias Moho, giovane e carismatico artista moderno, sarà presente all’interno dell’esclusiva carrellata di nomi di spicco in esposizione alle rinomate mostre di “Spoleto Arte”curate dal critico Vittorio Sgarbi. L’evento attesissimo si svolgerà dal 27 Giugno al 24 Luglio nel contesto storico di Palazzo Leti Sansi, ubicato in Piazza del Mercato, nel centro nevralgico di Spoleto, con l’organizzazione dal manager produttore Salvo Nugnes.

 

Boiocchi, accanto alla viscerale passione per l’arte ha studiato anche pianoforte, composizione e orchestrazione. Le sue opere sono posizionabili in una prospettiva fantastica tra reale e irreale e attraverso il sapiente uso della grafica, si inseriscono nell’ambito dell’attualissima e innovativa “Digital Art” e della avveniristica “Tradigital Art” riunendo simbolicamente il trasformismo contemporaneo alla tradizione classica, in un legame, che trova il suo filo conduttore portante nel desiderio di ricercare sempre originali forme d’espressione, di mettersi in gioco con inesauribile entusiasmo e spirito d’inventiva.

 

Nella multiforme carrellata di opere alterna rappresentazioni basate sul finger painting, con stampa in monocromia e policromia, a quadri elaborati su tela con la tecnica mista, a olio, acquerello, pastello, che evocano immagini di piacevole impatto.

 

E’ molto attivo nelle iniziative a scopo benefico ed è spesso coinvolto in manifestazioni, dove le sue creazioni vengono vendute per sovvenzionare e sostenere importanti progetti di Onlus e associazioni solidali.

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