Le discoteche nascono intorno agli anni ’60 come locali frequentati da giovani dove si ascolta bella musica. Il boom si ha negli anni ’70; si tratta di strutture, ove viene “passata” musica ballabile e si differenziano per le dimensioni e la collocazione. Nell’immaginario collettivo rappresentano un luogo in cui è possibile estraniarsi dalla realtà. Nelle località turistiche tali locali sono all’aperto, sono accessoriati di piscine e vengono serviti cocktail per tutti i gusti. Le sale da ballo di città sono poste in periferia, in modo da non arrecare fastidio agli abitanti, sono al chiuso e spesso sono aperte solo il fine settimana. Spesso tra tali locali estivi o di città non sussiste alcuna differenza. Attualmente nelle città universitarie inoltre, restano aperte per tutta la settimana.
La discoteca dagli anni ’50 ad oggi
La sua nascita si fa risalire al 1954 al “Le Whisky a go go” di Paul Pacini, A quel tempo nelle notti parigine una giovane show girl di origine belga in arte “Regine” era l’animatrice incontrastata delle notti di ballo. Fino ai primi anni ’60 nei luogo di villeggiatura termali e balneari, gli sport club offrivano servizi musicali. Con l’avvento del benessere economico, nella Riviera Romagnola sorgevano i primi grandi locali. Il fenomeno nasce dapprima dalla presenza dei famosi jubox, fino ad espandersi rapidamente in una vera e propria tendenza. Nascono luoghi da ballo, chiamate anche balere, che rappresentano le discoteche popolari; locali più lussuosi in posti come Alassio, Forte dei Marmi. Tra le prime discoteche a Roma ricordiamo lo storico Piper, oggi ne troviamo tantissime come il Room 26 Roma, il Vinile e moltre altre dislocate tra il centro e il quartiere Eur, nuovo polo della movida romana. Nel 1970 , in Italia si trovano sale da ballo con musica dal vivo il disc jockey che si occupava di metter i dischi. Nasce l’arte del mixaggio, la discomix; si può distinguere la musica bianca di provenienza europea e la musica nera, la musica lenta che portava alla nascita del famoso ballo lento o la musica veloce detta shake. Nei primi anni ’70 imperversa il liscio con Roul Casadei. In Emilia Romagna, tali locali hanno rappresentato è rappresentano un luogo che caratterizza la vita dei romagnoli, i quali immancabilmente il sabato sera, vanno a ballare. Nel 1980, si ha un cambio di musica si passa dalla Discomusic alla Musica Elettronica, cambia anche la discoteca, il pubblico. Nel 1983 al Festival della Canzone di San Remo, vengono realizzati raggi laser come scenografia, nelle trasmissioni come Fantastico viene suonata la dance. Nel 1990, cambia il genere di musica prende piede la House, che determina un cambiamento fisico delle discoteche. Infatti i locali diventano sempre più grandi, si dividono le sale, si afferma il modello multisala. Nascono, per i ragazzi, le discoteche pomeridiane; insomma il ballo e le discoteche prepotentemente, si affermano nella cultura italiana. Col tempo si affermano altri generi musicali come il raggae, la techno ed altri. Tutto ciò porta alla rielaborazione del concetto di locale da ballo; si dà peso alla sicurezza della struttura, alla presenza di porte anti panico, della presenza dei vigili del fuoco e di buttafuori, i quali devo bloccare e null’altro personaggi rissosi. All’ingresso si fa una selezione degli ospiti per evitare problemi all’interno. Anche l’estetica cambia; cambiano le illuminazioni, i divani, le decorazioni alle pareti . Ovviamente l’elemento base è la pista da ballo. Sebbene il tempo sia passato, i locali in cui si balla sono sempre di moda, sono presi d’assalto e rappresentano luoghi in cui la gente vuole evadere, lasciare a casa i problemi e divertirsi completamente, andando spesso fuori ogni schema e giudizio.