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Case che inquinano meno, case più economiche

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  • 23 Agosto 2010

Volete risparmiare energia (e denaro) e inquinare di meno? Iniziate dalla vostra casa!

Gran parte del patrimonio immobiliare italiano è costituito da case ed edifici vecchi, che di sicuro non sono l’ideale quando si parla di isolamento pareti esterne e risparmio energetico. Gli edifici vecchi, infatti, possono avere infissi, porte e finestre che non fanno che facilitare la dispersione termica, con un conseguente aumento del consumo di energia per riscaldare e raffreddare gli ambienti interni. In molti casi, inoltre, ad essere vecchi non sono solamente gli edifici in sé, ma anche gli elettrodomestici ivi contenuti: frigoriferi che consumano molto di più di quelli di ultima generazione, impianti di riscaldamento obsoleti…tutto ciò contribuisce ad aumentare l’inquinamento, oltre che le spese e le bollette.

Rinnovare e costruire seguendo nuove logiche costruttive è dunque diventato l’imperativo morale dei nostri tempi, come pure le norme che regolano la materia stanno a dimostrare. Da qualche anno in Italia è in vigore l’obbligatorietà di presentare al Comune di residenza il certificato energetico sia degli edifici di nuova costruzione, sia di quelli già esistenti. Il decreto 192 del 2005, inoltre, emanato in seguito ad una direttiva europea, prevedeva l’applicazione di norme molto severe in materia di risparmio energetico, e introduceva la certificazione energetica in Italia, non solo per quanto riguardava i frigoriferi, ma anche per le abitazioni e gli edifici. Ciò significa che gli edifici devono essere classificati, in base a dei precisi criteri, in diverse classi energetiche, dalla classe A (la migliore) alla classe G. Gli edifici classe A sviluppano meno di 30 Kwh/mq l’anno, quelli di classe energetica B tra i 31 e i 50 Kwh/mq l’anno, quelli di classe C tra i 51 e i 70 Kwh/mq l’anno, quelli di classe D tra i 71 e i 90, quelli di classe E tra i 91 e i 120, quelli di classe F tra i 121 e i 160, e quelli di classe G più di 160 Kwh/mq l’anno. La certificazione energetica degli edifici viene fatta in base all’isolamento muri dell’edificio e alla qualità degli impianti ad alta efficienza energetica; dalla classe energetica di appartenenza dipende anche il valore dell’edificio sul mercato. Il riscaldamento, in particolare, è uno dei fattori che maggiormente incidono sull’economia dell’edificio: si calcola infatti che circa il 53% dei costi di gestione di un’immobile derivino proprio dal riscaldamento. Abitare in una casa o in un appartamento ad alta efficienza energetica, dunque, significa anche risparmiare un bel po’ di soldini. La ricerca di nuovi materiali per la muratura, più adatti a ridurre le dispersioni termiche, va dunque avanti, come pure quella sugli impianti di riscaldamento.

D’altra parte l’Italia non è sola in questa “battaglia” ambientale: dopo il vertice di Copenhagen, sia gli Stati Uniti che altri stati europei si sono prefissati degli obiettivi importanti. Se Obama ha promesso che entro 20 anni tutti gli edifici statunitensi saranno ecocompatibili, l’obiettivo dei membri dell’Unione Europea è quello di avere solo edifici ad emissioni zero entro il 2020. Gli obiettivi sono ambiziosi, ma non irraggiungibili, come dimostrano anche i casi di città quali Stoccolma e Amburgo, capaci di ridurre drasticamente le emissioni di CO2. E la situazione delle nostre città di sicuro non permetterà di rinviare la questione ancora a lungo.

Articolo a cura di Francesca Tessarollo
Prima Posizione Srl – vendita sul web

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Vivere in modo eco-compatibile cominciando dalla propria casa

L’inquinamento atmosferico e l’eccessivo consumo energetico sono dei problemi seri, che riguardano tutti noi, e che non possiamo più far finta di non vedere.

Per cercare di ridurre, almeno in parte, le emissioni nocive per l’ambiente e il consumo energetico, tutti noi potremmo, e dovremmo, fare qualcosa: utilizzare i mezzi pubblici o la bicicletta, se possibile, anziché spostarsi sempre con la propria auto, spegnere le luci quando lasciamo una stanza, usare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico e così via. Oltre a questi piccoli accorgimenti, che tutti possono attuare senza troppa fatica, c’è molto altro che possiamo fare, partendo innanzitutto da casa nostra, e puntando su edifici classe A. Le nostre case, soprattutto quelle costruite un po’ di tempo fa, possono essere dei pericolosi nemici per l’ambiente, oltre che per il nostro portafoglio: vecchi elettrodomestici che consumano troppo, infissi e pareti non adatti all’isolamento termico, impianti di riscaldamento obsoleti o climatizzatori utilizzati anche quando non ce n’è effettivo bisogno…questi sono solo alcuni dei “pericoli” presenti in molte delle nostre case.

Gli incentivi statali offerti di recente per la ristrutturazione delle abitazioni sono una dimostrazione di quanto il problema sia sentito, e di quanto convenga a tutti noi cercare di risolverlo al più presto. In particolare, la legge finanziaria del 2008 prevedeva un’agevolazione fiscale del 36% per le spese di rinnovamento della casa, comprese la sostituzione di caldaie e climatizzatori e la riparazione dell’impianto termico. C’è tempo ancora fino al 31 dicembre del 2010 per approfittare degli incentivi, e per rimettere a nuovo la propria casa facendo qualcosa di utile anche per l’ambiente.

Ma come dovrebbe essere la casa eco-compatibile ideale? Molti sono gli interventi che possiamo attuare, dall’isolamento termico pareti all’impianto di pannelli fotovoltaici o solari, passando per l’acquisto di elettrodomestici a basso consumo energetico. Istallando dei pannelli solari termici, che usano l’energia del sole per produrre acqua calda, e possono dunque sostituire stufe e scaldabagno elettrici, o dei pannelli fotovoltaici, che usano lo stesso principio per produrre elettricità, si può sicuramente risparmiare energia e denaro, riducendo al contempo le emissioni nocive per l’ambiente. Istallati i pannelli solari, possiamo pensare ai nostri elettrodomestici: se in casa abbiamo ancora il frigorifero acquistato anni e anni fa, dovremmo seriamente pensare alla sua sostituzione. I nuovi elettrodomestici di classe A hanno dei consumi molto più bassi, e basterà dare un’occhiata alla bolletta per rendersi conto di come tali elettrodomestici, oltre ad avere un minore impatto ambientale, possono comportare un notevole risparmio economico. Altri elementi inquinanti presenti nella nostra casa sono gli impianti di climatizzazione. La soluzione in questo caso, oltre a scegliere degli impianti più ecologici, come i climatizzatori inverter, è l’isolamento edifici: grazie all’isolamento termico, si possono evitare dispersioni di calore e, di conseguenza, ridurre i consumi legati al raffreddamento e al riscaldamento degli interni. Per ridurre le dispersioni termiche, l’ideale è quindi optare per murature risparmio energetico.

Pannelli solari e fotovoltaici, impianti ed elettrodomestici di ultima generazione e isolamento termico degli edifici sono alcune delle parole d’ordine che tutti noi dovremmo tenere a mente, soprattutto se dobbiamo ristrutturare la nostra casa o costruirne una ex novo: i vantaggi, in termini sia di consumo energetico che di risparmio di denaro, saranno più che visibili.

Articolo a cura di Francesca Tessarollo
Prima Posizione Srl – statistiche web

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