alcune persone amano utilizzare stampe o quadri di animali come gatti,cani,cavalli, tigri, leoni, orsi. Queste sono immagini particolarmente suggestive che spesso danno una sensazione di benessere perchè l’animale scelto ci può infondere tenerezza, sicurezza, stima,forza, libertà. In alcune aziende, ad esempio, vengono utilizzate come immagini motivazionali, cioè ricordando ad esempio la forza e la gentilezza contemporaneamente degli orsi, si vuole far riaffiorare alla mente al forza di affrontare le sfide del futuro, ma senza la lotta estenuante. Proprio per cercare di accontentare anche coloro che cercano questa tipologia di immagini, stampeequadri offre un’ampia gamma di stampe su tela e pannelli decorativi con tantissime specie: leoni, orsi, tigri,delfini,cani,gatti, uccelli,cavalli, elefanti e tanti altri ancora. Tutte queste immagini possono essere create nella misura che meglio si adatta ad ogni ambiente. Divertitevi a scegliere quella più affine a Voi!
IL MAMMUT “POCKET” TROVA CASA AL MUSEO DELL’ETNA
Reperti, ricostruzioni a grandezza naturale e documenti che ipotizzano il legame tra il mito dei Ciclopi e la presenza dell’elefantino nano nelle grotte insulari
VIAGRANDE (CT) – La connessione tra mito, storia e scienza potrebbe non essere solo una leggenda, grazie a reperti, ricostruzioni e documenti che oggi spiegherebbero la presenza in Sicilia, migliaia di anni fa, di elefanti, ippopotami e orsi, “abitanti” del Mediterraneo. È il caso dell’Elephas falconeri, l’elefante nano o “pocket mammut”, vissuto circa 500mila anni fa nell’Isola, esemplare unico di 90 centimetri, la cui ricostruzione a grandezza naturale è esposta al Museo dell’Etna di Viagrande, e al quale è legata una storia suggestiva quanto leggendaria: «Sembrerebbe che l’origine del mito dei Ciclopi, giganti mostruosi con un solo occhio al centro della fronte, possa derivare dal ritrovamento di teschi di elefanti vissuti in epoca preistorica all’interno di alcune grotte siciliane – spiega Ettore Barbagallo, ideatore del Museo e presidente dell’Associazione Amici della Terra – è provata infatti la straordinaria somiglianza tra il cranio umano e quello dell’elefante senza zanne, molto più grande e con un solo foro frontale che rappresenta la cavità della proboscide. La curiosità è che i primi scopritori dei resti, non sapendolo, pensarono a creature gigantesche dotate di un solo occhio. Ecco come nasce la leggenda, a cui si ispira la narrazione di Polifemo e Ulisse, nell’Odissea».
Si rafforza dunque il legame tra Catania e il suo simbolo, un nesso storico e culturale che oggi acquista anche un valore scientifico ed educativo, grazie al lavoro di ricerca svolto dal Museo dell’Etna, unica struttura interattiva presente in Sicilia dedicata al vulcano patrimonio dell’Unesco. «Il nesso tra mito e scienza è più tangibile che mai – ha spiegato Tino Vittorio dell’Università di Catania – si tratta di specie elefantine dalle dimensioni ridotte compatibili con la realtà insulare, in considerazione del fatto che in epoca preistorica la fauna e la flora presentavano fenomeni di nanismo».
Proprio in occasione del primo giorno di primavera è stata inaugurata – oggi 21 marzo – all’interno del Museo la nuova area didattico-scientifica dedicata agli elefanti in Sicilia, in aggiunta agli ampi spazi espositivi, che con il giusto compromesso tra informazione, formazione e attrazione conduce il visitatore in un percorso suggestivo dedicato all’Etna, alla vulcanologia, ai fenomeni strettamente legati al territorio etneo, primo fra tutti il rischio vulcanico e sismico (oggi è stato anche inaugurato il nuovo simulatore di terremoti con l’assistenza del gruppo di Protezione civile di Viagrande).
Del ruolo strategico della Sicilia nel cuore del Mediterraneo ha parlato l’assessore regionale al Turismo Michela Stancheris «per la sua posizione geografica, per il valore turistico e culturale che da sempre le viene riconosciuto – ha affermato Stancheris – In particolare l’Etna oggi rappresenta un bene comune che va custodito e valorizzato: l’invito è rivolto soprattutto alle generazioni del futuro, che devono prima formarsi e poi promuovere il patrimonio siciliano», un messaggio sottolineato anche da Lino Leanza, già vice presidente della Regione.
«Cultura, educazione, turismo, ambiente sono le linee guida del percorso innovativo avviato dal Museo – ha affermato Valentina Scialfa, assessore alla Scuola del Comune di Catania – è una struttura completa, che merita la giusta attenzione, perché promotrice di un filone educativo e formativo per i ragazzi, che sta molto a cuore anche all’Amministrazione e al sindaco Enzo Bianco». Un plauso all’iniziativa è arrivato anche da parte del sindaco di Viagrande Francesco Leonardi, che ha sottolineato «il prestigio e l’importanza che la presenza del Museo rappresenta per Viagrande e per l’intera regione», alla presenza di altri rappresentanti dell’Amministrazione locale.
GLI ELEFANTI IN SICILIA, TRA MITO E STORIA
VIAGRANDE – Una nuova esposizione didattico-scientifica arricchirà il Museo dell’Etna di Viagrande: sarà quella legata al mondo dell’elefante, che tra leggenda, storia e scienza, ha accompagnato nei secoli la città di Catania fino a diventarne simbolo riconosciuto in tutto il mondo.
Ricostruzioni a grandezza reale, reperti e filmati guideranno il visitatore attraverso il percorso ricostruito all’interno della struttura museale interattiva, divenuta il principale polo culturale siciliano dedicato all’Etna, con percorsi tematici sugli aspetti naturalistici, storici ed etnoantropologici.
Venerdì 21 marzo, alle 10.30, presso la sala conferenze del Museo (via Dietro Serra 6) si terrà la presentazione dei nuovi spazi con l’evento – patrocinato dai Comuni di Catania e di Viagrande – “Gli elefanti in Sicilia. Scienza e mito”, «con approfondimenti sull’elefantino nano – Elephas falconeri, una specie vissuta in Sicilia tra 600.000 e 250.000 anni fa e legata alla ricostruzione dello studioso Hugh Falconer – e con focus sulla connessione tra il mito dei Ciclopi e la presenza dei grandi pachidermi vissuti in epoca preistorica», come spiega Ettore Barbagallo, presidente dell’Associazione Amici della terra, ideatore del Museo e curatore dell’iniziativa.
Dopo la conferenza – alla presenza di istituzioni ed esperti – seguirà l’inaugurazione del nuovo simulatore di terremoti installato all’interno del Museo dell’Etna, con la partecipazione e l’assistenza del gruppo di Protezione civile di Viagrande.