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Come rimuovere un tatuaggio: la controtendenza del tattoff

La nuova moda del momento è quella del tattoff, in poche parole rimuovere un tatuaggio sta lentamente diventando la controtendenza del momento. Dati ufficiali non ce ne sono, ma in base alla diffusione di alcuni informazioni pubblicate da siti del settore, nel nostro Paese circa il 30% delle persone si pente di aver ceduto alla moda del tatuaggio. I motivi possono essere i più disparati, come ad esempio quello di voler eliminare il ricordo o semplicemente il nome di una persona importante precedentemente inscritto sulla pelle, in altri casi questa scelta può essere dettata da necessità lavorative come partecipare a un concorso nelle forze dell’ordine che richiedono l’assenza di tatuaggi visibili.

Questa tendenza non riguarda soltanto il nostro Paese, ma prende origine da molto più lontano ossia dagli Stati Uniti, la patria per eccellenza delle mode più originali. “Detatuarsi” sembra essere diventata la parola d’ordine per tutti coloro che desiderano ritornare a una pelle liscia senza alcun tipo di inscrizione, questa moda sta contagiando letteralmente la popolazione a stelle e strisce. Il tattoff (così viene chiamato da tutti Will Kirby, il dermatologo americano di origini fiorentine che della rimozione dei tatuaggi ha fatto un business importante, con più di cinquantamila interventi) miete sempre più discepoli. La media dei pentiti statunitensi, secondo alcune recenti statistiche , si attesterebbe intorno al 14%.

Questo ha determinato un aumento delle richieste agli specialisti: in base ai dati della società di Chirurgia dermatologica americana, nel 2011 sono state effettuate circa 100 mila rimozioni di tatuaggi, 14 mila in più dell’anno precedente. A prescindere dalla motivazione, rimuovere un tatuaggio nella maggioranza dei casi deve essere una decisione ben ponderata, i tatuaggi possono essere rimossi grazie a un cospicuo investimento di tempo e denaro , ma soprattutto la rimozione può essere completata con successo soltanto quando si è in presenza di colori scuri. Eliminare il rosso e il verde è difficile, il giallo addirittura impossibile. Ora non ci resta che capire quanto il tattoff si diffonderà nel Bel paese.

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Rimozione tatuaggi indolore? Da oggi si può.

Quanti e quali sono le tecniche più accreditate e affidabili per la rimozione tatuaggi? Se siete confusi dal “mare magnum” di informazioni relative all’argomento, abbiamo pensato di farvi il punto della situazione. Sino ad oggi le diverse tecniche di eliminazione dei tatoo davano sempre risultati deludenti e anti estetici lasciando segni indelebili come vistose cicatrici.

L’uso della dermoabrasione, della salabrasione, dei laser ad anidride carbonica e ad argon hanno da sempre provocato danni irreversibili alla pelle. L’avvento dei tatto laser ha permesso di operare una rivoluzione “copernicana” nel settore.

Il laser Q-switched rappresenta sicuramente un passo in avanti in tal senso. Questa nuova tecnica di rimozione è la migliore soluzione per chi desidera ottenere un risultato soddisfacente. Questo laser agisce emettendo una luce ad impulsi molto potenti (dell’ordine di MegaWatt) di brevissima durata, inferiore ai 10 ns, con lo scopo di cancellare il pigmento bersaglio. L’emissione del fascio laser in tempi così brevi permette di confinare l’effetto termico al solo bersaglio da colpire, salvaguardando i tessuti circostanti. L’effetto foto-acustico prodotto frantuma le cellule che contengono il pigmento del tattoo, permettendo così il riassorbimento e quindi la rimozione tramite il sistema linfodrenante.

Perché il trattamento sia efficace, il fascio laser deve essere assorbito dal colore del tatuaggio. La ricerca medica ci ha insegnato quali lunghezze d’onda utilizzare per rimuovere i diversi pigmenti colorati dei tatuaggi. Per rimuovere completamente un tatuaggio professionale possono essere necessarie fino a 5-6 sedute laser, con un intervallo di 30 giorni tra ogni seduta. Per rimuovere un tatuaggio amatoriale possono essere necessarie 3-4 sedute laser con un intervallo di 30 giorni tra ogni trattamento. Il numero delle sedute dipende da molti fattori come la quantità e la qualità del tipo dell’inchiostro usato, il colore e la profondità del pigmento del tatuaggio nella cute.

Prima del trattamento è necessario depilare l’area da trattare ed evitare l’esposizione solare nei 3 mesi che precedono l’intervento. Il trattamento provoca solitamente un lieve fastidio. E’ importante precisare che la soglia del dolore varia da soggetto a soggetto. In casi di persone particolarmente sensibili viene applicato un anestetico locale in crema per ridurre il fastidio locale. L’unico suggerimento è quello di affidarsi a strutture serie e qualificate per evitare che la rimozione sia parziale e non risulti completa, inoltre evitare accuratamente trattamenti che contemplano l’uso di lampade e acido lattico perché causano gravi danni alla pelle.

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