Non è che non ci se lo aspettava ma a stagione in corso si pensava fosse improbabile. L’esonero di Sinisa Mihajlovic dalla panchina del Milan è arrivata non a caldo, ma a freddo dopo la sconfitta casalinga contro la Juventus dove comunque il diavolo non ha assolutamente demeritato anzi, con un pizzico di fortuna in più probabilmente avremmo commentato un’altra partita. Invece patron Berlusconi ha voluto accelerare una separazione che tutti pensavano potesse arrivare a giugno al termine della stagione, con al tecnico serbo a cui veniva lasciata la possibilità di disputare la finale di Coppa Italia conquistata che si terrà a maggio proprio contro la Juve. Una beffa per Sinisa che ci teneva molto a provare a vincere il suo primo trofeo da allenatore, con l’opportunità che invece sarà per Brocchi, di tecnico rossonero promosso dalla Primavera fino alla prima squadra. Una mossa che era nell’area con l’ex centrocampista che così avrà un mese e mezzo per centrare gli obiettivi della qualificazione all’Europa League della conquista della Coppa Italia.
Amarezza Miha
Non l’ha presa molto bene Sinisa il suo sollevamento dall’incarico prima del tempo. Lo spogliatoio, tranne alcuni vedi Boateng e Menez, era con lui così come l’Ad Galliani, consapevole ce non tutte le colpe sono del tecnico. Berlusconi in teoria ha tutte le ragioni per non essere soddisfatto. In estate ha messo pesantemente mano al portafoglio ed il suo Milan ha il monte ingaggi maggiore nel nostro campionato. Il suo quindi l’ha fatto ma alla fine, gli unici soldi spesi bene, sono stati quelli per Romagnoli fortemente voluto da Miha. Per il resto tanti soldi spesi in maniera discutibile vedi Bertolacci, Luiz Adriano e Bacca. Anche la cacciata di El Shaarwy ed il ritorno di Balotelli sono scelte molto opinabili. Il Milan sbaglia mercato da anni, cambiando allenatori in serie senza riuscire a gettare le basi per un progetto a lungo termine, questi sono i fatti in questo momento. Cosa farà adesso Mihajlovic ? Fino a qualche settimana fa sembrava che la Lazio fosse pronto ad accoglierlo a braccia aperte affidando a lui la rifondazione della squadra. Ora con Simone Inzaghi in panchina che sta facendo bene c’è più di una possibilità che l’ex tecnico della Primavera biancoceleste possa essere riconfermato. Il ritorno alla Lazio da allenatore era una prospettiva che allettava molto Sinisa, ma che ora rischia di non poter festeggiare il prossimo anno il Capodanno a Roma ma nella sua Genova dove abita con la famiglia, anche se il tecnico serbo è uno che ama mettersi in gioco e non avrà difficoltà a trovare una nuova sfida.