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Museo Gipsoteca Canova: grandi apprezzamenti per l’arte pittorica di Cristina Madeyski

Nell’ambito della corposa mostra collettiva dal titolo “Riflessioni Contemporanee” allestita nello storico contesto istituzionale del Museo Gipsoteca Canova a Possagno e inaugurata dal Professor Vittorio Sgarbi il 17 gennaio scorso, sta ottenendo positivi apprezzamenti la pittrice Cristina Madeyski, che rientra nel selezionato novero degli artisti di spicco partecipanti alla prestigiosa iniziativa. L’esposizione organizzata dal manager produttore Salvo Nugnes rimarrà in loco fino al 10 febbraio 2015 ed è visitabile con ingresso libero al pubblico.

Per la Madeyski la materia pittorica funge da riempitivo e le permette di convogliare la sua ricerca evolutiva in un’avvincente sperimentazione, che si snoda, mediante il flusso di movimento dinamico, in un gioco ad intreccio tra spazio e materia, presenza e assenza, alternando nella costruzione narrativa delle suggestive sovrapposizioni figurali, che creano un’unità sinergica in armonioso equilibrio, avvicinando e accorpando gli elementi compositivi in un coreografico mosaico ad incastro, che scaturisce da una volontà di assoluta perfezione elaborativa. Nella sua arte d’impronta filosofica e surrealista vuole esternare messaggi subliminali, che lo sguardo attento e sensibile dell’osservatore deve saper cogliere e introiettare.

Su di lei è stato commentato “È il motore esistenzialista, che cattura e conquista la sua attenzione, così come lo studio accurato e l’analisi meticolosa della psiche e dell’animo umano in tutte le sue articolate e complesse sfaccettature più nascoste e celate. In lei si riscontra l’amore appassionato di Francis Bacon per la gestualità di poetico e sentimentale lirismo l’interesse verso l’Espressionismo tedesco, caratterizzato dalla dedizione per la concezione emozionale dell’arte e per la tensione al conseguimento di una propria soddisfazione, al raggiungimento di un compiacimento personale attraverso l’occhio, l’espressione interiore e psicologica, che fungono da motore trainante e da volano propulsore per la poliedrica propensione progettuale e creativa”.

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Settimo Continente – mostra personale a Roma

SETTIMO CONTINENTE

SCULTURE dell’artista JEAN-MARIE MARTIN

dal 13 al 21 Dicembre 2014

Presso lo spazio espositivo E.Co. Point a Roma, via del velodromo n.77

Opening sabato 13 Dicembre ore 18.00

Dal martedì al sabato 17.30 – 19.30 – ingresso libero

 

Lo spazio espositivo E.Co.Point, focalizzato su artisti che dedicano il loro lavoro alle tematiche ambientali e di eco sostenibilità, con il patrocinio del Comitato Culturale, Centro Comune di Ricerca – Commissione Europea – Ispra, presenta la mostra di sculture di Jean-Marie Martin dal titolo “Settimo Continente”.

 

Gaia, la dea della Terra, è oggi vittima della follia distruttrice degli uomini, che si  manifesta nel riscaldamento climatico, nello sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, sia viventi che minerali, e nell’inquinamento dell’aria e dell’acqua.

L’obiettivo di questa mostra è quello di focalizzare alcuni problemi relativi agli oceani e al mare.     Il titolo della mostra, “Settimo Continente”, si riferisce ad un’enorme isola galleggiante più estesa dell’India, costituita di rifiuti, principalmente plastica, che raggiunge in alcuni punti lo spessore di una trentina di metri, che si è aggregata nel corso dei decenni, nel Nord del Pacifico, per un vortice di correnti. Il problema dell’accumulo di plastica interessa purtroppo anche il Mar Mediterraneo. I frammenti di plastica dispersi in acqua causano ogni anno la morte per soffocamento di centinaia di volatili marini e, naturalmente, di pesci, tartarughe e mammiferi acquatici.

Un altro serio problema per il mare è la proliferazione di meduse nelle zone costiere, conseguenza del riscaldamento globale, dell’inquinamento, e soprattutto della scarsità di pesci dovuto alla pesca intensiva.

 

Le opere esposte nell’ambito di questa mostra, sculture in plastica riciclata, tecnica di ricerca innovativa e affascinante, e refrattario e smalto, tecnica più classica, invitano a riflettere e vogliono sensibilizzare su questi problemi le persone che la visiteranno.

 

L’opera artistica di Jean-Marie Martin (http://jeanmariemartin.info/it/) deve molto alla sua educazione e alla sua esperienza professionale nel campo scientifico.  Laureato all’Università di Parigi, è stato Direttore di Ricerca nel Centro Nazionale della Ricerca Scientifica e alla Scuola Normale Superiore. Dottore-ès-Sciences, Dottore “honoris causa” e membro di varie Accademie internazionali, ha sviluppato la sua ricerca sull’ambiente marino costiero in Europa ed altri continenti, soprattutto nel Sud Est Asiatico e nell’oceano Artico sovietico.   Divenuto Direttore dell’Istituto per l’Ambiente e la Sostenibilità della Commissione Europea a Ispra (Italia) si è dedicato in parallelo alla scultura ed ha esposto le sue opere fino ad oggi soprattutto in Italia e in Svizzera.

 

Le sue ultime sculture, esposte in questa serie alla E.Co. Point di Roma, sono state realizzate nel laboratorio delle “Fornaci Ibis” di Cunardo (Varese). Le opere in plastica riciclata sono state elaborate col supporto dell’impresa MGM a Castelseprio (Varese).

 

Per info: [email protected]     tel.  3498462168

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Memorie dal Futuro

Memorie dal Futuro

un progetto di Marina Zatta  per

 

Soqquadro

www.soqquadroarte.it

http://associazionesoqquadro.wordpress.com/

https://www.facebook.com/pages/Associazione-Culturale

https://www.facebook.com/groups/185759801297/

 

11-22 dicembre  2014

Inaugurazione 11 dicembre ore 18.00

L’esposizione si svolgerà nelle Sala Atelier, I piano, della

Casa Internazionale delle Donne

All’evento è abbinata un’iniziativa benefica  favore dell’associazione ONLUS Peter Pan

Artisti partecipanti:

Claudia Berardinelli, Sabrina Carletti, Michele Coccioli, Saverio Feligini, Francesco Freddi, Fabrizio Giusti, Giusy Maletta, Flavia Manfroncelli, Fiorella Manzini, Nadia Misci Conter, Gisella Pasquali, Manuela Scannavini, Angelo Tricoli, Simona Vitello.

 

Curatela Marina Zatta

 Il Progetto

 

Spesso sentiamo dire: “Nell’Arte Moderna tutto è già stato detto”. Noi di Soqquadro non riteniamo sia così. Possiamo dire che dai primi del ‘900 ad oggi l’Arte si è evoluta in numerosi correnti di stile e manifesti culturali che hanno traghettato il linguaggio artistico verso sponde inedite che, nei secoli passati, sarebbero state improponibili.

L’allontanarsi della Pittura e della Scultura dalla figurazione attraverso le correnti Astratte, e la stessa evoluzione Informale, Surreale, Simbolica, del Figurativo; l’integrarsi nelle progettualità artistiche della Fotografia e, successivamente, della Video Arte e della Computer Art; le ricerche Concettuali, il percorso dell’arte Spaziale e dell’arte Povera; Pop Art, Land Art, Installazioni, Performance, possiamo senz’altro dire che gli ultimi cento anni hanno partorito con prolificità idee, stili, ricerche innovative.

Questo fa’ nascere la sensazione che tutto è già visto, niente è nuovo. Ma questa è, per l’appunto, una sensazione.

La Tecnologia e la Storia sono in continuo movimento, questo rende impossibile la staticità di qualsiasi linguaggio umano. Se cambiano gli strumenti e si modifica il contesto sociale/esistenziale, come è possibile che non ci sia nulla di nuovo da dire?

La necessità di compiere i percorsi fino in fondo spinge gli artisti è perseguire la continuazione di ricerche iniziate negli anni passati, ma l’utilizzo di un linguaggio già noto non crea necessariamente la conseguenza del “nulla da dire”. In questi anni, come è sempre avvenuto nei secoli, si avverte una “discendenza” degli artisti odierni da ricercarsi tra i grandi maestri di ieri, ma le cose che vengono dette non sono affatto le stesse.

Ogni artista, oggi come ieri, trova il suo percorso partendo da cose già svolte alle sue spalle, ciascun artista riconosce e si riconosce in figure che hanno determinato l’evolversi del linguaggio, ma il riconoscere e cercare un Maestro non gli impedirà di trovare un suo percorso personale.

Soqquadro chiede agli artisti partecipanti di quest’esposizione, di presentare i loro lavori comunicando al pubblico quale grande Maestro riconoscono come guida nelle loro opere, allo scopo di presentare una visione della mostra che consenta la coniugazione di Passato e Presente e, al contempo, offrire la possibilità di leggere i lavori attuali con la consapevolezza della storia che li accompagna e, di conseguenza, vedere e capire il percorso evolutivo degli stili presentati.

 

Parte degli artisti partecipanti hanno deciso di donare una significativa percentuale della vendita delle loro opere all’Associazione Peter Pan ONLUS e durante la serata inaugurale saranno raccolti dei fondi tra i visitatori della mostra.

 

Soqquadro nasce nell’ottobre del 2000 e da allora ad oggi ha realizzato più di 150 mostre in spazi pubblici e privati, in Italia e all’Estero, collaborando con circa 500 artisti, pittori, scultori, fotografi, video artisti, performer, designer. Soqquadro collabora con la Casa Internazionale delle Donne dal 2009 e vi ha realizzato diversi eventi espositivi e letterari.

 

La Casa Internazionale delle Donne è uno spazio molto vitale situato nel noto e caratteristico quartiere Trastevere, nel centro di Roma. Lo spazio è nel del seicentesco palazzo del Buon Pastore, dove per oltre tre secoli sono state rinchiuse donne imputante di “trasgressione” alle quali venivano imposti dei rigidi percorsi di “pentimento” che prevedevano la mortificazione dei corpi e l’annullamento della loro identità di persone e di donne. Questo spazio è stato riscattato dal movimento femminista romano che lo ha trasformato restaurandolo e salvandolo dal disfacimento, rendendolo un luogo dedicato alle donne e un fulcro culturale di conferenze, dibattiti, mostre.

 

L’Associazione Peter Pan Onlus offre accoglienza gratuita ai bambini malati di cancro e alle loro famiglie che da ogni parte d’Italia e del mondo giungono a Roma per essere curati nei reparti di oncologia ed ematologia degli ospedali Bambino Gesù e Policlinico Umberto I. Nelle sue 3 Case il clima di normalità e serenità che si vive contribuisce al loro recupero psicofisico. Peter Pan è casa, è parte della cura!

 

 

Location: Casa Internazionale delle Donne

Via della Lungara 19 – Via San Francesco di Sales 1A, Roma

Orari di apertura dal Lunedì al Venerdì  9.00/19.00 – Sabato 9.00/13.00

Info: www.soqquadroarte.it – [email protected]  – cell. 333.7330045

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ArtItaly & Art World.

Esposizione Collettiva di Arte Contemporanea: ArtItaly&ArtWorld.

Direzione Artistica e Curatela: Pamela Cento.

Coordinators: Giulia Antonelli, Katrin Hupke, Marco Angelini.

Staff: Giulia Antonelli, Elena Forte, Valentina Marin, Ileana Matriciani.

Collaborazione: Alessandra Carbone/Gaze Photography.

Artisti ArtItaly&ArtWorld:

Iuliano Alfonso, Franco Armieri, Gabriele Berretta, Stefano Bertolucci, Maria Rita Bertuccelli, Paola Bressan, Fabio Campari, Alessio Capone, Roberto Capuzzo, Dominique Catton, Giorgio Chiarvesio, Massimo Ezio Domenico Costanzo, Davide Danesi, Silvano Debernardi, Sabrina Di Vaio, J.D. Doria, Marco Fabozzi, Clara Fantini, Marco Ferrari, Carmine Fiore, GA, Gigi Galli, Tito Gargamelli, Enrico Gherardi, Claudia Giacchetti, Paola Guerra, Iron Sculptor, Giovanna La Falce, Lale, Santo Lavorato, Alessandro Lonzardi, Simona Luchian, Fabiana Yvonne Lugli, Francesco Mangiaracina, Matteo Mancini, Angelo Martinelli, Giulio Cesare Matusali, Maurinomangiapanino, Enza Messini, Emanuela Mezzadri, Nicola Morea, Nascar, Panic, Sara Pettinella, GA, Giulia Pex, Federico Pisciotta, Sara Radaelli, Marco Randazzo, Ranieri, Massimo Rivenci, Domenico Sorrenti, Gisella Sorrentino, Gilberto Sossella, Franco Spina, Marco Stefanucci, Sigrid Thaler, Simone Tirelli, Maurizio Travani, Jason Wicks.

Dove: DomagkAteliers: Margarete Schütte-Lihotzky Str. 30 – Gebäude 50, München, Bayern, 80807 – Deutschland.

Quando: Primo Step da giovedì 5 a martedì 10 giugno 2014/ Secondo Step da giovedì 27 novembre a martedì 2 dicembre 2014.

Inaugurazione: Primo Step: giovedì 5 giugno, dalle ore 15.00 alle 20.00; Secondo Step: giovedì 27 novembre, dalle ore 15.00 alle 20.00.

Orari: tutti i giorni dalle 15.00 alle 19.00, altri orari su appuntamento.

Info: +39 3911420050 – +39 3331210272 – +39 3665049211 – www.centoproduzioni.com – www.artitalyartworld.net

Produzione: Cento Produzioni Arte e Comunicazione.

ArtItaly&ArtWorld è un progetto espositivo (che si sviluppa in due Step Espositivi) che vuole mette a confronto il lavoro artistico di artisti italiani e artisti provenienti da altre Nazioni; l’organizzazione è di Pamela Cento (Cento Produzioni Arte e Comunicazione) che proprio sul dialogo artistico fra differenti culture ha costruito le proprie basi.

Nel percorso espositivo arte made in Italy e arte realizzata da artisti nati o che da anni risiedono all’estero (ArtItaly&ArtWorld Primo Step Espositivo dal 5 al 10 giugno 2014; Secondo Step Espositivo dal 27 novembre al 2 dicembre 2014). Nei due Step Espositivi di ArtItaly&ArtWorld, si possono ammirare opere di differenti generi e linguaggi artistici, dalla fotografia analogica alla digitale, dalla pittura di sperimentazione a quella più tradizionale, dalle installazioni alla video arte. Dal 27 novembre al 2 dicembre in esposizione le opere d’arte di: Iuliano Alfonso, Franco Armieri, Stefano Bertolucci, Maria Rita Bertuccelli, Paola Bressan, Fabio Campari, Alessio Capone, Giorgio Chiarvesio, Massimo Ezio Domenico Costanzo, Sabrina Di Vaio, GA, Iron Sculptor, Lale, Alessandro Lonzardi, Matteo Mancini, Enza Messini, Emanuela Mezzadri, Panic, GA, Giulia Pex, Federico Pisciotta, Sara Radaelli, Ranieri, Domenico Sorrenti, Marco Stefanucci, Sigrid Thaler, Simone Tirelli, Jason Wicks.

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Personale di Maria Teresa Alemano

MARIA TERESA ALLEMANO

Personale

TRA BOSCHI E FIORI… TRA LUCE E COLORI

Spazio Arte Castello Torino- dal 27 novembre al 10 dicembre 2014 –

 

“La poesia del colore di Maria Teresa Allemano genera prose floreali e romantiche simili a inni cantati all’universo. L’artista osserva la natura, medita su di essa e ne vive ogni istante. Gli attimi diventano respiro e quando il soffio delicato dell’ispirazione scivola sui supporti, il pensiero e la sensibilità risiedono costantemente nel dialogo tra il colore e lo studio accurato del reale. La ricerca per accrescere la conoscenza del mondo e la pratica della sua rappresentazione si fondono senza esitazione. L’artista osa nell’incanto e nella pace, dona armonie cromatiche a volte accese a volte leggere a volte sopite nel dettaglio. Allemano ostenta la vita dove si nasconde il sentimento: l’arte diventa metafora interiore e il giusto compromesso per vivere nella bellezza di un sogno percepibile anche nella realtà. Nessun limite tra empirismo e illusione: dove l’edera di un giardino si unisce al bosco, come cita una parte del titolo di un’opera, così ciò che sembra regolato da leggi di ordine e sistemazione viene stravolto dall’invasione selvaggia di una natura comunque perfetta, che ha solo bisogno di essere percepita, adorata, vissuta, guardata. Ecco la deflagrazione di vita, di corolle di fiori, di foglie e di voli dalle piume di smeraldo, un colore che ricalca il verde di una vegetazione che fiata sul mondo e sull’artista donando movimento, euforia e pace nello stesso tempo. Allemano gioca con il paesaggio: lo fa proprio, su supporti di legno, dove crea rugosità e zone lisce, dà l’effetto luminoso e il contrasto, scherza con la velocità di fasce di colore che attraversano la superficie, corre nella contemporaneità come in Estate, e dona il respiro a distese di prati. Fauvismo e informale sembrano intrecciarsi ma il ritorno alla realtà diventa più forte e il richiamo al figurativo s’imprime nella maggior parte delle opere….”

Curatrice e critica d’arte Barbara Rotta

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Milano Art Gallery: Gli scatti d’autore di Gianluigi Cannella, dal titolo “Istanti di Vita”, esposti fino al 5 Dicembre

Grande attesa per l’imminente mostra personale del fotografo Gianluigi Cannella, intitolata “Istanti di vita” allestita, con l’organizzazione del manager produttore Salvo Nugnes, nell’esclusivo spazio artistico culturale della “Milano Art Gallery” in via Alessi 11, in fondo Corso Genova a Milano, dal 20 Novembre al 5 Dicembre 2014. Il vernissage inaugurale dell’evento è previsto per Giovedì 20 Novembre alle ore 18.00.

 

Molto significativo il reportage dettagliato della zona del comprensorio territoriale di Mumbai, realizzato nel 2011 a seguito di un viaggio da lui intrapreso in quel contesto, così particolare e toccante. In riferimento a questa intensa esperienza è stato scritto “Le rappresentazioni fotografiche di Cannella realizzate nel 2011 sono ancora drammaticamente attuali e raccontano, attraverso le immagini e la poesia, le forti emozioni vissute durante quel viaggio, trasmettendole fin dal primo impatto allo spettatore senza bisogno di spiegazioni e commenti aggiuntivi di contorno”.

 

Cannella spiega: “Il mio viaggio a Bombay si è evoluto in questi scatti fotografici, integrati da una raccolta di mie poesie già esistenti e pubblicate nel 2010 su Clepsydra Edition. Alcune di queste immagini più suggestive ho avuto l’opportunità di poterle esporre di recente nell’ambito della grande mostra di -Spoleto incontra Venezia- curata da Vittorio Sgarbi. Nell’esposizione accanto alle opere, ho inserito una stampa di una poesia appartenente alla raccolta intitolata -Le stanze di pelle-. A Mumbai quello che stavo fotografando lo stavo anche scrivendo o viceversa, anche se credo che una poesia o una fotografia non abbiano bisogno di spiegazioni, perché bisognerebbe riuscire a trasmettere delle emozioni comunque attraverso una fotografia o un testo poetico. Ho cercato di raccontare una storia, come sempre cerco di fare quando ho la possibilità di fare dei viaggi, per tentare di suscitare e magari riuscire a trasmettere delle emozioni stimolanti nell’osservatore”.

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Le opere della nota artista Maria Pia Severi esposte ad Arte Padova dalla Milano Art Gallery

Grande attesa per l’imminente inizio di Fiera Arte Padova 2014, che si terrà dal 14 al 17 Novembre del contesto fieristico cittadino. Al suo interno lo stand presso il Padiglione 7 della “Milano Art Gallery” (ubicata in via Alessi 11 a Milano, in zona centro storico) accoglie gli scatti d’autore di Maria Pia Severi, poliedrica artista modenese. In particolare le immagini proposte sono dedicate a Milano, città da lei molto amata e sono state anche raccolte in un interessante volume intitolato “Milano – Il fascino di una metropoli” (Artestampa editore) contenente la prefazione introduttiva del direttore Alessandro Sallusti.

Sulla Severi è stato scritto “Nelle istantanee della severi la banale e rigida realtà viene magicamente trasfigurata e assume quell’infinitezza e indeterminazione, che la sublimano, le tolgono materialità, pesantezza e inerzia e la elevano, attraverso l’imprecisione dello sfumato, il vago e l’indefinibile, verso una più alta percezione della sua misteriosa essenza”.

In occasione della sua recente partecipazione alla prestigiosa mostra di “Spoleto incontra Venezia” con la curatela di Vittorio Sgarbi, il noto critico ha dichiarato “La Severi opera una sorta di frammentazione della realtà, che regala una stupefacente intensità. Le sue fotografie colpiscono per i giochi di luce e l’assenza di nitidezza. Presentano tratti impressionistici e sono arricchite da rimandi al dinamismo e alla celerità, che rapiscono lo sguardo muovendolo all’interno di un vortice, in cui la città rievocata smette di essere solamente l’ambito del quotidiano e del comune per arrivare a conquistare anche colui, che la osserva per la prima volta, rendendola città universale e magnifica”.

Sallusti ha commentato “Le immagini raffigurate suscitano immediata curiosità proprio per la non voluta nitidezza, per quell’intenzionale dimensione di non completa visibilità percettiva, che le rende -entità evanescenti- avvolte da una magica atmosfera onirica, determinata dalla loro -visione imperfetta-“.

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“Spoleto incontra Venezia”: Grandi apprezzamenti per Anna Sticco nota come la pittrice di Maria Callas

E’ terminata con indiscusso successo la vetrina internazionale della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” con l’autorevole curatela di Vittorio Sgarbi e la direzione del manager produttore Salvo Nugnes, svoltasi dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014. Le location veneziane ospitanti scelte per la pregevole iniziativa sono state due secolari dimore nobili, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich. Nel corposo gruppo dei talentuosi artisti in esposizione Anna Sticco, conosciuta come la pittrice di Maria Callas si è distinta ricevendo notevoli encomi.

 

Parlando della sua concezione sull’arte spiega: “L’arte per me è un mezzo indispensabile, uno strumento prezioso e fondamentale per esprimere me stessa, per comunicare il mio moto dell’anima nella sua essenza più intima e introspettiva. Il mio stile è assolutamente personale e personalizzato. L’arte influisce in modo radicale in ogni mia scelta“. Sulla tecnica da lei prediletta dice: “Uso in prevalenza la tecnica mista, tenendo l’acrilico come base principale integrata con la china, i gessetti, le matite, il collage, la foglia oro 24 carati, cercando di compiere una ricerca sperimentale eterogenea e in continua evoluzione“.

 

Raccontando la sua fervida passione per l’icona del bel canto per antonomasia rivela: “Nel 2006 mentre ero a Parigi ho avuto una vera folgorazione, un’illuminazione imprevista e inaspettata, sentendomi catturare e conquistare da un magnifico manifesto della Callas esposto all’Opera e da lì ho iniziato un percorso di ricerca approfondita, che mi ha portato a contatto con persone e ambienti a lei vicini e sono diventata anche una collezionista appassionata dei suoi cimeli e oggetti a lei più cari appartenuti“.

 

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“Spoleto incontra Venezia”: Si consolida il successo del pittore spoletino Alessandro Testa

La grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” a cura di Vittorio Sgarbi si è tenuta dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014 con forte risalto mediatico. Allestita nell’emozionante atmosfera di Venezia presso due strutture di antichissima tradizione nobiliare, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich con la direzione del manager produttore Salvo Nugnes ha coinvolto numerose personalità di prestigio del panorama odierno. Tra i rinomati artisti presenti il pittore Alessandro Testa ha ottenuto ottimi riscontri a favore con le sue opere di matrice astratta, dove l’elemento cromatico assume una rilevanza di primo piano.

 

Nel commentarne lo stile espressivo è stato scritto “Per lui la pittura è essenzialmente simbolo di colore, che s’intreccia, si espande e si dipana all’interno del quadro come un arcobaleno variopinto, trasformandosi in un prezioso strumento per suscitare emozioni e sensazioni, così come in efficace e potente mezzo per generare un legame armonioso ed inscindibile, tra se stesso e le immagini realizzate. Dipinge di getto, senza schemi dogmatici predefiniti, senza filtri, senza barriere emotive. Le opere sono il frutto di una miscela di ribellione e caparbietà, tenacia e disperazione con una vena di speranza e positività, che affiora nel tripudio colorato“.

 

Testa spiega: “Nell’atto di dipingere il mio intento primario è quello di lanciare un messaggio da poter condividere con lo spettatore“. Sgarbi, che l’ha paragonato a Tancredi ha sottolineato: “Testa lavora con gestualità marcata e incisiva, istintiva quasi nervosa e irrazionale, graffiando le superfici limacciose e materiche delle tele, con macchie distribuite a sprazzi di colori volutamente contrastanti“.

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“Spoleto incontra Venezia”: La pittrice Luana Tuis ottiene ampio consenso elogiativo

Si è conclusa con strepitosi riscontri mediatici la grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” a cura del Professor Vittorio Sgarbi, allestita dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014 a Venezia, presso due magnifici edifici nobiliari, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich, con l’organizzazione del manager produttore Salvo Nugnes. Nel nutrito ed esclusivo novero dei partecipanti la pittrice Luana Tuis ha proposto con successo le sue coinvolgenti creazioni.

 

Nel descriverne la spiccata capacità elaborativa è stato scritto “Lo stile compositivo unitario e omogeneo è caratteristica saliente principale delle opere. Alcune tonalità cromatiche qualificabili come ‘neutre’ vengono amalgamate in impasti e mescolanze, che danno risalto alle forme raffigurate in una visione panoramica d’insieme allargata, tersa e luminosa. Spiccano qua e là cromie più incisive, marcate e squillanti dei gialli, rossi, verdi. Avverte da subito il fascino dei fiumi, dei laghi, delle paludi, tematiche che predilige, poiché nutrono profonda affinità con il suo animo, che forse s’identifica in questi soggetti, distendendosi e placandosi oppure talvolta sconvolgendosi tumultuosamente. Per lei la superficie dell’acqua è in stretto rapporto con il cielo e con la vegetazione”.

 

La Tuis nativa della Svizzera dimostra una passione e un talento precoce per il disegno e il colore. Dei suoi esordi in campo artistico racconta “A 12 anni ho iniziato a dipingere la porcellana e a 13 anni ho realizzato il mio primo ritratto dedicato alla nonna materna. A 15 anni mi sono cimentata nell’uso della tecnica ad olio. Prediligo il figurativo come mezzo di espressione e mi piace anche realizzare opere in stile trompe-l’oeil, su pannelli, tele, quadri su tela o telaio oppure operando direttamente sulla parete. I colori che adopero sono tutti lavabili, garantiti a lungo termine e di agevole manutenzione”.

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Analisi Illogica

Analisi Illogica

un progetto di Silvia Cicio per

 

Soqquadro

http://associazionesoqquadro.wordpress.com/

 

11/ 23 ottobre 2014

Inaugurazione 11 ottobre ore 19.00

L’esposizione si svolgerà nelle Sala Atelier della

Casa Internazionale delle Donne

http://www.casainternazionaledelledonne.org/index.php/it/home

Evento inserito nella

Giornata del Contemporaneo di

A.M.A.C.I.

Ass. Musei di Arte Contemporanea Italiani

Artisti partecipanti:

Daniela Boccaccini, Michele Caria, Linda D’Arrigo, Michele Franceschini, Marilena La Mantia, Maria Carla Mancinelli, Flavia Manfroncelli,

Giovanni Mangiacapra, Cinzia Munari, Maurizio Piccirillo, Anna Pichierri, Franco Pompei, Elisabetta Pogliani,  Paolo Schifano, Scegle, Angela Scappaticci,

Gloria Tranchida.

 

Programma degli Eventi

20 ottobre: Fujakkà. Collettivo artistico indipendente: presentazione del documentario: “Ahora, no aquì”, ore 17:00/19:00.

21 ottobre: Elettra La Marca, micro-mapping “Instinct”, ore 17:00/19:00.

23 ottobre, finissage Leo Canali, video-installazione: “Una donna dorme”, ore: 17:00/19:00.

 

Curatela dell’ Esposizione Marina Zatta

Curatela degli Eventi di Video Arte e Documentari  Anna Di Matteo

 

Nella creazione artistica coesistono due capacità intrinseche dell’uomo: la capacità analitica, il pensiero, la logica e la parte più sentimentale, inconscia, istintiva. Facendo un excursus storico, e soprattutto prendendo in esame le diverse correnti artistiche, che hanno contraddistinto i secoli, è possibile notare come a volte si è preferito dare maggior risalto ad una delle capacità sopra citate, piuttosto che all’altra.

Nell’epoca attuale, appare evidente, anche a occhi poco esperti di arte contemporanea, la contrapposizione/complementarietà tra correnti come il Surrealismo o il Dadaismo e una visione razionale e geometrica dell’arte come ad esempio Mondrian.

In realtà, che si preferisca prediligere la ragione o il sentimento, nessuna forma d’arte può fare totalmente a meno di una delle due capacità. Creare arte significa attivare entrambe queste potenzialità, esprimere una visione del mondo che coinvolge i sentimenti, utilizzando al contempo il cervello per scegliere lucidamente la narrazione e gli stilemi con cui si decide la rappresentazione di ciò che si vuole descrivere.

In questa mostra gli artisti di espongono opere che prevedono l’utilizzo di entrambe queste disposizioni dell’uomo con l’intento di creare un’esposizione che parli alla testa e  al cuore.

 

La Casa Internazionale delle Donne è uno spazio molto vitale situato nel noto e caratteristico quartiere Trastevere, nel centro di Roma. Lo spazio è nel del seicentesco palazzo del Buon Pastore, dove per oltre tre secoli sono state rinchiuse donne imputante di “trasgressione” alle quali venivano imposti dei rigidi percorsi di “pentimento” che prevedevano la mortificazione dei corpi e l’annullamento della loro identità di persone e di donne. Questo spazio è stato riscattato dal movimento femminista romano che lo ha trasformato restaurandolo e salvandolo dal disfacimento, rendendolo un luogo dedicato alle donne e un fulcro culturale di conferenze, dibattiti, mostre.

 

Soqquadro nasce nell’ottobre del 2000 e da allora ad oggi ha realizzato più di 150 mostre in spazi pubblici e privati, in Italia e all’Estero, collaborando con circa 500 artisti, pittori, scultori, fotografi, video artisti, performer, designer. Soqquadro collabora con la Casa Internazionale delle Donne dal 2009 e vi ha realizzato diversi eventi espositivi e letterari.

 

Location: Casa Internazionale delle Donne – Via della Lungara 19 – Roma

Orari di apertura dal Lunedì al Venerdì  9.00/19.00 – Sabato 9.00/13.00

Info: http://associazionesoqquadro.wordpress.com/ [email protected]  – cell. 333.7330045

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Le opere universali di Stella Maris Garro Pecchioli esposte a “Spoleto incontra Venezia”

Si annuncia un evento di acclarato successo la grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” che si svolge dal 28 settembre al 24 ottobre 2014 a cura di Vittorio Sgarbi con la direzione del manager produttore Salvo Nugnes. La location allestita per la pregevole iniziativa è lo sfarzoso Palazzo Falier, che risale al XV secolo e si trova affacciato sul Canal Grande a Venezia. In esposizione personalità illustri del calibro di Dario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì. La nota pittrice Stella Maris Garro Pecchioli rientrante nell’esclusivo gruppo di artisti, porterà le sue pregevoli creazioni pittoriche ispirate dalla matrice cosmopolita, etnica e orientaleggiante.

 

Le peculiari trasparenze irregolari e patinate dei fogli di carta di riso utilizzati come superficie di base, mostrano le pennellate variopinte inchiostrate e impresse dalla pittrice: tratti dati in senso circolare o anche ascendente, rossi e neri, neri e gialli, scale di grigio e nero graffiate, colori accoppiati talvolta miscelati a punteggiati di cromia d’orata molto discreti e sobri. Le forme circolari rievocano gioiose girandole fantastiche o anche occhi interiori, che scrutano nascosti in un io vorticosamente turbato una qualche interessante realtà da apprendere, attirare oppure fuggire, allontanare.

 

Di lei hanno scritto “I movimenti ascendenti di piante fiorite e girasoli raggianti, dominati decisamente dagli inchiostri gialli, verdi e neri, ma al contempo tenui, sono veramente affascinanti. Figure, che si allontanano con tenacia verso l’alto, ma in un movimento delicatamente circolare di spirale appena accennata. Dipinti, che sanno coniugare i contrasti cromatici con la loro contemporanea delicatezza in un gioco sapiente di tinte decise, ma delicate. Così anche il movimento delle figure predilige in taluni casi una circolarità ascendente o profonda in altri. La sensazione, che se ne riceve è quella di una felice e armoniosa -commistione- di contrari. Lavori dal sapore orientale estremo, con il tocco e il carattere di un’artista fine, che ha saputo sapientemente reinterpretare quel gusto secondo un umore e un carattere tipicamente occidentale. Non è escluso, senza false congetture, che ci si possa trovare di fronte a una considerevole autentica novità“.

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“Spoleto incontra Venezia”: L’arte cosmopolita e orientaleggiante di Maristella Pecchioli in esposizione

Si annuncia un evento di acclarato successo la grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” che si svolge dal 28 settembre al 24 ottobre 2014 a cura di Vittorio Sgarbi con la direzione del manager produttore Salvo Nugnes. La location allestita per la pregevole iniziativa è lo sfarzoso Palazzo Falier, che risale al XV secolo e si trova affacciato sul Canal Grande a Venezia. In esposizione personalità illustri del calibro di Dario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì. La nota pittrice Maristella Pecchioli rientrante nell’esclusivo gruppo di artisti, porterà le sue pregevoli creazioni pittoriche ispirate dalla matrice cosmopolita, etnica e orientaleggiante.

 

Le peculiari trasparenze irregolari e patinate dei fogli di carta di riso utilizzati come superficie di base, mostrano le pennellate variopinte inchiostrate e impresse dalla pittrice: tratti dati in senso circolare o anche ascendente, rossi e neri, neri e gialli, scale di grigio e nero graffiate, colori accoppiati talvolta miscelati a punteggiati di cromia d’orata molto discreti e sobri. Le forme circolari rievocano gioiose girandole fantastiche o anche occhi interiori, che scrutano nascosti in un io vorticosamente turbato una qualche interessante realtà da apprendere, attirare oppure fuggire, allontanare.

 

Di lei hanno scritto “I movimenti ascendenti di piante fiorite e girasoli raggianti, dominati decisamente dagli inchiostri gialli, verdi e neri, ma al contempo tenui, sono veramente affascinanti. Figure, che si allontanano con tenacia verso l’alto, ma in un movimento delicatamente circolare di spirale appena accennata. Dipinti, che sanno coniugare i contrasti cromatici con la loro contemporanea delicatezza in un gioco sapiente di tinte decise, ma delicate. Così anche il movimento delle figure predilige in taluni casi una circolarità ascendente o profonda in altri. La sensazione, che se ne riceve è quella di una felice e armoniosa -commistione- di contrari. Lavori dal sapore orientale estremo, con il tocco e il carattere di un’artista fine, che ha saputo sapientemente reinterpretare quel gusto secondo un umore e un carattere tipicamente occidentale. Non è escluso, senza false congetture, che ci si possa trovare di fronte a una considerevole autentica novità“.

 

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Il mondo del surrealismo di Ugo Zen in mostra a “Spoleto incontra Venezia”

Comincia il simbolico conto alla rovescia per la grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” vetrina internazionale e cosmopolita, che si terrà dal 28 settembre al 24 ottobre 2014 nel meraviglioso contesto secolare di Palazzo Falier, che si trova sul Canal Grande a Venezia. L’evento è a cura di Vittorio Sgarbi con il direttore del manager Salvo Nugnes e prevede una corposa carrellata di personalità di rilievo, tra cui Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì. Ad avvicendarsi in esposizione nel selezionatissimo gruppo ci sarà anche Ugo Zen, che propone le sue fantasiose prospettive pittoriche surreali.

 

Nativo di Genova, dove vive e lavora attualmente, di professione fotografo, ma coinvolto dalla ricerca sperimentale nella pittura con un approccio di formazione da autodidatta. Studia i classici, ma si lascia influenzare da De Chirico, Magritte, Dalì, Delvaux, Breton; Zen spiega: “Il surrealismo è il mio tema più caro e la sua figurazione corrisponde alle pieghe freudiane della mitologia e ai misteri spirituali e simbolici dell’alchimia filosofica“.

 

Nelle sue opere i soggetti raffigurati sono uomini ritratti di spalle, affiancati da scacchiere mentre osservano il mare oppure scarpe, che al centro dello spazio compositivo si appoggiano su una superficie liquida, nella quale si riflette un cielo attraversato da nuvole disposte con bizzarra simmetria. Lavora con tratto sicuro, ponendo particolare attenzione alla luminosità del colore e alla forza evocativa ed espressiva del riflesso dell’acqua. Passa agevolmente da composizioni, dove le sfumature muovono leggere il paesaggio naturale riproducendo con realismo i cromatismi, ad altre in cui tutto viene esemplarmente idealizzato. Tali strutture narrative provengono da un immaginario onirico, che inducono l’osservatore a superare e oltrepassare i propri limiti interpretativi per tentare di coglierne il messaggio simbolico e metaforico.

 

Il geniale surrealismo si proietta in chiave tridimensionale, in una “realtà sopra la realtà” che si traveste di fantastiche alchimie elaborate con la massima attenzione al particolare, dove nessun dettaglio è lasciato al caso. L’uomo impersonifica il doppio (il di fuori e il di dentro) e appartiene alla spazialità in cui diventa oggetto di una comunicazione, che sale i gradini di una concezione metafisica assoluta, raggiungendo esiti di notevole qualità. L’ottica realistica non è altro, che un pretesto per stravolgere l’idea, che deteniamo sugli elementi e sulle relazioni reciproche. Il reale e l’apparente oggettività riprodotte da Zen generano un’atmosfera intensamente inquieta, in cui il nostro vivere si protende alimentando la certezza, che al di là delle apparenze superficiali siamo coinvolti da una “realtà superiore”.

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L’emotività di Giovanni Balderi notabile nelle sue opere scultoree a “Spoleto incontra Venezia”

La prestigiosa esposizione di “Spoleto incontra Venezia” sta per aprire in anteprima, con un ricco elenco di importanti nomi coinvolti, da Dario Fo a Eugenio Carmi, da José Dalì a Pier Paolo Pasolini, sotto l’autorevole curatela di Vittorio Sgarbi. L’evento, diretto dal manager produttore Salvo Nugnes, si terrà dal 27 Settembre al 24 ottobre 2014, nella straordinaria cornice veneziana di Palazzo Falier, antica struttura nobiliare eretta sul Canal Grande nel XV secolo.

 

Nell’occasione lo scultore Giovanni Balderi è stato selezionato per partecipare all’appuntamento attesissimo. Nel 1984 inizia lo studio di ornato floreale e stile presso la bottega del maestro amatista Ledo Tartarelli. Nel 1994 continua a studiare anatomia e modellato con il professor Enzo Pasquini, specialista del Neoclassicismo. Collabora con vari laboratori di scultura contemporanea, senza mai interrompere l’attività di ricerca espressiva. Le sue opere, che nascono dal blocco di marmo senza l’utilizzo di bozzetti preparatori, sono inserite in numerose collezioni private e pubbliche.

 

Dalle sue parole è possibile cogliere al meglio la fonte d’ispirazione, che lo accompagna e lo guida nella fase ideativa ed esecutoria della lavorazione “La voce dell’arte non nasce qui, qui si manifesta, qui si ascolta, qui si vede. Mi piace, che il caso sia parte del percorso creativo dell’opera. Tutte le sculture sono cercate e scolpite direttamente dal blocco di marmo. Percorro così la particolare natura dell’informe scelto. Non preparo un bozzetto in terra o gesso. Il marmo è la materia prima, che nell’immediatezza dell’operare mostra una sua facilità, da seguire, da rispettare e talvolta da sfidare. Inizio in tanti modi a scolpire a blocco, ma oltre a una chiara sensazione da esprimere non so nemmeno io come si manifesterà l’opera finita. Per me i volumi, i tagli, le spaccature sono il manifestarsi delle sensazioni, da orchestrare come su di uno spartito musicale. Ogni tonalità, estensione e ritmo compositivo assumono un preciso valore nella voce dell’opera”. E aggiunge “Un riferimento certo è il corpo, da sempre voce di un’esigenza di raccontare percorsi umani e divini, dove il sentire si mostra in opere eterne come le domande. Il mio vuole essere un corpo, che tace, che si mette in disparte, che lascia parlare l’anima, l’energia che lo abita, lo domina, lo fa vivere, gli dà la forma, l’espressione”.

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“Spoleto Arte”: Ha esposto le sue opere con grande successo anche l’artista Luigi Piccioni

Lo spoletino Luigi Piccioni non poteva certo mancare nel selezionato novero di artisti rinomati, presenti alle mostre di “Spoleto Arte” curate da Vittorio Sgarbi, allestite dal 27 Giugno al 24 Luglio tra le possenti mura del secolare Palazzo Leti Sansi, tra Piazza del Mercato e l’Arco di Druso. L’organizzazione del prestigioso evento è gestita dal manager produttore Salvo Nugnes.

 

Nell’interessante dichiarazione a commento fatta da Sgarbi, spiccano parole lodevoli a suo favore: “Passato attraverso l’esperienza dell’astrattismo, Piccioni ritorna alla figurazione con sobria eleganza”.

 

Piccioni dimostra conclamata abilità tecnica e consolidata versatilità strumentale, spaziando dalla grafica al figurativo, per poi sfociare in esperienze di ricerca, che implicano l’utilizzo di supporti materici, derivanti anche da materiali riciclati e di recupero. Possiede la preziosa dote di saper tradurre l’Universo interiore in immagini, con un percorso artistico, che s’intreccia con quello esistenziale e diventa autobiografico. Celebra la bellezza pura e la fantasiosa immaginazione del vissuto interiore.

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Spoleto Arte abbraccia l’essenza e la commozione esponendo le opere di Alberto Pistoresi, insieme a quelle di Dario Fo, Eugenio Carmi e Josè Dalì.

Non potevano mancare nel novero delle opere fatte dagli artisti di spicco in esposizione alle mostre di “Spoleto Arte” una ricca serie di pregiati dipinti appartenenti al maestro fiorentino Alberto Pistoresi, in ricordo antologico e commemorativo della vasta produzione, da lui realizzata nei tanti anni di carriera. “Spoleto Arte” è curata da Vittorio Sgarbi e organizzata dal manager produttore Salvo Nugnes, nella nobile dimora di Palazzo Leti Sansi, situata nel centro storico spoletino, in Piazza del Mercato. Il vernissage inaugurale in data 27 giugno ha riscosso grandi consensi di pubblico e ha visto la presenza di vip, personaggi illustri e rappresentanze istituzionali di alto livello. Accanto alle creazioni pittoriche di Pistoresi, sono collocati quadri di Dario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì figlio del celebre Salvador, Max Laudadio e altri prestigiosi esponenti del panorama contemporaneo. L’esposizione è visitabile con ingresso libero fino al 24 luglio.

 

Nel commentare lo stile di Pistoresi Sgarbi spiega “Vedutista di spazi urbani e di paesaggi nella sua Toscana, Pistoresi è un pittore di luoghi non disturbati dall’uomo. La sua visione è distante, a tratti ovattata. L’uomo più, che esserci è stato. Se ne sente l’impronta, l’eco della voce e una solitudine immensa, incolmabile”.

 

L’arte di Pistoresi si colloca nella tradizione del novecento, con una speciale connotazione distintiva di lirismo poetico e fiabesco, che supera le barriere temporali e resta sempre attuale. Allievo del famoso Pietro Annigoni, rappresenta un eccellente modello di figurativo e paesaggista, la cui variegata produzione pittorica giunta fino ai giorni nostri, ne testimonia il geniale talento ideativo, congiunto alle consolidate competenze tecniche e strumentali, che l’hanno stimolato a innescare un’avvincente ricerca sperimentale di raffinata e innovativa evoluzione.

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Le suggestive composizioni floreali di Angelica Cioppa in esposizione a “Spoleto Arte”

Le mostre di “Spoleto Arte” inaugurate il 27 Giugno e allestite nel sontuoso Palazzo Leti Sansi, in Piazza del Mercato a Spoleto, stanno radunando tanti visitatori interessati e appassionati, così come numerosi esperti e collezionisti di settore. La prestigiosa iniziativa, che durerà fino al 24 Luglio, è posta sotto la curatela del critico Vittorio Sgarbi, mentre il comparto organizzativo è gestito dal manager produttore Salvo Nugnes.

 

In questo importante contesto si trovano alcune suggestive opere di Angelica Cioppa, che ha conquistato parole lodevoli di apprezzamento. La Cioppa mette in scena l’anima vegetativa del mondo e dell’uomo. Quella, che guida le funzioni fisiologiche istintive e anche le grandi passioni: gli amori, gli intrecci dei corpi, come gli stami e i pistilli dei fiori. Nell’apparente monotonia del soggetto la Cioppa affresca la sintesi del destino umano, la sua bellezza e l’insieme della sua fugacità. In ogni fiore è custodito il mistero della vita come della morte. Nulla, è meno fecondo e meno duraturo di un fiore. Nell’esercizio paziente della sua pittura ci racconta l’eterna lotta tra Eros e Thanatos.

 

A lei Sgarbi riserva parole significative, definendola “Sofisticata, soprattutto nell’affrontare il mondo misterioso dei fiori”.

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La suggestiva arte pittorica di Giuseppe Santonocito esposta alle prestigiose mostre di “Spoleto Arte”

I suggestivi dipinti del maestro Giuseppe Santonocito sono stati inseriti nella prestigiosa esposizione delle mostre di “Spoleto Arte” curate da Vittorio Sgarbi e organizzate dal manager produttore Salvo Nugnes, che si terranno dal 27 Giugno al 24 Luglio, all’interno del rinomato Palazzo Leti Sansi, nel cuore del centro storico spoletino.

 

La ricca e variegata produzione di Santonocito attraversa un percorso di originale ricerca stilistica da autodidatta, che l’ha portato dapprima ad approcciare con passione lo studio degli illustri artisti dell’epoca rinascimentale, per poi approdare ad una dimensione espressiva di assoluta unicità ed esclusività, distaccandosi dal figurativo di matrice tradizionale e reinterpretando in chiave personalizzata la visione della realtà e del mondo circostante. La rielaborazione offre al fruitore un impatto emozionale davvero stimolante e coniuga il radicato talento innato alla volontà di farsi portavoce di messaggi subliminali di elevato spessore etico e sociale.

 

Santonocito, che è anche virtuoso poeta, esprime attraverso versi lirici di spiccata sensibilità le sue intense riflessioni esistenziali impresse sulle tele e scrive “Perché non andiamo fuori da queste fibre false?! Siamo troppo poveri per dare vita alla ricchezza. Puntiamo i nostri occhi verso la trasparenza dei nostri pensieri e colpendo gli specchi con le nostre pupille, vergogniamoci del nostro fare“.

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“Spoleto Arte” espone gli scatti di Roberto Villa dedicate al Maestro Pier Paolo Pasolini

Grande risonanza e attenzione mediatica per le attesissime mostre di “Spoleto Arte”, con la curatela del Professor Vittorio Sgarbi e l’organizzazione del manager Salvo Nugnes, che si svolgeranno dal 27 giugno al 24 luglio presso lo storico Palazzo Leti Sansi, a Spoleto, in Piazza del Mercato, cuore pulsante della città.

 

In esposizione straordinaria una nutrita carrellata d’immagini fotografiche inedite, realizzate dal maestro Roberto Villa, in omaggio all’illustre Pier Paolo Pasolini, ispirate dal set delle riprese del famoso film “Il fiore delle mille e una notte”, un capolavoro cinematografico risalente al 1974. Attraverso questi scatti d’autore di forte intensità espressiva è possibile ripercorre e addentrarsi nel viaggio del film, osservando l’universo figurativo e antropologico, scelto da Pasolini e la realtà di corpi e luoghi yemeniti e persiani, dove il poeta-regista ha strutturato e ambientato una parte del proprio sogno.

 

Il fascino coinvolgente delle raffigurazioni risiede nell’aver carpito e delineato i dettagli del mosaico descrittivo d’insieme, alimentato dalle luci speciali, dai cromatismi e dalla fisicità stessa degli abitanti, diventati per l’occasione delle comparse recitanti. Si evince la componente d’immediata e genuina spontaneità interpretativa, con una narrazione raccontata attraverso i gesti abituali, le posture, gli sguardi accesi o spenti, le pieghe delle labbra incuriosite, abbandonate o stanche.

 

Pasolini dichiarò in un’intervista rilasciata nel 1974 “Il mio film -Il fiore delle mille e una notte- è un lungo viaggio e l’eroe o gli eroi, sia pure molto passivamente, hanno il passo eroico di chi si sottopone a una grande prova. Con questo film finisce una trilogia, il mio più ambizioso esperimento, che mi è costato più attenzione formale e impegno stilistico. E’ facile il film politico-ideologico. Assai più difficile è fare il film puro, ricercare la pura affabulazione come nei classici, tenendosi fuori dalle ideologie, ma evitando al tempo stesso di cedere all’evasione. Più di un elemento ideologico è nascosto in questo film, il principale è la nostalgia di quel passato, che ho cercato di ricreare sullo schermo“.

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Grandi consensi per il vernissage inaugurale della mostra di Piercarlo Malinverni “l’artista della Casa Reale dei Savoia”

 

Nell’esclusiva Milano Art Gallery in via Alessi 11 a Milano, si è svolto con grandi consensi il vernissage inaugurale della mostra “Le Dive nell’arte” di Piercarlo Malinverni, detto “L’artista della Casa Reale dei Savoia”, in data 23 marzo. La pregiata esposizione di opere, organizzata dal noto manager produttore Salvo Nugnes, resterà in loco fino al 7 Aprile. Hanno presenziato all’importante evento anche rinomati personaggi come lo scrittore Andrea Pinketts, che ha espresso significativi commenti di apprezzamento verso l’artista, un gruppo di comici della popolare trasmissione Zelig, la giornalista volto tv Mediaset Annamaria Consolaro, nonché rinomate personalità dal “sangue blu”.

 

Le opere sono in buona parte dedicate alle mitiche attrici e dive nazionali e internazionali del cinema degli anni cinquanta e sessanta, come simbolico omaggio a queste eteree ed eterne bellezze senza tempo, che vengono rievocate in tutto il loro ammaliante splendore attraverso le suggestive raffigurazioni. In tal modo Malinverni sviluppa un interessante legame in parallelo tra mondo del cinema e mondo dell’arte, intesi come universi intercomunicanti per diffondere un linguaggio espressivo universale, che si congiunge in armonioso intreccio con i messaggi subliminali inseriti nelle immagini rappresentate che l’occhio attento e sensibile dell’osservatore deve carpire e interpretare.

 

L’organizzatore Salvo Nugnes, parlando dell’appassionata vocazione di Malinverni dice “Fin dal primo contatto di approccio conoscitivo con Piercarlo Malinverni ne ho da subito percepito la spontanea e innata propensione artistica. Ho colto in lui una personalità versatile e un’indole carismatica, attraverso cui si è cimentato nella duplice dimensione di autorevole professionista della medicina e di talentuoso artista dalla fantasiosa abilità creativa. All’appassionata vocazione per l’arte coniuga quella spiccata sensibilità, quella calorosa umanità, quell’intensa energia positiva, che dimostra anche nel ruolo di esperto medico, tracciando un significativo legame di connessione virtuale in perfetto equilibrio tra i due ambiti, seppur così diversi, per unirli ad intreccio simbolico nel suo percorso esistenziale“.

 

Nel novero  degli affezionati estimatori e collezionisti di Malinverni ci sono i membri della Casa Reale dei Savoia, che ormai da molto tempo lo seguono nel suo multiforme percorso e con i quali ha instaurato un rapporto di solida amicizia. Di loro racconta “l’incontro con i Savoia è datato negli anni, abbiamo frequentazioni comuni in Corsica, in particolare presso l’Isola di Cavallo. Inoltre, sono loro consulente medico di fiducia. Mi hanno commissionato diversi lavori, tra cui opere legate ad atmosfere e scenari marini ed altre creazioni connesse ad espressioni di matrice astratta, di tipo informale-materico, su cui attualmente sto concentrando la mia evoluzione di ricerca e sperimentazione“.

 

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Milano Art Gallery: 110anniversario della nascita del grande Salvador Dalì, il figlio José dedica la mostra

Intervistato José Van Roy Dalì, in occasione della mostra personale “La verità surreale” il giorno dell’anniversario dei 110 anni della nascita del padre, il celebre maestro del Surrealismo Salvador Dalì, presso la storica Milano Art Gallery via Alessi 11, Milano dall’11 al 26 maggio 2014, con l’organizzazione del manager Salvo Nugnes. L’esposizione verrà inaugurata domenica 11 maggio alle ore 18.00, con un prestigioso evento di vernissage in presenza dell’artista.

 

1) Ci racconta com’è avvenuto il suo esordio nel mondo dell’arte? E’ vero, che già dai 7 anni dipingeva?

Il mio esordio nel mondo dell’arte forse non è ancora mai avvenuto. Prima di tutto, io non sono un artista, non mi ci sento, dipingo per il mio grande egoismo, per il gusto di fare una cosa che mi piace. Ogni volta che faccio una mostra per me è una sofferenza, un atto di esibizionismo. Espongo e poi scompaio per un po’ di tempo, quindi è come se non avessi mai esordito nel mondo dell’arte. Quando realizzo un quadro o dei quadri mi piace guardarmeli, magari farli vedere agli amici e basta. È una vita che dipingo e che espongo, ma cerco di farlo a piccole tappe. Quando era piccolo cercavo di scimmiottare mio padre che non mi permetteva di andare nell’area in cui lavorava perché aveva paura che gli rovinassi i quadri, ma sono giochi da bambini, sono cose che fanno tutti, anche quelli che poi da grandi non fanno i pittori o gli artisti.

 

2) Che rapporto aveva con suo padre il grande Salvador Dalì? Ha qualche particolare aneddoto, che vuole rivelarci?

Di aneddoti ne ho tantissimi, mio padre è stato molto particolare! Da ragazzino lo vedevo pochissimo, lui e mia madre erano impegnati nelle loro mostre, li incontravo quando i miei tutori, ai quali mi avevano affidato in Italia, mi portavano in Spagna. Poi li ho rivisti da adulto, dove è cambiato un po’ il legame, ma resta un rapporto particolare con due persone particolari, perché i miei genitori erano molto giocherelloni, si divertivano con tutto e soprattutto con gli esseri umani e ancor di più con me, facendomi degli scherzi. Gli aneddoti che mi vengono in mente sono due: il primo, quando mio padre Salvador, si è presentato ai piedi del mio letto in piena notte con una candela, una lampadina accesa in mano, sotto il volto e ha fatto finta di essere il demonio, al quale erano cadute le corna sulle labbra e ha cercato di spaventarmi. Un’altra volta invece, ricordo che si è nascosto, salendo sulle scale, dietro un orso imbalsamato, e con un tubo dell’acqua e un imbuto ha fatto finta di essere stato ingoiato e mi ha chiesto aiuto. Poi delle volte parlava in tre\quattro lingue, mescolandole con il latino per vedere il mio stupore, perché non capivo quello che mi diceva.

 

3) Un commento di riflessione sul concetto di arte;

E’ la cosa più difficile del Mondo, è come parlare del concetto di anima. Io non so se quello che faccio è arte, so solo che realizzo delle cose che a me piacciono. Credo che chi fa arte forse è una grande ricerca d’amore, per attirare l’attenzione delle persone comuni e per ottenerne il plauso, una ricerca d’affetto, di amore insomma. Su questo punto sono svantaggiato, sono sposato da più di quarant’anni con l’unica donna che ho amato nella mia vita, e non ho bisogno di amore, faccio questo perché mi piace. Quindi il concetto dell’arte credo sia quello di offrire al pubblico la medesima emozione che l’artista o il presunto tale ottiene creando quel lavoro.

Il concetto dell’arte è il concetto della bellezza, l’arte si può paragonare a qualsiasi cosa sublime ma anche ad un manufatto, ad una casa, un fiore. Le cose sublimi della natura che ci stupiscono e appagano il nostro animo, il nostro sguardo si possono paragonare all’arte. Non a caso per me l’arte è morta dopo il Rinascimento, tranne qualche rara eccezione, però in realtà ci sono ancora delle cose bellissime, che donano delle emozioni, e le emozioni sono la cosa più difficile da avere in questa vita.

 

4) Che ricordo ha dei suoi genitori? E della sua infanzia vissuta con i suoi tutori adottivi tra Verona e Roma?

Ho lasciato molti ricordi a Verona. Quando sono andato li con mia moglie, dopo 36 anni, per fargli vedere le bellezze di Verona, ho ritrovato le emozioni di vedere l’Arena per esempio o altre cose di questo genere. Quando abitavo a Verona, affianco al portone dell’abitazione dei mie tutori, c’era un negozio di Bauli e una giornalaia. Quando sono tornato ho visto una signora con i capelli bianchi e le ho domandato se fosse la signora Gemma e ha risposto di sì. Avrà avuto più di 90 anni, quando le ho raccontato chi ero io, ha cominciato a chiamare la gente raccontando delle mie gesta da bambino. Questa signora molto anziana si ricordava tutti i guai che avevo fatto a Verona, ad esempio quando correvo con i pattini a rotelle al secondo piano dell’abitazione e disturbavo a qualsiasi ora, gli abitanti del piano di sotto. Dei miei genitori, ho solo ricordi bellissimi, erano talmente speciali nei loro scherzi, nel loro modo di fare, che quando li vedevo abbracciati normalmente o sulla barca o che giocavano a scacchi per esempio, mi sembravano ammalati, perché erano in continuo movimento, una creatività continua per quanto riguarda i giochi, gli scherzi e le risate.

 

5) La data d’inaugurazione della sua mostra milanese, l’11 maggio, cade proprio nel giorno di celebrazione del simbolico anniversario dei 110 anni dalla nascita’ di suo padre; E’ compiaciuto di questa coincidenza speciale? E’ stata appositamente predisposta per creare un significativo filo conduttore di unione tra i due importanti eventi?

Sono felice e onorato di questa coincidenza, anche se una parte di me è dispiaciuta di dover mostrare al mondo la diversità tecnica e artistica che mi divide da mio padre, mio padre è stato un grande, io sono uno che gioca a fare il pittore, quindi in un certo senso sono felice perché è sempre difficile dimenticare una persona come mio padre, però forse ci vuole un nuovo genio per ricordare la sua bravura, naturalmente lo faccio con tutta la modestia che mi distingue. Davanti a mio padre sono soltanto un dilettante meglio e peggio di tanti altri miei colleghi, solo che di geni così ne nasce uno ogni duecento anni.

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Attesissima mostra di José Van Roy Dalì alla Milano Art Gallery con l’organizzazione del manager dell’arte Salvo Nugnes

La storica “Milano Art Gallery” in via Alessi 11 a Milano, ospita un evento di forte risonanza mediatica accogliendo la mostra pittorica “La verità surreale” di José Van Roy Dalì figlio dell’esimio mentore del Surrealismo Salvador Dalì, organizzata dal noto manager produttore Salvo Nugnes. L’esposizione si terrà dall’11 al 26 maggio 2014, con vernissage inaugurale in data domenica 11 maggio alle ore 18.00. Nell’occasione speciale verrà celebrato l’anniversario dei 110 anni dalla nascita del grande Maestro catalano.

 

José Dalì ha un percorso esistenziale intenso e ha sempre saputo portare con consapevole responsabilità e coerenza il suo famoso cognome, dimostrando doti innate di autentica genialità e sviluppando una propria ricerca stilistica personalizzata e innovativa. E’ uno degli artisti di spicco più interessanti del panorama contemporaneo, ma ha scelto di vivere la sua dimensione artistica e professionale con estrema riservatezza, privilegiando la vita familiare e privata. Il suo prorompente DNA ispiratore lo ha stimolato a cimentarsi attraverso ogni forma di espressione, dalla pittura alla scultura, dalla poesia alla scrittura narrativa, dall’incisione all’arte orafa.

 

Sul periodo dell’infanzia vissuto in Italia racconta “Mia madre era ebrea e allo scoppio della guerra i miei dovettero rifugiarsi negli Stati Uniti. Prima di salire sul transatlantico incontrarono a Mentone la famiglia veronese Rossi, alla quale mi affidarono e con la quale ho vissuto a lungo. Considero la mia infanzia felice a Verona un magnifico regalo del destino e sono immensamente riconoscente ai miei tutori adottivi anche per il fatto di avermi sempre supportato. I miei genitori vennero spesso a trovarmi“.

 

Emerge tutto il suo carismatico eclettismo nella significativa frase da lui pronunciata, quando parodiando l’affermazione paterna “La differenza tra un pazzo e me, è che io non sono pazzo” dichiara con ironica provocazione, che “l’arte è anche follia. La differenza sostanziale tra gli altri pazzi e me, è che io lo sono davvero e consapevolmente“.

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Arte e Naturopatia si incontrano in un insolito connubio alla Galleria Alter Ego di Ponte Tresa, con la personale di pittura di Uschi De Carlo

L’arte come mezzo terapeutico, finalizzato al recupero ed alla crescita della persona nella sfera emotiva, affettiva e relazionale sarà il tema principale della prossima esposizione che la Galleria Alter Ego dedicherà a Uschi De Carlo, nota naturopata dalla formazione multidisciplinare e complessa.
Nata a Vienna, fin da giovane manifesta un’innata attitudine all’affascinante mondo delle pietre, ma la passione per i colori e la pittura la porta ad iscriversi alla Scuola delle Belle Arti di Berna. Poi la vita la porta a Ginevra, dove scopre il mondo dei gioielli antichi e delle pietre preziose; un interesse che la conduce a spaziare tra ambiti molto diversi: storia del costume, design, miti letterari, significati simbolici e, soprattutto, proprietà curative. Nello studio della Gemmologia Uschi trova la propria strada, umana e professionale. Inizia a curare con le pietre, insegna cristalloterapia, guida gruppi di meditazione e consolida la formazione di naturopata frequentando scuole e seminari.
Nonostante gli impegni non abbandona mai completamente la pittura, a cui si dedica con rinnovata passione dal 2003.
Lavorando per cicli, elabora una propria forma espressiva che ama definire “Healing Art”, l’arte di curare con le pietre. E’ noto l’apporto benefico della pratica artistica su chi sceglie di esprimere una parte di sé liberando le proprie emozione sotto forma di forme e di colori; meno noto e’ il potenziale curativo di certe immagini sul possibile fruitore. Uschi si impegna a far sì che questo duplice scambio di energia positiva possa affermarsi creando una serie di rimandi e di riflessi tra lei e l’opera, tra l’opera e lo spettatore. Le sue composizioni astratte diventano così il tramite di un messaggio profondo e rassicurante: eleganti, armoniose, infondono una sensazione di tranquillità e di piacevolezza estetica.
Mossa dal desiderio di sperimentare tecniche diverse in modo da poter ampliare la gamma delle possibili emozioni raffigurate, si abbandona liberamente all’impiego di materiali naturali dalle particolari proprietà visive e tattili come pietre, legni, sabbie, carte, stoffe leggere, corde; elementi che costituiscono una sorta di originale e personale alfabeto espressivo e che, sulla tela, si incontrano serrando uno stretto dialogo con gli elementi grafici e le increspature pittoriche che movimentano la superficie.
Parlando con l’autrice, si scopre che molti di questi frammenti del mondo appartengono alla sua esperienza e racchiudono ricordi e sensazioni, creando un ponte immaginario tra passato e futuro ma soprattutto arricchendo la sua produzione di un raro, quanto prezioso, particolare autobiografico.
I lavori rivelano numerosi rimandi alle discipline filosofiche orientali ma svelano anche, suscitando una certa sorpresa, dettagli iconografici tratti dalla tradizione letteraria e spirituale dell’Occidente, come i misteriosi caratteri tratti dal Codice di Santa Ildegarda (1098-1179), a cui Uschi ha dedicato un intero ciclo, analizzati e decifrati recentemente da due intraprendenti terapeute che li hanno interpretati come simboli curativi.
L’esposizione alla Galleria Alter Ego di Ponte Tresa metterà in luce la particolarità di un percorso artistico incentrato sulla cura di sé e sulla cura degli altri grazie alle possibilità offerte dall’Arte, valorizzando la ricerca personale di Uschi De Carlo ma anche toccando un tema che sta suscitando un interesse sempre maggiore e di cui, in futuro, sarà interessante seguire gli sviluppi.
La mostra sarà inaugurata domenica 10 novembre alle 18.00 e sarà visitabile fino al 17 novembre.

“IL VIAGGIO DELLA GUARIGIONE” – Mostra personale di Uschi De Carlo
8 – 17 novembre 2013

INAUGURAZIONE: DOMENICA 10 novembre, ore 18.00
Galleria Alter Ego
Via Lugano, 1 – 6988 Ponte Tresa – SVIZZERA (CH)
ORARI
Da martedì a sabato: 11.00-17.00
Domenica: 10.30-13.00
INGRESSO LIBERO

Per informazioni: Galleria Alter Ego | www.alteregogallery.com | [email protected]
Ufficio Stampa: Rindi Art | [email protected]

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Rifili – mostra personale di Gloria Tranchida

Il giorno 25 ottobre alle ore 18.30 si inaugura a Roma, in via del Velodromo 77 (metro A Colli Albani), la nuova sede espositiva per l’Arte Contemporanea E.Co.Point.

Questo nuovo spazio sarà focalizzato e presenterà preferenzialmente mostre di  artisti contemporanei che lavorano su temi ambientali e di eco sostenibilità.

La E.Co. Point è messa a disposizione degli artisti dalla Quality Consult, una società che opera in campo ambientale sul piano scientifico, e che ha voluto aprire le porte al mondo dell’arte per promuovere gli artisti contemporanei che si esprimono in questo ambito tematico.

 

La sede si inaugura con la mostra “RIFILI” dell’artista Gloria Tranchida (www.gloriatranchida.com ), che dal 2005 espone in Italia e all’estero le sue opere dedicate ai temi ambientali realizzate con carta e cartone riciclati.

Dopo le precedenti mostre personali sui temi di inquinamento ( ENVIRONMENT 2008 Budapest) e di risparmio energetico (EMISSION TRADING  2009 Roma), nella mostra “RIFILI” l’artista espone dodici opere dedicate al problema dei rifiuti industriali e delle sostanze tossiche e nocive. Tutte le opere nascono dal contenuto cartaceo di uno scatolone trovato dall’artista gettato sulla strada, con il quale sono stati realizzati i quadri presentati. Le opere sono intitolate con nomi di sostanze quali Diossine, Fanghi Rossi, CloroVinilMonomero, Isotopi Radioattivi…ecc.. e molte di esse sono dedicate ad eventi disastrosi che hanno visto protagoniste queste sostanze (Seveso 1976, Ungheria 2010, Porto Marghera, Fukushima 2011 ecc…).   In generale il pensiero è alla distribuzione sul territorio di questi rifiuti e a tutti coloro che  hanno pagato e continuano a pagare sulla propria pelle le conseguenze di uno smaltimento spregiudicato o sversamenti incontrollati e disastrosi nell’ambiente.

Con la presentazione di Ermete Realacci per il lato ambientale e del critico Laura Turco Liveri per il lato artistico la mostra è presentata su un piccolo catalogo che contiene anche un contributo del Prof. Mauro Majone del Dipartimento di Chimica de La Sapienza, esperto nel settore dei rifiuti industriali, ed è realizzata con la collaborazione dell’associazione Soqquadro che ne ha curato la comunicazione e l’allestimento.

 

E.Co. Point    Via del Velodromo 77

Dal 25 ottobre al 5 novembre

Inaugurazione Venerdì 25 ottobre 2013 ore 18.30

Aperta dal martedì al venerdì ore 17.30 – 19 – ingresso libero

Per informazioni : tel.3498462168      o      [email protected]

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Personale di Cristina Giargia

Presso la galleria Spazio Arte Castello è in esposizione fino al 17 ottobre la mostra personale dell’artista Cristina Giargia.

 

Dal 3 al 17 ottobre 2013

 

Giovedì 3 ottobre 2013 alle ore 18 presso Spazio Arte Castello Torino, in Piazza Castello,  inaugura la personale dell’artista Cristina Giargia, prematuramente scomparsa nel pieno dell’attività artistica, mostra voluta per portare “chicchi di amore”: quell’amore che traspare dai quadri dell’artista stessa.

Saranno presentati oltre 20 lavori, tutti estremamente espressivi e significativi di un percorso personale di autonoma sublimazione del dolore esistenziale e di originalissima espressione della femminilità nei suoi vari risvolti. La personale esporrà inoltre lo splendido catalogo d’arte a lei dedicato.

Una esposizione così ricca sarà accompagnata da vari momenti di incontro sui temi cari all’artista, con la partecipazione di relatori affermati e operanti nell’ambito delle discipline dello spirito.

 

Di seguito il calendario degli eventi, liberi e aperti a tutti coloro che, con sensibilità e amore per l’arte, desiderano condividere l’intensità di momenti unici di riflessione e amicizia.

Tutti gli incontri si svolgono presso la sede di Spazio Arte Castello/Donna Sommelier Europa in Piazza Castello 9 a Torino. Ingresso libero, gradita la prenotazione: 011 5785220

[email protected]

 

Calendario Eventi

 

Giovedì 3 ottobre ore 18 – Inaugurazione “Chicchi d’amore” personale di Cristina Giargia

6 ottobre ore 10,30: “Cristina attraverso il cuore di Marilisa”

Visita guidata alla Mostra con Marilisa Serra – Pittrice, amica e compagna di Accademia di Cristina Giargia

 

8  ottobre ore 18: Anna Maria Castagneri – Master Reiki-  “Coloro la mia vita”

“Per toccare con mano e sentire con il cuore come i colori e le loro vibrazioni sono parte di noi e influenzano la nostra vita”

 

11 ottobre ore 18: Anna Fermi scrittrice e angelologia, “I miracoli degli Angeli”

presentazione del nuovo libro da parte dell’autrice.

 

17 ottobre ore 18: Franca Di Blasi “Chicchi d’Amore … il raccolto”

Conclusione della mostra e condivisione con la mamma dell’artista Franca Di Blasi – Master Reiki.

 

Spazio Arte Castello/Donna Sommelier Europa –PiazzaCastello 9 , Torino . [email protected]

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Intervista a Marcolongo per l’ottima collaborazione con Promoter Arte in occasione della mostra di Amanda Lear a Padova

Ottima la collaborazione della storica azienda patavina Marcolongo Pubblicità in occasione

della mostra d’arte della mitica Amanda Lear, organizzata da Salvo Nugnes, direttore di Promoter Arte.

L’esposizione, che ha riscosso grande successo dal punto di vista di stampa e pubblico, si è tenuta

dall’11 al 29 Settembre 2013, presso la Galleria Civica Cavour, nel cuore di Padova.

 

Di seguito l’intervista a Marcolongo.

 

 

1) Come e quando inizia la storia di Marcolongo pubblicità?

L’azienda nasce nel 1935 ed è stata fondata da Guido Marcolongo. Nasce come azienda di piccole dimensioni e poi negli anni si è ingrandita.
2) Nel 1960 avete ampliato la vostra attività e vi siete trasferiti a Sarmeola di Rubano. Quali i motivi?

 

L’azienda si è trasferita negli anni 60 a Sarmeola di Rubano essenzialmente per motivi di spazio. Avevamo bisogno di un magazzino molto più grande.
3) Siete stati la prima azienda di manufatti pubblicitari in grado di segnalare e comunicare la posizione geografica su Padova. Cosa significa per voi?
Rappresenta un motivo di orgoglio, anche perché abbiamo cercato di farci conoscere negli anni come azienda seria ed affidabile per cui siamo riusciti ad ottenere un buon inserimento nella realtà economica della zona.
4) Quale la vostra mission?

 

La mission? Rendere efficace la comunicazione cercando, con la creatività, di venire incontro alle esigenze del cliente.
5) Quali i vostri valori?

La puntualità, la cura del lavoro, che è un lavoro “su misura” tenendo sempre presenti le esigenze dei clienti. Siamo una realtà artigianale, ma con un occhio al futuro. Lavorando anche con gli enti locali ci occupiamo anche della manutenzione dei servizi che forniamo.
6) Mi può descrivere i servizi che offrite ai vostri clienti?

Affittiamo spazi pubblicitari su supporti di nostra proprietà (dislocati sulle strade). Trattasi quindi di uno spazio affittato per un certo periodo. Inoltre produciamo, realizziamo, installiamo e vendiamo cartellonistica, totem ed insegne aziendali a led.


7) Recentemente avete realizzato la comunicazione pubblicitaria della Mostra di Amanda Lear che si è tenuta presso la Galleria Cavour a Padova (stendardi e totem). È compiaciuto della collaborazione?

Fondamentalmente si, è stata una bella esperienza di collaborazione.

 

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Finissage personale Patriza Zara “Le Mani di Zara”, exfabbricadellebambole (MI)

Le mani di Zara

Personale di Patrizia Zara

Finissage

Sabato 12 Ottobre – ore 18,30

exfabbricadellebambole

Via Dionigi Bussola 6 (di fronte al nr. Civico 9)

Milano – tel. 377.190.2076

 

Nata in America, la Corrente iperrealistica, chiamata anche Iperfotografismo ha vita breve, perché il Movimento propone una riproduzione meccanica de la cosa. Sbarcato poi in Europa, il Movimento si attiene ancora al virtuosismo, ma con una cognizione metafisica de la cosa.

Le mani, che nell’approccio iperrealistico di Zara erano l’oggetto, ora celebrano la preziosità di un virtuosismo che trascende qualsiasi altro contenuto: è pur vero che uno dei primi obiettivi accademici era ed è il saper eseguire le mani, tanto che gli artisti del Seicento, a commissione di un ritratto, quotando la parcella, esigevano un supplemento per l’implicazione delle mani. Ed è anche vero che – già quarantamila anni fa – l’oggetto dominante sulle pareti delle grotte di Altamira erano le mani.

Oggi, come si sa, si può riprodurre qualsiasi cosa a colori e in qualsiasi misura avvalendosi di programmi tecnologici di facile utilizzazione, tanto da far pensare che Zara se ne avvalga, no, Zara si avvale solo del suo talento e, oltre al virtuosismo tecnico, qui trascende il paradigma delle mani come supporto de la cosa, il ché le conferisce un registro metafisico già latente nelle opere precedenti, ma ora palesemente rinforzato nell’eleganza delle scelte oggettuali.

(Gustavo Bonora)

 

 

L’esposizione NON sarà pertanto visitabile dal 30 Settembre al 7 Ottobre.

Resto in attesa di un Suo gentile riscontro.

Cordiali Saluti,

 

Dott.ssa Paola Patanè – Ufficio Stampa

– exfabbricadellebambole

Tel. 377.1902076

Fax. 02.36.522.487

Mail: [email protected]

        http://www.exfabbricadellebambole.com

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Nuova direttiva 2013/35/UE sulla protezione dei lavoratori da esposizione a campi elettromagnetici

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  • 18 Settembre 2013

Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 29 giugno 2013 la direttiva 2013/35/UE che stabilisce le prescrizioni  minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici. La direttiva 2013/35/UE, che abroga la precedente direttiva 2004/40/CE, deve essere recepita dagli Stati Membri entro il 1 luglio 2016. L’entrata in vigore della direttiva 2013/35/UE posticiperà ulteriormente il recepimento dell’entrata in vigore dei limiti di esposizione entro il termine del 1 luglio 2016 e implicherà una riformulazione del Titolo VIII Capo IV del D.Lgs. 81/08. L’esposizione ai campi elettromagnetici è attualmente disciplinata dal titolo VIII, capo IV del D.Lgs. 81/2008, le cui disposizioni dovevano entrare in vigore il 31 ottobre 2013, prima dell’abrogazione della direttiva 2004/40/CE. In ottemperanza al Titolo VIII del D.Lgs. 81/2008, il datore di lavoro deve provvedere alla valutazione di tutti i rischi fisici, inclusi quelli derivanti da esposizioni a campi elettromagnetici; pertanto, la nuova direttiva 2013/35/UE non proroga il termine per la valutazione dei rischi da campi elettromagnetici, ma solo le disposizioni e il rispetto dei valori limite e di azione previsti dal Capo IV del Titolo VIII. I nostri tecnici qualificati restano a completa disposizione per chiarimenti e approfondimenti. La direttiva 2013/35/UE può essere scaricata cliccando sul seguente link.

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“ART4YOU” ALL’HOTEL D’INGHILTERRA DI ROMA

L’elegante albergo lancia un’iniziativa unica per scoprire alcuni tra i migliori artisti emergenti italiani ed una selezione di artisti affermati

Roma, 13 maggio 2013 – Arte contemporanea e ospitalità d’eccellenza si fondono all’Hotel d’Inghilterra di Roma per il progetto “Art4You”: lo storico albergo romano, custode di opere d’arte, pezzi d’antiquariato e oggetti preziosi, si fa portavoce della creatività italiana presentando ai suoi ospiti, in modo inconsueto e curioso, alcuni tra i più promettenti esponenti del panorama artistico contemporaneo ed una selezione di opere appartenenti a nomi di fama mondiale.

Grazie all’iniziativa “Art4You” gli ospiti internazionali dell’albergo potranno scoprire, apprezzare e acquistare le opere di artisti italiani e internazionali, che troveranno posto nelle splendide camere dell’albergo accanto ai celebri pezzi di Alberto Burri, Mark Kostabi, Ennio Calabria, Massimo Kaufmann, Bruno Ceccobelli.

Le creazioni impreziosiranno 18 delle ampie e raffinate camere dell’Hotel d’Inghilterra, appartenenti alle tipologie Deluxe Junior Suite, Royal Junior Suite, Executive Suite, Deluxe Suite, sino alle 2 splendide Royal Suite: chiunque sceglierà per il proprio soggiorno una tra queste soluzioni, troverà allestita al suo interno una vera e propria mostra d’arte, da vivere nella propria riservatezza, valutando l’eventuale acquisto della tela più emozionante.

Per ciascuna mostra, una scheda esplicativa fornirà all’ospite informazioni dettagliate circa l’artista e il suo valore economico, per guidarlo in questa interessante esperienza e nell’eventuale scelta.

Un’iniziativa imperdibile che rinnova il profondo impegno dell’Hotel d’Inghilterra nella promozione dell’arte e del prodotto italiano, declinato in tutte le sue forme.

La selezione degli artisti e l’allestimento delle mostre sono curati da Emanuele Lamaro e Lorenzo Cantarella, consulenti d’arte e galleristi romani. 

Durante l’intero periodo verranno esposte le opere di:

Andrea Ambrogio, Claudio Ascenzi, Lidia Bachis, Alberto Burri, Ennio Calabria, Fabio Masssimo, Caruso, Gianluca Cavallo, Bruno Ceccobelli, Antonia Ciampi, Valerio Cugia, Tommy Elmi, Massimo Kaufmann, Mark Kostabi, Nino La Barbera, Luisa Mazzullo, Gabriele Mengoni, Emiliano Yuri Paolini, Achille Perilli, Walter Pituello, Francesco Tonucci, Marco Zappa.

Nato come dimora aristocratica tra piazza di Spagna e Via dei Condotti, L’Hotel d’Inghilterra è la meta più esclusiva per godere di un raffinato soggiorno nel cuore di Roma, coniugando in modo impeccabile l’importante eredità storica con la ricercatezza degli elementi moderni. Offre ai suoi ospiti un’esperienza indimenticabile con 88 camere, tutte diverse una dall’altra, la hall con confortevoli salottini decorati, il Bond Bar dallo stile retrò ed il Cafè Romano, ristorante dove gustare estrosi piatti di cucina creativa romana.

L’Hotel d’Inghilterra di Roma è il fiore all’occhiello del gruppo italiano Royal Demeure, che comprende inoltre la Residenza di Ripetta a Roma, l’Hotel Beverly Hills Rome, l’Helvetia & Bristol di Firenze, il Grand Hotel Continental di Siena e l’Hotel Villa Michelangelo di Vicenza.

Per informazioni e prenotazioni:
HOTEL D’INGHILTERRA – Via Bocca di Leone, 14 – 00187 Roma
Tel. (+39) 06.699811 – Fax (+39) 06.6795421 – E-mail: [email protected]
Ufficio stampa: IMAGINE Communication – Via G. Barzellotti  9/ 9b – 00136 Roma
Tel. (+39) 06.39750290 – Fax. (+39) 06 .45599430 – www.imaginecommunication.eu
Silvia Alesi [email protected]

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