Siamo molto colpiti dall’univocità delle interpretazioni del concetto di coworking che leggiamo, e dai commenti anche autorevoli di persone e giornalisti che attribuiscono una paternità a questa idea.
Noi crediamo che l’idea del coworking non sia di nessuno, perché crediamo che le idee in generale non appartengano a nessuno, se è vero (e lo è) che ognuno di noi contribuisce a crearle ri-elaborando informazioni ricevute da altri (libri, discussioni, musica, film, giornali, etc).
Riconosciamo i meriti a coloro che hanno avuto la lungimiranza di promuovere per primi in Italia questa iniziativa.
Nello stesso tempo in qualche modo ci distacchiamo dal loro approccio, perché i nostri propositi sono diversi nella forma e nel contenuto, e META coworkinig e WiO ne sono la nostra interpretazione.
Non vogliamo partecipare alla creazione di un fenomeno, di un movimento con sfumature pseudo politiche o peggio a una tendenza modaiola.
Vogliamo essere promotori di una iniziativa e di un messaggio di integrazione e scambio culturale, condivisione di spazi mentali prima ancora che fisici.
Ci rivolgiamo a persone, creatori d’imprese animate dallo stesso convincimento interessate a condividere e a divulgare questi valori umani e a concretizzare anche un’opportunità di lavoro.
Certo, lavoro. Non nascondiamoci, non mistifichiamo la realtà.
Secondo noi il coworking é un modo di essere, di vivere e anche di lavorare. Roba che non si inventa, casomai si apprende.