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EVEHO GROUP SIGLA ACCORDO CON LA CONFESERCENTI PROVINCIALE DI FIRENZE

Eveho Group, giovane società leader nella consulenza volta a sostenere e valorizzare le aziende partner attraverso la promozione e diffusione dell’eccellenza del sistema produttivo italiano, compie un passo importante nel suo percorso evolutivo siglando un accordo con Confesercenti Provinciale di Firenze.

Confesercenti Provinciale di Firenze nasce nel 1971 per tutelare e promuovere gli interessi delle piccole e medie imprese commerciali e dei servizi. Negli anni successivi la Confesercenti ha organizzato anche il settore del turismo e delle PMI in generale ed é cresciuta, giungendo a rappresentare, su tutto il territorio nazionale – 16 sedi regionali, 105 sedi provinciali ed oltre 1.000 sedi comunali/zonali – 240.000 aziende con oltre 500.000 addetti. Con oltre  12.000 Confesercenti Firenze annovera ben 18 sedi nella città metropolitana.
Confesercenti rappresenta uno strumento importante ed incisivo di tutela e di evoluzione dell’imprenditoria. Lo sviluppo economico, la solidità delle imprese e la crescita dei redditi, rappresentano gli obiettivi centrali della Confederazione, che avanza continuamente proposte per orientare le pubbliche Istituzioni verso quelle scelte ottimali che tengano conto della peculiarità del mondo produttivo.
Come associazione di imprese, la Confesercenti svolge nei confronti del propri associati non soltanto funzioni di rappresentanza sindacale, ma anche di individuazione e offerta di nuove opportunità imprenditoriali, tra queste, appunto, la Eveho Group la cui Mission aziendale è quella di sostenere le aziende partner nel loro complesso, raccogliere le nuove sfide internazionali e diffondere contestualmente la peculiarità e l’eccellenza del sistema produttivo italiano oltre i confini nazionali. Come dichiarano Francesco Mancuso, CEO di Eveho Group Ltd e Alberto Marini Direttore Confesercenti Firenze : «Oggi la maggior parte delle Piccole e Medie imprese italiane, l’80% del nostro tessuto imprenditoriale,  non riesce ad esportare i propri prodotti per svariati motivi,  da quello linguistico, alla mancanza di conoscenza dei mercati, dei prezzi, della concorrenza a volte spietata e di tutte quelle informazioni che difficilmente sono alla portata dell’impresa se non attraverso ingenti investimenti. Il Gruppo Eveho è modulato proprio per sopperire a questa esigenza. Il nostro obiettivo è quello di accompagnare le aziende italiane nostre clienti ad avviare rapporti seri e continuativi con potenziali committenti esteri.»

In considerazione dell’importanza della consulenza e dell’internazionalizzazione Eveho Group e Confesercenti creeranno sinergie finalizzate a realizzare tutte quelle attività informative e formative per elevare la cultura d’impresa e renderla più consapevole delle regole e delle opportunità del settore, di partecipazione a momenti di programmazione di attività generali e incontri specifici con imprenditori , a tutto vantaggio delle PMI italiane, vero fiore all’occhiello dell’eccellenza Made in Italy  in ambito industriale, manifatturiero e commerciale. .

 

Ufficio Stampa Confesercenti
P.zza Pier Vettori 8/10, Firenze
055/2705222
[email protected]

Ufficio Stampa Eveho Group

[email protected]

Eveho Srl – Sede Legale e Operativa

Via Francesco Anzani n. 9   – 22100 Como

www.evehogroup.com

Tel. +39 031 5140063 – ra

 

 

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Il prestigio del Made in Italy e del lusso discreto: Philipp Selva approda in Giappone

Verona, Febbraio 2016 – Al passo con un mercato in continua evoluzione, Philipp Selva taglia l’ennesimo importante traguardo. Venerdì 12 febbraio è stato inaugurato il nuovo store a Tokyo, dedicato all’esclusività tutta Made in Italy dei prodotti Philipp Selva.

Il prestigioso quartiere di Aoyama, una delle aree residenziali più eleganti della città, nonché sede privilegiata di rinomati brand dell’alta moda e di numerosi studi di architettura, accoglie così uno spazio espositivo dove tradizione e qualità artigianale si fondono con un’eleganza senza tempo.

Secondo dati di fine 2015, il mercato giapponese si attesta in seconda posizione tra i mercati mondiali per incremento delle importazioni di prodotti del Sistema Casa, con un aumento stimato pari a 1.997 milioni di euro (8,1%); mobili ed elementi d’arredo hanno visto un incremento del 6,2%. Inoltre, lo scorso anno, il mercato giapponese è risultato al terzo posto, dopo USA e Germania, nella classifica delle destinazioni dell’export mondiale di prodotti finiti di qualità. Il design italiano è apprezzato e conosciuto in Giappone per la sua capacità di unire estetica, funzionalità ed eccellenza nello stesso prodotto.

Nello showroom giapponese di Philipp Selva trovano collocazione esclusivi complementi d’arredo, proposte uniche dal tocco contemporaneo e cosmopolita, che sposano il valore del sapere artigiano e un lusso sofisticato e discreto. L’alta qualità, l’impiego di materiali naturali selezionati e le competenze di interior, permetteranno a questa location di diventare protagonista della bellezza del design contemporaneo.

Il brand Philipp Selva rappresenta un’icona di stile e charm, in grado di soddisfare i gusti e le tendenze più attuali, creando atmosfere suggestive e luminose. I colori sono quelli tipici dell’eleganza Philipp Selva: i toni caldi e pregiati del legno si mescolano a sfumature neutre e danno vita ad un ambiente raffinato ed accogliente, che rende omaggio all’approfondita ricerca delle materie prime che Philipp Selva esegue per realizzare le sue inconfondibili collezioni.

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OCCHIALERIA ITALIANA EXPORT +9,5%

Secondo le ultime stime, in questi primi mesi del 2014, l’economia globale è in via di miglioramento, ma rimane vulnerabile. E’ prevista una crescita economica del 3,0% nel 2014 e del 3,3% nel 2015.

In questo contesto, si inserisce il buon andamento del settore dell’occhialeria italiana che aveva già concluso il 2013 con un miglioramento (+7,2%). Il primo trimestre 2014 conferma l’andamento positivo delle esportazioni: una crescita tendenziale a valore del 9,5%. Nel dettaglio: le esportazioni di occhiali da sole sono aumentate del 10%, quelle delle montature dell’8%.

A fare da traino sono ancora alcuni mercati di riferimento del settore che confermano le evidenze di fine 2013: Stati Uniti, Francia e Germania ed alcuni Paesi emergenti che guidano la crescita del nostro export.

«Le esportazioni sono determinanti per il nostro settore assorbendo una significativa parte della produzione e sono da sempre la nostra maggior risorsa», conferma Cirillo Marcolin, Presidente di Anfao. «In questo clima di cauta fiducia – sia a livello nazionale sia internazionale – esse rappresentano ancora una volta l’elemento distintivo del nostro comparto che si proietta tra i migliori settori dell’I-style. Lo sviluppo dei mercati internazionali è un riconoscimento davvero incoraggiante per la cultura manifatturiera dell’occhialeria, da sempre alimentata da competenze tecnologiche e da una spiccata passione creativa».

Il 2013 si era chiuso con un segno positivo (7,2%), rispetto al 2012, raggiungendo in termini di valore i 2.811 milioni di euro, livello massimo mai realizzato. Il nuovo anno si riapre con un trend altrettanto positivo che sfiora la doppia cifra e si attesta, in termini di valore nei primi 3 mesi, intorno ai 772 milioni di euro.

Al buon risultato dei primi mesi del 2014 hanno contribuito entrambi i comparti, con un leggero vantaggio degli occhiali da sole che crescono a doppia cifra (+10%) in termini percentuali, con valore che si attesta intono ai 513 milioni. Per le montature da vista si segnala un +8 % e un valore complessivo intorno ai 243 milioni. Gli occhiali da sole, dunque, consolidano la loro posizione evidenziata nei 12 mesi 2013 tornando ad essere trainanti rispetto agli ultimi anni.

L’andamento mensile delle esportazioni, ancora complessivamente poco significativo, è comunque indicativo della crescita costante e consolidata rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando a mettere a segno le performance migliori era stato l’ultimo trimestre. Un ottimo inizio – con anche crescite a due cifre (febbraio) – che fa ben sperare per l’andamento annuale.

Anche nel periodo gennaio-marzo 2014 la bilancia commerciale dell’occhialeria italiana si conferma in attivo (536 milioni di euro il saldo export-import rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).

Infine, per contestualizzare il settore all’interno dell’I-Style, si può notare il crescente apporto dell’occhialeria all’attivo commerciale del sistema moda Made in Italy: con il +9,5% è uno dei settori il cui export cresce maggiormente (secondo solo a gioielleria e oreficeria che segnano un +11,1). Questa crescita diventa maggiormente significativa negli Stati Uniti (+10,5%), dove altri settori hanno invece avuto più difficoltà di ripresa.

LE ESPORTAZIONI PER AREE GEOGRAFICHE

 Le aree di riferimento per l’export del settore che più apprezzano la creatività e la qualità degli occhiali Made in Italy, sono in primis l’Europa che assorbe oltre il 50% (52,7%) delle esportazioni, cresciute in valore del 9,5% nel periodo gennaio-marzo 2014 (occhiali da sole e montature), seguita dall’area americana, che detiene una quota di circa il 26,6% delle esportazioni italiane dell’occhialeria con una crescita del 7,9% (sole+vista) rispetto allo stesso periodo del 2013. Permane buona anche la crescita sul mercato asiatico. In Asia, area che accoglie il 17,7% delle esportazioni italiane di occhiali da sole e montature, la variazione tendenziale dell’export nel primo trimestre 2014 è in ripresa rispetto al trend 2013 (quando aveva chiuso con un poco brillante +2,7%) e segna un complessivo +12,1% (12,8% le montature, 12% il sole).

Se il 2013 è stato l’anno della ripresa per le esportazioni italiane dell’occhialeria nelle due maggiori aree di riferimento del settore, Europa e America (che complessivamente assorbono quasi l’80% dell’export italiano del settore), il 2014 si profila essere quello del consolidamento di questo trend positivo, sostenuto dal cauto ottimismo generale dei mercati internazionali.

Positivi anche i risultati fatti segnare dalle esportazioni italiane del settore verso alcuni mercati emergenti.

Analizzando il dettaglio dei singoli paesi:

 Negli Stati Uniti (primo mercato di riferimento per l’occhialeria italiana con una quota di circa il 22%) l’export complessivo del sole-vista ha fatto segnare un +10,5% rispetto al dato di gennaio-marzo 2013. Grande differenza tra i due comparti: mentre l’export di montature è aumentato di 6 punti percentuali, il segmento sole ha registrato invece un più significativo +12,3% nel primo trimestre dell’anno.

 Il pubblico europeo si conferma particolarmente sensibile al fascino esercitato dagli occhiali italiani. Riferimento per il settore sono Francia, Germania e Regno Unito. L’export sole-vista verso la Francia fa segnare un +4,3% (montature +6,4%, Sole +2,5%) con un peso percentuale del Paese che si attesta intorno al 15%. Doppia cifra per la crescita dell’export di occhiali da sole e montature da vista verso la nazione tedesca: +14,3% (montature 8,9% e occhiali da sole 18,7%) con un peso percentuale del 7,7%. Il Regno Unito rimpiazza la Spagna – che, sebbene in ripresa, sta ancora evidenziando una contrazione dei consumi (-4,8%) – e segna un considerevole + 18,5% (+5,2% le montature, e un interessante +28,9% del sole) e un peso percentuale complessivo del 5,2%.

 In Europa da segnalare le ottime performance di alcuni paesi la cui quota di mercato è ancora ridotta, ma la crescita percentuale significativa: continuano a recuperare – come evidenziato dalla chiusura del 2013 – le esportazioni italiane del settore in Grecia (+15,2%, montature +7,4%, sole +16,3%) e Paesi Bassi (+18,4% il complessivo sole+vista con +13,2% per le montature e + 22,7% per il sole). Interessanti anche le performance verso Polonia (+22,3% sole+vista, +20% le montature 25,4% il sole), Finlandia (+33,2% sole+vista; 23,9% le montature, 43,3% il sole) e Svezia (16,9% sole+vista; 21,6% le montature, 12,3% gli occhiali da sole). Si tratta però di Paesi che hanno un peso percentuale al di sotto dell’1%.

 Interessanti le performance registrate nei primi 3 mesi dall’export complessivo di occhiali da sole e montature in alcuni paesi che, seppur a valori ancora relativi, possono rappresentare potenziali mercati di sbocco importanti per il futuro: Hong Kong (+51% sole + vista con un peso percentuale del 4,8%), Emirati Arabi (+18,2% sole+vista e peso percentuale del 2,2%), Brasile (+36,3% sole+vista e peso percentuale del 2,1%) e Giappone (+25,5% sole+vista e peso percentuale 1,4%).

Oltre ai paesi virtuosi, che maggiormente apprezzano l’occhialeria made in Italy, segnali preoccupanti arrivano da Paesi che fino a qualche anno fa erano ritenuti interessanti aree di sbocco per l’export, tra questi la Russia che registra un decremento delle nostre esportazioni dell’8,3 % (sole + vista); Messico (complessivo -3,7%) e Cina (-31,5%, con un crollo degli occhiali da sole -37,2%). L’economia cinese indubbiamente ha rallentato, soprattutto rispetto ai livelli del 1980-2010. Mentre in Russia a penalizzare gli acquisti made in Italy è la perdita di potere d’acquisto della valuta locale, il rublo, che da gennaio ha ceduto quasi il 10% del proprio valore nei confronti dell’euro, rendendo dunque più cari i prodotti dell’I-Style.

Ma al di là di alcune eccezioni, l’occhialeria italiana si conferma regina indiscussa sui mercati internazionali a riprova di quanto il settore sia caratterizzato da estremo dinamismo e capacità competitiva, elementi che contribuiscono a renderlo uno dei settori di punta dell’economia italiana e dell’I-Style.

«Un’attenta e mirata strategia di internazionalizzazione resta la via primaria e fondamentale per continuare a crescere », conclude il Presidente Marcolin. «I buoni risultati del primo trimestre 2014 e il clima generale di cauto ottimismo internazionale lasciano ben sperare. Resta determinante il supporto delle istituzioni che devono dare il loro importante contributo a sostegno delle imprese e alla credibilità complessiva del sistema Italia».

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Aumenta la tua competitività e visibilità per vincere nei mercati esteri: convegno a Belluno

Il prossimo 22 maggio a Belluno, alle ore 14 presso la sala conferenze dell’Albergo Cappello e Cadore, si terrà un convegno dal titolo “Aumenta la tua competitività e visibilità per vincere nei mercati esteri”, organizzato da Consulsped srl, Savitransport Triveneto srl e Studio Scalco.

Obiettivo: esporre a tutte le aziende partecipanti un “metodo nuovo” per gestire il commercio con l’estero, ovvero strumenti innovativi che consentano di coordinare i diversi aspetti dell’attività di export, dal pagamento alla contrattualistica, dal trasporto alla dogana.

Le nuove prassi mirano a far risparmiare tempo e denaro alle imprese esportatrici, accelerano le spedizioni di merci  le rendono più sicure, ottenendo in questo modo anche una maggiore soddisfazione del cliente finale e una maggiore attrattività nei mercati esteri.

Qui tutte le informazioni: http://www.consulsped.com/news/convegno-a-belluno-il-22-maggio-2014-aumenta-la-tua-competitivita.html

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Agroalimentare e Reti di Impresa: sfida ai mercati internazionali

Reggio Emilia – Le reti d’impresa come strumento di qualificazione del settore agroalimentare per vincere le sfide del mercato. Ruoterà intorno a questo tema il Convegno “Agroalimentare e Reti di Imprese: sfida ai mercati internazionali”, organizzato da ASSORETIPMI e Global Marketing martedì 12 marzo 2013, dalle ore 14 alle 19, presso il Classic Hotel – Best Western Premier (Viale Pasteur 121/C ) di Reggio Emilia.

L’evento, patrocinato dalla Regione Emilia Romagna e dalla Provincia di Reggio Emilia, rappresenta un momento d’approfondimento: l’obiettivo è offrire alle aziende agroalimentari strumenti pratici per cogliere le opportunità delle reti d’impresa, puntando all’export e all’internazionalizzazione come leva per superare la crisi e i profondi cambiamenti che il settore sta affrontando.

Mai come in questa delicata fase di transizione economica e politica, le piccole e medie imprese devono agire insieme su uno scenario più globale, per diventare più competitive e superare gli svantaggi della piccola dimensione. La crisi ha accentuato alcune dinamiche del mercato, rendendo decisiva la cooperazione tra le PMI dell’agroalimentare, un settore che da solo rappresenta il 15% del PIL italiano e che, negli ultimi tempi, ha scontato la mancanza di conoscenze e mezzi necessari per puntare verso scenari più aperti e competitivi, come quelli delle economie estere emergenti. Collaborazioni strategiche e internazionalizzazione ormai sono diventati slogan sulla bocca di tutti: le piccole imprese hanno bisogno di imparare il modo di fare rete e di essere accompagnate in questo nuovo percorso.

 

Il Convegno di martedì 12 marzo nasce da questa premessa e dall’incontro tra ASSORETIPMI e Global Marketing, azienda specializzata in consulenza commerciale, marketing strategico e operativo sui mercati internazionali.

«Crediamo che l’aggregazione in rete sia una grande chance per le PMI, come strumento innovativo per superare crisi congiunturali o strutturali e competere sullo scenario internazionale e l’input decisivo in termini di sviluppo occupazionale e sociale e di rilancio dell’economia del nostro Paese» afferma Eugenio Ferrari, presidente di ASSORETIPMI. «La promozione delle iniziative degli associati e degli imprenditori e professionisti accreditati costituisce una rilevante opportunità per offrire importanti occasioni di confronto, approfondimento e discussione nello studio, realizzazione, promozione e supporto gestionale per coloro che intendano organizzarsi in reti di imprese».

«Vista la nostra conoscenza dei mercati internazionali nel settore food, e dopo aver analizzato come si muove la concorrenza internazionale, abbiamo pensato di creare progetti specifici per l’internazionalizzazione delle aziende agroalimentari» spiega Claudio Zanoni, responsabile commerciale Italia Global Marketing. «Vorremo parlare ai piccoli imprenditori del settore agroalimentare senza tanta teoria o discussioni astratte, ma portando testimonianze dirette di reti di imprese già formate, che evidenzino le difficoltà iniziali, ma anche la crescita e i successi».

Nel corso del pomeriggio, si alterneranno anche tanti esperti e professionisti del settore per illustrare vari aspetti legati alle reti di impresa, come quelli giuridici, delle agevolazioni fiscali o dei finanziamenti. Ma sarà possibile assistere anche ai racconti di best practice e testimonianze dirette di reti di impresa del settore Agroalimentare.

«Abbiamo cercato a lungo un caso di rete estera che si avvicinasse al modello di azienda artigianale italiana. Lo abbiamo trovato. Un gruppo di aziende estere, all’inizio artigiani con poche chance di sopravvivenza, interverranno in videoconferenza per testimoniare il loro cambiamento, che chiamerei dall’Artigianato alla Rivoluzione Industriale, un bellissimo esempio di rete di imprese da seguire» conclude Zanoni.

 

La partecipazione al Convegno “Agroalimentare e Reti di Imprese: sfida ai mercati internazionali” è gratuita. È obbligatoria la registrazione sul sito di Global Marketing: http://www.globalmarketing-it.com/sito/agroalimentare_12_marzo.html

o sul sito di ASSORETIPMI: http://www.retipmi.it/pmi/

Per informazioni

Global Marketing: Sig. Zanoni Claudio – Tel. +39 392 2540869, E-mail [email protected]

ASSORETIPMI: Sig.ra Monica Franco –Tel 348 4525093

 

Convegno “Agroalimentare e Reti di Imprese: sfida ai mercati internazionali”

Martedì 12 marzo

Ore 14 – 19

Classic Hotel – Best Western Premier (Viale Pasteur 121/C ) – Reggio Emilia

 

Programma:

Ore 14.00 – Registrazione partecipanti

Ore 14.30 – Benvenuto e inizio lavori – Eugenio Ferrari, Presidente ASSORETIPMI

Ore 14.40 – Internazionalizzarsi o essere internazionalizzati? Il caso KOSAROM (diretta call estera)

Ore 15.00 – Il ruolo delle Reti di Imprese nell’agroalimentare, dal mercato locale alla competizione internazionale – Maria Birsan, Global Marketing

Ore 15.20 – Il contratto di rete e le altre forme di aggregazione – Donato Nitti, Studio Legale Nitti & Associati

Ore 15.40 – Bandi, finanziamenti e agevolazioni comunitarie per le reti di impresa – Francesco Lazzarotto, Warrant Group

Ore 16.00 – Lo sviluppo delle reti di mpresa in Italia – Monica Franco, Vicepresidente ASSORETIPMI

Ore 16.10 – Il ruolo delle banche a sostegno delle reti – Gruppo Cariparma

Ore 16.30 – Coffee break

Ore 16.50 – Le strategie commerciali e di internazionalizzazione delle micro imprese e PMI. Proposte e progetti di Rete – Maria Birsan, Global Marketing

Ore 17.10 – Sace e gli strumenti a supporto dell’internazionalizzazione delle PMI – Stefano Gherardi, SACE

Ore 17.30 – Case History – “R.I.T.A. Rete Italiana Tecnologie Agroalimentari” – Mario Mancini, Gruppo Mancini

Ore 17.50 – Case History – “Il chinotto nella rete” – Marco Abaton, Coordinatore della Rete

Ore 18.10 – Case History – “Eccellenza, dono di natura” – Giuseppe Finocchiaro, Eskaton International

Ore 18.30 – Dibattito finale con domande delle imprese partecipanti

Ore 19.00 – Chiusura lavori

 

 

Organizzatori:

ASSORETIPMI (Associazione RETI DI IMPRESE PMI) è l’associazione senza fini di lucro tra imprenditori, reti di imprese, professionisti e persone interessate allo sviluppo dell’aggregazione, nata dal social network Linkedin, all’interno del gruppo RETI DI IMPRESE PMI, che oggi conta oltre 7.000 membri.

ASSORETIPMI è organizzata in Delegazioni Territoriali in fase di espansione e copertura nazionale ed estera, Comitati e Dipartimenti.

 

GLOBAL MARKETING è una società che si occupa di consulenza commerciale, marketing strategico e operativo sui mercati internazionali. Per l’esperienza maturata e le capacità professionali del personale multilingue che ne forma la struttura, GLOBAL MARKETING è in grado di offrire una vasta gamma di servizi, assicurando alla propria clientela (microimprese, PMI e grandi aziende) un’assistenza specialistica altamente qualificata.

La profonda conoscenza della cultura, della mentalità, dei bisogni e delle aspettative dei vari paesi, oltre che dei rispettivi aspetti legali e burocratici, consente a GLOBAL MARKETING di offrire alle aziende la possibilità di entrare in nuovi mercati esteri, o di consolidare quelli in cui sono già eventualmente presenti, aiutandole a raggiungere il loro obiettivo primario: aumentare le vendite, acquisendo una nuova, selezionata clientela.

Global Marketing è ufficialmente la delegazione provinciale di Reggio Emilia per l’associazione ASSORETIPMI (Associazione RETI DI IMPRESE PMI).

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Logistica. La divisione Import torna al Quartier Generale di DB Group dei fratelli De Bortoli

Coltivare al centro le eccellenze per trasferire qualità e know how italiano nelle sedi operative disseminate nel globo, ma anche innestare a Montebelluna le suggestioni culturali proprie dei diversi territori. Il progetto ‘incubatore’ varato da D.B. Group dei fratelli De Bortoli sta compiendo un passo ulteriore con la concentrazione nel quartier generale della divisione import, operazioni doganali incluse, composta da 39 persone e finora delocalizzata a Mogliano Veneto.

“Le persone della sede di Mogliano Veneto verranno trasferite a Montebelluna” ha detto Silvia Moretto, amministratore delegato, “perché stiamo concentrando nell’head office tutte le filiere per fornire con tempestività e qualità un servizio che regga e superi il confronto con quello dei concorrenti. Abbiamo allargato di recente la nostra presenza all’estero nelle aree di maggiore crescita dell’economia, in particolare America Latina ed Emirati Arabi e abbiamo deciso di svilupparci anche verso altre direttrici. Il progetto incubatore necessita della concentrazione di alte professionalità, di saper fronteggiare i picchi di lavoro e di osmosi continua tra funzioni import ed export”.

L’azienda dei fratelli De Bortoli ha sedi e uffici in ogni parte del mondo. L’head office è l’incubatore dell’innovazione e delle ‘best practices’ da implementare e diffondere all’estero per le nuove sfide ed opportunità emerse con la crisi globale. Operazione lunga e complessa. Nella sede centrale lavoreranno 150 persone (di cui 18 assunte negli ultimi dodici mesi) su un totale degli addetti del gruppo di oltre 430 unità. D.B. Group, azienda dei fratelli Valter e Vittorino De Bortoli di Montebelluna (Treviso), è uno dei più importanti operatori di servizi di spedizione e logistica a Nordest. Il Gruppo comprende 15 società e 37 uffici dislocati nel mondo.

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Le pmi italiane in Cina grazie ad Auchan

 

IL 13 NOVEMBRE INAUGURATO L’EXPORT MADE IN ITALY IN CINA TARGATO AUCHAN

Con il patrocinio del Mipaaf Auchan ha portato 54 aziende e 120 prodotti italiani nei 45 punti vendita Cinesi.

Il giorno 13 novembre 2012, alle ore 14, presso l’Ipermercato Auchan di Shanghai, si è svolto l’evento «Sapori delle Regioni Italiane in Cina», alla presenza del Console Generale d’Italia Vincenzo De Luca, e con la partecipazione dell’Agenzia Ice.

L’iniziativa è rientrata nel più ampio protocollo “I Sapori delle Regioni”, patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, che ha come obiettivo la promozione del prodotto tipico locale in Italia e all’estero. Nel corso dell’iniziativa attivata dall’Ufficio Export di Auchan Italia, sono state presentate le 54 aziende italiane che hanno portato complessivamente 120 prodotti nei 45 Ipermercati a marchio Auchan presenti in Cina.

L’evento organizzato da Auchan Italia ha visto la partecipazione di Enoteca Italiana – Siena e del Consorzio del Parmigiano Reggiano, con cui sono stati organizzati momenti di degustazione eno-gastronomica.

“Il prodotto italiano è certamente uno dei prodotti più richiesti sui mercati internazionali” spiega Fabio Sordi, Direttore Acquisiti e Mercati di Auchan Italia “Per questo motivo sono particolarmente contento di questa iniziativa che coinvolge il mercato cinese. Oggi uno dei grandi problemi del mercato alimentare italiano è il famoso Italian Sounding, ma come spesso accade il problema si pone perché esiste un’area di mercato che non viene pienamente soddisfatta. Oggi andare in Cina significa portare un pezzo importante della nostra cultura: la cultura del buon cibo, la cultura della certificazione alimentare, la cultura del made in Italy. Auchan, in questo senso, è stato visto come una grande piattaforma che ha messo a disposizione la propria esperienza e il proprio know how a favore di chi, sia per dimensioni che per aspetti di natura economica non riesce ad inserirsi con autorevolezza nei mercati esteri. Il nostro obiettivo, quindi, è stato quello di fare cultura, creare un valore, offrire alle nostre Pmi un’opportunità che da sole avrebbero avuto grande difficoltà a trovare”.

A rappresentare le aziende coinvolte in questo progetto, erano presenti Fabio Sordi, Direttore Acquisiti e Mercati di Auchan Italia, Olivier Soulé De Bas, direttore generale Auchan Cina, Fabio Carlesi, direttore generale di Enoteca Italiana – Siena e Riccardo Deserti direttore generale del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano.

Il progetto Auchan Export, partito in via sperimentale nel 2009, ha generato nel 2010 800.000 euro di fatturato, un risultato che è triplicato nei primi nove mesi del 2011 con un volume d’affari che arriva a 3 milioni di euro.

Questi risultati hanno spinto Auchan Italia a organizzare presso la propria sede un evento, svoltosi lo scorso novembre, dedicato alle 11 delegazioni dei Paesi dove Auchan è presente al fine di mostrare loro oltre 1.000 referenze che nel 2012 entreranno a far parte di “Sapori delle Regioni” con l’obiettivo di rendere permanenti sugli scaffali quanti più prodotti possibili.

Attraverso gli uffici italiani, inoltre, tutte le filiali dei Paesi in cui è presente il marchio Auchan hanno un supporto di comunicazione “in store” per la promozione dei prodotti italiani.

 

Tra i prodotti italiani più venduti e apprezzati ci sono l’olio extravergine e olio extravergine bio, mozzarella, ricotta, caffè, gelato, pasta e condimenti grigliati.

Dal 2012 verranno esportati anche panettoni e pandori, vini e liquori.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Auchan è uno dei leader della GDO a livello mondiale. In Italia Auchan Spa è presente dal 1989, anno in cui è stato aperto il primo Ipermercato a Torino. Oggi è presente in 12 regioni italiane con 58 Ipermercati, di cui 51 a gestione diretta e 7 in franchising e conta quasi 13.000 dipendenti. Inoltre Auchan è presente in Francia, Cina, Taiwan, Russia, Ungheria, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna e Ucraina.

 

 

 

Damiano Beltotto

Ufficio Stampa

Auchan S.p.A. e GCI

+39 02.5758.5075 +39 340.21.87.481

[email protected]

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IL 13 NOVEMBRE INAUGURATO L’EXPORT MADE IN CINA TARGATO AUCHAN

IL 13 NOVEMBRE INAUGURATO L’EXPORT MADE IN ITALY IN CINA TARGATO AUCHAN

Con il patrocinio del Mipaaf Auchan ha portato 54 aziende e 120 prodotti italiani nei 45 punti vendita Cinesi.

Il giorno 13 novembre 2012, alle ore 14, presso l’Ipermercato Auchan di Shanghai, si è svolto l’evento «Sapori delle Regioni Italiane in Cina», alla presenza del Console Generale d’Italia Vincenzo De Luca, e con la partecipazione dell’Agenzia Ice.

L’iniziativa è rientrata nel più ampio protocollo “I Sapori delle Regioni”, patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, che ha come obiettivo la promozione del prodotto tipico locale in Italia e all’estero. Nel corso dell’iniziativa attivata dall’Ufficio Export di Auchan Italia, sono state presentate le 54 aziende italiane che hanno portato complessivamente 120 prodotti nei 45 Ipermercati a marchio Auchan presenti in Cina.

L’evento organizzato da Auchan Italia ha visto la partecipazione di Enoteca Italiana – Siena e del Consorzio del Parmigiano Reggiano, con cui sono stati organizzati momenti di degustazione eno-gastronomica.

“Il prodotto italiano è certamente uno dei prodotti più richiesti sui mercati internazionali” spiega Fabio Sordi, Direttore Acquisiti e Mercati di Auchan Italia “Per questo motivo sono particolarmente contento di questa iniziativa che coinvolge il mercato cinese. Oggi uno dei grandi problemi del mercato alimentare italiano è il famoso Italian Sounding, ma come spesso accade il problema si pone perché esiste un’area di mercato che non viene pienamente soddisfatta. Oggi andare in Cina significa portare un pezzo importante della nostra cultura: la cultura del buon cibo, la cultura della certificazione alimentare, la cultura del made in Italy. Auchan, in questo senso, è stato visto come una grande piattaforma che ha messo a disposizione la propria esperienza e il proprio know how a favore di chi, sia per dimensioni che per aspetti di natura economica non riesce ad inserirsi con autorevolezza nei mercati esteri. Il nostro obiettivo, quindi, è stato quello di fare cultura, creare un valore, offrire alle nostre Pmi un’opportunità che da sole avrebbero avuto grande difficoltà a trovare”.

A rappresentare le aziende coinvolte in questo progetto, erano presenti Fabio Sordi, Direttore Acquisiti e Mercati di Auchan Italia, Olivier Soulé De Bas, direttore generale Auchan Cina, Fabio Carlesi, direttore generale di Enoteca Italiana – Siena e Riccardo Deserti direttore generale del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano.

Il progetto Auchan Export, partito in via sperimentale nel 2009, ha generato nel 2010 800.000 euro di fatturato, un risultato che è triplicato nei primi nove mesi del 2011 con un volume d’affari che arriva a 3 milioni di euro.

Questi risultati hanno spinto Auchan Italia a organizzare presso la propria sede un evento, svoltosi lo scorso novembre, dedicato alle 11 delegazioni dei Paesi dove Auchan è presente al fine di mostrare loro oltre 1.000 referenze che nel 2012 entreranno a far parte di “Sapori delle Regioni” con l’obiettivo di rendere permanenti sugli scaffali quanti più prodotti possibili.

Attraverso gli uffici italiani, inoltre, tutte le filiali dei Paesi in cui è presente il marchio Auchan hanno un supporto di comunicazione “in store” per la promozione dei prodotti italiani.

 

Tra i prodotti italiani più venduti e apprezzati ci sono l’olio extravergine e olio extravergine bio, mozzarella, ricotta, caffè, gelato, pasta e condimenti grigliati.

Dal 2012 verranno esportati anche panettoni e pandori, vini e liquori.

 

 

Auchan è uno dei leader della GDO a livello mondiale. In Italia Auchan Spa è presente dal 1989, anno in cui è stato aperto il primo Ipermercato a Torino. Oggi è presente in 12 regioni italiane con 58 Ipermercati, di cui 51 a gestione diretta e 7 in franchising e conta quasi 13.000 dipendenti. Inoltre Auchan è presente in Francia, Cina, Taiwan, Russia, Ungheria, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna e Ucraina.

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Baraclit cresce sui “binari” dell’export Svizzero

Grazie alla realizzazione nel Canton Ticino del nuovo stabilimento per Tenconi SA, azienda attiva nel comparto forgia, meccanica, carpenteria e plastica, oggi affermata protagonista nella lavorazione dell’alluminio di elementi per vagoni ferroviari, si rafforza la presenza di Baraclit in territorio Svizzero. La scelta del committente si è orientata sui costruttori Toscani per la loro affidabilità finanziaria, una solida esperienza nell’edilizia industrializzata in cemento e per la possibilità di trasportare i manufatti prefabbricati su rotaia.

 

Svizzera. Lo scorso 11 ottobre è stata inaugurata ad Airolo Cadenazzo la nuova sede di Tenconi SA, uno dei maggiori player nella saldatura di componenti in alluminio destinati all’assemblaggio di convogli ferroviari. L’edificio, realizzato in aderenza a una tettoia preesistente, si sviluppa su una superficie utile di 4.010 mq, coperta da tegoli alari (Aliant) inframezzati a shed nel reparto produttivo e da Pianaliant e solai intermedi nella zona uffici.

Tenconi SA parte da molto lontano, è stata fondata nel 1871 e con oltre 120 dipendenti e un ampio giro di affari rivolto per il 30% all’estero, riassume in sé tradizione e innovazione, radicamento alla terra d’origine ma al contempo apertura a nuovi mercati e tecnologie evolute. Una realtà dinamica costantemente impegnata in investimenti produttivi che la posizionano all’avanguardia del settore.

La storia di Tenconi è molto simile a quella di altri clienti-tipo di Baraclit. Imprese di successo che selezionano i propri fornitori sulla base di rigorosi requisiti etici e qualitativi: una filosofia aziendale incentrata su funzionalità dei sistemi costruttivi, ricerca e sviluppo delle migliori soluzioni di design e di efficienza energetica, serietà professionale e garanzia di affidabilità economico finanziaria.

Ma per la dirigenza di Tenconi Baraclit aveva un ulteriore plus, la linea ferroviaria di raccordo all’interno dello stabilimento di Bibbiena (AR) che consente di spedire su rotaia le strutture prefabbricate in tutta Italia e fuori confine. Un punto in comune significativo essendo il committente un’azienda che lavora e fornisce pezzi in alluminio per i treni della mobilità svizzera e internazionale.

Si conferma così la leadership di Baraclit in Canton Ticino dove opera dal 1968 ed ha realizzato oltre 400 edifici, esportando le proprie competenze anche in materia di rinnovabili con la divisione b.POWER. L’affermazione di Baraclit in Svizzera, notoriamente un mercato difficile e molto esigente, rappresenta non solo un modo per compensare la crisi dell’edilizia nel panorama italiano ma anche un riconoscimento alla qualità dei prodotti e dell’azienda.

 

Baraclit dal 1946 è leader nel settore dei prefabbricati in cemento per l’edilizia industriale e commerciale. Con una superficie produttiva di 300.000 mq e oltre 350 dipendenti, l’azienda serve il territorio nazionale e i Paesi esteri limitrofi dallo stabilimento di Bibbiena (AR), il più grande centro di prefabbricazione italiano. Baraclit si è affermata nel panorama dell’architettura industriale lanciando sul mercato strutture rivoluzionarie per innovazione, duttilità applicativa e valore aggiunto. Tra i moltissimi tentavi di imitazione, il sistema Aliant si distingue ancora oggi per l’unicità delle sue caratteristiche costruttive, architettoniche e per l’esclusivo sistema di impermeabilizzazione. Baraclit, in 66 anni di storia, ha all’attivo 15.000 strutture realizzate, oltre 22 milioni di mq coperti con un fatturato annuo di 60 milioni di euro e 2 prestigiosi premi di architettura vinti a livello nazionale, per le sedi di Prada Shoes Factory (Montegranaro, AP) e di Maglificio Gran Sasso (Sant’Egidio alla Vibrata, TE).

 

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LE PMI: UN VALORE ITALIANO CHE AUCHAN SOSTIENE ED ESPORTA NEL MONDO

 

Sapori delle Regioni” è patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali fino al 2017, rafforzando il supporto di Auchan alle Piccole e Medie Imprese

Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha riconosciuto per cinque anni, a partire dal 2012, il suo patrocinio per il marchio Auchan “I Sapori delle Regioni”. Riconoscimento importante perché sostiene, in questo particolare momento storico, l’attività che Auchan Italia svolge nei confronti delle oltre 900 Pmi con cui collabora da anni, valorizzandone i prodotti gastronomici tipici sia negli scaffali dei 58 iper italiani, sia esportandoli negli 11 Paesi in cui il Gruppo è presente attraverso il programma Auchan Export .

 

“I prodotti Sapori delle Regioni sono nati nel 2002 come conseguenza della scelta da parte di Auchan di valorizzare i migliori prodotti della tradizione enogastronomica delle regioni italiane” spiega Fabio Sordi, Direttore Acquisti e Mercati di Auchan Italia “Questa scelta è maturata dall’attenzione verso le nuove esigenze del consumatore, per il quale è sempre più importante ritrovare attraverso il cibo il sapore delle proprie origini, dei propri ricordi, ma anche il gusto della ricerca e della scoperta della grande tradizione enogastronomica italiana”.

 

Attraverso Auchan le aziende hanno la possibilità di entrare in un contesto di grande distribuzione organizzata e di usufruire dei servizi che Auchan mette a disposizione per svolgere una corretta relazione commerciale innanzitutto sul nostro territorio attraverso la rete dei propri 58 Ipermercati presenti da Nord a Sud dell’Italia.

 

I prodotti dei “Sapori delle Regioni” nel corso del 2010 hanno avuto uno spazio espositivo costante all’interno degli Ipermercati Auchan e sono stati presentati in occasione di eventi speciali dedicati a specifiche aree geografiche: a febbraio con l’evento Regioni in Tavola, a marzo è stata protagonista l’Etruria, ad aprile la Sicilia, a giugno la Puglia, la Campania e la Calabria, ad agosto le Marche e l’Abruzzo, a settembre la Sardegna e a novembre il Triveneto.

Alle 900 aziende presenti e ai loro circa 12.500 prodotti locali vanno inoltre aggiunti altri 300 produttori circa con 3.000 etichette di vino (Doc, Docg, Igt) per un giro di affari totale di 116 milioni di euro.

Gli oltre 5000 fornitori di Auchan Italia sono composti per il 3,4% da micro-imprese, per il 6,4% da piccole imprese e per il 2,8% da medie imprese. Auchan ripartisce attualmente i propri acquisti nelle tre fasce delle Pmi, rispettivamente al 2%, 7,3% e 4,1%. Complessivamente il prodotto tipico locale pesa in termini percentuali il 29% del fatturato del settore alimentare.

Dal punto di vista finanziario, per le Pmi fornitrici in Italia, Auchan ha attivato il factoring captive, uno strumento che consente alle aziende trattamenti e soluzioni finanziarie veloci e a prezzi di mercato.

I fornitori che possiedono i requisiti per divenire partner di Auchan sottoscrivono un accordo quadro con l’azienda: tale accordo prevede un monitoraggio continuo da parte di Auchan dell’affidabilità delle consegne e della qualità, con particolare attenzione per i prodotti freschi.

 

Nell’ambito del “Servizio Qualità Auchan”, la qualifica delle Pmi prevede un percorso di accompagnamento tecnico attraverso attività di auditing e gestione dei piani di miglioramento. L’obiettivo di tale processo consiste nel migliorare le performance dei partner, valorizzando il dialogo e la condivisione dei risultati e favorendo la creazione di relazioni basate sulla fiducia e sulla collaborazione reciproca.

 

“Il sostegno alle Piccole e Medie Imprese” spiega Fabio Sordi “rappresenta un elemento cardine della Responsabilità Sociale ed economica di Auchan, che da tempo si impegna per favorire, nei moderni canali distributivi, l’ingresso di realtà produttive di piccole e medie dimensioni, regionali e locali”.

 

Auchan è uno dei leader della GDO a livello mondiale. In Italia Auchan Spa è presente dal 1989, anno in cui è stato aperto il primo Ipermercato a Torino.

Oggi è presente in 12 regioni italiane con 58 Ipermercati, di cui 51 a gestione diretta e 7 in franchising e conta quasi 13.000 dipendenti. Inoltre Auchan è presente in Francia, Cina, Taiwan, Russia, Ungheria, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna e Ucraina.

 

 

 

 

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Pasta Maltagliati Combatte la crisi puntando sull’export

“Facciamo passare di moda la crisi costruendo nuovi percorsi e affrontando nuovi mercati”. Pasta Maltagliati si oppone alla crisi proseguendo la sua avanzata internazionale.

I venti di crisi continuano a soffiare a livello mondiale, eppure uno dei settori che riesce ad affrontare meglio questo periodo di difficoltà è quello agroalimentare. Grazie ad un consolidato spirito di iniziativa Pasta Maltagliati ha trovato nell’export e nella diffusione del brand all’estero uno dei suoi punti di forza per crescere e continuare a svilupparsi. La pasta, piatto della tradizione italiana, è sempre più apprezzata e cucinata in ogni angolo del globo.

In Europa, così come negli Stati uniti e nell’Est Asiatico, l’Italian Food sembra non conoscere battute d’arresto nella sua scalata verso un successo sempre più capillare. Pasta Maltagliati ha cavalcato quest’onda, sin dagli inizi della sua espansione fuori dai confini italiani, consapevole che un export forte avrebbe consentito di affrontare con più ottimismo e vivacità anche momenti di stallo, come quello che l’Italia sta affrontando negli ultimi anni.

“Il settore agroalimentare all’estero funziona bene, trainato dalla ricerca sempre più selezionata di veri prodotti Made in Italy. La nostra pasta è apprezzata in tutto il mondo grazie alla qualità delle materie prime, all’attenzione posta in ogni fase di lavorazione e al prezioso lavoro condotto dalla nostra rete commerciale. Questi sono gli ingredienti giusti per restare competitivi e fare fronte con innovazione all’inevitabile cambiamento”.

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I “distributors” Valoriani presentano i forni a legna toscani nel mondo

Il successo dei Forni Valoriani è il risultato di un perfetto dosaggio di creatività e capacità imprenditoriale, di qualità e prestazioni, di efficienza e intraprendenza commerciale. I progetti, i materiali e ogni singolo componente del team, in terra Toscana e all’estero, concorrono ugualmente all’affermazione di questi forni per pizza d’autore.

I forni a legna Valoriani sono prodotti che riscuotono un successo enorme, un apprezzamento, che da più di 70 anni, rappresenta la risposta ideale all’impegno, allo studio, alla ricerca e alla passione che la famiglia Valoriani e il suo team hanno messo nella progettazione di tutti quei dettagli che hanno reso i loro forni strumenti preziosi anche per la cucina contemporanea.

Chiunque abbia avuto modo di provare un forno a legna Valoriani, professionale o per famiglia, non ha potuto che rimanerne conquistato: non è necessarie spendere troppe parole per descriverli, perché sono le prestazioni, i materiali, la durata e la qualità a parlare.

Tuttavia analizzando il successo che questi articoli riscuotono in Italia e nel resto del mondo è importante prendere nella dovuta considerazione il ruolo che ogni distributore svolge all’interno del proprio paese: “Ciascuno di loro rappresenta per la nostra azienda un partner importante e indispensabile per il raggiungimento del nostro obiettivo: la diffusione della qualità Valoriani nel mondo”.

Un’avventura, quella della conquista di più ampie fette di mercato, che si fa ogni giorno più avvincente e agguerrita, a cui Valoriani risponde facendo scendere in campo una rete vendita professionale, efficiente ed intraprendente. L’atteggiamento proattivo e le personalità eclettiche completano un quadro commerciale che si dimostra vincente e che è riuscito a far propria la filosofia dell’azienda toscana diffondendola davvero in ogni angolo del globo: dagli Stati Uniti al Giappone, dal Regno Unito a Taiwan, dall’Australia all’Olanda, passando per la Corea, la Francia, Danimarca, Svezia, Spagna, Canada, e molto altro ancora per un’espansione che non conosce confini.

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Export italiano più 300 percento con l’accordo Mipaaf Auchan

Export italiano più 300 percento con l’accordo Mipaaf Auchan

Dopo il grande successo del progetto Sapori delle Regioni, che ha portato un incremento dell’export del 300% ai piccoli produttori locali, Auchan rinnova il suo impegno con il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali al 46° Vinitaly, come supporto di marketing e di rete internazionale per lo sviluppo del made in Italy all’estero. Si rinnova l’impegno di Auchan con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (2012- 2017) per la promozione e la distribuzione dei prodotti tipici locali. Partito nel 2009, coinvolgendo 11.500 prodotti locali complessivi sulla rete di vendita, di cui 700 IPG/DOC a cui si aggiungono oltre 3.000 etichette di vino (DOC, DOCG, IGT), il progetto ha ampliato gli orizzonti di circa 900 medie-piccole aziende italiane che grazie ad Auchan possono portare i loro prodotti sull’intero territorio nazionale, usufruendo anche di una valorizzazione importante e articolata in termini di marketing e sviluppo internazionale nei 11 Paesi extraitaliani in cui l’azienda è presente, avendo quindi una prospettiva chiara, lungimirante ed efficace sul piano culturale, sociale ed economico. Il Programma di esportazione ha raggiunto risultati importanti se consideriamo che nel 2010 il valore dell’export dei prodotti è stato di 800 mila Euro e che a meno di un anno, in particolare a settembre 2011, ha raggiunto i 3 milioni di Euro con un incremento di oltre il 300 per cento sull’anno precedente. “Un risultato importante e unico” ha dichiarato Fabio Sordi, Direttore acquisti e mercati di Auchan, l’unica azienda italiana che opera in Italia con un ufficio export creato appositamente per sostenere la crescita internazionale delle piccole e medie realtà italiane. “Grazie alla nostra piattaforma export le piccole aziende possono contare su una corsia preferenziale che riduce all’osso la filiera e la distanza tra produttore e consumatore e fa dell’esportazione il motore primo dii tanti piccoli attori italiani che vogliono portare il vero Made in Italy al di fuori dei confini nazionali. Si tratta di una nuova frontiera di collaborazione tra grossa distribuzione e Pmi, che non snatura la storia, la provenienza e la qualità del lavoro svolto dal fornitore, ma anzi la esalta e la fa incontrare dove, altrimenti, sarebbe molto più difficile arrivare”.Una valida misura anticrisi, quindi, in un momento in cui l’amministrazione pubblica dispone di pochissime risorse per finanziare i privati, iniziative come quella di Auchan rappresentano una “presa in carico e un’assunzione di responsabilità” importante. Per questo motivo durante il 46° Vinitaly, la più importante vetrina internazionale del mondo del vino, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha deciso di presentare l’esperienza Auchan mettendo a disposizione uno spazio presso il proprio stand organizzando  il un Workshop dal titolo “Nuove strade per l’export del Made in Italy: l’esperienza di Auchan” in cui il Ministero e Auchan si sono confrontati con successo su questa esperienza indicando le nuove strade da intraprendere per la promozione del prodotto tipico locale. In questa sede verranno anche presentate due case-history del mondo enologico italiano: la Casa Vinicola Morando & Cantine Racemi e la Cantina Settesoli – i cui prodotti sono distribuiti attraverso il canale di Auchan.La scelta di Vinitaly rientra nella mission di Auchan di valorizzare i patrimoni enogastronomici locali, soprattutto quelli delle piccole aziende, al di fuori dei propri confini naturali. Ciò significa, per gli espositori del Salone, poter incontrare un’ulteriore opportunità trovando, attraverso questo canale distributivo, nuovi spazi commerciali all’estero.”I vini sono sicuramente tra i migliori ambasciatori dell’italianità del mondo” conclude Sordi “simbolo antico di quell’arte e cura dei dettagli che punta all’eccellenza e che oggi è universalmente riconosciuto come made in Italy. La piattaforma export di Auchan per quanto riguarda il vino punta a valorizzare 60 etichette, con un progetto che nel 2012 coinvolgerà il mercato della Russia, sempre più affamata di prodotti italiani, e grazie a questo nuovo driver di vino e liquori, vogliamo raddoppiare il risultato del 2011, raggiungendo i 6 milioni di euro di fatturato”. “L’esperienza di Auchan ha un doppio valore” ha affermato Riccardo Deserti, Capo della Segreteria Tecnica del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. “Il primo è che dimostra come le catene globali della GDO, spesso viste come “controparti-acquirenti” per le vendite in Italia, possono essere “partner” nelle politiche di internazionalizzazione. Il secondo aspetto si lega alla fase attuale di ripensamento delle politiche di governo per l’internazionalizzazione e dimostra che il grande interesse globale al Made in Italy agroalimentare può consentirci di individuare strumenti e politiche innovative per l’accesso ai mercati”.Il sostegno di Auchan alle Pmi rientra in un progetto più ampio “Sapori delle Regioni”, che da tempo rappresenta concretamente l’impegno di Auchan nella valorizzazione della tradizione locale italiana attraverso la proposta di una collezione di prodotti regionali e l’indicazione sulla confezione del luogo d’origine, di cenni storici sul fornitore e delle modalità di preparazione per la migliore fruizione da parte del consumatore. L’insegna Auchan è presente in Italia dal 1989, anno in cui è stato aperto il primo ipermercato a Torino. Oggi Auchan SpA è presente in 12 regioni italiane con 51  ipermercati a gestione diretta e 7 in franchising, impiega oltre 13000 dipendenti.

Per la stampa:Mattea Guantieri Nove34 Srl  Redazione: via del Bersagliere 19 – Verona Tel. +39 045 595245 Mob. +39 333 63 75 821 Anna Tuteur: Direttore Relazioni Esterne e  Affari Istituzionali Auchan e G.C.I.Tel. +39 02 57 58 5189Mob. +39 335 6986 350

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NUOVA PARTNERSHIP TRA PALLET CLORIS E CARR SERVICE

 

PALLET PLASTICA

PALLET CLORIS  e  CARR SERVICE

Una nuova partnership commerciale per fornire una risposta completa al mondo della logistica

Udine 10 ottobre 2011

Carr Service, leader in Friuli Venezia Giulia nella fornitura ed assistenza di carrelli elevatori presente sul mercato nazionale, con una radicata e consolidata rete commerciale con più di 3’000 clienti su territorio regionale e Pallet Cloris, azienda specializzata nella fornitura dei “pallet in plastica di nuova generazione” hanno unito le proprie forze attraverso una nuova partnership commerciale con l’obbiettivo di fornire al mercato una risposta completa nel settore della logistica e movimentazione delle merci.
L’accordo rientra in un più ampio progetto di filiera in grado di soddisfare le necessità dei clienti con soluzioni complete che partano dalle scaffalature industriali ed arrivino ai pallets per lo stoccaggio delle merci mediante l’utilizzo dei carrelli elevatori CARR SERVICE per la loro movimentazione.

I bancali in plastica di nuova generazione “PALLET CLORIS” sono altamente performanti e con caratteristiche strutturali tali da garantire robustezza e durabilità nel rispetto della massima leggerezza.
Rispetto ai tradizionali bancali in legno, i bancali in plastica di nuova generazione sono in grado di assorbire le vibrazioni, non producono schegge in caso di rottura, non hanno chiodi, non è necessaria alcuna manutenzione per cui sono perfettamente sicuri all’uso da parte del personale oltre al mancato assorbimento dell’umidità. Inoltre, per caratteristiche intrinseche, i pallets in plastica non trattengono parassiti, muffe, batteri e sono quindi idonei al trasporto intercontinentale in accordo con le vigenti normative FAO ISPM-15 (non necessitano infatti di alcun trattamento per essere resi idonei alla spedizione).

Innovazione è anche l’intelligenza artificiale all’interno del pallet prodotto. I bancali di plastica CLORIS possono essere agevolmente dotati dei microchip-tag basati su tecnologia RFID (Radio Frequency Identification) in grado di memorizzare tutte le informazioni ritenute utili dal cliente, sia per quanto riguarda i prodotti depositati sul bancale, sia per la gestione dei magazzini e dei relativi inventari della merce depositata sui bancali.

Per informazioni:

Carr Service
Tel.: +39 0432.84220       Fax: +39 0432.849545
[email protected]            http://www.carrservice.it

Pallet Cloris
Tel.: +39 0432.300251     Fax: +39 0432.300175
[email protected]            http://www.palletcloris.eu

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La Cina si scopre amante dei Grandi Vini

“Quando la Cina si sveglierà, la terrà tremerà”.
Lo disse niente poco di meno che Napoleone nel 1816, e a ragion veduta la profezia può dirsi avverata.
Ne sanno qualcosa i prestigiosi chateau di Bordeaux, che mese dopo mese stanno vedendo levitare le quotazioni delle loro bottiglie a ritmi vertiginosi, grazie alle pressanti richieste da parte del mercato asiatico.
E le principali casa d’asta internazionali, Christie’s e Sotheby’s, stanno facendo affari d’oro con i Fine Wine.
Giovedì 28 ottobre Sotheby’s ha strabiliato tutti, riuscendo a piazzare all’incanto una bottiglia di Lafite Rothischild, il vino più richiesto dal mercato cinese, alla strabiliante cifra di 233.972 dollari.
Sono bastate due settimane per infrangere questo record, dato che Christie’s ha battuto a Ginevra, il 16 novembre, un’Imperiale di Chateau Cheva Blanc del 1947 a 225.000 euro, trasformandola nella bottiglia di vino più costosa del mondo.

Ma cosa sta succedendo?

Lo abbiamo chiesto a Paolo Repetto, titolare di Vinifera (www.vinifera.it) , tra i pochi in Italia ad operare nell’affascinate ed articolato della vendita dei vini en primeur.

In Cina il caso Lafite è studiato attentamente dagli analisti di mercato, ed è la dimostrazione dell’enorme voglia di lusso dei nuovi ricchi del sol levante, disposti a tutto per accaparrarsi i simboli del nuovo status economico raggiunto.
Lafite nell’arco di un paio di anni ha quasi triplicato le sue quotazioni, e chi negli anni precedenti è riuscito ad accaparrarsi buone quantità di questa etichetta, oggi si sfrega le mani.
Basti pensare che le annate comprese tra il 2000 e il 2004 sono state acquistate en primeur a cifre oscillanti tra i 120 ei 200 euro, ed oggi quelle stesse bottiglie raggiungono quotazioni comprese tra gli 800,00 e i 1200,00 euro per bottiglia. Il secondo vino di Lafite, denominato Carruades de Lafite, ha beneficiato di un aumento di valore analogo, passando da una media di 60-70 euro degli scorsi anni, ai 300-350 di oggi.
Se è vero che un aumento così repentino delle valutazioni di questo vino potrebbe determinare un’elevata volatilità dei prezzi, non si può negare che oggi il mercato offre opportunità straordinarie.
La scommessa dei prossimi mesi sarà intuire quali saranno le prossime stelle del mercato sulla base dei “capricci” degli acquirenti cinesi, e puntare sugli altri Premier Crus di Bordeaux, acquistabili ancora a prezzi accessibili, potrebbe rivelarsi una mossa vincente.


by IDEA F&B
+39.02.30.31.04.90

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