La storica azienda festeggia i suoi primi 50 anni
e le nuove generazioni scoprono l’arte del legno
50 anni di falegnameria made in Italy, per un’eccellenza che cresce di generazione in generazione. Dopo lo straordinario successo del Museo del Falegname, Tino Sana, storico patron dell’omonima azienda, famosa nel mondo per la realizzazione di arredi per alberghi, navi da crociera e complessi comunitari di grande prestigio, festeggia i suoi primi 50 anni di attività, inaugurando, sabato 30 gennaio 2016, la nuova sede della “Scuola del Falegname”, aperta direttamente in azienda.
Un intero edificio ad Almenno San Bartolomeo, in provincia di Bergamo, dedicato alla conoscenza dell’arte della falegnameria, con corsi avanzati per giovani che intendono diventare professionisti dell’industria del legno, qualificandosi come “Operatori del Legno e dell’Arredo”. Un centro di formazione che – nato per la prima volta nel 2006 per volere della fondazione Museo del Falegname Tino Sana e di ABF, Azienda Bergamasca Formazione, Ente gestito dalla provincia di Bergamo tra i più accreditati per la formazione professionale, con la collaborazione di Confindustria Bergamo – ha già visto diplomarsi un centinaio di ragazzi e che conquista oggi nuovi spazi direttamente in azienda, utili a soddisfare la richiesta crescente di iscrizioni e a favorire il collegamento sempre più diretto tra scuola e lavoro.
«Un tempo il legno era considerato un materiale povero, i giovani rimanevano distanti dalla falegnameria, difficilmente si trovavano apprendisti. Poi, la modernità ha, paradossalmente, segnato un ritorno al passato: i ragazzi si sono appassionati ai mestieri di una volta, hanno scoperto la bellezza del legno e delle sue lavorazioni, ne hanno apprezzato la sostenibilità e, soprattutto, hanno compreso che anche la falegnameria può fare rima con innovazione» – spiega Guido Sana, figlio di Tino, oggi alla guida dell’azienda con il fratello Gianpaolo.
«I ragazzi hanno ricominciato a credere nelle professioni artigiane, alcuni lo fanno pensando di lavorare in proprio, altri perché desiderano entrare a far parte delle più grandi aziende d’arredamento. Non a caso, ognuno di loro ha la possibilità, durante il quarto e ultimo anno di Scuola, di scegliere la propria specializzazione, partecipando a seminari verticali dedicati ai singoli segmenti. I diplomati alla Scuola del Falegname, infatti, non sono semplici apprendisti ma futuri operatori specializzati oltre che nelle lavorazioni tradizionali, su Centri di lavoro, macchine a controllo numerico, sistemi robotizzati di verniciatura» – specifica Gianluca Fiorina, direttore della Scuola.
«E pensare che mio padre aveva iniziato costruendo mobili per privati in un laboratorio ricavato nel pianterreno della sua abitazione – racconta Guido, ricordando l’infanzia tra gli utensili con il papà Tino e specificando: Due elementi, più di tutti, ci hanno consentito di crescere: il fattore umano e l’innovazione. L’uomo è sempre stato fondamentale per noi, per questo oggi scegliamo di investire nella formazione dei giovani. Perché per essere i migliori in ciò che si fa, bisogna poter contare su persone capaci di lavorare bene, con estro e determinazione, pronte a mettersi alla prova con progetti sempre diversi e stimolanti. Da qui l’importanza dell’innovazione: nel 2009, a un passo dalla crisi, abbiamo investito moltissimo in tecnologia, riorganizzando i reparti produttivi e questo ci ha consentito non solo di restare a galla, ma di ampliare le nostre produzioni».
La Tino Sana srl, infatti, oggi impiega 160 persone per un area produttiva di 60.000 mq di cui 30.000 mq coperti e un fatturato da 33 milioni di euro (dati 2014), realizzato per il 70% su commesse estere. Un colosso che celebra la maestria artigiana anche grazie al Museo del Falegname: la vetrina sulla cultura del legno, nata nel 1987 dalla profonda passione del fondatore per il mestiere e considerata oggi patrimonio culturale di altissimo profilo. Il Museo ospita utensili e strumenti provenienti da tutte le regioni d’Italia, con percorsi dedicati alla scoperta del legno, risorsa indispensabile per l’uomo e delle vecchie botteghe, dove l’artigiano realizzava le sue creazioni, con fatica e abilità. Creazioni tra le quali spiccano le biciclette in legno, realizzate da Tino Sana in onore del campione Felice Gimondi: 220 esemplari numerati, collaudati alla Bianchi di Treviglio e brevettati, con debutto in piazza Duomo a Milano il 19 marzo 1994 al via della Milano-Sanremo, con un esemplare oggi ancora esposto, oltre che al Museo del Falegname, anche al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano. Perché non esiste innovazione senza tradizione.