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Plastotecnica compie 35 anni

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  • 19 Dicembre 2011

Plastotecnica, uno dei principali produttori di film plastici per l’imballaggio in Europa, ha festeggiato nel 2011 il suo 35° compleanno.
L’anno che si sta per chiudere è stato particolarmente significativo per Plastotecnica, azienda padovana specializzata nella produzione di film estensibile e termoretraibile, che proprio quest’anno ha tagliato l’invidiabile traguardo dei 35 anni di attività.

Il gruppo Plastotecnica è stato infatti fondato nel 1976, e in 35 anni di storia ha accumulato esperienza e professionalità al punto da diventare uno dei leader europei nel settore della lavorazione e di materie plastiche. Attualmente Plastotecnica si avvale di due diverse sedi: lo stabilimento di Bagnoli di Sopra e quello di Pernumia, entrambi in provincia di Padova, in cui vengono prodotti film in polietilene lineare a bassa densità (LLDPE), film estensibile power, film termoretraibile, sacchi industriali e cappucci elastici. Con una superficie complessiva di 30.000 mq coperti, una capacità produttiva di 150.000 tonnellate e un fatturato di 220 milioni di euro, gli stabilimenti di Plastotecnica dimostrano di avere tutti i numeri per competere con gli altri leader europei del settore. Oltre alle sedi citate, inoltre, l’azienda può contare su un deposito adibito alla distribuzione dei prodotti a San Giuliano Milanese.

Tra gli importanti traguardi raggiunti dall’azienda nei suoi primi 35 anni di vita non si può non citare il conseguimento della certificazione UNI EN ISO 9001:2008, un’importante prova della qualità, della professionalità e dell’affidabilità dell’azienda. Altra certificazione di cui Plastotecnica va particolarmente fiera è quella di conformità del Sistema di Gestione Ambientale ai requisiti della normativa UN EN ISO 14001:2004, che testimonia l’attenzione prestata dall’azienda alle problematiche ambientali e alla necessitò di ridurre l’impatto aziendale sull’ambiente.

Nel corso di questo 2011 Plastotecnica ha “festeggiato” il suo 35° compleanno con la partecipazione ad un’importante e influente fiera del settore, Interpack, svoltasi a Düsseldorf tra il 12 e il 18 maggio 2011, fiera che ha permesso all’azienda di comparire ancora una volta nel gotha dei professionisti del settore dell’imballaggio.

Giunti ormai alla fine di questo 2011 che ha significato per Plastotecnica il compimento del 35° anno d’età, l’azienda si prepara ora per un nuovo ciclo di sfide e successi.

Articolo a cura di Francesca Tessarollo
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Mille ed una applicazione delle materie plastiche

Purtroppo sappiamo bene che con la recente crisi economica e finanziaria ad essere colpite maggiormente sono state proprio le esportazioni, da sempre un elemento fondamentale per il buon andamento delle nostre aziende. Negli ultimi tempi si registrano timidi segnali di ripresa, che fanno ben sperare lavoratori e imprenditori. Per quanto riguarda la fabbricazione di articoli in gomma, in plastica ed altri prodotti di minerali non metalliferi, quindi inclusa anche la produzione film plastici, la variazione rispetto ai numeri di aprile 2009 è positiva (+2,6%), anche se nel confronto con lo stesso mese dello scorso anno l’indice perde il 21,9%. Segno negativo (-26,1%), inoltre, nel confronto tra i primi cinque mesi di quest’anno con l’analogo periodo del 2008.

I film plastici, anche se poco conosciuti, sono molto diffusi e utilizzati in diversi settori industriali. Sono derivati da alcune specifiche lavorazioni delle materie plastiche, come la termoformatura e l’estrusione a bolla, il miglior metodo per creare le bobine in polietilene. Uno dei settori in cui sono più utilizzati è senza dubbio quello degli imballaggi, un settore molto delicato che ogni giorno affronta molte sfide, ed ha pertanto bisogno di un imballaggio flessibile e di qualità per soddisfare le esigenze più disparate.

Tra le soluzioni messe in campo per soddisfare queste necessità vi è la vendita film estensibile. A questo proposito, ultimamente si è assistito ad un dibattito fra i sostenitori dell’anima in plastica o dell’anima in cartone di queste bobine: pare che l’anima in plastica, nonostante sia ritenuta meno ecologica, è preferibile a quella in cartone per una serie di ragioni. L’anima in plastica del film estensibile costa meno del cartone, e quindi la bobina, può essere riciclata svariate volte dopo l’uso, pesa meno, con minor spesa di carburante in caso di trasporto. Inoltre, quando le quantità utilizzate ne rendono conveniente il recupero, l’anima il plastica può essere restituita al fornitore per il riutilizzo.

L’uso di un’anima in plastica facilità, inoltre, il raggiungimento degli obiettivi ambientali previsti dalla normativa ISO 14.001. Le aziende sono sempre più sensibili a questi temi ecologisti, e non mancano iniziative per produrre film con materiali diversi e biodegradabili, come per esempio il pomodoro. In effetti, ogni anno in Italia vengono lavorati più di sei milioni di tonnellate di pomodoro, producendo circa 120.000 tonnellate di scarti (soprattutto bucce e semini). Perché, allora, non provare a risolvere due problemi in un colpo solo, utilizzando le bucce dei pomodori per produrre nuovi materiali per imballaggi biodegradabili?

A pensarci sono stati i ricercatori dell’Istituto di chimica biomolecolare (Icb) di Pozzuoli, coordinati da Barbara Nicolaus in collaborazione con altri istituti napoletani del CNR: quello di chimica e tecnologia dei polimeri e quello di biochimica delle proteine. I film plastici realizzati con questi materiali sono completamente biodegradabili, dal momento che le loro componenti appartengono alla frazione organica putrescibile: una volta terminata la loro funzione possono quindi essere avviati al compostaggio. Due sono i settori principali per i quali è prevista l’applicazione di questo nuovo biomateriale: i film per imballaggi e per la protezione delle colture agricole.
Speriamo che queste innovazioni non tardino troppo a comparire nelle nostre industrie!

A cura di Martina Meneghetti – Servizi di posizionamento

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