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Uscita de “L’individualismo radicale di Max Stirner”, libro postumo di Giovanni Feliciani

L'individualismo radicale di Max Stirner - Bibliosofica Editrice

Bibliosofica Editrice pubblica l’opera postuma di Giovanni Feliciani, un nuovo studio sul filosofo tedesco Max Stirner: “L’individualismo radicale di Max Stirner”.

Non vi è una vera e propria letteratura specifica e bene articolata riguardo al pensiero e all’azione radicale. Alcuni aspetti della storia, infatti, sono stati messi all’angolo, poiché ritenuti “scomodi”.

Giovanni Feliciani, studioso ed editore, decide di non approfondire gli aspetti prettamente storici del pensiero anarchico, bensì gli elementi legati alla radicalità. In particolare, l’attenzione è rivolta al filosofo tedesco Max Stirner, senz’altro il più radicale tra i componenti della sinistra hegeliana e non solo. L’opera di Stirner verrà accolta e sviluppata dai nichilisti russi e dai terroristi anarchici.

Feliciani è, chiaramente, influenzato nei suoi studi dal filosofo tedesco, ma anche da Nietzsche e Simmel, tuttavia al centro del suo pensiero non vi è l’assenza di regole e certi stilemi più estremi di una certa corrente anarchica, ma l’individuo con le sue esigenze e privo di condizionamenti.

Tutti i libri, tutta l’attività da editore, tutta la sua vita, è stata segnata da una caparbia decisione di “andare oltre”; quindi di essere sé stessi fino in fondo.

 

Giovanni Feliciani (Siena, 1951 – Roma, 2017) è stato libraio, bibliotecario, ricercatore.

Ha fondato e ha diretto la Casa Editrice Bibliosofica, a Roma, presso la quale ha pubblicato: “Biblius. Libro dei Libri“(1999); “Bibliosofia. Scienza del Libro e della Lettura” (2011); “Vivere al ritmo della radicalità; nella storia“, (2015); inoltre ha curato, la raccolta di studi “La Biblioteca Pubblica. Antologia degli scritti di Virginia Carini Dainotti” (2014) e insieme ad altri il volume “La Cultura brucia. Anna e la libreria uscita nella Roma degli anni ’70” (2010). È stato cofondatore della collana di Studi Storici, Filosofici Umanistici “Tempora”.

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L’influenza del pensiero hegeliano sulla filosofia italiana

Venerdì 14 Febbraio 2020 dalle ore 16:30 presso l’Auditorium UNITRE di Milano in via San Calocero 16, si terrà la lezione magistrale “L’influenza del pensiero hegeliano sulla filosofia italiana”, incontro di approfondimento organizzato dall’Università delle Tre Età, UNITRE MILANO, nell’ambito delle attività di carattere extraaccademico per l’anno 2019/2020.
A presentare la lezione magistrale, a ingresso libero, sarà il prof. Emilio Mondani dell’Università Cattolica di MILANO, che dedicherà una lezione di approfondimento a tutti coloro che nutrono interesse per la filosofia, in particolar modo ad una delle linee di pensiero più profonde e complesse della tradizione occidentale.
I convegni, le conferenze e i seminari organizzati da UNITRE MILANO rappresentano un’occasione di apprendimento e confronto su argomenti di interesse che abbracciano diversi punti di vista e approcci multidisciplinari. Possono parteciparvi liberamente tutti coloro che desiderano approfondire le proprie conoscenze nelle tematiche proposte, senza vincoli di età o titoli di studio.
Per l’anno accademico 2019/2020, l’Università delle Tre Età UNITRE MILANO ha ampliato la propria offerta attivando oltre mille corsi e laboratori in tutti i campi d’interesse. Un fitto programma ricco di incontri, eventi e convegni sui più svariati ambiti culturali alimenta l’interesse verso materie tradizionali e contemporanee con un occhio di riguardo all’impiego del tempo libero. Accanto alle lezioni tradizionali non mancano momenti significativi di carattere extraaccademico quali conferenze, seminari, manifestazioni, rappresentazioni teatrali, musicali, artistiche, gite culturali, visite guidate, attività sociali-turistiche e di tempo libero, orientamento e counseling psicologico. Tutti gli eventi si svolgono a Milano nella sede di UNITRE Milano in via Ariberto 11 oppure nell’Auditorium in via San Calocero 16.

UNITRE Milano: Università delle Tre Età – Via Ariberto, 11 – 20123 Milano www.unitremilano.com – [email protected]
Ufficio Stampa: Studio Binaschi, Ripa di Porta Ticinese, 39 – 20143 – Milano Tel: 02- 36699126 – [email protected]

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Etica e Società

L’ideologia di questi giorni è il grande problema?

ideologia coscienza del se

L’ideologia

Questi sono tempi difficili per gli amanti delle idee. Sebbene l’arte della discussione non sia stata completamente sostituita con attacchi ad hominem e demagogia, tali tipi di retorica sembrano essere in ascesa al momento.
Il presidente americano Trump è certamente l’esempio più prominente di appelli emotivi, illogici e spesso incoerenti ai nostri istinti più basilari. Sfortunatamente, non è l’unica figura pubblica che demonizza gli avversari e ci mette di fronte l’uno contro l’altro in questi giorni.
Di conseguenza, la polarizzazione estrema ora descrive meglio lo stato attuale degli affari politici.

L’apprezzamento per le sfumature e il contesto sono stati tra le prime vittime di questo crescente tribalismo. Sebbene le ideologie, come gli orologi fermi, episodicamente siano efficacemente applicate e praticate, la ricerca della verità non è una priorità per i sistemi che sono convinti di averla già trovata, o per i gruppi che si sentono penalizzati da questi risultati. Ecco alcune ragioni per cui guardare il mondo attraverso una lente ideologica è una tentazione a cui dovremmo resistere con forza.

<h4″>L’ideologia è semplicemente troppo personale

Una delle caratteristiche principali di un’ideologia è che si tratta di un sistema di pensiero con cui le persone si identificano vigorosamente. Più una persona si identifica con un’ideologia, più qualsiasi sfida verrà respinta.
Le ideologie sono tipicamente di natura politica o religiosa. Sebbene non tutte le credenze politiche e religiose costituiscano ideologie, l’ortodossia dovrebbe essere considerata come sinonimo di essa. Ad esempio, semplicemente cadere sulla destra o sulla sinistra dello spettro politico non rende una persona un ideologo, ma identificarsi esclusivamente con una particolare dottrina politica con l’esclusione di altre alternative. Allo stesso modo, il fondamentalismo religioso di qualsiasi fazione significa necessariamente aderire a una rigorosa interpretazione delle Scritture e di altri insegnamenti con un disdegno di accompagnamento per tutte le altre interpretazioni e tradizioni religiose.
Su il significato di ideologia, vedi il testo su wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Ideologia

Nel suo libro “How Propaganda Works”, sostiene il filosofo Jason Stanley,

Quando l’identità legata a un’ideologia è uno che beneficia dell’ignoranza di alcune parti della realtà sociale”, l’ideologia in questione diventerà spesso “democraticamente problematica.

Qui Stanley dà alle ideologie un piccolo spazio di manovra che non sono propenso a fare da solo. Le ideologie, a mio avviso, sono per natura legate all’identità in un modo che garantisce virtualmente che l’ignoranza sarà sempre preferibile alla verità quando la realtà e il sistema ideologico entrano in conflitto. Se c’è un’ideologia là fuori che non è “democraticamente problematica”, è l’eccezione che conferma la regola.

Quando una persona diventa sempre più attaccata a un particolare sistema di pensiero, le sfide a quel sistema tendono ad essere interpretate e sentite sempre più personalmente. Ad esempio, argomenti contro la persona preferita dottrina sarà visto come un attacco al singolo aderente e al gruppo nel suo complesso.

Creando legami così forti con i suoi seguaci, le ideologie stanno producendo in modo efficace anticorpi contro qualsiasi influenza persuasiva esterna che potrebbe verificarsi. Questa resistenza si attiverà se l’argomento contro l’ideologia ha o meno merito, perché ogni sfida è considerata una sfida sia per l’individuo che per il gruppo che si identifica con esso.

L’ideologia attacca l’invio del messaggio invece del messaggio in se.

Personalmente ho assistito al meccanismo di difesa di cui sopra quando ho iniziato a porre domande sulla fede mormone in cui sono cresciuto. Molte delle fonti che stavo leggendo mi hanno fatto immediatamente etichettare come “anti-mormone” senza alcun riguardo per i problemi che erano esaminati. Il semplice fatto che alcuni storici e studiosi offrissero un’interpretazione non ortodossa o contraddittoria della storia o della dottrina della chiesa fu considerata prova del loro pregiudizio. Pertanto, mi è stato detto che non dovrebbero essere invocati, non importa quanto credibili possano sembrare questi ricercatori o quanto potenti fossero i loro argomenti.

Esempi simili abbondano nel regno politico. Etichettare qualcuno “non-americano” è un chiaro tentativo di chiudere un critico senza affrontare le loro lamentele o il loro ragionamento. Allo stesso modo, molti conservatori amano lanciare l’etichetta “socialista” a chiunque suggerisca una soluzione politica che non gli piace. Questo tipo di attacco in genere indica che l’oratore si sta avvicinando alla questione da un punto di vista ideologico. Pertanto, con ogni probabilità si dimostreranno resistenti al dialogo e insensibili a qualsiasi prova presentata.

Ancora più importante, etichettare un avversario li disumanizza. Per questo motivo, un argomento basato sulle domande su patriottismo, integrità o giudizio di una persona è sempre moralmente sospetto. Per lo meno, prima di rendere pubbliche tali accuse, è necessario assicurarsi che ci siano solide prove a sostegno. La reputazione di una persona è in gioco e gli astanti innocenti saranno inevitabilmente implicati dall’associazione. Sfortunatamente, con ideologi e simili che sono desiderosi di sminuire chiunque si trovi sulla loro strada, la possibilità è di solito troppo buona per lasciar perdere.

Vale la pena ricordare che Martin Luther King Jr. ha sempre inquadrato la sua posizione e gli argomenti corrispondenti come contrari al bigottismo ea favore dell’uguaglianza. Per quanto ne sappia, non ha mai pubblicamente definito i suoi avversari più duri come “razzisti” o “bigotti” per nome, anche se molti gli hanno dato ogni ragione per farlo. Questo perché ha capito che stava combattendo il razzismo, non gli individui. Indipendentemente da dove ci troviamo nello spettro politico, sarebbe saggio seguire l’esempio di King e non dimenticare mai che anche i nostri peggiori nemici meritano la dignità e il rispetto che vogliamo per noi stessi.

La certezza è la valuta dell’ideologia. I ricercatori apprezzano l’umiltà

Forse il segno più chiaro che un sistema di pensiero si qualifica come un’ideologia è la sua pretesa di avere tutte le risposte pertinenti, spesso prima ancora che conosca le domande pertinenti. Per usare un esempio contemporaneo, l’ideologia del libero mercato pretende di comprendere il ruolo proprio del governo e del mercato in ogni situazione, anche prima che si presenti. Indipendentemente dalle dimensioni o dalla portata del problema economico che stiamo affrontando, possiamo essere certi che la soluzione è già stata fornita: basta non interferire e lasciare che il mercato lo risolva da solo.

A volte, naturalmente, questo tipo di fondamentalismo del libero mercato si rivela corretto, o almeno meno sbagliato rispetto ad altre alternative. L’intervento pubblico diretto su larga scala può a volte essere una cura peggiore della malattia stessa. Ma questo non è sempre il caso. Non tutti gli interventi sono necessariamente cattivi. Né sono tutti ugualmente buoni. Ci vuole un dibattito ponderato per elaborare la migliore politica pubblica e inevitabilmente verranno fatti degli errori lungo il percorso.
Nel sostenere le nostre idee, dobbiamo affrontare ogni nuova situazione con umiltà.

Sfortunatamente, le ideologie non sono nulla se non orgogliose e certe della loro correttezza. Non consentono che le posizioni cambino prontamente al verificarsi di nuove circostanze o di nuove prove disponibili. In definitiva, questo è il loro tallone d’Achille. Ma prima che cadano, tendono a causare una grande quantità di sofferenza inutile.

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Bibliosofica Editrice pubblica “Vivere al ritmo della radicalità nella storia”, il nuovo libro di Giovanni Feliciani

Bisogna sempre saper dubitare di aver raggiunto la certezza. C’è sempre qualcosa che sfugge alla comprensione. Non esiste né esisterà mai una verità o una soluzione assoluta. L’umanità sarà sempre alla ricerca, perché solo così potrà evitare di rassegnarsi di fronte all’ignoto e quindi di fermare l’evoluzione.
Non esistono principi assoluti perché tutto è destinato a cambiare. Nulla è immutabile, tutto si trasforma. La mutazione è valida in ogni settore della vita. Questa concezione si può definire “vivere al ritmo della radicalità nella storia”, come se appunto dovunque esistesse una tensione radicale tesa al mutamento, al cambiamento, alla trasformazione.
L’universo, il mondo, la storia, la vita, ogni essere umano, hanno tutti e tutto un “ritmo”. Ogni cosa ha un suo ciclo di nascita e di morte. Il ritmo è l’armonia del tutto.
La legge della storia è il movimento perpetuo e dinamico dei cambiamenti. Questa è la legge storica del divenire: la creazione, il recupero e il superamento.
Occorre “immaginare” il futuro per poter superare il presente, occorre saper intravedere il senso della storia, che è quello di migliorare le condizioni generali del pianeta e dell’umanità.
Il senso della storia dell’universo è tutto nel voler sconfiggere il nulla. Lo Spirito del mondo sta nel suo struggente desiderio di perpetuare la Vita.
Vi sono alcuni individui che vivono fuori del tempo presente, inseriti in una dimensione spirituale al di là del tempo, forse in una quarta dimensione mentale. Essi non si lasciano afferrare dai miti dell’oggi ma guardano al futuro, lo prevedono e quasi lo vivono.
Ciò vuol dire partecipare allo “spirito” del mondo, al suo delinearsi, al suo manifestarsi, al suo farsi; e sentirsi abitanti del pianeta Terra.

Altre info sul sito della Casa Editrice Bibliosofica.

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Aperte le iscrizioni alla VIII edizione del Master Progettare Cultura

Interventi d’arte, cultura e design per città, imprese e territori

Un percorso di studi completo e interdisciplinare per sviluppare tutte le competenze necessarie all’ideazione e alla gestione di progetti ed eventi culturali

Inizierà a gennaio 2015 la VIII edizione di Progettare Cultura, il Master gestito congiuntamente dall’Alta Scuola in media comunicazione e spettacolo dell’Università Cattolica e da POLI.design Consorzio del Politecnico di Milano, nato per formare professionisti nella progettazione e gestione di interventi culturali nei settori delle arti visive (mostre, progetti di public art), della valorizzazione territoriale, del cultural planning e della comunicazione d’impresa.

Due realtà universitarie di riconosciuta eccellenza insieme hanno dato vita a un percorso ormai consolidato in cui  convergono il know how, l’approccio metodologico e le prospettive di entrambe le istituzioni, con l’obiettivo di formare profili professionali di alto livello in grado di dare senso e forma al progetto culturale e di saperne gestire ogni aspetto.

Ogni progetto culturale è, infatti, un sistema complesso che basa la propria riuscita sull’interazione e il dialogo tra diverse professionalità: dal curatore al project manager, dal designer a chi si occupa di comunicazione, fundraising e sponsoring, alle istituzioni che accolgono il progetto. Uno degli obiettivi principali del master è proprio quello di insegnare come pianificare e programmare tutte le azioni necessarie per creare un’attività culturale coordinata in grado di utilizzare linguaggi attuali per raccontare discipline e valori complessi, aprendosi ad un pubblico ampio.

Non stupisce dunque, data la peculiare struttura didattica, che il Master abbia attratto negli anni studenti con background formativi eterogenei. Architetti, designer, archeologi, urbanisti, esperti in beni culturali e relazioni pubbliche hanno potuto confrontare in aula i propri differenti approcci all’insegna del dialogo e dell’interazione.

Dalla testimonianza diretta di alcuni ex partecipanti, emerge chiaramente che chi si iscrive al Master Progettare Cultura è interessato soprattutto a questa dinamica interdisciplinare. Sabrina Drigo, Laurea Magistrale in Giurisprudenza, racconta: “Quando ho scelto il percorso di questo Master mi aspettavo di approfondire alcune tematiche relative all’arte, al sistema dell’arte e all’organizzazione degli eventi e le mie esigenze sono state soddisfatte dosando l’insegnamento delle materie indispensabili per costruire una library di base, all’apprendimento di esperienze concrete: incontri con curatori, organizzatori, editori, esperti di marketing.” Dello stesso avviso Marzia Moreschi, Laurea Triennale in Scienze dei Beni Culturali: “Il Master racchiudeva in sé tutto quello che stavo cercando a partire dai corsi di arte contemporanea, a tutti quelli con una base economica (budget, fundraising, marketing..), fino a quelli in collaborazione con il Politecnico, che mi sembravano interessanti anche da un punto di vista pratico, in quanto con la mia formazione non avevo mai avuto a che fare con argomenti di tipo tecnico“. Eleonora Valenti, Laurea Specialistica in Pianificazione Urbana e Politiche Territoriali, partecipante dell’ultima edizione, ha visto invece nel Master l’occasione per un rilancio professionale: “Avevo studiato urbanistica e architettura e lavoravo in uno studio: la crisi del settore mi ha portata a cercare di allargare la base della mia formazione”. Anche Daniela Frigo, Laurea magistrale in Lingue, Culture e Comunicazione Internazionale, ha pensato che il master potesse favorire l’inserimento nel mondo del lavoro con una marcia in più:Ciò che mi ha spinta era la convinzione che questo Master, oltre a fornirmi approfondimenti sul tema artistico, mi avrebbe permesso di entrare con più facilità nella rete del sistema dell’arte milanese”.  Enrica Ponzo, Laurea magistrale in architettura, partecipante dell’edizione 2013 del Master, invece, riassume così le sue motivazioni: “L’obiettivo che mi ero prefissata era di riuscire a coniugare le mie passioni per l’arte, il design e l’architettura con tematiche di marketing, comunicazione e project management perché volevo entrare nel mondo del lavoro con skills specifiche”. Aggiungendo poi: “Le aspettative non sono state deluse e gli obiettivi iniziali sono stati conseguiti: terminato il periodo di didattica frontale, ho iniziato l’internship presso IdLab; dopo tre mesi, mi è stato proposto di continuare a lavorare per questo studio con il ruolo di Junior Project Manager, che attualmente ricopro”.

Alle oltre 400 ore di formazione in aula, divise in lezioni ex cathedra, seminari, testimonianze di esperti e professionisti del settore, project work ed esercitazioni, si aggiungono, infatti, 3 mesi di tirocinio curriculare.

Lo stage è finalizzato all’inserimento formativo dello studente nel contesto reale dell’ideazione, gestione e comunicazione di progetti culturali presso istituzioni e aziende convenzionate che hanno maturato una consolidata collaborazione con i due atenei.

Il Master Progettare cultura si rivolge a laureati italiani e stranieri.

Le domande di ammissione dovranno essere inviate entro il 23 novembre 2014 secondo le modalità indicate sul sito http://master.unicatt.it/immatricolazioni

Le candidature saranno valutate in ordine di ricevimento fino ad esaurimento dei posti previsti.

Il numero degli ammessi è fissato tra un minimo di 20 ed un massimo di 25 persone.

L’inizio delle lezioni è previsto per gennaio 2015. 

Per informazioni

Ufficio Master, Università Cattolica del Sacro Cuore

tel +39-02-7234 3860 | fax +39-02-7234 5202

via Carducci 28/30, I – 20123 Milano

[email protected]  |  [email protected]

http://master.unicatt.it/milano/progettarecultura

 

Ufficio Coordinamento Formazione POLI.design

Tel. (+39) 02.2399.7217 –  fax. (+39) 02.2399.5970

Via Durando 38/a 20158 Milano Bovisa

[email protected]

www.polidesign.net/progettarecultura

Press Contact:

Ufficio Comunicazione Prodotti Formativi

Tel. (+39) 02.2399.7201

[email protected]

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IN OCCASIONE DELL’ INAUGURAZIONE STRAORDINARIA DELL’ATELIER “IL GIOIELLIERE DI VENEZIA” INTERVISTA AL MAESTRO ORAFO MAURIZIO DE MARCHI

 Maurizio de marchi, grande maestro orafo, specializzato in gemmologia, è stato intervistato in occasione dell’imminente e attesissima apertura del suo straordinario atelier “il gioielliere di Venezia“.

 DOVE E QUANDO VERRÀ INAUGURATO IL NUOVO ATELIER DI VENDITA DE MARCHI “IL GIOIELLIERE DI VENEZIA”?

L’atelier inaugurerà a Venezia (Salizada San Samuele n° 3145) vicino al prestigioso contesto di piazza san marco. Il vernissage si terrà sabato 16 novembre dalle 18.00 alle 22.00 e sarà un evento unico nel suo genere.

COME NASCE L’IDEA DEL BRAND DISTINTIVO COL NOME DI “IL GIOIELLIERE DI VENEZIA“?

Il Gioielliere di Venezia” è un brand di alta gioielleria, ispirato dal mio amore per la città di Venezia. Una città suggestiva sia per il suo multiculturalismo sia per la sua ricchezza di colori. Colori presi come modello e ricreati poi con pietre preziose nelle mie creazioni. Oltre alla grande passione che nutro, “il Gioielliere di Venezia” è stato ispirato dai miei clienti, personalità dal buon gusto elegante e molto esigenti, facenti parte di antiche famiglie veneziane, che hanno riconosciuto il brand come tale, in quanto venivano da me per farsi realizzare, su committenza, straordinari e autentici gioielli di artigianato, che rispettassero le loro richieste, il loro modo di essere, i lori gusti.

SI OCCUPA LEI IN PRIMA PERSONA DELLA CREAZIONE DEI GIOIELLI?

Tutte le mie creazioni partono da una bozza, vengono progettate e realizzate da me. L’ispirazione viene tutta dalla passione che metto in quello che faccio, una passione che è iniziata a sbocciare sin da quando ero un adolescente. Giovane, grintoso, ma con già le idee chiare sul percorso che stavo per intraprendere. Come già anticipato, realizzo gioielli anche su commissione, partendo direttamente dal disegno del committente o anche da pietre preziose e gioie di proprietà, dopo aver fatto un’accurata intervista al cliente per scoprirne i gusti, lo stile, il modo di essere e per capire quali i materiali adatti a lui.

EFFETTUA ANCHE SERVIZIO DI LABORATORIO PER LA MANUTENZIONE E RIPARAZIONE DEI GIOIELLI?

Si, effettuo qualsiasi tipo di manutenzione e riparazione, capacità maturata in anni di esperienza lavorativa.

QUAL E’ IL SUO CLIENTE IDEALE?

Io punto tutto sulla donna indipendente, che si reca in gioielleria per acquistare o farsi creare un gioiello, a suo gusto e piacere, invece che voler solamente attirare l’attenzione dell’uomo che vuole fare un dono a sua moglie, figlia, amica… La figura della donna emancipata è in tutta la mia comunicazione.

QUALE LA FILOSOFIA DEL SUO ATELIER?

Il mio atelier è un vero e proprio salotto culturale, elegante e raffinato, in puro stile veneziano. La parola chiave infatti è proprio “Cultura”. Sono assolutamente contrario all’ideologia, ormai radicata, di comprare i gioielli, solo per la firma che porta. Purtroppo la gente è sempre più focalizzata nei brand che sono più conosciuti a livello mediatico, di pubblicità. Io con il mio lavoro e il mio atelier, voglio portare avanti il concetto di “Cultura delle pietre”, perché ognuna ha una provenienza, una storia, un significato, un’anima, così come le gemme, le perle, i diamanti e tutti i materiali preziosi che compongono un gioiello. Inoltre, continueremo a creare ottime sinergie e collaborazioni con artisti, studiosi, critici d’arte, intellettuali e scrittori e poeti, come Roberto Mussapi, che mi ha dedicato una magnifica poesia, visibile su sito www.ilgioiellieredivenezia.it.

TUTTO E’ CURATO NEI MINIMI DETTAGLI. ANCHE IL LOGO DEL BRAND HA UN SUO SIGNIFICATO?

Certamente. Il colore giallo del logo esprime energia, gioia, calore, come la grinta, la personalità e la passione che metto nel mio lavoro, punti fondamentali che trasmetto alle creazioni che nascono dal mio studio accurato. Il blu invece simboleggia l’eleganza, la raffinatezza e la perfezione. Tutte caratteristiche che si riflettono nei miei gioielli.

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“IL FUTURO” Convegno multidisciplinare promosso da Sefir il 24-26 gennaio presso Auditorium Antonianum di Roma

IL FUTURO –

Convegno multidisciplinare (24-26 gennaio 2013 Auditorium Antonianum – Viale Manzoni 1, Roma)

organizzato da

SEFIR “Scienza e Fede sull’Interpretazione del Reale” Area di ricerca interdisciplinare

 

Perché i viventi invecchiano?
La percezione del futuro è soggettiva?
Perché la tecnologia decade?
Come vede il futuro il cinema?

Qual è l’immagine del futuro nell’architettura contemporanea?

 

Con il convegno multidisciplinare “IL FUTURO” SEFIR prova a rispondere a queste ed altre domande.

 

Si può uscire dalla crisi attuale, che non è solo economica, senza un’idea forte di futuro? SEFIR, in collaborazione con il Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della CEI (Conferenza Episcopale Italiana), organizza un Convegno sul tema IL FUTURO, scelto per la sua attualità. Poiché SEFIR si occupa del rapporto tra scienze “dure”, filosofia e teologia, nel corso del Convegno sono previsti pertanto contributi più “scientifici” (futuro e morte del cosmo, futuro e morte degli organismi biologici, futuro e morte delle realtà tecnologiche) ed altri più filosofici o biblici. Tre relazioni sono dedicate alla percezione del futuro da parte delle persone e della società in prospettiva psicologica, cinematografica ed architettonica.

 

Il programma:

Giovedì 24 gennaio

Ore 15.00 – Apertura lavori

Giandomenico BOFFI (LUSPIO, Roma)

Gennaro CICCHESE (Ecclesia Mater, Roma)

Antonio SABETTA (Ecclesia Mater, Roma)

Ore 15.30 – Il futuro del cosmo: tra scenari prevedibili e imprevedibili (Piero Benvenuti, docente di Astrofisica, Università di Padova)

Ore 17.15 – Dalla morte all’eternità: la morte cellulare come linfa vitale (Luciana Dini, docente di Biologia Cellulare, Università del Salento)

 

Venerdì 25 gennaio

Ore 9.30 – Spunti per un’interpretazione filosofica del futuro (Andrea Aguti, docente di Filosofia, Università di Urbino)

Ore 11.15 – Passato, prossimo. La prospettiva del soggetto al futuro anteriore (Maria Teresa Maiocchi, docente di Psicologia. Università Cattolica di Milano)

Ore 15.30 – Simmetrie tra ricordo e speranza, nell’abitare la terra (M. Antonietta Crippa, docente di Storia dell’Architettura, Politecnico di Milano)

Ore 17.15 – L’azienda del futuro e il futuro dell’azienda (Americo Cicchetti, docente di Organizzazione Aziendale, Università Cattolica, Roma)

 

Sabato 26 gennaio

Ore 9.30 – Accadde domani (Edoardo Viganò, docente di Scienze della Comunicazione Istituto Redemptor Hominis, Roma e direttore della “Rivista del Cinematografo”)

Ore 10.45 – La tradizione ebraico-cristiana sulle cose ultime (Giancarlo Biguzzi, docente di Nuovo Testamento, Università Urbaniana di Roma)

 

SEFIR Scienza e Fede sull’Interpretazione del Reale – Area di ricerca interdisciplinare

Piazza S. Giovanni in Laterano, 4 – 00184 ROMA Tel. 06.698-95537- 06.698.86298 fax 06.698.86280

mail: [email protected] http://www.ecclesiamater.org/ (voce Aree di Ricerca)

 

Rapporti con la stampa
BASICTERZOSETTORE
Paola Scarsi 347 3802307

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Rai Filosofia: una settimana dedicata all’animalità

Rai Filosofia: una settimana dedicata all’animalità

Non capita spesso di poter assistere e partecipare a questo tipo di iniziative su un canale di questo genere.
Ma questa settimana sì.
Sulla pagina Facebook di Rai Filosofia, è iniziata, e proseguirà per diversi giorni, una tavola rotonda virtuale con discussioni su antispecismo, animalità e rapporto uomo-altri animali moderata da Leonardo Caffo.
Le varie discussioni sono aperte a tutti.

Per chi si fosse persa quella di ieri, incentrata su libri e letteratura a tema, può recuperarla sulla pagina di Rai Filosofia. Per chi volesse assistere al dibattito in corso e prenderne parte, l’indirizzo è sempre lo stesso: la pagina Facebook di RaiEdu Filosofia.

Tra gli argomenti di oggi riportiamo il seguente:

[Leonardo Caffo] A Zettel si è discusso di tre autorevoli posizioni: (1) Aristotele “animali con un’anima”; (2) Cartesio “animali come automi” ; (3) Heidegger “l’animale non muore ed è povero di mondo”. Terza domanda: Cosa ne pensate in tal senso? E che altre posizioni vorreste aggiungere a queste?

Non solo, martedì 27 marzo alle 12.00 la trasmissione televisiva Zettel su Rai Scuola si è occupata anch’essa della tematica dell’animalità.
La puntata è stata replicata alle 16, alle 20 e a mezzanotte su Rai Scuola, canale 146 del digitale terrestre, canale 806 di Sky.

La puntata di Zettel è ora visionabile gratuitamente in streaming sul sito di Rai Scuola:

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Il nuovo saggio di Claudio Sottocornola alla Buona stampa

Claudio Sottocornola
e
Velar Edizioni
sono lieti di presentare:

I trascendentali traditi

Venerdì 16 dicembre 2011
ore 18.00
Libreria Buona stampa – saletta presentazioni
Via Paleocapa 4/E
Bergamo

Interverranno:
Alessia Biasiolo, Agata Salamone e Donatella Merigo.

Una dedica a Pier Paolo Pasolini e nove brevi conversazioni sui trascendentali, ovvero quei “caratteri che appartengono all’essere in tutta la sua estensione”, secondo la rigorosa definizione di Vanni Rovighi, che delinea con chiarezza la portata di quei concetti, come bene, verità, bellezza, unità che i filosofi medievali predicavano di tutto il reale, nel solco di un ottimismo metafisico culminante nel pensiero di Tommaso d’Aquino, che apre sotto forma di citazione, accanto ad altro autore classico o moderno, ogni capitoletto. Questa è la struttura di I trascendentali traditi (pp. 164, Ed. Velar, euro 9.00), la nuova fatica di Claudio Sottocornola, che l’autore presenterà a Bergamo il 16 dicembre. Come di consueto, il filosofo lombardo non manca di stupire: dopo le recenti e apprezzate incursioni nella storia d’Italia con spettacoli e lezioni-concerto in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, egli affronta con il consueto rigore creativo temi cardine del pensiero occidentale in un saggio che interpreta – e valorizza grazie a originali chiavi di lettura – il contemporaneo.

Sottocornola – filosofo, docente, interprete, saggista – utilizza musica, poesia e immagine come strumenti di lavoro privilegiati: non a caso la critica lo ha definito efficacemente ‘il filosofo del pop’ grazie all’uso delle categorie “popular” per la sua attività ermeneutica. I trascendentali traditi si sofferma sulla contemporaneità e le sue derive, sul declino di una civiltà e sul pensiero debole, ma anche sui valori tenacemente ricercati nonostante scetticismo e disillusioni. Come accadeva per i collage di Eighties, nei quali Sottocornola operava senza cesure tra cultura alta e bassa, popular e arte sacra, anche in I trascendentali traditi si muove fra pensiero debole e pensiero forte, “ove alla fine orizzontale e verticale, universale e particolare, verità e dubbio, anarchia e dogma convivono danzando mirabilmente sotto lo stesso cielo”. Perché “tutto è grazia”, secondo la celebre affermazione del curato di Bernanos, ma non tutto è uguale e bisogna saper scegliere quale intensità di vita e di valore vogliamo realizzare”, sostiene con forza Sottocornola. C’è nell’intero percorso un forte richiamo alla responsabilità: come docente l’autore si è ispirato ai bisogni e alle domande dei suoi studenti, a un’idea di filosofia come “testamento minimo”, come una testimonianza e un impegno a orientare nel cammino una generazione che si smarrisce.

I trascendentali traditi verrà presentato al pubblico e alla stampa venerdì 16 dicembre alle ore 18.00 presso la Libreria Buona Stampa a Bergamo, in Via Paleocapa, 4/E. Interverranno Alessia Biasiolo (direttrice di testata e scrittrice), Agata Salamone (docente di Filosofia e Storia), Donatella Merigo (lettrice).

Claudio Sottocornola:
http://www.cld-claudeproductions.com

Libreria Buona stampa:
http://www.buonastampa.it

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Claudio Sottocornola: il femminile in Miss(ing) Italia

Claudio Sottocornola
Claudio Sottocornola
presenta
Miss(ing) Italia

Per parlare di identità italiana…
a 150 anni dalla unificazione nazionale…

Martedì 6 dicembre 2011
ore 11.00 – 13.00
Auditorium della Provincia di Bergamo
Via Borgo Santa Caterina 13
Bergamo

Martedì 6 dicembre 2011 alle ore 11.00 nell’Auditorium della Provincia di Bergamo, Claudio Sottocornola presenterà Miss(ing) Italia, la lezione-concerto che chiude le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, dedicata all’evoluzione dell’immagine femminile dagli anni ’50 fino ad oggi. Attraverso lo strumento canzone, la rievocazione delle grandi dive del pop e rock italiano e la proiezione di immagini d’epoca, il ‘filosofo del pop’ ricostruirà i cambiamenti del costume e della società italiana, con attenzione all’identità delle donne, alla concezione dell’amore e del rapporto fra i sessi, ai modelli di identificazione e aggregazione sociale. Interverranno insieme al docente alcuni studenti in veste di performer.

Miss(ing) Italia guarda all’evoluzione dell’immagine femminile in Italia attraverso la storia della canzone: testi, melodie e anche interpreti che sono diventate vere icone dell’immaginario collettivo e femminile in particolare, cui si sono ispirate donne di diverse generazioni nel ripensare la propria immagine, il proprio vissuto, il proprio modo di “raccontarlo”. Sottocornola ripercorrerà dal vivo il miglior repertorio della canzone italiana al femminile, avvalendosi della collaborazione degli studenti del Liceo Scientifico “L. Mascheroni”, che proporranno le loro performance di musica, danza, recitazione e poesia nell’ambito del concerto. Da Grazie dei fior a Meravigliosa creatura, da Se telefonando a La cometa di Halley il professore-interprete presenterà i migliori momenti della canzone al femminile, che ha spesso intrigato poeti, scrittori e intellettuali per la sua bellezza e suggestione.

Il prof. Sottocornola, ordinario di Filosofia e Storia a Bergamo, utilizza la chiave di lettura del ‘pop’, nel caso specifico la canzone italiana, per studiare e divulgare tematiche cruciali per la nostra storia. A partire dalle origini di una parte rilevante della nostra identità linguistica, culturale e sociale di oggi, utilizzando – come sempre accade nei suoi studi performativi sul pop – i migliori episodi della canzone popolare italiana degli ultimi cinquant’anni, che ha – come la vituperata televisione – unificato (omologato?) il modo di parlare e di pensare. Attraverso immagini di repertorio, ascolto ed esecuzione di brani-live, analisi di testi e contestualizzazione storica, Sottocornola ripercorre in modo stimolante questo splendido itinerario.

Info:
http://www.cld-claudeproductions.com

http://www.claudiosottocornola-claude.com

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Filosofia e pratica filosofica con Pietro Barbetta

Continuano le giornate di presentazione del volume di Pietro Barbetta “L’avventura delle differenze”, pubblicato dalla casa editrice Liguori

Dopo la presentazione avvenuta sabato scorso a Bergamo, continuano gli appuntamenti con la presentazione del volume L’avventura delle differenze, a cura di Pietro Barbetta, l’ultima pubblicazione di Liguori nel settore della filosofia empirica.

Il 12 maggio a Bergamo e il 14 a Milano, filosofi, medici, psicologi e operatori sociali si riuniranno per discutere di pratica filosofica.

Pietro Barbetta, esperto di filosofia e noto psicoterapeuta, propone un metodo integrato di filosofia teorica e di pratica empirica partendo dall’esperienza di autori internazionali e italiani che hanno scambiato pratiche sociali e progetti di ricerca: l’Università di Bergamo, il Centro Isadora Duncan, il Centro milanese di terapia familiare, il Seminario permanente Bateson, Deleuze e Focault.
Il libro rientra nel progetto culturale che la casa editrice Liguori porta avanti nel settore della filosofia monitorando le tendenze più innovative. Grande attenzione quindi alla Philosophy for Children con contributi teorici di autorevoli studiosi sulla complessa questione dell’educazione del pensiero. La collana “Impariamo a pensare” raccoglie racconti e manuali didattici costruiti con l’esplicito obiettivo di stimolare la riflessione teorica tra i bambini.

Tra i primi in Italia a credere nella pratica del counselig filosofico e pubblicarne i testi (Counseling filosofico e ricerca di senso, La filosofia come cura: Karl Jaspers filosofo e medico, I giardini dell’Eden e la nuova collana di pratiche filosofiche Phronesis), la casa editrice Liguori, che si distingue per la vendita di ebook di diversi temi e discipline, arricchisce e rinnova il suo catalogo storico dedicato agli oltre 220 testi, libri universitari e periodici di filosofia, nei suoi intrecci con le altre discipline.

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Il pane e i pesci: presentazione da Buona Stampa

Venerdì 15 aprile a Bergamo Claudio Sottocornola presenta la sua nuova trilogia. L’intellettuale lombardo approfondisce le diverse facce ed evoluzioni della spiritualità contemporanea

Claude Productions
&
Velar Edizioni
sono lieti di presentare:

Claudio Sottocornola
Il Pane e i pesci. Scritti cristiani
(Velar Edizioni)

Venerdì 15 aprile 2011
ore 18.00
Libreria Buona Stampa – Saletta presentazioni
Via Paleocapa 4/E
Bergamo

Interviene la giornalista Alessia Biasiolo

Sarà presente l’autore

Venerdì 15 aprile 2011 alle ore 18.00 nella saletta presentazioni della libreria Buona Stampa di Bergamo, Claudio Sottocornola presenterà al pubblico e alla stampa la trilogia Il pane e i pesci (Velar Edizioni), una nuova fatica che raccoglie scritti dal 1980 al 2010, in cui l’autore scandaglia le diverse facce ed evoluzioni della spiritualità contemporanea, nel tessuto delle relazioni di un quartiere urbano e nel più vasto mondo, con particolare attenzione al decennio degli anni ’80. Interverrà alla presentazione Alessia Biasiolo, giornalista e direttrice editoriale del periodico Quint’Essenza.

“L’Assoluto è il fondo che attingiamo – almeno come aspirazione, come fine a cui tendere – approfondendo la nostra esperienza e il linguaggio che essa ci ha donato per coglierlo. Tale linguaggio, cui è sottesa una modalità, una esperienza storica concreta, certamente esige maturazione, evoluzione, crescita, superamenti e purificazioni, ma non può essere eluso. Il ‘prossimo’ di cui parlano i Vangeli è anche il mondo che viviamo e, se non amiamo ciò che vediamo, come ameremo Dio che non vediamo?”. Questa la sintesi che Sottocornola esprime nel suo nuovo lavoro, una trilogia di scritti spirituali che confermano lo spirito borderline dell’uomo di cultura lombardo, capace di muoversi con innovazione e curiosità nella rilettura del sacro. “Si tratta di un recupero della memoria spirituale, nel segno di un’archeologia del simbolo e di una ermeneutica del sacro, che testimoni il rapporto con il proprio spazio e il proprio tempo”, ha dichiarato l’autore, presentando l’articolazione dell’opera, diversa ma non così lontana dalle precedenti valutazioni ermeneutiche sul mondo del popular.

Il primo saggio La spiritualità eucaristica di Charles de Foucauld nella sua vita propone una rilettura della straordinaria avventura spirituale del grande mistico ed esploratore francese, illuminandone alcuni aspetti come il fascino giovanile per l’Islam, il rapporto di amicizia spirituale per la cugina Marie de Bondy, la intensa elaborazione di una “spiritualità di Nazareth”. Il secondo volume Scritti cristiani per la gente di Colognola è invece un’antologia di articoli scritti fra il 1983 e il 1994 per L’Angelo in Famiglia, con particolare riferimento al territorio del quartiere di Colognola in Bergamo, di cui si testimoniano e decifrano le esperienze di volontariato e la sociologia del religioso, con abbondanti riflessioni a carattere ecclesiologico. Infine Scritti spirituali giovanili, citazioni, appunti, aforismi propone un itinerario di formazione dal 1980 al 2010, di impianto quasi diaristico, ove all’evoluzione personale l’autore accompagna l’elaborazione di categorie teologiche sempre più in dialogo con le culture e le esperienze del contemporaneo. E’ però il volumetto introduttivo alla trilogia, My status quaestionis 2010, a fare il punto della situazione e a inquadrare il senso dell’intero percorso, sottolinea Claudio Sottocornola: “Come diceva Goethe, dimmi che Dio hai e ti dirò chi sei. Non si dà tanto questione di essere o no credenti, ma di quale natura sia la propria fede. Ciascuno – alla fine – trascende il proprio io empirico e si dedica a qualcosa che va oltre la mera individualità…”.

Nel corso della presentazione si parlerà anche del carattere interdisciplinare dell’attività di Sottocornola che, nella sua attività di docente di Filosofia e Storia, utilizza musica, poesia e immagine come strumenti privilegiati di indagine della realtà, e saranno premiati alcuni alunni coinvolti dall’autore in una ricerca multidisciplinare presso il Liceo “L. Mascheroni” di Bergamo, con l’apporto di Terza Università.

L’ingresso è libero.

Info:
http://www.cld-claudeproductions.com

http://www.buonastampa.it

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Casa Geretto: presentazione del Tour mondiale “Aperitivo in…..Confidenza”.

NEWS by IDEA FOOD&BEVERAGE

: Sabato 27 Novembre presso l’AC Hotel di Padova si svolgerà una cena di gala nella quale verrà presentato ufficialmente il Tour Mondiale “Aperitivo in…Confidenza”, alla presenza di giornalisti, sommeliers e opinion leaders. Si tratta di appuntamenti nei quali, in una piacevole atmosfera lounge, i due vini vengono proposti con i prodotti tipici di territori diversi, dimostrando, grazie alla loro duttile bevibilità, una versatile e straordinaria capacità di abbinamento.<br>
Il tour di eventi “Aperitivo in Confidenza” è partito all’inizio dell’autunno e toccherà le principali città del triveneto. Da gennaio si sposterà anche all’estero da Cleaveland, a Toronto, ad Amsterdam, a Praga, a Stoccolma fino alla tappa di Hong Kong. Il programma della serata prevede anche l’illustrazione di come è nato e si svilupperà il progetto “Confidenza”, la degustazione guidata dei vini e l’autorevole intervento dell’artista Antonio Boatto con la presentazione del suo libro filosofico “Diario Metafisico”.<br><br><br><br>

Un vino affascinante che non inganna e non delude ideale per convivialità e gusto di stare insieme. Un Refosco e un Pinot Grigio, uniti da una facilità di beva, una giusta complessità di profumi, sapori fruttati e minerali, con una sensazione finale molto piacevole.
Bevendo questi vini, si crea “confidenza”, il piacere di bere un bicchiere in compagnia e di stare insieme, come sembrano stare in perfetta armonia i tre volti ritratti nel quadro riportato in etichetta frontale; “Confidenza” è il nome dell’opera del pittore e filosofo Antonio Boatto, che dà il nome a questi due vini. Non casuale la scelta dei due vitigni: il Pinot Grigio è di gran lunga il vino bianco del nord est più famoso all’estero, e quello di Casa Geretto in particolare vanta numerosi riconoscimenti. Il Refosco, nobile uva autoctona a bacca rossa, è il vitigno che da sempre la casa vinicola ha posto come proprio prodotto bandiera. Dal “Diario Metafisico”, opera filosofica dello stesso autore, l’aforisma che appare in retroetichetta: “Se il piacere di un bicchiere d’acqua dipende dalla sete, il piacere di un bicchiere di vino dipende dal vino”. “Casa Geretto ha sempre creduto nell’importanza del connubio vino e arte”, ci dice Flavio Geretto. Sono state inoltre realizzate un numero limitato di stampe litografiche originali dell’opera, che saranno consegnate a ristoranti e winebar in Italia e all’estero che sapranno meglio valorizzare questi vini.<br><br><br>

Questo vino, per la casa vinicola veneto-friulana, segna anche l’inizio di una nuova filosofia: “il rispetto consapevole della natura”. La “Confidenza” con l’ambiente è sempre stata oggetto di attenzione per la famiglia Geretto che oggi sente l’esigenza di un impegno più forte in questo senso, nella consapevolezza che, anche piccole cose, possono aiutare a garantire un futuro “vivibile” alle generazioni future. Questi due vini sono stati vinificati senza l’utilizzo di frigoriferi per il controllo della temperatura, filtrati senza l’utilizzo di farine fossili. Non vengono utilizzati additivi chimici se non dosi leggere di anidride solforosa. Particolarmente curate anche le scelte relative al packaging: bottiglie in vetro leggero, di minore impatto ambientale, tappi sintetici riciclabili al 100%, scatole di cartone proveniente da carta riciclata. “Anche il vino come un’opera d’arte” – conclude Flavio Geretto – “è un’emozione senza bisogno di parole….Have Confidence!”.<br><br><br>

Casa Geretto. Una storia di famiglia<br><br>

Erano i primi anni ’50 quando il cav. Antonio Geretto avviò a San Stino di Livenza l’attività vinicola, portata avanti oggi dal figlio Dino e la moglie Carla, e i figli Flavio e Antonio. La produzione comprende i vini Geretto del veneto orientale e del Friuli, con l’Azienda Agricola Merk, nella zona doc Friuli Aquileia. E’ di quest’anno la Joint Venture “Memowines” con l’azienda toscana Agricola Monterinaldi, nel Chianti Classico.
Puntare su una selezione accurata dei prodotti e su vini in grado di rispecchiare al meglio l’identità del loro territorio di origine: questa è la filosofia aziendale. Oltre all’Italia è possibile trovare i vini Casa Geretto in USA, Canada, Germania, Regno Unito, Scandinavia, Belgio, Olanda, Austria e Svizzera.<br><br>

Casa Geretto Srl<br>
Via Vanoni, 3<br>
30029 S.Stino di Livenza – Ve<br>
tel 0421.460253<br>
fax 0421.314546<br>
www.geretto.it <br>

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Casa Campailla, Salvatore Grillo inaugura le “Letture campailliane” con una conferenza sul “Disordinato discorso dell’uomo”

Modica (RG) – Domenica 17 ottobre alle ore 17,30 nella Casa Campailla (Via Posterla 29, di fronte Casa Quasimodo) prenderanno il via le “Letture campailliane”.
Si tratta di un ciclo di conferenze e seminari, organizzati con cadenza mensile, per conoscere e approfondire la figura e l’opera del poeta, filosofo e scienziato modicano Tommaso Campailla (1668-1740). Il primo appuntamento è con Salvatore Grillo, che terrà una conferenza sul “Disordinato discorso dell’uomo” di Tommaso Campailla. Introdurrà Laura Migliore, presidente della Cooperativa “Quinta Essenza”, concluderà Giovanni Criscione, storico e giornalista.
Grillo insegna Italiano e Latino al liceo “Archimede” di Rosolini (SR), dove è anche vicario del dirigente. Ha cura l’introduzione e l’edizione del volume “Del disordinato discorso dell’uomo” (Caltanissetta, Lussografica, 1995) di Campailla.
Sotto il titolo “Disordinato discorso dell’uomo” sono raccolti due saggi pioneristici del filosofo modicano sul ruolo della mente nei sogni, nel delirio, nell’estasi e nella follia. Un viaggio affascinante nella mente umana che parte dall’anatomia del cervello per cercare di comprendere l’interazione tra l’anima e il corpo. I due scritti apparvero tra il 1727 e il 1738, suscitando l’interesse e l’apprezzamento dello storico ed erudito modenese Ludovico Antonio Muratori, come emerge sia dal suo epistolario sia dal discorso “Della forza della fantasia umana” (1745).
L’evento, organizzato dalla Cooperativa “Quinta Essenza”, è realizzato con il patrocinio del Comune di Modica e con il contributo di Conad Margherita di Viale Medaglie d’Oro.

Info e contatti
Coop. “Quinta Essenza”
Cell. 3337244160

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The Gift: Claudio Sottocornola agli studenti della maturità

La conoscenza, l’amore e il dono sono gli argomenti del volumetto che il ‘filosofo del pop’ consegna ai suoi allievi maturandi alla fine di un anno scolastico: un gesto di affetto e un augurio per il futuro

CLD – CLAUDE PRODUCTIONS
presenta:

The Gift

Note di gnoseologia, ontologia ed etica in margine a Il giardino di mia madre e altri luoghi, ex chiesa di San Sisto in Colognola, Bergamo, 28 maggio – 13 giugno 2010

The Gift è il dono di un docente ai suoi allievi e, idealmente, un “testamento minimo” per tutti gli studenti alle soglie dell’esame di maturità, “nella consapevolezza della dispersione imminente…”. Si tratta di tre saggi a sfondo filosofico che affrontano temi peculiari alla grande tradizione del pensiero occidentale: la conoscenza, la bellezza e la cura, l’amore. Un omaggio ai giovani che nasce dall’esigenza, peraltro radicata nella pratica interdisciplinare del “filosofo del pop”, di saldare cultura e vita.

Il primo saggio Scienza, sapienza e vita bell’epoca del pensiero debole, affronta la tematica gnoseologica chiedendosi se la pluralità di prospettive in ambito conoscitivo conduca necessariamente a contraddizione e conflitto o, come auspicato dall’autore, alla elaborazione di una verità prospetticamente condivisa. Il secondo, Il giardino di mia madre – Conversazione inaugurale alla mostra “Il giardino di mia madre e altri luoghi”, consta della conversazione tenuta dall’autore in occasione dell’inaugurazione della mostra omonima, tenuta il 28 maggio 2010 presso la Chiesa di S. Sisto a Bergamo ed affronta, a partire da un approccio letterario (con citazioni di Battiato, Pascoli, Dickinson), il tema del rapporto fra bellezza, cura e responsabilità. Infine, Il dono – Per una fenomenologia della relazione, specificamente pensato per l’occasione, intende fornire una fenomenologia della relazione in cui le molteplici prospettive dell’amore vengono analizzate a partire da un dato antropologico neo-testamentario, l’amore del prossimo, considerato non come imperativo morale ma come orizzonte conoscitivo.

Claudio Sottocornola conferma in queste pagine a stretta tematica filosofica, ma capaci con il loro approccio dialogico di coinvolgere ogni lettore, di saper utilizzare la categoria di “interpretazione” come motivo fondamentale della sua ricerca, che si avvale di poesia, musica e immagine come duttili strumenti per esprimere una originale visione della realtà.

Docente di Storia e Filosofia, critico e interprete del popular, poeta, artista visivo e giornalista, questo talentuoso uomo di cultura lombardo è autore di opere poetiche come Giovinezza… addio. Diario di fine ‘900 in versi e il recente Nugae nugellae, lampi (Velar Edizioni), musicali (L’appuntamento) e multimediali (Il giardino di mia madre e altri luoghi). Ha fatto di un approccio olistico e interdisciplinare al sapere la sua personale metodologia di espressione e ricerca.

Info:
http://www.cld-claudeproductions.com

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Pop Dialogos: un caffè con il filosofo del pop Claudio Sottocornola

CLAUDE PRODUCTIONS &CAFFE’ LETTERARIO

sono lieti di presentare:

POP DIALOGOS

UN CAFFE’ CON IL FILOSOFO DEL POP

 

Incontro con Claudio Sottocornola:

un viaggio tra musica, filosofia, poesia e spiritualità

 


Giovedì 18 dicembre 2008
ore 18.00
Caffè Letterario

Via San Bernardino 53
Bergamo

Conduce Donato Zoppo

(giornalista)

Continua il tour 2008/2009 di Claudio Sottocornola, il professore-artista bergamasco – definito dalla critica il “filosofo del pop” – noto per la sua multiforme attività artistica. Studioso della canzone d’autore e del fenomeno “popular”, cantante-interprete e poeta, ideatore delle famose“lezioni-concerto”, autore di collage dedicati agli anni ’80: le sue opere saranno il filo conduttore dell’incontro in programma il 18 dicembre 2008 al Caffè Letterario di Bergamo.

 

Sottocornola ha da poco pubblicato Giovinezza… Addio (1974-1994) – Diario di fine ‘900 in versi (Velar Edizioni), una raccolta di liriche scritte dalla metà degli anni ’70 agli anni ’90, con introduzione dell’artista e critico Luca Catò. Al libro è allegato il cd L’appuntamento/Collection: un’antologia delle sue migliori interpretazioni (Gianna Nannini, Antonello Venditti, Audio 2, Mina etc.), con la nota critica del giornalista musicale Donato Zoppo. Proprio Zoppo presenterà l’incontro con l’autore, che ripercorrà i temi-chiave della propria attività espressiva: le suggestioni del post-68, la poesia, la filosofia e l’insegnamento, il giornalismo e la spiritualità, l’arte grafica e la musica.

 

Sottocornola presenterà al pubblico canzoni e poesie, le sue note interpretazioni dei classici della canzone d’autore italiane e alcune liriche raccolte nella sua ultima silloge. Saranno ospiti speciali – in veste di lettori – alcuni studenti del Liceo Classico “Luigi Mascheroni” di Bergamo, che hanno studiato le poesie di Giovinezza… addio e si sono cimentati nella stesura di recensioni critiche. Prosegue intanto il suo corso sulla canzone italiana dagli anni ’50 agli anni ’70 (da mercoledì 10 per ogni mercoledì fino al 21 gennaio), presso la Terza Università a Trescore Balneario, alle ore 15.00.

Dicono di lui:

Giovinezza… addio narra il recente percorso di vita di un uomo del nostro tempo e il suo sforzo di conferire una forma unitaria, un assetto etico alle proprie condotte, sentimenti e pensieri. Il perseguimento dell’ “idea del bene” (in senso platonico…) si confronta pure, nei testi di Sottocornola, con l’opacità del quotidiano“…  (Giulio Brotti, da L’Eco di Bergamo, 26 luglio 2008).

“Una fusione di cultura pop ed ermeneutica, la filosofia basata sull’interpretazione dei fatti, non sull’oggettività scientifica”… Sottocornola è una delle personalità più eclettiche e meno accademiche dell’intellighenzia bergamasca”. (Serena Valietti, da DNews, 26 giugno 2008).

“Con questa opera si sfata un certo snobismo dei poeti professionisti verso i “canzonettari”, perché, come sostiene Mario Desiati, giovane poeta italiano, “nessuno potrà negare che tra musica e poesia c’è un punto di contatto originario che si chiama ‘ritmo’”. (Giacomo Mayer, da Il nuovo Giornale di Bergamo, 18 maggio 2008).

“Il contenuto è ricco, perché ricca è l’esperienza – di viaggi, esperienze, giornalismo, insegnamento… – dell’autore: un paesaggio lirico, fatto di versi spesso brevi, ellittici, che danno il senso di una poesia di grande musicalità che procede per illuminazioni, ed evocazioni“. (Paolo Leidi,  La Voce di Bergamo, dalla “Presentazione del libro “, Centro San Bartolomeo – BG
26 giugno 2008).


Info:

Claudio Sottocornola:
http://www.cld-claudeproductions.com 

Caffè Letterario – Bergamo:

http://www.ilcaffeletterario.com

Donato Zoppo:
http://www.donatozoppo.blogspot.com

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