La crisi in Italia, come in altri paesi, si fa sentire. Molte attività chiudono e, di conseguenza, milioni di lavoratori perdono il posto. I benefici della riforma Fornero, entrata in vigore il 18 luglio del 2012 allo scopo di risolvere il problema soprattutto della disoccupazione giovanile, tardano ad arrivare.
Secondo il primo monitoraggio svolto dall’ISFOL , Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori, su incarico del Ministero del Lavoro, i dati sono positivi, ma con un tasso di crescita inferiore a quello previsto. Tra luglio e novembre 2012 il numero dei contratti di apprendistato ha registrato un aumento dal 2,4 al 2,8%, lo stesso è avvenuto nell’ambito del lavoro subordinato: i contratti a tempo determinato erogati sono passati dal 63,1 al 65,8%, mentre quelli a tempo indeterminato dal 18,2 al 19%. Si riducono invece le forme di lavoro parasubordinato (dall’8 al 6,2%) e di lavoro intermittente (dal 6,7 al 4,5%). Questi dati indicano che, pur restando precari, il lavoratori godono in un maggior livello di tutela dal punto di vista contrattuale.
In generale, il tasso di disoccupazione resta a livelli record, ma registra un lieve miglioramento: a febbraio è sceso all’11,6% rispetto all’11,7% del mese precedente. Un segnale debole, ma positivo.
In assenza di un rilancio generale dell’economia, che favorisca lo sviluppo e l’occupazione, bisogna essere in grado di reinventarsi e, talvolta, essere disposti a tornare sui banchi di scuola per perfezionarsi o, addirittura, apprendere tecniche nuove. Frequentare un corso di formazione, a volte, può essere un’ottima soluzione per acquisire competenze nuove, migliorare la propria posizione o riuscire a trovare un nuovo lavoro.
Potrebbe sembrare un controsenso spendere soldi per frequentare un corso, soprattutto in un momento in cui i soldi sono pochi, ma quello che molti non sanno è che esistono dei fondi, sia regionali sia europei, destinati proprio a finanziare questo tipo di iniziative, coprendo del tutto o in parte il costo sostenuto da chi vuole frequentare, con un occhio di riguardo per quei corsi destinati ai disoccupati. Il fatto che i corsi siano quasi gratuiti potrebbe far pensare che il livello di preparazione degli insegnanti sia basso, in realtà si tratta di Enti di alta formazione professionale che vengono sottoposti a controlli molto rigidi, soprattutto se ricevono contributi dai fondi europei, quindi la qualità dell’insegnamento è assicurata.
L’offerta formativa è molto ampia e orientarsi non è facile. Fortunatamente esistono dei portali creati proprio con questo obiettivo. Uno è topcorsi.it.
Nato da un’idea tutta italiana, topcorsi.it ha una sezione interamente dedicata ai corsi di formazione professionale, facilmente identificabile nel menù al quale si accede dopo aver selezionato la città di interesse (ad esempio Torino). Oltre alla ricerca libera, è possibile filtrare i corsi per categoria, argomento o fasce di prezzo utilizzando i box laterali, riuscendo a trovare velocemente e con facilità il corso di interesse.
Certo, seguire un corso di formazione non dà garanzia di trovare un posto di lavoro, anche se molti prevedono degli stage in azienda come parte dell’offerta, ma sicuramente rappresenta un valore aggiunto che può far pendere l’ago della bilancia dalla propria parte nel processo di scelta tra più candidati. Visto che esiste la possibilità di frequentarli a costo zero (o quasi), perché non provare?