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Fumare in gravidanza riduce il quoziente intellettivo del bambino

Sembra inverosimile, ma un recente studio italiano ha rivelato che nonostante sia noto che fumare in gravidanza sia estremamente dannoso per il bambino nel grembo, le fumatrici incinte non sembrano correggere il proprio vizio.
I dati sono ancora più sconcertanti, poiché il 29% delle future mamme non ha nemmeno provato a smettere, il 23% ha solo ridotto il numero di sigarette e addirittura il 5% ha cominciato a fumare di più. Ed infine c’è una percentuale che afferma di non credere ai danni provocati dal fumo durante la gravidanza ed è rappresentato da un 19%.
Quando una donna incinta fuma sigarette aumenta il rischio di un parto prematuro, ma soprattutto la comparsa di problemi nello sviluppo del feto.
Ma non c’è solo il fumo a causare danni al feto durante la gravidanza, anche mangiare male, il classico cibo spazzatura può arrecare problemi al bambino, stiamo parlando dell’acrilamide, una sostanza altamente tossica che si forma quando si frigge il cibo. Questa sostanza può portare a gravi problemi sulla crescita del bambino e nello sviluppo della sua area cerebrale.
Durante la gravidanza è ovviamente importante assumere un adeguato numero di vitamine e fra queste in particolare la C, infatti una ricerca condotta dall’Università di Copenhagen ha scoperto che un deficit, anche leggero, di vitamina C influenza l’ippocampo del piccolo, ovvero l’area del cervello che si occupa della memoria riducendo il suo sviluppo dal 10% al 15%, percentuali che aumentano, peggiorando la situazione nel caso delle future mamme fumatrici.
Oltre a al cibo spazzatura e alle sigarette durante la gravidanza è risaputo che anche l’alcool causa danni, ed è stato dimostrato da uno studio condotto dalle università di Oxford e Bristol, che causa ingenti danni anche se preso in piccole quantità, infatti si è scoperto che i bambini di 8 anni le cui mamme hanno continuato – anche se in modo molto moderato – a bere alcolici, hanno un quoziente intellettivo sensibilmente inferiore rispetto a quella dei propri coetanei.

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