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Consorzio Tutela Lugana DOC: impegni ed iniziative per una valorizzazione del vino

Il Consorzio Tutela Lugana DOC ha un’agenda sempre più fitta di impegni e iniziative, a testimoniare il costante impegno elargito per  diffondere la conoscenza di un prodotto tipico di ottima qualità. A testimonianza di ciò, la partecipazione, per la prima volta al Vinexpo di Bordeaux, evento di riferimento mondiale che riunisce tutti gli operatori del settore vini e distillati dal 16 al 20 giugno, è stata un successo. Il Lugana, quale DOC,  è stato apprezzato dai professionisti del settore molti provenienti da paesi quali: Belgio, Sati Uniti, Canada e Cina.

Ma il Lugana è anche un territorio di grande valore e di una cultura carica di storia e passione, da qui l’impegno con una serie di incontri con giornalisti italiani e esteri: a inizio del mese di giugno si è svolto un Tour del Lugana, con la visita di alcune cantine produttrici, mentre al rientro da Bordeaux il Consorzio ha ospitato importanti testate. I giornalisti del Gambero rosso, l’Espresso, Vini Buoni del Touring, Slow Wine di Slow Food hanno potuto degustare il Lugana nelle sue varie declinazioni. Oltre alla carta stampata si vuole coinvolgere anche il mondo della rete, nasce così una collaborazione con Wine Surf, un’esauriente testata in internet sul mondo enogastronomico curata da Carlo Macchi. Nei paesi stranieri possiamo trovare articoli pubblicati su testate che vanno dalla tedesca Der Feinschmecker alla danese Vinbladet.

Ma non solo di attività promozionale si occupa il Consorzio: fra un paio di mesi inizierà la vendemmia, proprio per prepararsi a questo importante evento annuale la filiera del lugana  si incontrerà martedì 30 luglio alle ore 18 presso la Cantina Cà Lojera di Rovizza di Sirmione. L’incontro sarà utile anche per confrontarsi in argomenti quali le giacenze i prezzi di mercato e la filiera.

www.facebook.com/consorzioluganadoc

Novella Donelli – ufficio stampa  Jit
tel. 0456171550
[email protected]
http://justintimesrl.wordpress.com

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Salviamo la nostra reputazione. La Diffamazione On Line

Come tutelare la propria reputazione ai tempi di internet?

Internet è la piazza virtuale, dove le parole restano in memoria per un tempo indefinito, nelle e-mail, nei blog, sui social network.

Si tratta talvolta di parole che possono danneggiare irrimediabilmente la reputazione di persone, aziende, prodotti, colpendo qualità personali o professionali, e arrecando danni nell’ambito familiare, lavorativo, commerciale.

Eppure, oggi più che mai, dipendiamo dalla comunicazione, dalla nostra interrelazione con gli altri e in particolare attraverso internet.

E, anche qui, vengono in gioco interessi contrapposti: da un lato c’è la necessità che ognuno possa esprimersi liberamente, che possa divulgare informazioni e commenti, criticare comportamenti e idee. Fa parte delle nostre libertà.

Dall’altro lato c’è la necessità che le parole abbiano una misura, che chi venga colpito da diffamazione abbia la possibilità di veder rettificate le informazioni che lo riguardano, che ne venga cancellata la traccia dalla memoria di internet, che ci sia, in qualche modo, una reintegrazione nell’onore e nella reputazione offesa.

Ma quali sono i modi corretti di esprimersi, e quali le possibilità di tutela, di risarcimento ?

 

Factory School società di formazione d’eccellenza attiva sul mercato dal 2005 con sede a Padova, per dare concrete risposte ed efficaci indicazioni a tali domande, ha organizzato un seminario dove giornalisti ed avvocati specializzati daranno conto della normativa e della giurisprudenza a proposito della diffamazione.

In particolare si parlerà di Diffamazione attraverso internet, dei progetti di riforma della legislazione, delle norme europee e nazionali in materia di internet service providers, della deontologia e delle norme che regolano l’attività dei giornalisti, e qual’è la posizione giuridica dei bloggers e degli internauti.

Il seminario si terrà venerdì 19 aprile a Padova. Per informazioni e adesioni Tel. 0498256256 [email protected]

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“MIMA Design Lab” – see the world differently

Per conoscere e condividere le nuove frontiere del design, il Fuorisalone rappresenta una serie di appuntamenti da non perdere. Da oltre vent’anni è un’occasione unica per tutte le aziende che vogliono sperimentare e dare alla luce creazioni sempre più innovative. L’edizione del 2011 non poteva non esibire i rivoluzionari passeggini MIMA: non soltanto un prodotto utile e funzionale, ma anche un vero e proprio prodotto di alta tecnologia e design!

Prima che un passeggino per bambini MIMA vuole essere un oggetto di design elegante, pratico e innovativo: è proprio questa caratteristica a renderlo totalmente inedito sul mercato italiano per l’infanzia. MIMA realizza i propri passeggini con materiali mai utilizzati finora per prodotti rivolti alla prima infanzia: uno strato di poliuretano riveste la struttura fatta in Eva. A queste caratteristiche funzionali, MIMA unisce un design particolare appositamente studiato per la comodità della mamma e del bambino.

MIMA presenterà la sua originale linea in anteprima italiana al Fuorisalone 2011, dal 12 al 17 Aprile, e mostrerà come bellezza, essenzialità e funzionalità possano essere coniugate in maniera esemplare; specie se si tratta di un prodotto di uso comune come il passeggino e di un mercato attraente e ricco di spunti come quello dei prodotti per bambini. Per non far mancare le nuove proposte del design moderno nemmeno ai più piccoli!

Il 13 Aprile, a partire dalle 10:30, presso l’area START! di via Tortona, 14 a Milano si terrà la conferenza stampa “MIMA museum”. Sono invitati a partecipare tutti i giornalisti e i bloggers del settore bimbi, moda e design, e chiunque voglia avere informazioni in più riguardo al lancio del brand spagnolo mima sul mercato italiano, e parlare direttamente con il progettista di questi originali passeggini: Davy Kho.

Negli ultimi quattro anni, Davy e sua moglie Yolanda, anche lei una designer di successo, si sono dedicati alla creazione e allo sviluppo di un marchio tutto loro nel mercato dei prodotti per i piccoli: MIMA. Davy e Yolanda, prendendo l’ispirazione dal loro stesso ruolo di genitori di due bambini, credono fermamente che ogni prodotto debba aggiungere qualcosa di speciale al preesistente, altrimenti non sarebbe giustificata la sua esistenza sul mercato. I loro innovativi passeggini ne sono una testimonianza.

MIMA è un marchio emergente per i bebè e per il mercato della prima infanzia. E’ un marchio per famiglie cosmopolite, che sanno apprezzare design e comfort, e che soprattutto si identifichino con questo stile di vita. Un marchio dal disegno elegante, che sa fondere innovazione e praticità, grazie al funzionale sistema brevettato che fa sì che la carrozzina si possa convertire velocemente in seggiolino.

Gli innovativi passeggini MIMA sono quindi un prodotto originale e di tendenza. Il modello kobi, infatti, ha già vinto il premio per l’innovazione nell’area passeggio alla Fiera Kind & Jugend di Colonia nel 2009 e stupirà anche l’Italia perché, oltretutto, è l’unico passeggino con due sedute verticali, per gemelli o fratellini. La seconda di queste sedute è opzionale e convertibile in una culla. Ma la praticità e la funzionalità dei passeggini MIMA viaggia di pari passo con la loro particolare bellezza e con una cura del dettaglio degna di un prodotto di design per eccellenza.

Design, funzionalità e la scelta innovativa di materiali mai usati per la produzione di un passeggino saranno solo alcuni dei temi che ruoteranno attorno a questa esclusiva conferenza. E, in questa cornice, si esibiranno in performance artistiche ispirate ai passeggini MIMA dei designer d’eccezione:

Lorenzo Gecchelin, architetto premiato in diversi concorsi di design (tra cui XX Compasso d’Oro ADI del 2004). Laureato al Politecnico di Milano, dal 1996 collabora con lo Studio Gecchelin nel ruolo di product designer, progettando per marchi come Fratelli Guzzini, Aermec-Riello, Poltrona Frau, Almini Milano, Kelvin Italy, Whirlpool Europe, Antonangeli, ecc. In concomitanza con questo lavoro, Gecchelin pratica anche attività di packaging, grafica e comunicazione, allestimenti fieristici e progetti di ristrutturazione ed arredamento d’interni.

Antonio Pio Giovanditto, laureato in Architettura nel 1986, a Milano ha collaborato prima con lo Studio S.C.A.R. per progetti di architettura e design in Europa, Giappone e Medio Oriente, e poi con lo studio Sottsass Associati al concept e allo sviluppo della “Galleria delle Idee” (showroom innovativo, pensato come un micro-villaggio, della Floor Gres). Ha partecipato al Salone del Mobile di Milano nel 1993-94 per la collezione di mobili King Size Furniture, e nel 2001 presentando una collezione di mobili con un proprio marchio: I.L.Y.DE. Ha insegnato Disegno del mobile all’Istituto Europeo di Design e all’ISAD di Milano.

Hiroshi Ono, laureato all’Aich Fine Arts University in Design Ambientale. Si è occupato dell’allestimento di diversi locali, come Club Mo-Bay e Rosa El tipo a Nagoya (in Giappone). Dal 1994 Hiroshi, dopo essersi trasferito in Italia, ha lavorato come designer presso lo Studio Sowden di Milano, di cui dal 1996 come socio. Durante questo periodo ha partecipato a diversi progetti, tra cui quelli per Telecom Italia, Olivetti, Veron, Alessi. Ha realizzato, nel 1999, una mostra dal titolo “Hiroshi&Davy” presso la Galleria Ciovasso di Milano, un evento parallelo al Salone del Mobile. Nel 2001 ha aperto a Milano lo studio Happy Design, con l’obiettivo di offrire, in poco tempo, la soluzione migliore per le esigenze del cliente e dell’utente finale. Hiroshi collabora anche con diverse società a livello internazionale, come: Lavazza, Graco, Disney, Hannspree Newell, Top Cancelleria, iLinko.

Davy Kho, designer olandese di fama mondiale. Anche se spesso è a Milano e a Parigi per lavoro, vive in Spagna, esattamente a Valencia. La sua storia nel mondo del design parte dai suoi studi di Design Engineering in Olanda; nel 1994 si è poi trasferito a Milano, dove ha iniziato a lavorare presso il famoso Studio Sowden, diventandone socio due anni dopo e occupandosi di diversi progetti: dalle macchine da caffè agli interni degli aerei. Nel 2001 si è trasferito a Parigi e qui ha guidato la creazione di un ufficio di design globale per la multinazionale Newell Rubbermaid, che offre prodotti di largo consumo.

Per Info:
Ufficio Stampa Artémida: Emanuela Lodolo – [email protected]

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In attesa del Biscotto Olandese

Fratelli neroazzurri simpatizzanti della Nazionale,

Non è certo mia intenzione fare l’avvoltoio e lanciarmi contro il corpo agonizzante della nostra nazionale, sarebbe fin troppo facile e preferisco lasciare l’onore ai vari tromboni delle tv e della carta stampata. 

Vorrei però fare una breve riflessione da condividere insieme a voi

A mio modesto parere l’Italia paga la totale assenza di una Federazione all’altezza della situazione. Abete mi ricorda tanto Moratti, il peggior Moratti cioè quello di tutti i giorni. Donadoni non è mai stato realmente protetto e difeso, anzi pare un commissario tecnico lasciato completamente da solo. Non è mio obiettivo fare un’analisi tecnica, Donadoni può piacere o meno è questione di opinioni, ma comprendere il perchè non gode di fiducia da parte del presidente Abete. Dopo tanti anni di malagestione morattiana ho ampiamente maturato la convinzione che quando un allenatore non gode della fiducia del suo “datore di lavoro” inevitabilmente qualcosa inizia ad andare storto. All’Inter ne abbiamo viste di tutti i colori ed ho la sensazione che in nazionale stia avvenendo la stessa cosa. La nazionale non è un club e se Abete non aveva fiducia in Donadoni poteva e doveva sostituirlo subito.Sempre sulla federazione osservo che il peso politico dell’Italia a livello europeo è assolutamente inesistente.Vi riporto un dato curioso che in molti non hanno rilevatoLiverpool – Inter arbitro De Bleeckere; Inter – Liverpool arbitro Ovrebo Roma – Manchester United arbitro De Bleeckere – Manchester United – Roma arbitro Ovrebo Fiorentina – Rangers arbitro De Bleeckere Italia – Romania arbitro Ovrebo. Sappiamo come sono finite le partite.La federazione non ha notato nulla di strano in queste designazioni? Solo due arbitri possono arbitrare l’Italia? Io che sono malizioso non ci vedo nulla di chiaro.Ah già dimenticavo, c’è Romania – Olanda a rischio biscotto, beh che dire datemi una sola ragione per la quale l’Olanda non debba buttar fuori dall’Europeo i campioni del mondo in carica ed i vice-campioni. Non parliamo di biscotto ma di logica conseguenza della superiorità dell’Olanda.Alla prossima su www.infointer.it

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