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Papa Roncalli, protagonista della storia del 900

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  • 15 Maggio 2018

Nell’ambito delle iniziative accademiche per il 50° anniversario dell’Università di Bergamo, giovedì 17 maggio, alle ore 17.30, nell’Ex Chiesa di Sant’Agostino, oggi Aula Magna dell’Università, si terrà un dibattito sulla figura di Angelo Giuseppe Roncalli – Papa Giovanni XXIII, che ha segnato la storia del Novecento.

L’appuntamento costituisce un’occasione interessante per conoscere e apprezzare alcuni tratti poco noti del suo operato, con un approccio scientifico e insieme divulgativo.

Dopo un breve indirizzo di saluto da parte del Rettore magnifico dell’Università di Bergamo, prof. Remo Morzenti Pellegrini, del Vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi, e del Presidente della Fondazione Papa Giovanni XXIII, Armando Santus, la discussione accademica si articolerà in tre momenti:

1) Roncalli nella Bergamo di inizio 900, tra contrasti sociali e sfide culturali.

2) Roncalli e il rapporto con gli Ebrei.

3) Roncalli e la politica internazionale tra guerra fredda e distensione.

Il dibattito sarà condotto e moderato dal Direttore de L’Eco di Bergamo, dott. Alberto Ceresoli.

Tre giovani storici, che stanno conducendo i loro studi su temi attinenti al magistero roncalliano, si alterneranno nell’istruire le questioni principali, arricchendo il confronto con riflessioni e interrogativi: Alessandro Angelo Persico, ricercatore di Storia Contemporanea all’Università Cattolica del S. Cuore di Milano; Mattia Tomasoni, dottorando presso la Pontificia Università Gregoriana; Federico Creatini, dottorando all’Università di Bergamo.

Nella discussione sarà coinvolto come esperto Ezio Bolis, docente di Storia del Cristianesimo presso l’Università degli Studi di Bergamo e Direttore della Fondazione Papa Giovanni XXIII. Alcuni spezzoni di filmati storici arricchiranno il dibattito e forniranno gli spunti per le domande e le risposte.

L’ingresso è libero.

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Comunicati

Agenzia Promoter – Padre Enzo Fortunato racconta il suo libro “Vado da Francesco” alla libreria Mondadori il 31 marzo.

Il prestigioso contesto della libreria Mondadori Multicenter Duomo, in piazza Duomo 1 a Milano, ospita l’anteprima di presentazione del nuovo libro di Padre Enzo Fortunato “Vado da Francesco” (Mondadori) che si svolgerà in data Lunedì 31 Marzo alle ore 18.30.

 

Sulla scelta del Pontefice di chiamarsi Francesco Padre Enzo evidenzia come “chiamarsi Francesco è un segnale molto forte. Mezzo secolo fa Giovanni XXIII venne a pregare sulla tomba del Santo e spiegò, che nel nome di Francesco è riassunta in una sola parola -il ben vivere-, l’insegnamento di come dobbiamo metterci in comunicazione con Dio e con gli uomini. Nel 1978 Papa Wojtyla disse, che il Papa a motivo della sua missione deve avere dinanzi agli occhi tutta la Chiesa universale nelle varie parti del globo e ha bisogno in modo particolare dell’aiuto del patrono d’Italia e dell’intercessione di San Francesco“.

 

Padre Enzo è responsabile della sala stampa del Sacro Convento di Assisi e direttore degli editoriali di San Francesco patrono d’Italia. Tra le recenti interviste da lui fatte e pubblicate all’interno della rivista dei frati di Assisi, c’è quella al popolare cantante Adriano Celentano, che ha parlando di Papa Francesco ha dichiarato che “i fedeli sono attratti da questo Papa e le chiese si riempiono da quando c’è lui. Quando sento il Papa parlare di Gesù mi emoziono. E’ il papa della svolta. La cosa, che più di tutte apprezzo è la forte concentrazione sulla figura di Gesù. E’ questa la vera svolta epocale, che il mondo aspettava“.

 

Padre Enzo afferma “non esiste strada più solenne della vita di tutti i giorni per ridare bellezza alla nostra umanità, attraverso sani pensieri, nobili gesti e soprattutto una fede, che si sforza di essere coerente, una fede colorata di amabilità francescana. La vera rivoluzione antropologica non avviene fuori di noi, ma dentro di noi attraverso un percorso, che ci permette di essere uomini fraterni o come direbbe San Francesco uomini amabili. Un volto rivolto verso Dio è necessariamente un volto rivolto verso un fratello“.

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