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Materie prime e sistemi costruttivi da Green building per Palagio Engineering

palagio_engineeringLe materie prime impiegate e il sistema costruttivo a secco con intercapedine, rendono la Facciata Ventilata di Palagio Engineering un sistema tecnologico ottimale per i Green Buildings , concetto riconosciuto a livello internazionale inteso come il risultato di pratiche di progettazione e costruzione che possono eliminare o ridurre significativamente l’impatto negativo degli edifici sull’ambiente e per gli occupanti.

L’utilizzo di materiali riciclabili, l’estrazione e le lavorazioni delle materie prime a distanze limitate, le alte prestazioni dell’involucro opaco, concorrono all’ottenimento di crediti utili al raggiungimento della certificazione LEED® (Leadership in Energy and Environmental Design) che stabilisce precisi criteri di progettazione e realizzazione di edifici salubri, energicamente efficienti e a impatto ambientale contenuto.

 In quest’ottica di lavoro, Palagio Engineering non solo è Socio del Green Building Council Italia, organizzazione no profit che persegue la diffusione di una cultura dell’edilizia sostenibile, la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle istituzioni, il confronto tra gli operatori del settore creando una community dell’edilizia sostenibile. ma ha anche stabilito presso il proprio domicilio la sede e la segreteria del Chapter Toscana GBC.

La struttura di ancoraggio per le lastre in cotto, o in qualunque altro materiale esse vengano prodotte, è progettata da Palagio Engineering in funzione dell’edificio e della sua ubicazione ed è realizzata in alluminio estruso, totalmente riciclabile, con sezioni di dimensione opportuna alla camera di ventilazione e accessori in acciaio inox.

Palagio Engineering realizza strutture brevettate per il montaggio di lastre e frangisole, il reparto di ingegnerizzazione permette la messa in opera, in modo che il cliente abbia un solo referente, e lo studio di soluzioni ad hoc quando il progetto lo richiede.

Il progetto della Facciata Ventilata Palagio Engineering è corredata da disegni architettonici, strutturali e relazione di calcolo, il tutto nel rispetto della Normativa UNI 11018, oltre che delle normative vigenti in loco nell’ambito delle costruzioni e della sicurezza.

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“Progettiamo un mondo sostenibile”. Il tagliaerba Ambrogio annuncia la partecipazione a Made 2011

Dal 5 all’8 di ottobre si svolgerà a Milano Made 2011, una quattro giorni dedicata all’Architettura, al design e all’edilizia. Al suo interno è stato riservato un ampio spazio alle nuove tendenze dell’architettura green e a quelle aziende che già sono improntate allo sviluppo della sostenibilità ambientale: in questo contesto si inserisce la partecipazione del rasaerba automatico Ambrogio Robot.

Ambrogio Robot partecipa a Made 2011 in qualità di partner di Nemeton Network, punto di riferimento del mondo del verde in relazione all’architettura, alla bio-edilizia e alla sostenibilità ambientale. Scopo primario di questa collaborazione è sviluppare l’ecosostenibilità con i fatti, creando una fitta rete di interconnessioni tra il mondo della produzione, quello degli utilizzatori e quello della ricerca attraverso la promozione di quei progetti rispettosi dell’ambiente e di aziende che già operano attivamente in questa direzione.

 

Il tagliaerba Ambrogio non solo fa della tutela del verde e dell’ecosistema dei giardini il proprio lavoro quotidiano, ma è anche progettato per operare in economia energetica riducendo l’immissione di CO2 in atmosfera, dal momento che utilizza una batteria a carica elettrica, e l’impiego di concimi chimici grazie, all’effetto mulching delle sue lame rotanti.

Il Format delle tre A di Nemeton (Agricoltura, Alimentazione, Architettura), che ospiterà il tagliaerba Ambrogio Robot in occasione di Made 2011, è stato creato proprio per fare da “interfaccia fra il mondo della produzione vegetale e le possibilità di evoluzione tecnologica sostenibile, con l’attenzione sempre rivolta al miglioramento della qualità dell’ambiente e quindi della qualità della vita”.

Uno spazio dedicato al green di 2000 mq circa in cui Ambrogio Robot potrà far mostra delle sue qualità di perfetto giardiniere e al contempo sviluppare una rete di opportunità volte al rispetto del pianeta e del vivere bene. L’invito a partecipare a MADE 2011 da parte del piccolo rasaerba va dunque ben oltre i semplici confini commerciali, ma piuttosto evidenzia la volontà di contribuire alla creazione di una vera cultura del verde.

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Baraclit e i suoi primi 40 anni in Svizzera. Costruisce l’edificio n. 400 per “Rabadan” e il Carnevale di Bellinzona

Baraclit apre il cantiere della nuova sede di Rabadan e festeggia la 400esima realizzazione in Canton Ticino partecipando come sponsor al Carnevale più famoso della sua prima città, nei giorni 3-8 Marzo 2011. ‘Il nostro marchio di fabbrica da anni si lega al territorio d’Oltralpe. Siamo una presenza ormai affermata nel mercato svizzero con una semplice chiave di successo: dedicarsi a piccoli e grandi nomi dell’industria e del settore artigianale con lo stesso impegno, senza mai abbandonare il cliente’.

1968, Baraclit poneva la “prima pietra” in terra svizzera. 2011, sono trascorsi più di 40 anni e ancora oggi continua a costruire nelle valli del Canton Ticino con la qualità e dedizione di sempre. A Bellinzona ha già preso il via il montaggio delle strutture prefabbricate e degli elementi di copertura Pianaliant per il capannone commissionato dalla società Rabadan, promotrice dell’iniziativa in maschera. Così Baraclit annuncia il raggiungimento di quota “400 edifici svizzeri”, un traguardo importante che ha deciso di festeggiare insieme alla gente comune sponsorizzando il Carnevale di Bellinzona, a testimonianza del legame instaurato con le comunità locali e la condivisione dei loro valori.

Più di 600 Km dividono lo stabilimento Baraclit di Bibbiena (Arezzo) dal Canton Ticino, eppure l’azienda toscana riesce ugualmente a essere competitiva. Oltre gli elevati standard qualitativi dei manufatti in cemento armato e la cura di ogni dettaglio dalla fase progettuale all’assistenza post vendita, la forza di Baraclit risiede nella capacità di coprire le lunghe distanze via treno, mediante uno speciale collegamento ferroviario con la sede produttiva che riduce i costi del trasporto su gomma e le immissioni di CO2 in atmosfera.

Baraclit dal 1946 è una realtà aziendale radicata al territorio e alle tradizioni. La sua  filosofia si traduce in qualità dei prodotti e attenzione ai valori umani (“crea solidi valori” lo slogan dell’azienda). Vivendo anch’essa in una vallata geograficamente chiusa, ha ben compreso le esigenze concrete e i bisogni tipici di collettività ristrette in cui sono fondamentali l’attaccamento alle origini, la fiducia e il rispetto interpersonale. Ecco come ci si guadagna la stima degli abitanti e il passaparola diventa naturale garanzia di lavoro.

Tra i moltissimi clienti, l’elenco di referenze non fa distinzioni né di categorie merceologiche né di livelli. Il pubblico di Baraclit si compone di grandi aziende e al contempo di piccole attività artigianali e dell’imprenditoria locale, spaziando dal settore editoriale (Il Corriere del Ticino), a quello chimico-farmaceutico (Acs Dobfar), dall’ambito immobiliare e edile, ai trasporti (Amsa autolinee Mendrisiensi), dal settore automobilistico (Concessionarie Mercedes) a quello estetico del body care (Ligo Electric) o orafo (Argor Heraeus). Un portfolio destinato ad arricchirsi presto di nuovi nomi. L’azienda intende allargare il proprio mercato, non più unicamente costruzioni prefabbricate ma edifici realizzati secondo i principi del “Green Building”. A fronte di una crescente diffusione di coperture solari grazie ad un sistema di incentivi simile al Conto Energia italiano, Baraclit ha già gli strumenti per soddisfare le nuove richieste e istanze di sostenibilità ambientale. La proposta b.POWER, copertura + fotovoltaico chiavi in mano, è il frutto dell’esperienza maturata nel proprio laboratorio SolarLAB, concepito per integrare il mondo delle energie pulite a un’edilizia industrializzata a impatto zero.

Baraclit coglie l’occasione del Carnevale di Bellinzona per festeggiare il prefabbricato n. 400 costruito in Canton Ticino, una nuova sede che fungerà da deposito dei carri allegorici, costumi e di tutta l’attività organizzativa dell’evento Rabadan. Invita quindi la popolazione ticinese e i clienti italiani a parteciparvi numerosi per brindare ai suoi primi 40 anni in Svizzera.

Baraclit dal 1946 è leader nel settore dei prefabbricati in cemento per l’edilizia industriale e commerciale. Con una superficie produttiva di 300.000 mq e oltre 350 dipendenti, l’azienda serve il territorio nazionale e i Paesi esteri limitrofi dallo stabilimento di Bibbiena (AR), il più grande centro di prefabbricazione italiano. Baraclit si è affermata nel panorama dell’architettura industriale lanciando sul mercato strutture rivoluzionarie per innovazione, duttilità applicativa e valore aggiunto. Tra i moltissimi tentavi di imitazione, il sistema Aliant si distingue ancora oggi per l’unicità delle sue caratteristiche costruttive, architettoniche e per l’esclusivo sistema di impermeabilizzazione. Baraclit, in 65 anni di storia, ha all’attivo 15.000 strutture realizzate, oltre 22 milioni di mq coperti con un fatturato annuo di 70 milioni di euro e 2 prestigiosi premi di architettura vinti a livello nazionale, per le sedi di Prada Shoes Factory (Montegranaro, AP) e di Maglificio Gran Sasso (Sant’Egidio alla Vibrata, TE).

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Bioarchitettura: energie rinnovabili, isolamento termico e molto altro ancora

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  • 12 Novembre 2010

Negli ultimi tempi stanno prendendo sempre più piede i principi della bioarchitettura, o green building.

Il concetto di bioarchitettura nasce verso al fine degli anni Settanta, quando, in seguito alla crisi energetica del 1973, in Germania si cominciano a studiare metodi per vivere in modo ecocompatibile e all’insegna del risparmio energetico. Molti tipi di provvedimenti di cui si parla molto negli ultimi tempi, dalla coibentazione pareti esterne ai pannelli solari, non sono che il risultato di quegli primi studi, che nel corso dei decenni sono andati approfondendosi.

Uno dei primi campi di studio della bioarchitettura, che può essere definita come la disciplina che si occupa di costruire cercando di mantenere l’equilibrio tra benessere delle persone e salute della natura circostante, ha riguardato le fonti energetiche alternative al petrolio, quali l’energia solare. I primi esempi di bioarchitettura, comparsi in Europa e negli Stati Uniti negli anni Ottanta, mostravano già una nuova tendenza a cercare nuovi sistemi sia per produrre energia che per non disperderla. Con gli anni questa tendenza e gli studi in questo settore sono andati sempre più approfondendosi, in concomitanza con l’aggravarsi dei problemi ambientali, che sono sotto gli occhi di tutti ma che sembrano quasi impossibili da risolversi. Termini quali pannelli isolamento, ombreggiamento, deumidificazione, illuminazione naturale e molti altri sono entrati a far parte del vocabolario dell’architettura e dell’edilizia, e hanno cominciato a contraddistinguere nuovi tipi di case ed edifici.

Le scelte della bioarchitettura riguardano diversi settori, da quello dei materiali di costruzione a quello della progettazione, dalla ricerca di fonti di energia all’isolamento degli edifici. Per quanto riguarda i materiali di costruzione, l’obiettivo della bioarchitettura è quello di utilizzare materiali ad elevato rendimento, costi contenuti e, naturalmente, basso impatto ambientale. Ciò si traduce nel tentativo di evitare materiali che possano essere dannosi per la salute, come vernici e colle chimiche, per sostituirli con materiali naturali. Scegliere i materiali in bioarchitettura significa anche limitare l’uso delle risorse durante il processo costruttivo, magari usando materiali riciclati o leggeri, e quindi più facilmente trasportabili. Per quanto riguarda la fase di progettazione, la bioarchitettura presta molta attenzione all’impatto ambientale, cercando di non alterare troppo l’habitat nel quale l’edificio andrà ad inserirsi. Innanzitutto, i bioarchitetti devono considerare l’orientamento e la localizzazione dell’edificio, per sfruttare al meglio la luce e altri fattori atmosferici. In secondo luogo, il green building si pone l’obiettivo di mantenere le caratteristiche naturali del luogo in cui va a inserirsi, concentrandosi anche sulla progettazione del paesaggio. Per quanto riguarda le fonti di energia, inutile dire che gli edifici ecocompatibili sono all’insegna del risparmio energetico. Ciò significa innanzitutto una maggiore attenzione verso le fonti di energia alternative e rinnovabili (in questo senso un ruolo significativo è giocato dai pannelli solari e fotovoltaici), ma implica anche la tendenza ad utilizzare elettrodomestici che consumino meno e a studiare dei metodi per non disperdere l’energia. A questo proposito, è molto utile coibentare le pareti e isolare termicamente gli edifici, grazie a degli speciali serramenti e muratura in mattoni che permettano di non disperdere il calore e, di conseguenza, di limitare l’utilizzo di condizionatori e di impianti di riscaldamento, che contribuiscono in modo notevole all’inquinamento atmosferico.

Se seguissimo tutti questi ed altri principi della bioarchitettura, i vantaggi non solo per l’ambiente, ma anche per il nostro benessere e per il nostro portafoglio sarebbero di sicuro numerosi.

Articolo a cura di Francesca Tessarollo
Prima Posizione Srl – posizionamento naturale

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