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Cosa significa domain parking

Quando si procede a un trasferimento dei domini, è opportuno sapere cosa significa domain parking. Il nome è già evocativo: si tratta di “parcheggiare” il proprio dominio presso un hosting già esistente. In effetti, si rivela una soluzione alquanto utile nel caso in cui si abbiano diversi domini da sistemare su un solo spazio web.

Se si intende affiancare a un dominio italiano (.it) un altro internazionale (.com), o anche viceversa, non si pone alcun tipo di problema. L’importante, piuttosto, è stabilire a priori quale dei due sarà il principale; il restante sarà quello, appunto, da “posteggiare”. Una volta scelta la piattaforma che ospiterà la variante, sarà necessario impostare un redirect. Infatti, è basilare che lo spider dei motori di ricerca non si confonda, concludendo che si tratti di due siti Internet differenti (per giunta, con lo stesso contenuto); non è così, e tra l’altro questo comporterebbe delle complicazioni dal punto di vista amministrativo.

Prima di procedere a un domain parking, in tutti i casi, è fondamentale disporre degli appositi nameservers, cioè quelli del server nel quale si andrà a configurare questa sistemazione di accomodo. Chiaramente, per chi sa dove mettere subito le mani si tratta di un’operazione da compiere in un tempo inferiore a due minuti. Coloro che invece hanno meno dimestichezza, non si scoraggino: basta seguire una delle tante guide semplici che si possono reperire sul web. D’altronde, il trasferimento di domini è un’opportunità che non manca di rivelarsi proficua, se si intende diffondere la conoscenza di un sito.

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Trasferimento domini, come recuperare l’auth-code

Quando si decide che è opportuno cambiare, per un motivo qualsiasi, il proprio hosting provider, la prima mossa da effettuare è il trasferimento dei domini presso un altro fornitore prescelto. Ovviamente, prima ancora bisogna prepararsi al “trasloco”, copiando tutti i file e i database (se ce ne sono), ed è necessario ordinare lo spazio apposito in cui ci si vuole “accomodare” telematicamente e pagare il nuovo “padrone di casa” (specificando che si tratta di un semplice passaggio, non di un’operazione radicale). Ed è a questo punto che occorre l’auth-code (o authorization code) del provider precedente. S’impongono quindi contatto e richiesta.

Solo il registrar può “deliberare” in questa direzione, e a chiedere dev’essere l’hosting stesso (raramente coincidono). Il codice va dopodiché mandato per posta o e-mail o fax all’indirizzo indicato nel registry, ovvero l’elenco nazionale o internazionale dipendente da un ente para-governativo.

Esiste l’obbligo di comunicare questa “chiave”, che per inciso può essere reclamata in ogni momento dal titolare di un sito. Ciononostante, capita che il provider si faccia pregare, nicchi, perda tempo, ci metta perfino dei giorni prima di dare una risposta. Dunque, all’insorgere di una simile evenienza, conviene sollecitare energicamente l’invio, faxando o, meglio ancora sul piano legale, spedendo una raccomandata con ricevuta di ritorno. Qualora neppure tali pungoli, relativamente cortesi, sortiscano l’effetto desiderato, non c’è che da ricorrere a un avvocato. Certo, è una seccatura, ma se un trasferimento dei domini, operazione di per sé non eccessivamente complicata, è reso impossibile dall’altrui mancanza di collaborazione, purtroppo non ci sono alternative.

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Cos’è un hosting e a cosa serve?

Prima di capire se conviene di più hosting Linux o hosting Windows, è d’uopo prendere maggiore familiarità con il temine “hosting”. In pratica, si tratta di un computer che fa da server e offre i suoi servigi, chiaramente a nolo, a un altro computer, il client, che può usare tutte le notizie e i contenuti messi a disposizione. Possono giovarsene anche più utenti contemporaneamente, e il mezzo con cui accedere è logicamente Internet.

Quindi, il “web hosting” altro non è che un servizio in rete – di proprietà o affittato da un centro dati – a disposizione di singoli o aziende; tutti possono accedervi attraverso il noto “www”, che sta per World Wide Web.  Ne esistono vari tipi, con delle caratteristiche specifiche.

Per esempio, l’e-mail hosting è incentrato sulla creazione di caselle di posta elettronica. Di solito è compreso nei “pacchetti” riguardanti i siti, e chi ne usufruisce dispone di un capiente “serbatoio” di messaggi nonché dell’opportunità di mandare parecchie comunicazioni quotidianamente. In ogni caso, si possono attivare indistintamente uno o diversi indirizzi.

Per i siti di piccola e media grandezza c’è l’hosting condiviso (così chiamato perché se ne servono diversi clienti, ed è una soluzione abbastanza frequente), al quale si accede mediante un apposito pannello di controllo, facile da utilizzare. Stessa destinazione per l’hosting semi-dedicato, che invece condivide il proprio spazio con meno siti e quindi offre maggiore  memoria. Dal canto suo, l’hosting dedicato, pensato per portali più grossi, con un hardware carico e con migliaia di visite giornaliere, è esclusivo: l’accesso è appannaggio di un solo cliente, il quale ha così facoltà di modificarlo nel tempo a seconda delle sue esigenze. Si applicano sistemi operativi disparati per questi hosting: Linux, per esempio, o Windows, FreeBSD.

Concentrandoci su quest’ultimo tipo di hosting, esso può essere full managed, cioè del tutto gestito da chi fornisce il server, che si occupa degli aggiornamenti del software e dell’intero sistema, dei controlli, della sicurezza e dei riavvii; semplicemente managed, ovvero gestito solo in parte dal cliente, che comunque continua a non doversi interessare di una parte di monitoraggi e di aiuti; self managed, quando cioè vengono fornite solo la manutenzione e qualche controllo, lasciando il resto degli oneri al titolare; e unmanaged, dove al noleggiatore spettano tutte le responsabilità o quasi).

Tra l’hosting condiviso e il dedicato sta il VPS, ossia il virtual private server, che come lascia intendere il nome è virtuale, ma insieme ad altri dipende da un server vero e proprio. La differenza sta nell’autonomia lasciata a ogni cliente (che poi può gestire in prima persona o meno). Una variante è il cloud server, la cui specificità risiede nel potere essere ritoccato o addirittura spostato su un diverso hardware (se è troppo pesante) al momento dell’esecuzione.

Naturalmente, prima di entrare definitivamente in gioco, insieme al reperimento di un hosting bisogna registrare un nome, riconoscibile, pertinente e in caratteri alfanumerici.

Per ulteriori informazioni su hosting eregistrazione domini vi invitiamo a consultare il sito www.giga.it 

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WEB4WEB.IT nella classifica 2014 dei migliori Hosting Low Cost in Italia, annuncia nuove implementazioni.

TOP LISTA (le migliori classifiche online) ha stilato l’elenco degli hosting low cost più vantaggiosi del 2014, e tra le prime dieci posizioni figura WEB4WEB.it.
L’Hosting Linux low cost anche quest’anno ha saputo ritagliarsi un posto in classifica, cosi come era già avvenuto nel 2013, grazie all’affidabilità dei servizi erogati e all’assistenza 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Diversi sono i pacchetti acquistabili: dalla versione MICRO (versione base) alla ULTIMATE, per chi cerca prestazioni di alto livello.
Web4Web.it è infatti l’unico hosting low cost che garantisce la ridondanza geografica con DNS senza pagare supplementi.

L’azienda italiana ha scelto di avvalersi della struttura della server farm di GUEST.it srl, la più tecnologicamente avanzata
della Provincia di Rimini, per offrire servizi di hosting di alto livello, grazie agli apparati di networking Cisco, HP Procurve ed SMC
Networks con garanzia a vita.
WEB4WEB.it unisce standard di alta qualità ai vantaggi economici del low cost.

Ma non finisce qui, infatti da giugno verranno potenziate le seguenti caratteristiche:
– memory_limit PHP: 128M (attuale: 64M)
– max_execution_time PHP: 60secondi (attuale: 30s)

L’hosting di alto livello dai costi più bassi della rete lo trovi solo su WEB4WEB.it
Visita il sito o richiedi informazioni a [email protected]

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SupportHost è l’hosting Linux con supporto 100% italiano

Arriva anche in Italia SupportHost, che espande il proprio team guardando al Belpaese con un’offerta ampia e omnicomprensiva.

SupportHost è il servizio di Hosting Linux con assistenza in italiano dedicato a privati e aziende che desiderano ottenere il massimo delle prestazioni, un servizio coccolato e costi contenuti. Con un’offerta omnicomprensiva di Hosting Linux basata sul collaudatissimo Nginx e servizi VPS ad alte prestazioni, SupportHost irrompe nel mercato italiano.

Dalla semplice registrazione domini all’hosting condiviso, semidedicato o frazionale, SupportHost garantisce un uptime fino al 99.9% con recupero dei crediti, offerta con supporto premium, per avere assistenza telefonica entro 8 ore e maxi polizza soddisfatti o rimborsati per la durata di 30 giorni dal momento della sottoscrizione.

Non solo hosting, SupportHost è anche web design basato sui più famosi CMS in circolazione, Joomla, WordPress, Drupal, o anche personalizzazione avanzata con framework Django, software avanzato usato da siti come Instagram o Pininterest. SupportHost ti permette di gestire il tuo business in crescita, o consolidato, senza preoccuparti di essere un sistemista. Che tu sia uno sviluppatore, un designer o un commerciante con un sito vetrina o eCommerce, SupportHost ha l’offerta giusta per te.

Per ogni nuova sottoscrizione SupportHost regala un buono da 75€ Adwords, per massimizzare da subito la visibilità del tuo sito, e 2 mesi di hosting gratuito se sposti il tuo sito da un’altra piattaforma a SupportHost.

Preoccupati di fare il tuo lavoro, qualunque esso sia, a dare visibilità al tuo sito 7 giorni su 7, ci pensa SupportHost.

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Blue Host

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  • 19 Novembre 2008

Blue Host è un servizio di hosting situato Stati Uniti che offre un pacchetto molto buono ad un prezzo conveniente:

  • hosting linux;
  • spazio illimitato;
  • illimitati domini;
  • un nome a dominio gratuito;
  • e tanto altro…

Il costo dell’hosting web parte da 6,95 dollari al mese. Se volete potete anche attivare il servizio per un periodo inferiore all’anno, ma in quel caso i costi aumentano un poco.

Nelle classifiche americane è quasi sempre tra i primi dieci hosting.

Fonte: Hosting

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