Nove mesi e tre giorni, pari a oltre 270 giorni. Questo è il tempo che trascorre dal momento in cui un agente riceve un mandato su un immobile in vendita a quello in cui le trattative con l’acquirente vengono definitivamente concluse, stando ai consueti sondaggi incrociati portati avanti da Banca d’Italia e Tecnocasa sugli andamenti del primo trimestre 2014. Un periodo che si allunga ulteriormente: l’arco di tempo era di 8,6 mesi all’inizio del 2013, mentre alla fine dello scorso anno si era arrivati a 8,8. Secondo le rilevazioni scende al 64 per cento la quota di agenti che hanno venduto almeno un’abitazione nel primo trimestre dell’anno, mentre a gennaio era al 65,8 per cento.
Secondo gli agenti immobiliari (di quasi 1.400 agenzie) interrogati da Bankitalia dal 3 aprile al 7 maggio, il mercato residenziale resta comunque debole, con scambi ancora fermi, prezzi in calo e divari che restano elevati tra richieste dei proprietari e offerte dei potenziali acquirenti, causa da un lato dei lunghi tempi di compravendita e, dall’altro, della revoca dei mandati a vendere. Le indicazioni favorevoli ci sono, ma il saldo tra ottimisti e pessimisti, pur diminuendo, rimane comunque in terreno negativo.
Tuttavia, si registra anche un primo calo negli sconti effettuati sul prezzo iniziale degli immobili in vendita: siamo sempre sopra al 15 per cento (15,5 in media, per l’esattezza), ma nel quarto trimestre del 2013 la quota aveva raggiunto il 16 per cento.
Certo, parliamo di appena uno 0,5 per cento in meno, che però può indicare un leggero aumento della disponibilità delle famiglie, che si accontentano anche di uno sconto più contenuto pur di aggiudicarsi immobili in vendita di loro interesse.
A far da contraltare a questo piccolo cenno ottimistico è, come accennato, il dislivello economico tra i prezzi pretesi da chi vende e quelli è disposto ad arrivare a cui chi compra, che resta ancora piuttosto elevato. Salgono infatti al 55,6 per cento i casi in cui le agenzie ammettono di aver rinunciato a un incarico in seguito a offerte reputate troppo basse dai proprietari (a gennaio erano il 50,5 per cento), mentre resta al 63,3 la percentuale di agenzie che confessa di non aver ricevuto neanche una sola proposta concreta a causa di prezzi reputati poco congrui rispetto al valore dell’offerta (ovviamente, sempre troppo alta secondo gli acquirenti).