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Infracom PrimeEnergyIT: Efficienza data center, best practice europea

“I nostri Data Center sono dotati di tutti gli accorgimenti tecnologici necessari ad evitare una dispersione di risorse e a permettere un considerevole risparmio energetico, e quindi economico”, ha dichiarato Massimo Lippi, Direttore Generale di Infracom Italia. La riconfigurazione dell’impianto di raffreddamento, l’utilizzo di free cooling, la virtualizzazione ed il consolidamento dei server e delle apparecchiature di rete, nonché l’adozione di hardware più efficienti e performanti, sono tutti esempi di soluzioni gestionali efficienti che le aziende del settore devono adottare, sulla falsa riga di Infracom Italia, per condurre ad un concreto risparmio energetico.

Infracom Italia, operatore italiano di telecomunicazioni, data center e ICT outsourcing, è al centro dello studio Prime Energy, progetto europeo a cui ha partecipato il Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano in collaborazione con altri nove istituti di ricerca europei, tra cui l’Austrian Energy Agency che ha coordinato il programma.
Il tema affrontato è quello portato alla luce da diversi studi internazionali e da una recente Direttiva Ue: l’efficienza energetica. Infracom Italia fa parte dei casi studio italiani presi in considerazione e considerati quali modelli virtuosi nel panorama italiano per aver incrementato il livello di efficienza energetica aziendale nella gestione dei Data Center.

Nel progetto di ricerca si prevede un raddoppiamento dei consumi energetici dei data center nei prossimi cinque anni. Per far fronte a questa possibilità sono state individuate una serie di best practices, sia per il settore privato sia per la pubblica amministrazione, che possano permettere una drastica riduzione delle profusioni energetiche di gestione.
La riconfigurazione dell’impianto di raffreddamento, l’utilizzo di free cooling, la virtualizzazione ed il consolidamento dei server e delle apparecchiature di rete, nonché l’adozione di hardware più efficienti e performanti, sono tutti esempi di soluzioni gestionali efficienti che le aziende del settore devono adottare, sulla falsa riga di Infracom Italia, per condurre ad un concreto risparmio energetico.

Il progetto Prime Energy IT ha stimato che grazie a questi accorgimenti strutturali si può arrivare ad un risparmio energetico fino al 60-70% in funzione della tecnologia adottata. “Le soluzioni di risparmio energetico indicate dal progetto – dice Massimo Lippi, direttore generale di Infracom Italia – sono già state adottate da Infracom Italia con successo per prevenire il previsto incremento dei costi energetici gestionali negli anni a venire. I nostri Data Center sono dotati di tutti gli accorgimenti tecnologici necessari ad evitare una dispersione di risorse non solo economiche in una prospettiva particolare, ma necessari anche a permettere un risparmio energetico, e quindi economico, a vantaggio di tutta l’economia in una prospettiva più generale”.

FONTE: Corriere Comunicazioni

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Studio Prime Energy: Infracom modello virtuoso di efficienza energetica nella gestione dei Data Center

Efficienza energetica. Infracom Italia, operatore di telecomunicazioni, data center e Ict outsourcing, è al centro dello studio Prime Energy, progetto europeo a cui ha partecipato il Politecnico di Milano in collaborazione con altri nove istituti di ricerca europei. Infracom, quindi, come modello virtuoso nel panorama italiano per aver incrementato il livello di efficienza energetica aziendale nella gestione dei Data Center con un concreto risparmio energetico, grazie alla riconfigurazione dell’impianto di raffreddamento, all’utilizzo di free cooling, alla virtualizzazione ed al consolidamento dei server e delle apparecchiature di rete e all’adozione di hardware più efficienti e performanti.

Infracom Italia, operatore di telecomunicazioni, data center e Ict outsourcing, è al centro dello studio Prime Energy, progetto europeo a cui ha partecipato il Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano in collaborazione con altri nove istituti di ricerca europei, tra cui l’Austrian Energy Agency che ha coordinato il programma. Il tema affrontato è quello portato alla luce da diversi studi internazionali e da una recente Direttiva Ue: l’efficienza energetica.

Infracom Italia fa parte dei casi studio italiani presi in considerazione come modelli virtuosi nel panorama italiano per aver incrementato il livello di efficienza energetica aziendale nella gestione dei Data Center. Proprio riguardo a questi, nel progetto di ricerca si prevede un raddoppiamento dei consumi energetici nei prossimi cinque anni e per far fronte a ciò è stata individuata una serie di best practice, per il settore privato e per la pubblica amministrazione, per permettere una drastica riduzione delle profusioni energetiche di gestione.

La riconfigurazione dell’impianto di raffreddamento, l’utilizzo di free cooling, la virtualizzazione ed il consolidamento dei server e delle apparecchiature di rete, nonché l’adozione di hardware più efficienti e performanti, sono tutti esempi di soluzioni gestionali efficienti che le aziende del settore devono adottare, sulla falsa riga di Infracom Italia, per condurre ad un concreto risparmio energetico. Il progetto PrimeEnergyIT ha stimato che grazie a questi accorgimenti strutturali si possa arrivare ad un risparmio energetico fino al 60-70% in funzione della tecnologia adottata.

Così si è espresso a riguardo Massimo Lippi direttore generale di Infracom Italia“Le soluzioni di risparmio energetico indicate dal progetto sono già state adottate da Infracom Italia con successo per prevenire il previsto incremento dei costi energetici gestionali negli anni a venire. I nostri Data Center sono dotati di tutti gli accorgimenti tecnologici necessari ad evitare una dispersione di risorse non solo economiche in una prospettiva particolare, ma necessari anche a permettere un risparmio energetico, e quindi economico, a vantaggio di tutta l’economia in una prospettiva più generale”.

FONTE: Corriere Comunicazioni

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Pierpaolo Cristofori: Infracom avanti con nuove alleanze e servizi alle Pmi

Infracom presenta il nuovo Amministratore Delegato Pierpaolo Cristofori. L’AD: «Negli ultimi 18 mesi sono state smontate attività non funzionali al progetto. Ora puntare ai ricavi».


Il nuovo corso di Infracom spa ha il volto di Pierpaolo Cristofori, amministratore delegato del rinnovato cda della società di telecomunicazione e data center con base operativa a Verona. Infracom spa, con 500 dipendenti, è presente in 14 città italiane; copre una rete nazionale di oltre 9 mila chilometri di cavo ottico per complessivi 6.500 metri quadri interconnessi di alta capacità e gestisce centri-dati. Cristofori, 56 anni, uno dei fondatori di Omnitel Italia, passato poi in Wind Telecomunicazioni, quindi in British Telecom Italia, è stato scelto per rilanciare la società veronese dopo la cessione di asset (come Infracom It divenuta Corvallis) ritenuti non più strategici per la nuova mission aziendale. Che quindi, quali obiettivi avrà ora?

Abbiamo deciso di focalizzarci sulle telecomunicazioni – risponde il nuovo amministratore delegato – ci sono ancora delle “code” da smaltire, ma nel corso degli ultimi 18 mesi sono già state smontate molte attività non funzionali al nuovo percorso. Adesso dobbiamo concentrarci non tanto sull’abbattimento dei costi, quanto sull’aumentare i ricavi. E questo può avvenire solo grazie a una presenza diretta sul mercato. Ovvero?

Abbiamo già come clienti tutti i più grandi operatori presenti nel panorama delle telecomunicazioni a livello nazionale e internazionale; ora si tratta di intercettare anche i privati, le piccole e medie imprese del nostro territorio e magari anche le pubbliche amministrazioni locali, un settore che ci vede quasi totalmente assenti. Pensa che le nostre pmi siano “mature” per aprirsi al mondo informatico della rete? Credo non abbiano molte alternative, e che saranno obbligate a farlo. Chi è predisposto alle nuove tecnologie è anche più forte sul mercato.

La nostra bravura sarà nel saper intercettare i bisogni di queste aziende e saper offrire loro i servizi adeguati per farle crescere. Altro nostro obiettivo sarà quello di creare anche delle partnership. Con chi? Beh, l’idea è quella di stabilire reti e alleanze con altre imprese per integrare i nostri servizi e stabilirsi così con forza e maggior presenza sul territorio. Inoltre penso al mondo universitario; aprirsi alla collaborazione con gli atenei della regione ed essere presenti nei progetti di start up. Il nome di Infracom, soprattutto nel recente passato, è stato accostato a problemi finanziari: deficit, bilanci in rosso. Tutti problemi definitivamente superati? Il grosso è stato superato. L’indebitamento è sceso: da 259 a 110 milioni di euro. Non vogliamo andare a tagliare altri pezzi. Non serve solo intervenire sui costi, occorre anche andare sul mercato. E questo, per noi, è il momento di farlo. Non abbiamo la bacchetta magica, bisogna diventare credibili per i clienti.

Ho accettato questo incarico perché Infracom ha un progetto, perché ho trovato una società solida con azionisti dalle spalle robuste. Insomma la porta sul passato è chiusa… Sì, qui ho capito che c’era la volontà di chiudere una storia e cominciare qualcosa di nuovo. E questo coincide con quanto voglio fare anch’io. È iniziata una fase che accompagna un progetto di rilancio preciso. Gestiamo i più grandi operatori delle telecomunicazioni, adesso è arrivato il momento di tornare sul territorio. Ora Infracom è un progetto che ha una prospettiva.

FONTE: Il Giornale di Vicenza

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Massimo Lippi: Il colosso giapponese Ntt sceglie il provider Infracom

Ntt, compagnia di telecomunicazioni giapponese tra le più grandi al mondo, ha scelto Infracom, Operatore italiano di telecomunicazioni, data center e ICT outsourcing, come provider italiano per i servizi di connettività.Massimo Lippi, Direttore Generale di Infracom afferma: “E’ una grande opportunità per noi, ma anche per il mercato europeo ed italiano. La scelta di Ntt è stata quasi obbligata per la nostra posizione chiave in Italia ed in Europa, grazie alle connessioni della nostra rete con tutti gli operatori italiani ed i maggiori distretti industriali e città della penisola.”

Infracom Italia diventa provider dei servizi di connettività nel mercato italiano ed europeo per la giapponese Ntt Communication, tra le maggiori compagnie di telecomunicazioni al mondo.

“Abbiamo scelto Infracom Italia perché ci assicura un a posizione fondamentale nel mercato delle telecomunicazioni in Italia, ma anche un ponte verso l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa”, dice Clive Hamilton, manager della business Unit Ntt Europe’s Global IP Network. Il nuovo punto di presenza (PoP) italiano di Ntt sarà al Mix di Milano, il peering point situato in via Caldera, quale snodo strategico della connettività per l’ingresso del colosso giapponese nel mercato europeo. “Per noi è molto importante creare per i nostri clienti nuove opportunità di crescita – aggiunge Hamilton – prima di adesso non avevamo mai avuto possibilità di operare in questo paese, quindi è un momento molto stimolante. Milano è un mercato vivo e l’infrastruttura di Infracom Italia è l’unica in grado di assicurarci una connessione ai nostri committenti in Italia e nell’Europa Centrale, che è il nostro nuovo obiettivo di espansione per quest’anno”.

Sull’accordo di partnership l’ing. Massimo Lippi, Direttore Generale di Infracom Italia, afferma: “E’ una grande opportunità per noi, ma anche per il mercato europeo ed italiano. La scelta di Ntt è stata quasi obbligata per la nostra posizione chiave in Italia ed in Europa, grazie alle connessioni della nostra rete con tutti gli operatori italiani ed i maggiori distretti industriali e città della penisola. Il centro Infracom di Milano, Infracom Telehouse, ha continuato a crescere rapidamente sin dal 2001. E’ la più grande Telehouse italiana con 4.000 mq di superficie, ed è un perfetto ecosistema dove i maggiori Internet Service Providers e fornitori di servizi di telecomunicazione si interconnettono tra loro e a più di 120 network disponibili. L’Infracom Telehouse – prosegue Lippi – la cui capacità sarà raddoppiata nei prossimi mesi, è interamente gestita e sviluppata da Infracom, il che significa controllo e monitoraggio totale degli impianti tecnici”.

FONTE: Corriere Comunicazioni

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Pierpaolo Cristofori è il nuovo amministratore delegato di Infracom

La nomina del dott. Pierpaolo Cristofori come nuovo A.D. Infracom è finalizzata all’accelerazione degli obiettivi di medio lungo termine del piano industriale dell’azienda ICT; una scelta compiuta dopo una lunga selezione che ha mirato a una personalità di rilievo del settore delle TLC a livello nazionale e internazionale.

La nomina del dott. Pierpaolo Cristofori come nuovo A.D. Infracom è finalizzata all’accelerazione degli obiettivi di medio lungo termine del piano industriale dell’azienda ICT; una scelta compiuta dopo una lunga selezione che ha mirato a una personalità di rilievo del settore delle TLC a livello nazionale e internazionale.

Il dottor Pierpaolo Cristofori, laurea in Fisica e MBA, proviene da BT Italia, ex British Telecom, nella quale ricopriva il ruolo di Direttore Sales & Marketing, ed ha sviluppato esperienze di vertice in Wind, Omnitel-Vodafone e Olivetti. Di fatto Cristofori ha una professionalità unica e completa nel settore delle telecomunicazioni, grazie al suo lavoro svolto in Omnitel-Vodafone e Wind, dove ha seguito la fase di start up delle due aziende, nonché il suo lavoro in BT Italia, dove ha diretto tutti i settore dell’azienda di telecomunicazioni. Esperienze che qualificano il nuovo A.D. di Infracom secondo due fondamentali aspetti: la profonda esperienza e conoscenza del settore delle telecomunicazioni, la sua operatività e presa diretta in tutti gli aspetti del business delle aziende ICT.

Con l’inserimento di Pierpaolo Cristofori, si completa infine la squadra direzionale di Infracom che include il Vicepresidente Operativo Andrea Pellizzari e il Direttore Generale Massimo Lippi. “Gli obiettivi che Infracom si era assegnata in una contingenza economica difficile soprattutto nei settori delle telecomunicazioni e dei data center – ha commentato il Presidente Giancarlo Albini -richiedevano la scelta di una personalità di spicco, con un’esperienza profonda del mercato e con caratteristiche di leadership, dedizione e determinazione. Siamo convinti di avere trovato questa persona in Pierpaolo Cristofori, e siamo pronti per proseguire nella nostra sfida al mercato”.

“Si tratta di una delle decisioni più importanti prese per il destino di Infracom negli ultimi anni – ha aggiunto Attilio Schneck, presidente di Autostrada BS-PD, azionista di maggioranza di Infracom – e sono convinto che la scelta fatta rilanci l’azienda con una guida autorevole ed esperta, in grado di rendere concreti gli importanti cambiamenti che sono avvenuti negli ultimi mesi e far fare il definitivo salto in avanti a Infracom”.

FONTE: Infracom

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Infracom: Solidità, Flessibilità ed Innovazione nel nuovo logo multicolore

Un arcobaleno multicolore dove l’arco rappresenta l’espressione della solidità di Infracom, garantita dai 6500 mq di data center, e l’arcobaleno indica la flessibilità della fibra ottica e l’innovazione, valore chiave dell’offerta Infracom e stimolo per la creatività. “Infracom si distingue nel mercato delle telecomunicazioni per la capacità di essere un’azienda solida che offre servizi flessibili. Un binomio unico – ha dichiarato il Direttore Generale Massimo Lippi – che abbiamo voluto rafforzare nel marchio grazie alla parte iconica, cioè l’arco, il fascio luminoso ed infine l’arcobaleno”.

L’arco per la solidità, l’arcobaleno per flessibilità e innovazione. Oggi la presentazione con le affissioni a Verona, nella campagna Salta nel Futuro.
A 6 mesi dalla ristrutturazione aziendale e dopo 12 anni di vita, l’azienda veronese specializzata in TLC e controllata dalla società autostradale Brescia Verona Vicenza Padova S.p.A., conferma i suoi cambiamenti societari e di focalizzazione del business con un logo nuovo.

“Abbiamo sentito l’esigenza di rinnovare il nostro logo per rafforzare i valori e esplicitare la natura più profonda di questa nuova Infracom– spiega Andrea Pellizzari, vicepresidente di Infracom – da quest’anno e con la ristrutturazione abbiamo deciso di concentrarci sui nostri asset strategici, quindi rete e datacenter. Ed è effettivamente ciò che abbiamo enfatizzato nel marchio che oggi presentiamo con le affissioni a Verona”.

“Questo nuovo logo porta dei concetti importanti – conferma il direttore generale Massimo Lippi – Infracom si distingue nel mercato delle telecomunicazioni per la capacità di essere un’azienda solida che offre servizi flessibili. Un binomio unico che abbiamo voluto rafforzare nel marchio grazie alla parte iconica, cioè l’arco, il fascio luminoso ed infine l’arcobaleno”.

L’arco, come forma architettonica portante, è l’espressione della solidità di Infracom garantita dai 6500 mq di datacenter – tra cui la sala dati più importante d’Italia in Caldera – ed i 9000 km di rete in tutta Italia, per una infrastruttura essenziale a tutto il sistema produttivo italiano.

La flessibilità dei servizi, invece, si associa alla sinuosità della fibra ottica, ed è rappresentata dal fascio luminoso, e dalla luce che attraversa la fibra nelle ramificazioni della rete attraverso l’Italia, oltre che anche i servizi che si flettono e si adattano alle esigenze dei clienti.

Entrambi i valori, solidità e flessibilità, si sintetizzano nel concetto grafico dell’arcobaleno, che è altresì portatore di innovazione, valore chiave dell’offerta Infracom e stimolo per la creatività.

In nuovo logo è presentato ufficialmente oggi con le affissioni presenti a Verona, dove Infracom ha il quartier generale, all’interno della campagna pubblicitaria Salta nel futuro.

FONTE: DataManager

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Infracom, nuova vita nuovo logo

“Abbiamo sentito l’esigenza di rinnovare il nostro logo per rafforzare i valori e esplicitare la natura più profonda di questa nuova Infracom”, spiega Andrea Pellizzari, vicepresidente di Infracom. “Questo nuovo logo porta dei concetti importanti – conferma il direttore generale Massimo Lippi – Infracom si distingue nel mercato delle telecomunicazioni per la capacità di essere un’azienda solida che offre servizi flessibili”.

VERONA, 9 ottobre 2012 – A 6 mesi dalla ristrutturazione aziendale e dopo 12 anni di vita, l’azienda veronese specializzata in TLC e controllata dalla società autostradale Brescia Verona Vicenza Padova S.p.A., conferma i suoi cambiamenti societari e di focalizzazione del business con un logo nuovo.“Abbiamo sentito l’esigenza di rinnovare il nostro logo per rafforzare i valori e esplicitare la natura più profonda di questa nuova Infracom – spiega Andrea Pellizzari, vicepresidente di Infracom – da quest’anno e con la ristrutturazione abbiamo deciso di concentrarci sui nostri asset strategici, quindi rete e datacenter. Ed è effettivamente ciò che abbiamo enfatizzato nel marchio che oggi presentiamo con le affissioni a Verona”.

“Questo nuovo logo porta dei concetti importanti – conferma il direttore generale Massimo Lippi – Infracom si distingue nel mercato delle telecomunicazioni per la capacità di essere un’azienda solida che offre servizi flessibili. Un binomio unico che abbiamo voluto rafforzare nel marchio grazie alla parte iconica, cioè l’arco, il fascio luminoso ed infine l’arcobaleno”.
L’arco, come forma architettonica portante, è l’espressione della solidità di Infracom garantita dai 6500 mq di datacenter – tra cui la sala dati più importante d’Italia in Caldera – ed i 9000 km di rete in tutta Italia, per una infrastruttura essenziale a tutto il sistema produttivo italiano.

La flessibilità dei servizi, invece, si associa alla sinuosità della fibra ottica, ed è rappresentata dal fascio luminoso, e dalla luce che attraversa la fibra nelle ramificazioni della rete attraverso l’Italia, oltre che anche i servizi che si flettono e si adattano alle esigenze dei clienti.

Entrambi i valori, solidità e flessibilità, si sintetizzano nel concetto grafico dell’arcobaleno, che è altresì portatore di innovazione, valore chiave dell’offerta Infracom e stimolo per la creatività.
In nuovo logo è presentato ufficialmente oggi con le affissioni presenti a Verona, dove Infracom ha il quartier generale, all’interno della campagna pubblicitaria Salta nel futuro. Per info www.saltanelfuturo.it o www.infracom.it. Clicca qui per visualizzare il video di presentazione del nuovo logo Infracom.

FONTE: Infracom

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Cloud Economy: La nuova tecnologia di frontiera trattata al Convegno del Politecnico di Milano

Il 28 giugno 2012 si è svolto all’Aula Carlo de Carli del Politecnico di Milano il Convegno “Cloud Economy: ultima chiamata”, con la presentazione dei dati della ricerca dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service, giunto al secondo anno di attività e promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. Obiettivo: analizzare e spiegare il fenomeno Cloud, nuova tecnologia di frontiera. Ai lavori della tavola rotonda hanno partecipato le migliori aziende del settore ICT, tra cui IBM, Telecom Italia, Microsoft e Infracom Italia.

Con l’obiettivo di analizzare e spiegare il fenomeno Cloud, stimandone entità e trend, la Ricerca ha coinvolto oltre 130 CIO di grandi imprese italiane tra cui IBM, Telecom Italia, Microsoft, Infracom Italia, HP, Accenture, CSC, Fujitsu, Huawei, NetApp, Rittal, VMware e Altea, Dedagroup, Intel, Nolan, Norton Italia, Retelit, Wind, e 660 Responsabili IT di PMI.

I temi discussi durante tutta la giornata sono stati la quantificazione del mercato cloud in Italia, le applicazioni e l’impatto di questa tecnologia sulla filiera ICT, nonché l’identificazione dei benefici derivanti dall’utilizzo di questa sofisticata ed innovativa infrastruttura tecnologica. Dopo il dibattito della tavola rotonda tra i dirigenti dedicati delle migliori aziende del settore ICT, nel pomeriggio sono stati premiati i vincitori dei “Cloud Innovation Awards”, le aziende cioè distintesi per capacità di innovazione dei propri processi e infrastrutture attraverso strumenti cloud.

Da questa giornata è emerso che lo scenario italiano risulta abbastanza preoccupante, ma con delle prospettive incoraggianti. Il nostro appare come un Paese follower, sempre più in ritardo nella gara globale all’innovazione digitale, con il suo 46° posto nel mondo per spesa ICT su PIL e il 58° per percentuale di utenti connessi. Sono indicativi alcuni numeri a riguardo: per il 2011 la spesa IT si è attestata a 17,67 Mld di Euro, valore che, oltre a essere molto basso rispetto al PIL, risulta in contrazione del 4,1% rispetto al 2010 (dati Assinform). Più in generale, il mercato Cloud nel 2012 è stimabile in 443 Mln di Euro, pari al 2,5% di tutta la spesa IT sostenuta in Italia.

Premesso ciò, alcuni cardini per il futuro sono stati posti dalla ricerca e dall’incontro tra i quadri delle aziende della filiera: il Cloud è per le imprese e Pubbliche Amministrazioni italiane un’opportunità unica per accedere alla digitalizzazione saltando quei gap di risorse investite e competenze da troppo tempo accumulati nell’ambito dell’ICT tradizionale. Tuttavia, questa innovativa tecnologia non è ancora diffusa quanto dovrebbe.

“Entrando in maggior dettaglio della diffusione del fenomeno, la Ricerca ha evidenziato come il 67% delle GRANDI AZIENDE adotti già tecnologie Cloud. – commenta Alessandro Piva, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service – In particolare il 56% utilizza almeno un servizio Cloud, mentre l’11% ha in corso limitate sperimentazioni. Il 25% si è dichiarato interessato all’introduzione e solo l’8% dichiara di non utilizzare il Cloud e di non avere alcun interesse a introdurlo. Diverso, invece, è lo scenario di adozione per le IMPRESE SOTTO I 250 ADDETTI, tra le quali solo il 22% dichiara di avere avviato progetti Cloud, il 2% intende introdurli e il 76% non ne fa utilizzo. Tra le aziende che non hanno avviato progetti Cloud, solo il 6% dichiara un interesse, il 60% non ne dimostra alcuno e il 10% dichiara di non conoscere tali tecnologie”.

Secondo Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service della School of Management del Politecnico di Milano: “Sebbene si tratti di un valore ancora limitato, i tassi di crescita sono stimabili attorno al 25% anno su anno. Il 54% della spesa è riconducibile al cosiddetto Private Cloud, con un valore di circa 240 milioni di Euro e pari all’1,36% del budget IT, mentre la componente di spesa legata al Public Cloud è stimabile in 203 milioni di Euro”.
“Analizzando in modo approfondito le iniziative Cloud condotte dalle aziende italiane – commenta Stefano Mainetti, altro Responsabile Scientifico dell’Osservatorio – ci si accorge che il primo passo eseguito è generalmente nella realizzazione di un Cloud Privato. Ciò comporta una decisa accelerazione del percorso di virtualizzazione eseguito negli ultimi anni, per giungere ad una razionalizzazione e automazione dei Data Center. Questo percorso è solitamente motivato dall’obiettivo di ottenimento di significativi risparmi, ma può essere considerato pressoché confinato ad un’evoluzione tecnologica, senza comportare quindi significativi cambiamenti nella modalità di realizzare e governare i Sistemi Informativi”.

La ricerca ha analizzato gli approcci seguiti nell’adozione del Cloud da parte delle imprese. Nel 76% delle aziende analizzate, si riscontra un atteggiamento tattico e reattivo che comporta un cambiamento nelle Direzioni ICT limitato al più alla creazione di nuove competenze interne. Un atteggiamento che, provocatoriamente, si può definire da Hobbista. All’opposto vi è l’atteggiamento dell’Orchestratore, che si caratterizza per la capacità di avere un ruolo attivo nelle iniziative che si abbina anche a un radicale cambiamento della propria Direzione, con la creazione di nuovi ruoli e procedure (6% del campione). Vi è poi il profilo del Modaiolo (2%) che racchiude coloro che hanno un ruolo reattivo ma, inseguendo l’hype, iniziano a creare ruoli di presidio interni; infine vi sono i Broker, ovvero i CIO che si sono limitati a portare all’interno dell’azienda soluzioni Cloud, senza però riorganizzare internamente la loro direzione (16%).

Limitandosi alla sola stima di risparmio di costi e accontentandoci di stime prudenziali, i progetti di Public Cloud analizzati hanno portato a riduzioni del Total Cost of Ownership stimabili tra il 10 e il 20%, in funzione dell’ambito, della situazione di partenza e dell’efficacia dell’approccio di adozione. Analoghe stime di beneficio, sebbene subordinate a investimenti iniziali rilevanti e progetti di più lunga durata, possono essere fatte per il Private Cloud.

Proiettando questi dati rispetto alla crescita del mercato ad oggi stimato dalle imprese del campione, il Cloud potrebbe comportare un risparmio cumulato entro il 2015 di circa 450 milioni di Euro, risparmio che potrebbe essere portato fino ad 1 Miliardo di Euro se si adottassero le migliori pratiche e ci si portasse a livelli di adozioni analoghi a quelli dei Paesi leader.

Un caso di scuola, pratico e già operativo, dell’applicazione della tecnologia Cloud è la realtà Infracom Italia, operatore italiano di telecomunicazioni, data center e ICT outsourcing. L’azienda di Verona, presente in Italia con 500 professionisti, in 14 città italiane e centri di competenza a Milano, Firenze, Roma ed Imola, offre un’ampia gamma di servizi, coniugando competenze e asset che vanno dagli aspetti infrastrutturali ai servizi gestiti in cloud computing, grazie soprattutto alla gestione autonoma di 9.000km di rete in fibra ottica e 4 data center, per oltre 5.000 m2 di superficie totale.

FONTE: INFRACOM ITALIA SPA

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Infracom Italia, per le aziende colpite dal sisma in Emilia

Infracom Italia, operatore italiano di telecomunicazioni e data center, tende una mano alle aziende localizzate nelle aree colpite dal terremoto mettendo a disposizione, fino alla fine del 2012, spazi in co-location per i server presso il data center Infracom di Imola. Massimo Lippi, Direttore generale di Infracom: “Le iniziative che abbiamo attivato per le zone interessate dal terremoto, con l’obiettivo di supportarne il tessuto industriale, nascono dalla convinzione che la ripartenza delle attività economiche sia il volano per recuperare spazi di vita e prospettive di serenità per i lavoratori e le popolazioni coinvolte”.

Infracom Italia, operatore italiano di telecomunicazioni e data center, con sede a Verona e centri di competenza a Milano, Firenze e Imola, tende una mano alle aziende localizzate nelle aree colpite dal terremoto invitandole a posizionare gratuitamente i propri server presso la sala dati Infracom di Imola.

L’iniziativa, valida da subito e fino alla fine del 2012, prevede la possibilità di utilizzare, a titolo gratuito, spazi in colocation presso il data center Infracom di Imola dove ospitare i sistemi critici e i portali web delle imprese che necessitano di misure atte a ripristinare il business. Per garantire la raggiungibilità dei sistemi delle aziende che aderiranno alla proposta Infracom metterà a disposizione anche banda Internet per rimettere rapidamente in linea siti web, mail aziendali e portali di e-commerce.

Le aziende interessate possono contattare il numero verde dedicato 800 189 548 per ottenere maggiori informazioni e parlare con un consulente Infracom.

“Riteniamo sia un nostro preciso dovere, come azienda e soprattutto come operatore nazionale di servizi di telecomunicazioni e data center, mostrare concretamente la nostra solidarietà alle imprese colpite dai recenti eventi sismici mettendo i nostri asset, le nostre competenze e servizi essenziali a sostegno della ripresa del business di una delle aree più produttive d’Italia.” – dichiara Massimo Lippi, Direttore Generale di Infracom – “Le iniziative che abbiamo attivato per le zone interessate dal terremoto, con l’obiettivo di supportarne il tessuto industriale, nascono dalla convinzione che la ripartenza delle attività economiche sia il volano per recuperare spazi di vita e prospettive di serenità per i lavoratori e le popolazioni coinvolte.”

A seguito degli eventi sismici Infracom ha da subito attivato altre iniziative di sostegno che hanno riguardato la verifica della continuità di rete fra i propri clienti nelle aree emiliana e lombarde colpite, l’avvio di costanti attività di monitoraggio al fine di sorvegliare l’efficienza della rete ed evitare eventuali disservizi alle aziende nei territori interessati dal sisma, e la sospensione della fatturazione e di ogni attività di recupero crediti sulla clientela residente nelle zone interessate colpite.

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Infracom Italia Operatore italiano di telecomunicazioni, data center e ICT outsourcing, ha la propria sede principale a Verona ed è presente, con 500 professionisti, in 14 città italiane, con centri di competenza a Milano, Firenze, Roma ed Imola. Infracom Italia offre un’ampia gamma di servizi, coniugando competenze, asset e capacità di innovare con soluzioni che vanno dagli aspetti infrastrutturali ai servizi gestiti di rete e di data center, dalle soluzioni di comunicazione integrata voce e dati alle soluzioni di cloud computing, dalle soluzioni di outsourcing per i sistemi e le architetture informatiche delle aziende fino al full ICT outsourcing. Infracom Italia possiede e gestisce autonomamente 9.000 Km di rete in fibra ottica con copertura nazionale e 4 data center a Milano, Verona, Imola e Brindisi, per oltre 5.000 m2 di superficie totale disponibile.

Per ulteriori informazioni:

INFRACOM ITALIA SPA
Piazzale Europa, 12
37135 Verona (VR)
Telefono +39 045 969 5969

FONTE: Infracom

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ICT, TLC: Infracom Italia diventa il provider italiano per la nipponica NTT

Infracom Italia, Operatore italiano di telecomunicazioni, data center e ICT outsourcing, diventa provider dei servizi di connettività nel mercato italiano ed europeo per la giapponese NTT Communication, tra le maggiori compagnie di telecomunicazioni al mondo. Massimo Lippi, Direttore Generale di Infracom Italia: “E’ una grande opportunità per noi, ma anche per il mercato europeo ed italiano. La nostra, una posizione chiave in Italia ed in Europa”.

Infracom Italia diventa provider dei servizi di connettività nel mercato italiano ed europeo per la giapponese Ntt Communication, tra le maggiori compagnie di telecomunicazioni al mondo.

“Abbiamo scelto Infracom Italia perché ci assicura un a posizione fondamentale nel mercato delle telecomunicazioni in Italia, ma anche un ponte verso l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa”, dice Clive Hamilton, manager della business Unit Ntt Europe’s Global IP Network. Il nuovo punto di presenza (PoP) italiano di Ntt sarà al Mix di Milano, il peering point situato in via Caldera, quale snodo strategico della connettività per l’ingresso del colosso giapponese nel mercato europeo. “Per noi è molto importante creare per i nostri clienti nuove opportunità di crescita – aggiunge Hamilton – prima di adesso non avevamo mai avuto possibilità di operare in questo paese, quindi è un momento molto stimolante. Milano è un mercato vivo e l’infrastruttura di Infracom Italia è l’unica in grado di assicurarci una connessione ai nostri committenti in Italia e nell’Europa Centrale, che è il nostro nuovo obiettivo di espansione per quest’anno”.

Sull’accordo di partnership l’ing. Massimo Lippi, Direttore Generale di Infracom Italia, afferma: “E’ una grande opportunità per noi, ma anche per il mercato europeo ed italiano. La scelta di Ntt è stata quasi obbligata per la nostra posizione chiave in Italia ed in Europa, grazie alle connessioni della nostra rete con tutti gli operatori italiani ed i maggiori distretti industriali e città della penisola. Il centro Infracom di Milano, Infracom Telehouse, ha continuato a crescere rapidamente sin dal 2001. E’ la più grande Telehouse italiana con 4.000 mq di superficie, ed è un perfetto ecosistema dove i maggiori Internet Service Providers e fornitori di servizi di telecomunicazione si interconnettono tra loro e a più di 120 network disponibili. L’Infracom Telehouse – prosegue Lippi – la cui capacità sarà raddoppiata nei prossimi mesi, è interamente gestita e sviluppata da Infracom, il che significa controllo e monitoraggio totale degli impianti tecnici”.

FONTE: Corriere delle Comunicazioni

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Massimo Lippi: Infracom Italia per l’Emilia e Mantova

Infracom Italia per l’Emilia e i terremotati. Da subito fino alla fine del 2012, a titolo gratuito, spazi in colocation presso il data center Infracom di Imola dove ospitare i sistemi critici e i portali web delle imprese che necessitano di misure atte a ripristinare il business. Numero verde dedicato Infracom 800 189 548. “È un nostro preciso dovere di operatore nazionale di servizi di telecomunicazioni e data center – dichiara Massimo Lippi, Direttore Generale di Infracom – mettere a disposizione delle zone colpite dal sisma i nostri asset, le nostre competenze e servizi essenziali a sostegno della ripresa del business di una delle aree più produttive d’Italia.”

Infracom Italia, operatore italiano di telecomunicazioni e data center, con sede a Verona e centri di competenza a Milano, Firenze e Imola, tende una mano alle aziende localizzate nelle aree colpite dal terremoto invitandole a posizionare gratuitamente i propri server presso la sala dati Infracom di Imola.

L’iniziativa, valida da subito e fino alla fine del 2012, prevede la possibilità di utilizzare, a titolo gratuito, spazi in colocation presso il data center Infracom di Imola dove ospitare i sistemi critici e i portali web delle imprese che necessitano di misure atte a ripristinare il business. Per garantire la raggiungibilità dei sistemi delle aziende che aderiranno alla proposta Infracom metterà a disposizione anche banda Internet per rimettere rapidamente in linea siti web, mail aziendali e portali di e-commerce.

Le aziende interessate possono contattare il numero verde dedicato 800 189 548 per ottenere maggiori informazioni e parlare con un consulente Infracom.

“Riteniamo sia un nostro preciso dovere, come azienda e soprattutto come operatore nazionale di servizi di telecomunicazioni e data center, mostrare concretamente la nostra solidarietà alle imprese colpite dai recenti eventi sismici mettendo i nostri asset, le nostre competenze e servizi essenziali a sostegno della ripresa del business di una delle aree più produttive d’Italia.” – dichiara Massimo Lippi, Direttore Generale di Infracom – “Le iniziative che abbiamo attivato per le zone interessate dal terremoto, con l’obiettivo di supportarne il tessuto industriale, nascono dalla convinzione che la ripartenza delle attività economiche sia il volano per recuperare spazi di vita e prospettive di serenità per i lavoratori e le popolazioni coinvolte.”

A seguito degli eventi sismici Infracom ha da subito attivato altre iniziative di sostegno che hanno riguardato la verifica della continuità di rete fra i propri clienti nelle aree emiliana e lombarde colpite, l’avvio di costanti attività di monitoraggio al fine di sorvegliare l’efficienza della rete ed evitare eventuali disservizi alle aziende nei territori interessati dal sisma, e la sospensione della fatturazione e di ogni attività di recupero crediti sulla clientela residente nelle zone interessate colpite.

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Infracom Italia Operatore italiano di telecomunicazioni, data center e ICT outsourcing, ha la propria sede principale a Verona ed è presente, con 500 professionisti, in 14 città italiane, con centri di competenza a Milano, Firenze, Roma ed Imola. Infracom Italia offre un’ampia gamma di servizi, coniugando competenze, asset e capacità di innovare con soluzioni che vanno dagli aspetti infrastrutturali ai servizi gestiti di rete e di data center, dalle soluzioni di comunicazione integrata voce e dati alle soluzioni di cloud computing, dalle soluzioni di outsourcing per i sistemi e le architetture informatiche delle aziende fino al full ICT outsourcing. Infracom Italia possiede e gestisce autonomamente 9.000 Km di rete in fibra ottica con copertura nazionale e 4 data center a Milano, Verona, Imola e Brindisi, per oltre 5.000 m2 di superficie totale disponibile.

Per ulteriori informazioni:

INFRACOM ITALIA SPA
Piazzale Europa, 12
37135 Verona (VR)
Telefono +39 045 969 5969

FONTE: Infracom

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Massimo Lippi: La nipponica NTT Communication pronta a lanciare i servizi di connettività

Massimo Lippi, Direttore Generale Infracom Italia: “La scelta di NTT è stata quasi obbligata per la nostra posizione chiave in Italia ed in Europa, grazie alle connessioni della nostra rete con tutti gli operatori italiani ed i maggiori distretti industriali e città della penisola. Il centro Infracom di Milano, Infracom Telehouse, è la più grande Telehouse italiana con 4.000 mq di superficie, ed è un perfetto ecosistema dove i maggiori Internet Service Providers e fornitori di servizi di telecomunicazione si interconnettono tra loro e a più di 120 network disponibili”.

L’operazione di partnership viene così motivata da Clive Hamilton, manager della business Unit NTT Europe’s Global IP Network: “Abbiamo scelto Infracom Italia perché ci assicura un a posizione fondamentale nel mercato delle telecomunicazioni in Italia, ma anche un ponte verso l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa.” Di fatto il “nuovo punto di presenza (PoP)” italiano di NTT sarà al MIX di Milano, il peering point situato in via Caldera, quale snodo strategico della connettività per l’ingresso del colosso giapponese nel mercato europeo. “Per noi è molto importante creare per i nostri clienti nuove opportunità di crescita – aggiunge a riguardo Hamilton – prima di adesso non avevamo mai avuto possibilità di operare in questo paese, quindi è un momento molto stimolante. Milano è un mercato vivo e l’infrastruttura di Infracom Italia è l’unica in grado di assicurarci una connessione ai nostri committenti in Italia e nell’Europa Centrale, che è il nostro nuovo obiettivo di espansione per quest’anno.”

Sull’accordo di partnership l’ing. Massimo Lippi, Direttore Generale di Infracom Italia, afferma: “E’ una grande opportunità per noi, ma anche per il mercato europeo ed italiano. La scelta di NTT è stata quasi obbligata per la nostra posizione chiave in Italia ed in Europa, grazie alle connessioni della nostra rete con tutti gli operatori italiani ed i maggiori distretti industriali e città della penisola. Il centro Infracom di Milano, Infracom Telehouse, ha continuato a crescere rapidamente sin dal 2001. E’ la più grande Telehouse italiana con 4.000 mq di superficie, ed è un perfetto ecosistema dove i maggiori Internet Service Providers e fornitori di servizi di telecomunicazione si interconnettono tra loro e a più di 120 network disponibili. L’Infracom Telehouse – prosegue Lippi – la cui capacità sarà raddoppiata nei prossimi mesi, è interamente gestita e sviluppata da Infracom, il che significa controllo e monitoraggio totale degli impianti tecnici”.

Infracom Italia Operatore italiano di telecomunicazioni, data center e ICT outsourcing, ha la propria sede principale a Verona ed è presente, con 500 professionisti, in 14 città italiane, con centri di competenza a Milano, Firenze, Roma ed Imola. Infracom Italia offre un’ampia gamma di servizi, coniugando competenze, asset e capacità di innovare con soluzioni che vanno dagli aspetti infrastrutturali ai servizi gestiti di rete e di data center, dalle soluzioni di comunicazione integrata voce e dati alle soluzioni di cloud computing, dalle soluzioni di outsourcing per i sistemi e le architetture informatiche delle aziende fino al full ICT outsourcing. Infracom Italia possiede e gestisce autonomamente 9.000 Km di rete in fibra ottica con copertura nazionale e 4 data center a Milano, Verona, Imola e Brindisi, per oltre 5.000 m2 di superficie totale disponibile.

FONTE: Corriere delle Comunicazioni

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Infracom Italia diventa provider dei servizi di connettività nel mercato italiano ed europeo per NTT Communication

Infracom Italia diventa provider dei servizi di connettività nel mercato italiano ed europeo per la giapponese NTT Communication, tra le più grandi compagnie di telecomunicazioni al mondo.

Verona, 4 luglio 2012 – L’operazione di partnership viene così motivata da Clive Hamilton, manager della business Unit NTT Europe’s Global IP Network: “Abbiamo scelto Infracom Italia perché ci assicura un a posizione fondamentale nel mercato delle telecomunicazioni in Italia, ma anche un ponte verso l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa.” Di fatto il “nuovo punto di presenza (PoP)” italiano di NTT sarà al MIX di Milano, il peering point situato in via Caldera, quale snodo strategico della connettività per l’ingresso del colosso giapponese nel mercato europeo. “Per noi è molto importante creare per i nostri clienti nuove opportunità di crescita – aggiunge a riguardo Hamilton – prima di adesso non avevamo mai avuto possibilità di operare in questo paese, quindi è un momento molto stimolante. Milano è un mercato vivo e l’infrastruttura di Infracom Italia è l’unica in grado di assicurarci una connessione ai nostri committenti in Italia e nell’Europa Centrale, che è il nostro nuovo obiettivo di espansione per quest’anno.”

Sull’accordo di partnership l’ing. Massimo Lippi, Direttore Generale di Infracom Italia, afferma: “E’ una grande opportunità per noi, ma anche per il mercato europeo ed italiano. La scelta di NTT è stata quasi obbligata per la nostra posizione chiave in Italia ed in Europa, grazie alle connessioni della nostra rete con tutti gli operatori italiani ed i maggiori distretti industriali e città della penisola. Il centro Infracom di Milano, Infracom Telehouse, ha continuato a crescere rapidamente sin dal 2001. E’ la più grande Telehouse italiana con 4.000 mq di superficie, ed è un perfetto ecosistema dove i maggiori Internet Service Providers e fornitori di servizi di telecomunicazione si interconnettono tra loro e a più di 120 network disponibili. L’Infracom Telehouse – prosegue Lippi – la cui capacità sarà raddoppiata nei prossimi mesi, è interamente gestita e sviluppata da Infracom, il che significa controllo e monitoraggio totale degli impianti tecnici”.

Infracom Italia Operatore italiano di telecomunicazioni, data center e ICT outsourcing, ha la propria sede principale a Verona ed è presente, con 500 professionisti, in 14 città italiane, con centri di competenza a Milano, Firenze, Roma ed Imola. Infracom Italia offre un’ampia gamma di servizi, coniugando competenze, asset e capacità di innovare con soluzioni che vanno dagli aspetti infrastrutturali ai servizi gestiti di rete e di data center, dalle soluzioni di comunicazione integrata voce e dati alle soluzioni di cloud computing, dalle soluzioni di outsourcing per i sistemi e le architetture informatiche delle aziende fino al full ICT outsourcing. Infracom Italia possiede e gestisce autonomamente 9.000 Km di rete in fibra ottica con copertura nazionale e 4 data center a Milano, Verona, Imola e Brindisi, per oltre 5.000 m2 di superficie totale disponibile.

FONTE: Infracom Italia

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Politecnico di Milano, ricerca Osservatorio Cloud & ICT. Fenomeno Cloud, un mercato da 450 mln e nuova tecnologia di frontiera

Al Convegno “Cloud Economy: ultima chiamata” sono stati presentati i dati della ricerca dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. Obiettivo: analizzare e spiegare il fenomeno Cloud, nuova tecnologia di frontiera. Ai lavori della tavola rotonda hanno partecipato le migliori aziende del settore ICT, tra cui IBM, Telecom Italia, Microsoft e Infracom Italia.

Il 28 giugno 2012 si è svolto all’Aula Carlo de Carli del Politecnico di Milano il Convegno “Cloud Economy: ultima chiamata”, con la presentazione dei dati della ricerca dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service, giunto al secondo anno di attività e promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. Con l’obiettivo di analizzare e spiegare il fenomeno Cloud, stimandone entità e trend, la Ricerca ha coinvolto oltre 130 CIO di grandi imprese italiane tra cui IBM, Telecom Italia, Microsoft, Infracom Italia, HP, Accenture, CSC, Fujitsu, Huawei, NetApp, Rittal, VMware e Altea, Dedagroup, Intel, Nolan, Norton Italia, Retelit, Wind, e 660 Responsabili IT di PMI.

I temi discussi durante tutta la giornata sono stati la quantificazione del mercato cloud in Italia, le applicazioni e l’impatto di questa tecnologia sulla filiera ICT, nonché l’identificazione dei benefici derivanti dall’utilizzo di questa sofisticata ed innovativa infrastruttura tecnologica. Dopo il dibattito della tavola rotonda tra i dirigenti dedicati delle migliori aziende del settore ICT, nel pomeriggio sono stati premiati i vincitori dei “Cloud Innovation Awards”, le aziende cioè distintesi per capacità di innovazione dei propri processi e infrastrutture attraverso strumenti cloud.

Da questa giornata è emerso che lo scenario italiano risulta abbastanza preoccupante, ma con delle prospettive incoraggianti. Il nostro appare come un Paese follower, sempre più in ritardo nella gara globale all’innovazione digitale, con il suo 46° posto nel mondo per spesa ICT su PIL e il 58° per percentuale di utenti connessi. Sono indicativi alcuni numeri a riguardo: per il 2011 la spesa IT si è attestata a 17,67 Mld di Euro, valore che, oltre a essere molto basso rispetto al PIL, risulta in contrazione del 4,1% rispetto al 2010 (dati Assinform). Più in generale, il mercato Cloud nel 2012 è stimabile in 443 Mln di Euro, pari al 2,5% di tutta la spesa IT sostenuta in Italia.

Premesso ciò, alcuni cardini per il futuro sono stati posti dalla ricerca e dall’incontro tra i quadri delle aziende della filiera: il Cloud è per le imprese e Pubbliche Amministrazioni italiane un’opportunità unica per accedere alla digitalizzazione saltando quei gap di risorse investite e competenze da troppo tempo accumulati nell’ambito dell’ICT tradizionale. Tuttavia, questa innovativa tecnologia non è ancora diffusa quanto dovrebbe.

“Entrando in maggior dettaglio della diffusione del fenomeno, la Ricerca ha evidenziato come il 67% delle GRANDI AZIENDE adotti già tecnologie Cloud. – commenta Alessandro Piva, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service – In particolare il 56% utilizza almeno un servizio Cloud, mentre l’11% ha in corso limitate sperimentazioni. Il 25% si è dichiarato interessato all’introduzione e solo l’8% dichiara di non utilizzare il Cloud e di non avere alcun interesse a introdurlo. Diverso, invece, è lo scenario di adozione per le IMPRESE SOTTO I 250 ADDETTI, tra le quali solo il 22% dichiara di avere avviato progetti Cloud, il 2% intende introdurli e il 76% non ne fa utilizzo. Tra le aziende che non hanno avviato progetti Cloud, solo il 6% dichiara un interesse, il 60% non ne dimostra alcuno e il 10% dichiara di non conoscere tali tecnologie”.

Secondo Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service della School of Management del Politecnico di Milano: “Sebbene si tratti di un valore ancora limitato, i tassi di crescita sono stimabili attorno al 25% anno su anno. Il 54% della spesa è riconducibile al cosiddetto Private Cloud, con un valore di circa 240 milioni di Euro e pari all’1,36% del budget IT, mentre la componente di spesa legata al Public Cloud è stimabile in 203 milioni di Euro”.
“Analizzando in modo approfondito le iniziative Cloud condotte dalle aziende italiane – commenta Stefano Mainetti, altro Responsabile Scientifico dell’Osservatorio – ci si accorge che il primo passo eseguito è generalmente nella realizzazione di un Cloud Privato. Ciò comporta una decisa accelerazione del percorso di virtualizzazione eseguito negli ultimi anni, per giungere ad una razionalizzazione e automazione dei Data Center. Questo percorso è solitamente motivato dall’obiettivo di ottenimento di significativi risparmi, ma può essere considerato pressoché confinato ad un’evoluzione tecnologica, senza comportare quindi significativi cambiamenti nella modalità di realizzare e governare i Sistemi Informativi”.

La ricerca ha analizzato gli approcci seguiti nell’adozione del Cloud da parte delle imprese. Nel 76% delle aziende analizzate, si riscontra un atteggiamento tattico e reattivo che comporta un cambiamento nelle Direzioni ICT limitato al più alla creazione di nuove competenze interne. Un atteggiamento che, provocatoriamente, si può definire da Hobbista. All’opposto vi è l’atteggiamento dell’Orchestratore, che si caratterizza per la capacità di avere un ruolo attivo nelle iniziative che si abbina anche a un radicale cambiamento della propria Direzione, con la creazione di nuovi ruoli e procedure (6% del campione). Vi è poi il profilo del Modaiolo (2%) che racchiude coloro che hanno un ruolo reattivo ma, inseguendo l’hype, iniziano a creare ruoli di presidio interni; infine vi sono i Broker, ovvero i CIO che si sono limitati a portare all’interno dell’azienda soluzioni Cloud, senza però riorganizzare internamente la loro direzione (16%).

Limitandosi alla sola stima di risparmio di costi e accontentandoci di stime prudenziali, i progetti di Public Cloud analizzati hanno portato a riduzioni del Total Cost of Ownership stimabili tra il 10 e il 20%, in funzione dell’ambito, della situazione di partenza e dell’efficacia dell’approccio di adozione. Analoghe stime di beneficio, sebbene subordinate a investimenti iniziali rilevanti e progetti di più lunga durata, possono essere fatte per il Private Cloud.

Proiettando questi dati rispetto alla crescita del mercato ad oggi stimato dalle imprese del campione, il Cloud potrebbe comportare un risparmio cumulato entro il 2015 di circa 450 milioni di Euro, risparmio che potrebbe essere portato fino ad 1 Miliardo di Euro se si adottassero le migliori pratiche e ci si portasse a livelli di adozioni analoghi a quelli dei Paesi leader.

Un caso di scuola, pratico e già operativo, dell’applicazione della tecnologia Cloud è la realtà Infracom Italia, operatore italiano di telecomunicazioni, data center e ICT outsourcing. L’azienda di Verona, presente in Italia con 500 professionisti, in 14 città italiane e centri di competenza a Milano, Firenze, Roma ed Imola, offre un’ampia gamma di servizi, coniugando competenze e asset che vanno dagli aspetti infrastrutturali ai servizi gestiti in cloud computing, grazie soprattutto alla gestione autonoma di 9.000km di rete in fibra ottica e 4 data center, per oltre 5.000 m2 di superficie totale.

FONTE: INFRACOM ITALIA SPA

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Risorse TLC IT: Infracom Conferenza nazionale del Franchising, competitivi con risorse evolute

7° Conferenza nazionale del Franchising: il settore è solido e in crescita e crea occupazione giovanile. Indispensabile per questo settore l’integrazione delle telecomunicazioni. Alessandro De Losa, direttore Marketing di Infracom, evidenzia: “Il mercato del franchising italiano deve munirsi di risorse TLC e IT evolute per l’arricchimento dell’esperienza dei clienti ed il ripristino rapido dei servizi in caso di interruzione dei servizi di rete”.

Milano, 12 giugno 2012 – I dati annunciati oggi alla 7° Conferenza Nazionale del Franchising hanno dimostrato come, nonostante la pesante congiuntura economica, il settore del franchising sia solido e in crescita.

Dal 2010 infatti gli occupati sono saliti di 1812 unità con una forte componente di giovani: l’85% dei franchisee è nella fascia di età compresa tra i 25 ai 45 anni, e addirittura il 29% ha meno di 35 anni. Nel solo 2011 è salito anche il numero dei punti vendita: +83 in Italia e +228 all’estero.

Se l’alternativa valida e solida “al posto fisso” é il franchising è indispensabile per questo settore l’integrazione delle telecomunicazioni. “Il franchising è configurato come una rete e ha bisogno di collegamenti in banda larga e applicazioni per la condivisioni delle informazioni e per l’aggiornamento in tempo reale – evidenzia Alessandro De Losa, direttore marketing di Infracom – ma il mercato del franchising italiano deve munirsi di risorse TLC e IT evolute per l’arricchimento dell’esperienza dei clienti ed il ripristino rapido dei servizi in caso di interruzione dei servizi di rete”.

“Abbiamo due esempi dell’eccellenza che hanno trasformato delle reali esigenze di gestione tecnologica in aumento delle performance e abbattimento dei costi- continua De Losa – il Gruppo Lombardini Holding, attivo in Italia dal 1929, con 4.5mila addetti, più di 1 miliardo di fatturato e 500 punti vendita che ha abbattuto i costi interni e migliorato il rapporto qualità/prezzo aumentando l’efficacia dei flussi informativi ad alte prestazioni tecnologiche grazie ad una soluzione personalizzata di disaster recovery e business continuity. Altro esempio d’eccellenza è il gruppo Tecnocasa, presente in 10 nazioni con oltre 15.000 professionisti e 3.300 agenzie. Ad Infracom, come partner tecnologico, è stato affidato l’application hosting di tutti i sistemi operativi ed anche un progetto di piattaforma web-based virtualizzata per ridurre i costi e le complessità di un’architettura ad alta resilienza.”

Saper sfruttare le possibilità di un comparto, come quello del franchising che si presenta solido, significa saper trasformare le complessità tecnologiche di franchisor e franchisee in linguaggio di business, conferma Infracom. La tecnologia IT e TLC è di fatto l’elemento abilitante fondamentale per arricchire il numero di servizi del franchisor, l’efficienza dei servizi già in portafoglio e l’efficacia dei punti vendita sul territorio.

FONTE: INFRACOM ITALIA SPA

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Infracom: A Verona avanguardia tecnologica e sicurezza sugli stadi.

A Verona avanguardia tecnologica e sicurezza sugli stadi. Giunge alla IV edizione l’evento sulla Sicurezza negli Stadi organizzato da Serenissima Mobilità insieme ad Infracom e Regulus, con la collaborazione del procuratore generale di Torino, dott. Raffaele Guariniello e dei manager addetti alla sicurezza delle più rappresentative squadre dei campionati di Serie A, B e Lega Pro.

Reinterpretare tecnologie e competenze a favore della sicurezza, è questo il tema del IV incontro annuale per la Sicurezza negli Stadi, un’evento ideato e promosso da Serenissima Mobilità e da Infracom Italia.
Grazie anche all’attesa partecipazione del giudice Guariniello, esponente chiave impegnato da anni sui temi delle responsabilità di Presidenti ed Amministratori di Società di calcio, sono attesi, anche per questa edizione, i manager di Milan, Fiorentina, Genoa, Cesena, Siena, Parma, Chievo, Verona, Vicenza, Brescia, e diverse altre società del calcio italiano.

Durante la sessione che si terrà a Verona, nell’auditorium di Autostrada Brescia Padova spA, con inizio previsto alle 10:00, sono previsti i contributi di Regulus, società ICT titolare della soluzione Tmaster per la bigliettazione e gestione dello spettacolo, di Listicket, società del gruppo Lottomatica per la gestione e vendita della biglietteria, e dei manager Andrea Poncato e Stefano Perrone, rispettivamente responsabili sicurezza di Vicenza Calcio e Parma calcio per il tema Stewarding.

L’evento rientra nell’ambito delle attività che Serenissima Mobilità ha avviato per la diffusione e la cultura della sicurezza nei suoi vari aspetti e ambiti di applicazione, dalla mobilità al territorio, dagli edifici agli stadi ad ambienti e strutture destinati ad ospitare eventi con forte affluenza di pubblico.

Grazie al contributo di Infracom Italia, infine, Serenissima Mobilità proporrà in anteprima, l’alternativa moderna ed innovativa per la gestione della sicurezza in versione Cloud, reinterpretando in chiave internazionale la soluzione integrata coerente con le indicazioni normative del Ministero degli Interni ed aderente agli obiettivi di sicurezza che le società sportive sono tenute a perseguire per la gestione dei propri impianti sportivi. Grazie al partner Infracom, Serenissima Mobilità è in grado di integrare le diverse componenti della piramide del valore relativa alla filiera di controllo della sicurezza degli impianti sportivi, ovvero l’infrastruttura di rete, la gestione del ticketing, il controllo degli accessi e la video sorveglianza, tutte progettate con un approccio modulare e scalabile affinché risultino sotto-sistemi autonomi e totalmente performanti, potenzialmente parte di un sistema complesso ed evoluto di gestione della sicurezza.

Serenissima Mobilità è una società del gruppo A4 Holding che si occupa di progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione di impianti tecnologici e speciali per il mondo autostradale e per la sicurezza, nonché un laboratorio di eccellenza per lo sviluppo di soluzioni con approccio ITS (intelligent transport system).

Infracom Italia Eccellenza italiana nell’ICT, Infracom offre sul mercato italiano un’ampia gamma di servizi, coniugando competenze, asset e capacità di innovare con soluzioni che vanno dagli aspetti infrastrutturali ai servizi gestiti di rete e di data center, dalle soluzioni di comunicazione integrata voce e dati alle soluzioni di cloud computing, dalle soluzioni di outsourcing per i sistemi e le architetture informatiche delle aziende fino al full ICT outsourcing.

Per ulteriori informazioni:

SERENISSIMA MOBILITA’
Stefano Zuanazzi
Telefono +39 045 969 5969
Email: [email protected]

INFRACOM ITALIA SpA
Telefono +39 045 969 5969
email: [email protected]
www.infracom.it

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Programma:

9.30 Registrazione partecipanti
9.40 Introduzione e saluto. Gian Paolo Dosselli, Business Developer Infracom Italia
9.45 Lo Stadio come Asset. Paolo Bedin, Direttore Generale Lega Serie B
10.00 Obblighi e responsabilità in tema di sicurezza negli impianti sportivi. Raffaele Guariniello, Procuratore Generale di Torino
11.45 Coffee Break
12.00 La videosorveglianza in cloud. Serenissima Mobilità, Manrico Cecchetti
12.20 Il Controllo Accessi ed il Ticketing on line. Regulus, Nicola Madrigali
12.50 La determina dell’Osservatorio n. 26 del 30 maggio 2012 e la nuova campagna abbonamenti. Sicureco Veneto, Assist, Andrea Poncato – S.T.S., Stefano Perrone
13.10 Responsabilità e Competenze del G.O.S. straordinario ed in emergenza: case history. Sicureco Veneto, Assist, Andrea Poncato – S.T.S., Stefano Perrone.

FONTE: INFRACOM ITALIA SPA

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ICT, Infracom, valorizzazione delle infrastrutture e innovazione tecnologica: punti chiave per la leadership nazionale

Infracom punta sulle infrastrutture e sull’innovazione tecnologica per la leadership nazionale. Il Vicepresidente Andrea Pellizzari: “L’obiettivo di quest’anno è quello di affermarci a livello nazionale come leader italiani dei servizi di connettività e data center, ambiti nei quali dimostreremo le nostre capabilities con importanti innovazioni tecnologiche”. Il Consigliere Delegato e Direttore Generale Massimo Lippi: “Le infrastrutture sono il nostro punto di forza”.

INFRACOM ITALIA, eccellenza italiana delle telecomunicazioni, continua il proprio trend di sviluppo verticale iniziato nel 2009, grazie alla valorizzazione delle proprie infrastrutture, punto cardine della crescita aziendale di questi anni, che nel 2011 hanno generato una quota di fatturato di 43,7 milioni di euro. Così si esprime il consigliere delegato e direttore generale, Massimo Lippi “La solidità dei risultati corrisponde dalla solidità dei nostri asset chiave, e le infrastrutture sono il nostro punto di forza”.

L’azienda, infatti, oggi può far perno su una complessa rete di sedi, sale dati e laboratori di innovazione, dislocati su tutto il territorio nazionale. Su 10.000 punti rete, che permettono la connettività a migliaia di persone. E sui centri nevralgici dell’attività aziendale, da cui vengono articolati ricerca, sviluppo e i molteplici servizi che Infracom ITALIA offre: i 4 Datacenter di 5.000 m2 complessivi. Milano e Verona, i principali; Brindisi, polo operativo gestito dal 2011 per rendere effettivamente capillare il servizio fornito a tutta la penisola; infine Imola (INFRACOM CLOUD LAB), in cui il 50% delle risorse è convogliato nell’attività di ricerca e sviluppo. Soprattutto per l’elaborazione dell’infrastruttura di supporto all’erogazione di alcuni servizi cloud innovativi, fra cui un particolare servizio, che sarà una delle principali novità del 2012.

Il cloud è un sistema di condivisione di dati, infrastrutture e tecnologie di ultima generazione che si affiancherà ai già moderni servizi che l’azienda offre alle imprese, quali il Wireless Hyperlan, già attivo in Toscana ed in Veneto, i servizi di fonia tradizionale ed evoluta, xdsl, sicurezza web e posta elettronica, nonché i servizi di smart billing, insieme ai servizi di rete e data center ed ai servizi cloud IASS e PAAS di classe enterprise erogati attraverso le infrastrutture proprietarie di data center e di rete di Infracom.

Da ultimo, perché base su cui tali offerte si innestano, una rete in fibra ottica di 9.000 Km, che copre l’intero territorio nazionale. Tutto ciò, vantando il capitale umano di 500 dipendenti complessivi, obiettivi di espansione all’estero e un trend di crescita in continua progressione. Come dice il Vicepresidente Andrea Pellizzari “l’obiettivo di quest’anno è quello di affermarci a livello nazionale come leader italiani dei servizi di connettività e data center, ambiti nei quali dimostreremo le nostre capabilities con importanti innovazioni tecnologiche”.

FONTE: Infracom Italia SpA

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Cloud al centro della scena, la nuova vita di Infracom

Andrea Pellizzari, Vice Presidente Infracom, a margine dell’Assemblea degli Azionisti del 30 marzo scorso: “Infracom è un’azienda d’avanguardia nelle TLC e Datacenter: seria, efficiente e in grado di affrontare le sfide del futuro”.

“Seria, efficiente e in grado di affrontare le sfide del futuro”. A dirlo il Vice Presidente di Infracom Italia Andrea Pellizzari, azienda all’avanguardia del polo tecnologico italiano delle telecomunicazioni e data center. L’impresa, con il quartier generale a Verona, è posizionata strategicamente su tutto il territorio italiano e si dimostra sempre più in grado di emergere dalla stagnazione del sistema paese grazie alla sua capacità infrastrutturale e d’innovazione. E si pone come traino del proprio settore e riferimento per tutta l’economia nazionale.

Segni positivi traspaiono in modo particolare dai dati finanziari del bilancio 2011: ricavi attestati a 153 milioni di euro; 26 milioni di euro di margine operativo lordo (EBITDA) pari a 17% del valore della produzione; flussi di cassa netti positivi per 5 milioni di euro.

Così InfracomItalia risponde alle sfide lanciate dal presente, tendendo al futuro attraverso un continuo sviluppo di nuove tecnologie, servizi innovativi per le imprese, grandi e medio piccole. Gli obiettivi di espansione sui mercati esteri, come quello austriaco e svizzero, nonché la continua innovazione progettuale, come nei casi dei nuovi servizi wireless hyperlan, dell’estesa e capillare rete in fibra ottica e, su tutti, del potenziamento del sistema cloud, danno all’azienda la propulsione verso la soddisfazione dell’ambizioso piano industriale 2011-2015.

In questo quadro è inscritta la presentazione, il 16 aprile, dell’Infracom Cloud Lab, ospitato nel Datacenter di Imola, dove vengono sviluppati i servizi innovativi basati appunto sull’infrastruttura cloud, che l’impresa intende lanciare entro la fine del 2012.

Tutto ciò, insieme alla costituzione di joint venture strategiche, dimostra il benessere economico reale dell’impresa e la sua forza commerciale, che si fonda sulla rete proprietaria di 9.000km in fibra ottica, sui 4 datacenter (5.000mq) di ultima generazione e sul capitale umano di 500 professionisti.

FONTE: Infracom Italia SpA

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Assemblea azionisti Infracom approvato bilancio 2011

Verona, 30 marzo 2012 – L’Assemblea degli Azionisti di Infracom, riunitasi oggi sotto la presidenza di Attilio Schneck, ha approvato il progetto di bilancio consolidato relativo all’esercizio 2011.

Risultati consolidati al 31 dicembre 2011

Il bilancio al 31 dicembre 2011 di Infracom Spa si è chiuso con margine operativo lordo (EBITDA) pari a €26,0M, in linea con quanto previsto dal Piano Industriale. Il Piano, approvato il 14 febbraio 2011 e articolato sui 5 anni 2011-2015, prevede la focalizzazione dell’azienda sul core business, al fine di migliorare la marginalità attraverso il perseguimento delle maggiori sinergie commerciali e di costo e attraverso la concentrazione degli investimenti e dell’attività manageriale sulle aree chiave dell’azienda.
I ricavi dell’azienda si attestano a €152,8M nel 2011, in calo di circa €10M rispetto al 2010, quando però avevano concorso ai ricavi poste non ricorrenti per oltre €2,3M. La maggior contribuzione di ricavi spetta alla BU IMS (che include il business infrastrutturale, che va dalla rete ai data center), con €43,7M pari a oltre il 28% del totale.

La relazione di bilancio di Infracom evidenzia la tenuta dei margini dell’Ebidta, pari al 17% del valore della produzione, nonostante il perdurare del contesto economico negativo. Tale tendenza di discesa del mercato italiano, si è mantenuta stabile nel 2011 ed è indubbiamente legata alla stagnazione della crescita del PIL del Paese.
La gestione 2011 è caratterizzata da flussi di cassa netti positivi per circa €5M, che permettono il mantenimento dell’entità degli investimenti a supporto dei segmenti di business strategici, ovvero l’area Tlc e dai servizi Outsourcing e Housing.

Nel corso del 2011 e nei primi mesi del 2012, Infracom ha portato a termine importanti operazioni straordinarie:
– Costituzione della joint venture Doing srl;
– Sigla dell’Accordo di Risanamento con le banche (gennaio 2012);
– Operazione di cessione del ramo di azienda a parte del business della mobilità finalizzata nel gennaio 2012, che ha comportato una significativa plusvalenza ed un rilevante decremento dell’indebitamento finanziario complessivo (circa 39M€);
Dati i punti precedenti, e in considerazione dei risultati operativi consuntivi del 2011 e di quelli in corso di formazione nel 2012, che confermano le previsioni del nuovo Piano, gli Amministratori ritengono che siano venute meno le incertezze evidenziate nel bilancio precedente e confermano che il bilancio di esercizio e consolidato dal 31 dicembre 2011 è stato redatto nel presupposto della continuità aziendale.
Si segnala inoltre il manifestato interesse da parte dell’azionista Autostrada Brescia-Padova per il rafforzamento della struttura patrimoniale di Infracom tramite conversione di debiti in capitale per circa 61,5M€.

Prospettive di crescita

Nel quadro del rinnovamento dell’offerta tecnologica, Infracom annuncia il lancio di una gamma di servizi cloud basati sul concetto della massima scalabilità e flessibilità di servizio. Per il giorno 16 aprile è prevista la presentazione del laboratorio cloud di Imola e la comunicazione dei servizi innovativi basati su infrastruttura cloud che Infracom intende lanciare entro la fine del 2012.

Dati finanziari in sintesi

Ricavi :€153 milioni (- € 10M vs 2010)
Business Unit IMS: €43,7M (29% su totale Infracom; +2 milioni vs budget 2011)
Business Unit Mobility: €37,6M (+€9,3M vs 2010)
Ebidta: €26M (+€.0,2M vs2010)
Risultato netto:-€23 milioni (+€45M vs 2010)
Net cash flow: €5M

***

Infracom nasce nel 1999 dallo spin-off dell’Autostrada BS-PD allo scopo di supportare le esigenze delle imprese in materia di ICT. Nel biennio 2001-2002 mette a punto il modello di business di player integrato anche grazie alle acquisizioni IT (Inform e Wintec) e TLC(Multilink). Nel corso del 2003 l’acquisizione di Autostrada TLC, porta Infracom da operatore a matrice regionale ad interlocutore nazionale. Negli anni successivi il riconoscimento del mercato e nuove acquisizioni permettono da un lato di consolidare il centro di competenza ERP gestionali d’impresa e dall’altro di valorizzare ulteriormente la componente infrastrutturale e di servizi di rete con l’acquisizione di Netscalibur ed STT. Oggi Infracom è un operatore nazionale di primaria importanza con una struttura di 500 professionisti con l’headquarter a Verona e con presenza in 14 città italiane fra qui Milano e Firenze. La rete proprietaria di oltre 9.000 km di cavo ottico, la Avalon Telehouse, la più grande telehouse italiana con accesso privilegiato al MIX, il peering point italiano e la chiave per accedere al backbone internazionale, fanno di Infracom un interlocutore unico in grado di proporre soluzioni su misura con standard di qualità elevati.

FONTE:

INFRACOM ITALIA SPA
Piazzale Europa, 12
37135 Verona (VR)
Telefono +39 045 969 5969
Email: [email protected]
www.infracom.it

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Infracom / DG Massimo Lippi: Azienda in continua crescita

Verona. Infracom si fa giovane. Focalizza il proprio core business sulle infrastrutture, conferma la mission nelle telecomunicazioni, valorizza il backbone, spinge su datacenter e apre le porte alla tecnologia cloud. Massimo Lippi, Direttore Generale Infracom: “L’azienda è inserita in un processo di continua crescita”.

E’ il nuovo volto della società veronese che ha sottoscritto con le principali banche finanziatrici un accordo di ristrutturazione che ha portato al dimezzamento del debito sulla base di un piano di risanamento complessivo che comprende un piano industriale per gli anni 2011-2015.

“L’azienda Infracom è inserita in un processo di continua crescita” conferma il Consigliere Delegato e Direttore Generale della società controllata dal Gruppo Autostrade Brescia Verona Padova, Massimo Lippi, che ha portato Infracom – che in questi anni ha sempre generato cassa nonostante la difficile congiuntura – a cedere l’area IT con sede a Padova attraverso un’operazione di management buy out. Da Infracom IT la società ha preso il nome di Corvallis Spa. Infracom, già terza in internet dopo Telecom e Fastweb, ora concentra le proprie attività sull’Information & Communication Technology.

Voltata la pagina rispetto il passato, Infracom guarda al futuro con una struttura fatta di 500 dipendenti con l’headquarter a Verona e molte altre sedi sparse sul territorio nazionale fra qui Milano e Firenze.
La società punta con decisione sui suoi datacenter dai quali partono i servizi cloud fondamentali per la strategia dei prossimi anni. Infracom ne gestisce quattro a Milano, Verona, Imola e Brindisi. Il polo più importante è quello in via Caldera a Milano, che ha nella sala Avalon il punto di accesso privilegiato al MIX, il più importante peering point italiano e la chiave per accedere al backbone internazionale, e che vanta una superficie di circa 4mila mq con una crescita di 250mq all’anno.

“Infracom si sta focalizzando sui business strategici – chiarisce Massimo Lippi – facendo leva su assett chiave e su competenze tecnologiche in crescita. Stiamo sviluppando servizi real cloud sui quali puntiamo per la crescita dei nostri data center, oggi incentrati sulla nostra telehouse, la più grande d’Italia e la più importante per l’accesso all’internet backbone”.

Le possibilità di crescita nel cloud sono ritenute importanti, per questo entro fine anno sarà lanciato un servizio pay per service basato sulla struttura di Imola con funzionalità di smart billing e self provisioning. Il 2012 vedrà anche il lancio di servizi Iaas e Paas di classe enterprise rivolti alle aziende che vogliono accedere ad un’infrastruttura evoluta senza investimenti. L’interesse da parte delle aziende italiane è elevato dato che molte delle nostre imprese non sono ancora partire con un investimento tecnologico proprio per problemi finanziari.

Infracom inoltre intende lanciare servizi applicativi basati su Panthera, il suo Erp proprietario, che da una decina d’anni viene sviluppato in Italia e in Tunisia, importante presenza nel Nord Africa. Nell’ambito del suo piano internazionale, Infracom ha in progetto l’espansione dei servizi cloud in Austria e Svizzera entro il 2013.

Infracom è pronta a cavalcare l’onda grazie alla sua rete in fibra ottica di circa 10.000 km e con circa 1.500 Man (Metropolitan area network) in quaranta città e cavi che seguono l’asse autostradale e permettono di congiungere le aree produttive di tutta Italia.
Nel wireless è presente su tutto il territorio nazionale con servizi Hyperlan e in particolare in Toscana e in Veneto. In quest’ultima regione Infracom è presente anche con servizi di Wireless local loop, servizi di fonia, xDsl, sicurezza, web e posta elettronica completano il quadro dell’offerta della società che nei suoi data center ospita oltre cento carrier, large account e media e punta a un’evoluzione costante della rete con progetti di sviluppo per erogare servizi a 100 Gb/s.

L’agenda di Infracom prevede per il prossimo 30 marzo l’impegno con gli azionisti per l’approvazione del bilancio 2011 che anticipa un margine operativo lordo in linea con le previsioni del piano industriale. Nel 2010, la società ha realizzato i risultati attesi ed ha ottenuto 163 milioni di euro di ricavi ed un margine operativo lordo di 29 milioni di euro pari a circa il 18% sui ricavi.


FONTE:
Il Giornale di Vicenza

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Infracom: Cloud Computing al centro della scena

Infracom spinge su datacenter e nuvola e rinnova la mission sulle Tlc. Il vicepresidente Andrea Pellizzari al Corriere delle Comunicazioni: “Il piano industriale è stato rispettato e l’Ebitda è quello previsto”. Quella verso il cloud è una scelta che parte da lontano, spiega Pellizzari, “e che oggi ci vede pronti”. Lancio di servizio pay per service e smart billing entro il 2012.

Infracom torna giovane. Si focalizza sulle infrastrutture, rinnova la mission sulle telecomunicazioni, valorizza il backbone e spinge su datacenter e cloud. È il nuovo volto della società veronese che ha sottoscritto con le principali banche finanziatrici un accordo di ristrutturazione che ha portato al dimezzamento del debito sulla base di un piano di risanamento complessivo che comprende un piano industriale per gli anni 2011-2015.

“Problemi di crescita”, li definisce il vicepresidente della società controllata dal Gruppo Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova, Andrea Pellizzari, che hanno portato Infracom, che in questi anni non ha mai bruciato cassa, a cedere l’area IT con sede a Padova attraverso un’operazione di management buy out. Da Infracom IT la società ha preso il nome di Corvallis Spa.

“Il piano industriale è stato rispettato e l’Ebitda è quello previsto”, spiega Pellizzari. Chiuso il capitolo con il passato, Infracom guarda al futuro con una struttura fatta di circa 500 dipendenti con le due sedi principali a Verona e Milano e molte altre sparse sul territorio nazionale. La società punta con decisione sui suoi datacenter dai quali partono i servizi cloud fondamentali per la strategia dei prossimi anni. Infracom ne possiede quattro a Milano, Verona, Imola e Brindisi acquisito nel 2011. La superficie di queste strutture è cresciuta di 250 mq ogni anno a partire dal 2009. La struttura più importante è quella in via Caldera a Milano, che ha nella sala Avalon il più importante peering point italiano, e vanta una superficie di circa quattromila mq e rappresenta la chiave per accedere al backbone internazionale.

Quella verso il cloud è una scelta che parte da lontano, racconta Pellizzari, “e che oggi ci vede pronti. Abbiamo l’infrastruttura, la modalità di erogazione dei servizi e il pagamento. Vogliamo lavorare bene nelle telecomunicazioni e nei datacenter avvalendoci anche di partner complementari perché siamo convinti che oggi fare un po’ di tutto è una strategia che non paga più”.

Le possibilità di crescita nel cloud sono ritenute importanti, per questo entro fine anno sarà lanciato un progetto di pay per service basato sulla struttura di Imola con servizi di smart billing per erogare fatture a consumo. Il 2012 vedrà anche il lancio di servizi Iaas e Pass di classe enterprise che puntano verso le medie imprese “che vogliono abbattere i costi fissi e abbracciare il salto tecnologico”. L’interessa da parte della clientela è elevato perché, spiega il vicepresidente, molti aziende ci hanno detto di non essere ancora partite solo per problemi finanziari. Passata la bufera sono in molti pronti a riaccendere i motori.

La società è pronta a cavalcare l’onda grazie alla sua rete in fibra ottica ottica di circa 10.000 km con una Man (Metropolitan area network) di 1.380 chilometri in quaranta città e cavi che seguono l’asse autostradale e permettono di congiungere le aree produttive.

Per quanto riguarda la parte IT, Infracom ha conservato Panthera, l’Erp proprietario, che da una decina d’anni viene sviluppato in Tunisia, importante presenza nel Nord Africa. Nell’ambito del suo piano internazionale, Infracom ha inoltre in progetto l’espansione dei servizi cloud in Austria e Svizzera entro il 2013. Nel wireless è presente su tutto il territorio nazionale con servizi Hyperlan e in particolare in Toscana e Veneto. In quest’ultima regione Infracom è presente anche con servizi di Wireless local loop. “In Veneto e Toscana – aggiunge Pellizzari – connettività significa Infracom, ma siamo una realtà nazionale”. Servizi di fonia, xDsl, sicurezza, web e posta elettronica completano il quadro dell’offerta della società che nei suoi data center ospita oltre cento carrier, large account e media e punta a un’evoluzione costante della rete con progetti di sviluppo per erogare servizi a 100 Gb/s.

FONTE: Corriere delle Comunicazioni

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TLC, al via la ristrutturazione finanziaria Infracom, focalizzazione sul core business, dimezzato l’indebitamento

Il 30 ed il 31 gennaio 2012 completato il percorso di dismissione delle attività non strategiche previste nel piano industriale

Infracom Italia S.p.A., società controllata dal Gruppo Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova, leader nel settore dell’ Information & Communication Technology, ha sottoscritto con le principali banche finanziatrici un accordo di ristrutturazione del debito sulla base di un piano di risanamento complessivo che comprende un piano industriale per gli anni 2011-2015.

Tale accordo unitamente ai positivi effetti delle ristrutturazioni industriali in corso consentirà ad Infracom di proseguire nel proprio percorso di rafforzamento competitivo attraverso una migliore rifocalizzazione delle proprie attività sul core business.

Nel periodo 2011/2015, il management della Società prevede di mantenere un margine operativo lordo (Ebitda) annuo non inferiore ad un range ricompreso tra Euro 25 milioni e Euro 31 milioni con una significativa riduzione dell’indebitamento.

Il Piano Industriale ha definito il perimetro del core business con la avvenuta cessione delle attività non strategiche, tra le quali la cessione della partecipazione in Infracom IT S.p.A. a Corvallis Due (società facente capo al management di Infracom IT ed al Fondo NEM) e la cessione della business unit che offre servizi ICT a clienti infrastrutturali, tra cui lo stesso Gruppo Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova.

Alle operazioni straordinarie descritte, che riportano anche una sensibile riduzione del debito, si aggiunge la conversione in strumenti di patrimonio netto di precedenti finanziamenti soci da parte dell’azionista di riferimento per complessivi Euro 61,5 milioni al fine di rafforzare ulteriormente i mezzi propri della società.

Infracom Italia S.p.A., per effetto dell’accordo di ristrutturazione, delle operazioni di dismissione di asset non strategici e della conversione dei finanziamenti soci, riduce la propria posizione finanziaria netta ad Euro 120 milioni rispetto ai 229 milioni del 2010.

Infracom Italia S.p.A. è stata assistita nell’operazione dallo studio Zulli Tabanelli e Associati quale advisor finanziario, da Bain & Company quale advisor industriale e dallo studio Pavesi Gitti Verzoni quale consulente legale. Le banche finanziatrici sono state assistite dallo studio Bonelli Erede Pappalardo per la parte legale.



FONTE:
Infracom

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PANTHERA SVELA L’OBIETTIVO COL TH: PARTNERSHIP, COMPORTAMENTO ETICO E CONDIVISIONE DEI TRAGUARDI

Mai come in questo momento storico ed economico, un’azienda è efficace sul mercato solo se il suo team lavora per obiettivi. Panthera, ia soluzione gestionale di Infracom, intende affermarsi come partner di riferimento per aiutare le imprese e guidarle a raggiungere i traguardi fondamentali, con un modello comportamentale unico, distintivo e incredibilmente efficace.

Se il gioco di parole incentrato sul “t h” è ormai diventato un sinonimo dello “stile Panthera”, si è maturata la scelta di aprire un nuovo capitolo, in cui i valori istituzionali del marchio vengono trasferiti ed esplicitati anche sul concetto di obiettivo aziendale. È questo che Panthera intende con la firma “obiettivo col th”.

In cosa consiste questo modello comportamentale? Panthera opera secondo due criteri in cui crede fortemente: partnership etica e condivisione degli obiettivi. In concreto, significa sviluppare rapporti lavorativi basati sulla collaborazione reale e sul sostegno reciproco. Creando rapporti improntati a questi valori, Panthera investe concretamente nelle aziende che lo scelgono come partner, condividendo un percorso volto a rendere più efficiente l’organizzazione e recuperare marginalità e ricchezza. Al termine del percorso il valore creato si tramuta in guadagno che, in una relazione etica di reciproco vantaggio, viene condiviso tra i partner. Per questo il successo dell’azienda è il successo di Panthera.

Il modello comportamentale promosso da Panthera si riflette in modo deciso su ogni membro della catena aziendale, valorizzandone l’operato: dal dipendente al fornitore, ogni anello della catena è incentivato ad agire in modo coordinato verso l’obiettivo condiviso. Perché quando l’obiettivo diventa pervasivo per il cliente interno, la soddisfazione del cliente esterno è decisamente più facile da raggiungere.

www.panthera.it – [email protected]

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MERITO E VALORE DELLE RISORSE DIVENTANO OGGETTIVI, CON PANTHERA

L’innovativo software erp Panthera permette di misurare le risorse con criteri oggettivi, incentivare i più meritevoli, rendere più efficiente l’intero percorso aziendale.
Il concetto di meritocrazia è percepito sempre più come sinonimo di efficienza ed equità, ed è un termine che ricorre ormai di frequente in molti ambiti della vita sociale e lavorativa.
Ma cosa significa meritocrazia?
Il termine identifica un modello di società in cui l’impegno e i risultati garantiscono un miglioramento della propria posizione. Questo modello, trasposto in un ambito aziendale, ha riscosso un sempre maggior successo nelle aziende italiane, grazie al suo feeling con la mentalità imprenditoriale mirata al risultato: l’azienda è efficace se il team lavora per obiettivi.
Misurare, incentivare e premiare i più meritevoli è indispensabile per generare un percorso virtuoso risultato-incentivo-risultato, realizzando all’interno dell’azienda un’organizzazione del lavoro perfettamente orientata al raggiungimento degli scopi comuni.

Ma come fornire alla direzione le performance su quantità e qualità nel lavoro delle risorse interne ed esterne, in modo da permettere una effettiva politica meritocratica? Panthera risponde a queste domande con potenti ed efficaci strumenti per la misurazione e l’incentivazione:

– Modellazione e controllo dei processi
– Monitoraggio dei ritardi nei processi
– Controllo di qualità sui processi interni ed esterni
– Gestione dei reclami interni ed esterni
– Rating dei reparti
– Analisi dei ricavi e della marginalità sulle vendite
– Definizione dei budget e degli obiettivi commerciali
– Obiettivi e premi sulle vendite
– Gestione dei calendari degli utenti e controllo delle scadenze
– Analisi delle marginalità delle commesse
– Analisi dell’efficienza dei processi
– Analisi del ritorno degli investimenti in marketing
– Log di tutte le attività degli utenti, con controllo delle modifiche ai dati sensibili

L’approccio di Panthera guida l’azienda a lavorare per obiettivi. Quando l’obiettivo diventa pervasivo per il cliente interno, la naturale conseguenza è la soddisfazione del cliente esterno.

Per approfondire gli innovativi concetti di misurazione e incentivazione di Panthera, e conoscere meglio tutti gli altri vantaggi del gestionale di seconda generazione, visita il sito http://www.panthera.it/

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PANTHERA CRESCE NEL CLOUD

Negli ultimi anni il passaggio dai software tradizionali ai modelli web-based si è fatto sempre più rapido. La parola d’ordine è ridurre i costi e sostenere la pervasività dell’informazione.
Oggi la risposta è il cloud computing: risorse disseminate nel web da recuperare on demand, ovvero al momento del reale bisogno. L’utente richiede un servizio e il partner cloud si occupa dell’erogazione, trasformando la tecnologia in energia: energia digitale.
Quando apro il rubinetto dell’acqua esigo di veder scendere l’acqua, e non mi domando quale sia il percorso che ha fatto per raggiungermi. l’IT nel cloud segue lo stesso principio. Mi abbono a un servizio e lo utilizzo pagando solamente per quanto consumo.
Nel mercato odierno Internet il fattore propulsivo dell’economia, e le infrastrutture web sono sempre più potenti ed efficienti. L’esplosione dei device in Italia lo dimostra: 15 milioni di smartphone e 4 milioni di tablet con 28 milioni di naviganti. Il web è il nuovo sistema operativo e chi possiede la tecnologia governa l’informazione: le aziende che si alleano devono condividere, e un’informazione tempestiva diventa un vantaggio competitivo. Il confronto si sposta dalle singole aziende alle catene del valore, e l’impresa deve ascoltare il mercato per adattarsi ai cambiamenti: ha bisogno di un sistema nervoso.
Il sistema nervoso di un’impresa (il sistema informativo) funziona proprio come quello degli esseri umani: se troppo teso reagisce per un nonnulla, se troppo lasso risponde lentamente, se troppo vecchio rischia di inviare informazioni in ritardo… e un’informazione in ritardo è un’informazione sbagliata!
Un gestionale operativo nel cloud garantisce che sia l’informazione a inseguirti, non viceversa.

Panthera è un gestionale 100% web ed è stato studiato per accompagnare l’impresa italiana verso questo cambiamento. Sia per il time to market molto ridotto sia per i costi più accessibili, la tecnologia cloud offerta da Panthera è uno strumento irrinunciabile per la PMI, e un prezioso aiuto per la grande impresa, che può beneficiare di vantaggi quali l’utilizzo di qualsiasi browser e la fruizione via tablet o smartphone.
Per maggiori informazione sulla tecnologia cloud e sui vantaggi del gestionale di seconda generazione, visita il sito www.panthera.it

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