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Ecomezzi e Asset-Sharing, modello virtuoso sotto l’Etna. Puntare sull’intermodale conviene: «Meno inquinamento e più business»

Sabato 21 febbraio, ore 10.00, zona Industriale Catania (XX Strada).

Dn Logistica incrementa il parco mezzi con 14 trattori “Euro sei” e rilancia la sfida per il Sud con un risparmio del 35% di emissioni di CO2

CATANIA – Si chiama “Green logistics” ed è la nuova frontiera dell’economia contemporanea. Una logica spinta dalla convinzione che una politica aziendale orientata ad azioni a ridotto impatto ambientale porti migliori risultati, in termini di business, di ecosostenibilità e d’immagine. Nel comparto maggiormente interessato, quello dei trasporti, l’anello di congiunzione tra salvaguardia del sistema, impegno sociale e best practices è l’intermodalità: una reale alternativa al modello “tutto strada” che, a una significativa riduzione delle emissioni di anidride carbonica, abbina la percezione positiva del consumatore finale. E i motivi sono più che validi: il caro-gasolio, la frammentarietà dei trasporti, le nuove forme d’interazione nella filiera, in due parole l’“asset sharing”, basato sul circuito virtuoso del logistica collaborativa, con meno costi e meno inquinamento, grazie alla condivisione dei mezzi. Chi ha puntato sull’intermodalità sta già raccogliendo i primi risultati, soprattutto se su strada arrivano eco-mezzi figli delle più recenti normative: è il caso dei camion “Euro sei” – dal nome della disposizione europea finalizzata a ridurre l’inquinamento causato dai veicoli stradali – e di un’azienda tutta siciliana che, ancora una volta, dimostra di essere innovativa: Dn Logistica, storica realtà fondata nel 1957, oggi punto nevralgico per i servizi logistici e di trasporto merci su scala nazionale. La loro “strada” prosegue nella direzione della biocompatibilità, segnando un’altra tappa sul percorso tratteggiato dall’Unione Europea: l’acquisto  di  14 camion “Euro Sei” che completeranno il parco mezzi sostituendo gli esistenti “Euro 5”.

L’inaugurazione è prevista per sabato 21 febbraio, negli stabilimenti della zona Industriale (XX Strada).

Una scelta che s’innesta in un sistema virtuoso, che due anni fa ha visto l’apertura del nuovo terminal ferroviario a ridosso dello scalo merci di Bicocca, con flussi continui di treni in partenza e arrivo, per una riduzione del 50% delle operazioni di carico e scarico merci. Le variabili ci sono tutte: investire sui servizi per essere competitivi, scommettere su trasporti più efficienti e sul capitale umano secondo modelli di legalità e trasparenza. Se si aggiungono i recenti dati positivi ricavati da Ecotransit – autorevole portale che monitora le performance delle aziende rispetto al consumo energetico e alle emissioni prodotte dal traffico merci – il quadro è completo: le percentuali di CO2 emesse nell’atmosfera sono in discesa per le aziende che hanno sposato una logistica strategica attraverso un interscambio di modalità diverse di trasporto come gomma, nave e rotaia. Scelte di campo che fanno bene a un settore strategico come quello del trasporto merci, che ha un forte impatto sul Pil nazionale e dimostra la centralità della Sicilia nella creazione di sviluppo e ricchezza.

Come dimostra l’attività del 2014 del Gruppo: «L’interscambio modale oggi consente una riduzione di emissioni CO2 pari circa al 35% con riferimento al singolo viaggio – spiega Sonia Nicosia, responsabile Logistica dell’azienda – ma un’analisi più approfondita e moderna effettuata secondo i criteri della Life Cicle Analysis (LCA) modificherebbe il dato del risparmio, dimostrando che le emissioni nocive in realtà sono più che dimezzate, e così come il fabbisogno energetico». Efficienza e sostenibilità ambientale non sono però gli unici ingredienti dell’ambiziosa scommessa del gruppo Nicosia. Il rispetto delle regole e la cultura della legalità sono gli altri tasselli che completano il quadro, messo appunto dai vertici di un’azienda che ha saputo raccogliere le sfide di un settore strategico in una terra che vuole riscattarsi, adottando il Codice etico e modello organizzativo previsto dal decreto legislativo 231/2001. Un esempio virtuoso che fa bene alla Sicilia.

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IN SICILIA L’IMPATTO DI TRASPORTO E LOGISTICA PESA 12,5 MILIARDI DI EURO Intermodalità e rete tra i vari “nodi” per colmare i costi di inefficienza

ACIREALE (CT) – Secondo lo scenario attuale l’impatto di trasporto merci e logistica sulla produzione ha un valore totale annuale, in Italia, di 216 miliardi di euro: in Sicilia di 12,5 miliardi. Questo infatti è il costo che le merci pagano per la movimentazione sui vari vettori (6, 5 miliardi per i trasporti; 6 miliardi per la logistica senza trasporti).  «Una cifra, quest’ultima, che rappresenta il 5,6% del Pil nazionale – ha sottolineato il prof. Francesco Russo dell’Università di Reggio Calabria – un impatto che dimostra la centralità della Sicilia nel mondo trasporti. Basti pensare che lo scalo di Augusta è il primo porto industriale lato Mediterraneo e che Catania è il terminale più a Sud nell’intermodalità europea, facendo dell’intera area un centro nevralgico per il sistema dei trasporti e della logistica». La condizione necessaria per trasformare in ricchezza produttiva questi costi, è superare il sistema classico per approdare a un modello innovativo, dove trasporti e logistica dialogano attraverso l’intermodalità. Gli attuali costi di inefficienza, infatti, sono pari a 520 milioni di euro, solo per l’Isola, e rappresentano un indice di grande potenzialità: «Se il trasporto cresce, cresce anche il Pil. Per passare all’intermodalità nei trasporti occorrono infrastrutture integrate e servizi di rete». Nessuna, tra le modalità tradizionali, è riuscita ad affrontare in modo adeguato le nuove richieste del mercato: le navi e i treni, da soli, non riescono a soddisfare i nuovi bisogni dell’industria; mentre gli aerei e i camion hanno costi troppo alti, che non consentono l’intero incremento di traffico. L’intermodalità nasce quindi dall’utilizzo e dall’interscambio di più vettori, in maniera efficiente» e di più modi di base per compiere un trasporto su una predefinita relazione, e richiede di ottenere il meglio da ogni modo di base, confinandone gli aspetti negativi. Questo il punto di forza dell’azienda siciliana DN Logistica, che stamattina (3 maggio) al Santa Tecla Palace di Acireale ha riunito i più importanti referenti del comparto per parlare di nuovi scenari e presentare il bilancio d’esercizio 2013 – che registra un incremento – e il codice etico previsto dal decreto legislativo 231/2001, nonché inaugurare ufficialmente – con la benedizione dell’arcivescovo di Catania S.E. Salvatore Gristina – l’ampliamento del parco macchine con di dieci nuovi automezzi.

«Oggi non vogliamo solo condividere l’evoluzione del nostro percorso aziendale – hanno affermato Luigi e Sonia Nicosia, manager DN Logistica – in un solo anno dall’apertura del nuovo terminal abbiamo incrementato la movimentazione delle merci, con una media di 1–2 treni al giorno (500 nel 2013), ma anche manifestare la nostra volontà di lavorare nella massima trasparenza, seguendo principi e valori che il fondatore dell’azienda, Diego Nicosia, ha sempre trasferito al management e ai dipendenti». Una politica d’impresa etica, modello culturale da seguire e precondizione per la produttività e il rilancio dell’economia siciliana e non solo». L’economista Antonio Pogliese, è entrato nel merito esponendo il modello di organizzazione, gestione e controllo, «che sviluppa alcuni punti fondamentali – ha sottolineato Pogliese – operando come strumento preventivo per fronteggiare la commissione di reati, ben 17, in cui un’azienda può incorrere. Dal protocollo di legalità col la prefettura all’adozione della carta dei valori, passando per l’adozione del decreto legge 231 del 2001, il percorso culturale delle imprese nella direzione dell’eticità, rappresenta di certo un valore aggiunto e un fattore di produttività. Una governance che, in questo territorio dove è difficile operare e dove le infiltrazioni mafiose sono un rischio continuo, tutto il mondo imprenditoriale dovrebbe prendere ad esempio». Presenti all’evento, l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Catania Luigi Bosco; l’assessore alle Attività culturali del Comune di Acireale Nives Leonardi; il vice presidente vicario di Confindustria Catania Antonello Biriaco; l’on. Andrea Vecchio; il presidente Sibeg Coca Cola Cristina Busi; il direttore del Credito Siciliano filiale di Catania Armando Lo Prinzi e l’ing. Danilo Vaccaro, supply chain director Acque minerali San Benedetto.

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