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Baraclit riceve il premio “Company to Watch 2012” nel settore dei prefabbricati

L’ambito riconoscimento è stato assegnato a Baraclit dagli analisti di Databank (Cerved Group), una delle maggiori società nel campo della Competitive Intelligence su mercati e concorrenti, dopo un’accurata indagine relativa a strategie aziendali, scelte di marketing, performance di mercato e risultati economico-finanziari dei principali operatori nazionali del comparto produzione e prefabbricazione in calcestruzzo.

 

“Investimenti in nuove tecnologie, Attività di Ricerca & Sviluppo nell’area dei materiali e delle soluzioni architettoniche, Crescente presenza nel segmento del fotovoltaico, Ampio ambito d’azione sul territorio”. Sono questi, secondo gli esperti di Databank, i punti di forza e di successo che hanno reso Baraclit un’azienda solida e altamente competitiva meritevole del titolo Compagnia Modello 2012 nel panorama italiano della prefabbricazione in cemento.

Il premio “Company to Watch 2012” viene conferito alla società che, oltre ad aver ottenuto una performance di vendita al di sopra della media settoriale e un buon livello di marginalità, si è contraddistinta per aver:

–       consolidato una posizione di leadership nel proprio settore;

–       adottato un modello di business coerente con l’evoluzione del mercato;

–       conquistato uno o più vantaggi competitivi sui principali fattori critici di successo del settore;

–       acquisito un elevato potenziale di crescita nel breve e medio termine;

–       attuato una particolare strategia di innovazione di prodotto o processo risultate vincenti o distintive.

Con un fatturato totale 2011 pari a 63,0 mlioni di euro (+10% sul 2010), un aumento della quota di produzione nel settore dei prefabbricati (4%), il business dell’Energy Building in continua ascesa curato dalla Divisione b.POWER e l’ingente piano di investimenti sia per ampliare la dotazione di macchinari dello stabilimento produttivo di Bibbiena (AR,) che per finanziare il progetto SolarLAB, Baraclit ha confermato la propria leadership nel mercato italiano.

Già nel 2011 gli analisti indipendenti di Cerved Group avevano attribuito all’azienda toscana l’indice di rating A4 (molto elevato) con una valutazione superiore al 100% dei competitors nel segmento Prodotti per l’Edilizia presenti all’interno del proprio database, apprezzando la solidità patrimoniale di Baraclit, la crescita costante del volume d’affari oltre all’assetto finanziario equilibrato e prudente che da anni la caratterizza.

Baraclit dal 1946 è leader nel settore dei prefabbricati in cemento per l’edilizia industriale e commerciale. Con una superficie produttiva di 300.000 mq e oltre 350 dipendenti, l’azienda serve il territorio nazionale e i Paesi esteri limitrofi dallo stabilimento di Bibbiena (AR), il più grande centro di prefabbricazione italiano. Baraclit si è affermata nel panorama dell’architettura industriale lanciando sul mercato strutture rivoluzionarie per innovazione, duttilità applicativa e valore aggiunto. Tra i moltissimi tentavi di imitazione, il sistema Aliant si distingue ancora oggi per l’unicità delle sue caratteristiche costruttive, architettoniche e per l’esclusivo sistema di impermeabilizzazione. Baraclit, in 66 anni di storia, ha all’attivo 15.000 strutture realizzate, oltre 22 milioni di mq coperti con un fatturato annuo di 60 milioni di euro e 2 prestigiosi premi di architettura vinti a livello nazionale, per le sedi di Prada Shoes Factory (Montegranaro, AP) e di Maglificio Gran Sasso (Sant’Egidio alla Vibrata, TE).

 

b.POWER è la nuova divisione Baraclit concepita per lo studio e l’integrazione dell’energia da fonti rinnovabili nel campo dell’edilizia prefabbricata. Nasce nel 2009 con l’esperienza concreta di SolarLAB, il laboratorio solare per l’industria realizzato nella sede Baraclit di Bibbiena (AR), e oggi tra i più grandi e innovativi impianti fotovoltaici integrati a tetto in Italia. Con un portafoglio impianti di 15 megawatt di potenza e 300.000 mq di “coperture solari” in oltre 40 siti industriali sparsi su tutto il territorio nazionale, la divisione b.POWER è presto divenuta centro di ricerca d’eccellenza sull’energia solare e voce autorevole nel settore dell’Energy Building. b.POWER studia, progetta e realizza edifici prefabbricati autosufficienti, mettendo a disposizione del cliente il patrimonio unico di conoscenze e sperimentazione diretta di SolarLAB e le esclusive tecnologie costruttive di Baraclit (sistemi Aliant® e b2000®).

 

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Nasce il primo sito “comparatore” per individuare il miglior conto di deposito

Un sito chiaro e indipendente per aiutare tutti i risparmiatori a districarsi nella giungla dei tassi di interesse e fare la scelta migliore per far fruttare il proprio capitale.

In un contesto di mercato estremamente complesso e volatile gli investitori vanno alla ricerca di “lidi sicuri” in cui “parcheggiare” il proprio risparmio in attesa di tempi migliori. A questo fine nasce www.ContoSulConto.it il primo “comparatore” indipendente e gratuito che permette di confrontare online diverse categorie di conti deposito e prodotti bancari rivolti ai consumatori.
Contosulconto permette di confrontare le migliori offerte delle banche e di conoscerne subito i costi, i rendimenti e le condizioni di ciascun conto in modo chiaro, trasparente e completo. Le offerte vengono mostrate a confronto, secondo una “graduatoria” di rendimento e/o costo, sulla base degli specifici parametri considerati più rappresentativi per ciascun tipo di conto.

Contosulconto nasce, oltre che per confrontare rapidamente le diverse offerte sui conti di deposito, anche per essere aggiornato sulle nuove offerte/promozioni che quasi giornalmente vengono proposte. Attraverso un meccanismo di calcolo trasparente viene individuato il rendimento reale e si evidenziano i costi occulti e le piccole “insidie” dei singoli conti. Inoltre, qualora le esigenze finanziarie fossero complesse e non legate a un solo orizzonte temporale, su ContoSulconto è possibile costruire un portafoglio di conti deposito che rispecchi le personali esigenze di liquidità nel tempo.

Infine nell’area “quanto investire” è possibile utilizzare gratuitamente un Tools di asset allocation dinamica che indica quanto capitale destinare ai conti deposito e quanta a investimenti più rischiosi, sulla base dal personale obiettivo di investimento e del grado di rischio che si è disposti a sopportare. Non manca l’opportunità di interagire con altri utenti che utilizzano i conti di deposito attraverso un Forum nel quale è possibile scambiare opinioni sui prodotti che si intende sottoscrivere.

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Nuovo portale dedicato al forex, sul web da venerdì

Ecco il nuovo portale dedicato al forex, ultimo lavoro della BoniNet, un modo ancora più  immediato per capire il funzionamento del mercato forex e tutta la terminologia che lo riguarda. Il portale http://www.espertoforex.com è davvero utile per ogni tipo di utente, dal più saccente che ha voglia di ampliare le proprie conoscenze a riguardo al più curioso che punta a capire i meccanismi di fase del forex trading, per investire occasionalmente. Termini basilari come pip, ossia il più piccolo movimento del prezzo di una valuta oppure spread, il numero di pips che un broker guadagna per ogni transazione, sono fondamentali da conoscere. Inoltre saranno da assimilare i vantaggi che il forex da ai trader ossia la possibilità di investire minimi capitali per raggiungere sorprendenti profitti investendo 24 ore su 24, ed inoltre l’estrema liquidità, la facilità di disinvestimento, le quotazioni in tempo reale liberamente accessibili e l’ opportunità di utilizzare la leva finanziaria fino a 500 volte. Di quest’ultima è opportuno dire che per quanto essa sia uno strumento che permette di ampliare il potenziale di acquisto è altresì un’ arma a doppio taglio che deve essere usato con estrema cautela e prudenza. Iscrivendosi, gratuitamente, al portale sarà possibile accedere all’area riservata contenente utili risorse; inoltre grazie alla sezione multimediale, costantemente aggiornata, gli utenti potranno visionare file audio e video esplicativi riguardo l’argomento. Partecipa alla community ed interagisci con centinaia di internauti ogni giorno connessi oppure manifesta i tuoi dubbi ed incertezze ai tecnici presenti nell’area help, pronti ad offrirti il loro aiuto 24 ore su 24.

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Diventa un esperto estimatore di diamanti ed investi i tuoi risparmi

Finalmente in rete la guida per iniziare ad investire in diamanti. Il sito web è una fonte inesauribile di contenuti ed argomenti interessanti, utili a divenire esperti conoscitori di queste preziose pietre.  Per cominciare  ad investire in diamanti  conoscere e saper distinguere le caratteristiche che rendono la pietra più o meno valutata rispetto ad un altra bisogna apprendere concetti basilari. Conoscere la regola delle quattro c ossia taglio, colore, chiarezza e  caratura è importantissimo al fine di ottenere la giusta competenza per una valutazione attenta e precisa della pietra. Il portale contiene delle schede tecniche contenenti informazioni dettagliate e semplici da comprendere. Potrete notare come le immagini rendano la navigazione molto fluida e piacevole consentendo agli utenti di apprendere in maniera sempre più facilitata, concetti più complessi. Oltre al sito web con accesso pubblico, mediante registrazione, gratuita, sarà possibile entrare nell’area riservata ed usufruire di servizi esclusivi e personalizzati. Inoltre lasciando il proprio indirizzo email potrete ricevere novità ed aggiornamenti riguardo l’argomento tramite il servizio di newsletter. Partecipa ai sondaggi proposti ogni mese ed invia pareri ed opinioni riguardo il portale ed i servizi offerti. Tramite la community, sarà possibile interagire con altri utenti interessati all’argomento e chiarire ogni dubbio grazie al supporto tecnico, sempre a disposizione dei nostri visitatori.

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Primo seminario in Italia sui metalli rari

Primo seminario in Italia sui metalli rari Sabato 10 marzo 2012. Sono metalli scarsi in tutto il mondo, ma molto utilizzati dalle industrie high-tech, nel settore medico, metallurgico, delle energie rinnovabili, militare, automobilistico, etc. I nomi di questi metalli, chiamati anche metalli strategici, non sono molto conosciuti dal grande pubblico: afnio, tellurio, tungsteno, gallio, germanio, tantalio, cromo, molibdeno, indio, bismuto, zirconio e le cosiddette terre rare, sono solo alcuni di questi metalli, la cui produzione è quasi esclusivamente concentrata in Cina.
Il seminario illustrerà cosa sono esattamente questi metalli, le loro applicazioni, le prospettive di disponibilità nel breve e nel medio termine, oltre
all’andamento dei prezzi di metalli, il cui squilibrio tra domanda e offerta sta creando grandi tensioni in tutto il mondo.
Il seminario è organizzato da AB4TRADE e SWISS METAL ASSETS, aziende che offrono, per la prima volta in Italia, anche all’investitore privato la possibilità di acquistare fisicamente metalli rari, proprio come avviene per l’oro e per l’argento. Come già avviene in Svizzera, Germania, Inghilterra e Stati Uniti anche il privato può possedere un bene tangibile, reale e di valore per preservare il proprio capitale in periodi di grande incertezza economica e finanziaria.
L’ingresso al seminario è gratuito ma su invito. Per richiederlo scrivere a [email protected]. Il seminario avrà luogo il 10 marzo 2012 a Villa Fenaroli, Rezzato (Brescia) e inizierà alle ore 9.30 con la registrazione dei partecipanti.

Altre informazioni su:

www.ab4trade.com
www.metallirari.com

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Gli italiani credono negli investimenti dei fondi SICAV

Gli investimenti in generale nei primi due mesi hanno subito un declino non indifferente, tuttavia gli investimenti sui fondi sicav ha subito un miglioramento rispetto all’anno precedente registrando un particolare interesse per gli investimenti con bassa rendita ma con altrettanto basso rischio. Le azioni acquistate singolarmente sulla base di un finanziamento collettivo per investire in questo mezzo finanziario costituiscono un patrimonio che viene gestito da un organo amministrativo i cui proventi ridistribuiti sulla base dell’incremento del valore del capitale.

Nelle società a capitale variabile (SICAV) l’investitore acquista azioni che gli permettono di partecipare alla votazione nell’organizzazione, per questo motivo i sottoscrittori hanno maggiori poteri decisionali. Nel 2012, visti i rendimenti procurati nei più svariati mercati (immobiliare in primis), i sottoscrittori hanno incrementato il loro budget annuale per questo tipo di investimenti per ottenere maggiori profitti al termine dell’anno.

Un recente studio ha dimostrato che, seppur l’Italia sia in piena crisi economica e le statistiche prevedono una recessione non indifferente per questo anno, gli investimenti SICAV stanno aumentando perché nel lungo periodo di hanno prospettive di crescita e, ora come non mai in passato offrono interessanti prospettive. Tuttavia le quotazioni dei fondi comuni non vogliono aumentare per evitare una eccessiva speculazione e centralizzare i piani di accumulo, per questo motivo differenziare gli investimenti su più mercati porta benefici all’azionista.

I fondi azionari delle SICAV online stanno interessando moltissimo gli investitori italiani che preferiscono sempre di più ottenere informazioni dai portali su internet ed effettuare transizioni online a mezzo bonifico bancario anziché affidarsi alle carte di credito. Il beneficio degli investitori online sta nel decidere quando ritirare le azioni acquistate onde evitare conflitti di interesse con altri fondi di altri mercati ognuno dei quali gode di benefici in alcuni periodi dell’anno, e ne grava in altri. Investire online nelle SICAV porta comunque vantaggi a vantaggio degli stessi fondi di investimento, ma soprattutto del sottoscrittore.

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Investire in oro: un arte nata nell’antichità

Online la guida per investire in oro, ricca di concetti ed argomenti interessanti è già in vetta alle preferenze dei visitatori. Un fonte inesauribile di contenuti organizzati secondo criterio e ben catalogati. Interessante la sezione dedicata alla storia dell’oro arricchita dalla presenza di numerose immagini e video che ripercorrono i suoi impieghi dall’ antichità ad oggi; l’oro dapprima usato per ornamento e successivamente come merce di scambio è una delle scoperte più preziose mai fatta nella storia.  Oggi l’oro ha raggiunto livelli altissimi e la sua quotazione è in forte aumento, il che è anche dovuto al periodo di crisi che la moneta sta affrontando: il prezzo dell’oro è invesramente proporzionale alla crescita della moneta, ecco perchè è anche definito lo strumento anticrisi per eccellenza. La storia insegna come gli uomini non solo siano riusciti a preservarne la sua ricchezza ma addirittura ad aumenterne il valore. Partecipa attivamente alla community, con interventi ed opinioni. Ogni settimana saranno aggiunti sondaggi e nuovi servizi. Il portale è consultabile anche in lingua inglese e prossimamente saranno aggiunte altre lingue quali tedesco, francese e russo. Inviaci le tue impressioni sui servizi offerti e vota i nostri contenuti, saremo lieti di migliorare il portale seguendo le esigenze ed i consigli dei nostri utenti.

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Strascichi dello scudo fiscale sul sistema immobiliare

Fino al 15 aprile del 2010 é stato possibile regolarizzare oppure fare rientrare in Italia i capitali all’estero. Questo, in sintesi, lo scopo del provvedimento sullo scudo fiscale che in Italia è stato approvato a settembre 2009 dopo un lungo iter parlamentare e innumerevoli discussioni.

 

Grazie allo scudo fiscale è stato possibile rimpatriare capitali e beni depositati all’estero, pagando un’aliquota del 5% e senza sanzioni fiscali. Il provvedimento era valido in caso di dichiarazione infedele od omessa dichiarazione, ma non ne hanno potuto usufruire coloro che avevano già in corso accertamenti fiscali o per i quali era già stata accertata la violazione di obblighi tributari o contributivi. I primi effetti del rientro dei capitali dall’estero si è fatto sentire già nei primi mesi del 2010 in alcuni settori, come quello degli investimenti immobiliari.

 

Lo spettro delle categorie di persone avevano interesse a favorire dello scudo fiscale è abbastanza ampio: si va dal ricco imprenditore che ha depositato i soldi all’estero perché era conveniente dal punto di vista fiscale ai beneficiari di eredità lasciate da parenti all’estero, dal caso di un imprenditore che venti anni fa aveva deciso di assicurarsi un capitale all’estero da cui poter attingere in caso di rapimento ai cittadini italiani che hanno lavorato e guadagnato in paesi stranieri. Anche l’ammontare delle cifre rientranti sarà, di conseguenza, variabile: secondo la Deutsche Bank, la maggior parte dei capitali di ritorno oscillerà tra i 5 e 600 mila euro, ma si arriverà anche a cifre di decine di milioni di euro.

 

Fatti rientrare i capitali, ci pone, tutt’oggi, il problema di come reinvestirli: molti decidono di approfittare dello scudo fiscale per assicurare un patrimonio alle nuove generazioni, ma la scelta cade di solito sull’ investire immobili, soprattutto su immobili di prestigio, o su investimenti per l’azienda, magari per rilanciare un’impresa in crisi. In quest’ultimo caso i soldi vengono destinati all’acquisto di macchinari, all’estinzione di eventuali debiti accumulati o a rimpinguare il patrimonio. Molti sono anche coloro che decidono di investire sul mattone, nella convinzione che quello immobiliare sia un settore più sicuro di altri: dopo un periodo di stanca, dovuto anche alla crisi mondiale, sembra infatti che qualcosa si stia muovendo nel mercato delle attività immobiliari, e l’arrivo di capitali dall’estero in seguito all’approvazione del provvedimento sullo scudo fiscale ha probabilmente giocato un ruolo significativo. Nella zona di Milano, in particolare, le agenzie immobiliari hanno ricominciato ad essere più operative, rispetto ad un periodo non proprio positivo che ha fatto registrare il suo momento peggiore tra maggio e giugno 2009, e il settore che sta facendo registrare segnali di ripresa più evidenti è quello della vendita immobili lusso. Si registra infatti un aumento di compratori, che si rivolgono alle agenzie immobiliari principalmente per investire il proprio denaro, e le aspettative delle agenzie per il futuro sono più che positive: sempre parlando del mercato di Milano, i portavoce di alcune agenzie reputano addirittura che l’offerta di immobili di prestigio presenti nella città non riesca a soddisfare la domanda. La ripresa del mercato immobiliare non coinvolge però gli immobili del segmento medio-basso, la cui compravendita non ha fatto registrare segni positivi di ripresa, anche a causa delle crescenti difficoltà che le famiglie italiane incontrano nell’ottenere un mutuo.

 

Articolo a cura di Serena Rigato

Prima Posizione srl- agenzia marketing web

 

 

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Nasce il blog Come Investire i risparmi

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  • 24 Settembre 2011

E’ partito ufficialmente il blog Come Investire i Risparmi.

Il blog vuole essere uno spazio indipendente che si rivolge al vasto pubblico dei piccoli risparmiatori italiani al fine di fornire utili metodi e consigli per far fruttare al meglio i loro risparmi. Saranno quindi esclusi temi quali day trading, analisi tecnica, Forex, derivati o metalli preziosi, argomenti adatti a investitori esperti e soprattutto poco avversi al rischio. Sarà invece dato ampio spazio a quegli strumenti finanziari a basso rischio consigliabili al piccolo risparmiatore, ma non sempre da lui conosciuti,  come:  ETF, conti di deposito online, buoni fruttiferi postali, Bot e altri titoli di stato, obbligazioni di banche o società ritenute affidabili.

Verranno poi trattati argomenti legati ai cosidetti prodotti gestiti, fondi comuni di investimento o polizze vita, per indicarne i rischi e i motivi per cui questi non sono da considerare prodotti idonei al piccolo investitore italiano in quanto rendono solo agli intermediari finanziari.

Lo scopo del blog è appunto dare indicazioni per fare da se, evitando di doversi affidare ciecamente ai consigli interessati di impiegati di banca o promotori finanziari. A tal proposito sarà a breve realizzato un vero spazio di consulenza gratuita dove porre domande sui propri investimenti e dove gli autori o anche i lettori del blog potranno fornire le loro opinioni in merito.

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Imprenditoria: le sfide non vanno affrontate da soli

Il 2010 si è chiuso con segno positivo per quel che riguarda il settore del franchising. E per 2011 ci sono aspettative di un ulteriore ripresa.

Sono questi i dati che ci pervengono attraverso il comunicato di Italo Bussoli, segretario generale di Assofranchising il quale specifica inoltre che, nonostante il 2009 e 2010 siano stati anni di profonda crisi generale, il settore del franchising non si è comunque mai fermato, ma al massimo ha avuto momenti di minor crescita.

Sostituendosi ai piccoli negozi al dettaglio che da tempo erano in forte sofferenza e che non hanno potuto reagire alla crisi economica, molte catene in franchising, nazionali ed internazionali, hanno fatto il loro ingresso in molti centri storici delle città d’Italia, ridando vita ed animo commerciale alle vie di passeggio. Molti locali, da sfitti ed abbandonati, son tornati così ad essere punti centrali di affari e guadagni.

Ad oggi dunque si contano un complessivo di 49 mila punti vendita in franchising, con 157 mila persone coinvolte, per un giro d’affari che supera i 20 miliardi di euro.

Aprire in franchising per il commerciante vuol dire poter contare su un’esclusiva territoriale, su un appoggio fondamentale da parte del franchisor in termini di strumentazione informatica e gestionale, di layout e merchandising del negozio, formazione del personale.

E’ proprio qui che sta la forza e la convenienza del franchising: avere dalla propria parte un sostegno forte dell’azienda franchisor, consente infatti uno sviluppo rapido, pubblicità sia a livello locale sia nazionale, materiale e modalità di comunicazione adatta. Senza dimenticare il fatto che l’investimento necessaro per aprire un franchising risulta essere molto meno onoeroso rispetto all’apertura di un negozio autonomo, la formula del franchising con conto vendita con il reso dell’invenduto che consente di non avere preoccupazioni e rischi per l’invenduto a fine stagione.

Aprire un negozio in franchising permette di essere parte di una “famiglia” nella quale il commerciante-franchisee non si sente mai abbandonato: alle sue spalle sa di poter contare su un’azienda pronta e preparata a poter reagire rapidamente a tutte le sollecitazioni e variazione del mercato.

Sono tutti quest fattori che spingono i commercianti ad investire nel franchising: affidabilità, zero rischi dell’invenduto, minori costi d’investimento e la consapevolezza di non essere soli.

Sonia D in collaborazione con www.franchising-s2f.it

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RIPRESA ECONOMICA. IL FRANCHISING: SCELTA CONVENIENTE

C’è aria di ripresa, di ottimismo. E questo non si deduce soltanto dai dati che vengono emessi dall’Istat (che nel bollettino relativo a Dicembre 2010 dichiara che la produzione industriale italiana ha segnato nel 2010 un aumento del  +5,5 % con prospettive di crescita per l’anno corrente).  Lo si intuisce anche passeggiando per le vie dei centri storici delle diverse città di tutt’Italia e quando si entra nei centri commerciali: i negozi si sono ripopolati di gente che scruta, valuta, si mette pazientemente in fila per i camerini,  indossa, va a scoprire i capi proposti per la nuova collezione Primavera-Estate 2011 nelle più o meno note catene di negozi in franchising.

A questa ritrovata voglia di moda e di fashion dimosrata dalla clientela, devono corrispondere delle giuste risposte: un recente sondaggio ci rileva come,  durante i saldi appena conclusi, il 97% dei consumatori italiani ha preferito spendere i proprio risparmi in abbigliamento, scegliendo di affidarsi maggiormente ai punti vendita in franchising rispetto ai plurimarca. E le ragioni di tale scelta sono diverse: le catene in franchising possono puntare su un più ampio livello di pubblicità, sia a livello locale sia nazionale. Il cliente si sente “più tranquillo” nel fare i propri acquisti in un punto vendita in franchising perché sa che esistono condizioni più vantaggiose ed agevoli per cambiare i capi nel caso di ripensamenti, sa di poter trovare costantemente cose nuove e di tendenza. Si viene così a creare un rapporto di familiarità tra il cliente ed franchisor, fondato sulla fiducia, sull’idea di affibilità, sull’esigenza soddisfatta di avere ampia scelta e di visionare cose sempre nuove.

La risposta a queste necessità dei clienti, risvegliati dopo mesi di paure e di crisi ed entusiasti  di intraprendere esperienze positive di shopping può senz’altro essere soddisfatta da un punto vendita in franchising.

Esistono diverse aziende che offrono un valido aiuto sia ai commercianti che vogliono ridare vita ed innovare i propri negozi già esistenti, sia ai privati che decidono di intrprendere un’apertura di un punto vendita in franchising. Alcune offrono la propria professionalità e competenza, nonché consigli ed assitenza agli utenti che a lei si rivolgono, dando la possibilità agli imprenditori ed ai neo-imprenditori di poter scegliere tra  diversi marchi di moda prestigiosi. Il tutto con la famosa formula del ”conto vendita”.

E’ il momento giusto  per intraprendere un’apertura di un franchising: minori costi d’investimento iniziale, meno rischio, maggior appetibilità per la clientela e con la possibilità di trovare immobili commerciali ad ottimi prezzi.

 La conferma? Basta guardarsi intorno ed aggirarsi nei centri storici, nelle vie dei negozi delleproprie città!

Sonia D in collaborazione con www.franchising-s2f.it

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Flavio Cattaneo: Terna ha confermato la politica dei dividendi per i prossimi esercizi

Confermata la politica dei dividendi con una crescita annua del 4%. Il 2010 batte le attese con un ebitda oltre 1,17 mld e ricavi a 1,58 miliardi. Positivi gli analisti. Titolo poco mosso

Il nuovo piano industriale di Terna è molto più aggressivo delle stime degli analisti. Ieri l’amministratore delegato Flavio Cattaneo e il presidente, Luigi Roth, hanno illustrato le strategie per il prossimo quinquennio.



Il business plan
prevede un’accelerazione degli investimenti da 4,3 a 5 miliardi di euro per le attività regolate. Inoltre, sarà triplicato l’impegno di investimento per le attività non tradizionali, per le quali è stato stanziato fino a 1 miliardo.

Terna prevede che dal 2011 al 2015 la crescita media annua dei ricavi regolati sarà di circa il 6%, grazie all’aumento degli investimenti. L’aumento dei ricavi e il controllo dei costi consentirà di migliorare la redditività dall’attuale 74% al 78% alla fine del periodo di piano.

Al contrario, l’assorbimento di cassa generato dal piano di investimenti e dalla politica dei dividendi porterà ad un aumento del debito netto di 2,6 miliardi di euro alla fine del 2015, comunque inferiore a quanto previsto nel precedente piano industriale.
Tuttavia, questa strategia non ha impedito a Terna di confermare la politica dei dividendi, che prevede una crescita annua della cedola del 4%, assumendo il 2008 come anno di riferimento. Inoltre, come già accaduto con la cessione di Terna Participações, una parte delle plusvalenze registrate con la vendita delle attività non tradizionali potrà integrare i dividendi.

Nel corso della presentazione dei risultati il management ha escluso la possibilità di procedere con acquisizioni.
Non si sono fatte attendere le indicazioni degli analisti. Le principali banche d’affari che seguono il titolo hanno rivisto al rialzo la valutazione sull’azienda. (…)

Fonte (SoldiOnline)

Social Media Communication
Phinet
Roma Italia
Alessandra Camera
[email protected]

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Aeroporti di Roma: Fabrizio Palenzona rinnova la proposta tavolo istituzionale permanente su Fiumicino

Aeroporti di Roma rinnova la proposta del tavolo permanente nel Masterplan, per far fronte alle esigenze legate al territorio, oltre che al disegno complessivo.

Fabrizio Palenzona, presidente di Aeroporti di Roma, rinnova la proposta a rendere permanente il tavolo istituzionale, tavolo da sempre previsto nel Masterplan, che favorisca l’incontro inter-istituzionale favorendo un approccio ampiamente condiviso che tenga conto, oltre del disegno complessivo, anche delle esigenze strettamente legate al territorio sul quale incide l’aeroporto di Roma e sul quale inciderà il progetto dei raddoppio della stesso al 2044.

Il Masterplan che Aeroporti di Roma ha commissionato alla Scott Wilson, società inglese di progettazione aeroportuale che si è aggiudicata la gara internazionale per lo sviluppo dell’aeroporto “Leonardo da Vinci” di Roma, includerà anche tutte quelle opere di servizio alle attività aeronautiche e non, come: strutture immobiliari e ricettive (centri congressi, alberghi, uffici e strutture terziarie e direzionali, ecc), parcheggi a servizio di passeggeri, visitatori e addetti aeroportuali, oltre alle strutture di supporto necessarie al futuro sviluppo.

Fabrizio Palenzona si esprime sul Masterplan considerandolo l’architrave del piano di sviluppo e investimenti che ADR ha ufficialmente presentato al Governo, insieme a SEA, nella sede di Villa Madama il 14 ottobre 2009, tappa di un processo avviato con il confronto parlamentare sul futuro del sistema aeroportuale italiano.
Secondo uno studio del CENSIS, rispetto alla necessità di ampliamento dell’aeroporto, è indicativo che un campione di cittadini residenti nella provincia di Roma si esprima per il 68,7% in maniera favorevole, con un 40,8% che ritiene che potrà creare opportunità per l’economia, dall’occupazione al turismo, ed un ulteriore 27,9% che lo ritiene necessario per fare di Roma una città globale, competitiva con le grandi metropoli estere.”

(Fonte: ADR News)

Ufficio Stampa ADR S.p.A.
+39 066595.6810 – 6046 – 4169 – 8153
[email protected]

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Flavio Cattaneo: il 2010 si chiude per Terna con un Ebitda di circa 1,2 miliardi di euro

Il 2010 si chiude per Terna con un Ebitda di circa 1,2 miliardi di euro, in crescita del 17% sul 2009, e gli investimenti a quota 1,5 miliardi, di cui 1,2 miliardi (+30%) per lo sviluppo della rete e circa 300 milioni per il progetto fotovoltaico. Previsti nel Piano 2011-2015 6 miliardi di investimenti per ammodernare la rete e per attività non tradizionali.

Nel presentare il piano agli investitori, l’Amministratore Delegato Flavio Cattaneo, in scadenza insieme a tutto il consiglio con l’assemblea di fine aprile, ha fatto un bilancio dei suoi due trienni alla guida della società che gestisce la rete di trasmissione elettrica, ringraziando i collaboratori per i risultati fin qui raggiunti


Andando nel dettagli del piano, per le attività regolate gli investimenti salgono del 15% a 5 miliardi, mentre per quelle non tradizionali (rinnovabili e altro) sarà investito fino a un miliardo. Terna conferma una politica del dividendo che prevede una crescita annua del 4% più l’integrazione derivante dall’eventuale vendita di attività non tradizionali. La società, inoltre, si aspetta di migliorare la propria redditività – in termini di ebitda margin – con una crescita dal 74% al 78% a fine 2015.

Sul versante patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto a fine Piano è visto in crescita di 2,6 miliardi, una cifra inferiore di 500 milioni rispetto all’incremento del debito previsto nel Piano 2010.

Flavio Cattaneo ha sottolineato che le attività non tradizionali diventeranno parte integrante dell’attività core. Nel corso dell’anno, in particolare è previsto lo sviluppo di progetti fotovoltaici per circa 50 mw.
Quanto al capitolo acquisizioni, il manager ha evidenziato che “se ci sono opportunità si colgono, ma devono essere opportunità. Le espansioni tanto per farle o pagandole il doppio distruggono il valore per gli azionisti”, ha spiegato.

Nessun problema, infine, per quanto sta succedendo nel Nord Africa, in particolare in Tunisia, dove Terna potrebbe essere interessate a investire per interconnettere il Paese all’Italia.
“C’è più rischio a investire in un paese governato da uno solo. E’ più stabile una brutta democrazia che altre forme di governo, parlando in termini economici. L’interesse resta. Per gli investimenti non bisogna avere una visione di breve”, ha concluso Cattaneo.

Fonte (Reuters Italia)

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Terna: Flavio Cattaneo Linee Guida del Piano Strategico 2011-2015 approvato oggi dal CdA

Ulteriori investimenti sulla rete e nuovo focus sulle attività non tradizionali: queste le linee guida del Piano Strategico 2011-2015 approvato oggi, 14 febbraio 2011, dal CdA insieme ai dati preliminari consolidati del 2010.

Per quanto riguarda le attività regolate tradizionali, nei prossimi 5 anni saranno investiti circa 5 miliardi di euro per l’ammodernamento della rete, con una crescita di 700 milioni di euro, pari al +15% rispetto a quanto annunciato nel Piano precedente (4,3 miliardi di euro).

Ferma restando la priorità di mantenere il proprio profilo di solidità finanziaria, Terna sta analizzando opportunità di investimento anche in attività non tradizionali, facendo leva sulle competenze maturate nella gestione di grandi opere e sulla conoscenza del mercato elettrico. Per tali attività l’impegno di investimento è triplicato e prevede stanziamenti fino a 1 miliardo di euro. In particolare, nel corso del 2011 è previsto lo sviluppo di una ulteriore tranche di progetti fotovoltaici per circa 50 MWp. Verranno inoltre valutate opportunità di investimento nel settore dell’efficienza energetica e per la realizzazione e gestione di infrastrutture di rete per la connessione alla rete locale di impianti a fonte rinnovabile nell’area Balcanica. In presenza di una regolamentazione appropriata, potranno essere considerati investimenti nel settore dello stoccaggio di energia, finalizzati ad un migliore efficientamento e messa in sicurezza della rete nelle aree più congestionate per la presenza di impianti a fonti rinnovabili.

L’aumento dei ricavi e il controllo dei costi consentirà di migliorare la redditività del Gruppo dall’attuale 74% al 78% alla fine del periodo di Piano.
Dal 2011 al 2015 la crescita media annua dei ricavi regolati di Gruppo sarà di circa il 6%, grazie all’aumento degli investimenti. Rimangono sostanzialmente stabili, nonostante la forte crescita degli investimenti, i costi riferiti alle attività regolamentate.

L’assorbimento di cassa generato dal piano di investimenti e dalla politica dei dividendi porterà ad un aumento del debito netto di 2,6 miliardi di euro alla fine del Piano, inferiore a quanto previsto nel precedente Piano industriale.
La struttura del capitale rimane solida: durante il periodo di Piano, il rapporto tra debito e capitale investito regolamentato (RAB) rimane sempre ben al di sotto del 60%. Le condizioni del debito, legato anche all’ottimo livello del rating di Gruppo, restano molto competitive.

Il Piano Strategico 2011-2015 conferma la politica dei dividendi. Come già accaduto con la cessione di Terna Participações, una parte delle plusvalenze registrate con la vendita delle attività non tradizionali potrà integrare la suddetta politica che prevede una crescita annua del 4%, assumendo il 2008 come anno di riferimento.

Fonte (Finanza Repubblica.it)

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L’oro nei mercati finanziari

La quotazione dell’oro dipende dall’andamento dei mercati azionari: generalmente nei periodi di crisi delle borse gli operatori si rifugiano nel metodo del compro oro, facendone così aumentare il prezzo, mentre nelle fasi di mercato in rialzo il valore dell’oro tende a scendere. Per questi motivi il prezioso metallo giallo in borsa si è fatto la reputazione di essere il miglior bene rifugio che si possa utilizzare in casi di necessità, l’oro viene comunque acquistato anche come forma d’investimento, in quanto altamente liquido e poco soggetto ai rischi d’inflazione e di fluttuazione delle valute, ottimo per la diversificazione del proprio portafoglio. Ad oggi il principale produttore d’oro è il Sudafrica con oltre 700 tonnellate al giorno, seguito dagli Stati Uniti con 300 tonnellate e dall’Australia con 248 tonnellate. Il maggior consumatore d’oro ad oggi è l’India nella quale è profondamente radicata la cultura dell’oro come bene da acquistare  in gran parte sotto forma di gioielli in diverse ricorrenze sociali come nei matrimoni e durante le feste religiose, in prospettiva la Cina con i suoi due miliardi di abitanti e la rivoluzione economica in atto che dovrebbe portare maggiore ricchezza in fasce sempre più numerose della popolazione potrebbe ben presto diventare il maggior consumatore mondiale d’oro, si calcola che le riserve minerarie aurifere interne Cinesi potrebbero esaurirsi in pochi anni, almeno quelle conosciute fino ad oggi. E’ doveroso comunque ricordare che l’estrazione dell’oro, così come quella di altri importanti metalli, è un’attività molto dannosa per il nostro pianeta, in quanto produce sostanze inquinanti e tossiche. Molto alti sono anche i rischi di incidenti mortali nelle miniere sotteranee sempre più profonde, per questo in alcuni paesi come il Giappone si sono sviluppati importanti progetti finanziati dallo stato per il recupero dell’oro usato dai componenti elettrici, nei quali viene utilizzato per le sue straordinarie caratteristiche di conduttibilità elettrica.

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Il gestore della rete elettrica Terna, AD Flavio Cattaneo, ha da 3 anni 2 miliardi di investimenti bloccati in metà regioni italiane

IL PARADOSSO:  mentre le imprese scappano per troppe tasse, crescono le risorse dormienti a costo zero
I grandi gruppi come  Terna, AD Flavio Cattaneo,  hanno investimenti pronta cassa frenati dalle autorizzazioni
Il gestore della rete elettrica Terna, AD Flavio Cattaneo,  ha invece da 3 anni 2 miliardi di investimenti bloccati in metà regioni italiane.

Tra cantieri in stallo e permessi in ritardo si perdono ogni anno sei punti di Pil

Inchiesta
MARCO ALFIERI MILANO

Con 90 miliardi di euro si possono fare tantissime cose. Tagliare le tasse sulle 1 imprese e sui redditi degli italiani; finanziare ricerca e innovazione; ridurre il gap infrastrutturale con l’Europa e rimpolpare i controlli e gli strumenti anti evasione fiscale. E’ una cifra monstre, farebbe gola a qualsiasi Paese, non importa la taglia. L’Italia del debito pubblico abnorme paradossalmente ne dispone pronta cassa, ma li tiene sepolti sotto una montagna di burocrazia. Dall’infornata delle leggi Bassanini di fine Novanta, il primo tentativo di disboscare il ginepraio della nostra Pubblica amministrazione fino ai falò leghisti di Roberto Calderoli, la burocrazia resta la bestia indomabile di qualsiasi governo repubblicano.

LaStampa 21102010

Premessa. Nel computo di quota 90 non rientrano progetti sulla carta, sprechi inveterati (80 miliardi solo nella Pa), investimenti in divenire oppure la chimera dei 120 miliardi di evasione fiscale che ogni anno il Paese “regala” ai competitor. Neppure rientrano i 35 miliardi tra fondi Fas e fondi comunitari per costruzioni e infrastrutture di cui l’Italia è maglia nera non sapendo spenderli, perché il tiraggio è pluriennale (2007-2013) e il dato non sarebbe omogeneo.

IL PARADOSSO Mentre le imprese scappano per troppe tasse, crescono le risorse dormienti a costo zero

I GRANDI GRUPPI
Eni, Enel e Terna, Flavio Cattaneo, hanno investimenti pronta cassa frenati dalle autorizzazioni. Nella somma si tiene conto esclusivamente (e per difetto) di investimenti regolarmente stanziati, di risorse pronte da erogare e di pagamenti per prestazioni già fornite. Insomma soldi incagliati, nessun extracosto per l’erario, da gettare urgentemente nel circuito di una economia asfittica, dove le imprese scappano da tasse e burocrazia, e il massimo di riformismo ai tempi della crisi è di aver messo più risorse sugli ammortizzatori sociali (e sempre meno sugli investimenti). Nessun Paese al mondo può correre rinunciando ogni anno a 5-6 punti di Pil. Poi si può discutere di riforme di struttura o di politica industriale. Ma senza risolvere questo intoppo ogni mossa appare velleitaria.

Partiamo allora dagli investimenti domestici di alcuni big player frenati dalla burocrazia e dai giri di valzer degli enti locali. Ogni cambio di colore politico toglie certezze persino agli adempimenti già approvati, rimettendo tutto in vorticosa discussione.

Enel, sbloccata dopo 10 anni la costruzione della centrale di Porto Tolle (Rovigo), dopo 4 del rigassificatore di Porto Empedocle, e dopo 6 della centrale a biomasse di Laino Borgo (Cosenza), ha tuttora incagliato un grosso investimento (1,2 miliardi) di riconversione a carbone della centrale termoelettrica Policombustibüe di Rossano Calabrò.

Insieme restano sospesi 400 nuovi posti di lavoro in una delle province più depresse d’Italia.

Il gestore della rete elettrica Terna, AD Flavio Cattaneoha invece da 3 anni 2 miliardi di investimenti bloccati in metà regioni italiane. Si tratta di 9 grandi elettrodotti fondamentali per la competitivita del sistema Italia. Nel settore petrolifero, un recente paper di Assomineraria mette in fila ben 57 «progetti cantierabili arenati per difficoltà autorizzative», per un valore di 5 miliardi e un impatto occupazionale di 35 mila addetti/anno per la sola costruzione degli impianti. Di questi progetti 30 sono di Eni. Poi c’è l’annosa piaga dei ritardi di pagamento. I mancati incassi in Italia valgono 70 miliardi di crediti solo verso la Pa, di cui 40 in carico alle Asl (12 al Nord, 14 al Centro e altrettanti nel Mezzogior- no). Una montagna di soldi cresciuta del 71,5% dal 2003, al ritmo di 10 miliardi l’anno. Una stretta che genera penuria di liquidità e costi finanziari insostenibili per le Pmi. Quattro-cinque mesi di ritardo vogliono dire un terzo di interessi passivi in più, spingono a interrompere forniture, riducendo giro di affari e personale in un Paese in cui il 13,2% delle imprese è a rischio insolvenza. Infine ci sono i piccoli cantieri bloccati. Il Patto di stabilità interno consente al governo di controllare il livello di indebitamento netto degli enti territoriali. Le regole sul triennio 2009-2011 fissano come parametro il saldo finanziario 2007, calcolato in termini di competenza mista, ma al prezzo di rendere iper complicata la trasformazione nei pagamenti. Non a caso è da mesi che l’Anci chiede la stipula di un nuovo patto che confermi l’obbiettivo del pareggio di bilancio e il miglioramento del saldo sulle partite correnti (calcolate sulla media degli ultimi 3 anni). Lasciando però più flessibilità sul lato investimenti.

Per l’associazione dei Comuni deve valere la regola aurea della sostenibilità: chi ha le risorse per promuoverli proceda, al bando i vincolismi occhiuti. Basta fare due calcoli per misurarne il beneficio. A fine 2007, infatti, ammontavano a 44 miliardi i residui passivi in conto capitale dei Comuni italiani, di cui un terzo (15 miliardi) immediatamente spendibili per opere di viabilità e trasporti, manutenzione del territorio ed edilizia scolastica. In realtà di questa massa 10 miliardi vanno computati nei ritardi di pagamento per opere già svolte, ma 5 sono pronta cassa per nuove opere pubbliche che il patto attuale impedisce. A loro volta le province italiane hanno in pancia 3,6 miliardi subito cantierabili. A cui va aggiunta una quota di risorse Cipe per le piccole opere: 3,4 miliardi di cui 1,5 già assegnati. Solo in teoria però, perché finora appena 30 milioni si sono trasformati in cantieri (edilizia scolastica in Abruzzo). Tutto il resto è fermo ai box causa burocrazia. In sostanza, sommando alcuni dei principali investimenti di grandi gruppi in Italia ai ritardi di pagamento e ai cantieri bloccati sul territorio, si arriva appunto per difetto a quota 90 miliardi di euro. Soldi pronti all’uso, una vera manna per tutta l’economia. Il governo non deve metterci nemmeno un euro. Basterebbe un’autorizzazione…

(Fonte: La Stampa)

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Immobili di lusso: caratteristiche e investimenti anticrisi

Sappiamo che uno dei settori più colpiti dalla crisi è sicuramente quello che concerne il mercato immobiliare e il settore edilizio in genere.
Proprio in questi settori però si è notata una ripresa rispetto ai dati del 2009. Sono stati infatti resi noti dall’Istituto di statistica nazionale in questi giorni i dati relativi ad entrambi i settori per il primo semestre del 2010 che hanno evidenziato come ci sia stata una seppur lievissima ripresa. Sono aumentati infatti mutui e compravendite che fanno vedere uno spiragli di luce per questi settori. Gli investimenti immobiliari divengono quindi uno di quei campi in cui investire è ancora frutto di guadagno e che permette di avere delle certezze a livello economico e non solo. Anche se molto lieve la ripresa, all’interno del panorama nero dell’economia italiana alimenta le speranze e le potenzialità. Anche se le associazioni a favore dei consumatori hanno raccomandato di non farsi illusioni perché il potere di fare un mutuo in molti casi dipende dai tassi agevolati che la recessione porta con se vedere il segno più rincuora gli addetti ai lavori e anche i consumatori stessi.
E evidente comunque come i dati relativi a mutui e compravendite non siano ancora arrivati ai livelli pre crisi, elemento che comunque non deve distogliere lo sguardo dagli investimenti immobiliari in quanto in tutti i settori si dovrà attendere il 2013 per almeno avvicinarsi alle percentuali del 2007.
Il settore che presenta i maggiori segni di ripresa in questo 2010 è sicuramente quello che riguarda gli immobili di lusso, settore di nicchia che ha sempre mantenuto i suoi acquirenti, come tutti gli altri settori industriali che hanno un target di acquirenti ristretto. La specializzazione infatti sembra essere l’unica via d’uscita dalla crisi e sono una prova i settori dell’artigianato soprattutto calzaturiero e tessile.
Le case di lusso o ville prestigiose sono identificate secondo alcune caratteristiche date dalla legge 7 del 1968 tra le quali si possono annoverare comfort di svariato tipo. Tra le abitazioni di lusso rientrano tutte quelle costruzioni che sono realizzate in aree destinate dagli strumenti urbanistici a ville, parchi e similari in lotti di grandezza non inferiore ai 3000mq. Gli immobili di lusso devono essere composti da più di un vano a destinazione unifamiliare, dotate di piscina o campi da tennis con campo drenato, le abitazioni sviluppate in più piani a destinazione abitativa e molte altre caratteristiche che vengono peculiarmente indicate nel decreto come la grandezza di ogni piano della casa, la sua precisa destinazione, la presenza di scale, soffitte abitabili, open space, garage e altri locali utilizzabili a livello logistico e utilitaristico.
In Italia molti sono appartamenti di prestigio sui quali puntano gli investimenti immobiliari soprattutto in zone turistiche e di rinomata bellezza come le coste della Sardegna e della Sicilia, e altre rinomate zone di turismo balneare e montano, ma molte altre sono le zone in cui queste tipologie di case sono dislocate sia nella periferia sia all’interno di grandi città come Milano e Roma. La vendita immobili di lusso rappresenta ancora un settore funzionante e in cui l’investimento ha subito un forte calo ma non tale da mandare in crisi l’intero settore.
A cura di Martina Celegato
Prima Posizione srl
Ufficio stampa

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Turkey 30: il nuovo arrivato tra gli indici per il trading con CFD

La distanza che separa Turchia e Europa va gradualmente diminuendo e l’ultimo passo verso ovest compiuto da Istanbul è proprio in campo finanziario.

Grazie al trading con CFD infatti, da oggi è possibile operare sull’indice Turkey 30 che rappresenta i titoli più importanti quotati nella borsa di Istanbul. La negoziazione di questo nuovo contratto è stata introdotta da IG Markets, società inglese con sede a Milano leader di mercato nel trading online con CFD.

Il trading con CFD permette ai trader di speculare sui rialzi o ribassi di deterrminati strumenti  finanziari sottostanti che si verificano in un certo intervallo di tempo, senza però mai possedere fisicamente gli strumenti sottostanti in questione.

Rispetto al trading tradizionale i CFD offrono notevoli vantaggi. Uno di questi è l’autonomia nella gestione dell’attività di trading, l’investitore infatti non ha bisogno di rivolgersi ad un broker ma può aprire una posizione sempicemente attraverso la piattaforma di trading online, versando un piccolo deposito iniziale. I CFD sfruttano l’effetto leva finanaziairo e questo può comportare sia profitti che perdite amplificate rispetto all’investimento iniziale; è quindi buona regola avvalersi sempre degli strumenti per la tutela del rischio come ordini di stop loss e trailing stop.

I mercati in cui è possibile operare con i CFD sono numerosi e offrono accesso alle borse di tutto il mondo; tra i più importanti troviamo indici, azioni, forex, materie prime, enerigie, metalli e opzioni. Il Turkey 30 entra quindi a fare parte del mercato degli indici assieme a FTSE 100, Italy 40, Wall St e tanti altri.

L’economia turca sta vivendo una fase di positiva crescita in questo periodo che ha registrato nel primo trimestre del 2010 un ­+11.7% del pil, superando così le difficoltà incontrate nel 2009 che si era invece chiuso con un calo del 7%.

È importante notare come ogni trade venga gestito nella valuta del Paese di riferimento. Nel caso dell’indice Turkey 30 quindi tutti i CFD saranno in lire turche.

IG Markets è la prima società in Italia per trading con CFD e offre seminari gratuiti online e dal vivo per chiunque volesse avvicinarsi a questo nuovo prodotto finanziario o approfondire le proprie conoscenze in materia.

Il nostro servizio di trading comporta un elevato livello di rischio e può determinare perdite che eccedono il vostro investimento iniziale; accertatevi di aver pienamente compreso i rischi a cui potreste incorrere.

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Flavio Cattaneo intervistato su Panorama: “Più energia a minor costo”. Investimenti di sviluppo per 4,3 miliardi entro il 2014

Flavio Cattaneo: un miliardo di euro in meno da pagare sulla bolletta della luce ogni anno.

Flavio Cattaneo, amministratore delegato di Terna, la società che possiede e gestisce la rete di trasmissione dell’energia elettrica in Italia, non ha dubbi: se a Terna sarà consentito di investire i 4,3 miliardi di euro previsti per ammodernare gli impianti, collegare meglio le isole, liberare i colli di bottiglia nel trasporto dell’energia, gli italiani potranno beneficiare di uno sconto formidabile entro il 2014. La determinazione e l’ottimismo di Flavio Cattaneo sono comprensibili. Dal 2005 Terna è riuscita a quadruplicare gli investimenti realizzati ogni anno. Oggi ha la possibilità di mettere in campo oltre 900 milioni di euro l’anno. Solo nel 2010, come spiega l’amministratore delegato di Terna in questa intervista con Panorama, ciò significa coinvolgere nei lavori oltre 200 imprese, per un totale di oltre 10 mila persone impiegate. Senza contare i risultati di bilancio, con ricavi che si prevedono in crescita del 6 per cento l’anno fino al 2014 e dividendi in aumento del 4 per cento l’anno avendo come floor nel nuovo piano il 2008.

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Flavio Cattaneo: Terna rilancia il piano investimenti a 4 miliardi

Flavio Cattaneo: “Rispetteremo l’impegno di creare valore per gli azionisti e generare vantaggi per cittadini e imprese”

“Flavio Cattaneo, l’Amministratore Delegato ha trasformato una bella e redditizia addormentata in una macchina che produce valore e si colloca tra i titoli più redditizi del mercato…”, questo in sintesi il commento di analisti e operatori riportato nel tradizionale affresco che Alberto Nosari ha dedicato Terna sul Sole 24 Ore.

Performance di grande rilievo per Terna. Confermata la validità dei piani di sviluppo, l’azienda guidata da Flavio Cattaneo è ora pronta a rilanciare gli investimenti nel rispetto delle compatibilità economico-patrimoniali. “Nel 2009 è stata l’unica società del listino milanese a chiudere l’anno ai massimi storici scrive Alberto Nosari su Il Sole 24 Ore – anche perché ha sovraperformato il settore europeo delle utilities di 27 punti”. Performance, ricordano gli analisti, “sostenuta di fondamentali e dall’alta visibilità di utili e dividendi, collocati al top del comparto e considerati sostenibili da quasi tutti gli operatori, che nel contempo esprimono giudizi lusinghieri su un management che si è dimostrato molto più proattivo ed efficace delle più rosee previsioni”.

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Alessandro Marchesi, responsabile commerciale di Mediolanum Comunicazione, in diretta su Mediolanu Channel

La puntata di ieri sera, lunedì 23 novembre, di “Economia, quello che gli altri non dicono”, in onda su Mediolanum Channel, si è aperta con un annuncio stampa veicolante il concetto ‘capovolgi il tuo punto di vista’. È stato subito evidenziato il punto focale della trasmissione: ‘Comunicare positivo ai tempi della crisi’. Proprio a tal proposito Alessandro Marchesi, direttore commerciale Alboran, divisione di Mediolanum Comunicazione, ha sottolineato durante la trasmissione che: “Oggi è importantissimo comunicare ma molte aziende non ne hanno il coraggio ed è un grosso errore perché chi osa può avvantaggiarsi enormemente nei confronti dei competitors. In chiusura ha ribadito come “Tanti nuovi imprenditori sono nati durante una crisi perché si sono ritrovati a dover cercare nuove strade, nuove idee e quindi vincenti”.

Mediolanum Channel è su:
Sky, canale 803
http://www.mediolanumchannel.tv/

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Alessandro Marchesi ospite di Paolo Liguori su Mediolanum Channel

Questa sera, lunedì 23 novembre, alle ore 21.00 verrà trasmesso in diretta su Mediolanum Channel il programma”Economia. Quello che gli altri non dicono!”, che vuole dare un’alternativa a tutti quei media che, in un momento di crisi come quella che stiamo vivendo, danno un’informazione parziale e fermandosi troppo spesso ai luoghi comuni. Durante la trasmissione, condotta da Paolo Liguori, vengono presentati ospiti che raccontano il loro modo di vivere la crisi, le soluzioni che hanno trovato per non lasciarsi fermare, dando una visione economica “positiva”. Tra gli ospiti della serata Alessandro Marchesi, direttore commerciale Alboran, divisione di Mediolanum Comunicazione: “Comunicare ai giorni nostri vuol dire utilizzare la tradizione con l’innovazione: usare strumenti nuovi ma con criteri tradizionali”.
Satellite: Canale 803 di Sky
Link Sito: http://www.mediolanumchannel.tv

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Ancora echi da “Colazione a Mezzanotte”

Tre letture per emozionare, dare speranza e soprattutto ricordare che l’arte è ancora viva e pulsante.
Parole eleganti e toccanti si sono sentite durante “Colazione a mezzanotte”, anteprima del Mediolanum Market Forum, parole con cui si è voluta aprire una giornata dedicata all’economia ed alla crisi. I versi di Giuseppe Ungaretti che hanno emozionato profondamente il pubblico sono stati seguiti dalle parole di Ermanno Olmi , capaci di dare speranza in un momento di crisi profonda come quello in cui viviamo ed infine dal brano di Gianna Nannini in grado di richiamare quella spiritualità che troppo spesso oggi viene dimenticata.
In un luogo dove l’economia ha sempre regnato la poesia ha trovato uno spazio e lo ha usato per ricordarci che vive ancora. E le emozioni regalate dalle penne di tre grandi artisti risuonano ancora a Palazzo Mezzanotte, cercando di ricordare che arte ed economia devono tornare a camminare fianco a fianco come nel Rinascimento, uno dei periodi più lucenti della nostra storia che guarda caso è venuto dopo un periodo tra i più bui.
“La notte bella” di Giuseppe Ungaretti è stata la poesia che più ha emozionato la platea si può leggere qui di seguito:

Quale canto s’è levato stanotte/che interesse/di cristallina eco del cuore/le stelle/Quale festa sorgiva
di cuore a nozze/Sono stato/uno stagno di buio/Ora mordo come bambino /la mammella/lo spazio/
Ora sono ubriaco d’universo.

E’ possibile vedere tutti gli ospiti che sono stati presenti ed il video del format su Mediolanum Channel

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Alla sua V edizione il Mediolanum Market Forum diventa punto di riferimento del mondo dell’arte, dell’innovazione e della creatività coniugati con la finanza

Il mondo della finanza – grazie alle iniziative di Banca Mediolanum – intraprende con decisione il cammino per far tornare l’uomo al centro dello sviluppo.
Straordinaria affluenza all’edizione di ottobre 2009, con centinaia di domande di partecipazione rimaste inevase per la ridotta capienza del palazzo della Borsa di Milano, location dell’evento.
I temi in discussione e in approfondimento erano molteplici e complessi ma la centralità era rappresentata da una nuova visione etica come strumento per un’economia sostenibile. Questo nuovo approccio, tra l’altro condiviso anche negli ultimi due grandi meeting globali (USA e Turchia) insieme all’ingegno, alla creatività e ad una prospettiva ecologica è stato il grande protagonista del “Mediolanum Market Forum Ottobre 2009” e del nuovo format “Colazione a Mezzanotte”. A ciò si deve aggiungere, nel corso di una straordinaria giornata all’insegna della condivisione e della ‘contaminazione’, il grande impatto dato dalla presenza in sala di un cospicuo numero di artisti confluiti per il battesimo della “Arnoldo Mosca Mondadori Editore”. L’editore ha presentato, infatti, una collana di libri realizzati in numero limitato con tecniche artigianali in collaborazione con RAM, una web radio sull’arte, un occasione di connubio tra arte antica e nuove tecnologie. Su questo primo tema ha preso l’avvio la giornata, allo spaccare delle ore otto di mattina. Questa iniziativa si inserisce in un progetto più ampio di Banca Mediolanum votato a promuovere attività legate alla cultura, per indagare sul ruolo dell’arte e dell’artista nella società contemporanea.

L’evento è stato trasmesso sul canale satellitare Medionalum Channel (Sky 803) ed in streaming su http://www.mediolanumchannel.tv e sul sito www.mediolanummarketforum.com, su questi portali è possibile vedere diversi contributi degli ospiti al Mediolanum Market Forum di ottobre 2008.

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In diretta dal Mediolanum Market Forum presso il palazzo della Borsa di Milano: Piu’ forti della crisi

Il Mediolanum Market Forum – Ottobre 2009, alla sua V edizione affronta l’effetto dirompente che l’ultima grande crisi ha avuto sull’economia e sull’evoluzione produttiva del pianeta, generando nuovi equilibri, nuovi scenari, nuove opportunità.

In questo blocco del programma si approfondirà il tema del valore positivo delle crisi. Ogni evoluzione presenta, prima o poi, un momento critico che ne spezza lo sviluppo lineare con uno sconquasso in grado di ridisegnare i valori in campo e conseguentemente di rilanciare un nuovo e ancor più significativo progresso. Le opportunità offerte dalla grande crisi del 2009: vengono presentati alcuni casi di successo.

Interverranno:
– Alberto Bauli, Presidente Bauli S.p.A.
– Enrico Bracalente, Amministratore Unico Gruppo Nero Giardini
– Massimo Doris, A. D. Banca Mediolanum
– Oscar Giannino, Giornalista
– Remo Lucchi, A. D. Gfk Eurisko
– Giorgio Viganò, Presidente e A. D. di RVA Rasini Viganò S.p.A.

Ecco le loro testimonianze.

Alberto Bauli, Presidente Bauli S.p.A.: “In questo anno difficile è stato possibile crescere ed acquisire quattro marchi storici, operazione già in atto da tempo. Soprattutto in tempo di crisi, puntiamo alla qualità della gestione , degli investimenti. Siamo preparati a sfruttare tutte le occasioni e cogliere il giusto momento. Aumentando le dimensioni possiamo puntare alla maggiore economia di scala; il denaro costa poco… è il giusto momento per fare acquisizioni. C’era la corsa da parte della banche per supportare il nostro progetto di espansione. C’è spazio per fare di più. Il valore delle aziende è sceso, questa è una crisi che riassetterà il tessuto economico. A riguardo dell’export: faremo una joint venture con un’azienda indiana; lì esporteremo la tecnologia che adottiamo, che permette una shelf life allungabile, dunque un risparmio notevole.

Massimo Doris, A. D. Banca Mediolanum:” Noi abbiamo conseguito risultati straordinari quest’anno, +110% rispetto allo scorso anno, nettamente superiori rispetto ai nostri concorrenti. Dobbiamo dire grazie al mix fra decisioni strategiche e opportunità di business. Quando l’anno scorso si parlava di mutui, abbiamo preso una decisione di tagliare i tassi dei mutui, non solo per i nuovi clienti ma anche per quelli che già avevano sottoscritto il mutuo. In tanti aspetti ci siamo posti diversamente dalle altre banche. Ci siamo evidenziati anche per la decisione, subito dopo il fallimento della Lehman, di non penalizzare i nostri clienti e di rimborsarli. Infine,abbiamo raddoppiato gli investimenti pubblicitari ed aumentato le trasmissioni sul nostro canale per tenere informato il mercato. Per il futuro punteremo a prodotti nuovi, come il conto Freedom con grandi vantaggi per il clienti, investiremo sempre in pubblicità e continueremo ad aumentare la formazione. Prevediamo nuovi corsi sia per i consulenti, sia per i manager, ma anche di tipo finanziario per i clienti”.

Remo Lucchi, A. D. Gfk Eurisko afferma: “Il PIL è letteralmente precipitato nel 2008, e si prevede come data per la ripresa il 2017. Le aziende che non hanno preso dei provvedimenti in termini di costi rischiano molto, perché non c’è una ripresa a breve. Bisogna fare innovazione di prodotto, fare veri investimenti per innovazione vera, di prodotto e di processo. Per fare qualità a prezzi interessanti, bisogna fare innovazione di qualità e deve essere perseguita da tutti”.

Enrico Bracalente, Amministratore Unico Gruppo Nero Giardini aggiunge: “L’approccio migliore per affrontare una crisi è aggredirla. Noi già alla fine 2007 abbiamo avuto prime avvisaglie, quindi dai primi mesi del 2008 abbiamo cominciato a fare strategie mirate, investendo moltissimo in formazione, creando una struttura commerciale con più venditori, aumentando la comunicazione. Prodotto, servizio e comunicazione sono i tre fattori principali per un’azienda. In questi momenti difficili bisogna investire sempre, avere la forza economica ed il coraggio. Quando nel 2000 tutti dicevano di dislocare all’estero io sono andato in controtendenza, e questa scelta mi sta premiando anche se allora non è stato facile. Il fatto che oggi il cliente guarda la provenienza del prodotto premia la nostra scelta. In sintesi: noi imprenditori dobbiamo sempre guardare avanti con ottimismo”.

Prosegue Giorgio Viganò, Presidente e A. D. di RVA Rasini Viganò S.p.A.: “Questa crisi è stata anomala perché divisa in più tempi. Noi da subito cercato di soddisfare meglio le esigenze del cliente.Siamo un’azienda famigliare e quindi abbiamo tempi decisionali brevi. Nel 2009 il trend, che per noi era in aumento, ha avuto un rallentamento, ma non un arresto. Abbiamo creato nuova sede che ci ha aiutato molto; abbiamo investito non solo in nuove risorse umane, ma anche nella loro formazione, ed abbiamo puntato molto anche nella comunicazione. Investendo anche nel sociale”.

Conclude Oscar Giannino,giornalista opinionista, : “Sì, ci sono tante opportunità in questa crisi. Ho un termometro aggiornato a ieri di tutto quello che fanno le aziende. Il dato è che i grandi gruppi hanno fatto tagli molto incisivi . Mentre prima si doveva fare outsourcing, oggi bisogna fare inforcing, investendo sulla formazione. Oggi la manifatturiera italiana non è morta, anzi è vitale più che mai.
Da aprile noi stiamo assistendo nel settore della manifattura ad un processo di dislocazione mondiale, soprattutto intorno alla Cina. Di fronte a questa sfida avremo una crescita come quella che si è vista dopo l’Euro”.

L’evento sarà visibile sul canale satellitare Medionalum Chanell (Sky 803) ed in streaming worldwide sul sito http://www.mediolanumchannel.tv oppure su www.mediolanummarketforum.com a partire dalle ore 9.30 dell’8 ottobre 2009.

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Colazione a (palazzo) mezzanotte: ‘Dopo il ‘diluvio’ nel nome della contaminazione tra arte e finanza.

Nasce un nuovo format come anteprima del Mediolanum Market Forum in programma l’8 ottobre dalle ore 8: “Colazione a mezzanotte” nel quale verrà presentata – su invito di Banca Mediolanum – la nuova casa editrice “Arnoldo Mosca Mondadori Editore”.
La parola d’ordine dell’incontro è ‘contaminazione’. Il mondo della finanza e dell’economia si incontra con quello dell’arte e della cultura: l’arte da mero investimento ritorna ad essere espressione profonda dell’anima, espressione che aiuta a riportare l’uomo al centro di tutte le attività, anche quelle dell’economia. Un compositore, Ennio Morricone, un poeta, Valentino Zeichen, uno scrittore, Paolo Maurensig, un musicista, Carlo Crivelli ed uno scultore, Getulio Alviani, sono invitati a raccontare la loro esperienza quali fautori dei preziosi volumi della casa editrice Arnoldo Mosca Mondadori. Presenzieranno all’evento Dora Stiefelmeier, Mario Pieroni, Cristina Mondadori, Livia Pomodoro e Sara Doris oltre naturalmente a Arnoldo Mosca Mondadori. L’organizzazione dell’incontro è a cura di Mediolanum Comunicazione-Divisione Alboran.

L’evento sarà visibile sul canale satellitare Medionalum Chanell (Sky 803) ed in streaming worldwide sul sito http://www.mediolanumchannel.tv oppure su www.mediolanummarketforum.it a partire dalle ore 9.30 dell’8 ottobre 2009.

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“Mediolanum Market Forum – ottobre 2009”. DOPO IL DILUVIO

30 settembre 2009. Si avvicina la data della quinta edizione del “Mediolanum Market Forum”, che si terrà giovedì 8 ottobre 2009 con diretta su Sky e sul web dalle ore 9.30 alle 13.40 presso Palazzo Mezzanotte, Piazza degli Affari, Milano.
Il convegno verrà trasmesso in tutta Europa in doppio audio (italiano e inglese) sul canale satellitare Mediolanum Channel (Sky 803) ed in streaming worldwide su internet (www.mediolanumchannel.tv) in 3 lingue (italiano, inglese e spagnolo).
La struttura generale del Forum prevede una ripartizione in 4 blocchi, moderati da Andrea Cabrini, Direttore di Class – Cnbc. La partecipazione è strettamente ad invito.

Introduzione
Obbiettivo principale di questa edizione del Mediolanum Market Forum sarà quello di valutare quali siano le mosse e gli atteggiamenti più adatti per cogliere i segnali di ripresa che giungono da diverse parti. Siamo probabilmente al guado della grande crisi, ma è necessario saper leggere nel modo corretto tutti gli indicatori – non sempre omogenei – che giungono da mercati, economia reale, media e istituzioni. Come ci si comporta allora dopo il diluvio?
L’effetto dirompente che l’ultima grande crisi ha avuto sull’economia e sull’evoluzione produttiva del pianeta sta generando nuovi equilibri, nuovi scenari e nuove opportunità. Una nuova etica sembra essere lo strumento per un’economia sostenibile del domani; e poi l’ingegno e la creatività, la capacità cioè di innovare prodotti e processi produttivi in modo più efficiente, economico ed ecologico. Siamo dunque in una fase estremamente turbolenta: la ripresa è visibile all’orizzonte, ma nel breve periodo potrebbero prevalere ancora timori, incertezze e impulsività.
Di questo nuovo mondo che si sta generando bisognerà imparare le regole, capirne le opportunità e conoscerne alcuni meccanismi. Ecco allora che i protagonisti dell’economia e del mondo bancario potranno chiudere il Forum cercando di delineare il profilo del dopo-crisi, così che la ripresa non diventi un panorama sconosciuto nel quale rischiare di perdersi, ma un mondo migliore colmo di opportunità e regole più solide per tutti. Il convegno è presentato da Banca Mediolanum e organizzato da Mediolanum Comunicazione.

Gli argomenti affrontati durante l’incontro

ORE 8.00
Anteprima della Arnoldo Mosca Mondadori Editore.

ORE10.30
PIU’ FORTI DELLA CRISI
Il valore positivo delle crisi. Ogni evoluzione presenta, prima o poi, un momento critico che ne spezza lo sviluppo lineare con uno stravolgimento in grado di ridisegnare i valori in campo e conseguentemente di rilanciare un nuovo e ancor più significativo progresso. Le opportunità offerte dalla grande crisi del 2009: alcuni casi di successo.

ORE 11.15
L’ANNO CHE VERRA’
I settori e le innovazioni su cui puntare per una ripresa ancor più impetuosa. La velocità del progresso (tecnologico, informatico, nelle comunicazioni) come una costante in continuo aumento nel corso della storia: un moltiplicatore di opportunità col quale non sempre è facile stare al passo. Verranno presentati e raccontati alcuni esempi concreti di produttività, imprenditorialità e ingegno.

ORE 12.20
QUELLO CHE SERVE ALLA GENTE
Negli ultimi 20 anni l’atteggiamento e la consapevolezza dei consumatori sono cambiati come pure gli stessi meccanismi di domanda-offerta. Oggi, aziende ma soprattutto banche, imprese e mondo della consulenza stanno davvero dando ai consumatori ciò di cui hanno bisogno? Quali sono le priorità? Etica nel mondo degli affari e nella fruizione delle risorse: ‘business oriented’ o ‘customer oriented’? L’importanza di una corretta ed efficace comunicazione; i guasti di una cattiva comunicazione; l’importanza di saper ascoltare.

ORE 13.00
IL PARADISO PERDUTO
Il grande nodo dello Scudo Fiscale, tra etica e opportunità. Un’operazione coordinata dai più importanti paesi del mondo che potrebbe portare in Italia alcune centinaia di miliardi di Euro. Dove confluirà o dove dovrebbe confluire questa liquidità? Che contributo potrà dare alla ripresa economica? Avrà conseguenze sui mercati e sull’economia del Paese?

Diretta dalle ore 9.30 su Mediolanum Channel Sky 803 ed in streaming worldwide su www.mediolanumchannel.tv

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Claudia Porchietto, candidata alla Presidenza della Provincia di Torino, interviene sull’Anno Europeo 2009 dell’Innovazione e della Creatività

La candidata del centrodestra alle elezioni amministrative di Torino parla del rilancio del territorio

Claudia Porchietto, candidata di Pdl, Lega Nord e delle altre formazioni di centrodestra alla Presidenza della provincia di Torino, ha fatto del rilancio delle funzioni propulsive al rinnovamento dell’ente per cui è candidata, il suo cavallo di battaglia. “Riportando la Provincia di Torino e le sue funzioni” afferma “negli ambiti in cui può essere realmente operativa, si potrà avere un ente che sia il fulcro di un rilancio del territorio che avrà positive ricadute in ogni ambito e lo strumento di un territorio d’eccellenza a livello internazionale, capace di attirare investimenti e risorse”. In occasione dell’Anno Europeo 2009 dell’Innovazione e della Creatività, Claudia Porchietto ha sottolineato l’importanza di puntare proprio sulla creatività per uscire dalla crisi, trasformando quest’ultima in opportunità: “Siamo sempre stati visti come una città e una provincia fortemente creative, limitate però dall’incapacità di implementare e trattenere sul nostro territorio questa grande carica innovativa”. Ora sembra ci siano segnali incoraggianti: le ultime mosse di Fiat sono sotto i riflettori di tutto il mondo e il riconoscimento di Barak Obama all’innovativo knowledge torinese ha certamente lasciato un segno profondo. “In quest’ottica” conclude Claudia Porchietto, candidata alle elezioni provinciali “ho lanciato anche un’inchiesta sull’‘Incapacità di Torino e Provincia nello stabilizzare la propria creatività ed implementarla sul proprio territorio’; le risposte saranno raccolte in un e-book”.

Info: http://www.claudiaporchietto.it
http://cambiareinsieme.ning.com/profiles/blogs/lincapacita-di-torino-e

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I dottorati di ricerca: crescità personale, investimento per il futuro o lavoro post laurea?

Col passare degli anni il mondo dell’università sta cambiando notevolmente e dimostra di voler prestare una sempre maggiore attenzione alla realtà produttiva esterna. I vari seminari, corsi, master che vengono frequentemente organizzati e allestiti sono proprio rivolti alla possibilità di voler rendere più accessibile la soglia delle ristrette esigenze curriculari, al fine di creare un maggior collegamento tra le conoscenze acquisite e gli sbocchi produttivi esistenti.

Cosa dice la legge
La legge di riferimento in questo senso è la n. 449 del 27 dicembre 1997, la quale elargisce crediti di imposta a imprese e soggetti di diversa natura dietro una assunzione degli oneri relativi a borse di studio che sono state concesse per la frequenza a corsi di dottorato di ricerca, nel caso in cui il relativo programma di ricerca sia concordato con il soggetto di cui al presente comma e nei casi di assunzione a tempo pieno… di titolari di dottorato di ricerca. La legge in questione, intitolata misure per la stabilizzazione della finanza pubblica, ha delineato tali orientamenti al fine di stabilire un’importante e utile connessione fra il mondo della cultura e il mondo del lavoro: ma per quanto riguarda i dottori di ricerca che operano nell’ambito delle materie umanistiche, questi orientamenti non forniscono alcun ausilio. Al contrario, è possibile ipotizzare che i provvedimenti citati in precedenza creeranno un numero spropositato in favore dei posti di dottorato istituiti nelle facoltà scientifiche e tecnologiche, che, essendo favorite nel mantenere delle relazioni durature e importanti col mondo dell’impresa, potranno usufruire di sostanziose integrazione economiche volte a finanziare borse dottorali, mediante convenzioni con soggetti pubblici e privati che sono in possesso dei requisiti di elevata qualificazione culturale e scientifica e di personale, strutture ed attrezzature idonee.

Gli svantaggi del dottorato di ricerca
L’iniziativa del dottorato di ricerca presenta essenzialmente due svantaggi: anzitutto, la struttura tradizionale della Laurea è rimasta immutata e senza sostanziali variazioni, con una durata che è generalmente superiore alla durata media degli altri paesi, mentre il dottorato di ricerca è un’iniziativa che si è semplicemente aggiunta. Inoltre, il fatto che non si sia richiesto e dato alcun privilegio e vantaggio al dottorato per quanto riguarda l’accesso al mondo delle professioni, ha privato il dottorato stesso di un ruolo essenziale nella ricerca lavorativa. Il dottorato è dunque diventato semplicemente un titolo di mero significato accademico, valutato e richiesto soltanto con finalità propedeutiche alla futura carriera universitaria e di ricerca. Alcuni dottorati, poi, specialmente quelli delle materie scientifiche, il dottorato viene ridotto spesso a una semplice continuazione della tesi di laurea e un percorso obbligato al mondo della ricerca. In questo caso, infatti, il dottorato di ricerca assume i contorni di un mezzo di sfruttamento di lavoro semigratuito e un supporto non legale alla reale attività didattica. Nell’ambito delle professioni esso contraddistingue una sorta di apprendistato, pagato dallo Stato, necessario per essere cooptato con i tipici fenomeni di dipendenza lavorativa.

Materie scientifiche
Nell’ambito delle materie scientifiche, il dottorato di ricerca ha subito delle pesanti ripercussioni sulla sua stessa struttura, soprattutto a causa della sua eccessiva accademizzazione: come primo aspetto che risalta in questo senso, c’è il fatto che si è completamente rinunciato a rendere il dottorato un livello culturalmente più elevato della laurea, a causa di corsi di insegnamento troppo generici e dedicati a persone con interessi diversi (tra l’altro sono dei corsi gestiti male, perché svolti a titolo gratuito e spesso coincidenti con corsi specialistici del corso di laurea, con una conseguente scarsa correlazione tra la capacità di apprendimento degli studenti e il livello del corso stesso). Un altro aspetto che bisogna sottolineare è la presenza del concorso selettivo di ingresso: in questo caso, si ottiene generalmente una borsa di studio che permette di frequentare il dottorato. Questo elemento favorisce sicuramente una sorta di contrapposizione tra i dottorandi per l’inserimento nel mondo della ricerca: si andranno dunque a curare maggiormente i risultati pratici (pubblicazioni o titoli equivalenti…) piuttosto che il miglioramento della preparazione personale.

La borsa di studio
La borsa di studio relativa al dottorato di ricerca si è evoluta nel corso del tempo, sotto la spinta di particolari interessi. Inizialmente il numero di posti di dottorato era limitato a causa del numero di borse di studio assegnate a ogni facoltà e da queste ultime a ogni materia specifica. La selezione dei candidati idonei avviene tramite concorso generalista, un concorso che dovrebbe premiare il merito, ma non perfettamente definito nel dettaglio dei suoi obiettivi. Attualmente si è però proceduto verso la soluzione delle borse sponsorizzate, ovvero pagate da enti nazionali di ricerca (come ad esempio il CNR, ENEA…): tra l’altro vi sono anche alcune realtà più avanzate, di industrie private che hanno convenienza a veder preparate, a un costo modesto, persone di alta qualificazione. Le borse di studio sponsorizzate vengono pagate quindi da enti esterni al fine di svolgere un lavoro di ricerca su un tema preciso e rappresentano una soluzione senz’altro utile, rappresentando una sorta di anticamera un lavoro vero e proprio successivo.

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