I Bitcoin sembrano essere in cima ai desideri degli investitori che bramano grandi e veloci guadagni, i record di questa criptovaluta si susseguano alternandosi a cali di valore altrettanto repentini.
I bitcoin nati per essere una moneta virtuale che garantisce l’anonimato delle transazioni stanno diventando velocemente una forma di investimento più affascinante dell’oro stesso.
In realtà comprare una criptovaluta è ben diverso che fare un investimento in oro, chi utilizza la strategia compro oro in finanza desidera mettere al riparo il valore dei propri soldi dalle crisi finanziarie e non, lontano dalle oscillazioni repentini.
Chi compra bitcoin oggi cerca qualcosa di ben diverso che tutelarsi con un bene rifugio, cerca piuttosto il mondo di ottenere forti guadagni nel minor tempo possibile.
I bitcoin non sono una strategia che mette al riparo il valore dei soldi come accade con la strategia difensiva compro oro che mantiene un prezzo in modo molto più stabile, nonostante ciò analizzando quello che è successo in questa fase la corsa al rialzo senza precedenti di questa moneta digitale ha sicuramente premiato gli investitori che hanno creduto in questa criptovaluta in tempi non sospetti.
La febbre per i bitcoin è salita agli onori della cronaca in modo preponderante, tutto questo scalpore per i suoi rialzi record in pochissime ore è sicuramente un richiamo irresistibile per tutti coloro che cercano guadagni veloci.
I bitcoin per come si muovano sul mercato sono una forte attrazione non solo per quegli investitori abituati a rischiare puntando su azioni ad alto rischio ma anche per tutti coloro che amano scommettere e che fanno riferimento ai molti servizi disponibili su Internet.
Il grande effetto mediatico che questa criptovaluta sta avendo sia attraverso la rete Internet che attraverso agli altri canali di informazione più tradizionali potrebbe essere un altro fattore di spinta importante che contribuisce ad un ulteriore ascesa del prezzo dei bitcoin.
Oro in Rialzo dopo la Brexit
Dopo il voto degli Inglesi favorevole alla Brexit la borsa ha avuto momenti di grande oscillazione, questi grandi movimenti di capitali se per alcuni rappresentano gravi rischi finanziari per gli investitori più abili possano trasformarsi in importanti occasioni di guadagno.
Nonostante la Brexit sia stato un evento senza precedenti che ha provocato allarmismi in molti casi fuori luogo gli investitori professionisti sanno bene come far fronte a questo tipo di oscillazioni azionarie.
La risposta agli eventi azionari più negativi è sempre stata quella di affidare il proprio capitale ad un bene rifugio, chi conosce un po il sistema sa bene che il bene rifugio per eccellenza è l’oro.
A conferma di ciò prima del voto per la Brexit la valutazione dell’oro è salita sull’onda degli acquisti di oro fatti dagli investitori più attenti per mettersi al riparo dai rischi che si sarebbero concretizzati con un voto favorevole all’uscita dell’Inghilterra dall’europa.
Come confermato dagli eventi nelle ore subito successive alla Brexit si sono verificate svalutazioni di vari asset e di alcune valute come l’euro e la stessa sterlina, una delle poche eccezioni in questa fase è stata l’ulteriore crescita del prezzo dell’oro spinto dal panico degli investitori che non avevano preso le dovute cautele per tempo e si sono precipitati a seguire la vecchia regola del compro oro.
Che l’oro fosse l’investimento migliore per affrontare il rischio Brexit era un fatto piuttosto scontato per gli investitori più attenti, nonostante ciò in molti hanno creduto ai sondaggi fuorvianti che sono stati diramati a pochi giorni dal voto e al mondo delle scommesse che davano erroneamente sfavorita la Brexit.
Tutto questo ha provocato importanti perdite finanziarie che a questo punto sono recuperabili solo mantenendo gli asset svalutati con la speranza che questi riacquistino velocemente un valore vicino al pre Brexit.
Il mercato azionario per come è oggi non è più un ambito da affrontare affidandosi a terzi che in caso di rischio non vedano i propri interessi coinvolti direttamente, la soluzione migliore per investire è quella di tenersi costantemente aggiornati e di apprendere almeno le basi del funzionamento dei mercati azionari, solo così potremo mettersi al riparo almeno da quei rischi più gravi.
La Brexit non era un rischio ne inaspettato ne complicato da comprendere, come spesso sono molti altri eventi che condizionano i mercato azionari e se le logiche macroeconomiche dei grandi investitori possano anche giustificare certe perdite di valore momentanee di alcuni asset, il discorso è diverso per i piccoli investitori che non devano sottovalutare rischi di questo tipo e che devano provvedere per tempo con l’acquisto di oro o di altri beni rifugio immuni dalle oscillazioni tipiche di eventi ritenuti dissestanti dalla finanza mondiale.
Flavio Cattaneo: Piazza Affari distribuirà quasi 17 miliardi agli azionisti
La primavera dei dividendi si annuncia generosa: Piazza Affari distribuirà quasi 17 miliardi agli azionisti grandi e piccoli. Le utilities, con l’8 e mezzo per cento di A2A in testa, sono quelle con il rendimento più generoso sui prezzi attuali. In media, comunque, i 40 titoli più capitalizzati del nostro listino offrono un 3,2% e quindi sono ancora in gara con i Btp quinquennali, che danno poco di più. Anche se i prezzi sono risaliti (+15% da gennaio, -13% il bilancio 2010), i titoli ad alto dividendo restano una partita da valutare. Con tutti i pro e i contro da mettere sul tavolo.
Un bel gruzzolo del valore di 16,7 miliardi di euro sta per scivolare nelle tasche delle centinaia di migliaia di azionisti che hanno puntato su Piazza Affari. E che incuranti delle osculazioni del listino milanese — sceso nel 2010 del 13% e risalito nelle prime settimane del 2011 di circa il 15% — hanno deciso di investire sulle società ad alto dividendo.
Perché titoli come A2A (rendimento per dividendi al1`8,4%), Terna, amministratore delegato Flavio Cattaneo e Eliei (6,3%), Snam Retegas (6%), Eni (5,4%) offrono «cedole», largamente superiori al 4,81% di un Bip a 10 anni e addirittura al 5,46% di un Btp trentennale. Se tutte le blue chip dell’indice Ftse/Mib fossero un’unica grande società la supercedola annuale pagata agli azionisti, rapportata alla capitalizzazione aggregata, raggiungerebbe un rendimento del 3,2%, pochi decimali in meno rispetto al 3,40% di un Btp a 5 anni.
Monte
Investire in azioni ad alto dividendo, dunque, conviene perché spesso sono proprio i dividendi, reinvestiti e capitalizzati, che fanno la differenza nelle performance di borsa sul lungo periodo. Il monte dividendi pagato negli anni arriva talvolta ad incidere sulla performance finale (total return) molto più delle vistose e repentine variazioni dei corsi azionari, con i loro ricorrenti e imprevedibili capital gain (guadagni m conto capitale) o capital loss (perdite in conto capitale).
L`elaborazione condotta da CorrierEconomia sulle grandi capitalizzazioni dell`indice Ptse/Mib e sulle piccole e medie taglie di Piazza Affari riesce dunque ad anticipare che la campagna dividendi del 2011 sarà generosa .Il monte dei dividendi che verranno distribuiti salirà, appunto, dai 16,02 miliardi del 2010 ai 16,70 del 2011. Il rendimento medio (dividend yield) scenderà invece leggermente dal 3,4% del 2010 al 3,2% di quest`anno per l`effetto — virtuoso dell’aumento delle quotazioni di Borsa, che stanno al denominatore del rapporto.Naturalmente il criterio di scelta basato sulle cedole deve essere considerato in modo critico. I dividendi, per essere un buon criterio di selezione dei valori azionari, devono essere stabili, ripetibili, possibilmente crescenti negli anni. (…)
Confronti
Il confronto fra il rendimento delle azioni ad alto dividendo e quello delle obbligazioni, non dice tutto sulla convenienza dell’investimento in titoli ad alta cedola. Vediamo perché. Se c`è l`inflazione, alla scadenza del termine di un prestito obbligazionario, il capitale rimborsato sarà svalutato di un ammontare pari al valore dell`aumento del costo della vita nel periodo. Un titolo
azionario, invece, fa riferimento a cespiti reali, che si rivalutano in Borsa di pari passo con l`inflazione. Detto in altri termini le cedole dei dividendi azionari sono «reali» e risentono molto meno del tasso di inflazione, perché il capitale sottostante (l`azione corrispondente) si rivaluta nel tempo. Non così, invece, avviene per il capitale «svalutato» che viene rimborsato da un’obbligazione ordinaria a tasso fisso al momento della scadenza.
(…)
CorriereEconomia 21 febbraio 2011 di DI MARCO SABELLA E ADRIANO BARRI`
Fonte (Corriere.it)
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Sarà l’argento il nuovo bene rifugio ?
compro oro
Trascinata dai continui record che il prezzo dell’oro sta collezionando anche la quotazione dell’argento sta salendo progressivamente, il prezzo dell’argento ha superato i 23 dollari l’oncia. I timori generale del calo dei prezzi e la svalutazione dell dollaro, hanno spinto gli investitori a diversificare i propri investimenti in beni rifugio più sicuri in grado di proteggere il proprio potere d’acquisto. Nonostante sia considerato un metallo prezioso di serie b l’argento ha una serie di afttori che potrebbero nel prossimo periodo permetterli una notevole crescita, gli utilizzi dell’argento sono molteplici e destinati ad aumentare in settori che nei prossimi anni potrebbero avere un grosso sviluppo come l’uso di leghe d’argento nella costriuzione di pannelli solari, è molto utilizzato anche in applicazioni elettroniche per le sue caratteristiche di conduttività e come catalizzatore per reazioni chimiche. Questi fattori contribuiscano insieme alla gioielleria, dove viene usato per realizzare gioielli meno costosi ma con un mercato di riferimento ben più ampio di quello dei gioielli realizzati con oro e altri metalli più preziosi, a creare una solida base di richiesta che in futuro con l’aumento delle produzioni in paesi come la Cina è destinata ad aumentare notevolmente. La scalata del prezzo dell’argento potrebbe avvenire proprio in sostituzione dei metalli come l’oro che nonostante abbiano caratteristiche estremamente adatte per essere ottimi beni rifugio potrebbero raggiungere una quotazione talmente elevata da indurre gli investitori a ricercare beni rifugio più a basso costo per proteggere la propria ricchezza.
Bundstrategy.com: il portale per gli investimenti in Borsa
La web agency Dysotek è lieta di presentare Bundstrategy.com (http://www.bundstrategy.com), il sito di consulenza finanziaria per gli investitori in Borsa.
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