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Consegnato attestato di merito dal Comune di Tremestieri Etneo al prof. avv. Corrado Labisi

“Per l’innata vocazione e l’ineguagliabile impegno profuso sul territorio nel campo sociale, della ricerca, della scienza, della cultura e della legalità, sempre al servizio dei più deboli e dei meno fortunati.” È con questa motivazione che è stato consegnato al prof. avv. Corrado Labisi, Magnifico Rettore dell’Università telematica Unisanraffaele e presidente dell’Istituto Medico Psico Pedagogico “Lucia Mangano” di Sant’Agata Li Battiati, un attestato di merito dal Comune di Tremestieri Etneo.

Struttura d’eccellenza nell’ambito della riabilitazione e del recupero funzionale dei diversamente abili e accreditata presso il Parlamento Europeo (Registro Trasparenza n. 054846014854-49 con sede in Rue Fernand Neuray n. 68 – 1050 Bruxelles), l’istituto fu fondato nel 1956 dalla Nobildonna prof.ssa Antonietta Azzaro Labisi, donna attenta ai bisogni della gente, da sempre pronta a donarsi a favore dei meno fortunati, che ha speso la sua vita ispirandosi al motto da lei stessa coniato: “L’uomo vale per quel che sa rendere a favore dell’umanità sofferente”.

Un impegno ed una vocazione ineguagliabili nei confronti dei più deboli e degli oppressi, che il figlio prof. avv. Corrado Labisi, da anni continua a portare avanti con abnegazione.

A consegnare la pergamena il sindaco di Tremestieri Etneo dott. Santi Rando, alla presenza del capo di Gabinetto dott. Francesco Scrofani, il segretario generale del Comune dott.ssa Anna Bongiorno, il comandante della Polizia locale dott. Giovanni Scardaci, la dott.ssa Concetta Furia, Funzionario Responsabile della 1^ Direzione AA.G.G., l’assessore ai servizi sociali Giuseppe Monaco, l’assessore alla Pubblica Istruzione Evelyn Garofano, il vice presidente del Consiglio comunale dott. Santo Nicosia, i consiglieri comunali Pietro Cosentino, Michelangelo Costantino, e Alessio Firrincieli, i dirigenti dott.ssa Letizia Scannaliato e Virginia Caruso, l’ispettore capo della Polizia municipale Sergio Russo, la dott.ssa Claudia Labisi e una rappresentanza dei dipendenti comunali.

Durante la consegna è stato elogiato l’impegno del prof. avv. Labisi, l’attività dell’istituto, ed è stata ricordata la madre Antonietta, figura carismatica per la quale è in corso un processo di beatificazione.

Un’attività, quella del prof. avv. Labisi, che va oltre l’impegno accademico e socio-sanitario. Come presidente onorario del Comitato Antimafia Lavatino Saetta Costa, ha tenuto anche lezioni di legalità ed etica presso i licei e gli istituti superiori di Catania e provincia, esortando i giovani a destare le proprie coscienze, e a seguire gli esempi di grandi uomini come Rosario Livatino e Antonino Saetta, la cui opera deve restare per sempre un monito e soprattutto non cadere nell’oblio. Fondato 23 anni fa dal prof. Attilio Cavallaro insieme al padre di Rosario Livatino, il Comitato ha ad oggi sensibilizzato oltre 50.000 studenti delle scuole medie e superiori di tutta la regione, ritenendo prezioso strumento nella lotta alla mafia, la divulgazione attraverso una giusta informazione dei principi di legalità e giustizia sociale.

 

 

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Una delegazione ucraina incontra il prof. avv. Corrado Labisi per la consegna di due prestigiosi riconoscimenti

Un sodalizio lungo ormai diversi anni, quello tra Sicilia e Ucraina, stabilito dal prof. avv. Corrado Labisi, presidente dell’Istituto Medico Psico pedagogico Lucia Mangano di Sant’Agata Li Battiati, e Pro Rettore dell’Università telematica con sede a Zurigo Unisanraffaele – nella quale è anche docente di Diritto Internazionale nelle facoltà di Scienze Politiche e Giurisprudenza –, che ha scelto di sostenere la crisi umanitaria che si consuma nel cuore dell’Europa.

Un conflitto iniziato nel 2014, del quale oggi nessuno parla più, e che ha provocato oltre novemila morti e centinaia di persone traumatizzate.

Per rendere omaggio all’impegno di Labisi, una delegazione ucraina, in rappresentanza del Patriarca di Kiev, Filaret, e del Metropolita di Parigi e di tutta la Francia, Michel Laroche, Decano di Italia, Sardegna e Sicilia, si è recata negli scorsi giorni a Catania per consegnargli brevi manu due prestigiosi riconoscimenti. Si tratta della più alta onorificenza della Chiesa ortodossa ucraina e di un attestato di gratitudine, per il sostegno morale, materiale e spirituale che il prof. avv. Corrado Labisi ha dato al Decanato.

A consegnare i riconoscimenti il Prodecano in Italia Egidio Calì e il sacerdote Yaroslav Bogodist, che sono stati accolti nella cappella dell’Istituto Lucia Mangano, creata nel 1998 e dedicata a San Francesco d’Assisi. Fondato da Antonietta Labisi, donna attenta ai bisogni dei più deboli, eroina della carità e antesignana della lotta alla mafia, scomparsa prematuramente, e per la quale è in corso un processo di beatificazione, l’Istituto è accreditato presso il Parlamento Europeo come struttura d’eccellenza nel campo della neurofisiatria e neuropsicologia.

Per suggellare la sinergia tra i due mondi, presenti anche i collaboratori del Centro, a testimoniare un simbolico scambio di chiavi, le une che aprono la Chiesa cattolica, le altre la Chiesta ortodossa.

“Sono estremamente commosso – ha dichiarato il prof. avv. Labisi – questi riconoscimenti mi gratificano e aprono la strada ad un cammino cristiano da percorrere insieme. Stimo molto il popolo ucraino, per la sua dignità e gentilezza, sempre accogliente con lo straniero.”

Un’intesa nata già dagli accordi con il Ministro degli affari esteri ucraino Pavlo Klimkin, per lo sviluppo di progetti culturali ed economici, così come già accaduto precedentemente in altri Paesi: in Georgia, per esempio, con un progetto nel campo medico psicopedagogico, per riproporre un modello uguale alla Lucia Mangano nell’attività riabilitativa dei diversamente abili; e ancora in Costa d’Avorio, dove è stato costituito l’Asse Afro-mediterraneo per unire la Sicilia all’Africa, e far nascere una nuova imprenditoria in grado di ridare dignità ed energia ad un continente per secoli sfruttato ed oppresso. Un percorso imprenditoriale, sociale, spirituale e culturale, volto al recupero dell’immagine e dell’economia della Costa d’Avorio, uno degli Stati più prosperi dell’Africa occidentale, iniziato con la costruzione di un ospedale di Ostetricia e Ginecologia di quaranta posti nel villaggio di Akradio/Dabou.

Adesso è tempo però di raggiungere Kiev, dove il Patriarca attende il prof. avv. Corrado Labisi per redigere e siglare un programma di collaborazione, un patto di solidarietà, che in un momento di crisi dei valori, guerre e miserie, da speranza per un mondo diverso.

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Lezioni di legalità agli istituti Fermi-Guttuso e Mazzei-Pantano di Giarre

Giarre ospita la legalità. All’istituto tecnico industriale Fermi-Guttuso e al professionale per l’agricoltura Mazzei-Pantano, riflettori puntati sull’antimafia.

Continua anche in questo 2016 il viaggio del Comitato Antimafia Livatino Saetta Costa nelle scuole della provincia etnea. Lezioni di legalità che nel 2015 hanno coinvolto oltre 8.000 studenti delle scuole superiori di Catania, con un unico focus: non esiste pace senza giustizia sociale.

A partecipare negli scorsi giorni, centinaia di studenti del Fermi-Guttuso, alla presenza del presidente del Comitato Livatino Saetta Costa, prof. Attilio Cavallaro, del presidente onorario del Comitato, avv. Corrado Labisi, del Commissario della Polizia di Stato Carmelo Cavallaro, Contrammiraglio Nunzio Martello, Direttore Marittimo della Sicilia Orientale, e il Capitano della Guardia di Finanza di Riposto Antonino Costa.

“Sarete voi, ragazzi, la nuova classe dirigente – spiega il presidente Cavallaro, che così saluta gli alunni  – voi per primi dunque dovrete combattere la mafia, e la scuola è la vera maestra di antimafia, la salvezza per la nostra terra”.

La testimonianza di un’antesignana della lotta alla mafia arriva dall’avv. Corrado Labisi, presidente onorario del Comitato, figlio della prof.ssa Antonietta Labisi, fondatrice dell’Istituto Medico psicopedagogico Lucia Mangano di Sant’Agata Li Battiati, struttura d’eccellenza, accreditata presso il Parlamento Europeo (Registro Trasparenza n. 054846014854-49 con sede in Rue Fernand Neuray n. 68 – 1050 Bruxelles). Eroina della carità, Antonietta Labisi che, soprattutto nel quartiere di San Cristoforo, durante gli anni Sessanta, ha operato assistendo piccoli e anziani, rappresentando un modello da seguire per numerosi bambini e soggetti svantaggiati che, a vario livello, hanno potuto contare sul suo sostegno incondizionato, generoso, spontaneo, pieno d’affetto e di socialità. Una figura carismatica per la quale il Comitato Antimafia Livatino Saetta ha consegnato all’arcivescovo di Catania la richiesta per avviare un processo di beatificazione.

“Dobbiamo avere la forza di non arrenderci – commenta l’avv. Labisi – e indagare invece le ragioni del fenomeno mafioso. Già sociologi e psicologi lo hanno affermato, e mia mamma lo verificò personalmente, che la delinquenza nasce dal disagio culturale e socio-economico. Il diritto al lavoro, in questa chiave di lettura, è elemento indispensabile per la lotta alla mafia, che si cela anche dietro ai colletti bianchi e alla maschera dell’antimafia.”

A concludere l’incontro, la consegna della pergamena del Premio Livatino Saetta Costa alla prof.ssa Tiziana D’Anna, dirigente scolastico dell’istituto.

Ma il Comitato ha fatto tappa anche in un’altra scuola di Giarre, l’Istituto agrario Mazzei-Pantano. Una numerosa rappresentanza degli allievi della scuola ha ascoltato la lezione di legalità del presidente del Comitato Attilio Cavallaro, del presidente onorario avv. Corrado Labisi e del Commissario della Polizia di Stato Carmelo Cavallaro, durante la quale si è parlato anche del generale Angiolo Pellegrini, autore del libro “Noi, gli uomini di Falcone. La guerra che ci impedirono di vincere”, uomo di fiducia del pool e più stretto collaboratore di Giovanni Falcone, negli scorsi mesi presente all’auditorium comunale di San Gregorio “Carlo Alberto dalla Chiesa”, alla presenza della stampa e di alte autorità civili e militari, in un evento fortemente voluto dall’avv. Labisi.

Alla fine dell’incontro la prof.ssa di religione Patrizia Privitera ha proposto come gesto simbolico quello di piantare un albero di ulivo, del quale si prenderanno cura gli stessi studenti, in quello che è stato chiamato “viale della Legalità”. A partecipare all’iniziativa, il dirigente scolastico prof. Stefano Raciti e il vice preside prof. Natale Scavo e tutti i relatori intervenuti.

 

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L’Università Europea di Studi Internazionali “Uniesi” nomina l’avv. Corrado Labisi direttore del Dipartimento delle Relazioni Internazionali ed Esterne

L’avv. Corrado Labisi, Presidente dell’Istituto Medico Psicopedagogico “Lucia Mangano” di Sant’Agata Li Battiati, struttura d’eccellenza nell’ambito della riabilitazione e del recupero funzionale dei diversamente abili, accreditata presso il Parlamento Europeo (Registro Trasparenza n. 054846014854-49 con sede in Rue Fernand Neuray n. 68 – 1050 Bruxelles), fondata nel 1956 dalla Nobildonna prof.ssa Antonietta Azzaro Labisi, già docente universitario di Diritto Internazionale per le facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche dell’Università Europea di Studi Internazionali Uniesi, con sede a Ginevra, è stato insignito di una nuova e prestigiosa carica: direttore del Dipartimento delle Relazioni Internazionali ed esterne di Uniesi.

Da sempre attento al sociale, l’avv. Labisi è anche presidente onorario del Comitato Antimafia Livatino Saetta Costa, con il quale da anni si batte affinché i valori di giustizia, verità e fede, salvaguardati dalle tante vittime di mafia che hanno perso la vita in difesa della legalità, non siano dimenticati.

Avv. Labisi, l’internazionalizzazione del sistema universitario è una sfida che possiamo dichiarare vinta da Uniesi?

Assolutamente si. L’Università Europea degli Studi Internazionali, in coerenza con i principi generali previsti dal proprio statuto e dalla commissione europea promuove e favorisce la dimensione internazionale degli studi, della didattica e della ricerca scientifica. Considera tra i propri compiti fondamentali lo sviluppo degli scambi internazionali di docenti, ricercatori e studenti mediante programmi europei di alta formazione, accordi di cooperazione universitaria, azioni integrate di cooperazione didattica e scientifica, con il rilascio del doppio titolo di studio e la partecipazione a consorzi universitari finalizzati a specifiche azioni di cooperazione.

Lei ha già ricevuto diversi incarichi istituzionali da governi stranieri, ma per la prima volta è direttore del Dipartimento delle Relazioni Internazionali ed Esterne, carica che per importanza segue solo quella del rettore. Quali sono le sue mansioni?

Fondamentalmente, nel rispetto dello Statuto e Regolamento dell’Università Uniesi, ricoprirò un ruolo di rappresentanza istituzionale, e mi occuperò dei rapporti diplomatici internazionali ed esterni.

Quali sono le caratteristiche dell’Università svizzera Uniesi?

Uniesi è un’università libera e privata, apolitica e aconfessionale, con personalità giuridica riconosciuta ai sensi dell’art. 52 del codice civile svizzero, in conformità degli articoli 20 e 27 della Costituzione federale svizzera, riconosciuta dall’ordinamento giuridico nazionale come appartenente al settore universitario svizzero (LPSU entrata in vigore il 1 gennaio 2015).

I titoli conseguiti sono validi ai fini del riconoscimento, secondo la Convenzione di Lisbona del 1997 del Consiglio d’Europa ratificata dalla Svizzera il 1 febbraio 1999 e dall’Italia con la legge n. 148 dell’11 luglio 2002. UNIESI inoltre è Campus Universitario di alcune importanti Università Europee, in linea con i dettami del trattato di Bologna, aventi sede in Spagna, Portogallo, Slovenia, Romania, Albania, svolge corsi universitari Master in convenzione con Università a livello internazionale Europeo.

Quali sono i corsi di laurea attivi?

Uniesi utilizza le tre lingue ufficiali elvetiche, Italiano, Francese e Tedesco, unitamente all’Inglese, e offre quattordici corsi di laurea. I corsi di studio sono on/off line, quindi le lezioni, i chiarimenti sugli argomenti, colloqui con docenti e tutor, discussioni tra alunni, prove in itinere si svolgono interamente in rete. Questo consente agli studenti di seguire il corso di laurea senza rinunciare all’attività lavorativa e senza spostarsi da casa.

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Consegnato il prestigioso Premio “Città di Roma” all’avvocato Corrado Labisi

Roma. Eleganza, moda e impegno sociale. Nel cuore pulsante del centro di Roma, al Teatro “Centrale”, in Piazza del Gesù, si é svolta la seconda edizione del Woman Elegance World, un evento che coniuga stile e cultura, e che ha visto sfilare in passerella anche la linea Perla Monsé, realizzata da Maria Monsè in collaborazione con lo stilista Luca Conti Taguali.

Tra i vari personaggi del mondo dello spettacolo presenti l’attrice Emanuela Titocchia, il giornalista di Rai 3 Fidel Banga Bauna, Leda Berté (sorella di Loredana Berté e Mia Martini), il Press Agent Emilio Sturna Furnò, la Duchessa Elena Aceto di Capriglia.

Uno spettacolo nello spettacolo, che contempla al suo interno anche il prestigioso Premio Internazionale “Città di Roma” assegnato alla stilista tunisina Zina, nota a livello internazionale per i suoi splendidi Caftani, alla giornalista e conduttrice Mediaset Safiria Leccese, per il successo con cui ha diretto il programma “La strada dei Miracoli” in onda su Rete 4, all’attore Claudio Saint Just, per i 45 anni di carriera, alla giornalista Roberta Damiata, per la direzione del settimanale “Eva 3000”, al Colonnello Angelo Jannone, il più stretto collaboratore del Giudice Giovanni Falcone, colui che ha seguito tutta l’indagine patrimoniale di Totò Riina, per due anni infiltrato nel narcotraffico della ‘ndrangheta, premiato per il suo ultimo libro “Aspettando Giustizia”, e all’Avv. Corrado Labisi premiato per le attività nel campo socio-sanitario e per il suo costante impegno nella lotta alla mafia.

Avv. Labisi, lei ha conseguito ad oggi 37 premi a livello nazionale ed internazionale, per le battaglie intraprese a sostegno dei diversamente abili e della lotta alla mafia ed é stato insignito di alti titoli accademici, a tal proposito qual é il suo pensiero in merito al processo di internazionalizzazione della mafia?

La vocazione internazionale della mafia risale certamente a vecchia data. Il movimento migratorio é stato indubbiamente uno dei fattori che ha favorito gran parte dei tradizionali processi di internazionalizzazione della stessa; poi l’esigenza di mantenere il controllo dei mercati internazionali del crimine, nonché la necessità di sovrintendere direttamente alle attività di grande rilevanza finanziaria ed ai rapporti con altre organizzazioni criminali, costituiscono altre cause che sicuramente hanno favorito il suo insediamento all’estero. Poi é da tener conto che il reddito della criminalità organizzata é riconducibile a due fonti: quello delle attività illegali di produzione e distribuzione, e quello delle infiltrazioni nelle attività legali.

Attività illegali e legali sono da intendersi in un continuum. Le organizzazioni criminali agiscono contemporaneamente in ambedue i settori. Per sradicare questa cultura della mafia bisogna partire dalle radici, importante a tal proposito é l’educazione alla giustizia dei giovani che andranno a formare la nuova classe sociale. Nelle lezioni di legalità da me tenute, unitamente a Magistrati e alti esponenti delle Forze dell’Ordine Pubblico, in quanto membro del Comitato Antimafia “Livatino-Saetta”, presso 21 plessi scolastici e dinnanzi ad un totale di oltre 8.000 studenti dei più prestigiosi licei di Catania, ho sottolineato come non esista pace senza giustizia sociale: il benessere individuale passa attraverso il benessere della collettività. E’ necessario lavorare sulla prevenzione ed educare i ragazzi alla legalità. La responsabilità é della politica, mentre la classe dirigente resta sempre più sorda davanti ai bisogni dei quartieri disagiati. Anche l’influenza dei media strumentalizzata da parte di una sfera politica dalla reputazione dubbia e chiacchierata, é stata in grado per anni di manipolare l’informazione, stabilendo spesso quali notizie potessero giungere o meno all’opinione pubblica e addirittura veicolare false notizie per screditare l’immagine di coloro che, come me, hanno intrapreso ardue lotte contro questo sistema corrotto e mafioso. Ne é di facile esempio un giornaletto online locale che cerca di screditare la mia immagine con diffamazioni che saranno presto smentite in una conferenza giornalistica radio televisiva, oltre a procedere per vie legali in sede civile e penale.

Avv. Labisi, l’Istituto “Lucia Mangano” di cui Lei é Presidente in questi ultimi quattro anni è diventato il fiore all’occhiello per il sud Italia in materia di neuropsichiatria e neurofisiologia, successo dovuto senz’altro alla sua gestione ed al suo impegno. Quali sono adesso i suoi progetti futuri legati a questa attività e più in generale alla sua opera di solidarietà nei vari campi del sociale?                                     

Senz’altro risollevare l’Istituto dalla cattiva precedente gestione é stato il mio impegno costante negli ultimi anni e grazie all’amore che da sempre mi lega alle mie attività sono riuscito ad ottenere importantissimi successi e riconoscimenti al livello locale, nazionale ed internazionale, non ultimo l’accreditamento dell’Istituto Medico Psico-Pedagogico “Lucia Mangano” come struttura d’eccellenza presso il Parlamento Europeo. Merito di questo grande successo é stato senz’altro anche l’esempio di mia madre, la Nobildonna Antonietta Azzaro Labisi, da sempre attenta ai bisogni della gente, soprattutto dei soggetti svantaggiati che a vario livello hanno potuto contare sul suo sostegno spontaneo e generoso; a questo si aggiunge la fitta rete di rapporti internazionali che ho costruito con l’intento di portare avanti importanti battaglie per i diritti umani. Molte delle quali già intraprese con successo, come quelle in Africa, Georgia, Ucraina, e chiaramente per i diversamente abili. Per cui i progetti futuri sono legati a quanto detto e alla volontà di Dio che da sempre segue i miei passi e che mi assegnò questa missione che accetto così come gli attacchi avversi delle forze demoniache che mi spingono sempre più a credere e capire di essere nella giusta strada. Da fervido credente, quale sono, ritengo infatti fermamente che ognuno nasca con una stella, e la mia mi ha portato ad oggi a servire l’umanità sofferente.

 

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Lezioni di legalità al Liceo Classico Nicola Spedalieri di Catania. Il ricordo dei giudici Livatino e Saetta e della prof.ssa Labisi

Partire dalla cultura, perché la cultura è nemica della mafia. Un assioma imprescindibile per il Comitato Antimafia Livatino Saetta che continua il suo viaggio della legalità nelle scuole della provincia etnea. Ultima tappa il Liceo Classico Nicola Spedalieri, dove una rappresentanza degli allievi ha partecipato con attenzione all’incontro sulla legalità presenziato dal presidente del Comitato Attilio Cavallaro, dal sostituto procuratore della Repubblica dott.ssa Rosaria Molè, dal presidente dell’Istituto Medico Psicopedagogico Lucia Mangano avv. Corrado Labisi, Commissario della Polizia di Stato Carmelo Cavallaro, la prof.ssa Rosaria Livatino, cugina del magistrato Rosario Livatino, l’ing. Ugo Tomaselli del Quotidiano La Sicilia.
Ad introdurre la lezione il dirigente scolastico prof. Alfio Pennisi, che ha parlato di come la mentalità mafiosa possa essere sconfitta solo attraverso la vittoria della cultura. Poi la parola ai relatori, e la condanna senza appello da parte del presidente del Comitato Attilio Cavallaro delle fiction che hanno fatto della criminalità organizzata uno status simbol, a partire da “La Piovra” fino a “Il capo dei capi”.
Scorrono le immagini della strage di Capaci e le parole della vedova dell’agente Schifani al funerale di Giovanni Falcone e della sua scorta, strozzate dalle lacrime, arrivano come un pugno nello stomaco dei giovani spettatori che applaudono mentre prende la parola la dott.ssa Rosaria Molè, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catania. “La mafia è difficile da debellare, è radicata nel tessuto sociale e non solo in Sicilia. La forma più semplice di criminalità – spiega – è rappresentata dal clientelismo: fare un favore comporta un obbligo morale, e lascia spazio ad ampie forme di ricatto.”
Sensibilizzare dunque al cambiamento di una mentalità illegale, iniziando dalla lettura della Costituzione, suggerisce la dott.ssa Molè, guida fondamentale per il vivere civile, prestando un’attenzione particolare alla sezione “Diritti e doveri dei cittadini”.
“Il concetto di legalità passa dalla giustizia sociale”: sono le parole di un altro testimone di legalità, l’avv. Corrado Labisi, presidente dell’Istituto Medico Psicopedagogico “Lucia Mangano” di Sant’Agata Li Battiati, struttura d’eccellenza, accreditata presso il Parlamento Europeo (Registro Trasparenza n. 054846014854-49 con sede in Rue Fernand Neuray n. 68 – 1050 Bruxelles). Figlio della prof.ssa Antonietta Azzaro Labisi, fondatrice dell’Istituto e antesignana della lotta alla mafia, ha parlato con ammirazione della madre, una donna attenta ai bisogni della gente, da sempre pronta a donarsi a favore dei meno fortunati. Soprattutto nel quartiere di San Cristoforo Antonietta Azzaro Labisi per diversi anni aveva operato, portando assistenza ai piccoli e agli anziani, rappresentando un modello da seguire per numerosi bambini e soggetti svantaggiati che, a vario livello, hanno potuto contare sul suo sostegno incondizionato, generoso, spontaneo, pieno d’affetto e di socialità. Una figura carismatica quella della prof.ssa Labisi per la quale il Comitato Antimafia Livatino Saetta consegnerà all’arcivescovo di Catania la richiesta per avviare un processo di beatificazione.
“I giovani devono rendersi degni della democrazia – afferma l’avv. Labisi, citando le parole del filosofo Nicola Spedalieri al quale è intitolato il liceo – siate il tutto, l’esperienza, andate controcorrente, così come ha detto Papa Francesco. La speranza per la Sicilia siete voi: i grandi esempi della nostra terra che non vogliamo dimenticare, vi siano di esempio per cambiare il mondo. Il futuro vi appartiene.”
La lettura di una lettera custodita dal Commissario della Polizia di Stato Carmelo Cavallaro, scritta anni prima da uno studente di un istituto superiore catanese dal carcere minorile, attestato d’amore per la vita e monito a non cadere nella spirale dell’illegalità, ha poi concluso l’incontro, suggellato dal saluto della cugina del magistrato Rosario Livatino, Rosaria Carmela Livatino e dall’intervento dell’ing. Ugo Tomaselli del Quotidiano La Sicilia.

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FOCUS SULL’AUTISMO: L’I.M.P.P. LUCIA MANGANO DALLA PARTE DELLE FAMIGLIE

In Italia sono circa 100.000 le persone che soffrono di una sindrome autistica. Hanno tra i 3 e i 42 anni, sono soprattutto maschi, nel 72,5% dei casi frequentano la scuola e, se troppo grandi, frequentano un centro diurno. Seguono terapie cognitivo-comportamentali insieme alla logopedia, alla fisioterapia e alla psicoterapia, e solo da adulti assumono farmaci per tenere sotto controllo i sintomi della malattia.

L’autismo oltre che una malattia è un problema sociale: quando le famiglie scompaiono infatti, chi soffre di questa patologia diventa un fantasma, perché per lui non è prevista nessuna forma di tutela. Ancora è difficile avere diagnosi precoci, esistono poche possibilità di formare terapisti capaci di trattare con efficacia percorsi di abilitazione. Proprio per dare risposte concrete alle richieste di operatori e genitori, l’Istituto Medico Psicopedagogico Lucia Mangano di Sant’Agata Li Battiati ha istituito corsi aperti a tutti gli operatori sulla tematica “I disturbi e il trattamento dello spettro autistico”, con l’obbiettivo di ampliare le conoscenze del personale sull’argomento e gettare le basi per la realizzazione di un centro specialistico di eccellenza per il trattamento del bambino affetto da autismo. Presidente dell’Istituto Medico Psicopedagogico Lucia Mangano di Sant’Agata Li Battiati e della R.S.A. Lucia Mangano è l’avv. Corrado Labisi, accreditato presso il Parlamento Europeo dallo scorso 3 novembre Lobbista nel settore sanitario (neuro-psicologia, neuro-fisiatria, neuro-psichiatria). Forte della convinzione che valorizzare, coltivare e sviluppare il fattore umano sia una risorsa centrale, e rappresenti la base per il miglioramento continuo dell’organizzazione, l’avv. Labisi ha fatto propria l’importanza dell’esigenza formativa, per garantire sempre migliori competenze professionali e culturali, oltre ad una crescita personale del singolo individuo. Al fine dunque di diffondere innovazioni e conoscenze scientifiche e non secondariamente, di incrementare le capacità professionali di ognuno con una sempre migliore qualità e sicurezza della riabilitazione e dell’assistenza, l’avv. Corrado Labisi si è fatto promotore della Formazione Aziendale con corsi approvati dalla Commissione Nazionale per la Formazione Continua, aderendo ai criteri per l’assegnazione dei crediti Ecm.

I corsi sono stati tenuti dal prof. Silvano Solari, psicologo e psicoterapeuta, responsabile del Centro Autismo Asl 5 di La Spezia, co-redattore della rivista “Autismo e disturbi dello sviluppo” e del Centro Studi Edizioni Erickson; docente inoltre di “Valutazione dei disturbi dello sviluppo” presso il corso di laurea in Psicologia dell’Università di Genova.

Un percorso formativo altamente coinvolgente, suddiviso in tre incontri. Il primo incentrato sugli aspetti diagnostici e operativi, durante il quale è stata analizzata l’importanza dell’utilizzo di un linguaggio comune tra tutte le figure che hanno rapporti con il bambino autistico, e di una strategia condivisa che tenga conto dei deficit, delle problematiche, degli obiettivi che si intendono raggiungere, e gli step da superare. Approccio senz’altro più dialettico che pratico, ma capace di tenere alta l’attenzione dei partecipanti e suscitare l’interesse all’approfondimento. Fulcro del secondo incontro sono stati invece i suggerimenti, le strategie e soprattutto i punti di riflessione che hanno portato i partecipanti a confrontarsi e a sperimentare queste tecniche d’intervento. Filo conduttore dei due seminari la consapevolezza che non bisogna affidarsi a ricette preconfezionate, ma calibrare l’intervento di volta in volta sulle caratteristiche personali e peculiari del bambino.

Durante il terzo appuntamento focus sul dramma espressivo nell’autismo ad alto funzionamento e nella Sindrome di Asperger, che ha permesso di sperimentare ciò che era stato teorizzato nei precedenti incontri, sotto la guida stavolta del prof. Pietro Francesco Macchiavelli, psicologo e attore del Progetto Ideas Viareggio e La Spezia: bisogna trovare un canale comunicativo e di interazione con il bambino – ha spiegato Macchiavelli – cercando sempre di rimodulare il proprio atteggiamento ed i comportamenti, attraverso stimoli tattili, visivi, olfattivi e uditivi.

Un approccio dunque che non può essere essenzialmente unilaterale, per il quale è dunque necessario coordinare tutte le figure che operano e interagiscono con il bambino. Per questo l’Istituto Medico Psicopedagogico Lucia Mangano ha voluto creare dei incontri periodici, già attivi dallo scorso mese di ottobre, anche per i genitori, spesso costretti a sostenere da soli un pesante carico emotivo. Si tratta del “parent training”, un confronto con il sostegno di un’equipe qualificata per affrontare i problemi della quotidianità attraverso una collaborazione sinergica che mira al miglioramento della qualità della vita del soggetto e della famiglia.

Un’attenzione verso la formazione, quella dell’I.M.P.P. Lucia Mangano, già dimostrata a partire dal 2012 quando, avvalendosi della collaborazione della società di servizi “Fonditalia”, ha organizzato corsi riguardanti “Il rischio sanitario e Green Procurement”, e sul “Risk Management”. Il primo ha analizzato i benefici degli aspetti ambientali nell’offerta di beni e servizi, evidenziando i vantaggi della promozione di prodotti a ridotto impatto ambientale, e perciò meno pericolosi per la salute. In campo sociale il Green Procurement determina maggiore consapevolezza e diffusione della cultura di “consumatori socialmente e ambientalmente responsabili”. Il secondo invece ha sottolineato come in ogni struttura sanitaria, insieme all’efficienza e all’efficacia delle prestazioni erogate, sia necessaria la sicurezza del servizio offerto.

Nel 2013 poi il corso in “Comunicazione e Problem Solving” ha consentito l’acquisizione di conoscenze teoriche, tecniche e strategiche sulla risoluzione dei problemi e nella presa di decisioni importanti per gli utenti. In itinere i corsi di “Prevenzione dallo stress da Lavoro e dalla Sindrome di Burnot” e “Progetto Legge 231/01”. Durante il corso “Prevenzione dallo stress da Lavoro e dalla Sindrome di Burnot” la dott.ssa Valentina Petralia, psicologa e psicoterapeuta, affronterà il tema della Sindrome altamente correlata alle professioni d’aiuto (Helping Profession). Il concetto di Burn-out (letteralmente bruciati, esauriti, scoppiati) è stato a lungo analizzato dagli studiosi del comportamento umano e indica una serie di fenomeni di affaticamento, logoramento ed improduttività lavorativa che riguardano non solo le singole persone ma anche la sfera organizzativa e sociale nella quale operano. Il corso ha come obiettivo riconoscere i segnali e i sintomi del Burn-out, oltre a dare gli strumenti per la messa in atto di strategie di prevenzione ed intervento. Il corso “Progetto Legge 231/01” affronterà le problematiche connesse ad un modello di prevenzione dei reati, così come previsto dal Decreto Legge. L’introduzione di reati associati all’igiene e alla sicurezza sul luogo di lavoro oltre che alla normativa ambientale, predispone che dotarsi di un modello come quello previsto dalla Legge 231/01 sia di fatto indispensabile.

L’Istituto Medico Psicopedagogico Lucia Mangano, sede dei corsi sopracitati, è struttura accreditata presso il Parlamento Europeo – Registro Trasparenza n. 054846014854-49 con sede in Rue Fernand Neuray n. 68 – 1050 Bruxelles.

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I.M.P.P. Lucia Mangano: Intitolata alla fondatrice Antonietta Azzaro Labisi e ai magistrati Rosario Angelo Livatino e Antonino Saetta, l’aula magna dell’Istituto Comprensivo “Cesare Battisti” di San Cristoforo

A San Cristoforo la conoscevano bene Antonietta Azzaro Labisi, fondatrice dell’Istituto Medico Psicopedagogico “Lucia Mangano” di Sant’Agata Li Battiati, donna attenta ai bisogni della gente, da sempre pronta a donarsi a favore dei meno fortunati. Nel noto quartiere popolare catanese Antonietta Azzaro Labisi per diversi anni aveva portato assistenza ai piccoli e agli anziani, rappresentando un modello da seguire per numerosi bambini e soggetti svantaggiati che, a vario livello, hanno potuto contare sul suo sostegno incondizionato, generoso, spontaneo, pieno d’affetto e di socialità.

Alla vigilia di Pasqua del 1983, Antonietta Azzaro Labisi rimase vittima di un tragico incidente stradale, lasciando un vuoto enorme in chi la conosceva, in tutto il quartiere di San Cristoforo, nonché nei pazienti dell’Istituto “Lucia Mangano”. E oggi è proprio San Cristoforo a volerla ricordare, intitolando a lei, “eroina della carità a San Cristoforo e antesignana della lotta alla mafia”, e ai giudici martiri Rosario Angelo Livatino e Antonino Saetta, l’aula magna dell’Istituto Comprensivo “Cesare Battisti”. Lezioni di legalità che hanno permesso agli alunni della scuola di approfondire la missione di figure significative nella lotta alla mafia, alla presenza del Presidente dei GIP del Tribunale di Catania, dott. Nunzio Salpietro, relatore dell’incontro, che ha voluto evidenziare le qualità spirituali, umane e professionali dei due magistrati, e la profonda dedizione alla carità della prof.ssa Labisi, persone da imitare.

A celebrare la memoria di Antonietta Azzaro Labisi la nipote, la dott.ssa Francesca Labisi, che ha raccontato del dispiacere per non aver avuto l’onore di conoscere la nonna, scomparsa prematuramente, ma di come le persone che sono entrate in contatto con lei la ricordino carismatica e con un grande cuore, lei che  spese la sua intera vita al servizio degli altri. “C’è una frase che la rappresenta molto – spiega Francesca Labisi – diventata il motto del Premio Internazionale Antonietta Labisi attraverso il quale da 21 edizioni premiamo persone che si sono distinte nel campo sociale, e recita «L’uomo vale per quello che sa rendere all’umanità sofferente».

Un pensiero essenziale – continua – semplicissimo, che racchiude in sé l’intera missione di vita che mia nonna ha portato avanti. Non è semplice riuscire ad essere coerenti con i nostri obbiettivi: la giustizia è un seme che deve essere piantato nella coscienza dei più piccoli, che saranno gli adulti di domani.”

Presenti all’incontro anche il Presidente del Comitato Livatino/Saetta prof. Attilio Cavallaro, il Commissario della Polizia di Stato Carmelo Cavallaro, l’Ispettore delle Guardie Penitenziarie di Giarre Gianni Trumino, la Preside dell’Istituto “Cesare Battisti” Paola Iaquinta, e l’ing. Ugo Tomaselli del Quotidiano La Sicilia.

Oggi l’Istituto Medico Psicopedagogico “Lucia Mangano” è una struttura all’avanguardia, accreditata presso il Parlamento Europeo (Registro Trasparenza n. 054846014854-49 con sede in Rue Fernand Neuray n. 68 – 1050 Bruxelles), una realtà di efficienza che garantisce il proprio supporto a tutte quelle famiglie che vivono situazioni problematiche legate non solo alla patologia del figlio, ma anche al pregiudizio sociale che ancora oggi le colpisce. Una scommessa vinta quella dell’avv. Corrado Labisi, Presidente del Centro, che ha riscattato i disabili da sempre relegati ai margini della società, costituendo anche una Compagnia Teatrale Stabile, con ˝attori speciali˝ che con la loro bravura regalano emozioni uniche ed hanno ottenuto importanti riconoscimenti a carattere regionale, nazionale ed internazionale. L’arte del drammatizzare e dell’esibirsi, utilizzando il gioco e la creatività come strumento operativo, fa emergere le abilità individuali: il corpo diventa un testo che racconta e trasmette emozioni.

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