Azienda di origini padovane specializzata in detergenti e cosmesi, Italchimica ha concorso con i suoi prodotti a sanificare istituti scolastici, ospedali e altri ambienti di lavoro, rendendoli sicuri per un ritorno in presenza.
Alessandro Fioretto, AD di Italchimica: i nostri prodotti hanno permesso ai ragazzi di tornare a scuola in sicurezza
L’azienda padovana ha fornito prodotti per la pulizia e la sanificazione a tantissime scuole, contribuendo di fatto al rientro in aula di milioni di ragazzi. “Con i nostri prodotti siamo in 18 mila scuole. E se a settembre abbiamo lavorato affinché potessero riaprire, ora continuiamo a farlo per mantenere al sicuro i nostri ragazzi e le loro famiglie”, ha affermato Alessandro Fioretto, AD di Italchimica. Igienizzanti, soluzioni disinfettanti e idroalcoliche: questi gli articoli che sono andati per la maggiore e che hanno permesso un incremento del fatturato del 38% rispetto all’anno precedente. Dall’inizio della pandemia, infatti, Italchimica ha realizzato circa 12 milioni di prodotti legati all’emergenza Covid-19, su 21 milioni di articoli in totale. Oltre agli istituti scolastici sono stati riforniti anche ospedali, Rsa, uffici, catene di supermercati e della ristorazione.
L’evoluzione di Italchimica
L’AD di Italchimica racconta con orgoglio di quando decise di avviare la sua azienda di detergenti e cosmesi. All’epoca si occupava personalmente di miscelare le proprie formule, che venivano rimestate con un grosso remo di acciaio di prima mattina, per poi essere versate nei flaconi nel pomeriggio e consegnate ai clienti la sera. Il tutto avveniva nel garage di casa. Circa vent’anni dopo Italchimica è diventata una delle più importanti aziende italiane di detergenti, con una buona fetta di clienti anche all’estero. Tra i punti di forza della società vi sono l’italianità e la qualità dei prodotti, l’estrema attenzione all’aspetto della sostenibilità. “Siamo un’azienda del cleaning professionale tutta italiana. E abbiamo l’intero processo produttivo tutto nello stesso stabilimento, in modo da mantenere un costante controllo sulla qualità dei flaconi che mettiamo in commercio”, sottolinea Alessandro Fioretto, “E poi diventare sempre più ecosostenibili. Tutta l’innovazione in sviluppo ha preso questa piega green. E da poco abbiamo anche pubblicato il primo bilancio di sostenibilità”.