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Latte di crescita: formulato per i più piccoli

Il latte rappresenta un elemento principale nell’alimentazione del neonato, tanto che anche una volta terminata la fase dell’allattamento vero e proprio, fino a diversi mesi dal completamento dello svezzamento, è bene proseguire nella sua somministrazione attraverso un buon latte di crescita.

Il latte è infatti fondamentale nel garantire un corretto sviluppo all’organismo dei più piccoli, a partire dall’apparato scheletrico. Fonte di preziose proteine, il latte è dunque un alimento che è consigliato mantenere in buone dosi in special modo nei primi anni di vita, così come nel prosieguo dello sviluppo.

Una volta terminato l’allattamento e superato l’anno di vita del bambino è bene orientarsi su un latte che fornisca al neonato l’adeguato fabbisogno di sali minerali di cui necessita per crescere bene e in forma.

Il latte di crescita in particolare è formulato proprio per venire incontro alle esigenze in particolare di calcio e di ferro, quest’ultimo presente in dosi minori nel latte di mucca. Allo stesso tempo, è più bilanciato nelle proteine, che proprio nel latte di mucca sono presenti in maggior quantità.

Sul mercato se ne trovano diversi tipi, da quello “base” al latte di crescita arricchito con biscotti, cereali o miele.

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Latte per tutti, anche per il bimbo allergico

Il latte è notoriamente l’alimento principale nell’alimentazione dei neonati, addirittura l’unico nei primi 6 mesi di vita secondo le indicazioni del Ministero della Sanità che pone qui il punto di inizio per lo svezzamento in parziale disaccordo con la nuova linea di numerosi pediatri che tendono ad anticipare le prime pappine già ai 4 mesi. E se il bimbo mal digerisce, in tutti i sensi, le proteine del latte vaccino? Ecco i Pepti!

Non tutti i bimbi tollerano infatti in ugual maniera il latte, a partire da quello di mucca, che può provocare in alcuni neonati la comparsa di reazioni allergiche. In questo caso, però, è possibile adottare uno degli speciali latti formulati, che sulla base di un’accurata ricerca scientifica applicata alla nutrizione si propongono come ottima alternativa al latte vaccino, apportando tutte le sostanze nutrizionali necessari allo sviluppo neonatale ed eliminando al tempo stesso scomodi fattori allergenici.

Durante la fase dello svezzamento, ma anche per molto più tempo, è infatti importante garantire ai più piccoli un’abbondante dose giornaliera di latte, che consenta loro di progredire a pieno ritmo verso un corretto sviluppo dell’apparato scheletrico e della dentizione e non solo.

Importante fonte di galatto-oligosaccaridi, frutto-oligosaccaridi e nucleotidi, i latti Pepti sono una valida alternativa per i più piccoli allergici al latte vaccino, e sono formulati per sostenere la loro nutrizione a base di latte fin dalla nascita.

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Latte per bambini: quale scegliere?

Il latte è per i bambini uno degli alimenti più importanti fin dalla prima infanzia. Anche durante e dopo lo svezzamento è tra gli alimenti che più influenzano la sua crescita.

Il latte materno si sa, è l’alimento più indicato per il periodo dell’allattamento e per il primo svezzamento. È anche l’alimento più adatto per una crescita equilibrata, per lo sviluppo delle difese immunitarie e non meno importante, per lo sviluppo della relazione con la mamma: infatti proprio attraverso il contatto fisico tra neonato e mamma durante l’allattamento si sviluppa quel legame affettivo che durerà tutta la vita.

Il quesito fondamentale in questo caso riguarda il dilemma latte vaccino sì o latte vaccino no. Il latte di mucca è sconsigliato per i neonati fino al primo anno di vita, più tardi iniziano le discordie.

C’è chi dice che va bene già dal primo anno e chi invece lo sconsiglia per l’eccessiva presenza di grassi e per lo scarso apporto nutrizionale.

Il latte di crescita invece è un particolare tipo di latte fatto appositamente per supportare il bambino durante lo svezzamento fornendogli il giusto contributo calorico necessario per il suo equilibrio nutrizionale.

Il latte per bambini è un alimento importantissimo sia per l’apporto nutrizionale sia per la crescita. Il latte vaccino è comunque un alimento fondamentale non solo durante la fase dello svezzamento ma durante tutta l’infanzia e addirittura successivamente.

Molti dicono che il latte vaccino sia più indicato per la crescita di un vitellino piuttosto che per quella di un neonato, infatti i grassi e le proteine che compongono il latte di mucca sono significativamente superiori rispetto a quelli che compongono il latte artificiale per bambini.

In ogni caso, al di là delle teorie generali prima di somministrare qualsiasi alimento ai vostri bambini consultate il vostro pediatra di fiducia, il medico che conosce vostro figlio fin quasi dalla nascita saprà consigliarvi al meglio su quale sia il latte per bambini più adatto alle esigenze nutrizionali di vostro figlio.

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Una crescita più sana mangiando latte e cibo in modo divertente

Quante volte, nei film, nei cartoni animati ma anche nella vita di tutti i giorni abbiamo visto le mamme fare l’aeroplanino con il cucchiaio, per cercare di dare da mangiare ai loro bambini?

Questa gestualità non è solo un modo per attirare l’attenzione del bambino e permettere al piccolo di mangiare tutta la pappa, ma da alcuni recenti studi permette al neonato una migliore assimilazione del cibo.

Infatti uno studio americano ha dimostrato che presentare in modo più divertente, giocoso e diverso il cibo o il latte di crescita, permetta un assimilazione migliore delle sostanze nutritive.

Se il cibo è presentato come sfizioso, oltre rendere l’alimentazione del bambino più divertente, permette di insegnarli quali cibi sono migliori degli altri semplicemente rendendoglieli più divertenti.

Il problema del passaggio dall’allattamento del neonato al seno alla semplice pappa è un problema riscontrato da molte coppie, a causa delle sue difficoltà.

Lo studio ha portato ad osservare come anche cibi non sempre assunti facilmente dai bimbi, vengano assunti oltre il 74% delle volte grazie ad una presentazione più sfiziosa e giocosa, mentre la percentuale scende drasticamente se i bimbi vengono “forzati” a mangiare, dove i bambini che assumono cibi sono appena il 45%.

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