I letti di non ultima generazione vantano una struttura spesso uniforme e di vecchio stampo basando l’intero sostegno sul concetto delle reti a doghe fisse che per anni hanno rassicurato i sogni italiani offrendo un modello rigido e robusto per qualsiasi stazza, esigenza ed abitudini di riposo. Con l’avanzare delle ricerche però questi modelli sono stati rapidamente migliorati sotto diversi aspetti dando vita ad esemplari singolari nel loro stile, automatizzati e moderni, come nel caso dei sistemi elettrici.
L’acquisto di reti a doghe fisse è infatti crollato negli ultimi tempi in favore di modelli manuali con reclinazione automatica capaci di fornire incredibili vantaggi sia salutari che di comodità a chi ne fa utilizzo. Sebbene si tratti di una tecnologia nuova, diversa per certi aspetti dal modello originario, in realtà il sistema motorizzato attinge moltissimo dalle vecchie reti a doghe fisse svelando come sia possibile effettuare la conversione di un modello similare verso uno dei più moderno con meccanismo automatico senza dover spendere troppo, né dover buttare o distruggere la struttura pre-esistente. Il fenomeno di adattamento, richiedente per la maggiore l’installazione del motore elettrico, non è infatti così articolato a patto di conoscere esattamente i punti sui quali intervenire senza danneggiare ulteriormente le reti.
Il primo aspetto da valutare riguarda la struttura delle reti a doghe fisse, valutando lo spazio perimetrale interno del letto tra singolo ed a doppia piazza (matrimoniale), da misurare rispetto proprio queste ultime per essere certi che non solo combacino ma vantino anche lo spazio adatto alle piccole modifiche da condurre. Il secondo step riguarda l’acquisto di una struttura motorizzata che deve chiaramente tenere conto di una rete singolare o doppia (con misure ovviamente differenti). Il consiglio, per trarre maggiori vantaggi, è generalmente quello di legare ad una nuova struttura due reti singole in modo da motorizzarle singolarmente avendo la possibilità di regolare ognuna senza coinvolgere tutto il letto, benchè ovviamente offrirà i vantaggi proprio di un matrimoniale.
Il compito più duro sarà quello di lavorare sugli spazi regolabili che nelle reti manuali sono generalmente identificati nella zona cervicale e verso i piedi, a questo punto dovrete smontare le doghe evitando di creare fratture su queste ultime oppure alla struttura perimetrale stessa. Lavorate sui punti d’inclinazione, spezzando il perimetro ed inserendo dei ganci di sostegno che possano offrire il sostengo necessario in fase di riposo ma anche una certa mobilità in termini d’angolatura una volta che le braccia motorizzate sono chiamate ad effettuare la modifica della posizione. Saldate il tutto al meglio che potete ed effettuate dei test con tanto di materasso, e successivamente persona al seguito, per esser certi d’aver svolto un lavoro impeccabile senza particolari disturbi mentre si è stesi.
A questo punto sarete pronti per godervi il vostro letto con reti a doghe fisse motorizzate, un lavoro fai-da-te che può facilmente trasformarsi in un errore e che consigliamo non solo a persone esperte in questo genere di lavori quanto per letti secondari non adibiti a persone con disturbi, né usati quotidianamente nel corso del tempo.