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Lira: a 10 anni dalla sua scomparsa torna a far parlare di se.

Nel 150° anniversario dell’unità d’Italia ed a 10 anni dalla sua ufficiale scomparsa dalle tasche degli italiani, si continua a sentir parlare della lira come oggetto di attualità. Con la recente manovra finanziaria, promossa dal governo Monti, è stato varato un decreto legge (in vigore dal 6 dicembre 2011) che sancisce, con decorrenza immediata, la prescrizione della vecchia lira, impedendo così a tutti i ritardatari cronici di convertire la vecchia moneta con l’attuale euro presso la Banca d’Italia.

Tra i collezionisti, i nostalgici della lira come simbolo della storia italiana ed i ritardatari, il suddetto decreto, lascerà ormai definitivamente nelle tasche degli italiani circa 2500 miliardi di monete e banconote del vecchio conio, che, non avendo evidentemente alcun potere di acquisto, rappresenteranno solo un valore affettivo per i possessori. A conti fatti la manovra Monti, grazie alla lira, conserverà nelle casse dello Stato qualcosa come circa 1,3 miliardi di euro.

Dopo più di 10 anni dall’ingresso dell’euro, a discapito della lira, come moneta per tutti i pagamenti fisici, si possono trarre alcune conclusioni su questo radicale cambiamento del sistema dei pagamenti, costatando, in linea di massima, che la moneta unica europea non ha prodotto gli ambiziosi risultati che tutti si auspicavano non conferendo la leadership all’Europa in termini di potenza economica mondiale.

Nonostante la sua scomparsa dunque la lira torna a far parlare di se ed ancora una volta si mette al servizio del proprio popolo per risollevarne le sorti.

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Lira: decimo anniversario della sua scomparsa.

Era il 1° gennaio 2002 il giorno in cui la lira ha cessato di circolare tra le tasche degli italiani come moneta per i pagamenti fisici, lasciando spazio all’attuale Euro.

La lira compare ufficialmente in Italia, come valuta unica del regno, nel 1861 sotto la monarchia di Vittorio Emanuele II, ma solo con l’avvento sul trono del nipote, Vittorio Emanuele III, grande appassionato di numismatica, si ottengono veri e propri capolavori in termini di varietà e raffigurazioni sulle monete.

Le prime monete erano coniate in oro al titolo 900/1000 o in argento sempre al titolo 900/1000. Con l’incalzante aumento del tasso di inflazione in seguito alle due guerre, con conseguente perdita di valore da parte della lira, si passò all’utilizzo di materiali alternativi per la produzione di monete, come l’italma (lega di alluminio e magnesio), acmonital (Acciaio Monetario Italiano) o bronzital (particolare lega di bronzo composta da rame e alluminio).

Nel periodo della repubblica sono state emesse anche diverse monete commemorative tra le quali ricordiamo le 100 lire dedicate a Guglielmo Marconi ed alla FAO, le 200 lire in onore di Maria Montessori e dell’Aeronautica Militare o le 500 lire dedicate al VII Centenario della morte di Dante Alighieri.

A 10 anni dalla sua scomparsa, la lira, lascia tra gli italiani un bagaglio di ricordi, talvolta nostalgici, di quello che è stato per decenni uno dei simboli caratterizzanti del “Bel Paese”, attraversando monarchie, repubbliche, guerre, gioie e dolori legati alla storia di una nazione tanto amata quanto, talvolta, contestata.

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Lira: un nuovo sito web per i collezionisti della vecchia moneta italiana.

Dal gennaio del 1999, con l’entrata in vigore dell’Euro come moneta unica della Comunità Europea, la lira italiana ha cessato di esistere come mezzo per i pagamenti fisici. Sempre nello stesso anno la Zecca dello Stato ha smesso di coniare tale valuta, con conseguente ritiro delle monete e banconote in circolazione da marzo 2002.

In seguito a questo radicale cambiamento nel sistema dei pagamenti, all’interno del territorio nazionale, l’interesse di molti studiosi o di semplici appassionati per il collezionismo di monete si amplifica, sfociando nella ricerca della lira sia per un senso di appartenenza allo Stato sia per puro istinto da collezionista. L’interesse verso la lira si estende ad un punto tale fino a diventare un caso di studio da un punto di vista storico ed artistico. Per dare una risposta a tali esigenze nascono vere e proprie enciclopedie dedicate alla lira italiana oppure cataloghi consultabili on-line all’interno di siti web dedicati al tema, tra i quali spicca quello di Officina Della Medaglia. Tale portale, oltre a soddisfare le esigenze informative dell’utente riguardo alla storia della lira, consente, grazie alla funzione e-commerce, l’acquisto on-line di fedelissime riproduzioni, nei vari tagli e formati, della lira in oro ed argento, su ufficiale autorizzazione da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

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Lira: un nuovo sito web racconta la storia della nostra moneta

In seguito all’entrata in vigore dell’Euro nel gennaio del 1999, l’interesse di collezionisti per la nostra vecchia moneta è cresciuto sempre di più tanto che sono cresciuti anche in rete i siti web che offrono informazioni dettagliate sulla storia della lira. Tra questi merita senza ombra di dubbio un occhio di riguardo il nuovo sito web di Officina della Medaglia, un portale e-commerce dedicato alla vendita on-line di  medaglie, monete da collezione e componenti preziosi. Dedicato a tutti coloro che hanno la passione del collezionismo, il nuovo portale consente ai navigatori di conoscere a  fondo la storia della lira. Entrata in vigore all’inizio del XVIIII secolo, nell’epoca napoleonica, la lira è stata inizialmente coniata in pezzi da 40, 5 e 2 lire. Solo successivamente infatti sono state coniate anche le 20 lire e la moneta da 1 lira. Ma la storia della nostra moneta non è sempre stata così lineare. Dopo la fine del regno d’Italia nel 1814 infatti l’utilizzo della lira come moneta circolante fu sospeso e ripreso soltanto in seguito alla riunificazione dell’Italia sotto i Savoia per diventare definitivamente la monete dell’Italia solo nel 1862 quando le differenze tra gli stati pre-unitari vennero definitivamente annullate. Da allora la lira ci ha accompagnato fino al gennaio del 2001 quando, con l’entrata in vigore dell’euro, è diventata oggetto da collezione.

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