Archives

Comunicati

Fake: il nuovo album degli OUTOPSYA

11 novembre 2011, un doppio album viola e nero, un progetto sempre più complesso ed estraniante supportato da Lizard: dopo il successo di ‘SUM’ torna il misterioso duo d’avanguardia trentino con un lavoro ambizioso

OUTOPSYA e
Lizard Records
sono lieti di presentare:

FAKE

Il secondo album degli OUTOPSYA

Lizard Records (Micio Poldo Edizioni Musicali)
22 brani – 91 minuti

11.11.11. Un doppio album con 11 brani per cd, un disco viola e uno nero, un’ora e mezza di musica disturbante, ossessiva, impervia. E’ il segreto di Fake, il nuovo album degli OUTOPSYA (OUT Of PSYchical Activity), il duo trentino che torna a due anni dall’apprezzato debutto di SUM, pubblicato da Videoradio nel 2009. Dopo due anni di lavoro in studio – intervallati da numerosi progetti in campo extramusicale come il cinema – gli OUTOPSYA confezionano un disco coraggioso e complesso, che ha trovato degna collocazione nella scuderia Lizard Records, etichetta di prestigio nel panorama progressive internazionale guidata da Loris Furlan.

Anche in Fake i componenti del duo Luca Vianini (chitarre, voci, synths e batteria) e Evan Mazzucchi (basso e violoncello) confermano un approccio meditato, rigoroso e denso di idee e collegamenti colti, a partire da una “numerologia inconsapevole”: “Fake è nato come un’unica composizione che, un po’ per comodità e un po’ per caso, abbiamo diviso in 22 brani! Fortuna volle che con 11 tracce in ogni cd le durate complessive dei due dischi risultassero quasi uguali! Queste casualità combinate con una serie di altre coincidenze ci hanno poi fatto optare per l’11-11-11 come release date che cade a pennello! Quindi in un certo senso potremo dire che siamo stati guidati inconsciamente dai numeri!”.

Nata come colonna sonora del film muto di Rupert Julian Il fantasma dell’opera (1925), Fake è un’opera che, a differenza di SUM, gioca più sulle atmosfere, sull’elettronica espressiva ed evocativa. Concepito proprio come unica traccia di novanta minuti, il nuovo visionario lavoro degli OUTOPSYA si affranca dai risultati “post-fusion” del suo predecessore per esplorare con originalità territori avant-rock e neo-psichedelici senza dimenticare la lezione di Frank Zappa, Mr. Bungle e King Crimson. Distribuzione Btf, GT Music Distribution, PickUp Export, Eventyr Records, Ma.Ra.Cash Records, disco disponibile sui principali canali digitali.

Informazioni:

OUTOPSYA Myspace:
http://www.myspace.com/outopsya

OUTOPSYA su Facebook:
http://www.facebook.com/outopsya

Lizard Records:

LIZARD Records

Ufficio stampa Synpress44:
http://www.synpress44.com

No Comments
Comunicati

La Locanda del Vento: il ritorno dei Lingalad!

A cinque anni da ‘Lo Spirito delle Foglie’, la popolare formazione lombarda pubblica il nuovo disco con la Lizard: 15 racconti corali e intimi, tra folk-rock e incanti acustici

LINGALAD
e
LIZARD RECORDS
sono lieti di presentare:

LA LOCANDA DEL VENTO

…15 novelle folk-rock per i Lingalad…

Lizard Records 2010
15 brani, 54 minuti

La Locanda del Vento è il quinto album dei Lingalad, tornati in azione dopo 5 anni di assenza dagli studi di registrazione. Un lustro di grandi attività per la popolare formazione lombarda, che nel corso degli ultimi anni ha intensificato i concerti e nel 2009 ha vinto il prestigioso premio Talenti per natura di Radio Lifegate. La Locanda del Vento è l’ideale prosecuzione del precedente album Lo Spirito delle Foglie: i Lingalad nfatti hanno approfondito tematiche legate al mondo della natura e delle sue allegorie. Con il quinto disco, la band fa un passo ulteriore in avanti per raccontare le sue storie.

La Locanda del Vento è come un album di ricordi, un vecchio scrigno dove ogni cosa ritrovata ha una sua storia: 15 brani che raccontano vicende umane dimenticate e riportate alla luce dal gruppo. Come ha affermato Giuseppe Festa in una recente intervista con l’attore Bruce Hopkins (ben noto per la sua partecipazione al Signore degli Anelli di Peter Jackson) per la neozelandese Radio Live, “Abbiamo immaginato un luogo in cui si possano ascoltare storie. Storie che negli ultimi anni abbiamo raccolto da piccoli villaggi sparsi per tutta Italia, storie quasi dimenticate che ogni tanto il vento porta con sé. Noi le abbiamo messe in musica, forse preservandole dalla dimenticanza”.

Per questo nuovo lavoro cambia la prospettiva stilistica dei Lingalad: i 15 racconti viaggiano tra folk-rock, pop-rock acustico ricamato con strumenti etnici e antichi, le consuete atmosfere celtiche e popolari, ben racchiuse nel suggestivo lavoro grafico di Alessandra Simonini. E’ un album figlio di uno spirito di gruppo, con la partecipazione e l’entusiasmo di tutti i componenti della band. Per l’occasione, i Lingalad hanno avuto anche la presenza di prestigiosi special guest: il cantautore Davide Camerin nella commovente Toni il matto, gli attori e doppiatori Gianni Musy e Davide Perino in I boschi della Luna; lo stesso Musy, voce italiana di Gandalf nel celebre film, ha scritto il testo di Madre mia. Per la prima volta i Lingalad si avvalgono di una casa discografica: la Lizard Records di Loris Furlan, sempre attenta alle proposte di qualità del mondo indipendente italiano.

“Vi aspettiamo alla Locanda: socchiudete la porta per non far passare altro rumore, se non il sussurro del vento”…

Lingalad:
Giuseppe Festa : voce, chitarra, flauti
Claudio Morlotti : chitarre, strumenti etnici e antichi
Fabio Ardizzone : basso
Giorgio Parato : batteria, chitarra, pianoforte

Luca Pierpaoli: chitarra

Special guests:

Davide Camerin: voce in Toni il matto

Gianni Musy e Davide Perino: recitativi in I boschi della Luna

Roberto Scola: fisarmonica in Il profumo del tempo

Francesca Cazzulani: voce in Alice

Sara Romoli: voce in Aria oltre le stelle

Info:

Lingalad:
http://www.lingalad.it

Lizard Records:

LIZARD Records

Ufficio Stampa Synpress44:
http://www.synpress44.com

No Comments
Comunicati

Suoni, colori… e un grande jazz-rock: i Magnetic Sound Machine!

MAGNETIC SOUND MACHINE

&


LIZARD RECORDS

 

sono orgogliosi di presentare:

CHROMATIC TUNES

“Melodie cromatiche”: un gioco di suoni e colori, richiami al jazz-rock degli anni Settanta e un futuro promettente per la band dei Magnetic Sound Machine, giunta al secondo lp, dopo l’album d’esordio Elements (2006). Paragonato spesso al Perigeo, una delle più importanti formazioni della storia del jazz-rock, il quintetto trevigiano parte da un’eredità importante, rielaborandola alla luce della propria personalità, già formata nonostante la giovane età (quattro ventenni e un diciannovenne…).

Questa formazione creativa e laboriosa nasce nel 2005, e tra 2006 e 2008 ha avuto modo di esibirsi molto dal vivo: l’esperienza del palco ha rafforzato l’intesa nel gruppo, dando luce ad un flusso compositivo che si è materializzato in Chromatic Tunes, e che si sta già dirigendo verso un nuovo album, dieci tracce di imminente pubblicazione per la coraggiosa Lizard Records, ancora una volta sostenitrice di giovani formazioni talentuose e umili. Afferma Andrea Lombardini, uno dei più originali bassisti europei: “La “macchina” formata da questi giovani ma già esperti musicisti rielabora i più diversi stimoli musicali riunendoli in un suono unico e anche originale, dove ogni ascoltatore è in grado di ricondurre diversi frammenti ed emozioni al proprio mondo musicale, tuttavia senza riuscire a definire chiaramente le influenze musicali che sono state attratte, come un vero e proprio magnetismo, dalla band”.

Rock-jazz vivace e fluorescente (come confermato dall’artwork) che catturerà l’attenzione di tutti gli appassionati del Perigeo, di nomi storici per gli anni ’70 italiani (Napoli Centrale, Baricentro e Agorà) e stranieri (Nucleus, Soft Machine e Lifetime), arrivando fino alla fusion contemporanea. Esploratori di confine tra jazz e rock, approfondiscono le possibilità offerte da una musica strumentale: Chromatic Tunes ne è la prova.

Dicono di loro:

“I MSM ci danno dentro alternando dinamiche scintillanti e movenze ammiccanti e sinuose, rimettendo in gioco soluzioni tardo-canterburyane … senza disdegnare sporchi passaggi funk e sporadiche eruzioni di elettricità dissonante” (Enrico Ramunni, Rockerilla).

“Altre parole non trovo per portarvi in dote l’entusiasmo che ho provato ascoltando le 10 tracce di questo esordio che suona libero, pulito e coraggioso, dove una tecnica di base già fine, si intreccia con idee compositive ardite ma non ingombranti” (Gianni Della Cioppa, Fuori Dal Mucchio).

 

“«Davvero non sono i Perigeo?», mi chiedono gli amici, che condividono con me la passione per il celebre quintetto dei ’70 ed a cui ho fatto ascoltare l’apertura della suite trevigiana, restando davvero increduli. Possibile che quell’impasto, quell’alchimia sia stata realizzata 35 e più anni dopo? Ma i MSM non sono i Perigeo” (Gaetano Menna, Guida Prog Supereva).

 

“Il sound dei Magnetic Sound Machine va ben oltre la mera celebrazione di antichi fasti, e si distingue per una freschezza invidiabile e un savoir faire da rodati session men… n jazz rock spigliato punteggiato da una ritmica spumeggiante e da cambiamenti di tempo sottolineati dal sound cristallino delle tastiere elettriche” (Claudio Bonomi, Quaderni d’altri tempi).

“I MSM partono da un riferimento alla Soft Machine/Nucleus/Brand X (con agganci allo Zappa di Hot Rats) per arrivare a dimensioni sonore simili a quelle di Assolo Di Bongo o Machine And the Synergetic Nuts. Il rock-jazz del quintetto è equidistante dalla grande tradizione anni ’70 e dalla fusion, con una concezione che non dispiacerà ai prog-aficionados sia per i classici unisono chitarra-sax (Colosseum e Perigeo docent) che per la struttura aperta” (Donato Zoppo, MovimentiProg).

“Jazz Rock più classico, quello dei Magnetic Sound Machine. Il loro Chromatic Tunes spazia nell’ampia gamma di tonalità già care ai Soft Machine (Free #2), Nucleus, Perigeo (Bubble Trouble), Mahavishnu Orchestra (Walking In The Sun) e Napoli Centrale (Chromatic Tunes e Freak is Back) (Riccardo Storti, Mentelocale).

 

Magnetic Sound Machine:

Andrea Massarotto: sax contralto.

Alessandro Caldato: tastiere.

Giacomo Girotto: chitarra elettrica.
Riccardo Pestrin: batteria.
Stefano Volpato: basso elettrico.

http://www.synpress44.splinder.com/

No Comments
Comunicati

Franticode: il disco d’esordio degli Aphelion

COMUNICATO STAMPA

L’imperdibile disco d’esordio del quartetto trevigiano: una combinazione strumentale, tecnologica e sorprendente, con la collaborazione del grande Derek Sherinian

Giovani alfieri progressive-fusion, gli Aphelion debuttano con ‘Franticode’

APHELION
&
LIZARD RECORDS

sono orgogliosi di presentare:

FRANTICODE

Progressive-fusion strumentale, intensa e mozzafiato”: così gli Aphelion definiscono la propria musica, che si materializza in Franticode, un brillante disco d’esordio che affascinerà un panorama trasversale di ascoltatori. Un sound a cavallo tra jazz-rock, heavy-rock, tech-progressive e fusion evoluta, per sette brani entusiasmanti e dinamici. Il giovane quartetto di Treviso è nato nel 2004 e si è imposto all’attenzione della critica specializzata internazionale grazie a Demonstructive, un demo-cd che ha riscosso notevole interesse, spingendo la band a lavorare per un album ufficiale.

Unici nel loro genere in Italia e competitivi a livello internazionale, gli Aphelion hanno confezionato un disco di qualità anche grazie al mixaggio effettuato dal grande Derek Sherinian. L’effervescente ex tastierista dei Dream Theater, deus ex machina dei Planet X, è rimasto affascinato dalla maturità del gruppo e ha mixato il disco con Alex Todorov nei Beachwood Manor Studios di Burbank, in California. Il lavoro è completato dalla presenza dello special-guest Alex Stornello, uno dei chitarristi rock-fusion più preparati in Italia, e dall’artwork curato da Mattias Norén (ProgArt).

Gli Aphelion sono un quartetto tecnicamente preparato, versatile ed espressivo, autori di un disco eccitante, dal respiro internazionale, ricco di groove e intensità, consigliatissimo agli amanti di Liquid Tension Experiment, Tribal Tech, Dixie Dregs, Cynic e King Crimson.

Aphelion info:

http://www.aphelion.tv

Aphelion su My Space:

http://www.myspace.com/aphelionspace

No Comments