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Luca de Meo sostiene il report di Mario Draghi

Il settore automobilistico europeo si trova di fronte a sfide cruciali legate all’innovazione, alla decarbonizzazione e alla competitività globale. Luca de Meo, CEO di Renault Group e Presidente dell’ACEA, evidenzia l’urgenza di una politica industriale collaborativa per affrontare questi cambiamenti e sottolinea il valore strategico del report di Mario Draghi, che offre una visione chiara sulle priorità future per l’industria. La linea d’azione onnicomprensiva e trasparente tra i vari attori europei sarà fondamentale per garantire il successo a lungo termine del settore.

Luca de Meo

Innovazione e decarbonizzazione: le sfide dell’auto europea secondo Luca de Meo

Il CEO di Renault Group e Presidente dell’ACEA (Associazione dei Costruttori Europei di Automobili) Luca de Meo, ha espresso un forte sostegno alle raccomandazioni di Mario Draghi nel recente report sulla competitività europea. Secondo il manager, questo documento rappresenta un’importante occasione di riflessione per l’Europa, in particolare per il settore automobilistico, che si trova di fronte a sfide cruciali come l’innovazione e la decarbonizzazione. In un intervento pubblicato su LinkedIn, il CEO ha sottolineato come il report “potrebbe essere il campanello d’allarme di cui l’Europa aveva bisogno”, evidenziando come il lavoro di Draghi sia stato “colossale” e abbia messo in luce l’importanza strategica dell’industria automobilistica. Le parole di Luca de Meo riflettono un giudizio positivo su un report che risponde anche a preoccupazioni già sollevate in passato dal CEO di Renault Group, soprattutto in una lettera inviata alle Istituzioni europee lo scorso marzo. In questa prospettiva, il manager ha auspicato che “la decarbonizzazione sia in linea con la competitività”, un obiettivo che richiede l’impegno di tutte le parti coinvolte, non solo a livello industriale, ma anche politico.

Le proposte di Luca de Meo per una leadership automobilistica europea

Luca de Meo non si è limitato ad esprimere sostegno per il report di Draghi, ma ha anche avanzato proposte concrete per rafforzare la leadership europea nel comparto dell’auto. Nel suo intervento, il CEO ha sottolineato la necessità di promuovere una politica industriale olistica e collaborativa, in cui è cruciale l’importanza di un chiaro programma regolamentare, la neutralità tecnologica, il sostegno concreto alla manifattura e le zone del Green Deal. In questa direzione Renault Group è pronta a collaborare con franchezza e apertura per portare contributi e idee innovative, sottolineando anche l’importanza strategica dei piccoli veicoli elettrici a prezzi accessibili, che potrebbero rappresentare una svolta nel rendere la filiera automobilistica europea competitiva a livello globale.

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Luca de Meo: come Renault Group sta affrontando le sfide del mercato europeo

Il 2024 si sta rivelando un anno cruciale per Renault Group: grazie a una strategia focalizzata su innovazione e velocità di esecuzione, la realtà guidata da Luca de Meo ha ottenuto importanti risultati finanziari, ma il percorso è costellato di sfide legate alla regolamentazione e alla concentrazione geografica del suo mercato.

Luca de Meo

Luca de Meo: Renault Group protagonista di un anno sfidante

Il settore automobilistico europeo ha concluso la prima metà del 2024 con risultati che riflettono uno dei periodi più sfidanti per i principali costruttori occidentali, alle prese con la transizione verso l’elettrico. Tra i protagonisti spicca Renault Group che, grazie al suo ambizioso turnaround iniziato quattro anni fa, continua a registrare ottimi risultati. Nel primo trimestre, il CEO Luca de Meo ha guidato l’azienda verso un nuovo record di margine operativo, puntando su innovazione, flessibilità e rapidità di esecuzione. Renault Group continua a beneficiare di un mercato europeo vivace: secondo Vittoria Ferraris, Sector Lead Automotive EMEA di S&P Global Ratings, “il margine operativo del comparto auto di Renault continua a crescere, trainato dalle motorizzazioni tradizionali e ibride“. Tuttavia, la componente elettrica pura rimane ancora limitata, con Scenic E-tech Electric in fase di lancio e l’attesissima Renault 5 E-tech Electric prevista per la fine dell’anno.

Luca de Meo: Renault Group, cresce il titolo in borsa

Un inizio anno estremamente positivo per il Gruppo guidato da Luca de Meo, che nel 2020 è entrato in Renault proprio con l’obiettivo di avviare un processo di ristrutturazione aziendale e spingere lo switch elettrico. Un percorso premiato anche dai mercati, con il titolo che al momento è l’unico tra i produttori europei a registrare una crescita nel 2024, superato solo da BYD e GM. Subito dopo Renault, sul podio dei costruttori europei c’è BMW, che nonostante ricavi e redditività in calo, sta accelerando sulle auto elettriche.

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Luca de Meo (Renault): “La nostra proposta per l’Italia”

In un’intervista rilasciata a “Il Corriere della Sera”, il CEO di Renault e Presidente di Acea Luca de Meo ha espresso la volontà del Gruppo di investire in Italia, ma avverte: “Se la porta è chiusa, peccato. Investiremo in Spagna o altrove”. Sul tema auto elettrica, il manager ribadisce la necessità di una maggiore flessibilità sulle scadenze.

Luca de Meo

Luca de Meo: Renault pronta a investire in Italia…o altrove

La nostra proposta è buona per l’Italia, potenzierebbe le infrastrutture di ricarica e aiuterebbe gli italiani a viaggiare con l’auto elettrica”. Il numero uno di Renault Luca de Meo non ha dubbi sugli effetti positivi che arriverebbero con la concretizzazione della proposta avanzata dal Gruppo francese nel Paese. Non  esclude però che dall’altra parte non ci sia un’apertura in questo senso: “Se la porta è chiusa, peccato: investiremo in Spagna o altrove”. D’altronde, data la grande competizione a livello globale nel settore automobilistico, non c’è tempo da perdere. “I cinesi hanno visto molto presto l’occasione di un salto tecnologico con le auto elettriche, mentre da noi si discuteva ancora di diesel. Hanno preso una generazione di vantaggio”, fa notare il manager nel corso dell’intervista. Poi aggiunge: “Non dobbiamo politicizzare il tema dei dazi. Per me è una questione tecnica e legale. Abbiamo le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio e dobbiamo rispettare il principio di reciprocità”.

Luca de Meo: “L’ecosistema deve andare avanti insieme”

Intanto sono sempre più imminenti le scadenze che i produttori di automobili sono chiamati a rispettare. Nonostante la gran parte dei Paesi non abbia superato una quota di mercato del 5% con le auto elettriche, si chiede loro di superare il 20% entro l’anno prossimo. “L’ecosistema deve andare avanti insieme”, sottolinea il CEO, secondo il quale il problema risiede nel fatto che “le norme europee sull’auto sono state fatte senza un’analisi esaustiva degli impatti”, anche se riconosce che “oggi l’idea di una strategia industriale è più presente”. Seppur ribadendo la necessità di “un po’ più di flessibilità nel calendario delle scadenze”, Luca de Meo avverte che sarebbe sbagliato abbandonare l’obiettivo. “Sarebbe un grave errore strategico – dice – L’industria europea dell’auto ha investito decine di miliardi di euro in questa transizione. Li buttiamo dalla finestra? No. Il potere politico non può cambiare idea in un momento in cui tutti i nostri sforzi si stanno concretizzando con l’arrivo di nuovi modelli. Non dobbiamo rifiutare il progresso”.

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Luca de Meo, l’allarme del CEO di Renault Group: per l’elettrico necessarie più risorse

Promuovere la sostenibilità senza compromettere la sopravvivenza dell’industria automobilistica: è la richiesta che Luca de Meo, CEO di Renault Group e Presidente dell’ACEA, ha messo nero su bianco in una lettera inviata ai vertici delle istituzioni europee e ai principali stakeholder del settore.

Luca de Meo

Luca de Meo: a che punto è la transizione dell’industria automobilistica

Attuare un cambio di passo sul fronte dei regolamenti, aumentare gli incentivi e prevedere maggiori risorse per il comparto automobilistico. Può riassumersi così la recente lettera che Luca de Meo, alla guida di Renault Group, ha inviato alle autorità europee. L’impegno che l’Unione chiede alle aziende per decarbonizzare il Continente necessita di uno sforzo e un supporto finanziario maggiore. Una richiesta che appare giustificata, considerando che sia la Cina che gli Stati Uniti da anni sostengono le proprie industrie con investimenti e piani di sviluppo imponenti, mentre l’UE si è limitata a imporre rigide normative sull’eliminazione dei veicoli a emissioni di CO2 entro il 2035. E lasciando agli Stati membri l’onere di incentivare l’acquisto di auto. Tali incentivi, spiega il manager, hanno avuto un impatto limitato sullo sviluppo del settore. Le vendite di auto elettriche calano e l’Europa continua a rimanere indietro, con una quota minima nel mercato dei veicoli a emissioni zero. A rischio ci sono ben 13 milioni di posti di lavoro e una buona percentuale del PIL europeo: numeri che richiedono un intervento serio e soprattutto tempestivo.

Luca de Meo: maggiori risorse e impegno congiunto per tutelare il comparto

In questi anni i produttori europei non sono rimasti a guardare. Ingenti gli investimenti finora messi sul piatto, così come l’accelerazione sull’offerta di modelli elettrici. E ora, chiedono che gli sforzi profusi non vengano vanificati. Già diverse realtà hanno rivisto i loro piani, dando priorità a piattaforme multienergetiche che consentono la produzione sia di auto elettriche sia di veicoli con motori a combustione interna (vedi Renault Group), mentre alcuni hanno persino deciso di continuare la produzione di modelli che avevano pianificato di dismettere. Se è vero che il settore potrebbe aver accettato con troppo entusiasmo la transizione verso una mobilità più verde, è anche vero che finora la legislazione europea si è dimostrata tutta fuorché aperta alle istanze dei costruttori sulla neutralità tecnologica. In Europa, dallo scandalo Volkswagen, le aziende automobilistiche sono state sempre più escluse dai processi legislativi. Il risultato è che sulle vetture elettriche i margini sono estremamente bassi o negativi rispetto ai veicoli a combustione interna, senza contare la concorrenza di cinesi e americani. Solo con un impegno congiunto di istituzioni, aziende ed enti locali sarà possibile iniziare a invertire la tendenza.

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Luca de Meo rilancia la Renault 5: “Icona pop che renderà l’elettrico accessibile in Europa”

Un’auto sviluppata in tre anni, che punta a diffondere in gran stile l’elettrico in Europa, rinvigorire l’industria automobilistica del Continente e recuperare il fascino senza tempo di uno dei grandi classici delle quattro ruote: il lancio di Renault 5 E-Tech Electric si configura, secondo il CEO Luca de Meo, come una delle operazioni più ambiziose del decennio.

Luca de Meo, CEO di Renault, foto di Repubblica.it

Luca de Meo presenta Renault 5 E-Tech Electric, icona rinnovata

La Renault 5, vettura-simbolo degli anni ’70, vedrà un ritorno in grande stile: Luca de Meo, CEO di Renault Group, ha presentato al Salone dell’Auto di Ginevra Renault 5 E-Tech Electric, versione interamente elettrica dell’iconico predecessore. La parola chiave è “retrofuturismo”: per questo illustre rifacimento, il Gruppo ha puntato sul design irresistibile, sulla guida intuitiva e agile e sul prezzo contenuto, con il valore aggiunto della sostenibilità. “Renault 5 non è un’auto come le altre. Arriva in un momento in cui milioni di europei stanno facendo la grande transizione verso la mobilità elettrica, connessa e sostenibile”, ha sottolineato Luca de Meo, enfatizzando come l’obiettivo di Renault sia quello di farne il veicolo di riferimento per la transizione energetica, nonché la city car di nuova generazione per eccellenza.

La strategia di Luca de Meo per rilanciare l’industria automobilistica europea

Secondo Luca de Meo, la nuova automobile non rappresenta solamente un passo in avanti in una direzione verde e sostenibile, ma anche un progetto pioneristico nel restituire all’industria europea una posizione di leadership, specialmente nel settore elettrico. Il CEO ha messo in evidenza come la (rapidissima) progettazione dell’automobile abbia permesso di implementare forme di efficientamento e innovazione produttiva: “Per sviluppare quest’auto in tre anni, in Francia, con questo livello di qualità tecnologica ed elettrica, tutte le nostre decisioni dovevano essere rivoluzionarie e l’organizzazione quanto più agile possibile: esser stati i primi a scegliere una piattaforma 100% elettrica per un’auto di piccole dimensioni in Europa, ottimizzare i costi su tutta la catena del valore, rilocalizzare il nostro ecosistema industriale”. Luca de Meo ha infatti sottolineato come Renault 5 E-Tech Electric sia “al centro della battaglia per reinventare l’industria europea nei confronti della concorrenza proveniente da Oriente e Occidente”. La realizzazione è infatti avvenuta interamente nel nord della Francia, avvalendosi solo di fornitori situati entro un raggio di 300 chilometri: nel corso del processo produttivo, si è creata una vera e propria “electric valley” europea, hub di competenze che permetterà al Continente di riaffermarsi come avanguardia dell’industria delle quattro ruote. “Con quest’auto dimostriamo che produrre in Europa, in Francia, è possibile”, ha concluso il CEO.

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Luca de Meo: Cina, USA, Europa, il futuro dell’auto si decide ora

Concorrenza di Cina e Stati Uniti, pressione normativa e ambientale, volatilità dei prezzi delle materie prime. Non sono poche le sfide che l’industria dell’auto europea si trova ad affrontare. Come può l’Europa salvaguardare un settore che rappresenta l’8% del PIL? Il Ceo di Renault Group Luca de Meo ne ha parlato all’ultima assemblea dell’ACEA.

Luca de Meo (Renault)

Luca de Meo: l’industria automobilistica europea di fronte alla sfida globale

Il 2023 è stato l’anno in cui l’Europa ha preso consapevolezza del fatto che la Cina è il nuovo colosso dell’industria automobilistica. A ciò si aggiunge l’inarrestabile sviluppo di Tesla, con gli Stati Uniti che conquistano sempre più mercato. I costruttori europei hanno capito che è giunta l’ora delle sfide. La posta in gioco? Il settore rappresenta l’8% del PIL dell’Unione, il 30% della sua spesa in R&S e qualcosa come 13 milioni di posti di lavoro. Eliminare l’industria automobilistica significherebbe condannare l’Europa a un deficit strutturale. Queste sono le parole di Luca de Meo, Presidente dell’ACEA e CEO di Renault Group, durante l’ultimo incontro dell’associazione che riunisce i principali costruttori del Vecchio Continente. Da mesi il manager ribadisce l’importanza di una nuova politica industriale e soprattutto di un quadro normativo chiaro e condiviso che permetta all’Europa di riconquistare la leadership e di non vanificare gli ingenti investimenti sull’elettrico (circa 250 miliardi di euro) messi sul piatto dai costruttori. Istanze raccolte nel Manifesto dell’Auto continentale lanciato dall’ACEA lo scorso dicembre chiedendo una nuova strategia industriale a lungo termine, un quadro normativo equo, neutralità tecnologica e promozione della mobilità sostenibile.

Luca de Meo: “In atto il cambiamento più profondo degli ultimi 150 anni”

Per affrontare quello che Luca de Meo definisce come “il cambiamento più profondo degli ultimi 150 anni”, l’Europa necessita quindi di una visione olistica e di un modello in grado di coordinare i settori coinvolti nelle sfide della transizione energetica e digitale. È fondamentale ridurre urgentemente l’impatto ambientale, eliminare il motore a combustione entro il 2035, adottare maggiori requisiti di sicurezza e cyber-security, abbandonare veicoli sempre più pesanti e costosi. Tutte queste pressioni sono sulle spalle dei costruttori, che si trovano oggi di fronte ad uno scenario che coinvolge sempre più discipline: veicoli elettrici, software, servizi di mobilità, economia circolare per citarne alcuni. Ognuno di questi ambiti, ha spiegato il CEO di Renault Group, implica una nuova catena del valore tutta da scoprire, materiali, protagonisti, un nuovo mondo da capire. Senza contare la volatilità senza precedenti di tecnologie, prezzi delle materie prime e normative, o ancora il massiccio controllo che la Cina ha sulla produzione di batterie. Nell’industria automotive, innovazione e agilità strategica hanno preso il posto di economia di scala ed efficienza: “Di fronte alla Cina e agli Stati Uniti – conclude Luca de Meol’Europa deve inventare un suo modello. Un modello ibrido, tra iniziativa privata e dirigismo pubblico, che ci permetta innanzitutto di tutelarci e rafforzarci per poi ripartire alla conquista del mondo”.

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Rivoluzione elettrico: la strategia di Luca de Meo per Renault Group

L’elettrificazione dell’industria automobilistica è ormai un imperativo. Lo sa bene Luca de Meo, fautore della trasformazione di Renault Group e dell’ambizioso progetto Ampere. L’obiettivo: creare un polo europeo dell’elettrico, ridurre i costi delle auto e plasmare un futuro più sostenibile grazie anche alle chance offerte dal Green Deal.

Luca De Meo

Luca de Meo al “Corriere Motori”: dal 2030 Renault Group produrrà solo auto a batteria

A poche settimane dalla presentazione ufficiale dell’attesissima Renault 5E-tech Electric, che avverrà al prossimo Salone dell’Auto di Ginevra, il CEO Luca de Meo ha condiviso in un’intervista rilasciata al “Corriere Motori” obiettivi e sfide del Gruppo francese in vista del 2035. L’elettrico è il focus della trasformazione di Renault Group, con al centro il progetto Ampere, la Società produttrice di soli veicoli elettrici e software. Lanciata ufficialmente lo scorso novembre, la nuova realtà del Gruppo può contare su una forza lavoro di circa 11mila persone. Oltre a realizzare tutti i veicoli a batterie di Renault, Ampere produrrà veicoli full-electric anche per Nissan e Mitsubishi, partner strategici del progetto. Due gli obiettivi principali del nuovo polo europeo: portare l’attuale produzione di 45mila veicoli elettrici all’anno a 300mila già dal 2025 e arrivare ad una riduzione dei prezzi di circa il 40%. Oggi il costo a carico del consumatore è, secondo Luca de Meo, uno dei principali limiti alla diffusione dell’elettrico.

La Rivoluzione Elettrica di Renault Group nella vision di Luca de Meo

C’è poi da fronteggiare la concorrenza di realtà come Tesla e Byd. Negli ultimi anni sull’elettrico gli americani e soprattutto i cinesi hanno guadagnato terreno rispetto al Vecchio Continente, spinti da cospicui finanziamenti e dalla possibilità di reperire facilmente le materie prime per le batterie. Ampere è la risposta europea alle sfide globali e allo stop dei motori a combustione voluta dall’Europa entro il 2035. Luca de Meo ha infatti annunciato che dal 2030 in poi, la Marca Renault venderà esclusivamente auto a batteria, mentre il brand Dacia continuerà a fare la sua parte con i motori termici. Ma il futuro dell’automotive è nella sostenibilità e il Green Deal è la strada tracciata dall’Europa. Un percorso difficile, ma le opportunità offerte dal programma dell’UE possono trasformare l’Unione e il settore in un’eccellenza nella sostenibilità ambientale a livello mondiale, ha concluso il manager.

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Luca de Meo: la sfida dell’auto europea tra elettrico e regolamentazione

Per mantenere il suo primato storico nell’automotive, l’Europa deve accelerare sulla decarbonizzazione. Per realizzare un hub delle auto del futuro servono tuttavia incentivi e soprattutto una visione olistica da parte dei vertici di Bruxelles. È il messaggio lanciato da Luca de Meo, CEO di Renault Group, durante la presentazione del manifesto per la transizione green dell’Associazione europea dei costruttori di automobili.

Luca de Meo

Luca de Meo: mercati aperti e regole eque per decarbonizzare il settore

L’automotive europeo è pronto alla decarbonizzazione, ma chiede all’Europa di fare la sua parte. Questo è il senso del manifesto per la transizione green dell’auto presentato da Luca de Meo. In vista delle elezioni del 2024 e della Cop 28 di Dubai, il CEO di Renault Group – recentemente riconfermato nel ruolo di Presidente di ACEA – è tornato a parlare delle sfide che attendono il settore facendo il punto sulle istanze dei costruttori europei. Rivolto al Parlamento e alla Commissione Europea, il documento dell’Associazione, #FutureDriven, si basa su tre pilastri fondamentali: offerta, produzione e domanda di veicoli a emissioni zero. E se il manager non ha dubbi sulla necessità di decarbonizzare il settore, lo stesso vale per il cambio di passo chiesto ai vertici europei in merito ai regolamenti, numerosi e spesso contrastanti tra loro. “Il nostro settore è nel mezzo della più grande trasformazione da oltre un secolo e l’Europa deve garantire mercati globali aperti e regole commerciali libere ed eque”, ha affermato il CEO di Renault Group. 

L’auto elettrica è il futuro, ma serve un approccio olistico: il punto di Luca de Meo

Per rendere l’Europa un hub dell’auto del futuro, Luca de Meo continua a sostenere quindi che l’Europa debba modificare il suo approccio, basato oggi su una regolamentazione eccessiva e contraddittoria. Da qui al 2030 sono almeno cinque i regolamenti attesi in materia, tra cui il Net-Zero Industry Act e il Critical Raw Materials Act. Semplificazione e una visione più olistica le richieste dei costruttori europei, insieme a una maggiore collaborazione con i decisori politici. Due gli obiettivi: da un lato sviluppare la produzione di una gamma diversificata di modelli a emissioni zero, dall’altro incentivare adeguatamente la domanda di veicoli green con uno sforzo congiunto di tutti i livelli politici, da Bruxelles fino ad arrivare ai Comuni. Solo così, ha concluso Luca de Meo, l’Europa potrà garantire al settore condizioni di parità rispetto ai competitors americani e cinesi.

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Da Renault solo auto 100% elettriche: Luca de Meo annuncia la svolta per il mercato europeo

Il CEO di Renault Group Luca de Meo ha svelato il piano per l’elettrificazione del marchio in Europa entro il 2030, seguendo le regole ambientali imposte dall’UE. Ha anche affrontato il tema del mercato italiano, sottolineando i fattori che influenzano la diffusione dell’elettrico.

Luca de Meo

Renault produrrà esclusivamente modelli full electric: le ambizioni di Luca de Meo per il mercato europeo

Renault ha fissato un obiettivo ambizioso: diventare 100% elettrico entro il 2030. A sostenerlo è stato il CEO Luca de Meo durante Quattroruote Next. Il manager ha spiegato che Renault ha una visione chiara del futuro della mobilità, che passa per l’elettrificazione totale del suo parco auto nel continente europeo, dove le regole ambientali sono sempre più stringenti. “I tempi saranno molto molto stretti, ma una volta che le regole sono fatte il mio lavoro non è contestarle, ma mettere l’azienda in condizione di rispettarle”, ha detto il manager, spiegando che per raggiungere questo traguardo l’azienda sta investendo in ricerca e sviluppo, in nuovi modelli e in soluzioni innovative per i clienti. Il CEO di Renault Group ha anche parlato dell’esistenza di un piano B, che riguarda la Dacia e altre marche internazionali del Gruppo, che continueranno a proporre soluzioni ibride, più adatte ad altri mercati ed esigenze.

Luca de Meo: potere d’acquisto e infrastrutture frenano la transizione italiana

Luca de Meo non si è limitato a parlare del piano di Renault per l’elettrificazione in Europa, ma ha anche affrontato il tema del mercato italiano. Il CEO ha sottolineato come le nuove tecnologie si diffondano sempre dal Nord al Sud dell’Europa e come l’Italia debba fare la sua parte per non restare indietro. Potere d’acquisto dei consumatori, infrastrutture di ricarica, incentivi pubblici: questi i fattori che influenzano la diffusione dell’elettrico nel nostro Paese. Ha anche aggiunto che bisogna scegliere con attenzione il target di clienti a cui rivolgersi, perché l’elettrico richiede maggiori investimenti e sovvenzionare chi non ne ha bisogno rischia di produrre l’effetto opposto. Luca de Meo ha concluso esprimendo il suo desiderio che l’Italia si allinei al trend dell’elettrico: Renault è pronta a contribuire a questa transizione.

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L’elettrico secondo Luca de Meo: opportunità, limiti e sfide

Efficienza e ridotti costi di esercizio sono i vantaggi dell’auto elettrica, che tuttavia al momento resta un lusso. Gli E-fuel un’alternativa valida per una transizione graduale. L’analisi di Luca de Meo, CEO di Renault Group e Presidente dell’ACEA, sulla rivoluzione in corso nel settore.

Luca De Meo

Luca de Meo: le previsioni sul mercato europeo e i dubbi sul phase out al 2035

Investimenti, componenti, nuove tecnologie: questo ed altro dietro la realizzazione di una vettura elettrica. Non sorprende quindi che rispetto ai modelli termici il costo di produzione sia nettamente maggiore. Un fattore che al momento pone seri limiti alla rivoluzione dell’elettrico, che rischia di rimanere appannaggio dei più ricchi. Sta di fatto che, secondo Luca de Meo, CEO di Renault Group, la mobilità privata è destinata a cambiare profondamente. Parole che il manager, da gennaio anche Presidente dell’ACEA, ha condiviso in un incontro con la stampa avvenuto a margine del Viva! Festival di Locorotondo, in Puglia. “Il mercato europeo da 17 milioni di pezzi l’anno ce lo dobbiamo dimenticare – ha sottolineato – I ricchi si compreranno l’elettrico e tutti gli altri si terranno le macchine usate fino a quando la politica glielo permetterà”. Difficile, se non impossibile, il phase out dei motori termici al 2035 imposto dall’Unione Europea. In mancanza di una domanda sostenuta e naturale delle auto elettriche, l’addio ai veicoli a benzina o a diesel non è così scontato: “Sarebbe stato meglio spostare tutto al 2040. Non ci hanno ascoltato, e infatti ora per sostenere la transizione bisogna puntare su incentivi oppure su iniziative su cui ho dei dubbi, come il leasing sociale proposto dal Governo francese”.

Luca de Meo: “Con i carburanti sintetici possiamo iniziare a ridurre l’impatto ambientale”

Tra i temi affrontati da Luca de Meo durante la conferenza stampa non poteva mancare quello della competizione industriale con i cinesi, che stanno spingendo a suon di miliardi di investimenti la competitività delle loro aziende automotive. Il manager ha evidenziato come si tratti di una partita falsata, in cui i competitor asiatici possono contare su vantaggi enormi, dal costo dell’energia elettrica a quello della forza lavoro. Ha però ricordato che già in passato i costruttori europei hanno resistito con successo all’arrivo di americani, giapponesi e coreani: “Anche in Renault abbiamo avuto dei problemi, certo, però è altrettanto vero che siamo qui da 125 anni. Anche questa volta andremo a combattere sul mercato”. Luca de Meo ha poi parlato del ruolo dei media nell’informare i consumatori sulle alternative all’elettrico. Il CEO di Renault Group ha evidenziato il cambio di rotta che da qualche anno a questa parte ha caratterizzato le principali testate, inizialmente “schierate nel definire l’elettrico l’unica carta sul tavolo” e che oggi invece lasciano spazio a dubbi e critiche sulla transizione. Anche i costruttori hanno una parte di responsabilità: “Non si ha avuto il coraggio nel comunicare bene le alternative all’elettrico e nello spiegare come i carburanti di origine sintetica, ad esempio, potrebbero essere da subito un’alternativa valida per ridurre l’impatto ambientale del circolante”. Fondamentale il ruolo delle testate specializzate, ha concluso, le uniche fonti credibili in grado di spiegare sì le opportunità ma anche i limiti di un approccio poco incline alla neutralità tecnologica.

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Auto elettriche, Luca de Meo (Renault Group): “Rivoluzione onerosa, servono investimenti e tecnologia”

L’auto elettrica rischia di essere una rivoluzione per i più abbienti, necessario spingere sulle alternative green come gli E-fuel: è il messaggio lanciato da Luca de Meo, CEO di Renault Group e Presidente dell’ACEA, in occasione del Viva! Festival di Locorotondo.

Luca de Meo, CEO di Renault Group

Luca de Meo: prospettive sulla mobilità e gli svantaggi dell’elettrico

L’industria automobilistica sta vivendo una rivoluzione epocale, con l’elettrificazione che ormai domina le conversazioni. Luca de Meo, CEO di Renault Group, propone un’analisi più ampia e sfidante. In occasione della conferenza stampa promossa a latere del Viva! Festival di Locorotondo, di cui il Gruppo è stato main sponsor, il manager ha spiegato che il futuro dell’auto non può limitarsi esclusivamente all’elettrico. Ad oggi, considerati i costi di produzione nettamente maggiori rispetto alle vetture termiche, l’auto elettrica rischia di diventare una “rivoluzione per ricchi”. Per Luca de Meo “la mobilità privata per come l’abbiamo conosciuta non esisterà più”. Tuttavia, sebbene da un lato “investimenti, componenti e tecnologia” ricadono sul prezzo delle vetture, ha sottolineato il manager, il vantaggio delle auto elettriche è rappresentato dal “costo di esercizio inferiore, circa un terzo rispetto ad una vettura termica”.

Luca de Meo: “Regole Ue troppo stringenti, serve più coraggio su E-fuel e idrogeno”

Durante la conferenza stampa, il CEO di Renault Group, da gennaio anche Presidente dell’ACEA, ha poi ricordato ai presenti la competizione sempre più aggressiva della Cina, avvantaggiata non solo dal minor costo della manodopera e dagli ingenti investimenti statali, ma soprattutto dal controllo delle materie prime necessarie a realizzare le auto elettriche e in particolare le batterie. L’impianto regolatorio europeo, con le sue regole più stringenti sulle emissioni, non permette all’industria del Vecchio Continente di stare al passo con i competitor e per questo Luca de Meo chiede all’UE una decisa svolta verso la cosiddetta neutralità tecnologica, lasciando maggiore libertà ai produttori di scegliere le tecnologie adatte a raggiungere i target di decarbonizzazione. L’idrogeno e soprattutto gli E-fuel, già disponibili, possono rappresentare delle valide alternative all’elettrico: “Le nostre vetture potrebbero essere alimentate tranquillamente con una percentuale del 30% di carburante sintetico – ha spiegato il CEO di Renault Group – ma da parte dei costruttori non c’è stato il coraggio di comunicare l’esistenza di alternative alle auto a batteria”.

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Renault Group, Alpine e Formula 1: Luca de Meo intervistato da “Automoto”

Rilancio del brand Alpine, creazione di una community, prospettive al futuro: questi alcuni dei temi su cui si è soffermato Luca de Meo, CEO di Renault Group protagonista di un’intervista con il magazine “Automoto”.

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Alpine, Luca de Meo: “L’intento è creare una community, aggregando i tifosi”

Il “Viva Festival” tenutosi dal 2 al 6 agosto in Valle d’Itria ha fornito occasione per dialogare con il Chief Executive Officer di Renault Group Luca de Meo, che ha incontrato in maniera informale i giornalisti presenti all’evento dedicato al futuro e all’innovazione. Frangente in cui il CEO ha parlato di alcuni cambiamenti in atto in Alpine e di prospettive future per il Gruppo, oltre a soffermarsi su alcuni progetti per equipaggiare le Renault elettriche di un suono caratteristico. “In Italia c’è la Ferrari che trascina i tifosi e crea aggregazione, in Francia Renault corre da 46 anni, ma non c’è quell’attaccamento che abbiamo noi in Italia”, così il CEO Luca de Meo nell’intervista: “Abbiamo due piloti francesi, corriamo con un marchio francese e l’intento è proprio quello di creare una community, aggregando i tifosi, un po’ come era accaduto quando abbiamo lanciato la Fiat 500 (a quel tempo lavorava lì, ndr) e abbiamo creato una sorta di movimento in cui riconoscersi tutti”.

Luca de Meo: Formula 1 e Le Mans, i progetti per Alpine

La rivoluzione generata in Alpine ha condotto a diverse trasformazioni: tra queste, l’uscita del team principal Otmar Szafauner, del CEO Laurent Rossi, del direttore tecnico Pat Fry e del direttore sportivo Alan Permane. “Non ci sono solo le corse, ma anche l’approccio umano”, sottolinea Luca de Meo. Lo sguardo è ora proiettato al futuro: “L’impegno in Formula 1 deve portarci ad essere competitivi, vincenti, attrattivi anche per i migliori piloti e creare seguito. L’impegno nello sport non è solo Formula 1, abbiamo cominciato i test con la A424 che correrà a Le Mans il prossimo anno, abbiamo una gamma di modelli Alpine sportivi, giovani, dinamici, una linea Esprit Alpine nelle vetture di serie, è un discorso molto ampio e complesso”. Nello specifico, sarà Bruno Famin a occuparsi della squadra: “Bruno è uno squadrato, preparato, conosce le competizioni. Tocca a lui creare le basi per una squadra vincente”, così Luca de Meo nell’intervista. Una riflessione, infine, sull’elettrico e sulla musica: “Le auto elettriche sono silenziose, serve un sound che le distingua. Con Jean Michel Jarre abbiamo visto dei punti in comune, è nata l’idea di una abbinata che dia un sound caratteristico alle Renault del futuro”.

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Luca de Meo: gli esordi e il presente professionale, intervista rilasciata al “Corriere della Sera”

Nato a Milano nel 1967, Luca de Meo ha alle spalle più di 30 anni di carriera nel settore automobilistico, con esperienze di rilievo in 12 Paesi e per più di 10 marchi, attraverso i 4 gruppi automobilistici più importanti.

Luca de Meo

Intervista a Luca de Meo: la carriera e il rapporto con la Francia

CEO di Renault Group e Presidente dell’ACEA (European Automobile Manufacturers’ Association), Luca de Meo è un dirigente d’azienda con esperienza consolidata nel settore automobilistico. Il suo percorso annovera ruoli di responsabilità ricoperti in 12 Paesi nel mondo e nell’ambito di oltre 10 marchi. Nel suo profilo professionale non mancano, inoltre, titoli e riconoscimenti di prestigio – tra tutti, quello di Cavaliere al Merito del Lavoro nel 2022 e la Legion d’Honneur nel 2023 – così come traguardi significativi come l’essere il primo CEO non francese a guidare Renault Group. Basti pensare che ciò non è mai accaduto fin dal lontano 1898, anno in cui Renault venne avviata per opera del meccanico Louis Renault. Come raccontato nell’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, il rapporto di Luca de Meo con la Francia, in particolare con Parigi, trae origine nei primi anni ‘90: “Sono arrivato qui per la prima volta all’inizio degli anni Novanta con la mia fidanzata ed ex compagna di università che poi è diventata mia moglie. Eravamo neanche trentenni a Parigi, un sogno”. Nel 1992 il primo incarico in Renault, per poi entrare in Toyota, Fiat, Volkswagen, Audi e Seat: una lunga esperienza che lo conduce nel 2020 al ruolo di CEO del Gruppo francese.

Luca de Meo: l’incarico in Renault Group e le prospettive per il settore

Soffermandosi su alcuni aspetti della sua esperienza in Renault Group, Luca de Meo evidenzia come questo sia ormai “un Gruppo internazionale che fa parte di un’alleanza con Nissan”: la lingua di lavoro è infatti “soprattutto l’inglese. Io poi parlo anche francese”. Rimanendo in tema di lavoro, de Meo racconta come questo occupi gran parte della sua giornata: “Io sono un industriale e l’industria è dura, una fatica di ogni giorno”, specifica, aggiungendo che “non esiste un Paese forte senza un’industria forte, a meno che tu non sia una piattaforma finanziaria come Singapore. L’economia dematerializzata è un’illusione, i problemi non si risolvono solo a colpi di clic. Durante la pandemia servivano le mascherine, ma in Europa non eravamo più in grado di produrle”. Un’industria che, nello specifico del settore auto, fornisce stimoli importanti per l’economia: “Sono convinto che l’industria resti fondamentale per l’Europa. E il 30 per cento di tutti gli investimenti in ricerca e sviluppo dipendono dall’industria automobilistica. Poi, per ogni posto di lavoro che creo all’interno dell’azienda, ne nascono sei o sette fuori, come indotto. Il contributo dell’auto è decisivo in termini di innovazione e valore aggiunto, e noi europei possiamo eccellere nel settore premium, il più importante”. Centralità che emerge anche in relazione alla transizione ecologica: secondo Luca de Meo, per questo bisogna essere realistici. Non può esserci un solo ‘piano A’ deciso dai Governi, le soluzioni tecniche possono essere tante e noi industriali dobbiamo essere lasciati liberi di esplorarle”, così il CEO a conclusione dell’intervista.

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Renault Group, il CEO Luca de Meo: necessaria una strategia per le auto elettriche in UE

UE e auto elettriche, Luca de Meo a “Il Sole 24 Ore”: “Non basta quello che si sta facendo per creare una strategia o una politica”.

Luca de Meo

Luca de Meo: fondamentale una strategia complessiva sul settore auto

Ha parlato di un “gigantesco esercizio burocratico” Luca de Meo, CEO di Renault Group e Presidente dell’ACEA, intervistato da “Il Sole 24 Ore” sui più recenti sviluppi in materia di mobilità elettrica a livello europeo. In particolare, per quel che riguarda il settore privato delle auto, per il quale è necessario sviluppare un piano strategico su cui puntare per competere globalmente. E la Cina, dal canto suo, conferma una posizione di leadership in tale sfida grazie a un piano preciso dedicato al settore. In Europa “non basta quello che si sta facendo per creare una strategia o una politica”, ha evidenziato il CEO Luca de Meo, specificando come in tale contesto l’ACEA “vuole essere parte della soluzione, non del problema. Siamo a favore della transizione ambientale, certo non l’abbiamo rifiutata, ma si tratta, ripeto, di avere una strategia complessiva”.

Luca de Meo: la Cina guida il settore, in Europa “regolamentazione eccessiva”

Proseguendo sul tema, il CEO Luca de Meo ha osservato come, nel contesto globale, “gli Stati Uniti tendono a stimolare l’attività economica, la Cina tende a guidarla, e l’Unione Europea tende a regolamentarla”. Il nostro Continente paga lo scotto di un “gigantesco esercizio burocratico”, così come definito dal CEO di Renault Group, che ha parlato di una “regolamentazione eccessiva” citando, ad esempio, il regolamento dedicato alla sicurezza delle automobili in vigore dal prossimo anno. “Verrà a costare 400-500 euro in più per veicolo. Verranno aggiunte ad ogni auto 18-22 funzioni, molte delle quali non interessano al cliente finale”, ha evidenziato nell’intervista. Il costo si riverserà sul prezzo finale d’acquisto a prescindere dal tipo di vettura: “Sia per una Fiat 500 che per una Mercedes Classe S. L’impatto sul prezzo di una Fiat 500 è evidente”. Una riflessione, infine, sull’andamento del mercato a livello internazionale: “Il mercato mondiale è di 85 milioni di auto, di cui 13 milioni vendute in Europa. Le case produttrici non hanno l’incentivo a seguire le regole europee, perché il mercato è soprattutto altrove”, così Luca de Meo in conclusione.

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