Il Bauhaus viene al mondo a Weimar nel 1919, fondato da Walter Gropius (Berlino 1883 – Boston, Massachusetts 1969), con la fusione dell’Accademia di Belle Arti della città e la Scuola di arti e mestieri.
Nel 1925 i nazionalsocialisti vincono le elezioni per il parlamento regionale.
Il Bauhaus, decisamente troppo moderno per quel periodo, cosmopolita ed attento ai problemi sociali, resta privo dei finanziamenti ed è obbligato a cercare una nuova sede. La scelta cade su Dessau, unica provincia tedesca con un governo ancora socialdemocratico. D’ora in poi la sopravvivenza del Bauhaus sarà sempre più ardua.
Il Bauhaus, decisamente troppo moderno per quel periodo, cosmopolita ed attento ai problemi sociali, resta privo dei finanziamenti ed è obbligato a cercare una nuova sede. La scelta cade su Dessau, unica provincia tedesca con un governo ancora socialdemocratico. D’ora in poi la sopravvivenza del Bauhaus sarà sempre più ardua.
Nel 1930 il sindaco di Dessau tenta di tutelare la scuola rimpiazzando con Mies van der Rohe, il direttore espressamente marxista Hannes Meyer (che nel 1928 aveva preso il posto di Gropius).
Nel 1932 ciò che resta della scuola trasloca in un garage alla periferia di Berlino, nel 1933 con l’ascesa al potere del nazional-socialismo il Bauhaus chiude definitivamente. I suoi fondatori e promulgatori furono costretti ad emigrare in altri paesi europei e negli Stati Uniti.
Obiettivo sovrano di Gropius e dei suoi collaboratori è spingersi fino a creazioni intese come prodotti razionali dell’uomo al fine di recuperare la moralità e di superare i conflitti sociali in un clima irrazionale e violento come quello della repubblica di Weimar.
Col Bauhaus nasce il design moderno: Gropius ed i suoi colleghi esponevano come fine ultimo la funzionalità dei prodotti, la rinuncia all’arte fine a se stessa, congiunta ora all’artigianato ed alla produzione industriale.
I prodotti d’arredo del Bauhaus sono seme dell’ormai largamente germogliato design moderno: si tratta di oggetti funzionali, dalle forme semplici e geometriche, indirizzati ad entrare nelle case della gente comune inserendosi nella loro vita quotidiana, connessi perciò alla crescente realtà tecnologica e industriale, senza per questo restare privo la cura dei dettagli e l’attenzione per la qualità dei materiali.
Il Bauhaus non riuscì effettivamente a diventare un movimento popolare, a conciliare arte, artigianato ed industria. Riuscì però ad essere il punto di partenza del nuovo design modernamente inteso.
Esempi più concreti e rappresentativi del moderno arredo dal nascente design possono essere le poltrone, le chaise longue, le sedie, i tavoli ed i tavolini creati artigianalmente con cura per i materiali, in particolare l’inedito abbinamento di pelle e metalli.
Grandi designer del movimento sono Ludwig Mies Van Der Rohe, Charles Edouard Le Corbusier, Isamu Noguchi, Eero Saarinen, Harry Bertoia, George Nelson, Charles Eames,Marcel Breuer, Gerrit Thomas Rietveld,Arne Jacobsen, Eileen Gray, Charles Rennie Mackintosh, Renè Herbst,Mart Stam, Frank Lloyd Wright.
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