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Facile.it in campagna TV con una danza propiziatoria firmata PicNic

Facile.it (www.facile.it), il comparatore leader in Italia per le principali spese della famiglia, si ripresenta in televisione con il suo quarto spot firmato, come tutti i precedenti, dall’agenzia creativa PicNic (www.sitodipicnic.com).

Il nuovo episodio è molto diverso da quelli già andati in onda che, tramite le esperienze dei componenti di una tipica famiglia italiana hanno portato al successo il celebre tormentone “Facile.it. Facile.it.Facile.it” insegnando ai consumatori il valore di una scelta corretta e del confronto. Nella campagna in onda da ieri e programmata sulle reti Mediaset, Rai, Sky e Discovery per quattro settimane, si parte ancora dal ramo delle assicurazioni auto.

Una famiglia, diversa da quella protagonista degli scorsi episodi, è disperata e non sa più cosa fare per risparmiare sulla polizza auto. Scende in strada e, come una tribù indiana, si mette a fare una danza propiziatoria affinché il prezzo della polizza si abbassi. Ovviamente non funziona, falliscono nel tentativo di ridurre il prezzo e addirittura succede quello che non succede mai in questi riti…piove davvero!!!

Ma ecco che arriva il consiglio giusto: per risparmiare su bollette e assicurazione solo una formula funziona davvero…“Facile.it. Facile.it.Facile.it”

“Le prime creatività erano state molto apprezzate dagli utenti e sono state un valido aiuto per presentare sia noi sia il nostro modo di lavorare.”– ha dichiarato Marco Giorgi, Responsabile Marketing di Facile.it – “Facile.it nel corso degli anni è cambiato ed ha allargato il suo ramo di azione ad altri settori come i mutui, i prestiti, le tariffe di luce e gas o i conti correnti; per questo abbiamo scelto di evolvere anche il nostro stile di comunicazione.”

“Con questo spot, realizzato nei formati 30” e 15’’ – ha spiegato Niccolò Brioschi direttore creativo della campagna e partner di PicNic – “abbiamo raccolto la sfida lanciataci da Facile.it: mettere in scena con ironia il desiderio concreto e di tutti i giorni delle famiglie italiane: risparmiare.”

Girato a Roma, il film nasce con la direzione creativa di Niccolò Brioschi e la regia di Riccardo Paoletti.  Prodotto da Cow&Boys. Lorenzo Borsetti ne è produttore esecutivo, direttore della fotografia è Alessandro Pavoni. Federica Guidolin è il copywriter e Riccardo Colombo l’art director. Lo spot è disponibile anche sulla homepage di Facile.it al link: http://www.facile.it/spot-tv.html

Scheda Tecnica:

Agenzia: PicNic

Direttore Creativo: Niccolò Brioschi

Casa di produzione: Cow&Boys

Produttore esecutivo: Lorenzo Borsetti

Regista: Riccardo Paoletti

Direttore Fotografia: Alessandro Pavoni

Copywriter: Federica Guidolin

Art: Riccardo Colombo

Post-Produzione video: Videozone

Post-Produzione audio: Top Digital

Musica Originale: Fabrizio Campanelli

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È italiana la prima App per comprare polizze tramite smartphone

Da oggi, per la prima volta in Europa, è possibile non solo confrontare, ma anche acquistare polizze Rc auto tramite smartphone. E questo grazie ad una app tutta italiana. A svilupparla e renderla disponibile agli utenti è stato Facile.it, il comparatore italiano leader del settore.

«Siamo molto orgogliosi di essere stati i primi in Europa a sviluppare un prodotto così importante.– sostiene Marco Giorgi, Responsabile Marketing di www.facile.it–Abbiamo sempre fatto dell’eccellenza tecnologica il nostro punto di forza e vista la crescente importanza delle tecnologie per smartphone e le richieste dei nostri utenti che volevano un’app che gli consentisse non solo di verificare i prezzi ma anche di acquistare, impegnarci in questo progetto era fondamentale».

Il primo acquisto tramite app è stato fatto da un automobilista di Trevisoa soli 41 minuti dalla messa online del servizio, il secondo acquisto, un’ora dopo, da Novara.

L’app, sviluppata integralmente da un team tutto italiano interno all’azienda, è disponibile per iPhone (http://www.facile.it/app.html) e, nei prossimi mesi, sarà creata anche la versione per Android e Windows Phone.

Nella versione già scaricabile sull’Apple Store (https://itunes.apple.com/it/app/facile.it-confronto-assicurazioni/id558826471?mt=8) se si decide di acquistare una delle polizze di responsabilità civile offerte tramite Facile.it, si può pagare tramite carta di credito o essere messi in contatto con i consulenti di Facile.it e concludere l’acquisto telefonicamente.

Oltre al confronto e all’acquisto delle polizze di Rc auto e moto, è possibile confrontare anche i preventivi di mutuo e prestiti personali o finalizzati, e richiedere una consulenza gratuita fino all’erogazione da parte delle principali banche e finanziarie operanti nel nostro Paese,.

Nato nel marzo del 2009, Facile.it è ormai da tempo il leader incontrastato della comparazione Rc auto in Italia. Nello scorso mese di Marzo ha tagliato il traguardo delle 30.000 polizze vendute in un solo mese e, nel corso degli anni, ha allargato il suo raggio di azione anche al confronto di altri prodotti come mutui, prestiti, conti correnti, tariffe energia, Adsl e Pay TV.

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Prestiti personali: 12.500 euro la richiesta media italiana

Se, secondo le ultime stime, l’indebitamento pro-capite degli italiani diminuisce, chi chiede un prestito lo fa comunque per ottenere cifre elevate: secondo il broker Prestiti.it (www.prestiti.it) la domanda media, sia pure in tempi di crisi, è di circa 12.500 euro.

«Le ultime analisi di Federconsumatori hanno registrato un’inversione di tendenza in merito al ricorso degli Italiani al credito al consumo, con un -7% rispetto al 2009 – dichiara Marco Giorgi di Prestiti.itma è pur vero che le famiglie continuano a pagare oltre 4.000 euro di debiti l’anno; quello che cambia, piuttosto, è la motivazione che spinge a chiedere un prestito».

L’indagine, compiuta analizzando un campione di oltre 30 mila domande di prestito raccolte dal sito negli ultimi sei mesi, traccia l’identikit della domanda tipo: arriva da un uomo di 41 anni, con uno stipendio medio di 1.500 euro, che vuole ottenere una somma importante: 12.500 euro. Chi chiede un prestito intende restituirlo in tempi lunghi, più di cinque anni (64 mesi).

Per quanto riguarda le motivazioni che spingono a richiedere un prestito personale, resta costante (rispetto alle rilevazioni di sei mesi fa) il bisogno di liquidità, che si conferma la motivazione più ricorrente (32% delle domande); a favore di questa scelta vi è la libertà di utilizzo della somma per esigenze diverse.

Fra le motivazioni della richiesta segue – registrando però un aumento notevole in termini percentuali – l’acquisto di un’auto usata (27%, ben dieci punti percentuali in più rispetto a marzo 2012) e la ristrutturazione di casa (10%, contro il 12% di marzo 2012). Resta stabile, e a livelli nettamente inferiori rispetto alla rilevazione precedente, la richiesta di prestito per l’acquisto di un veicolo nuovo: è all’8%, a marzo 2011 era al 14,3%. Dato, questo, che non sorprendente se si considerano i crolli di vendita di automobili nuove o a Km zero in Italia.

Rimane confermata la maggiore dimestichezza degli uomini con il prestito personale: il 72% delle domande arriva da loro, contro un 28% di richieste provenienti da donne. Queste, nel dettaglio, sembrano maggiormente interessate al finanziamento dei trattamenti estetici (arrivando a rappresentare il 47% del totale delle richieste), degli studi (39%) e all’acquisto di arredamento (36%).

Importi, durata ed età medie al momento del prestito subiscono variazioni pressoché minime lungo lo Stivale. Le Regioni che chiedono cifre più alte sono la Calabria e la Sicilia (entrambe con 14.000 euro), seguite dalla Sardegna. Una curiosità: i più giovani al momento del preventivo sono i cittadini di Veneto ed Emilia Romagna, gli unici con un’età media che scende sotto i 40 anni.


Di seguito la classifica delle Regioni italiane in base all’ammontare medio richiesto, con indicazione dell’età del richiedente e della durata media del prestito:

Regione

Importo medio

Durata media (in mesi)

Età media

Calabria

14.000

65

44

Sicilia

14.000

66

43

Sardegna

13.500

65

42

Lazio

13.000

65

42

Puglia

13.000

66

42

Umbria

13.000

68

42

Abruzzo

12.500

63

42

Basilicata

12.500

65

43

Campania

12.500

64

43

Lombardia

12.500

63

40

Molise

12.500

66

43

Toscana

12.500

64

42

Friuli Venezia Giulia

12.000

63

41

Liguria

12.000

63

43

Marche

12.000

63

42

Piemonte

12.000

63

40

Trentino Alto Adige

12.000

63

39

Valle d’Aosta

12.000

58

41

Veneto

12.000

63

39

Emilia Romagna

11.500

63

39

Questa, invece, la variazione delle motivazioni al momento della richiesta del prestito, rispetto a marzo 2012:


Finalità

ott-12

mar-12

Liquidità

32%

33%

Auto e moto usate

27%

17%

Consolidamento debiti

12%

11%

Ristrutturazione casa

10%

12%

Auto e moto nuove/km0

8%

8%

Arredamento

5%

6%

Matrimonio e cerimonie

2%

2%

Altro

4%

11%

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Il 3% di chi chiede un prestito lo fa per comprare una moto

Se la brusca frenata registrata dal credito al consumo nel 2011 è sotto gli occhi di tutti, a risentirne in maniera forte sono gli acquisti delle due ruote. A conferma del brusco calo di vendite registrato ad aprile (-38,9% rispetto allo stesso periodo nello scorso anno, secondo l’Acma) il broker Prestiti.it (www.prestiti.it) rivela che i finanziamenti richiesti per l’acquisto di moto, nuove o usate, rappresentano ormai poco più del 3% di tutte le domande presentate dagli Italiani negli ultimi tre mesi.

L’analisi compiuta da Prestiti.it sui preventivi di finanziamento giunti da marzo a maggio 2012 ha disegnato quella che è la richiesta tipo per questo modello di rateizzazione che sempre più spesso esce dal concessionario per essere gestita in autonomia dal soggetto acquirente. Il primo dato importante riguarda la tipologia di moto che si intende acquistare: ben il 78% delle richieste di prestito riguarda motoveicoli usati.

L’importo medio delle richieste è di circa 4.700 euro, da rimborsare in poco meno di quattro anni (46 mesi). Ovviamente, se si isolano solo le domande di prestito per veicoli nuovi i due valori salgono: si richiedono circa 6.900 euro, da restituire in 51 mesi. In entrambi i casi questa tipologia di finanziamento è prevalentemente ad appannaggio degli uomini: solo l’8% di tutte le domande arriva da donne (percentuale esigua, questa, che sale leggermente se parliamo di veicoli nuovi, arrivando all’11%). L’età media al momento della richiesta è abbastanza bassa, circa 36 anni.

Interessante notare le differenze esistenti tra le Regioni italiane: l’impatto delle richieste di prestiti per l’acquisto delle due ruote sul totale delle domande presentate è più alto a Sud. Complice il clima favorevole, sono regioni come L’Abruzzo (5%), la Sicilia e la Campania (entrambe con il 4,9%) quelle in cui i prestiti per l’acquisto di moto rappresentano una fetta più ampia del totale dei preventivi giunti al sito. Dopo queste regioni, si registra una generale uniformità di comportamento, sintomo che la passione per le due ruote non conosce differenze lungo lo Stivale. Una curiosità: la Regione che registra la più alta percentuale di prestiti richiesti per l’acquisto di motoveicoli nuovi è la Liguria (0,9%).

«Se gli ultimi dati Assofin relativi al 2012 registrano una brusca frenata del credito al consumo, la difficoltà del settore automotive è la principale responsabile del calo della domanda di prestiti – dichiara Marco Giorgi, Direttore Marketing di Prestiti.it Gli Italiani hanno l’esigenza di razionalizzare le proprie spese: in questo senso, e ne è una prova il fatto che il prestito per veicoli usati batta in maniera netta quello per l’acquisto di moto nuove».

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Prestiti.it: aumentano le richieste di cessione del quinto dello stipendio

Nel nostro Paese la liquidità a disposizione delle famiglie continua ad abbassarsi e sono sempre di più gli Italiani che scelgono di “ridursi” lo stipendio, destinandone una parte al rimborso dei debiti; secondo il broker Prestiti.it (www.prestiti.it) le richieste di cessione del quinto dello stipendio o della pensione rappresentano ormai il 16,4% del totale dei finanziamenti richiesti.

La cessione del quinto è un particolare strumento finanziario, riservato a lavoratori dipendenti e pensionati, che permette di ottenere liquidità, da restituire attraverso la cessione alla banca di una quota del proprio stipendio mensile netto che può arrivare fino al 20% (un quinto, appunto).

«La crescita di questo fenomeno – dichiara Marco Giorgi di Prestiti.itè particolarmente significativa: se il costo del “carrello della spesa” è salito, negli anni, più dei livelli dell’inflazione, il bisogno di liquidità viene sempre più supportato da strumenti di finanziamento “sicuri”, come la cessione del quinto, che danno agli istituti di credito maggior tranquillità nel rimborso».

Dall’analisi condotta su oltre 20.000 domande di prestito giunte nei primi tre mesi del 2012, Prestiti.it ha potuto tracciare il quadro della richiesta media: a voler cedere un quinto dello stipendio sono soprattutto uomini, che rappresentano il 74% del campione contro il 26% delle donne; l’età media al momento della richiesta è piuttosto elevata, 44 anni: tre anni in più rispetto al richiedente tipo di un finanziamento.

Il motivo è legato alle particolari restrizioni imposte dalle banche, che accettano solo domande a basso rischio di insolvenza, quindi fatte da lavoratori a tempo indeterminato o pensionati. Proprio questi ultimi rappresentano una parte cospicua del totale di chi richiede questo tipo di finanziamento: il 15%. Il 49% del totale, invece, è un dipendente privato, il 32% un dipendente pubblico o statale. L’importo medio richiesto, infine, è di circa 20.000 euro da restituire in poco più di sei anni.

Per quanto riguarda le differenze lungo lo stivale, pur in una generale uniformità di comportamento nel ricorso a questa forma di finanziamento, quello che si nota è che man mano che ci si sposta più a Sud salgono gli importi medi richiesti: segno evidente che le difficoltà maggiori e un bisogno più forte di liquidità arrivino dalle Regioni meridionali.

Guidano la classifica degli importi medi richiesti, infatti, la Calabria e la Puglia, entrambe con 22.500 euro; seguono la Sicilia – con 21.500 euro – e la Campania, con 21.000 euro. La richiesta più bassa viene dal Trentino-Alto Adige, con soli 16.500 euro.

Altro dettaglio interessante è nell’età media al momento della richiesta: i più anziani sono proprio i calabresi, che chiedono un prestito a 47 anni; seguono abruzzesi e campani, che hanno mediamente 46 anni. I più giovani, di contro, sono i cittadini del Trentino-Alto Adige, che hanno 40 anni, e quelli dell’Emilia Romagna, che ne hanno in media 41.

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Indagine di Prestiti.it: ecco l’identikit di chi richiede un finanziamento oggi

Se il potere d’acquisto degli italiani continua a contrarsi, il ricorso al credito al consumo diventa, giorno dopo giorno, sempre più un’abitudine. Prestiti.it (www.prestiti.it) ha ricostruito l’identikit di chi chiede un prestito ai tempi della crisi: è un uomo, ha poco più di 40 anni e vuole un finanziamento da 11.500 euro.
«L’identificazione del profilo tipico di chi richiede un prestito personale – dichiara Marco Giorgi di Prestiti.it – aiuta a definire un fenomeno che non è più di nicchia. Se prima le richieste di un prestito riguardavano soprattutto l’acquisto di beni durevoli, come l’auto o i mobili per la casa, ora il credito al consumo è uno strumento utile per affrontare quella contrazione del potere d’acquisto che, secondo Federconsumatori, è pari al 2,8% rispetto allo scorso anno».
Prestiti.it ha analizzato oltre 30.000 richieste di prestito presentate negli ultimi sei mesi per capire come la crisi economica abbia modificato l’identikit di chi prova a ottenere un finanziamento. I risultati parlano chiaro: nonostante la richiesta media sia ancora elevata (11.500 euro da restituire in 67 mesi) questa è nettamente inferiore a quella di 12 mesi fa (17.500 euro). La maggior parte delle richieste proviene da uomini (il 72% del totale, contro il 28% delle donne), mentre l’età media è di 41 anni.
Per quanto riguarda le motivazioni che spingono gli italiani a richiedere un prestito, uno su tre dichiara di aver bisogno di liquidità (33%): una scelta che si spiega con la volontà di una maggiore autonomia per l’utilizzo della somma richiesta. Segue, poi, l’acquisto di un’auto usata (17,2%) e la ristrutturazione di casa (12,2%). Solo un anno fa la situazione era nettamente diversa: i prestiti per liquidità attiravano un italiano su cinque (21,6%), mentre la richiesta di prestiti per l’acquisto di auto nuove era doppia rispetto a quella attuale (il 14,3%, contro il 7,8% registrato oggi). Segno che, in tempi di crisi, gli italiani preferiscono le auto usate rispetto a quelle appena uscite dal concessionario.
Si investe meno anche sull’attività produttiva e la prova risiede nella riduzione di due terzi dei prestiti per l’acquisto di beni strumentali alla propria attività, che nel 2011 rappresentavano l’1,8% del totale e che oggi sono poco più dello 0,6%. Le donne concentrano il proprio interesse sul finanziamento degli studi (arrivando al 47% del totale delle richieste) e delle vacanze (31,8%).
Importi, durata ed età medie al momento del prestito subiscono variazioni minime da regione a regione. Nell’ambito di un calo generale della somma che si vuole ottenere, la regione che chiede di più (con una conseguente durata maggiore) resta la Sardegna (12.500 euro), mentre quella con l’età media più bassa al momento del preventivo è l’Emilia Romagna (39 anni).
«Una tale evoluzione della domanda di prestiti personali – continua Giorgi – è sintomatica di un rapido mutamento delle esigenze degli Italiani, che hanno trovato nel credito al consumo uno strumento per affrontare con più serenità la crisi in attesa di tempi migliori ».

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Indagine di Prestiti.it sul consolidamento debiti: solo 170.000 le domande approvate

Nel 2011, l’anno peggiore per la crisi economica italiana, oltre 2.000.000 di italiani hanno provato ad ottenere un prestito per consolidare i propri debiti. Secondo Prestiti.it (www.prestiti.it) – il broker web che permette di confrontare diversi preventivi di prestito – l’11% delle domande di finanziamento fatte nel corso dello scorso anno riguardava un consolidamento debiti, ma solo poco più di 170.000 sono state accolte.

«L’alto numero di questo tipo di richieste è sintomatico di una condizione di difficoltà – spiega Marco Giorgi di Prestiti.it.Quando le rate si sommano, star dietro alle scadenze e disporre di sufficiente denaro per arrivare a fine mese diventa più complicato. Per questo, poter accorpare i diversi finanziamenti in essere in un’unica rata, allungando i tempi del prestito e aggiungendo, se necessario, altra liquidità è un vantaggio».

L’analisi compiuta da Prestiti.it offre maggiori dettagli; com’è intuibile, l’importo medio delle richieste è alto, oltre 16.000 euro, e lo si vuole rimborsare in un periodo lungo, 78 mesi (oltre sei anni). L’età media al momento della richiesta è, altrettanto comprensibilmente, piuttosto elevata, circa 42 anni. Gli uomini rappresentano la maggioranza assoluta del campione: da loro arriva il 73% delle richieste.

Le differenze tra Regioni offrono dati per comprendere al meglio il fenomeno: l’impatto delle richieste di consolidamento debiti sul totale delle domande di prestito è più alto nel Centro e nel Nord Italia. Friuli Venezia Giulia (15,9%), Marche e Liguria (entrambe al 13,4%) guidano la classifica nazionale, a dimostrazione di come l’interesse per questa opportunità di finanziamento sia più forte in zone che hanno una maggiore “familiarità” con il credito al consumo e che, di conseguenza, si trovano più spesso nella condizione di voler consolidare i debiti in corso.

Se, invece, guardiamo gli importi medi, le cifre più elevate sono richieste nelle regioni del Centro-Sud: è lì, in questo momento, che si registrano le difficoltà maggiori ad affrontare la crisi economica e, di conseguenza, vi è un bisogno più elevato razionalizzare il credito e recuperare liquidità.

Consolidare i propri debiti in un’unica soluzione, tuttavia, non è semplice per tutti. «Ottenere un finanziamento per consolidamento debiti è possibile solo a chi può dimostrare di avere dei trascorsi da “buon pagatore” – continua Giorgi in quanto rappresenta “un prestito sul prestito”. Visto che parliamo di  importi e durate considerevoli occorre, ancora di più, confrontare attentamente le diverse proposte e scegliere quella che si adatta meglio al proprio profilo di pagatore».

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Prestiti.it: ogni mese oltre mille Italiani chiedono un prestito per i trattamenti estetici

Prestiti.it: aumentano le richieste per i trattamenti estetici
Prestiti.it: in aumento i finanziamenti per interventi di chirurgia estetica.

Belli a tutti i costi, anche col prestito. Secondo Prestiti.it (www.prestiti.it) – broker online per il confronto prestiti – oltre mille italiani, ogni mese, richiedono un finanziamento per pagare i propri trattamenti estetici.

Che si tratti di vera e propria chirurgia estetica, di trattamenti di epilazione definitiva o di semplici iniezioni di filler per rallentare i segni dell’invecchiamento, quello che è evidente è che, crisi o non crisi, la cura del corpo continua ad essere un’esigenza degli italiani. E, complice la possibilità di dilazionare i pagamenti, sono in aumento le richieste per trattamenti di ogni genere.

L’analisi delle richieste di finanziamento fatta da Prestiti.it, tuttavia, fornisce dettagli che sorprendono: il 56% delle domande di prestito arriva da uomini, mentre la richiesta del gentil sesso si ferma al 44%. Va detto, ad ogni modo, che la percentuale femminile è piuttosto significativa, visto che solitamente questa resta al di sotto del 25%.
L’età media al momento della richiesta di questo tipo di finanziamento è di 40 anni – età particolarmente sintomatica, perché segna l’ingresso nel mondo degli “anta” – mentre la cifra media che si vuole ottenere è pari a 9.200 euro, da rimborsare in poco meno di cinque anni.
A ben vedere, l’importo medio del finanziamento fa pensare a interventi di medicina estetica, piuttosto che a semplici trattamenti; una rinoplastica, per fare qualche esempio, costa dai 4.000 agli 8.000 euro, un intervento al seno dai 6.000 ai 10.000 euro, un trapianto di capelli dai 3.000 ai 7.000 euro.
Richiedono un prestito finalizzato al trattamento estetico soprattutto dipendenti privati (53%) e liberi professionisti (12%), ma colpisce che fra chi vuole “ritoccarsi” ci siano anche pensionati, disoccupati e casalinghe: queste tre categorie, insieme, rappresentano ben il 15% del campione totale.
«L’attitudine al credito al consumo – commenta Marco Giorgi di Prestiti.it – è ormai conclamata e non sorprende più vedere come gli italiani ricorrano a prestiti personali anche per gestire la cura del proprio corpo. Se l’importo medio rilevato dalla nostra analisi è piuttosto elevato, vuol dire che si opta per il finanziamento con l’idea di scegliere trattamenti particolarmente costosi, che magari sarebbe difficile pagare in contanti».

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Il 34% degli Italiani chiederà un prestito per le spese natalizie

Che a Natale non si badi a spese è cosa nota; meno noto che un Italiano su tre, per vivere al meglio le prossime festività natalizie, abbia intenzione di ricorrere ad un prestito. Secondo Prestiti.it (www.prestiti.it) – broker online di confronto prestiti, che ha interrogato un campione di oltre mille rispondenti – il 34% degli italiani pensa di ricorrere ad un prestito per affrontare tutte le spese legate al Natale.

Nel dettaglio, tra chi ha intenzione di richiedere un finanziamento, il 61% lo farà per comprare i regali di Natale ad amici e parenti (pari al 21% del campione totale), il 30% per potersi permettere la settimana bianca o il viaggio di Natale e il 9% per un cenone di Capodanno da ricordare.

«Attraverso questo sondaggio abbiamo provato a capire quanto il credito al consumo sia entrato nella vita delle persone. – commenta Marco Giorgi di Prestiti.it I risultati sono sorprendenti: se da un lato sono sintomatici di una difficoltà economica evidente, dall’altro raccontano di come siamo sempre più abituati a dilazionare i nostri pagamenti, anche e soprattutto quelli legati alla sfera del benessere».

Indagando su quali siano le tipologie di regali che gli Italiani hanno intenzione di finanziare, si scopre che tecnologia ed elettrodomestici rappresentano le scelte più comuni: la percentuale per entrambe le categorie arriva al 18%. Seguono i prestiti richiesti per acquistare arredamento (13%) e, sorprendentemente, per comprare giocattoli (13%).

In merito alla cifra che gli Italiani sono disposti a chiedere in prestito per le feste di Natale, quello che emerge è che il 54% dichiara di volere una cifra superiore ai 2.000 euro; in questo, sono gli uomini ad alzare la media, perché tra le sole donne la percentuale delle “spendaccione” si ferma al 43%. Di contro, appena il 6% del campione esaminato punterebbe ad un finanziamento che non superi i 500 euro. Le richieste più alte le ritroviamo agli estremi anagrafici del campione: i più giovani (gli under 25) e i più anziani (over 60) sono i gruppi che hanno intenzione di richiedere più di 2.000 euro. Inevitabile che i tempi di restituzione non siano brevi: il 42% del campione finirà di rimborsare il prestito dopo Natale 2013.

Gli uomini, come si sa, sono più avvezzi al credito al consumo e mentre solo il 26% del campione femminile intervistato si dichiara interessato ad un prestito natalizio, la percentuale maschile sale al 40%. Importante il dettaglio sulle differenze d’età: le fasce più inclini a volere questi prestiti sono le più anziane (il 44% dei rispondenti nella fascia 60-65 anni).

L’analisi di come la propensione al credito al consumo vari da regione a regione rileva percentuali maggiori nel Sud Italia. La Campania guida saldamente la classifica, con una percentuale che arriva al 50%. Seguono la Calabria, con il 48%, e la Sicilia, con il 47%. In fondo alla classifica troviamo solamente regioni del Nord Italia: i meno interessati sono i Lombardi (21%), seguiti da Friulani (25%) e Piemontesi (26%).

Se guardiamo a chi non intende richiedere prestiti le motivazioni sono diverse. Mentre la maggioranza di loro ritiene l’acquisto dei regali un motivo futile per un finanziamento (54%), oltre un rispondente su tre (34%) ha già altri prestiti in corso e pensa non sia il caso di aggiungere ulteriori finanziamenti.

Ecco la classifica regionale in base alla percentuale di chi intende richiedere prestiti per il prossimo Natale:

Regione

Percentuale

Campania

50%

Calabria

48%

Sicilia

47%

Umbria

44%

Trentino Alto Adige

43%

Emilia Romagna

42%

Marche

41%

Veneto

38%

Puglia

37%

Liguria

36%

Sardegna

35%

Abruzzo

33%

Toscana

31%

Lazio

28%

Piemonte

26%

Friuli Venezia Giulia

25%

Lombardia

21%

Basilicata

n.d.

Molise

n.d.

Questa invece la classifica dei regali da acquistare attraverso il ricorso al prestito (risposta multipla possibile):

 

Beni tecnologici ed elettronica di consumo

18%

Elettrodomestici

18%

Giocattoli

13%

Arredamento

13%

Viaggi

11%

Moda

8%

Auto o Moto

7%

Tempo libero e benessere

6%

Gioielli / Orologi

6%

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360.000 pensionati hanno fatto domanda di prestito negli ultimi 12 mesi

Il credito al consumo non conosce limiti d’età: secondo l’analisi di Prestiti.it (www.prestiti.it) il 6,5% delle richieste di prestito personale arriva da pensionati. La percentuale, convertita in numeri, diventa sbalorditiva: circa 360.000 italiani in pensione, nell’ultimo anno, hanno avuto necessità di ricorrere al credito al consumo. Quasi mille anziani al giorno, quindi, a rappresentare un fenomeno con cui è ormai necessario fare i conti.
«Se pensiamo che il 46,5% dei pensionati italiani – dichiara Marco Giorgi di Prestiti.it – riceve una pensione inferiore a 1.000 euro (dati ISTAT) ci rendiamo conto di come il ricorso ai prestiti personali sia una scelta utile per dilazionare le spese e pianificare meglio i pagamenti».
Secondo Prestiti.it il pensionato che fa domanda di prestito ha in media 62 anni – età abbassata dalla presenza di richieste provenienti dai baby pensionati – cerca un finanziamento di circa 16.000 euro e vorrebbe rimborsarlo in 67 mesi, quindi più di 5 anni e mezzo. Le richieste arrivano prevalentemente da uomini, che rappresentano ben il 75% del totale; le donne, dal canto loro, vorrebbero una cifra più bassa, pari a 14.500 euro. La somma e la durata del prestito si convertono in una rata media mensile che oscilla, quindi, attorno ai 300 euro.
Un numero così alto di richiedenti rivela come il ricorso ai finanziamenti sia ormai un’abitudine anche fra i più anziani, ma dall’altro racconta come la congiuntura economica abbia messo in difficoltà una fetta considerevole della popolazione italiana. A ulteriore riprova di questo è il fatto che più di un quarto del campione chiede un prestito per liquidità (26%), per avere, cioè, una maggiore disponibilità di contante con cui affrontare le spese quotidiane; seguono, nell’ordine, le richieste di chi ha bisogno di denaro per ristrutturare casa (22,8%), e per comprare un’auto (12%). L’11,1%, poi, ha bisogno di un prestito per consolidare i propri debiti, vale a dire per riunire i finanziamenti già in corso creando un unico prestito.
A livello regionale, le aree in cui la percentuale di richieste da parte di pensionati supera notevolmente la media nazionale sono la Campania e la Puglia: qui arrivano a rappresentare il 7,6% del totale. È dai pensionati campani, in particolare, che arriva ben il 14% del totale nazionale. Per quanto riguarda gli importi, guidano la classifica la Basilicata (con 21.000 euro), la Sardegna (20.000 euro) e la Lombardia (18.500 euro). Decisamente inferiori le somme richieste in Emilia Romagna (14.500 euro) e Friuli Venezia Giulia (15.500 euro).

Ecco di seguito la classifica delle finalità per cui i pensionati italiani hanno richiesto un prestito negli ultimi dodici mesi:
Liquidità 26,0%
Ristrutturazione casa 22,8%
Auto e moto nuove/km0 12,0%
Consolidamento debiti 11,1%
Auto e moto usate 7,1%
Acquisto immobile 4,7%
Arredamento 4,5%
Matrimonio e cerimonie 3,2%
PC ed elettronica 1,0%
Viaggi e vacanze 0,9%
Altro 6,7%
Questa, invece, la classifica regionale in base all’ammontare richiesto:
Basilicata 21.000
Sardegna 20.000
Lombardia 18.500
Campania 17.000
Lazio 17.000
Marche 16.500
Piemonte 16.500
Umbria 16.500
Sicilia 16.500
Puglia 16.500
Calabria 16.000
Liguria 16.000
Veneto 16.000
Toscana 16.000
Abruzzo 15.500
Friuli Venezia Giulia 15.500
Emilia Romagna 14.500
Molise n.d.
Trentino Alto Adige n.d.
Valle d’Aosta n.d.

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