Estate: tempo di eventi e di esplosioni di emozioni in musica ma anche di successi calcistici.
Una bella competizione insomma, dalla quale la musica esce vincitrice e protagonista del weekend partenopeo.
Infatti, nonostante la prima partita del Napoli al San Paolo e tanti eventi in città, sabato 2 agosto bagno di folla e coinvolgimento per il concerto del cantautore partenopeo Lino Blandizzi, svoltosi sugli spalti del Maschio Angioino.
L’esordio della serata è affidato al brano “Voglio un’anima” canzone tra i vincitori nel 1990 del “Premio Rino Gaetano”.
A fare da cornice, alle note i gesti fluidi ed i passi di danza di Simona Perrella.
La voce di Blandizzi, che regala al pubblico interpretazioni intense, tocca le corde dell’anima e riesce ad emozionare.
Un excursus nel suo percorso in musica da “Sono qui” sino ad arrivare ai brani di denuncia musicale tratti dal “Mondo sul filo” suo ultimo lavoro discografico
Le parole sono pietre e possono raggiungere la coscienza: parole che denunciano la violenza sulle donne e le ferite inferte all’ecosistema che sia scoppiando a causa degli eccessi e dell’incuria della condotta umana.
Ad accompagnarlo sul palco gli “Ondanueve String Quartet” e il pianista Dario Casillo.
Parole d’ordine: internazionalità e multiculturalità grazie al magico duetto con la cantautrice statunitense Laura Crisci in “Siamo lontani” (brano inciso dal cantautore con il bluesman americano Dirk Hamilton) .
Intenso anche il brano che la cantante interpreta da sola, tratto dal suo ultimo album “All is Well”.
Cascate di emozioni quando salgono sul palco i bambini Saharawi, giunti anche quest’anno in Italia (il primo incontro con il cantautore partenopeo è avvenuto tre anni fa) grazie all’associazione “Bambini senza confini”.
Ispirata al loro sguardo ed alla loro vicenda la canzone “Il sorriso dei Saharawi” che i bimbi hanno cantato insieme a Blandizzi.
All’universo dell’infanzia è dedicata anche la canzone “Abbiccì” la filastrocca che ora si canta anche nel deserto del Sahara.
Altro momento capace di toccare le corde dell’anima è quello dedicato alle proprie radici che inizia con la canzone “Per la mia città”.
Ecco arrivare sul palco una guest star: si tratta del cantante e chitarrista partenopeo, di origini ispanico-american, Enrico Mosiello che prima interpreta la canzone” Rosa Maggese”, scritta da Totò, e poi si affida alla dolce musicalità della lingua spagnola con il brano “Que ganaste” .
A questo punto, irrompe sulla scena la forza di “Vierno vattenne”, scritta da Luigi Compagnone e musicata da Blandizzi, interpretata dal cantautore assieme a Mosiello in una splendida nuova versione in napoletano e spagnolo.
Spazio, inoltre, agli omaggi del cantautore a Lucio Dalla, Francesco De Gregori ed Edoardo Bennato.
A completare la serata, l’intervento del coro degli studenti del laboratorio di musica dell’Istituto Pitagora di Pozzuoli, che quest’anno sono tra i vincitori del 3° Trofeo della Nuova Musica Italiana con il brano “Nella mia terra” (scritto assieme allo stesso Blandizzi) ed interpretato nel corso del concerto.
Un ricordo in musica, intenso e struggente, che diventa anche denuncia della violenza negli stadi è stato dedicato anche alla prematura e tragica scomparsa del tifoso del Napoli Ciro Esposito.
Si continua con gli Ondanueve che regalano al pubblico un medley straordinario di Sting.
Gran finale con una versione corale di “Ma come fanno i marinai” di Dalla – De Gregori, interpretata, in un crescendo, assieme a tutti gli artisti ospiti della serata.
Un concerto magico da incorniciare tra i ricordi più belli.