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Le materie plastiche termoplastiche

La possibilità di ottenere forme svariate, complesse e secondo le esigenze creative del disegnatore è uno dei punti di forza dei materiali plastici termoplastici, che hanno così conquistato il campo del design per oggetti e accessori di arredamento.

I materiali termoplastici comprendono numerose resine largamente diffuse quali le poliolefine, le policloroviniliche, le poliammidi, il polistirolo e le resine acriliche.

Le poliolefine sono polimeri di composti organici alifatici insaturi caratterizzati da un doppio legame. Tra questi, i più noti sono il polietilene e il polipropilene isotattico.

Le poliolefine servono per fabbricare film, cordami, reti, articoli stampati, rivestimenti da fabbrica lampadari e rivestimenti a spruzzo di superfici metalliche.

Il polivinilcloruro, o PVC, e alcuni suoi copolimeri, consentono di ottenere una vasta gamma di prodotti (opachi o trasparenti, rigidi o con diverso grado di flessibilità) caratterizzati da elevata resistenza agli urti e agli agenti chimici, non infiammabili e con basso costo per unità di volume.

Le resine poliviniliche sono impiegate negli appretti, negli addensanti, negli adesivi e per le soluzioni per la tempra degli acciai. I cloruri di queste resine servono per tubi, valvole, pompe, rivestimenti protettivi, pellicole, tende e rivestimenti vari.

Le poliammidi, universalmente note sotto la denominazione di Nylon, si basano su reazioni che danno luogo a gruppi carbonammidici NH.CO, i quali si inseriscono in catane regolari di gruppi metilici.

Attraverso polimerizzazione e policondensazione, si è giunti a preparare una notevole varietà di polimeri, ciascono dei quali presenta caratteristiche peculiari.

I più noti sono il Nylon 66, che presenta la massima rigidità e durezza; il Nylon 6, caratterizzato da elevata resistenza ma estremamente igroscopico; il Nylon 610, di caratteristiche intermedie e il Nylon 11, che esalta la resistenza agli agenti chimici.

Il polistirolo, infine, è un polimero trasparente, leggero, di stabilità dimensionale e facilmente stampabile anche con tecnologie relativamente semplici. Il polistirolo viene impiegato nelle confezioni, negli imballaggi, come anche per isolatori di prese di corrente, pannelli per frigoriferi, articoli di cancelleria, casalingi e giocattoli.

Sviluppi successivi hanno consentito di produrre polistirolo espandibile di varie densità (per isolamento termico, imballaggio, ecc), polistirolo rinforzato con fobre di vetro, polistirolo antistatico, termoresistente e stabile alla luce.

Le resine acriliche trovano applicazione nei rivestimenti di stoffe e carte da parati per ottenere colori ed effetti speciali, nella fabbricazione di cuoi artificiali e di tele cerate. Altre applicazioni sono nel campo dell’incollaggio, della verniciatura e degli appretti a anche in alcuni tipi di inchiostri per stampa.

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Il PA6: poliammide comunemente definito “nylon”.

Il PA6 è un poliammide con ottime caratteristiche meccaniche ed eccellente resistenza all’usura, resiste alle sollecitazioni meccaniche anche alle basse temperature e mantiene le caratteristiche anche sotto sforzi ripetuti.
Resiste bene all’invecchiamento, agli agenti atmosferici ed ai solventi
Il PA6 viene impiegato con successo nella meccanica, per la costruzione di ingranaggi, camme e pulegge, oltre che per guide e cuscinetti.
Musola Metalli ha disponibili a magazzino barre tonde di lunghezza standard sia 3000 mm che 1000 mm tutte nel colore naturale ovvero “bianco” e lastre in formato 1000×2000 mm per le quali attraverso il taglio effettuato con i nostri macchinari possiamo fornire qualsiasi misura di piatto, quadro o piastra.
Per maggiori informazioni sul PA6 potete consultare direttamente il sito dedicato alle materie plastiche: MateriePlastiche.eu

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Applicazioni e vantaggi della plastica

Le materie plastiche fanno parte della nostra vita di tutti i giorni, e anche se a volte si parla di plastica in maniera spregiativa, questo materiale presenta degli indubbi e notevoli vantaggi.

Se ci guardiamo intorno non è difficile notare come le varie materie plastiche, dalla poliurea al polietilene, trovino applicazione in molti diversi settori, da quello dei rivestimenti in plastica a quello dell’arredamento, solo per citare alcuni dei settori nei quali la plastica viene utilizzata.

Possiamo sicuramente dire che la plastica ha “invaso” vari ambiti della nostra vita, e pensare ad un mondo senza oggetti e componenti in plastica sarebbe davvero impossibile, così come sarebbe impossibile pensare ad un mondo senza legno o senza altri materiali che ci sono ormai diventati indispensabili. Nonostante, o forse a causa della sua capillare diffusione, la plastica non ha però sempre goduto di buona fama, anzi, è stata spesso connotata in modo negativo e associata all’idea di finto, di non umano e di impersonale. Basti pensare al modo in cui l’appellativo “di plastica” viene impiegato per descrivere in modo dispregiativo persone, rapporti e così via – come nel caso del “fake plastic love” (l’amore finto di plastica) citato in una celeberrima canzone dei Radiohead o della “Fabbrica di plastica” descritta in una canzone di Gianluca Grignani – per rendersi conto di come, quando si parla di qualcosa “di plastica”, non sempre, o per meglio dire quasi mai, ci si riferisce a quel qualcosa con un tono benevolo.

Oltre a queste considerazioni, bisogna anche dire che una certa avversione nei confronti delle materie plastiche è maturata in concomitanza con la crescita della sensibilità di molti nei confronti della questione ambientale. La plastica, se dispersa nell’ambiente, causa infatti degli enormi danni ambientali a causa del suo essere praticamente indistruttibile, perlomeno nel breve periodo. Inoltre, i rifiuti plastici non possono essere smaltiti con le stesse modalità usate per altri tipi di materiali, come l’incenerimento. Questo non significa però che le materie plastiche siano da mettere in croce: come detto, sarebbe impensabile pensare ad un mondo senza plastica, senza rivestimenti gomma, senza scenografie in polistirolo e così via. D’altra parte se è vero che la plastica non è un materiale biodegradabile, se non in centinaia di anni, è anche vero che esiste la possibilità di riciclarla, e quindi di riutilizzarla, come pure esistono ormai delle lavorazioni che permettono di produrre degli speciali tipi di plastica degradabile.

Le materie plastiche, inoltre, presentano numerosi vantaggi, che ne permettono l’utilizzo in molti diversi settori e per vari tipi di lavorazioni, e che hanno delle conseguenze positive, e non solo negative, per l’ambiente. La plastica è infatti un buon isolante acustico, termico, elettrico e meccanico, oltre che un materiale leggero e versatile, facilmente lavorabile con un basso consumo di energia, economico, colorabile, resistente alla corrosione, alle muffe, ai batteri e ai funghi e idrorepellente. Tutte caratteristiche che distinguono le materie plastiche da altri tipi di materiali, e che le rendono perfette per diversi scopi, dalla produzione di barriere protettive agli arredamenti asili, dalla fabbricazione dei sistemi di isolamento dei frigoriferi a quelli delle nostre case.

In conclusione, la connotazione negativa che ancora aleggia intorno al termine “plastica” risulta in certi casi ingiustificata, considerato non solo il fatto che sussiste la possibilità di riciclare e quindi di riutilizzare tale materiale, ma anche che alcune delle caratteristiche peculiari della plastica hanno delle conseguenze positive in termini di risparmio energetico.

Articolo a cura di Francesca Tessarollo
Prima Posizione Srl – piano di marketing territoriale

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Eventi legati al settore delle materie plastiche: Fakuma a Friedrichshafen

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  • 29 Ottobre 2010

Fakuma è una delle più importanti fiere a livello europeo, e probabilmente anche mondiale, per quello che riguarda il settore della lavorazione delle materie plastiche.

L’ultima edizione di Fakuma si è svolta nel 2009, e le aziende produttrici di stampi per materie plastiche e altri prodotti aspettano già con trepidazione la prossima edizione, che avrà luogo, come sempre, nei quartieri fieristici di Friedrichshafen, in Germania, dal 18 al 22 ottobre 2011.

L’ultima edizione della fiera è stata particolarmente importante non solo in quanto ha coinciso con il ventesimo compleanno dell’evento, ma anche per il successo che è riuscita ad ottenere nonostante il periodo di crisi che anche questo settore, come tanti altri negli ultimi anni, sta attraversando. I riscontri, infatti, sono stati estremamente positivi da parte dei visitatori, come pure degli espositori, che non hanno esitato a definire Fakuma come il motore economico di questo settore industriale. Anche gli espositori più scettici, quelli che si erano presentati alla fiera senza troppe aspettative, proprio a causa del difficile momento storico che stiamo attraversando, sono riusciti a concludere qualcosa di buono e hanno dunque dovuto ricredersi. In generale, possiamo però dire che la tendenza registratasi al Fakuma 2009 non è stata quella di una certa rassegnazione per il presente, bensì di un atteggiamento propositivo, volto a tracciare la strada già da ora per raggiungere, nel minor tempo possibile, una maggiore produttività ed una maggiore efficienza.

Per capire il successo ottenuto dall’edizione 2009 della fiera basta dare un’occhiata ad alcuni dei suoi numeri: per quanto riguarda i visitatori, è stata registrata un’affluenza di oltre 37.000 operatori del settore provenienti da oltre 90 paesi, che si sono dati appuntamento in Germania per raccogliere informazioni importanti riguardanti ogni aspetto del settore delle materie plastiche, dalla trasformazione alla rigenerazione materie plastiche. Dall’altre parte della “barricata” si sono presentati circa 1.500 espositori provenienti da oltre 30 paesi diversi, che con i propri stand hanno occupato lo spazio espositivo di circa 85.000 mq del quartiere fieristico di Friedrichshafen. Massiccia anche la presenza dei media, con circa 500 addetti stampa appartenenti alla stampa specializzata, ma anche a riviste di carattere economico e quotidiani, oltre che numerose emittenti radiofoniche e televisive, che nei giorni della fiera si sono stabilite in pianta stabile a Friedrichshafen. La scelta del luogo non è causale: Friedrichshafen si trova giusto nel cuore del mercato europeo delle materie plastiche, e si conferma come il punto di ritrovo ideale per le aziende e gli operatori del settore provenienti da tutti gli altri stati europei, e non solo.

Gli espositori che ad ogni edizione fanno domanda per partecipare alla fiera appartengono a diversi settori, tutti naturalmente legati al campo delle materie plastiche: dalla tecnologia dello stampaggio iniezione materie plastiche (Fakuma è sicuramente l’evento leader a livello mondiale in questo settore), alla tecnologia per l’estrusione e la termoforatura. E questi settori saranno ampiamente rappresentati anche nel corso della prossima edizione di Fakuma, che visto anche il successo della precedente edizione si preannuncia come un evento imperdibile. La fiera del 2011, ancor più di quella del 2009, si pone come obiettivo quello di fornire interessanti novità nel campo delle materie plastiche, e di dare alle aziende alcuni strumenti per capire come risollevarsi da questo periodo di crisi. A tale scopo, il programma della fiera sarà più che mai arricchito da dibattiti, laboratori e convegni.

Articolo a cura di Francesca Tessarollo
Prima Posizione Srl – posizionamento siti

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Lavorazione plastiche e possibilità di riciclo

In Italia le uniche plastiche ad essere riciclate sono quelle degli imballaggi,solo i loro produttori, infatti, pagano per la raccolta differenziata. Così il resto va al rogo.
Innanzitutto, plastica è un termine generico che raccoglie materiali diversi, a seconda della lavorazione e dello stampaggio plastica. Quelle che vengono riciclate sono solo plastiche da imballaggio (bottiglie, flaconi, sacchetti della spesa…). Tutto il resto, come i giocattoli per esempio, non viene preso in considerazione. Semplicemente per motivi economici: nessuno paga per raccoglierlo. I produttori di imballaggi, infatti, versano una quota per ogni tonnellata di materiale immesso sul mercato. Con questi soldi il CoRePla (Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero dei rifiuti di imballaggi in plastica) compra ai Comuni la plastica della raccolta differenziata. Visto che il prezzo cresce con l’aumentare della quantità e della qualità della plastica, i soldi non basterebbero per pagare tutto.

Alcune plastiche, a seconda della lavorazione cui sono sottoposte e dei produttori materie plastiche, sono raccolte solo per il loro valore calorifero e destinate al termovalorizzatore, perché riciclarle non è economicamente vantaggioso. Si riciclano invece i polimeri utilizzati negli imballaggi e cioè il Pet (la plastica trasparente delle bottiglie e dei contenitori alimentari), il polietilene ad alta densità (Hdpe, quello dei flaconi) e a bassa densità (Ldpe, shopper e film di imballaggio della carta igienica o dello scottex), il polipropilene. L’importante è che ciò che si introduce sia pulito, cioè che non sia rimasto cibo o altro residuo organico al suo interno.

Vediamo però qualche numero. Nel 2008 sono stati immesse sul mercato circa 2.205.000 tonnellate di imballaggi. 673.000 sono state avviate al riciclo, mentre altre 554.000 sono state inviate al termovalorizzatore. Del recupero, circa 370.000 tonnellate sono imballaggi industriali, il resto invece arriva dai rifiuti urbani.

Ecco cosa accade. I comuni fanno la raccolta – ognuno a modo suo – e la plastica viene spedita a uno dei 39 impianti di selezione che lavorano per CoRePla. Prima di essere avviate al riciclo infatti, le plastiche devono essere sia separate da sostanze contaminanti (metallo o carta) sia divise a seconda della composizione chimica e delle caratteristiche. Ogni materiale ha un processo di lavorazione diverso. L’80 per cento del lavoro di selezione è automatizzato. Una volta selezionato, il materiale viene venduto dal consorzio agli impianti di riciclo a livello europeo attraverso aste telematiche.

Le applicazioni dei materiali riciclati sono innumerevoli: il Pet diventa maglioni, imbottitura o moquette; il polietilene, invece, viene impiegato per realizzare tappi, sacchi della spazzatura o manufatti per l’industria edile.
L’impiego di materie plastiche riciclate comporta un notevole risparmio economico, energetico e di emissioni. Basti pensare che per la produzione di un chilogrammo di plastica vergine servono due chilogrammi di petrolio. Rispetto alla produzione di materia prima vergine, rigenerare il Pet consente un taglio dei consumi energetici fino al 90 per cento, e delle emissioni di gas serra fino al 95 per cento.

Aspettando tecnologie che ci permettano di aumentare l’efficienza del sistema, si può agire per migliorare la qualità e la quantità della raccolta. Secondo CoRePla, il metodo porta a porta è il migliore, ma solo se condotto correttamente, per esempio prevedendo turni di raccolta frequenti.

Attualmente la raccolta differenziata è stata attivata in quasi 7.300 comuni e raggiunge più del 90 per cento della popolazione. La quantità di materiale raccolto varia però significativamente a seconda dell’area geografica: la raccolta procapite al Nord è pari a 13,2 chili, al Centro (Abruzzo Toscana, Lazio, e Molise) di 6,5 e al Sud 4,9.

A cura di Martina Meneghetti

Prima Posizione Srl – Esperto Web Marketing

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Fiera del packaging FachPack: Capp-Plast Materie Plastiche sarà presente

Giunta ormai alla sua trentesima edizione, FachPack, la fiera del packaging di Norimberga è ad oggi uno dei maggiori eventi a livello europeo per quanto riguarda gli imballaggi ed i materiali. L’evento si svolgerà dal 29/09/2009 al 01/10/2009 e vedrà la partecipazione di 1300 espositori, i quali incontreranno un pubblico di oltre 34.000 persone di visitatori professionali.

Anche quest’anno Capp-Plast contribuirà al successo dell’evento partecipando con un suo stand, presso il quale presenterà al pubblico campioni rappresentativi e soluzioni innovative personalizzate per ogni esigenza del settore. Vi sarà la possibilità di toccare con mano i manufatti proposti dell’azienda, apprezzarne funzionalità e design, valutarne l’indiscussa qualità dei materiali utilizzati.

Capp-Plast produce pallets e grandi contenitori in polietilene, flaconi e flaconcini di svariate dimensioni per uso cosmetico e farmaceutico, buste e bobine di films per imballaggi flessibili.

Con una storia di oltre 50 ed una produzione 700.000 contenitori annui l’azienda Capp-Plast si pone in posizione leader nel panorama europeo nelle soluzioni di stoccagio, trasporto ed imballaggio per settori industriali ed agro-alimentari.

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