Gli sforzi globali per cercare di ridurre le emissioni di carbonio e giungere così ad una economia più sostenibile, finiranno inevitabilmente per acuire la battaglia per approvvigionarsi di minerali strategici.
I minerali al centro dell’economia
Ci sono due fattori chiari che stanno caratterizzando lo scenario attuale e saranno ancora più evidenti nell’economia del futuro. Il primo è la limitata offerta di minerali strategici, il secondo è la crescente domanda di queste materie prime, evidenziata da tutti gli indicatori di trend following quali sono, dal momento che sono essenziali per la transizione energetica.
La combinazione di questi due fattori renderà sempre più aspra la battaglia per l’approvvigionamento futuro di questi asset.
Lo scenario dal lato dell’offerta
Nell’ultimo secolo la produzione mondiale di metalli è cresciuta in modo significativo. Tuttavia, i giacimenti di quei minerali che sono necessari alla transizione energetica si trovano concentrati in pochi paesi.
Ad esempio, il Cile è il maggiore produttore di rame al mondo, e rappresenta circa un quarto della produzione totale di questo metallo. Uno scenario analogo riguarda il platino e il cobalto, dove la parte del leone la recitano il Sudafrica e la Repubblica Democratica del Congo.
Alla Cina invece spetta il predominio riguardo la produzione globale di terre rare, con oltre il 70%. La stessa percentuale che Australia e Cile hanno riguardo all’estrazione globale di litio.
La raffinazione dei metalli
Se l’offerta è limitata e soprattutto concentrata a pochi paesi, un livello di concentrazione maggiore riguarda la raffinazione e lavorazione degli stessi. In questo ambito infatti la Cina ha acquisito una posizione dominante riguardo a nichel, litio, cobalto e terre rare. Pechino si è così costruita un grande vantaggio competitivo, grazie a una pianificazione che affonda le radici nel decennio scorso.
Anche se Stati Uniti e Europa hanno intrapreso delle misure per cercare di recuperare questo ritardo, Pechino rimarrà a lungo con un discreto margine di vantaggio.
Impatto geopolitico
E’ fuor di dubbio che la crescente domanda di metalli e la loro offerta limitata finiranno per influenzare gli eventi geopolitici nel futuro. I paesi che hanno molti minerali diventeranno sempre più importanti sulla scena dell’economia globale, e arricchiranno le loro cassa statati visto che lo stocastico lento dell’andamento dei prezzi segnerà spesso l’ipercomprato. Al tempo stesso c’è il rischio che un divario troppo grave possa alimentare le rivalità geopolitiche.