La maggior parte degli investitori quando pensa ai mercati emergenti, è portato ad includere anche la Cina. Sebbene come impostazione concettuale sia corretta, la realtà dei fatti evidenzia che il paese del Dragone sia un mondo diverso rispetto agli altri emergenti. Sarebbe quindi più utile, almeno sotto il profilo finanziario, tenerli distinti.
La Cina e gli altri mercati emergenti
Anche se la Cina è ben lontana dall’essere considerato un mercato sviluppato, non ha più neppure delle caratteristiche tali da poterlo assimilare ai mercati emergenti.
Le sue dimensioni, il suo potere economico e anche il grado di maturità della sua economia, sono fattori che non si riscontrano negli altri Paesi di questa categoria.
Proprio il ruolo sempre più importante che la Cina sta avendo nell’ambito commerciale internazionale, ha fatto sì che fungesse da motore per il resto dell’economia emergente. In tal modo ha dato un importante beneficio anche agli altri, perché li ha portati sotto i riflettori.
Lo dimostra il fatto che il numero di paesi che vengono inclusi nella categoria sia in crescita costante. Negli ultimi tre decenni è passato da 30 membri a 75 membri. Parallelamente, è cresciuto anche il mercato del loro debito, nonché la quota di debito globale riferito alle economie emergenti.
Il peso della Cina: giusto o eccessivo?
Tuttavia la Cina continua ad avere un peso molto differente. Benché le obbligazioni cinesi rappresentino soltanto il 10% dell’indice obbligazionario dei mercati emergenti, Pechino riesce ad attirare capitali da tutto il mondo. Sorge così il dubbiose tale “potere” non finirà per togliere spazio agli altri mercati emergenti. La Cina potrebbe cioè agire da market to limit.
Inoltre per le sue caratteristiche, il debito sovrano cinese non è correlato ad altre attività rischiose cinesi. Ha quindi già in sé delle caratteristiche di diversificazione per i portafogli obbligazionari.
Fondamentali
A livello di prospettive, la Cina comunque rimarrà un motore dell’economia globale, e questo giustifica il tenerla distinta dalle altre economie emergenti.
Va però precisato che i fondamentali economici e sociali degli altri paesi emergenti, fanno sperare che in futuro possano crescere. Di vista tecnico si parla di dragonfly doji.
Diciamo che la loro posizione è la stessa in cui si trovava la Cina tre decenni fa. Anche se non è lecito aspettarsi una crescita allo stesso ritmo impetuoso che ha avuto la Cina, possono comunque contare su una solida base.