Le decisioni di politica monetaria da parte delle banche centrali saranno l’elemento cardine per i mercati finanziari. Ma diversi altri fattori in calendario contribuiranno – in misura più o meno forte – a dare un indirizzo tanto al comparto azionario che a quello obbligazionario e valutario.
L’evento clou per i mercati finanziari
Il driver più importante è senza dubbio l’andamento della politica monetaria. Gli investitori danno per scontato che nei prossimi mesi cominceranno le sforbiciate al costo del denaro, e forse la FED comincerà a farlo tra marzo e aprile. Saranno proprio tempistiche e ed entità dei tagli a imprimere la direzione ai mercati finanziari.
La convinzione che negli USA i primi ritocchi avverranno in primavera, ha spinto l’indice US 500 verso nuovi massimi storici, grazie all’entusiasmo degli operatori su una Federal Reserve che possa tornare accomodante.
Le elezioni negli USA
Sul finire dell’anno, poi, ci sarà l’importante appuntamento elettorale negli USA, con le presidenziali che si terranno il 5 novembre. Ma prima ci sarà la lunga corsa delle primarie democratiche e repubblicane, che si terranno nel corso del primo semestre. Tra i democratici il favorito è l’attuale presidente Joe Biden, che può contare su una preferenza attorno al 65%.
Probabilmente il suo sfidante repubblicano sarà Donald Trump, che negli ultimi mesi ha accresciuto i suoi consensi. Si preannuncia comunque uno scontro infuocato, che verso fine anno genererà molta turbolenza sui mercati, e non è difficile immaginare che i prezzi di tutti gli asset oscilleranno in modo forte attorno alle medie mobili più usate.
La situazione geopolitica
Da tenere sotto controllo ci saranno anche gli sviluppi sulle tensioni geopolitiche: conflitto Ucraina-Russia, crisi in Medio-Oriente, rapporti Stati Uniti / Cina.
Questi fronti cali hanno nel corso dell’anno favorito alcuni asset considerati “rifugio sicuro”. Basta pensare all’oro, che negli ultimi mesi ha guadagnato molto terreno arrivando di nuovo oltre la soglia dei 2000 dollari l’oncia. Ma gli effetti si sentono anche sulle coppie di valute più volatili, che sono più sensibili agli umori generali.
Gli asset virtuali
Una nota a parte meritano gli asset digitali, le criptovalute. Il 2023 è stato ricco di volatilità che si è chiuso con i prezzi che hanno toccato massimi degli ultimi 18 mesi. Il fattore chiave sarà la prossima approvazione da parte della SEC statunitense dei primi ETF su bitcoin spot, che amplieranno la platea di potenziali investitori di questo asset.